Imp. Di Guardo
Imp. Di Guardo
Imp. Di Guardo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
aderirono alla nostra idea. Il sabato della stessa settimana c’incontrammo<br />
nel mio studio e costituimmo un coordinamento di<br />
sindaci eletti nei comuni sciolti per mafia.<br />
“Se lo Stato vuole proseguire nella sua azione contro la<br />
mafia, sostenendo i comuni che hanno subito condizionamenti<br />
e infiltrazioni mafiose, deve fornire ai nuovi amministratori le<br />
risorse necessarie per avviare un processo di riscatto e di legalità<br />
democratica in quelle comunità. Le agevolazioni previste<br />
dal decreto legge n. 420/93, devono, in fase di conversione,<br />
essere estese alle amministrazioni succedute ai commissari straordinari.”<br />
Questo, in sintesi, il contenuto della lettera che inviammo<br />
al Ministro degli interni, sen. Mancino, e ai presidenti<br />
dei gruppi parlamentari di Camera e Senato. Spedimmo anche<br />
una richiesta di audizione al presidente della commissione<br />
antimafia, on. Violante.<br />
La stampa diede ampio rilievo alla nostra iniziativa. “Ritengo<br />
importante la nascita di questo coordinamento degli<br />
amministratori locali per stimolare lo Stato a dare una mano a<br />
quelle comunità che, guidate dai nuovi sindaci, vogliono riscattare<br />
un passato fatto di collusione fra mafia, politica e affari,”<br />
dichiarava l’on. Tano Grasso in una nota. Dello stesso tono<br />
le dichiarazioni dei parlamentari Rapisarda, Crocetta e Folena.<br />
Il congresso annuale dell’associazione nazionale dei comuni<br />
d’Italia, che si teneva in quei giorni a Riva del Garda, fu<br />
l’occasione per sottoporre all’attenzione nazionale il nostro<br />
problema che, nel frattempo, con la tornata elettorale d’autunno,<br />
aveva coinvolto numerosi altri comuni. I sindaci interessati<br />
erano, ormai, oltre settanta; tutti espressione di realtà del<br />
Mezzogiorno. In quella sede presi la parola a nome del coordinamento<br />
e, in presenza del ministro Mancino, ribadii con forza<br />
gli argomenti contenuti nella lettera che gli avevamo a suo tempo<br />
inviato. Parlai del disastro economico e sociale che la mafia,<br />
ancor più di una catastrofe naturale, procura nei comuni<br />
dove trova la forza di attecchire. “È un preciso dovere dello<br />
Stato democratico,” dissi, “favorire con mezzi speciali la rinascita<br />
di quelle comunità che oggi vogliono riscattarsi.” Non<br />
56