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pagina 4 Giovedì 15 ottobre 2009<br />

La situazione L’ indice della produzione industriale<br />

destagionalizzato segna, nel mese di<br />

agosto 2009, un aumento del 7 per<br />

FA B B R I C H E<br />

tendenza rispetto alla recessione. Infatti,<br />

guardando i dati <strong>com</strong>plessivi relativi all’anno 2009<br />

rispetto al 2008, si nota una variazione negativa di<br />

stata di meno 21 per cento. Gli indici dei mesi<br />

estivi descrivono solo il <strong>com</strong>portamento delle<br />

industrie che hanno consumato tutte le scorte e<br />

delle imprese italiane<br />

cento rispetto a luglio 2009. La crescita è<br />

superiore a quella registrata a luglio 2009 rispetto<br />

quasi il 20 per cento: l’indice della produzione<br />

corretto per gli effetti di calendario ha registrato<br />

le stanno ricostituendo. Per questo spendono, da<br />

qui l’incremento dell’indice di produzione. Ma<br />

al precedente mese di giugno 2009 : l’i n c re m e n t o ad agosto una diminuzione tendenziale del 18,3 non durerà. Nel confronto tendenziale relativo al<br />

c’era stato, ma solo del 4%. L’ottimismo però è per cento, mentre nei primi otto mesi la periodo gennaio-agosto, l’indice è diminuito del<br />

solo apparente e non significa un’inversione di variazione rispetto allo stesso periodo del 2008 è 21,1 per cento.<br />

secondo l’Istat<br />

Cortei e sequestri<br />

nella Toscana in crisi<br />

A Piombino c’è il caso Dalmine<br />

A Massa operai e sindaci protestano<br />

di Giampiero Calapà Livorno<br />

Saranno solo le “g a z z e tte<br />

della sinistra”, <strong>com</strong>e<br />

dice il premier Silvio<br />

Berlusconi, a dipingere<br />

un’Italia in crisi. Eppure se<br />

trenta operai arrivano addirittura<br />

a sequestrare un sindaco<br />

(anche se in modo<br />

“simbolico” e accettato dal<br />

sequestrato stesso) forse significa<br />

che la situazione non<br />

è così rosea <strong>com</strong>e viene dipinta<br />

ad Arcore e palazzo<br />

G ra z i o l i .<br />

É successo ieri mattina ad<br />

Aulla, in Lunigiana, al confine<br />

tra Toscana e Liguria.<br />

Prima sono saliti sul tetto<br />

del municipio e poi hanno<br />

sequestrato il sindaco Roberto<br />

Simoncini. Perché da<br />

lunedì scorso i lavoratori<br />

della Costa Mauro, una<br />

azienda che si occupa di trasporto<br />

dei rifiuti, hanno dovuto<br />

incrociare forzatamente<br />

le braccia. Le porte<br />

dell’azienda non si sono<br />

aperte, e le attività sono cessate<br />

improvvisamente a causa<br />

della decisione della Provincia<br />

di Massa e Carrara: lo<br />

stop al trasporto di rifiuti da<br />

La Spezia a Albiano Magra e<br />

al loro trattamento. Tutto<br />

fermo fino all’arrivo - non si<br />

sa quando - di nuove autorizzazioni<br />

e, intanto, è in<br />

corso anche un accertamento<br />

da parte della Guardia di<br />

Finanza per presunte irregolarità<br />

contabili, anche se<br />

l’azienda si dichiara “e s t ranea<br />

ai fatti contestati”.<br />

<strong>Il</strong> sindaco di Aulla, il sequestrato,<br />

si è schierato dalla<br />

parte dei lavoratori: “Hanno<br />

tutta la mia solidarietà. É stato<br />

un sequestro consensuale<br />

e simbolico, nel senso che<br />

non mi sono mosso dal mio<br />

ufficio per diverse ore al fine<br />

di trovare una soluzio-<br />

ne”. Simoncini, che poi è anche<br />

salito sul tetto insieme<br />

ai lavoratori, ha ottenuto già<br />

per questa mattina un vertice<br />

con l’azienda e le altre<br />

istituzioni, mentre gli operai<br />

hanno passato la notte in<br />

municipio e “rimar ranno<br />

nella sede <strong>com</strong>unale con me<br />

fino a quando non avremo<br />

risposte precise sul loro fut<br />

u ro ”, annuncia il sindaco.<br />

Stesso giorno, 182 chilometri<br />

più a sud, i 124 dipendenti<br />

del tubificio della Tenaris<br />

Dalmine hanno marciato<br />

“per la sopravvivenza”<br />

dalla località Fiorentina a<br />

piazza Gramsci, nel cuore di<br />

Piombino. Sei chilometri a<br />

piedi, perché “l’azienda deve<br />

ritirare il piano di ristrutturazione<br />

che prevede la<br />

chiusura dello stabilimento”,<br />

afferma Luciano Gabrielli<br />

della Fiom, per un taglio<br />

<strong>com</strong>plessivo di 1024<br />

posti di lavoro su 2814 in<br />

tutta Italia da qui al 2011.<br />

Piombino, però, si è stretta<br />

intorno alle famiglie che si<br />

BERGAMO<br />

GUERRE DI CARTA<br />

SINDONA VALE IL KO?<br />

N el<br />

duello ormai in<strong>com</strong>prensibile tra<br />

il direttore del Corriere della Sera e<br />

il fondatore di Repubblica<br />

(in<strong>com</strong>prensibile perché i lettori normali<br />

leggono uno solo tra i due giornali),<br />

Ferruccio de Bortoli sembra aver<br />

assestato il colpo del knock out. Eugenio<br />

Scalfari sconta l’età, nel senso che in<br />

cinquant’anni di carriera qualche<br />

cantonata l’ha presa pure lui. E de Bortoli<br />

non manca di ricordarle con impietosa<br />

precisione. <strong>Il</strong> più famoso è ovviamente<br />

l’appoggio di “Repubblica” a Ciriaco De<br />

Mita. Ma de Bortoli evita l’ovvio e ricorda<br />

che Scalfari, almeno in una prima fase,<br />

stanno preparando al trauma<br />

della perdita di uno stipendio,<br />

e al termine del corteo<br />

molta gente ha partecipato<br />

al pranzo di solidarietà,<br />

offerto anche a qualche senzatetto:<br />

“Mi auguro che nelle<br />

prossime ore il lavoro e<br />

l’occupazione ritornino al<br />

centro di un dibattito politico<br />

che troppo spesso non<br />

se ne occupa”, afferma il sindaco<br />

Gianni Anselmi. E un<br />

motivo ci sarà se dal 1994<br />

questo è il momento peggiore<br />

per il livello occupazionale<br />

nel Paese. La Toscana<br />

non fa certo eccezione e,<br />

anzi, assiste al rapido e incessante<br />

declino industriale<br />

dell’area che da Piombino<br />

porta fino a Livorno con un<br />

misto di rassegnazione e impotenza.<br />

Attorno alla città dei quattro<br />

mori, infatti, i casi disperati<br />

paiono non finire mai. I 175<br />

operai della ex Delphi ancora<br />

aspettano una soluzione<br />

contando i giorni che li separano<br />

dalla scadenza della<br />

SE LA LEGA PERDE IL FEUDO DELLA DALMINE<br />

tifava per la Banca Privata (l’istituto di<br />

credito più amato dalla mafia) di Michele<br />

Sindona nello scontro con la Mediobanca<br />

di Enrico Cuccia. E non basta: FdB<br />

rivanga pure la signorile indifferenza con<br />

cui Scalfari auspicava il fallimento del<br />

Corriere, alla vigilia dello scandalo P2. In<br />

modo altrettanto signorile, il direttore di<br />

via Solferino usa pure l’argomento che<br />

Giampaolo Pansa agita in questi giorni su<br />

“L i b e ro ”: vendendo “Repubblica” a De<br />

Benedetti, Scalfari barattò<br />

l’indipendenza con un pacco di miliardi.<br />

Quindi ora stia zitto sull’azionariato del<br />

Corrierone. Urge replica.<br />

di Elisabetta Reguitti<br />

L<br />

cassa integrazione in deroga.<br />

L’elenco di aziende medie<br />

e piccole chiuse negli ultimi<br />

mesi continua ad aumentare.<br />

E la crisi non è solo<br />

industriale. <strong>Il</strong> simbolo della<br />

decadenza livornese, in<br />

questi giorni, viene visto nel<br />

fallimento della società di<br />

pallacanestro, nonostante<br />

in questi anni il Comune abbia<br />

investito oltre 2 milioni<br />

di euro per farla sopravvivere.<br />

Ma niente da fare, sipario<br />

calato su una società un<br />

tempo gloriosa che fu pure<br />

campione d’Italia, anche se<br />

solo per venti minuti: era la<br />

finale per lo scudetto<br />

1988/’89 e i giocatori del Li-<br />

Bergamo<br />

a Dalmine Tenaris di Bergamo, fortino leghista,<br />

rischia di perdere i pezzi. E non solo sul<br />

fronte occupazionale. Anche di credibilità politica.<br />

Non sono infatti piaciute ai lavoratori,<br />

molti dei quali iscritti alla Fiom Cgil e che però<br />

votano per il Carroccio, le dichiarazioni dei rappresentanti<br />

politici locali e nazionali sul futuro<br />

occupazionale dei dipendenti del gruppo industriale.<br />

Tutto è iniziato all’indomani della presentazione<br />

del piano industriale nazionale<br />

(2010-2011) da 114 milioni di euro (per i 4 siti<br />

produttivi: i bergamaschi Dalmine e Costa Volpino,<br />

quello di Arcore e Piombino) che prevede<br />

però il taglio <strong>com</strong>plessivo di 1024 posti di lavoro.<br />

Era il 28 settembre scorso.<br />

“<strong>Il</strong> giorno successivo il sindaco di Dalmine<br />

Claudia Terzi si è affrettato a rilasciare<br />

una dichiarazione che in sintesi diceva<br />

che non si deve più pensare al posto fisso<br />

quanto piuttosto investire in formazione<br />

per ricollocare i lavoratori”, ricorda Mirco<br />

Rota segretario generale della Fiom di Bergamo.<br />

A tutto ciò erano poi seguite le<br />

parole del consigliere regionale leghista<br />

Daniele Belotti che aveva rivelato l’e s istenza<br />

di un altro piano industriale con<br />

“solo” 500 esuberi. “Dichiarazioni smentite<br />

nella trattativa” dice Rota. Se tutto ciò<br />

non bastasse il ministro Roberto Calderoli,<br />

al termine di un recente incontro di<br />

due ore avuto con l’amministratore delegato<br />

della Dalmine Tenaris Vincenzo<br />

Crapanzano ha <strong>com</strong>mentato: “Dalle prime<br />

indicazioni <strong>com</strong>incio a vedere un percorso<br />

che possa portare all'obiettivo che<br />

nessuna famiglia possa avere un danno<br />

dall'attuazione di questo piano”. <strong>Il</strong> riferimento<br />

all’ “attuazione di questo piano”<br />

ai lavoratori proprio non è piaciuta. Loro<br />

infatti non intendono accettare passiva-<br />

Proteste operaie in Toscana<br />

Perfino lo sport diventa<br />

un simbolo della crisi,<br />

dal basket al fallimento<br />

del giornale livornese<br />

di Cristiano Lucarelli<br />

vorno appresero soltanto<br />

negli spogliatoi di un palasport<br />

in delirio che quell’u ltimo<br />

canestro non era stato<br />

convalidato, tricolore alla<br />

Philips Milano.<br />

Oggi sembra impossibile a<br />

Livorno ritornare a grandi livelli<br />

sul parquet per provare<br />

a riprendersi quella vittoria,<br />

anche se il sindaco Alessandro<br />

Cosimi è convinto che<br />

prima o poi “faremo rinascere<br />

il grande basket”. Le buone<br />

intenzioni, da queste parti,<br />

non mancano, ma non<br />

sempre bastano per raggiungere<br />

i risultati sperati.<br />

Come l’impresa del bomber<br />

Cristiano Lucarelli, qualcosa<br />

di più di un calciatore per<br />

la città, che dopo due anni<br />

ha annunciato dalle colonne<br />

del suo Corriere di Livorno<br />

di non avere più né le risorse<br />

economiche né l’e n t u s i asmo<br />

per continuare nell’av -<br />

ventura della carta stampata.<br />

Almeno la vicenda Toremar<br />

è arrivata ad una svolta:<br />

la <strong>com</strong>pagnia di navigazione<br />

passerà alla Regione in attesa<br />

dell’arrivo di un privato<br />

(sarebbe già pronto alla gara<br />

l’armatore sudamericano<br />

Corsica Ferries). Anche se i<br />

sindaci di Rio Elba e Rio Marina<br />

preferirebbero mantenere<br />

la presenza<br />

del ca-<br />

pitalepubblico, per garantire<br />

livelli<br />

o c c u p a z i onali<br />

e “c o l l egamentivitali<br />

per l’e c onomia<br />

di un<br />

ter ritorio<br />

che i nostri figli<br />

non devono<br />

abbandonare”. A Carrara,<br />

invece, i lavoratori della<br />

Nuovi Cantieri Apuania,<br />

quelli che hanno sequestrato<br />

una nave impedendone il<br />

varo, incassano una mozione<br />

approvata all’unanimità<br />

dal Consiglio regionale. Ma<br />

si tratta solo di solidarietà.<br />

mente il taglio di 836 posti di lavoro tra Dalmine,<br />

Costa Volpino, la chiusura di Piombino (124 dipendenti<br />

a casa) e i 64 tagli nel sito produttivo di<br />

A rc o re .<br />

Va anche rilevato che “Dalmine Tenaris nella<br />

prima semestrale ha realizzato utili nonostante il<br />

calo dei volumi del 30, 40 per cento”, <strong>com</strong>e<br />

spiega Giovanni Melchioretti, delegato Fiom.<br />

C'è quindi profonda delusione, tra i lavoratori,<br />

per la decisione dell'azienda: lo stupore deriva<br />

dal numero di posti a rischio in relazione al buon<br />

andamento della Tenaris e ai suoi utili. Lo sconcerto<br />

è unito anche alla determinazione di lottare<br />

per cancellare l'incubo dei tagli. Venerdì 2<br />

ottobre oltre 200 lavoratori hanno manifestato<br />

contro le scelte industriali. “Ti spremono e poi ti<br />

buttano” lo slogan dello striscione. Otto ore di<br />

sciopero nel giorno in cui gli onorevoli bergamaschi<br />

del centrodestra (<strong>com</strong>preso il presidente<br />

della Provincia) erano invece corsi a Roma<br />

per garantire la loro presenza di voto per lo<br />

scudo fiscale.<br />

“A Roma invece che a Dalmine, per votare quella<br />

che è una scelta vergognosa, a maggior ragione<br />

con l'impunità per falso in bilancio e per reati<br />

penalmente perseguibili <strong>com</strong>e la falsa fatturazione”<br />

aveva dichiarato Luigi Bresciani segretario<br />

generale Cgil Bergamo. “Andrebbe, invece,<br />

rilanciata la lotta all'evasione, all' elusione fiscale<br />

e al lavoro nero, ripristinando le norme<br />

antievasione quali la tracciabilità, il limite per<br />

l'emissione di assegni trasferibili e l'obbligo dell'elenco<br />

clienti/fornitori. Invece, ancora una<br />

volta, si dà ai ricchi e ai lavoratori dipendenti<br />

mentre ai pensionati non si dà nulla. Anziché<br />

esprimere solidarietà ai lavoratori che rischiano<br />

di perdere il posto di lavoro si corre a Roma a<br />

votare una legge vergognosa. Come se non bastasse,<br />

in settimane di emorragia occupazionale<br />

che sembra non fermarsi, la legge finanziaria<br />

presentata dal governo è incapace di rispondere<br />

alla pesante crisi economica in atto, a partire<br />

dalla difesa dell'occupazione”.

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