VolanZine n°14: tutti i racconti in concorso - Scripta Volant
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<strong>VolanZ<strong>in</strong>e</strong> <strong>n°14</strong>: <strong>tutti</strong> i <strong>racconti</strong> <strong>in</strong> <strong>concorso</strong><br />
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Ho scelto lei perché quando apre la bocca lo sa fare bene; prima allarga le labbra e poco<br />
dopo, un istante da ricordare, i denti. Così facendo sembra che nella sua bocca risplendano<br />
due fili di luce.<br />
I suoi denti stupendi sono lì dietro le labbra a fare un doppio gioco che <strong>in</strong>evitabilmente mi<br />
piace.<br />
Prima di <strong>in</strong>contrare le mie labbra richiude la bocca, ma non velocemente; aspetta di essere<br />
ad una distanza esatta, <strong>in</strong> modo di chiudere, <strong>in</strong>umidire, stuzzicarmi mordicchiandosi il<br />
labbro superiore e donarsi a me <strong>in</strong> un morbido bacio.<br />
Una sera che scendeva una leggera pioggia, mentre passeggiavamo nel quartiere, mi colse<br />
di sorpresa, assorto com‟ero a cercar nelle gocce una nuova favola da regalarle. Mi tirò a sè<br />
per la c<strong>in</strong>tola dei pantaloni, forse una novità, e mi diede quel bacio senza una premessa.<br />
Quando mi lasciò, tornando a camm<strong>in</strong>are al mio fianco, sfioravo come sempre le nuvole<br />
con i riccioli dei miei capelli; ma <strong>in</strong> qualche modo dovevo riscattarmi dalla sorpresa...<br />
Alzai gli occhi e vidi una luna sorridente.<br />
Anche lei mi vide e disse:<br />
“Stasera conduce lei!”<br />
“Non può succedere pallida Luna”.<br />
“Ogni tanto deve succedere”.<br />
“Io sono lo specchio che risplende della sua luce. Io devo mostrargli quella lum<strong>in</strong>osità che<br />
non si accorge di avere e senza di lei potrei tornare un ombra”.<br />
“Siamo <strong>tutti</strong> delle ombre grazie alla luce dell‟amore”.<br />
“Si, credo... Luna, aspettami qui un secondo. Ti porto una cosa.”<br />
Ritornai ai pensieri miei e di lei. Avevo bisogno di un altro bacio perché ne avevo davvero<br />
voglia e non soltanto.<br />
“Amore ti amo!” le dissi bloccandola per strada.<br />
“Anch‟io T’AMO!”<br />
“Dillo mentre mi baci”.<br />
Mentre mi baciava mi scostai da lei e le impedii di f<strong>in</strong>ire la frase. La fermai su T’, le presi<br />
l‟apostrofo e tornai dalla luna.<br />
“Luna eccomi di nuovo a te”.<br />
“Cosa mi hai portato giovane amante?”<br />
“Semplicemente, si fa per dire, un apostrofo. Quello tra le parole t‟'amo...”<br />
“Così non hai resistito a metterti <strong>in</strong> luce”.<br />
“Non posso sottrarmi a questa realtà. Io amo prima di ogni altra cosa”.<br />
“E così sia per sempre. Torna da lei e f<strong>in</strong>isci quello che stavi facendo. Stanotte, se vuoi,<br />
sarò io quell‟apostrofo nel vostro giuramento d‟amore”.<br />
Quando r<strong>in</strong>contrai gli occhi di lei cont<strong>in</strong>uai da dove ci eravamo bloccati... (smack) ’AMO.<br />
Eravamo fradici di pioggia, baci e chissà quante altre cose che avremmo messo distese ad<br />
asciugare davanti al cam<strong>in</strong>o <strong>in</strong>sieme.<br />
“Andiamo a casa?”<br />
“Me oui! Tu prepari la cioccolata ed io il cam<strong>in</strong>o”.<br />
“Ti amo!”.<br />
“Ti amo anch‟io!!” le risposi.<br />
“Aspetta! Io volevo metterci l‟apostrofo”.<br />
“Dici che c‟è l‟ho ancora io?”<br />
“Vieni un po‟ qui signor<strong>in</strong>o...”<br />
11<br />
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