Il Fatto quotidiano - Funize.com
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Giovedì 15 ottobre 2009 pagina 5<br />
Case per sole 450 famiglie<br />
quasi 750 i milioni spesi<br />
di cui 14 per le aiuole<br />
La ricostruzione in Abbruzzo è costata<br />
un po’ più di 743 milioni di euro. Le<br />
450 case costruite fino ad ora, su 19<br />
piattaforme antisismiche di cemento a Bassano e<br />
a Cese di Preturo, ospitano circa 1500 sfollati<br />
contro i 70.000 <strong>com</strong>plessivi. Tolto il costo per<br />
l’espropriazione del terreno sono costate 2400<br />
euro al metro quadro contro i 500 euro del<br />
In quelle tende<br />
si muore di freddo<br />
Nelle zone del terremoto, molti rifiutano<br />
l’albergo: “qui sono nato e voglio restare”<br />
di Sandra Amurri<br />
<strong>Il</strong> freddo è arrivato a L’Aqui -<br />
la, 725 metri sul livello del<br />
mare, conca ai piedi del<br />
Gran Sasso e della catena<br />
del Velino Sirente, dove il gelo si<br />
incanala con temperature che<br />
sfiorano i 20 gradi sotto lo zero.<br />
Un freddo che nelle 2000 tende,<br />
fa battere i denti, gelare mani e<br />
piedi fino a paralizzarne le dita.<br />
“Quando lui diventa tutto bianco<br />
è finita” dice Maria, 59 anni,<br />
fazzoletto di lana che lascia scoperto<br />
il viso segnato dalle rughe.<br />
‘Lui’ è il Gran Sasso imbiancato<br />
che guarda ma non protegge<br />
i 6.000 sfollati che ancora vivono<br />
in tenda. A Tempera, San<br />
Gregorio, Navelli, San Demetrio,<br />
Villa Sant’Angelo,Santo Eusanio,<br />
le telecamere non sono<br />
mai arrivate. Arriviamo con occhi<br />
curiosi e non giudicanti, timorosi<br />
per non urtare la sensibilità<br />
di chi è giustamente geloso<br />
della propria intimità, devastata<br />
dal sisma. Niente mensa,<br />
niente presidio medico, niente<br />
vaccino antinfluenzale, nessuna<br />
assistenza nonostante vi siano<br />
disabili e anziani.<br />
S<br />
i legge la disperazione negli<br />
sguardi dei vecchi con i berretti<br />
di lana calzati sulla fronte,<br />
seduti sui muretti, immobili <strong>com</strong>e<br />
statue. Giovanni, 78 anni, fatica<br />
a parlare per via dell’asma:<br />
“qua sono nato, qua voglio mor<br />
ire”, dice battendo il pugno sul<br />
cemento. “Che albergo e albergo!<br />
Queste sono cose per signori,<br />
io ho lavorato tutta una vita<br />
per una casa che non ho più e<br />
adesso arrivano loro a dirmi che<br />
le case non ci sono e devo andare<br />
via. Bravi, proprio bravi”,<br />
conclude levandosi il cappello<br />
in segno di ironica referenza.<br />
Piove, l’aria è tagliente. Domani<br />
lo sarà ancor di più, con raffiche<br />
di vento previste a 80 km orari.<br />
“Resisteranno le tende, già allagate<br />
dal temporale dei giorni<br />
scor si?”. È la domanda che si fa<br />
Teresa, 68 anni, che si scalda le<br />
mani con il respiro mentre esce<br />
dalla tenda per raggiungere il<br />
bagno. La vita qui, dove il terremoto<br />
si è abbattuto sulla povertà,<br />
scorre lentamente tra il passo<br />
incerto delle donne avvolte nelle<br />
coperte e l’allegria muta dei<br />
bambini che giocano dentro<br />
queste celle frigorifero che si<br />
chiamano tende. Bimbi che vanno<br />
a scuola, vestiti <strong>com</strong>e eschimesi,<br />
per fronteggiare temperature<br />
severe. Si vedono mani callose,<br />
abituate a resistere, si sentono<br />
parole strazianti che ripetono,<br />
<strong>com</strong>e una litania: “io in albergo<br />
non ci vado”.<br />
Grazia, 30 anni, vive al nord. Qui<br />
ha i genitori che stringe a sé <strong>com</strong>e<br />
fossero figli. “Sono io che<br />
proteggo loro, adesso, sono<br />
spauriti. Temo che non ce la facciano<br />
a sopportare l’inver no.<br />
Mia madre ha la bronchite cro-<br />
nica ma purtroppo non posso<br />
portarli con me”. Anna Pacifica<br />
Colasacco nel suo blog (Mis -<br />
sKappa, fino a 3mila contatti al<br />
giorno) fin dalla prima scossa<br />
non ha mai smesso di fotografare<br />
la realtà, dietro il palcoscenico<br />
delle dentiere donate e delle<br />
ville a disposizione millantate.<br />
Anna aveva un laboratorio di restauro,<br />
viveva a Costa Masciarelli,<br />
in pieno centro storico, in<br />
una casa vincolata dalla soprintendenza<br />
che non è ancora stata<br />
puntellata <strong>com</strong>e le altre. Da sei<br />
mesi vive in un container che si<br />
è <strong>com</strong>perato con un mutuo. “<strong>Il</strong><br />
G8 non solo non ci ha portato<br />
nulla, ma ha ritardato di oltre<br />
due mesi la ricostruzione, fatta<br />
con gli occhi rivolti agli interessi<br />
delle imprese. Cosa che ha<br />
portato a saltare la fase intermedia,<br />
passando dalle tende alle case<br />
contro il nostro volere e ha<br />
segnato la <strong>com</strong>unità”.<br />
C’<br />
è chi ora vive, <strong>com</strong>e topi in<br />
gabbia, in case finte dove<br />
c’è tutto, dalle forchette agli<br />
strofinacci allo zerbino colorato<br />
davanti alla porta, ad eccezione<br />
della possibilità di riempirle di<br />
vita vera. E a Piazza D’Armi la disperazione<br />
si fa protesta. Che<br />
blocca il traffico in prossimità<br />
R E P O RTA G E<br />
costo di case mobili o di legno che avrebbero<br />
potuto accogliere tutti gli sfollati togliendoli dalla<br />
precarietà delle tende e dall’estraneità degli<br />
alberghi. Una delle spese più ingenti, giustificata<br />
forse dal bisogno di una forte finzione scenica, è<br />
stata per la realizzazione di aiuole e verde per<br />
cui sono stati spesi ben 14 milioni e 420 mila<br />
euro. Non sappiamo quante piante, fiori, e metri<br />
della rotonda di Santa Barbara Si<br />
tratta del campo tante volte mostrato<br />
in tv <strong>com</strong>e modello d’ef -<br />
ficienza, di organizzazione tempestiva<br />
nei soccorsi, un’imma -<br />
gine falsata dal bisogno del Premier<br />
di trasformare tutto, anche<br />
le catastrofi, in passerelle mediatiche.<br />
Ora il sole che non riscalda<br />
più né cuore né pelle è<br />
una morsa di gelo che fa paura<br />
anche ai maghi della ricostruzione.<br />
“Entro la fine del mese saranno<br />
smontate tutte le tendopoli<br />
in Abruzzo”, aveva detto<br />
Bertolaso il 15 settembre, nei<br />
giorni della consegna delle casette<br />
di Onna, a Porta a Porta. Le<br />
parole pesano se poi le azioni<br />
mancano. E pesano quelle della<br />
lettera firmata da Bertolaso e dal<br />
Sindaco de L’Aquila, Cialente<br />
(Pd), per chiedere ai cittadini di<br />
accettare di essere spostati negli<br />
alberghi: “in attesa di festeggiare<br />
il Natale in un clima più sere<br />
n o ”. La firma di Cialente susci-<br />
quadrati di prato all’inglese siano stati piantati.<br />
Ma di notte le temperature scendono sotto i 20<br />
gradi e difficilmente il gelo le conserverà in vita.<br />
Due le imprese che si sono aggiudicate gli<br />
appalti: il Consorzio Sestante di Milano con il<br />
28,11% di ribasso (quasi 6.500.000 euro) e la Rti<br />
3A progetti, con il 26,22% di ribasso (quasi<br />
6.640.000 euro). .<br />
A sinista, le tende devastate dal vento di lunedì scorso, qui sopra una casa a L’Aquila (FOTO ANSA)<br />
ta perplessità. Perchè “aveva sostenuto<br />
la proposta, una delle<br />
poche contrarie al volere della<br />
Protezione Civile, di realizzare<br />
case mobili mentre ora si allinea”,<br />
srive Anna pacifica sul suo<br />
blog. Sotto le tende arriva un’al -<br />
tra lettera di Bertolaso: “scr ivo<br />
perché non mi sento ma sono<br />
aquilano, non mi sento ma sono<br />
terremotato. Si passa dai giorni<br />
del lutto e della solidarietà a<br />
quelli duri del tempo che rallenta,<br />
delle televisioni che non hanno<br />
più inviati. Resto qui, credo<br />
in coscienza di aver conquistato<br />
il diritto e l’onore di vivere insieme<br />
a voi”. Pura retorica sentenzia<br />
Carlo, studente di 19 anni:<br />
“cosa altro ha in mente? Ha<br />
già contribuito ad affossare ogni<br />
nostra rivendicazione è meglio<br />
che torni da Papi”. Mentre Giulia,<br />
studentessa liceale che si dice<br />
credente, affida il <strong>com</strong>mento<br />
a Benedetto XVI, citando l’enci -<br />
clica Caritas in veritate: “la solida-<br />
rietà senza sussidiarietà scade<br />
nell'assistenzialismo che umilia<br />
il portatore di bisogno”. Questi<br />
aiuti senza coinvolgimento,<br />
“elargiti dall’alto <strong>com</strong>e "miracoli"<br />
di efficienza e di amore - dice<br />
Giulia - mi umiliano”.<br />
“Chiedevamo partecipazione,<br />
invece qualcuno ha detto ghe<br />
pensi mi” aggiunge Paolo, 21 anni,<br />
che mostra il volantino distribuito<br />
nelle tendopoli. C’è scritto:<br />
“Non camminare davanti a<br />
me, potrei non seguirti; non<br />
camminare dietro di me, non saprei<br />
dove condurti; cammina al<br />
mio fianco e saremo sempre<br />
amici”. Intanto nelle zone residenziali<br />
semideserte della città,<br />
a ridosso dei cassonetti, ci sono<br />
montagne di rifiuti bagnati dalla<br />
pioggia. Ma la vera emergenza,<br />
di cui nessuno parla, resta quella<br />
delle macerie non ancora rimosse<br />
che contengono materiali<br />
altamente tossici. Come l’eter -<br />
nit.<br />
Amantea, la strada dei veleni e dei tumori<br />
La Procura indaga sullo smaltimento illecito di materiali inquinanti mentre nel Comune calabrese la gente muore<br />
di Rosa Praticò<br />
È<br />
una strada stretta via Montebianco. Lunga poco<br />
più di 100 metri. Una palazzina dietro l’altra. Una<br />
ventina di famiglie. Ognuna con il suo morto o il suo<br />
ammalato di cancro. Dieci vittime dal 2000 ad oggi.<br />
E 25 persone che lottano ancora contro il tumore.<br />
Siamo ad Amantea, costa tirrenica della Calabria. A<br />
circa 5 chilometri dal torrente Oliva oggetto dell’in -<br />
chiesta della procura di Paola sullo smaltimento illecito<br />
di materiali inquinanti. Sulla spiaggia vicino,<br />
diciannove anni fa, si è arenata la Jolly Rosso, nella<br />
lista delle cosiddette navi dei veleni.<br />
In via Montebianco sono andati gli esperti dell’Ar -<br />
pacal, l’agenzia regionale per la protezione ambientale<br />
della regione, e quelli dell’Asp, l’azienda sanitaria<br />
provinciale di Cosenza. “Non abbiamo trovato<br />
nessun riscontro scientifico alle notizie allarmistich<br />
e ” assicura l’allora dirigente dell’Asp, Piero Borsani.<br />
Ma Adriano Bruni, 34 anni, non si rassegna. Ha visto<br />
troppa gente morire. Ultima sua madre, a maggio.<br />
Aveva solo 55 anni. “Qualcuno mi ha consigliato di<br />
stare zitto - confessa - perché danneggio l’imma gine<br />
del paese e allontano i turisti. Ma io vado avanti, ci<br />
deve essere per forza qualcosa sotto” . Lo sguardo<br />
va alla fabbrica abbandonata con il tetto in eternit<br />
“mai bonificata”, dice. Va alla sottostazione ferroviaria<br />
“per anni zeppa di amianto” . E poi a uno dei<br />
palazzi più recenti “costruito dove prima c’era un<br />
deposito di vecchie auto con tanto di barili d’olio e<br />
batterie scariche”, continua Adriano, che ha fondato<br />
il ‘Comitato per la vita’. Con il sostegno di una<br />
cinquantina di persone. Ma all’associazione man-<br />
cano i soldi per chiedere “la perizia di qualcuno che<br />
venga da fuori, qualcuno super partes con il curriculum<br />
giusto”. <strong>Il</strong> Comune di Amantea, a quanto<br />
pare, aveva stanziato dei fondi “ma poi è stato sciolto<br />
per infiltrazioni mafiose e non si è fatto nulla”.<br />
L’avvocato dell’associazione, Salvatore Politano,<br />
spiega: “nessuna delle autorità <strong>com</strong>petenti vuole<br />
sciogliere i nostri dubbi, anzi una dottoressa del dipartimento<br />
prevenzione dell’Asp ha addirittura<br />
consigliato ai miei assistiti di curare meglio l’ali -<br />
mentazione”. Soltanto qualche giorno fa ci sono stati<br />
nuovi rilievi dell’Arpacal e dei carabinieri di<br />
Amantea.<br />
Li ha richiesti il nuovo procuratore di Paola, Bruno<br />
Giordano. Un’attività di monitoraggio. Perché <strong>com</strong>e<br />
dice Tonino, che in via Montebianco ha un magazzino,<br />
“ormai da queste parti si sente solo parlare<br />
di morti e ammalati di cancro”.<br />
In effetti in tutto il tirreno cosentino negli ultimi 15<br />
anni c’è stato “un aumento esponenziale” di questi<br />
casi. A dirlo è Gianfranco Filippelli, responsabile<br />
del reparto di oncologia dell’ospedale di Paola, un<br />
osservatorio privilegiato. “Abbiamo registrato -<br />
spiega - in particolare più tumori al colon e alla<br />
mammella. Per quelli all’intestino siamo alla soglia<br />
dell’epidemia: tutto è legato all’inquinamento globale<br />
di questo territorio”.<br />
<strong>Il</strong> consulente della procura di Paola, Gia<strong>com</strong>o Brancati<br />
va oltre. E dice: “Nell’analisi che ho condotto,<br />
nelle zone prospicienti al torrente Oliva ho registrato<br />
un numero di tumori maggiore che in altri luoghi<br />
della regione. Parlo anche di quelli alla tiroide, per i<br />
quali c’è una correlazione netta molto alta con la<br />
presenza di sostanze radioattive“. Brancati fa rife-<br />
rimento ad alcune frazioni dei <strong>com</strong>uni di Serra<br />
d’Aiello, Aiello Calabro, San Pietro in Amantea ed<br />
Amantea. Proprio quelle in cui è emersa la presenza<br />
di metalli pesanti e residui nucleari non naturali <strong>com</strong>e<br />
il Cesio 137, interrato a pochi metri di profondità.<br />
Non solo. Sempre dalle analisi disposte dalla<br />
Procura di Paola è venuto fuori che, in una vecchia<br />
cava dismessa sulla strada di Serra d’Ajello, le radiazioni<br />
superano fino a cinque volte i livelli normali.<br />
“Sembrerebbe esserci un nesso tra questo materiale<br />
nocivo e un trend superiore nell’andamento<br />
delle malattie tumorali nell’area considerata. Con<br />
un picco avvenuto tra la fine degli anni ‘80, i primi<br />
anni ‘Novanta ‘90 e l’ inizio di questo decennio”,<br />
<strong>com</strong>menta il procuratore Bruno Giordano.<br />
Ma Brancati tiene a precisare che già nel 2005 aveva<br />
suggerito all’azienda sanitaria locale un’inda gine<br />
epidemiologica di campo e la bonifica del territorio.<br />
Cosa che oggi chiedono nuovamente le associazioni<br />
ambientaliste e i <strong>com</strong>itati cittadini. Quello<br />
nato in memoria di Natale De Grazia, il capitano<br />
della Marina morto in circostanze piuttosto strane<br />
mentre indagava sulle navi, ha dato il via ad una petizione.<br />
E ha già raccolto più di 4 mila firme.<br />
Un aumento esponenziale<br />
di casi di cancro, normalmente<br />
legati alla presenza di rifiuti<br />
tossici e materiale radioattivo