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Don Pino, cristiano appassionato Don Pino, cristiano appassionato

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il solo. Si è trattato sempre di momenti<br />

molto partecipati. Soprattutto, non c’era mai<br />

stato qualcosa di simile nelle altre celebrazioni<br />

precedenti, neppure per il più emblematico<br />

cinquantenario. Questa cosa io la<br />

vedo come un segnale di una sorta di rimpatriata<br />

della Costituzione, che potrebbe fornire<br />

la base del ricompattarsi della società.<br />

Piccoli segnali, ma pur sempre segnali, verso<br />

una via italiana al patriottismo della costituzione.<br />

Casavola: C’è anche da dire che il disegno<br />

di riforma approvato era veramente terribile,<br />

e anche per questo si spiega una reazione<br />

popolare di questo tipo. Ma resto convinto<br />

che, in linea generale, la società continua ad<br />

essere frantumata. Secondo me (uso una<br />

metafora “tecnica”) ci sono dei differenziali<br />

di potenza entro la società. Penso ai “poteri<br />

forti”. La crisi li ha messi allo scoperto: l’alta<br />

finanza, le grandi concentrazioni bancarie. È<br />

impressionante. Questo è un primo fattore.<br />

E dall’altra parte c’è una sempre maggiore<br />

separazione tra i più ricchi e i più poveri.<br />

Questa viene percepita ancora come una<br />

Il professor Casavola e il professor Balduzzi nel corso del dialogo nella redazione di Coscienza<br />

diversità di destini: si nasce così e così si<br />

resta. Ciò non contribuisce certo alla coesione<br />

della società. È inutile così parlare di<br />

bene comune. Alla fine qual è il bene comune?<br />

Io sto nella mia miseria e tu resti nella<br />

tua agiatezza! Ma il nostro impegno non<br />

deve arrestarsi.<br />

Balduzzi: Certamente, è così. Per noi intellettuali<br />

del Meic questo anno che si chiude è<br />

un po’ particolare, è l’anno in cui abbiamo<br />

lanciato il Progetto Camaldoli (che in sintesi<br />

può essere considerato come “alcune idee di<br />

bene comune praticabile”) e sono i cento<br />

anni dalla nascita di Lazzati. È Lazzati che<br />

diceva che per poter pensare politicamente<br />

bisogna pensare culturalmente. Ed è Lazzati<br />

che scelse, proprio negli ultimi anni della sua<br />

vita, il Meic come luogo in cui pensare culturalmente,<br />

accettando la proposta di diventare<br />

consigliere nazionale del Movimento. La<br />

sua fu una visione profondamente conciliare:<br />

potremmo ripartire da lì.<br />

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