Imp. Di Guardo

maginare come, in tali condizioni, la malavita avesse potuto
espandervi indisturbata le proprie malefiche radici.
Gli ingressi del paese, sia ad Est che ad Ovest come a Sud,
offrivano uno spettacolo indegno. Ovunque giacevano carcasse
di auto, relitti di ogni genere, sacchi di immondizia abbandonati.
Un triste spettacolo che prefigurava lo sfascio del paese.
Era scoraggiante constatare lo stato pietoso in cui versava
la mia città: sembrava davvero una masseria abbandonata.
In questa realtà ero stato eletto sindaco. Tranne la simpatia
di tanti cittadini, tutto mi era ostile.
Come restituire credibilità all’ente locale?
Come lanciare il segnale che questa volta le cose sarebbero
cambiate, che si voleva fare sul serio?
Come ridare alla politica il suo alto e nobile ruolo di strumento
di governo della società?
Questa era la sfida che mi stava dinanzi.
Senza dubbio, mi trovavo di fronte all’impegno più grande
della mia vita. E non volevo fallire.
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