42 - Medicina e Chirurgia
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Questo porta a concludere che più si sale nella<br />
specificità della valutazione, maggiore è la prestazione<br />
richiesta al Certificando (in termini di<br />
qualità e quantità) e migliore è la capacità del<br />
metodo di individuare punti di forza e di debolezza<br />
del candidato.<br />
Successivamente si è provveduto a sottoporre<br />
all’attenzione degli studenti un questionario di<br />
gradimento che ha messo in evidenza un buon<br />
grado di soddisfazione sulle modalità della prova.<br />
Dalla verifica dei risultati ottenuti e stante la<br />
novità del modello proposto siamo in grado di<br />
individuare i punti di forza e di debolezza emersi<br />
e di avviare quindi la fase di discussione.<br />
I punti di forza del modello sono così riassumibili:<br />
- Esportabilità: il modello può essere utilizzato<br />
in ambiti diversi, sia all’interno dello stesso<br />
corso sia in corsi di Laurea diversi.<br />
- Flessibilità: consente estrema variabilità nella<br />
costruzione dei casi, degli items e nella definizione<br />
dei requisiti.<br />
- Oggettività: la prova risulta porre tutti i discenti<br />
sullo stesso piano, sia per quanto riguarda la<br />
parte cognitiva sia per la prova gestuale, poiché<br />
è possibile utilizzare numerosi ausili didattici<br />
quali ad esempio fantocci, durante la simulazione<br />
gestuale. Ciò consente di confrontare l’effettivo<br />
risultato tecnico della prova con un gold<br />
standard appositamente predisposto.<br />
- Strutturazione: il modello prevede una prova strutturata<br />
sia nella tempistica sia nella modalità di esecuzione,<br />
vincolando al minimo l’estemporaneità.<br />
- Tempistica: ridotta, in quanto la parte cognitiva<br />
può essere svolta contemporaneamente da più<br />
studenti, mentre la parte gestuale può essere analizzata<br />
contemporaneamente da più valutatori.<br />
- Consistenza: il modello dimostra di non presentare<br />
punti critici anche se sottoposto a variazioni<br />
nell’individuazione dei pesi relativi alla<br />
valutazione.<br />
- Il modello consente infine, alla lettura dei<br />
risultati del singolo studente di identificare gli<br />
aspetti critici della sua formazione in modo<br />
diretto e rapido<br />
Per quanto concerne i punti di debolezza<br />
abbiamo individuato le seguenti criticità di<br />
carattere generale:<br />
- Per mantenere una reale ed effettiva oggettività<br />
della prova occorre una preventiva e precisa<br />
definizione dei contenuti della prova stessa, e<br />
ciò comporta notevole impiego di tempo ed<br />
energie da parte dei valutatori.<br />
- E’ complesso e difficoltoso ottimizzare il<br />
Valutazione del Tirocinio<br />
modello nel caso tecnico specifico utilizzato<br />
nelle prove.<br />
- E’ necessario provvedere a comunicare preventivamente<br />
ai discenti sia gli obiettivi proposti,<br />
sia la metodologia di valutazione utilizzata,<br />
al fine di ottimizzare la fase di apprendimento e<br />
di non limitarsi a “selezionare”.<br />
- Il valutatore, che provvede alla costruzione dei<br />
casi e delle domande, e che presenzia alla simulazione,<br />
deve essere formato allo svolgimento<br />
del suo compito, e deve acquisire la filosofia<br />
che sottende il metodo proposto.<br />
- Tutti gli attori appartenenti al Corso di Laurea<br />
che utilizza tale modello devono condividerne<br />
la filosofia di base ed agire di conseguenza, e<br />
questo aspetto risulta difficilmente controllabile.<br />
Tra tutti i punti sopra elencati ci pare che uno<br />
degli aspetti più critici, derivante non solo dai<br />
risultati ottenuti ma anche dalle fasi di impostazione<br />
ed elaborazione di questo modello sperimentale<br />
di valutazione, consista nella mancanza<br />
di condivisione dei criteri oggettivi di valutazione<br />
dello studente tra il tutor, i professionisti impiegati<br />
nelle sedi di tirocinio e gli studenti stessi.<br />
In genere i professionisti coinvolti nell’attività<br />
tecnico pratica sembrano più attenti al raggiungimento<br />
della competenza tecnica, e meno<br />
attenti alle competenze relazionali, o comunque<br />
al raggiungimento dell’obiettivo nel suo insieme.<br />
A questo si aggiunge che, tra i vari professionisti<br />
stessi, esistono differenze in merito a ciò<br />
che si considera importante per lo studente e<br />
scarsa conoscenza del contratto formativo dello<br />
studente, quindi, difficoltà ad avere chiari gli<br />
obiettivi che deve raggiungere.<br />
Se l’affiancamento dello studente a più professionisti<br />
può risentire delle diverse culture della<br />
buona pratica presenti tra gli operatori, e di<br />
conseguenza dare esito a giudizi discordanti,<br />
anche l’affiancamento unico presenta un aspetto<br />
problematico, in quanto la responsabilità<br />
della valutazione dello studente ricade su un<br />
unico soggetto.<br />
Le ragioni di queste difficoltà sono riconducibili<br />
in parte all’inesperienza formativa dei Tutor<br />
e dei professionisti; è necessario, pertanto, formare<br />
personale dedicato alla formazione per i<br />
corsi di laurea, anche nell’ambito della classe 3°<br />
delle Lauree triennali.<br />
Conclusioni<br />
Al termine dell’esperienza sopra esposta possiamo<br />
concludere che il modello proposto permette<br />
una buona valutazione oggettiva delle<br />
Med. Chir. <strong>42</strong>, 1807-1810, 2008<br />
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