Settembre - Avventisti del Settimo Giorno

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18 ATLANTA 2010 prannaturale che caratterizza la fede della maggioranza dei cristiani e degli avventisti in particolare. Tuttavia, questa esplicita menzione mi ha lasciato un po’ perplesso, perché se da una parte le premesse filosofiche sono quelle che sono, la mia paura è che si possa ingenerare un disprezzo preventivo nei confronti della ricerca teologica che usa tale metodo. Dobbiamo tornare indietro (per usare un’espressione del fratello Wilson) a una visione «del puro e dell’impuro» in rapporto alla cultura, o possiamo tentare con intelligenza di discriminare ciò che può apparire utile nell’esegesi anche tra i libri di studiosi non avventisti? Anche la menzione del pericolo pervasivo dell’ecumenismo tra i pericoli del nostro tempo (citato dopo la confusione sociale e politica del nostro mondo e immediatamente prima dell’influenza dello spiritismo), denota una certa superficialità, perché sono molti i modi di intendere l’ecumenismo come ben sanno i pastori B.B. Beach e J. Graz, e si nota anche un’ingenua visione «aventiniana», di chi pensa che sottraendosi all’incontro con l’altro, questo gli porti dei vantaggi per il futuro, quando è vero esattamente il contrario. Intendo dire che gli avventisti dovrebbero essere in prima linea per un corretto modo di fare ecumenismo, e non in retroguardia. Un altro aspetto che non mi convince è l’esplicito appello rivolto ai fratelli di chiesa a vigilare nei confronti di dirigenti che non si attengano all’ortodossia avventista. L’appello segue la lista dei vari pericoli antichi e recenti (come per esempio, non credere allo Spirito di Profezia o alla stretta storicità dei primi 11 capitoli della Bibbia). Sarà che io ho un’altra idea di unità della chiesa, dove convivono in modo pacifico diffe- IL MESSAGGERO AVVENTISTA renze e anche tensioni, con un’identità abbastanza forte da permettere un orizzonte di sensibilità sufficientemente ampio. Ma non è questa l’idea del fratello Wilson, e il mio augurio per lui è che si trovi sempre a condividere il parere della maggioranza, come indubbiamente succede oggi. Mi permetto solo di osservare (sommessamente) che se certi temi ritornano a galla in modo ricorrente, forse la cosa non è dovuta solo alla mancanza di fede. A conclusione di queste brevi riflessioni, mi permetto di aggiungere che si potrebbero inserire nella lista altri pericoli come l’uso strumentale e intollerante delle Scritture e degli scritti di Ellen G. White (e questo Wilson l’ha detto), o il fondamentalismo che mira a offrire certezze identitarie costi quel che costi, o il pericolo di offrire ai giovani un’immagine di chiusura verso la scienza e in generale verso il mondo moderno. Ma c’è un altro pericolo, ancora più grave. È quello dell’irrilevanza di fronte ai problemi drammatici del nostro tempo. Se la nostra fede e la nostra teologia non si interrogano rispetto al dramma ecologico, all’intolleranza etnica e religiosa, allo scandalo di un mondo ricco e di un’umanità che muore di fame, la nostra chiesa potrà crescere di numero ma sarà irrilevante per la storia del mondo e credo anche agli occhi di Dio. Anche la speranza del ritorno del Signore acquisterà credibilità maggiore se riusciremo a offrire un orientamento teologico alle nostre comunità su questi problemi antichi e moderni. E non bastano le risoluzioni finali che non mettono in discussione niente. Di questo avrei voluto che parlasse con forza e concretezza un presidente della Conferenza Generale nel suo primo sermone.
atlanta 2010 ATLANTA 2010 IIn occasione della 59° Sessione della Conferenza Generale della Chiesa Avventista del 7° Giorno, che ha avuto luogo ad Atlanta in Georgia (USA) dal 23 giugno al 3 luglio 2010, è stata confermata la nomina a presidente della Divisione Euroafricana (EUD) di Bruno Vertallier, già presidente ad interim della stessa da circa un anno e mezzo. Bruno Vertallier è di origine franco-svizzera, è sposato con Christiane e ha 3 figli e 4 nipoti. Ha alle spalle 36 anni di ministero pastorale, durante i quali è stato pastore, direttore dei giovani, missionario in Madagascar per 5 anni (dove è stato anche direttore GA dell’Unione), pastore a Marsiglia, insegnante di teologia pratica e vita spirituale al seminario avventista di Collonges (dopo aver conseguito un dottorato in teologia pratica), presidente della Federazione Francia Sud, responsabile dell’Associazione Pastorale alla EUD, e ora presidente.Venerdì 2 luglio 2010 ad Atlanta, alle ore 10.00 ora locale, il presidente Vertallier ha risposto ad alcune domande che raccogliamo in questo articolo. Messaggero avventista: Secondo lei quali sono alcuni risultati importanti che la Divisione Euro Africa è riuscita a raggiungere nel quinquennio 2005-2010? Bruno Vertallier: Nel campo salutistico, il progetto SalutExpò, sia per gli adulti sia per i bambini, ha riscontrato un discreto successo in diversi paesi della nostra Divisione. Inoltre in luglio 2009, a Ginevra, c’è stato un importante meeting mondiale sul tema della prevenzione, alla fine del quale le nostre istituzioni hanno elaborato dei piani per accrescere la collaborazione con l’OMS e con altri organismi affini. Per quanto riguarda i giovani, nel 2007 c’è stato il centenario del Dipartimento mondiale della GA, che nacque alla sessione della SETTEMBRE 2010 Intervista al presidente EUD Missione e servizio La chiesa deve essere pronta ad affrontare le sfide e a testimoniare in modo efficace Conferenza Generale di Ginevra nel 1907. Per l’occasione la EUD ha promosso la nascita e lo sviluppo di due progetti, il José Figols Center for Youth and Children Research, che si trova a Collonges-sous-Salève in Francia, e che promuove la missione e il ministero dei e presso i giovani, e il Valuegenesis, sondaggio europeo che ci ha consentito di monitorare la situazione dei giovani avventisti in Europa, in merito sia alla loro fede sia al loro stile e contesto di vita. Ci sono inoltre stati tre eventi importanti: il Camporée Esploratori 2007, con la partecipazione di più di 2.000 scout; il Congresso Internazionale Amicus a Cernica in Romania; il Congresso Pan-europeo dei giovani a Monaco nel 2009, con la partecipazione di più di 3.500 giovani. Nel campo delle scuole ci sono stati importanti risultati: il numero delle scuole materne ha superato le 50 unità, di cui diverse in Romania; le nostre facoltà teologiche in Germania, Francia e Repubblica Ceca hanno ricevuto importanti riconoscimenti dallo Stato; i seminari teologici di Firenze e di Cernica (Romania) hanno addirittura ricevuto il riconoscimento statale delle proprie lauree. Nel campo della famiglia, sono stati fatti investimenti importanti per fornire ai pastori nuovo materiale sulla teologia del matrimonio, su come operare in favore delle coppie, sulla preparazione pre-matrimoniale e sulla prevenzione di convivenza e divorzio. Per quanto riguarda la missione, la EUD ha avviato alcuni progetti: una conferenza a Granada intervista a Bruno Vertallier* (Spagna) su come annunciare il Vangelo ai musulmani; progetti di fondazione di nuove chiese concepite soprattutto per raggiungere e accogliere l’uomo europeo post-moderno; la trasformazione dei gruppi della Scuola del Sabato in gruppi di azione interna ed esterna alla chiesa; l’organizzazione delle chiese in piccoli gruppi, che meglio realizzano la missione di una testimonianza basata sulle relazioni. Per quanto riguarda le Comu- nicazioni, molto impulso è stato dato alla testimonianza tramite Internet e la radio. L’AWR e le varie radio nazionali hanno fatto nuovi contratti per poter usufruire di satelliti che consentono una migliore estensione delle nostre frequenze radio. Per quanto riguarda Hope Channel (il canale televisivo avventista) sono in aumento i programmi prodotti in altre lingue diverse dall’inglese e parlate nella nostra Divisione. Per quanto riguarda l’azione a favore dei bambini, nel 2009 è stato avviato il progetto ADRA K.I.D.s, che consiste nell’invia- ➥ IL MESSAGGERO AVVENTISTA 19
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