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ti, un ragazzo e una ragazza, in riva al mare. Che avranno mai<br />

da sorridere, si era chiesta mia madre.<br />

Fervente cristiana, non aveva mai fatto sesso con suo marito<br />

usando contraccettivi. Perché quindi quel pacchetto di profilattici<br />

si trovava fra le cose di suo marito? Io ero ancora troppo<br />

piccolo per possederne e quindi non c’erano dubbi: quel figlio<br />

di buona donna ficcava con altre femmine che non erano lei.<br />

Per un paio di minuti mia madre sentì di essere soltanto un<br />

involucro di carne che racchiudeva il vuoto torricelliano citato<br />

dai difensori di Andreotti. Poi si riscosse e aprì il pacchetto.<br />

Contò i preservativi: sei. Indugiò qualche secondo in più a<br />

guardarli. Prima di allora, i preservativi, li aveva visti soltanto<br />

nei film; adesso stavano anche in un cassetto della sua stanza<br />

da letto.<br />

La settimana dopo aprì di nuovo il pacchetto: erano quattro.<br />

Due settimane dopo ne era rimasto soltanto uno.<br />

Mia madre pensò che, giunti a quel punto, non restava che<br />

fare una cosa: divorziare da quel figlio di puttana. Quella stessa<br />

sera glielo avrebbe detto, lontano dalle mie orecchie di bambino.<br />

Avrebbe anche preso una foto che li ritraeva il giorno<br />

delle loro nozze per poi strapparla in tanti coriandoli da lanciargli<br />

addosso. Qualsiasi cosa portata all’eccesso contiene<br />

sempre il suo opposto.<br />

Passò quella sera e lei non disse nulla. Passò un’altra sera e<br />

un’altra ancora e la foto rimase sigillata fra le pagine del pesante<br />

album in finta pelle.<br />

I miei non divorziarono mai. E soltanto la morte riuscì a<br />

frantumare quella parodia grottesca di una relazione matrimoniale.<br />

“La sapevi quella storia di Rousseau?” mi stava dicendo Marta.<br />

“Non so. Quale storia dici?”<br />

Era la mattina dell’occupazione e stavamo chiusi nella sala<br />

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