“Ma è solo un apostrofo...”. “Dai amore... ridammi l‟apostrofo”. “Non posso, l‟ho regalato alla luna”. “E lei che se ne fa?” “Per unire le nostre ombre quando ci baciamo”. <strong>VolanZ<strong>in</strong>e</strong> <strong>n°14</strong>: <strong>tutti</strong> i <strong>racconti</strong> <strong>in</strong> <strong>concorso</strong> ° Commenta questo racconto: http://www.scripta-volant.org/forum/viewtopic.php?f=47&t=2962 12 h t t p : / / w w w . s c r i p t a - v o l a n t . o r g
<strong>VolanZ<strong>in</strong>e</strong> <strong>n°14</strong>: <strong>tutti</strong> i <strong>racconti</strong> <strong>in</strong> <strong>concorso</strong> ° Vota qui: http://www.scripta-volant.org/forum/viewtopic.php?f=47&t=2958 “So che non t'ho cercato molto spesso ultimamente e so anche di aver detto di non credere più <strong>in</strong> Te, ma Ti prego... Padre nostro che sei nei cieli... Aiutami! Sento di non poter resistere ancora per molto. Sono troppi e mi colpiscono così forte... Mi hanno picchiato tanto sulla bocca, non riesco quasi più a parlare, mi fanno male le labbra, gli zigomi, i denti. Arrivano all'improvviso e, senza un perché, <strong>in</strong>iziano a massacrarmi. Non sentono ragioni, io non parlo con loro, loro non parlano con me. Non la darò loro v<strong>in</strong>ta, comunque. Ho perso molto sangue dalla bocca, ho le labbra spaccate. Non dormo da due giorni... Sia santificato il Tuo nome... È buia questa stanza, è fredda e puzza, ieri mi hanno dato una coperta lercia, piena di pidocchi. M'hanno tolto la giacca e le scarpe. Ho freddo. Non mi cambio da due giorni e non mi lavo da tre. Respiro anche male, ho dolore ad un fianco e non riesco a tenere la schiena dritta, senza che una fitta mi trapassi... Credo di avere una o più costole rotte. È accaduto il primo giorno, ero appena arrivato ed <strong>in</strong> quattro m'hanno aggredito e pestato, senza motivo alcuno... Venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà... Ho la schiena coperta di lividi, mi fanno male le mani, che uso per proteggermi dai colpi... Ieri, mentre scendevo per andare a mangiare, con un calcio mi hanno fatto cadere dalle scale. Da allora non riesco a stare <strong>in</strong> piedi molto bene, devono spostarmi con una barella... E non sono molto contenti di dover fare anche questo. Il medico che mi ha visitato ha detto che sono disidratato e mi ha messo una flebo. Si è esaurita da venti ore ed ho dovuto togliermi l'ago da solo... Come <strong>in</strong> cielo, così <strong>in</strong> terra... Io non ho paura, non mi fanno paura, possono solo farmi male, ma so che dovranno fare i conti col mio sguardo, so che dovranno scontare quello che mi hanno fatto... Mi dicono che nessuno ha chiesto di me, mi dicono che sono solo e che nessuno mi vuol bene. Io so <strong>in</strong> cuor mio che Marzia, mia sorella, me ne vuole... Sono stanco Signore e non trovo neanche più le lacrime per piangere, ma non la darò loro v<strong>in</strong>ta. Fuori ho udito cantare un passerotto, ho sognato di volare via. Non dormo e non mi cambio da due giorni, non mi lavo da tre. Amo la vita e voglio vivere... Dacci oggi il nostro pane quotidiano... Ho fatto degli sbagli come <strong>tutti</strong>, ma ho sempre pagato <strong>in</strong> prima persona. Adesso scrivo a fatica la mia storia su questo muro, la luce va e viene, ho gli occhi gonfi e non posso vedere molto bene... Son segregato qua dentro da un tempo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito... Non riesco quasi più a pensare, non so quand'è stato che sono riuscito a formulare un pensiero... Rimetti a noi i nostri debiti... Ho chiesto una Bibbia, ho chiesto di mia madre e mio padre, non mi hanno risposto... Tutto qua dentro sembra essere scomparso nel nulla, tutto è dilatato, pers<strong>in</strong>o il tempo... Scusatemi mamma e papà credo di avervi deluso ancora... Come noi li rimettiamo ai nostri debitori... Io li ho perdonati, perché sono rozzi e non capiscono. Se la prendono con me perché sono un bersaglio facile, lo fanno per non ascoltare il vuoto che hanno dentro. Mi fanno pena. Tra poco torneranno ed io li aspetterò con la più potente delle armi, quella che non potranno mai togliermi, la coscienza pulita. Presto sarò libero, presto sarà tutto f<strong>in</strong>ito... E non ci <strong>in</strong>durre <strong>in</strong> tentazione ma liberaci dal male... Ho trentuno anni, mi chiamo Dario e sono geometra. M'hanno arrestato per modica quantità sei giorni fa e se stai leggendo questo sul muro ti chiedo di raccontarlo ai miei. Dì loro che li amo e come sono morto... Amen” . ° Commenta questo racconto: http://www.scripta-volant.org/forum/viewtopic.php?f=47&t=2963 ° Vota qui: http://www.scripta-volant.org/forum/viewtopic.php?f=47&t=2958 13 h t t p : / / w w w . s c r i p t a - v o l a n t . o r g