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Imp. Di Guardo

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Il prefetto mi ascoltava con interesse e attenzione. “Anch’io,<br />

da Siracusa, ho seguito le inquietanti vicende di Misterbianco,”<br />

mi disse. “È vero, il suo paese ha bisogno d’aiuto. Lo Stato<br />

deve intervenire.”<br />

Mi chiese se avvertissi pericolo per la mia persona. “Non<br />

mi sento particolarmente esposto; nei miei spostamenti, mi faccio<br />

sempre accompagnare da un vigile,” risposi.<br />

Concordammo una sua visita al comune e la data di una<br />

manifestazione pubblica, in presenza del comitato per l’ordine<br />

e la sicurezza, per incoraggiare i commercianti a costituire<br />

un’associazione antiracket. Mi assicurò il suo sostegno, mi raccomandò<br />

prudenza e mi disse: “La mafia si combatte da vivi,<br />

non da morti; non lo dimentichi.” Poi, mentre gustavamo un<br />

buon caffè, aggiunse: “La malavita e l’illegalità sono brutte<br />

bestie che vanno combattute con determinazione, ma, soprattutto,<br />

vanno prevenute con intelligenza. Bisogna creare occasioni<br />

di lavoro e investire nella scuola. È la scuola che forma le<br />

nuove generazioni. È a questo che lo Stato deve puntare.”<br />

Ci salutammo con un abbraccio. I suoi propositi e le sue<br />

assicurazioni mi misero di buon umore.<br />

La manifestazione si tenne nel pomeriggio del 1° ottobre<br />

nell’aula magna della scuola di via Garibaldi. L’iniziativa venne<br />

curata in ogni suo aspetto. Un manifesto dal titolo: “Uniti<br />

contro il racket, per una nuova legalità” venne affisso in città.<br />

Furono recapitati centinaia di inviti.<br />

Quella sera, la sala era gremita. Al tavolo della presidenza,<br />

accanto al prefetto, erano seduti il colonnello Razza, comandante<br />

provinciale dei carabinieri, il colonnello Peruzzo, comandante<br />

della guardia di finanza, e il questore di Catania, dott.<br />

Scavo.<br />

“Misterbianco non è più sola. Lo Stato ci è vicino. Una stagione<br />

di legalità e trasparenza si può aprire. Il comune si costituisce<br />

come avanguardia, punto di riferimento per quanti si<br />

vogliono battere per estirpare la mala pianta del pizzo,” dissi<br />

nel mio breve saluto.<br />

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