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Don Pino, cristiano appassionato Don Pino, cristiano appassionato

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La centralità<br />

dell’amore nella vita<br />

morale del <strong>cristiano</strong><br />

Cataldo Zuccaro<br />

L<br />

a tradizione della Chiesa ha sempre visto nella carità la virtù che dà forma e<br />

unità all’esperienza cristiana della vita. Commentando la Prima lettera di Giovanni, Agostino<br />

esplicitamente riconosce che il segno distintivo del <strong>cristiano</strong> è l’amore: «Solo l’amore<br />

distingue i figli di Dio dai figli del diavolo. Se tutti si segnassero con la croce, se rispondessero<br />

amen e cantassero tutti l’alleluia; se tutti ricevessero il battesimo ed entrassero<br />

nelle chiese, se facessero costruire i muri delle basiliche, resta il fatto che soltanto la carità<br />

fa distinguere i figli di Dio dai figli del diavolo. Quelli che hanno la carità sono nati da Dio,<br />

quelli che non l’hanno non sono nati da Dio. E’ questo il grande criterio di discernimento».<br />

Tale convinzione è fondata in modo esplicito nella scrittura già a partire dall’Antico<br />

Testamento, ma ancor più evidentemente nel Nuovo. La recente Enciclica Deus caritas est<br />

mette in luce la novità dell’amore come «il centro della fede cristiana», mostrando come<br />

questa rivelazione si trovi proprio al cuore dell’esperienza depositata nella Sacra Scrittura.<br />

Come spesso accade, a livello di riflessione teologica e filosofica, il cammino che formalizza<br />

questa esperienza non è stato sempre così uniforme. Ne è consapevole Benedetto<br />

XVI quando nella recente enciclica Caritas in veritate, al n. 2 scrive: «Sono consapevole<br />

degli sviamenti e degli svuotamenti di senso a cui la carità è andata e va incontro, con il<br />

conseguente rischio di fraintenderla, di estrometterla dal vissuto etico e, in ogni caso, di<br />

impedirne la corretta valorizzazione. In ambito sociale, giuridico, culturale, politico, economico,<br />

ossia nei contesti più esposti a tale pericolo, ne viene dichiarata facilmente<br />

l’irrilevanza a interpretare e a dirigere le responsabilità morali».<br />

Sappiamo, infatti, che facilmente la necessità di trovare una soluzione tecnica ai problemi<br />

effettivamente complessi dell’economia e più in generale quelli legati alla crisi ancora per<br />

tanti versi in atto rischia di far apparire irrilevante o almeno generico il principio della<br />

carità. Inoltre, la svolta impressa alla morale ad opera di Kant ha messo in primo piano la<br />

perfezione dell’atto, misurata sulla base della coerenza con la legge, lasciando in penombra<br />

la perfezione del soggetto. Da qui si è rafforzata, anche in teologia, quella “morale<br />

degli atti”, nata in seguito agli sviluppi del Concilio di Trento e, secondo alcuni, ancora<br />

parzialmente presente nella proposta magisteriale. Da tempo, però, sia la riflessione filosofica<br />

in campo etico, sia la teologia morale stanno riportando in primo piano quella che<br />

comunemente viene chiamata “l’etica della virtù”. In questo orizzonte, si spiega più facilmente<br />

il giusto recupero della virtù della carità, come elemento unificante di tutta la vita<br />

cristiana. Innanzitutto la carità è accolta come il dono grazie al quale la Trinità ci rende<br />

partecipi della sua vita di amore, offrendoci la capacità reale di vivere questo amore dentro<br />

il tessuto delle relazioni sociali. Il nostro non è, dunque, un amore che possa rivendicare<br />

un’auto nomia reale da Dio, ma si pone in continuità e in dipendenza dal suo. In quanto<br />

donato e accolto, l’amore si pone sul versante delle virtù teologali, ma in quanto deliberatamente<br />

vissuto in una libera e consapevole relazione con gli altri diventa anche un<br />

esercizio della virtù morale, anzi il cuore stesso dell’esperienza morale cristiana.<br />

Una<br />

riflessione<br />

teologica<br />

sulla carità<br />

come cuore<br />

dell’esperienza<br />

morale<br />

cristiana, a<br />

partire da un<br />

amore che si<br />

riceve, fino a<br />

un amore<br />

che è accolto,corrisposto<br />

e donato<br />

Cataldo<br />

Zuccaro,<br />

assistente nazionale<br />

del Meic<br />

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