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Fonti, temi e produzioni vitivinicole dal Medioevo al ... - UBI Banca

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294<br />

chiesa abbazi<strong>al</strong>e, avvenuto proprio con l’aspersione di vino e acqua mescolati a<br />

cenere, più volte ripetuta nelle lustrazioni interna ed esterna delle pareti dell’edificio<br />

sacro e nella purificazione del pavimento, come spiega Bruno di Segni 263 .<br />

Durante le periodiche processioni domenic<strong>al</strong>i, poi, tra le benedizione dei<br />

loc<strong>al</strong>i era compresa anche quella della cantina monastica, le cui porte erano aperte<br />

<strong>d<strong>al</strong></strong> cellerario, mentre nell’intensa cerimonia dell’oblazione era il fanciullo stesso<br />

a portava in dono <strong>al</strong> momento dell’offertorio la patena con l’ostia e l’ampollina<br />

col vino, consegnandoli nelle mani dell’abate che li poneva sull’<strong>al</strong>tare insieme<br />

<strong>al</strong>la petizione dei suoi genitori 264 . D’<strong>al</strong>tra parte, in occasione della solenne<br />

benedizione dell’abate, rito che in origine consisteva nella recita di una semplice<br />

preghiera per invocare i doni di Dio sull’eletto e nella consegna dei simboli della<br />

sua autorità (la regola e il baculum pastor<strong>al</strong>is) 265 , si andarono gradu<strong>al</strong>mente inserendo<br />

<strong>al</strong>cuni gesti tipici della consacrazione episcop<strong>al</strong>e – specie in relazione <strong>al</strong>la<br />

nomina delle abbazie più importanti – con il crescere del prestigio e del potere<br />

964 sgg.), mentre nel monastero bretone di Bec il sacrestano lavava l’<strong>al</strong>tare il venerdì santo con acqua<br />

e poi con vino aromatizzato, issopo e bosso (Decreta Lanfranci, p. 52), così pure a Fleury (Consuetudines<br />

Floriacenses saeculi tertii decimi,p.78).<br />

263<br />

BRUNO DI SEGNI, Tractatus tertius. De sacramentis Ecclesiae, mysteriis atque ecclesiasticis ritibus, PL, 165,<br />

coll. 1091, 1095-1097, dedicate <strong>al</strong> rito della consacrazione di una chiesa, dove si ricorda come il<br />

vescovo asperga la chiesa e l’<strong>al</strong>tare con acqua, vino e cenere: il vino mescolato <strong>al</strong>l’acqua simboleggia<br />

una maggiore intelligenza della legge divina, superiore <strong>al</strong> semplice apprendimento letter<strong>al</strong>e (dato <strong>d<strong>al</strong></strong><br />

sapore della sola acqua), mentre l’aggiunta della cenere è un segno penitenzi<strong>al</strong>e e di conversione. Per<br />

la tradizione manoscritta di questo testo liturgico, cfr. R. GREGOIRE, Bruno di Segni exégète médiév<strong>al</strong> et<br />

théologien monastique, Spoleto 1964 (Centro it<strong>al</strong>iano di studi sull’<strong>al</strong>to medioevo, 3), pp. 104-108; per un<br />

quadro aggiornato, invece, sulla figura e l’opera del grande esegeta, Bruno di Segni († 1123) e la Chiesa<br />

del suo tempo, Giornate di studio. Segni, 4-5 novembre 1999, a cura di F. Cipollini, Venafro 2001 (San<br />

Germano. Collana di storia e cultura religiosa mediev<strong>al</strong>e, 4). Più in gener<strong>al</strong>e sul rito della dedicazione<br />

di una chiesa si vedano le osservazioni di F. Dell’Oro in questo volume.<br />

264 A Fruttuaria le processioni domenic<strong>al</strong>i toccavano il capitolo, il dormitorio, il refettorio, la cucina e<br />

«cellarium de vino» (Consuetudines Fructuarienses - Samblasianae, 2, pp. 40, 185; per l’offerta di bambini<br />

<strong>al</strong> monastero, p. 51; assai significativo anche il commento di Ildemaro, pp. 548-549); per l’ambito cluniacense,<br />

UDALRICO, Antiquiores consuetudines, col. 654; inoltre, G. ARCHETTI, Per la storia di S. Giulia<br />

nel medioevo. Note storiche in margine ad <strong>al</strong>cune pubblicazioni recenti, «Brixia sacra. Memorie storiche della<br />

diocesi di Brescia», V/1-2 (2000), p. 31. Per l’oblazione monastica, invece, si veda lo studio di M. DE<br />

JONG, In Samuel’s image. Child oblation in the early mediev<strong>al</strong> West, cit., mentre per qu<strong>al</strong>che osservazione<br />

sull’<strong>al</strong>imentazione e l’uso del vino da parte di questi “piccoli monaci”, v. ARCHETTI, Scuola, lavoro e<br />

impegno pastor<strong>al</strong>e, pp. 112-113.<br />

265 2 M. RIGHETTI, Manu<strong>al</strong>e di storia liturgica, IV, Milano 1959 , p. 482 e le osservazioni di F. Dell’Oro in<br />

questo volume.

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