Dove danzano gli angeli - Stefano Emanuele Ferrari
Dove danzano gli angeli - Stefano Emanuele Ferrari
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Davanti allo specchio quello che vedo non sono più io.<br />
“Chi è questa persona? Cosa sta facendo?”.<br />
Mi sciacquo la faccia, mi asciugo premendo con forza la salvietta<br />
contro il viso.<br />
“Hai ventiquattro anni, da oggi hai ventiquattro anni. Non te ne<br />
rendi conto, ma <strong>gli</strong> anni passano anche per te. E cosa hai costruito<br />
fino adesso? Sei solo, con un pugno di polvere in mano… scrivi<br />
anche questo nella pattumiera del tuo libro... la tua donna non ti<br />
vuole più, l’hai lasciata fuggire via... anche i tuoi amici se ne sono<br />
andati... Ora devi ricominciare da capo... E dove stai andando? I libri<br />
non si scrivono da un giorno all’altro, te l’ha detto anche Lara, ci<br />
vuole tempo, molto tempo... E tu vuoi continuare a trascinarti in<br />
queste condizioni? È ora che pensi a sistemarti, come dice tua madre,<br />
è ora che trovi un lavoro serio, un stipendio sicuro a fine mese, una<br />
sistemazione fissa... e poi vedrai che tutto col tempo si aggiusterà,<br />
vedrai che troverai un’altra ragazza, una ragazza che ti accompagnerà<br />
nella tua piccola quotidianità... il sabato sera andrete a mangiare una<br />
pizza con <strong>gli</strong> amici, parlerete di vacanze, magari del mutuo sulla casa<br />
che state programmando… Vivere non è semplice, nella vita bisogna<br />
accontentarsi…”.<br />
Adesso guardo il muro bianco avanti a me, ho il telefonino in<br />
mano. Ho assoluto bisogno di parlare con qualcuno. Sento che sto<br />
impazzendo.<br />
«Auguri!».<br />
Quella voce squillante mi sve<strong>gli</strong>a per un attimo dall’incubo in cui<br />
sono caduto.<br />
«Ciao Lara. Grazie per il messaggio… scusa se ti chiamo solo<br />
adesso…».<br />
«Non preoccuparti! Ma che voce hai oggi?».<br />
«Sto male».<br />
«Cosa c’è?».<br />
«Non lo so cosa mi sta succedendo... Sto crollando... tutto mi<br />
sembra inutile, senza senso... il libro che sto scrivendo, la mia vita...<br />
ho mille pensieri che non riesco a scacciare... mille voci... vorrei<br />
dormire, spegnere l’interruttore, ma non riesco...».<br />
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Improvvisamente scoppio a piangere. Mi prendo i capelli, vorrei<br />
strapparmi i capelli.<br />
«Lara, non ce la faccio, non ce la faccio più…».<br />
«Stai calmo... non preoccuparti... sono lì con te adesso...».<br />
«Non lo so cosa mi sta succedendo… mi è arrivato tutto d’un<br />
colpo…».<br />
«Sai cos’è? È il compleanno. È tremendo il compleanno. Ci si<br />
sente obbligati a festeggiare. Studi hanno dimostrato che proprio<br />
durante le festività c’è la più alta percentuale di depressioni».<br />
«Lara, di festeggiare non me ne è mai fregato nulla. Non lo so…<br />
Ho ricevuto tanti messaggi… a molti non ho ancora risposto… ma è<br />
possibile che lei non si sia fatta sentire? Lo sapeva, mi ricordo ancora<br />
quando me lo domandò… e lei ci tiene a queste cose…».<br />
«Magari te li fa più tardi. Sai cosa dovresti fare? Esci, non rimanere<br />
chiuso in casa… svagati, non pensare al libro, a Emanuela. Non so,<br />
vai in piscina…».<br />
Più tardi esco, controllo ancora il telefonino ed esco. Non so<br />
neanche che ora sia, vo<strong>gli</strong>o solo cercare un internet point.<br />
“Magari mi ha scritto un e-mail, magari si è ricordata…”.<br />
Ha smesso di piovere, cammino avanti e indietro per il circondario<br />
fermando i passanti. Nessuno sa darmi una indicazione. Le macchine<br />
mi passano accanto sollevando acqua dalle pozzanghere, le fo<strong>gli</strong>e<br />
bagnate marciscono per strada, e nessuno sa darmi un’indicazione.<br />
Poi incrocio un negozio di informatica, chiedo lì. E finalmente mi<br />
indirizzano da qualche parte. Cammino speditamente, come se mi<br />
stesse inseguendo qualcuno. E quando finalmente vedo quell’insegna,<br />
mi metto a correre senza alcun senso.<br />
Le postazioni sono tutte libere, un cenno del vecchio cinese<br />
seduto al bancone e sono già sulla tastiera.<br />
Aprendo l’e-mail sobbalzo di gioia. Mi è arrivato un nuovo<br />
messaggio, oggetto: Buon compleanno!<br />
“Fa che sia lei, fa che sia lei... sì, non si è dimenticata, lo sapevo, lo<br />
sapevo!”.<br />
«Auguri STEFANO! Festeggia insieme a noi questa giornata<br />
speciale: www.190.it vuole brindare insieme a te per augurarti un<br />
felice compleanno!».<br />
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