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Dove danzano gli angeli - Stefano Emanuele Ferrari

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mesi ci siamo rimessi assieme, ma non era più la stessa cosa... Ci<br />

siamo lasciati definitivamente quasi subito».<br />

«Dipende molto dal rapporto, dalla complicità che avevate<br />

instaurato…».<br />

«Per me la fedeltà è importante. Non potrei stare assieme ad un<br />

uomo che non mi è fedele».<br />

Mi lanciò uno sguardo da lasciarmi impietrito. Ebbi subito<br />

l’impressione che la situazione si fosse fatta tesa, che avevo iniziato<br />

con il passo sba<strong>gli</strong>ato.<br />

«Non fraintendermi… Non dico che la fedeltà non sia importante,<br />

però, sempre lì, ad accanirsi, a voler sapere, come se l’amore si<br />

misurasse solo in base a quello. Si finisce a trascurare cose a mio<br />

parere più importanti.. il creare qualcosa assieme, per esempio,<br />

l’aumentare la vitalità del partner...».<br />

Non disse nulla. Mi accesi una sigaretta e controllai nuovamente<br />

l’arrivo dell’autobus. Il suo silenzio mi opprimeva.<br />

“Non è facile spiegarti se mi guardi così…”.<br />

«E poi la fedeltà, se è imposta, è come una catena, e l’amore non<br />

può essere legato! L’amore è fi<strong>gli</strong>o della libertà!».<br />

Ero soddisfatto di quella frase. Le macchine continuavano a<br />

sfrecciare, lei si accese una sigaretta.<br />

E adesso il suo mutismo mi infastidiva.<br />

“Se mi vuoi mettere sul banco di accusa stai proprio sba<strong>gli</strong>ando”.<br />

«Comunque da quando noi ci siamo rincontrati non sono andato<br />

con nessuna, se vuoi saperlo!».<br />

Speravo di aver chiuso finalmente la questione. Avevo già parlato<br />

più del dovuto.<br />

Sull’autobus invece lei è ancora più pensierosa. L’abbraccio,<br />

cercando nel suo corpo quel calore che sembra svanito<br />

all’improvviso. Ogni tanto le accarezzo i capelli, le bacio il collo, lì<br />

dove ha tatuato una piccola libellula. Ma lei non risponde alle mie<br />

attenzioni. Sono turbato.<br />

“Cosa sta succedendo? Cosa posso fare?”.<br />

«Andiamo a casa?» mi domanda.<br />

«Volevo prima passare in un mercatino di libri sulla strada,<br />

dovrebbero avere quel libro di cui ti avevo parlato».<br />

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Non ci diciamo altro fino alla fermata, rimaniamo immersi nel<br />

brusio dell’autobus, nel continuo sali e scendi di studenti al ritorno<br />

dall’università, vecchi, signore con i sacchetti della spesa.<br />

Le luci della città si accendono, il traffico si fa più isterico.<br />

C’è un’aria di desolazione al mercatino, i piccoli chioschi stanno<br />

chiudendo, alcune serrande sono già abbassate, i marciapiedi pieni di<br />

rifiuti.<br />

«Aspettami qui» le dico.<br />

Corro per acquistare quel libro, sento che è importante, e quando<br />

torno, lei è ancora sotto quel lampione, la stessa espressione cupa,<br />

ancora la sigaretta in mano. Quando <strong>gli</strong>elo allungo da dietro la<br />

schiena, mi ringrazia, ma nel suo bacio non c’è forza, non c’è<br />

passione, né tenerezza, né niente.<br />

«Poi a casa ti faccio la dedica» dico, cercando di far finta di nulla.<br />

Alla fermata dell’autobus lo spulcia, legge la prima pagina senza<br />

mostrare interesse. Poi lo chiude, lo rimette nella borsetta e si<br />

accende un’altra sigaretta.<br />

Adesso non sopporto più il suo atteggiamento.<br />

«Manu mi vuoi dire cos’hai?».<br />

«E me lo chiedi?».<br />

L’argomento è ancora lì che brucia. E adesso capisco che la nostra<br />

relazione è in un punto morto. Cerca un uomo che le dia sicurezza,<br />

conforto, e io cosa le dò? Le mie insicurezze, risposte vacue, belle<br />

frasi, qualche bacio.<br />

«Manu, ne stai facendo una tragedia! Cosa vuoi che ti dica? Sì,<br />

sono sempre stato fedele, mi sono innamorato di te e ti sarò fedele<br />

tutta la vita?».<br />

Lei neanche mi guarda più, guarda le macchine che ci sfrecciano<br />

davanti.<br />

“È me<strong>gli</strong>o che non dici nulla... Più parli e più peggiori la<br />

situazione... Le passerà. Sono stato uno stronzo, me la sono cercata...<br />

Manu, potevo mentirti, chiudere subito il discorso.. Ma non ti<br />

pensavo così... Sono confuso… Cos’è tutta questa fretta che hai?<br />

Continuiamo a camminare tenendoci per mano, le risposte<br />

arriveranno da sole col tempo, non trovi?”.<br />

A casa c’è aria pesante, ancora più di prima. Siamo soli adesso, ci<br />

118

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