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Doppia anima

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Club ilRivista Ufficiale del Ferrari Club Italia 1° Quadrimestre 2003 Anno 3 - n° 1<br />

<strong>Doppia</strong> <strong>anima</strong><br />

Editoriale Un nuovo Club Profili Arrivederci, Avvocato Iniziative Clienti & Soci Ferrari 360<br />

Challenge Volti nuovi, sfide nuove/Le prime gare Cronache Cavallino olé! Storie Nella cava<br />

virtuale La Ferrari vista da... Jason Kay Artigiani Amici per la pelle Granturismo California<br />

dreamim’/La paternità ritrovata Formula 1 Monoposto con dedica/Evoluzione estrema Dealer<br />

Story Daytona/Motor Portfolio Rosso in corsa Clubeventi


Ferrari<br />

ha scelto Marsh<br />

Marsh, il n° 1 al mondo nella gestione dei rischi, ha progettato,<br />

per Ferrari Personal Services, un sistema di soluzioni assicurative dedicate<br />

alle automobili più esclusive del mondo.<br />

Il programma offerto ai Ferrari Owners è assolutamente personalizzabile,<br />

si compone di garanzie e servizi adeguati alle loro esigenze per ottenere<br />

una copertura assicurativa unica, come uniche sono le loro automobili.<br />

Il n° 1 al mondo nella gestione dei rischi<br />

Marsh S.p.A., Palazzo Carducci - Via Olona, 2 - 20123 Milano<br />

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il<br />

Club<br />

ilClub<br />

Rivista ufficiale riservata<br />

ai soci del Ferrari Club Italia<br />

Pubblicazione Quadrimestrale<br />

1° Quadrimestre 2003<br />

Anno 3 - n° 1<br />

Presidente<br />

Luca Matteoni<br />

Direttore Responsabile<br />

Alessandro Giudice<br />

Art director<br />

Alessandro Migliorini<br />

Hanno collaborato<br />

Riccardo Andreoni, Adalberto<br />

Cattabriga, Paolo D’Alessio,<br />

Andreas Kerschbaumer, Ugo<br />

Longobardi, Giancarlo Marchesi,<br />

Alessandro Migliorini, Gianni Rogliatti,<br />

Paolo Tringali, Marco Vitali<br />

Fotografie<br />

Callo, Centro Documentazione Ferrari,<br />

Dino Eisele, Alessandro Giudice,<br />

laPresse, Flavio Mazzi, Roberto Viva<br />

Traduzioni Alessandro Galli<br />

Dialogue International<br />

Editore<br />

Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />

Stampa e confezione<br />

Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />

www.golinelli.it<br />

Stampata su UPM Finesse 500<br />

Prodotto da UPM Kymmene<br />

Copertina 200 gr.<br />

Interno115 gr.<br />

Testata di proprietà del Ferrari Club Italia<br />

Via Abetone Inferiore, 4 41053 Maranello<br />

(Modena).<br />

Tutti i diritti riservati. Il materiale<br />

contenuto in questa pubblicazione non<br />

può essere riprodotto, né integralmente,<br />

né parzialmente senza preventiva<br />

autorizzazione del Ferrari Club Italia.<br />

Le opinioni espresse non rispecchiano<br />

necessariamente quelle dell’editore<br />

e del proprietario della testata.<br />

Analogamente, nessuna responsabilità<br />

è assunta per le inserzioni pubblicitarie<br />

contenute nella rivista.<br />

Autorizzazione richiesta al Tribunale<br />

di Modena.<br />

In questo numero<br />

Nello scorso gennaio, Gianni<br />

Agnelli, l’Avvocato, se n’è andato.<br />

A questo personaggio così<br />

profondamente legato alla storia<br />

dell’Italia e dell’automobile,<br />

abbiamo voluto dedicare un<br />

breve ricordo nelle pagine di<br />

questo primo numero del 2003.<br />

L’anno che stiamo vivendo è<br />

denso di novità per la Ferrari.<br />

La presentazione di una nuova<br />

macchina è sempre un evento e<br />

la Challenge Stradale non si<br />

sottrae a questo destino: dei suoi<br />

contenuti tecnologici parliamo<br />

diffusamente nelle pagine che<br />

seguono senza dimenticare un<br />

cenno alla nuova serie del<br />

Challenge corso in pista, cui la<br />

berlinetta deve molte delle sue<br />

più efficaci soluzioni.<br />

Ad un’altra vettura, una vera<br />

diva, è poi dedicato un piccolo<br />

scoop, che dopo anni di<br />

fraintendimenti, ne sancisce<br />

definitivamente la paternità.<br />

Ci riferiamo alla 250 California,<br />

bella tra le belle, lo spider<br />

Ferrari per eccellenza, ora<br />

definitivamente attribuita alla<br />

creatività di Sergio Scaglietti, il<br />

re dei battilastra. Il resto del<br />

giornale è riservato ai maestri<br />

che lavorano il cuoio per gli<br />

amanti del Cavallino, ai lavori<br />

pittorici di Giovanni Cremonini e,<br />

naturalmente, alla nuova<br />

monoposto di F1, costretta a<br />

combattere più con regolamenti<br />

al limite del bizzarro che con gli<br />

avversari. Nelle pagine gialle in<br />

chiusura di questo numero,<br />

dedicate al Ferrari Club Italia, si<br />

trovano le informazioni sulla<br />

rinnovata struttura organizzativa<br />

del Club e la cronaca degli<br />

avvenimenti più interessanti che<br />

caratterizzano la vita del<br />

sodalizio del Cavallino e dei suoi<br />

soci.<br />

Sommario<br />

3 Editoriale<br />

4 Ferrarievents<br />

8 Profili<br />

Arrivederci, avvocato<br />

10 Auto<br />

<strong>Doppia</strong> <strong>anima</strong><br />

18 Iniziative<br />

Soci & Clienti<br />

20 Ferrari 360 Challenge<br />

Volti nuovi, sfide nuove<br />

23 Ferrari 360 Challenge<br />

Le prime gare<br />

26 Cronache<br />

Cavallino, olè!<br />

30 Storie<br />

Nella cava virtuale<br />

32 Storie<br />

La rivoluzione editoriale<br />

33 La Ferrari vista da...<br />

Jason Kay<br />

34 Artigiani<br />

Amici per la pelle<br />

40 Granturismo<br />

California dreamin’<br />

46 Granturismo<br />

La paternità ritovata<br />

48 Formula 1<br />

Monoposto con dedica<br />

50 Formula 1<br />

Evoluzione estrema<br />

54 Dealer story<br />

Daytona<br />

58 Portfolio<br />

Rosso in corsa<br />

62 Dealer story<br />

Motor<br />

67 Clubeventi<br />

La copertina<br />

Quando si parla di un’automobile,<br />

cosa significa il termine<br />

“stradale”? Significa che è la<br />

versione addomesticata di un<br />

modello destinato alla pista, con<br />

cavalli tenuti imbrigliati, assetti<br />

costretti a sopportare i sobbalzi<br />

delle rotaie del tram, scarichi<br />

soffocati, per dare soddisfazione<br />

alle regole della comune<br />

circolazione. Per chi si aspetta il<br />

surrogato di un’auto da corsa,<br />

però, la “Challenge Stradale”<br />

rappresenta una delusione.<br />

Perché la “Challenge Stradale” è<br />

un’auto da corsa, a tutti gli effetti.<br />

Provarla per credere.


Editoriale<br />

S<br />

e dal 1947 il gusto per la<br />

tecnica e la bellezza<br />

dell’automobile trova la<br />

sua migliore espressione nelle<br />

granturismo del Cavallino<br />

rampante, dal 1987 i clienti più<br />

appassionati hanno a<br />

disposizione una chiave di<br />

accesso ancora più privilegiata<br />

alla storia ed alla vita del<br />

marchio di Maranello: il Ferrari<br />

Club Italia.<br />

Sono infatti quindici anni che,<br />

con l’imprimatur personale di<br />

Enzo Ferrari, professionisti,<br />

industriali, imprenditori come<br />

anche collezionisti e piloti, si<br />

associano al sodalizio<br />

automobilistico più prestigioso<br />

del mondo, dando vita a<br />

manifestazioni esclusive e<br />

partecipando agli avvenimenti<br />

più importanti della Ferrari.<br />

Con il 2003 il Ferrari Club ha<br />

iniziato una nuova stagione<br />

della sua ormai lunga storia.<br />

Si è rinnovato nello statuto,<br />

nella struttura, nel numero e<br />

nella qualità degli eventi a<br />

calendario.<br />

Quello di oggi è un Ferrari Club<br />

ancora più vicino ai soci come<br />

a tutti i nuovi clienti del<br />

Cavallino rampante, per i quali<br />

sono state studiate particolari<br />

condizioni di accesso e<br />

associazione.<br />

Come spiegato in dettaglio<br />

nelle pagine che seguono,<br />

molti sono i fattori del<br />

cambiamento e numerose le<br />

occasioni di incontro.<br />

Dalla presentazione della<br />

monoposto di Formula 1 alle<br />

gare del Challenge moderno e a<br />

quelle dedicate alle auto<br />

storiche da competizione, i Soci<br />

del Club hanno a disposizione<br />

una quantità di situazioni nelle<br />

quali vivere da vicino le<br />

vicende della Scuderia, dei suoi<br />

piloti e di tutto il mondo<br />

Ferrari.<br />

Il calendario del Ferrari Club<br />

Italia è denso di avvenimenti,<br />

anche internazionali, molti dei<br />

quali offrono la possibilità, ai<br />

clienti più sportivi, di<br />

cimentarsi in prove di<br />

regolarità, partecipando al<br />

Gran Criterium, o di<br />

sperimentare l’emozione dei<br />

giri in pista sui più interessanti<br />

circuiti del Challenge, come<br />

Imola, Monza, il Mugello e<br />

Misano.<br />

Una sezione riservata ai<br />

possessori di Ferrari d’epoca,<br />

che grazie all’iscrizione al Club<br />

godono della registrazione<br />

gratuita all’ASI, consente loro<br />

di partecipare ad eventi<br />

riservati e a Concorsi<br />

d’Eleganza, oltre che di<br />

presenziare in qualità di ospiti<br />

alle manifestazioni storiche<br />

alle quali è invitata la Ferrari.<br />

Perché, è bene ricordarlo,<br />

essere Soci del Ferrari Club<br />

Italia comporta l’onore di<br />

rappresentare il Cavallino<br />

rampante con l’educazione, la<br />

sportività, il rispetto che un<br />

simbolo così conosciuto ed<br />

amato in tutto il mondo porta<br />

con sé.<br />

La comunicazione tra la sede di<br />

Maranello ed i Soci, oltre che<br />

ad un’organizzata ed efficiente<br />

segreteria, è demandata a<br />

questo giornale, che non<br />

dimenticando gli articoli e le<br />

testimonianze che raccontano<br />

la Ferrari di ieri e di oggi,<br />

documenta le attività svolte<br />

durante la stagione con ampi<br />

servizi fotografici ed una<br />

cronaca puntuale e dettagliata.<br />

Nel 2003, l’attività radunistica<br />

del Club partirà in primavera<br />

con il primo incontro di Napoli<br />

cui seguiranno quelli in<br />

Toscana, a giugno, in Liguria a<br />

settembre e in Sardegna, ad<br />

ottobre, senza dimenticare<br />

l’incontro di Mantova dedicato<br />

alla memoria di Nuvolari. Nelle<br />

settimane che intercorrono tra<br />

questi raduni, i Soci potranno<br />

aderire alle iniziative sportive<br />

in circuito, provare il brivido di<br />

percorrere la pista sopraelevata<br />

ricavata sul tetto del Lingotto<br />

o, ancora, partecipare in<br />

Germania al raduno che<br />

festeggia i 25 anni del Ferrari<br />

Club Deutschland, dal 10 al 13<br />

luglio.<br />

Un grande Club, quindi,<br />

<strong>anima</strong>to dalla passione per la<br />

Ferrari e le sue molteplici<br />

attività, dove al piacere di stare<br />

in compagnia di veri<br />

appassionati si unisce il<br />

privilegio di essere una parte<br />

attiva di quella grande famiglia<br />

che sta sotto il simbolo del<br />

Cavallino rampante.<br />

Luca Matteoni<br />

Editoriale 3


Ferrarievents Notizie, persone<br />

e fatti dal<br />

mondo Ferrari.<br />

Quello che è<br />

successo nei<br />

primi mesi del<br />

2003<br />

4 Ferrari events<br />

A cura di Alessandro Migliorini<br />

Fonte Ferrari Media Centre<br />

Gennaio<br />

06<br />

Salone dell'Auto di Detroit<br />

Al Salone dell'auto di Detroit,<br />

il Presidente, Luca di<br />

Montezemolo, ha incontrato la<br />

stampa internazionale:“Siamo<br />

particolarmente contenti di<br />

essere qui a Detroit perché il<br />

legame del nostro marchio con<br />

questo Paese è molto forte" -<br />

ha detto Montezemolo -<br />

"L’America è da oltre 20 anni il<br />

mercato più importante per<br />

Ferrari che in Nord America ha<br />

aumentato del 18% le vendite<br />

rispetto al 2001, con 1203<br />

consegne al cliente finale.<br />

14<br />

La Ferrari tra le 10 migliori<br />

aziende europee in cui<br />

lavorare secondo la rivista<br />

Fortune<br />

La rivista americana “Fortune”<br />

riporta la Ferrari tra le prime<br />

dieci aziende europee in<br />

termini di qualità della vita sul<br />

lavoro. “Fin dall’arrivo del<br />

Presidente di Ferrari e<br />

Maserati Luca di Montezemolo”,<br />

ha commentato il Direttore del<br />

Personale Ferrari, Franco<br />

Garello, “una delle priorità è<br />

stata quella di creare le<br />

condizioni perché la gente<br />

potesse lavorare in team e con<br />

la massima motivazione.<br />

Lavorare in un luogo eccellente<br />

è infatti la migliore premessa<br />

per l’eccellenza del prodotto,<br />

nonché un modo certo per dare<br />

piacere e motivazione al lavoro<br />

e raggiungere i risultati.<br />

Siamo quindi particolarmente<br />

lieti che organizzazioni<br />

specializzate e testate<br />

nazionali e internazionali<br />

abbiano attribuito valutazioni<br />

così alte al nostro Gruppo.<br />

È uno stimolo per proseguire<br />

su questa strada, che ha<br />

permesso di fare del 2002 un<br />

nuovo anno record”.<br />

21<br />

La Ferrari è la più “cercata”<br />

sul web<br />

La Ferrari è il top brand più<br />

gettonato su Internet. Il<br />

primato mondiale sul web è<br />

stato decretato dal famoso<br />

motore di ricerca Google che<br />

ha diffuso i dati dell’indagine<br />

"Year-End Zeitgeist" per il<br />

2002. Secondo Google, nel 2002<br />

la Ferrari ha infatti nettamente<br />

battuto tutti i più famosi marchi<br />

mondiali, posizionandosi anche<br />

davanti a colossi del calibro di<br />

Sony, Nokia, Disney e<br />

Microsoft. In base a quanto<br />

diffuso dalla società americana<br />

la ricerca, articolata e divisa<br />

per oltre 30 diverse sezioni, è<br />

stata condotta analizzando più<br />

di 55 miliardi di richieste che<br />

gli utenti di Google hanno<br />

rivolto al motore di ricerca nei<br />

12 mesi del 2002.<br />

24<br />

La scomparsa dell’Avvocato<br />

Gianni Agnelli<br />

Luca di Montezemolo, ha<br />

voluto cosi’ ricordare la figura<br />

del carismatico Avvocato: “La<br />

scomparsa di Giovanni Agnelli<br />

lascia un vuoto incolmabile<br />

nella mia vita. Da oltre 35 anni,<br />

la sua amicizia e il suo affetto<br />

sono stati per me un punto di<br />

riferimento insostituibile.<br />

Non dimenticando mai quanto<br />

mi sia stato vicino nei momenti<br />

più’ difficili, con grande<br />

riconoscenza dedico a lui i<br />

successi della Ferrari ben<br />

conoscendo la parte<br />

fondamentale che ha avuto'.<br />

29<br />

Il Re di Svezia in visita alla<br />

Ferrari<br />

Il re Carlo Gustavo XVI di<br />

Svezia, accompagnato<br />

dall’ambasciatore di Svezia in<br />

Italia, Staffan Wrigstad, e da<br />

una delegazione di personalità<br />

del mondo economico,<br />

scientifico e imprenditoriale<br />

svedesi, si è recato alla Ferrari<br />

per una visita privata.<br />

Accolto dal vicepresidente<br />

Piero Ferrari e dal direttore<br />

generale dell’area Granturismo<br />

Amedeo Felisa, ha visitato la<br />

Nuova Meccanica e la linea di<br />

produzione della Enzo Ferrari,<br />

intrattenendosi a lungo con<br />

tecnici e responsabili delle due<br />

aree. Il sovrano di Svezia ha poi<br />

incontrato il direttore generale<br />

della Gestione Sportiva Jean<br />

Todt che, insieme ad Amedeo<br />

Felisa, gli ha fatto omaggio di<br />

un albero di distribuzione del<br />

V10 di Formula 1 in ricordo<br />

della visita.<br />

Febbraio<br />

05<br />

Doppio premio alla Ferrari<br />

dalla rivista tedesca “Auto<br />

Motor und Sport”<br />

<strong>Doppia</strong> affermazione delle<br />

granturismo Ferrari, a<br />

Stoccarda, nella cerimonia di<br />

consegna dei premi alle<br />

“Migliori Auto del 2003” da<br />

parte di “Auto Motor und<br />

Sport”. Tra le vetture di<br />

importazione, la Enzo Ferrari<br />

ha vinto il primo premio nella<br />

categoria delle sportive,<br />

mentre la 360 Spider è stata<br />

giudicata la migliore in<br />

assoluto tra le cabriolet.<br />

I giudizi finali sono il risultato<br />

dei voti espressi da 110.000<br />

lettori della rivista, ma anche


dai 50.000 visitatori della sua<br />

edizione online, che già nelle<br />

passate edizioni del Premio<br />

avevano incoronato la 360<br />

Modena e la 550 Maranello.<br />

07<br />

A Maranello, la presentazione<br />

della nuova monoposto<br />

La nuova monoposto Ferrari, è<br />

stata presentata a Maranello<br />

alle 11:12:17. Il nome ufficiale<br />

della vettura “F2003-GA” da<br />

una parte prosegue una storica<br />

tradizione mentre le lettere<br />

“GA” rappresentano un<br />

omaggio allo scomparso<br />

Avvocato Giovanni Agnelli.<br />

14<br />

Conferito al Team Ferrari il<br />

“Pegaso” per lo Sport<br />

Il team Ferrari ha ricevuto a<br />

Firenze il Pegaso per lo Sport.<br />

Il premio, istituito dalla<br />

Regione Toscana nel 1996 e<br />

destinato agli atleti e alle<br />

società che si sono<br />

particolarmente distinti in<br />

ambito sportivo, è stato<br />

assegnato in via straordinaria<br />

alla Scuderia di Maranello, in<br />

virtù del forte legame che lega<br />

la Ferrari alla Regione Toscana.<br />

Proprio nel cuore di questa<br />

regione si trova, infatti, uno dei<br />

circuiti della Casa di<br />

Maranello, il Circuito del<br />

Mugello, che ospita i test di<br />

Formula 1 della Scuderia e le<br />

gare del Challenge Ferrari.<br />

Il premio è stato ritirato da una<br />

delegazione Ferrari guidata da<br />

Jean Todt, Direttore Generale<br />

della Gestione Sportiva.<br />

22<br />

Quattroruote premia la Enzo<br />

e la Scuderia Ferrari<br />

La rivista “Quattroruote” ha<br />

indicato i vincitori del premio<br />

“Le auto che preferisco 2003”,<br />

assegnato in base ai risultati<br />

del referendum al quale hanno<br />

partecipato circa 220.000<br />

lettori. Tra le vetture premiate<br />

nelle diverse categorie, la Enzo<br />

Ferrari ha subito raccolto<br />

l’entusiasmo degli appassionati<br />

delle auto sportive, mentre il<br />

premio speciale alle case<br />

automobilistiche che nel 2002<br />

si sono distinte per lo sport è<br />

andato alla Ferrari per i suoi<br />

successi dello scorso anno.<br />

Marzo<br />

04<br />

Al Salone di Ginevra la nuova<br />

“Challenge Stradale”<br />

In anteprima mondiale, alla 73 a<br />

edizione del Salone<br />

Internazionale dell’Auto di<br />

Ginevra, la Ferrari ha<br />

presentato la nuova Challenge<br />

Stradale, un modello a otto<br />

cilindri che affianca le 360<br />

Modena e 360 Spider e che<br />

deriva dall’esperienza delle<br />

corse nei campionati<br />

internazionali Ferrari<br />

Challenge Trofeo Pirelli e dalle<br />

gare Granturismo. Il forte<br />

legame con le corse si esprime<br />

con una considerevole<br />

riduzione del peso della<br />

vettura, realizzata con<br />

carrozzeria e telaio<br />

interamente in alluminio, con i<br />

dischi in carbonio e con il<br />

cambio tipo F1.<br />

L’alleggerimento della vettura<br />

è stato ottenuto anche grazie<br />

ad un allestimento racing e a<br />

significativi interventi su<br />

aerodinamica, assetto e<br />

frenata.<br />

07<br />

La 575M Maranello vettura più<br />

bella del mondo<br />

La 575M Maranello è stata<br />

premiata come l’automobile<br />

sportiva più bella del 2002.<br />

Amedeo Felisa, Direttore<br />

Generale Granturismo Ferrari,<br />

ha ritirato nel Salone d’Onore<br />

della Triennale di Milano il<br />

premio “L’ Automobile Più<br />

Bella del Mondo” assegnato da<br />

una giuria internazionale<br />

presieduta da Bruno Alfieri e<br />

composta dai più autorevoli<br />

designer ed esperti<br />

dell'automobile. Vincitrice nella<br />

categoria vetture sportive, la<br />

575 M Maranello ha ricevuto il<br />

premio con la seguente<br />

motivazione: “per l'ulteriore<br />

affermazione di una filosofia<br />

formale in cui classe e grinta<br />

sportiva si fondono in un<br />

insieme armonico”.<br />

11<br />

Il Presidente Ciampi in visita<br />

alla Ferrari<br />

"Il Presidente della Repubblica<br />

Ciampi è competente e<br />

appassionato, pienamente<br />

consapevole del ruolo che del<br />

nostro paese hanno la ricerca,<br />

l’innovazione, la modernità".<br />

Così il Presidente di Ferrari e<br />

Maserati, Luca di Montezemolo,<br />

ha commentato la visita di<br />

Carlo Azeglio Ciampi agli<br />

stabilimenti della Casa del<br />

Cavallino. Durante il tour della<br />

fabbrica Ciampi si è<br />

brevemente intrattenuto con le<br />

maestranze del Cavallino,<br />

ricevendo una calorosa<br />

accoglienza. "La Ferrari" - ha<br />

commentato il Capo dello Stato<br />

- "coniuga efficienza con<br />

modernità e comodità. È una<br />

fabbrica modello. Inoltre la<br />

Ferrari è un grosso elemento<br />

di unità per gli italiani ed è un<br />

simbolo dell'Italia. In qualsiasi<br />

parte del mondo si vada,<br />

persino in Patagonia, si sente<br />

parlare della Ferrari".<br />

19<br />

Per il Gruppo Ferrari Maserati<br />

un altro anno all'insegna della<br />

crescita<br />

Il Consiglio di Amministrazione<br />

di Ferrari SpA, presieduto da<br />

Luca Cordero di Montezemolo<br />

ha esaminato i dati di bilancio<br />

del 2002, che si conferma<br />

come un altro anno all’insegna<br />

della crescita economica e dei<br />

successi sportivi. Il fatturato<br />

globale del Gruppo ammonta a<br />

1.208 milioni di Euro, con un<br />

incremento del 14,1% rispetto<br />

al 2001.<br />

Aprile<br />

07<br />

La Ferrari è l’azienda Italiana<br />

più rispettata al mondo<br />

La Ferrari è l’azienda italiana<br />

più rispettata e reputata al<br />

mondo. Lo hanno affermato<br />

oltre 1000 top manager in 20<br />

diversi paesi del mondo,<br />

nell’indagine realizzata da<br />

Price Waterhouse Coopers,<br />

società di consulenza<br />

specializzata in ricerche di<br />

mercato, in collaborazione con<br />

il Financial Times, il più<br />

importante quotidiano<br />

economico finanziario inglese.<br />

18<br />

Conferito alla Scuderia Ferrari<br />

il premio speciale “Marisa<br />

Bellisario”<br />

“Il tema conduttore della XV<br />

edizione del Premio Bellisario<br />

è lo sport” - ha ricordato Lella<br />

Golfo, presidente della<br />

Fondazione Bellisario - “in<br />

quanto le donne sono state e<br />

sono protagoniste assolute nel<br />

sistema sportivo italiano e<br />

internazionale”. Il premio è<br />

stato consegnato a una<br />

rappresentanza delle donne del<br />

team che, impegnate in pista e<br />

nella progettazione,<br />

contribuiscono ai successi<br />

della Scuderia di Maranello.<br />

Ferrari events 5


COLLECTOR’S SERIES<br />

FOR MEN AND WOMEN


for


Profili I In ricordo di Gianni Agnelli<br />

8 Profili<br />

I<br />

l 24 gennaio 2003 si è spento<br />

a Torino l’avvocato Gianni<br />

Agnelli, presidente d’onore<br />

della Fiat. Vogliamo ricordarlo<br />

per quello che lui ha significato<br />

non solo per il mondo dell’auto<br />

e dello sport, ma soprattutto<br />

per l’immagine nazionale che<br />

ha veicolato nel mondo, ben<br />

lontana dagli stereotipi dei<br />

quali siamo vittime e, spesso,<br />

artefici.<br />

Anello importante di una<br />

grande famiglia di<br />

imprenditori, Agnelli ha<br />

rappresentato per l’Italia un<br />

autentico punto di riferimento,<br />

e non solo per la quantità di<br />

posti di lavoro che la sua<br />

azienda ha da sempre creato.<br />

Egli è stato l’emblema di uno<br />

stile al quale ognuno, a<br />

prescindere dalla sua<br />

estrazione sociale e culturale,<br />

ha sempre aspirato; uno stile<br />

che si esprimeva nel modo di<br />

porsi, di affrontare la vita nelle<br />

sue varie sfaccettature, di<br />

prendere posizioni e decisioni<br />

anche scomode, forte di un<br />

carisma che tutti, anche i suoi<br />

più estenuanti detrattori, gli<br />

riconoscevano.<br />

Tra le passioni di Gianni<br />

Agnelli, l’automobile<br />

rappresentava un cardine<br />

imprescindibile attorno al<br />

quale, nella gioia dei risultati e<br />

della bellezza del prodotto così<br />

come nel dramma della crisi<br />

economica e nel dolore degli<br />

incidenti, aveva costruito la sua<br />

intera esistenza.<br />

L’automobile era l’impresa di<br />

famiglia, gli aveva offerto un<br />

palcoscenico prestigioso,<br />

l’aveva segnato nel fisico,<br />

l’aveva portato in cima al<br />

mondo con un marchio<br />

leggendario, quello del<br />

Cavallino.<br />

Come cliente, prima (erano di<br />

straordinaria eleganza ed<br />

intuizione le auto “speciali”<br />

che si faceva confezionare da<br />

Pininfarina e Touring), e come<br />

socio di maggioranza, poi. Con<br />

Enzo Ferrari Agnelli aveva un<br />

rapporto di assoluto rispetto,<br />

come le tappe ed i modi di<br />

questa alleanza necessaria<br />

hanno più volte dimostrato:<br />

grande autonomia alla<br />

creatività e all’intuito del<br />

Commendatore e supporto<br />

all’attività industriale furono i<br />

punti fermi e riconosciuti<br />

dell’intesa, senza deroghe né<br />

ripensamenti.<br />

Come tutti gli italiani, il lungo<br />

periodo di attesa di risultati<br />

che tardavano a venire lo<br />

rattristava, solo che lui era<br />

coinvolto in prima persona.<br />

E prese la decisione giusta,<br />

mettendo un suo uomo, anzi il<br />

suo uomo di massima fiducia,<br />

al vertice Ferrari.<br />

Lo fece con stile, come sempre,<br />

lasciando passare qualche anno<br />

dalla scomparsa del<br />

Commendatore, e i risultati,<br />

faticosamente ma<br />

ineluttabilmente, gli diedero<br />

ragione. Gianni Agnelli se n’è<br />

andato. Ci mancheranno le sue<br />

Arrivederci, Avvocato<br />

argute e spiritose<br />

considerazioni, quelle che le<br />

agenzie rimandavano in tutto<br />

il mondo e con le quali i<br />

giornali facevano i titoli; la sua<br />

visione internazionale di un<br />

mondo sempre un pò troppo<br />

arroccato su posizioni<br />

provinciali; i suoi vezzi, che<br />

diventavano moda non appena<br />

rivelati; la sua voce suadente,<br />

dal tratto nobile e ironico.<br />

Ricordarlo è un atto doveroso<br />

ed anche un modo per<br />

esorcizzare la sua scomparsa<br />

che, in realtà, esiste solo come<br />

fatto fisico, perché lo stile<br />

dell’uomo rimane nella cultura<br />

e nel vissuto di tutti noi.<br />

Arrivederci, Avvocato.


Profili 9


Auto I La nuova Challenge Stradale<br />

10 Auto<br />

Testo<br />

Alessandro Giudice<br />

Foto<br />

Centro Documentazione Ferrari<br />

Dino Eisele<br />

Alessandro Giudice<br />

ella storia delle<br />

competizioni Nautomobilistiche,<br />

peso<br />

e prestazioni sono concetti<br />

strettamente collegati tra<br />

loro. Alla domanda di<br />

maggiore potenza ha sempre<br />

dovuto corrispondere la<br />

ricerca del minor peso<br />

possibile, che non<br />

penalizzasse, cioè, i cavalli che<br />

si riuscivano a spremere dal<br />

motore.<br />

È stata, e lo è tuttora, una<br />

delle sfide determinanti per il<br />

raggiungimento di quei<br />

traguardi di eccellenza che si<br />

esprimevano in vittorie e<br />

successi mondiali.<br />

A partire dalla metà degli<br />

anni 50, da quando la<br />

Federazione Internazionale<br />

dell’Automobile istituì la<br />

categoria Gran Turismo, la<br />

Ferrari estese ai suoi<br />

gentleman-driver – i clienti<br />

che correvano con le<br />

macchine del Cavallino<br />

regolarmente acquistate a<br />

Maranello – la preziosa<br />

esperienza sviluppata in anni<br />

di corse ad alto livello.<br />

È infatti alla mitica serie 250<br />

GT, le cui vetture erano<br />

accomunate dall’utilizzo del<br />

medesimo motore V12 da 3<br />

litri, che la Ferrari deve<br />

grande parte della sua<br />

popolarità e la fama di marca<br />

vittoriosa. Le GT che<br />

trionfavano in pista – guidate,<br />

lo ribadiamo, da grandi<br />

campioni ma anche da piloti<br />

non professionisti – erano<br />

strettamente imparentate con<br />

i modelli stradali della stessa<br />

serie. Si trattava, per lo più, di<br />

un’abile strategia di<br />

marketing voluta e promossa<br />

da Enzo Ferrari stesso in<br />

quanto, anche se le comuni<br />

matrici del motore e del telaio<br />

erano sicuramente le<br />

componenti fondamentali del<br />

successo, nelle versioni<br />

“competizione” la ricerca del


<strong>Doppia</strong> <strong>anima</strong><br />

Auto da strada o da corsa? Sicuramente tutt’e due.<br />

Che importa se il prezzo da pagare alle prestazioni<br />

è un abitacolo più spartano? L’importante è stare<br />

davanti a tutti. Sempre.<br />

Tre “stradali” vittoriose del passato:<br />

da sinistra, la 250 GTO, la 195 S, la 250<br />

berlinetta competizione “passo corto”<br />

Auto 11


12 Auto<br />

La Challenge Stradale non sembra una macchina da corsa: lo è.<br />

La targa e le gomme da strada non autorizzano a pensarla diversamente


minor peso, affiancata a<br />

quella della maggior potenza,<br />

diventava determinante ai fini<br />

del risultato.<br />

Emblematica, in questo senso,<br />

fu la berlinetta 250 GT “passo<br />

corto”, “short weel base”<br />

secondo la traduzione inglese<br />

che la fa chiamare, in modo<br />

breve ed efficace, SWB.<br />

Costruita sia in versione<br />

“stradale” (denominata<br />

“Lusso”) che “competizione”,<br />

quella destinata alle gare –<br />

grazie al dimagrimento<br />

ottenuto dall’utilizzo della<br />

carrozzeria in alluminio al<br />

posto di quella in acciaio e<br />

dall’eliminazione di gran<br />

parte dei rivestimenti interni,<br />

dei paraurti e di una quantità<br />

di piccole ma significative<br />

sovrastrutture – rendeva alla<br />

stretta parente da strada ben<br />

110 kg (1.050 contro 1.160).<br />

A distanza di oltre 30 anni,<br />

sono sempre gli stessi 110 kg a<br />

fare la differenza. Solo che<br />

questa volta la macchina in<br />

questione, la 360 Modena,<br />

partiva già da scocca e<br />

carrozzeria in alluminio, uno<br />

degli elementi protagonisti<br />

dello “storico” alleggerimento<br />

della SWB.<br />

Ma i tempi della tecnologia<br />

hanno calendari più veloci di<br />

quelli degli uomini e, per<br />

scendere drasticamente di<br />

peso rispetto alla Modena, la<br />

nuova “Challenge Stradale” si<br />

appella a materiali che hanno<br />

più dimestichezza con lo<br />

spazio e la Formula 1 che con<br />

la strada: carbonio per diverse<br />

parti della carrozzeria, sedili,<br />

coperchi del filtro e<br />

specchietti; titanio per le<br />

molle ammortizzatori e<br />

colonnette ruote; ancora<br />

carbonio, ma annegato nella<br />

resina, per i fondi; addirittura<br />

carbo-ceramica per i dischi dei<br />

freni.<br />

Il risultato viene infine<br />

raggiunto da alcuni<br />

particolari tipicamente<br />

corsaioli, come la griglia<br />

posteriore “tipo Challenge”, il<br />

rivestimento dei sedili in<br />

tessuto ad alta tenuta, i vetri<br />

laterali in plexiglass con<br />

sportellino scorrevole, come<br />

non si vedeva dai tempi della<br />

F40.<br />

Insomma, una macchina da<br />

pista a tutti gli effetti, specie<br />

quelli prestazionali, cui i<br />

tecnici Ferrari sono arrivati<br />

dedicando le dovute<br />

attenzioni al motore, al<br />

cambio, al telaio,<br />

all’aerodinamica, che ha<br />

incrementato del 50% il carico<br />

Auto 13


-100<br />

0-100<br />

km/h 4.1 s<br />

4.1 s<br />

otore<br />

Motore<br />

8 cilindri<br />

8 cilindri a V di 90<br />

a V di 90<br />

14 Auto<br />

Potenza massima 425 CV a 8500 g/min.<br />

Velocità massima 300 km/h<br />

mas


sima 300 km/h<br />

Cilindrata totale 3586 cm 3<br />

0-200 km/h 13.9<br />

0-200 km/h 13.9 s<br />

0-400 m 12.1 s<br />

m<br />

0-1000<br />

12.1<br />

m 22.0<br />

s<br />

Potenza massima 425 CV a 85<br />

Auto 15


Simile ma non uguale. Diversi<br />

particolari della Challenge Stradale la<br />

distinguono dalla 360: sono dettagli<br />

che derivano dall’esperienza maturata<br />

in pista e che ne accrescono<br />

contenuti tecnologici e prestazioni<br />

16 Auto<br />

verticale della già ottima 360<br />

Modena.<br />

Il V8, ad esempio, ha portato<br />

la potenza a 425 cv a 8.500<br />

giri/minuto (118,5 cv per ogni<br />

1000 centimetri cubici di<br />

cilindrata!) grazie, tra l’altro,<br />

alla lucidatura manuale dei<br />

condotti, al raggiungimento<br />

di un miglior rapporto di<br />

compressione, all’adozione di<br />

un nuovo silenziatore.<br />

Il cambio (l’unico disponibile<br />

è quello F1, a comando<br />

elettroidraulico) gode di una<br />

nuova mappatura che<br />

aumenta la velocità di innesto<br />

dei rapporti fino ad arrivare<br />

al traguardo di 1,5 decimi di<br />

secondo. Esso funziona solo<br />

manualmente e, piccolo ma<br />

significativo vezzo, ha la leva<br />

“up”, quella alla destra del<br />

volante che serve per mettere<br />

il rapporto più alto, più lunga<br />

dell’altra, per facilitare la<br />

salita delle marce all’uscita di<br />

curva. A ben sopportare<br />

l’aumento delle prestazioni<br />

provvede anche il sistema di<br />

sospensioni, che adottano<br />

molle in titanio, e l’assetto,<br />

abbassato di 1 centimetro e<br />

mezzo. Non è quindi solo<br />

nell’aspetto che la Challenge<br />

Stradale dimostra una nuova e<br />

più intrigante personalità:<br />

non nel nuovo disegno dello<br />

spoiler anteriore, del nolder<br />

posteriore e dei sottoporta;<br />

non nell’adozione dello<br />

sportivissimo scudetto<br />

smaltato tra passaruota e<br />

portiera o della striscia<br />

(opzionale) di riminiscenze<br />

250 GTO che l’attraversano<br />

longitudinalmente nella<br />

versione presentata a Ginevra.<br />

Quello che fa della Challenge<br />

Stradale una macchina<br />

straordinaria sono, alla fin<br />

fine, le prestazioni. Mostruose,<br />

per un 8 cilindri aspirato da<br />

3.586 cc.<br />

Con partenza da fermo, la<br />

Challenge Stradale arriva a<br />

100 km/h in 4,1 secondi, a 200<br />

in 13; i 400 metri li fa in 12,1<br />

secondi e ne impiega solo 22<br />

per percorrere il chilometro.<br />

Con questi tempi di<br />

accelerazione la velocità<br />

massima di 300 km/h diventa<br />

quasi un dato marginale,<br />

scontato.<br />

E il rumore? Ah, il rumore…


Auto 17


Iniziative I La svolta del Club<br />

18 Iniziative<br />

Testo<br />

Marco Vitali<br />

Foto<br />

Roberto Viva<br />

Soci & Clienti<br />

dalberto Cattabriga, in<br />

Ferrari, è sales marketing Amanager<br />

worldwide, cioè<br />

il responsabile delle attività<br />

commerciali per ciò che<br />

compete il marketing<br />

aziendale. Lo abbiamo<br />

incontrato ad Imola, alla fine<br />

del mese di marzo, per il lancio<br />

della Challenge Stradale.<br />

Dottor Cattabriga, dall’inizio<br />

dell’anno il Ferrari Club Italia ha<br />

subito una profonda mutazione<br />

nello statuto e nell’organizzazione.<br />

Come si propone la Ferrari nei<br />

confronti dei soci del Club Italia?<br />

Il Socio del FCI è innanzitutto<br />

un Cliente Ferrari ed il Mercato<br />

Italia non poteva trascurare<br />

questa caratteristica, tanto che<br />

dall’inizio di quest’anno<br />

supportiamo il Club attraverso<br />

l’organizzazione in comune di<br />

eventi, instaurando una<br />

profonda relazione con il Socio,<br />

coinvolgendolo in tutte quelle<br />

attività che devono portare alla<br />

sua soddisfazione anche come<br />

Cliente. Un risultato<br />

raggiungibile grazie alla<br />

maturità ed alla crescita di un<br />

team di lavoro che ha<br />

permesso di travasare<br />

esperienze e competenze<br />

comuni sul FCI. Ad esempio,<br />

istituendo un calendario unico<br />

ed organico per FCI e Mercato<br />

Italia con il coinvolgimento<br />

delle Concessionarie per<br />

l’organizzazione degli eventi ed<br />

il contatto diretto con la<br />

Clientela. In questo modo il<br />

Cliente/Socio ha a disposizione<br />

Adalberto Cattabriga, sales marketing<br />

manager worldwide di Ferrari<br />

In entrambe le pagine, in alto: alcuni<br />

momenti dell’iniziativa “Clienti in pista”<br />

sui circuiti di Monza e Imola. In basso,<br />

la presentazione della Challenge<br />

Stradale a Imola; sul palco, con Antonio<br />

Ghini e Andrea Castronovo della Ferrari,<br />

il comico Alessandro Bergonzoni,<br />

ferrarista doc e pilota del Challenge


molteplici attività cui aderire,<br />

senza che vi siano spiacevoli<br />

sovrapposizioni di calendario.<br />

In questo panorama diventa<br />

importante il ruolo del Delegato<br />

del F.C.I. che sul territorio,<br />

tramite Mercato Italia e Club,<br />

dialoga costantemente con la<br />

rete commerciale.<br />

Quali sono le attività del Mercato<br />

Italia nelle iniziative del Ferrari<br />

Club Italia?<br />

In generale attività di tipo<br />

promozionale, cui il Socio ha la<br />

possibilità di accedere<br />

corrispondendo, a parità di<br />

trattamento, una quota<br />

d’iscrizione inferiore rispetto a<br />

quella del Cliente. È chiaro che<br />

risulta molto stimolante avere i<br />

Clienti in pista con le loro<br />

vetture durante i week-end<br />

concomitanti con le gare del<br />

Ferrari Challenge Trofeo Pirelli.<br />

Pensiamo che la nostra<br />

clientela ha a propria<br />

disposizione una pista vera per<br />

ben cinque ore diluite in due<br />

giornate, oltre alla nostra<br />

hospitality esclusiva, e con<br />

essa tutti i servizi compresi,<br />

come l’accoglienza delle<br />

hostess di Mercato Italia, l’open<br />

bar, un megaschermo sul quale<br />

scorrono sempre immagini del<br />

mondo Ferrari e, non ultimo, il<br />

pranzo a buffet che gli ospiti<br />

possono consumare<br />

comodamente seduti.<br />

Poi ci sono le altre attività,<br />

come la possibilità di entrare<br />

da protagonisti negli<br />

autodromi, cioè senza alcuna<br />

coincidenza con gare di<br />

Challenge, come già avvenuto a<br />

Monza all’inizio di aprile e<br />

come è in programma a<br />

Vallelunga per il 22 giugno.<br />

Credo, inoltre, che sia<br />

importante sottolineare la<br />

strettissima collaborazione con<br />

il FCI per la realizzazione<br />

sinergica degli eventi. Come è<br />

successo a febbraio, per la<br />

presentazione della nuova<br />

monoposto F1 a Fiorano, e<br />

ancora a Imola dove, in<br />

occasione dell’assemblea dei<br />

Soci, è stato utilizzato lo stesso<br />

spazio del Mercato Italia - una<br />

struttura di oltre 2000 mq - per<br />

il lancio commerciale della<br />

nuova Challenge Stradale.<br />

Vorrei sottolineare che stiamo<br />

riservando grande attenzione<br />

nei confronti<br />

dell’accompagnatore, il cui<br />

ruolo è fondamentale tanto<br />

quanto quello del Socio.<br />

Proprio sul circuito romagnolo,<br />

mentre il Socio era impegnato<br />

nell’Assemblea o nei giri in<br />

pista, per l’accompagnatore<br />

sono stati organizzati incontri<br />

culturali dedicati e, comunque,<br />

legati al luogo in cui si svolge<br />

la manifestazione. Tra le<br />

ultime iniziative adottate<br />

in ordine di tempo, la<br />

realizzazione di un apposito<br />

modulo di adesione al<br />

FCI, distribuito presso tutte le<br />

nostre Concessionarie. Un<br />

elemento questo che, nato nel<br />

2003, oltre a sottolineare<br />

ulteriormente la sinergia tra<br />

Mercato Italia e Club, si<br />

propone di incrementare<br />

notevolmente l’adesione di<br />

nuovi Clienti al sodalizio<br />

Ferrari.<br />

È possibile creare un canale di<br />

comunicazione dalla Clientela al<br />

mercato Italia stesso?<br />

Direi che non è soltanto<br />

possibile, ma è assolutamente<br />

fondamentale. Solamente<br />

attraverso il contatto ed il<br />

dialogo costante con il nostro<br />

Cliente possiamo individuare<br />

meglio le criticità e le aree ove<br />

intervenire per migliorare il<br />

nostro servizio. In questo modo<br />

siamo notevolmente più<br />

vicini all’analisi del prodotto da<br />

parte della Clientela che,<br />

giustamente, ha delle<br />

aspettative e formula, sempre e<br />

comunque, un giudizio critico<br />

molto importante per noi.<br />

Cosa si sente di dire ai vecchi e<br />

nuovo Soci del FCI ed ai clienti che<br />

ancora non hanno deciso per<br />

l’iscrizione?<br />

Vorrei dire che per tutti noi<br />

questa è, prima di tutto, una<br />

grossa opportunità. I Clienti e<br />

Soci sono la medesima,<br />

splendida realtà. Il nostro<br />

costante impegno quotidiano è<br />

per un Club fortemente<br />

rinnovato nei contenuti<br />

e per ottenere sempre risultati<br />

importanti, in termini di servizi<br />

ed eventi esclusivi che,<br />

comunque e sempre, vogliamo<br />

siano superiori ad ogni attesa.<br />

Iniziative 19


Ferrari 360 Challenge I<br />

Con una quindicina di nuovi piloti<br />

pronti a dare battaglia,<br />

il Challenge del Cavallino si<br />

infiamma già dalla prima gara<br />

Volti nuovi,sfide nuove<br />

20 Ferrari 360 Challenge


Testo<br />

Marco Vitali<br />

Foto<br />

Centro Documentazione Ferrari<br />

Roberto Viva<br />

l Ferrari Challenge apre la<br />

sua undicesima stagione Iall’insegna<br />

di grandi novità,<br />

dopo un 2002 vissuto<br />

all’insegna dell’incertezza e<br />

con tanti piloti in grado di<br />

conquistare la vittoria, con<br />

Gino Moccia Campione del<br />

Mondo del Trofeo Pirelli, Nicola<br />

Gianniberti, Campione Italiano<br />

sempre nel Trofeo Pirelli e<br />

Thomas Kemenater nei panni<br />

dell’asso pigliatutto Campione<br />

Italiano e Mondiale nella Coppa<br />

Shell. La nuova stagione parte<br />

dunque con la sfida a questi<br />

piloti, ma soprattutto si delinea<br />

con una profonda rivoluzione<br />

nell’ambito dei team. Se<br />

l’assenza del Team DR<br />

Sportequipe di Massimo Di<br />

Risio, vincitore della scorsa<br />

edizione con Gianniberti<br />

appare come la defezione più<br />

clamorosa, appaiono chiare le<br />

manovre di rafforzamento<br />

nell’ambito di alcune squadre,<br />

come ad esempio la Maranello<br />

Racing. La squadra pesarese<br />

giunta nel 2003 alla sua quarta<br />

stagione di gare, schiera<br />

quest’anno ben tre vetture in<br />

grado di vincere avendo<br />

acquisito oltre al confermato<br />

Caso, due piloti veloci ed<br />

affidabili come Santaniello e<br />

Sebasti Scalera. Altro team che<br />

si è rinforzato notevolmente<br />

rispetto alla scorsa stagione è<br />

Daytona che, oltre al<br />

fedelissimo Belluzzi, nel Trofeo<br />

Pirelli schiera Claudio Rossetto,<br />

mentre nella Coppa Shell<br />

propone Mantovani, Frosinini,<br />

l’inossidabile Marchi, Bianchi e<br />

Zoppini, in attesa che Masselli<br />

decida di tornare in pista. Altro<br />

rientro ventilato era quello di<br />

Emanuele Moncini che però,<br />

all’ultimo momento, ha scelto<br />

di gareggiare nel neonato<br />

Campionato Italiano Gt, pur<br />

Ferrari 360 Challenge 21


22 Ferrari 360 Challenge<br />

sempre con una 360 Modena.<br />

Il Team Rossocorsa di Gigi Gai<br />

cerca intanto la rivincita con<br />

Montani e Cadei, ai quali si è<br />

aggiunto, nel Trofeo Pirelli,<br />

Thomas Kemenater assistito<br />

tecnicamente da Pellin. La<br />

squadra lombarda è presente<br />

in forze anche nell’altra<br />

divisione con quattro vetture<br />

affidate a De Angelis, Schwarz,<br />

Stefana e Cappelletti,<br />

quest’ultimo sempre sotto<br />

l’egida di Pellin. Chi ha<br />

cambiato molto è Forza Service<br />

di Torino, che schiera per il<br />

quarto anno consecutivo<br />

Stefano Livio. La presenza di<br />

Livio nel Challenge non sarà<br />

pero full-time in questa<br />

stagione, vista la<br />

partecipazione del pilota di<br />

Parma al mondiale Gt-Fia con<br />

la 550 Maranello gestita dalla<br />

Scuderia Italia. A fianco di Livio<br />

c’è Luca Vacis, ex compagno di<br />

colori di Felipe Massa in F.3000,<br />

e Papini, in arrivo da CDP,<br />

mentre nell’altro<br />

raggruppamento, con i colori<br />

torinesi scendono in pista<br />

Francescon e il rientrante<br />

Salvatore Insigne. Altro<br />

squadrone nella Coppa Shell è<br />

rappresentato da Ineco, che già<br />

nella passata stagione<br />

presentava una formazione a<br />

più punte. Partito Kemenater<br />

per Rossocorsa, il team<br />

dominatore nella Classifica dei<br />

Concessionari 2003, schiera<br />

Bisconcin nel Trofeo Pirelli,<br />

mentre nella Coppa Shell vede<br />

in pista ben sei vetture con<br />

Sauto, Fattori, Reichegger,<br />

Lepore, Verlato e Mucelli.<br />

La Motor, tradizionalmente ai<br />

vertici del Ferrari Challenge,<br />

oltre al Campione del Mondo<br />

Gino Moccia, presenta una<br />

formazione rivoluzionata dalla<br />

partenza di Fabio Santaniello<br />

oltre che dei fratelli Menegatto.<br />

Nella Coppa Shell a difendere i<br />

colori della concessionaria<br />

modenese ecco Franco Groppi,<br />

mentre sempre con i colori<br />

della Motor, ma assistiti<br />

dall’equipe di Sauro Mingarelli,<br />

sono l’ex iridato con la 355<br />

Claudio Turrini e Sgarzi. Da<br />

Sandro Malucelli arriva invece<br />

una splendida scommessa con<br />

la partecipazione al Trofeo<br />

Pirelli del figlio, il diciottenne<br />

Matteo, che come compagni di<br />

squadra annovera Linossi,<br />

Bontempelli e Zani, con gli<br />

ultimi due che si alterneranno<br />

in campionato, mentre nella<br />

Coppa Shell completano il<br />

team Zonzini e l’Uomo Ragno,<br />

alias Marco Verzelli. Punta di<br />

diamante di CDP è sicuramente<br />

Massimiliano Mugelli giunto<br />

alla sua seconda stagione nel<br />

Challenge. Con il pilota toscano<br />

ecco il debuttante Michele<br />

Maceratesi, mentre Giovannino<br />

Tringali difende i colori della<br />

squadra umbra nella Coppa<br />

Shell. Chiude lo schieramento<br />

delle oltre quaranta vetture<br />

partecipanti al Challenge il<br />

Team austriaco Denzel<br />

capitanato dal fedelissimo Karl<br />

Baron nel Trofeo Pirelli, mentre<br />

completano la squadra Klaus<br />

Engelhorn ed Antonin Herbeck,<br />

impegnatissimi nella Coppa<br />

Shell.


Ferrari 360 Challenge I<br />

Ad Imola e al Mugello<br />

Testo<br />

Marco Vitali<br />

Foto<br />

Centro Documentazione Ferrari<br />

Roberto Viva<br />

Le prime gare<br />

Imola dice Rossocorsa con<br />

Montani e Cadei, ma al<br />

Mugello rispondono Fabio<br />

Santaniello e la Maranello con<br />

una doppietta da sogno nel<br />

Trofeo Pirelli, mentre nella<br />

Coppa Shell è lotta al vertice<br />

tra Sauto ed Andrea Lepore.<br />

Imola<br />

Il primo appuntamento della<br />

Stagione del Ferrari Challenge<br />

va in onda ad Imola sul<br />

tracciato dedicato ad Enzo e<br />

Dino Ferrari: un appuntamento<br />

sentito da piloti e squadre.<br />

A fronte delle tante new entry<br />

in pista, sono però ancora i<br />

“soliti noti” a fare la differenza,<br />

in particolare nel Trofeo Pirelli.<br />

Sandro Montani e Niki Cadei<br />

tenendo fede ai pronostici della<br />

vigilia, hanno infatti dominato<br />

le due frazioni iniziali<br />

lasciando ben poche speranze<br />

agli avversari. Neanche Gino<br />

Moccia, con la vettura della<br />

Motor, è riuscito ad esprimere<br />

compiutamente il proprio<br />

potenziale, rimanendo staccato<br />

quasi subito dal duo di<br />

Rossocorsa, mentre Livio ha<br />

conquistato in entrambe le<br />

frazioni due quarti posti<br />

onorevoli, ma privi di vere<br />

emozioni. A vivacizzare le gare<br />

ci ha provato Alessandro<br />

Sebasti Scalera, da quest’anno<br />

al volante della vettura della<br />

Maranello Racing, che è<br />

riuscito in una buona rimonta<br />

coronata da due piazzamenti<br />

utili in prospettiva campionato.<br />

C’è stato anche chi, come Fabio<br />

Santaniello e Roberto Bianchi,<br />

ha voluto regalare emozioni<br />

“calde” al pubblico accorso<br />

sulle rive del Santerno,<br />

concludendo in anticipo le loro<br />

prove a causa di due principi<br />

d’incendio tanto spettacolari,<br />

quanto innocui per i piloti.<br />

La sorpresa della “prima”<br />

imolese è senza dubbio Andrea<br />

Lepore, ultima scoperta del<br />

Team Ineco e dominatore<br />

Ferrari 360 Challenge 23


24 Ferrari 360 Challenge<br />

assoluto della Coppa Shell<br />

davanti al solito mastino<br />

Vincenzo Sauto. Per<br />

sottolineare il valore espresso<br />

da Lepore, è giusto ricordare<br />

che il pilota friulano vive<br />

quest’anno la sua seconda<br />

stagione vera di gare ad alto<br />

livello, dopo l’esperienza<br />

vissuta nel 2002 con la Ferrari<br />

F355 nelle gare Gt.<br />

Prestazioni convincenti anche<br />

da parte di Reichegger e di<br />

Engelhorn, del romano De<br />

Angelis, di Harald Schwarz (che<br />

ha un passato nella Formula<br />

Italia nel 1975), di Verlato,<br />

Verzelli e Mantovani, il quale<br />

ha forse sprecato il terzo posto<br />

in gara endurance per una<br />

digressione sulla terra alla<br />

Rivazza.<br />

Mugello<br />

Alla vigilia della seconda gara<br />

in programma al Mugello, la<br />

domanda d’obbligo visto i<br />

presupposti di Imola,<br />

riguardava chi nel Trofeo<br />

Pirelli, tra Montani e Cadei<br />

avrebbe preso il largo in<br />

classifica. Ma in terra toscana le<br />

cose sono andate molto<br />

diversamente, con Fabio<br />

Santaniello capace di<br />

conquistare una splendida<br />

“doppietta” con la vettura della<br />

Maranello. Proprio il team<br />

guidato da Giorgio Cipolli ha<br />

dato prova delle proprie<br />

potenzialità con Alessandro<br />

Sebasti Scalera, secondo alle<br />

spalle di Santaniello in gara 1 e<br />

quinto nella frazione<br />

endurance, e con Dario Caso<br />

frenato, in entrambe le<br />

frazioni, da due testacoda, ma<br />

in grado comunque di girare<br />

sempre con tempi record e di<br />

conquistare il nono posto finale<br />

nella gara lunga. A tradire le<br />

attese sono stati: i due favoriti<br />

della vigilia, Cadei e Montani,<br />

alle prese con problemi diversi;<br />

Mugelli, a cui l’aria di casa non<br />

ha certamente giovato; Moccia,<br />

coinvolto in più di una bagarre;<br />

Belluzzi, che nonostante il sesto<br />

posto di gara 1, fatica<br />

oltremodo a ritrovare lo smalto<br />

di un paio di stagioni or sono.<br />

Ottime invece le prove di<br />

Matteo Malucelli, per ben due<br />

volte sul podio, e dell’altro<br />

giovanissimo Michele<br />

Maceratesi. Di pura esperienza<br />

il secondo posto conquistato da<br />

Livio in gara due con il sorpasso<br />

finale su Malucelli, esatta<br />

fotocopia di quello con il quale<br />

il pilota di Forza conquistò la<br />

vittoria in gara 1 su Gianniberti<br />

nella scorsa stagione.<br />

In classifica generale, dopo le<br />

prime due gare, conduce Cadei,<br />

con Livio e Santaniello raccolti<br />

nell’arco di soli tre punti.<br />

Anche nella Coppa Shell, dopo<br />

l’esordio entusiasmante, si<br />

attendeva la conferma ad alto<br />

livello di Lepore che invece è<br />

stato contrastato efficacemente<br />

dal solito generosissimo Sauto,<br />

vincitore di gara 1 e nuovo<br />

leader della classifica, da<br />

Cristian Francescon, al solito<br />

efficace e finalmente giunto<br />

alla vittoria nella frazione<br />

lunga, da un Mantovani<br />

aggressivo come non mai, da<br />

Duilio Frosinini finalmente a<br />

podio. Peccato per Zonzini che,<br />

autore di una buona qualifica,<br />

ha sprecato le sue ottime<br />

possibilità con uno spettacolare<br />

testacoda nelle prime fasi di<br />

gara 1.


Ferrari 360 Challenge 25


Cronache I Il Tour de España 2002<br />

raccontato da chi c’era<br />

26 Cronache<br />

Testo<br />

Giancarlo Marchesi<br />

Foto<br />

Archivio Marchesi<br />

!<br />

I<br />

Cavallino, olè!<br />

n novembre, quando quasi<br />

tutta l’Europa è coperta di<br />

nubi e flagellata dalla<br />

pioggia, nel sud della Spagna,<br />

in Andalusia, lungo la Costa del<br />

Sol, splende ancora il sole: è<br />

l’ora di una affascinante corsa<br />

a tappe per auto storiche, il<br />

Tour d’Espana.<br />

La 4a edizione della corsa,<br />

organizzata come sempre dalla<br />

Peter Auto di Parigi, da quel<br />

grande sportivo che è Carlos de<br />

Miguel dell’Automobil Club de<br />

Andalusia col patrocinio del<br />

R.A.C.E. e sponsorizzata<br />

dall’Alfa Romeo spagnola, si è<br />

svolta dal 6 al 10 novembre<br />

2002.<br />

Vi hanno partecipato un<br />

centinaio di splendide auto<br />

accuratamente selezionate su<br />

circa 150 richieste provenienti<br />

da tutto il mondo. Ben 27 le<br />

Ferrari (tra cui una sport 500<br />

Monza 1955), 2 le Ford GT 40,<br />

16 Porsche, 26 Alfa Romeo di<br />

cui un paio di TZ1, 2 Jaguar<br />

una delle quali una splendida C<br />

del 1954, alcune Mercedes, una<br />

Maserati 300 Sport, e così via.<br />

Il Tour de Espana era articolato<br />

in 5 tappe, con 15 prove in<br />

circuito (Guadiz, Tabernas,<br />

Fuente Alamo, Cartagena,<br />

Valencia) e 8 in salita, secondo<br />

la formula del Tour Auto<br />

francese, con 49 vetture<br />

partenti nel settore<br />

Competizione, dove vince il più<br />

veloce, e con 45 nel settore<br />

Sport, dove vigono le regole<br />

della regolarità.<br />

Dopo le consuete verifiche,<br />

partenza da Granada nel<br />

pomeriggio per la prima<br />

speciale di Moclin di Km.5, in<br />

salita su strada chiusa e ritorno<br />

in serata a Granada dopo aver<br />

percorso km.67.<br />

Nella Competizione prevale la<br />

Ford GT 40, anno 1965, di<br />

Bellm-Lanzante sulla Daytona<br />

GR 4, anno 1971, di Bosch-<br />

Bosch, facendo prefigurare<br />

quale sarebbe stato il leitmotiv<br />

della gara.<br />

Nella Sport si hanno invece<br />

otto concorrenti “ex aequo”<br />

con punteggi netti,<br />

dimostrando come il livello<br />

qualitativo e l’impegno siano<br />

notevolmente migliorati<br />

rispetto alle precedenti<br />

edizioni.<br />

La seconda tappa di km 297,<br />

porta i concorrenti da Granada<br />

a Majocar sulla Costa del Sol.<br />

Sulla pista di Guadiz, nella<br />

categoria Competizione


prevalgono Connor-Sullivan<br />

(Porsche 911), mentre sulla<br />

pista di Tabernas Bosch-Bosch.<br />

Nella Sport, su entrambe le<br />

piste, ci sono ancora quattro<br />

punteggi netti.<br />

La prova in salita di Lucainena<br />

de Torres di km 6,3 si rivela<br />

molto veloce e selettiva nella<br />

categoria Sport, in quanto la<br />

media minima imposta si<br />

rivela troppo alta per quasi<br />

tutti i concorrenti,<br />

considerando inoltre che il<br />

percorso, stretto tortuoso e con<br />

brecciolino, viene affrontato<br />

ormai al buio.<br />

Solo due equipaggi di<br />

concorrenti ex rallysti, Bohrer-<br />

Ruiz Gimenez e Izquierdo-Del<br />

Rio, entrambi su Porsche 911 S<br />

preparate da rally, riescono a<br />

rispettare i tempi.<br />

La tappa termina in riva al<br />

Mediterraneo in ambiente<br />

balneare, nell’atmosfera ideale<br />

per fare tirare un po’ il fiato<br />

dopo tutti i chilometri della<br />

giornata.<br />

La terza tappa porta i<br />

concorrenti da Garrucha a<br />

Murcia, percorrendo km 283.<br />

Sul piccolo circuito di Fuente<br />

Alamo ancora una serie di “ex<br />

aequo” (mitiche le Ferrari 275<br />

GTB e 308 Michelotto), mentre<br />

nel 1° raggruppamento della<br />

Competizione, tutto procede<br />

regolarmente con i soliti<br />

protagonisti.<br />

Alla partenza del 2°<br />

raggruppamento, una serie di<br />

tamponamenti, causati dal<br />

fatto che non tutti i<br />

concorrenti si erano avveduti<br />

del segnale con i semafori e<br />

non con le bandiere, elimina<br />

Nella pagina accanto, dall’alto, la 365<br />

GT4 BB di Marchesi sulla Costa del Sol;<br />

l’equipaggio Marchesi-Stringhini, in<br />

tuta bianca, con Bosch, padre e figlio,<br />

vincitori della Velocità a bordo della<br />

Daytona Competizione. In questa<br />

pagina, la BB impegnata in pista e<br />

nei pressi di Valencia<br />

alcuni equipaggi.<br />

Invece sul circuito di Cartagena<br />

tutto si svolge regolarmente,<br />

con la vittoria di Bellm-<br />

Lanzante su Ford GT 40 nella<br />

Competizione e, finalmente, la<br />

nostra vittoria (Marchesi-<br />

Stringhini) su Ferrari 365 GT 4<br />

BB del 1971 nella Sport. Una<br />

vittoria ex-aequo con altri 3<br />

concorrenti, ma che nulla<br />

toglie alla soddisfazione del<br />

risultato.<br />

La successiva prova in salita<br />

Totana-Aledo di km 5,16 a<br />

causa del cattivo<br />

funzionamento del sistema di<br />

cronometraggio, viene<br />

annullata per la prova della<br />

categoria Sport, mentre nella<br />

Cronache 27


Competizione vincono Bosch-<br />

Bosch su Ferrari Daytona.<br />

In serata, l’arrivo nel centro<br />

storico di Murcia è veramente<br />

splendido. I concorrenti,<br />

scortati dalla polizia tra ali di<br />

folla entusiasta, parcheggiano<br />

le loro vetture nel cuore della<br />

città, nella piazza antistante la<br />

barocca facciata della<br />

Cattedrale.<br />

La 4 a tappa porta i concorrenti<br />

da Murcia a Valencia, per un<br />

totale di km 352.<br />

Vengono disputate tre prove in<br />

salita: Aigues de Busot di km<br />

4,6, Rilleu di km 13,7 e Bicorp<br />

di km 6. Nella Competizione, la<br />

coppia Bosch-Bosch si<br />

aggiudica due vittorie ed un<br />

secondo posto (da segnalare la<br />

coppia tricolore Masselli-Parodi<br />

su Alfa Romeo 1300), mentre<br />

nella Sport continuano gli “ex<br />

aequo” tra più concorrenti, con<br />

buone prove degli italiani<br />

Guarda-Lungo Vaschetto su<br />

Alfa Romeo 2000.<br />

L’arrivo per la prova sul<br />

circuito “Ricardo Tormo” di<br />

Valencia – dove,<br />

contrariamente alla<br />

maggioranza delle piste, si gira<br />

in senso antiorario – è dopo le<br />

ore 20. Con il buio, la prova si<br />

rivela particolarmente difficile<br />

per la mancanza di riferimenti<br />

su una pista non illuminata.<br />

La classifica generale risulta<br />

sconvolta. Una delle tre prove<br />

in circuito viene annullata,<br />

provocando il malcontento di<br />

alcuni concorrenti danneggiati,<br />

subito calmati dai chiarimenti<br />

degli organizzatori, ragionevoli<br />

e convincenti.<br />

Ancora sei vincitori “ex aequo”<br />

con punteggi netti, tra i quali,<br />

28 Cronache<br />

Qui sopra: le auto del Tour<br />

attendono la partenza della<br />

4^ tappa in una piazza di Murcia;<br />

a lato, la BB di Stringhini si<br />

appresta ad entrare in pista a<br />

Valencia, affiancata da un’Aston<br />

Martin DB5


Qui sotto, Marchesi-Stringhini in una<br />

prova notturna a Murcia e, a destra, su<br />

una strada andalusa. Al termine<br />

del Tour si classificheranno sesti nella<br />

categoria Regolarità. In basso, la<br />

potente Daytona Competizione di<br />

Bosch-Bosch, vincitori della Velocità<br />

oltre a noi, l’equipaggio<br />

italiano Muccione-Rodda su<br />

Alfa Romeo 1900S.<br />

La 5 a ed ultima tappa Valencia-<br />

Valencia di km 231, comprende<br />

due prove speciali in montagna<br />

tra villaggi pittoreschi e<br />

panorami selvaggi.<br />

Nella prima prova, la salita di<br />

Banos Chulilla di km 15,1,<br />

nella categoria Competizione<br />

prevalgono Connor-Sullivan, la<br />

prova di Chera di km 9,5 se la<br />

aggiudicano invece Bosch-<br />

Bosch, mentre nella Regolarità<br />

continuano i percorsi netti fra<br />

più concorrenti e, quindi, non<br />

vengono modificate di molto le<br />

classifiche generali.<br />

La conclusione del 4° Tour<br />

d’Espana è festeggiata nel<br />

pomeriggio con un buon<br />

pranzo e premiazioni in una<br />

suggestiva località alle porte di<br />

Valencia.<br />

Da segnalare che nella<br />

categoria Competizione solo 30<br />

delle 49 vetture partite sono<br />

regolarmente arrivate al<br />

traguardo, mentre nella Sport<br />

sono stati costretti al ritiro solo<br />

sei equipaggi.<br />

Nella Competizione, gli unici<br />

italiani presenti, Masselli-Paroli<br />

di Correggio su Giulia GTA<br />

1300 del 1969, assistiti da<br />

Gianni Sala di Bagno di Reggio<br />

Emilia, si sono brillantemente<br />

piazzati all’11° posto, vincendo<br />

lo speciale premio Alfa Romeo.<br />

Nella Sport, dei tre<br />

equipaggi italiani partecipanti,<br />

siamo stati quelli meglio<br />

piazzati: con la nostra Ferrari<br />

365 GT4 BB siamo risaliti dal<br />

20° al 6° posto assoluto.<br />

Muccione-Rodda<br />

dell’Autocentro Polizia di<br />

Torino, che a bordo della<br />

splendida Alfa Romeo 1900S si<br />

sono sempre distinti in tutte le<br />

prove speciali, riuscendo anche<br />

a vincerne una, si sono<br />

classificati 8° assoluti, mentre<br />

Guarda-Lungo Vaschetto, alla<br />

loro prima partecipazione,<br />

hanno ottenuto un onorevole<br />

17° posto assoluto con la loro<br />

Alfa Romeo 2000 GTV del 1974.<br />

Per noi, ormai abitué del Tour<br />

de Espana, è stata<br />

un’esperienza come sempre<br />

elettrizzante. Di tutti questi<br />

chilometri percorsi con il<br />

cronometro in mano, al caldo<br />

sole dell’Andalusia, ci rimane<br />

solo un rimpianto. Che la<br />

conclusione della gara con le<br />

premiazioni svolte in fretta nel<br />

primo pomeriggio, per<br />

consentire a molti partecipanti<br />

la rapida fuga verso<br />

l’aeroporto, ha purtroppo<br />

eliminato dal programma la<br />

splendida festa serale in un<br />

antico palazzo, con intermezzo<br />

delle splendide ballerine<br />

andaluse…<br />

Cronache 29


Storie I All’insegna dei 5 sensi,<br />

il nuovo affascinante show-room<br />

di Graniti Fiandre<br />

Nella cava virtuale<br />

30 Storie<br />

Foto<br />

Archivio Graniti Fiandre<br />

U<br />

n racconto quasi onirico,<br />

con quinte di vetro che<br />

custodiscono immagini<br />

di tecnologia e natura, avvolti<br />

da musiche tribali e dalle luci<br />

dello spazio.<br />

Visitare la nuova show-room di<br />

Graniti Fiandre, significa<br />

immergersi in un’esperienza<br />

multimediale, dove almeno tre<br />

dei cinque sensi – tatto, vista,<br />

udito – trasportano in un<br />

mondo dominato da filosofie<br />

produttive e di ricerca di<br />

altissima qualità, tecnologica e<br />

culturale.<br />

A Castellarano, in Emilia, al<br />

centro di una delle zone al<br />

mondo più prolifiche per<br />

l’industria ceramica, Graniti<br />

Fiandre ha il suo quartier<br />

generale: fabbrica, uffici,<br />

depositi, centro di ricerca e<br />

sperimentazione e, dal 2002,<br />

un’esposizione destinata a fare<br />

scuola, e non solo nel settore di<br />

riferimento.<br />

La presentazione dei marmi e<br />

dei graniti, realizzati<br />

dall’azienda utilizzando le<br />

migliori materie prime,<br />

conferisce ai prodotti uno<br />

status diverso, accresciuto. Essa<br />

dimostra infatti la conoscenza<br />

che sta alla base della<br />

ideazione e realizzazione di<br />

ogni singolo disegno, colore,<br />

tonalità, proponendolo come<br />

risultato di ricerche profonde<br />

nella realtà geologica e nella<br />

cultura dell’uomo.<br />

All’interno dei 1000 metri<br />

quadri della show-room, il<br />

percorso è segnato da un lungo<br />

corridoio di marmo bianco,<br />

sospeso sopra una distesa di<br />

granelli di marmo biancogrigio<br />

che, illuminata<br />

trasversalmente da luci fredde,<br />

produce un realistico “effetto<br />

cava”.<br />

Alla destra del corridoio,<br />

cinque diversi padiglioni di<br />

cristallo non solo “raccontano”<br />

i prodotti di Graniti Fiandre,<br />

ma lasciano spazio anche ad<br />

una biblioteca specializzata in<br />

architettura e design, con tre<br />

poltroncine per accomodarsi<br />

durante la consultazione, e ad<br />

alcune scrivanie dove clienti e<br />

consulenti possono scoprire le<br />

soluzioni più adatte alle varie<br />

esigenze. Passerelle in vetro<br />

collegano il corridoio<br />

principale e i padiglioni, come<br />

pure di vetro sono le porte<br />

scorrevoli che isolano ogni<br />

spazio da quelli circostanti.<br />

Una grande parete continua<br />

retroilluminata, riporta le<br />

principali fasi di lavorazione<br />

adottate dall’azienda per la<br />

realizzazione dei propri<br />

prodotti, che possono essere<br />

esaminati, in tutte le varianti<br />

di colore, in ognuno dei<br />

padiglioni dedicati.


Storie 31


StorieI Professionalità,<br />

dinamismo e gestione manageriale<br />

alla base del successo di<br />

AutoSuperMarket, la rivista che<br />

ha rivoluzionato il mercato,<br />

diventando un caso editoriale<br />

La rivoluzione editoriale<br />

32 Storie<br />

utoSuperMarket è la<br />

rivista che sin dal suo A esordio, 13 anni fa ha<br />

rappresentato una vera e<br />

propria rivoluzione nel settore<br />

editoriale dei motori.<br />

Nata dall’intuizione di Carlo de<br />

Zandonati, Presidente di<br />

Edizeta ed editore della testata,<br />

AutoSuperMarket ha creato un<br />

nuovo genere di riviste di<br />

motori e si è subito imposta sul<br />

mercato grazie all’originale<br />

concept, ovvero mettere in<br />

contatto offerta e domanda del<br />

settore auto nuove e usate.<br />

E oggi fanno parte del gruppo<br />

anche le celebrate riviste<br />

MotoSuperMarket e<br />

CamionSuperMarket.<br />

Il successo della formula è tale<br />

per cui oggi AutoSuperMarket è<br />

la rivista numero 1 nel settore e<br />

può vantare schiere di<br />

ammiratori e innumerevoli<br />

imitatori. Qualche numero:<br />

350.000 lettori, 32.000 edicole<br />

(la rivista è regolarmente<br />

distribuita anche in Canton<br />

Ticino, Slovenia e Croazia),<br />

ogni numero contiene<br />

mediamente 12.000 annunci<br />

divisi per regione (ciò che<br />

rende più agevole la lettura e<br />

l’inserzione) per oltre 800<br />

pagine di rivista con fotografie a<br />

colori, oltre a fascicoli e allegati<br />

speciali.<br />

Il tutto impaginato secondo una<br />

originale accuratezza grafica.<br />

Accuratezza che si ritrova nei<br />

contenuti: ogni annuncio è<br />

corredato di fotografia e di ogni<br />

informazione tecnica e<br />

commerciale – prezzo compreso<br />

– secondo il desiderio<br />

dell’inserzionista.<br />

A garanzia della qualità<br />

fotografica, AutoSuperMarket<br />

offre il servizio<br />

AutoSuperScatto, una rete di 50<br />

fotografi professionisti che<br />

assicura l’intervento a domicilio<br />

su tutto il territorio nazionale.<br />

AutoSuperMarket è presente<br />

anche su Internet all’indirizzo<br />

www.autosupermarket.it, dove<br />

l’inserzionista può pianificare<br />

annunci e uscite, anche in<br />

aggiunta o separatamente dalla<br />

rivista, beneficiando di<br />

particolari condizioni di sconto.<br />

A ulteriore garanzia del servizio<br />

offerto agli inserzionisti, dal<br />

1995 la rivista è sottoposta alla<br />

certificazione della diffusione<br />

ADS (Accertamento Diffusione<br />

Stampa).<br />

Anche nel mondo Ferrari,<br />

AutoSuperMarket ha<br />

conquistato da tempo<br />

apprezzamento e stima. Molto<br />

conosciuta e seguita tra gli<br />

appassionati del mitico cavallino<br />

rampante, AutoSuperMarket è<br />

attualmente l’unica testata del<br />

settore ad avere uno speciale<br />

accordo con Ferrari e Maserati<br />

per presentare le vetture<br />

d’occasione proposte dalla rete<br />

dei Concessionari Ufficiali.


La Ferrari vista da...I Jason Kay<br />

avrebbe posseduta una.<br />

Promessa mantenuta, anche<br />

troppo. “Della Ferrari amo la<br />

tecnica, la guida, il rumore, la<br />

sensazione di sicurezza, Non<br />

mi interessa lo status symbol,<br />

perché io amo i motori e non<br />

quello che rappresentano di<br />

me”. Che la passione per le<br />

auto di Maranello sia un fatto<br />

emozionale, J.K. l’ha<br />

dimostrato nel 1996 quando,<br />

per lanciare il suo CD<br />

“Travelling without moving”<br />

scelse l’autodromo di Monza<br />

nel giorno del Gran Premio di<br />

Formula 1. Sulla copertina di<br />

quel disco spiccava un marchio<br />

del tutto simile a quello della<br />

Ferrari, con la sagoma del<br />

Cavallino sostituita da quella di<br />

un omino con un buffo<br />

cappello: la sua caricatura e<br />

mascotte. L’unico “tradimento”<br />

del Cavallino l’ha perpetrato<br />

proprio in quel disco dove il<br />

Funky&Jazz Ferrari<br />

Testo<br />

Alessandro Giudice<br />

Foto<br />

LaPresse<br />

ncora una volta nera,<br />

come le altre: “La Ferrari Anera<br />

è più aggressiva e<br />

meno vistosa” e con questa<br />

siamo a tre. Almeno a tre,<br />

perché Jason Kay, geniale<br />

leader del gruppo musicale<br />

inglese dei Jamiroquai, è<br />

imprevedibile e, dopo la prima<br />

330 d’epoca e la seconda F355,<br />

qualche altro sfizio a quattro<br />

ruote se l’è tolto, magari senza<br />

farlo sapere troppo in giro.<br />

D’altra parte J.K., come lo<br />

chiamano amici e fan, per la<br />

Rossa di Maranello, è<br />

capace di fare follie.<br />

Come quella di portare<br />

la sua nuovissima<br />

“Enzo”, nera e lucida,<br />

appena ritirata in<br />

fabbrica, nella caotica<br />

e affollatissima Rimini<br />

del lunghissimo ponte<br />

festivo a cavallo tra<br />

aprile e maggio. “Da<br />

queste parti è nata e<br />

ad usarla qui non c’è<br />

niente di male” pare abbia<br />

dichiarato a chi lo sconsigliava<br />

vivamente.<br />

L’amore per la Ferrari di J.K. è<br />

viscerale: un colpo di fulmine<br />

nato guardando in TV “Attenti<br />

a quei due”, la serie di telefilm<br />

interpretata da Tony Curtis e<br />

Roger Moore. Se nel serial<br />

Moore guidava un’Aston<br />

Martin V8, Curtis era al volante<br />

una Dino 246, abbastanza<br />

affascinante perché Jason<br />

promettesse a se stesso che un<br />

giorno<br />

ne<br />

pezzo che dà il titolo a tutto il<br />

CD si apre con un rombo di<br />

automobile sportiva. “Made in<br />

Italy”, certo, ma di marca<br />

Lamborghini, una Diablo della<br />

collezione dell’artista.<br />

Ma è un peccato veniale in una<br />

storia di passione dai contorni<br />

quasi epici: “Quando hai<br />

guidato una Ferrari una volta<br />

vorresti farlo tutti i giorni della<br />

tua vita. Io amo la Ferrari”.<br />

La Ferrari vista da... 33


Amici per la pelle<br />

34 Artigiani<br />

Testo<br />

Alessandro Giudice<br />

Foto<br />

Alessandro Giudice<br />

Archivio Luppi<br />

Archivio Schedoni<br />

L<br />

a pelle migliore per i<br />

sedili? La stessa usata<br />

per le più raffinate<br />

poltrone, quella della Frau,<br />

l’azienda di Tolentino che da<br />

molti anni fornisce in<br />

esclusiva la Ferrari.<br />

Se per tempo immemorabile è<br />

stata l’inglese Connolly a<br />

rappresentare il rivestimento<br />

in pelle per antonomasia,<br />

forte soprattutto<br />

dell’ammirazione che gli<br />

interni di Rolls-Royce, Bentley<br />

e Jaguar suscitavano in tutto il<br />

mondo, ora che il marchio<br />

britannico ha, dal giugno<br />

2002, dovuto capitolare alle<br />

dure leggi del mercato, Frau<br />

ha avuto il via libera per<br />

proporsi come unica, valida<br />

alternativa a chi vuole<br />

trasformare la propria auto<br />

nella lussuosa appendice del<br />

salotto di casa.<br />

Ma per la Ferrari, la pelle e la<br />

sua lavorazione non<br />

significano soltanto le sellerie<br />

più eleganti ed originali<br />

proposte dal ricco catalogo<br />

“Carrozzeria Scaglietti” che,<br />

tra infinite tonalità di colore<br />

del cuoio, tipi di impunture,<br />

lavorazioni particolari,<br />

rappresenta la summa dei<br />

desideri dei clienti più<br />

esigenti.<br />

Per la casa di Maranello la<br />

pelle è anche quella delle<br />

borse e degli accessori<br />

prodotti e progettati in<br />

esclusiva dal 1976 da Schedoni<br />

e quella che, lavorata con<br />

sapienza e mestiere da Luppi,<br />

permette alle auto storiche<br />

del Cavallino di mantenere<br />

inalterato il loro fascino d’un<br />

tempo.<br />

Cuoiai di tradizione secolare,<br />

da quando il capostipite Celso<br />

aveva avviato, a fine<br />

Ottocento, una piccola<br />

produzione calzaturiera a<br />

Formigine, sulla strada che da<br />

Modena porta a Maranello, gli<br />

Schedoni rappresentano la


Artigiani I Manualità d’alta classe<br />

Qui sopra, Simone (a sinistra) e Mauro<br />

Schedoni: due generazioni di artigiani<br />

del cuoio. In alto a destra, Fabio Luppi:<br />

dal padre e dallo zio ha ereditato un<br />

mestiere difficile e di grande prestigio.<br />

Sotto, un sedile lavorato in stile<br />

Daytona da Luppi e una cartella della<br />

produzione Schedoni<br />

tipica famiglia di artigiani<br />

imprenditori che, pur<br />

nell’evoluzione degli spazi di<br />

lavoro, del personale e dei<br />

volumi, non hanno perso<br />

quella caratteristica manualità<br />

del loro lavoro. Manualità e<br />

ingegno, sarebbe meglio<br />

sottolineare quando si vedono<br />

alcune realizzazioni particolari,<br />

come le maniglie delle valigie<br />

della 575 M Maranello, che<br />

uniscono tecnologia,<br />

inventiva e praticità.<br />

“Mentre del commerciale si<br />

occupa mio figlio Simone,<br />

il settore tecnologico è<br />

appannaggio di mio<br />

genero Pierluigi” dice il<br />

capo famiglia Mauro<br />

Schedoni. E aggiunge,<br />

sorridendo: “La sua<br />

passione e<br />

capacità per la<br />

tecnica la riversa<br />

a piene mani nelle<br />

soluzioni più efficaci<br />

e sorprendenti. Il mio<br />

compito è quello di fare in<br />

modo che le sue idee<br />

rimangano nell’ambito della<br />

valigeria e che non ci portino…<br />

a fabbricare astronavi”.<br />

Da Schedoni, l’ambiente di<br />

lavoro è così, rilassato e<br />

produttivo. Il piacere di<br />

fabbricare pezzi esclusivi<br />

coinvolge completamente il<br />

personale altamente<br />

qualificato, come le signore che<br />

cuciono la pelle con una<br />

maestria d’altri tempi.<br />

L’impegno con Ferrari<br />

rappresenta una delle voci più<br />

importanti della Schedoni,<br />

dove si progettano e realizzano<br />

i set di valigie che, come puzzle<br />

tridimensionali, si incastrano<br />

perfettamente nei portabagagli<br />

delle sportive del Cavallino: “In<br />

quasi trent’anni, abbiamo<br />

prodotto più di 52.000 borse di<br />

cuoio per la Casa di Maranello:<br />

una collaborazione iniziata con<br />

Enzo Ferrari e che prosegue<br />

con successo con il presidente<br />

Montezemolo”.<br />

La pelle non è usata solo per<br />

realizzare accessori da<br />

viaggio. Schedoni ha<br />

rivestito anche gli interni<br />

e i sedili dell’intera tiratura<br />

(349 esemplari) della F50 e<br />

un modello di sedie firmate<br />

dal design Philip Starck,<br />

produce set da<br />

backgammon,<br />

apprezzatissimi da Jean<br />

Todt, box per orologi da<br />

collezione, sacche e scarpe da<br />

golf, un’intera linea di borse,<br />

beauty case e accessori per<br />

Artigiani 35


La produzione della sacca da golf ha<br />

dato a Schedoni lo spunto per<br />

realizzare le scarpe (cucite a mano)<br />

per lo stesso sport: una tradizione<br />

calzaturiera che riprende quella<br />

iniziata dal nonno alla fine del 1800<br />

36 Artigiani<br />

signore, cartelle e 24 ore in<br />

carbonio e cuoio.<br />

L’eccellenza del lavoro<br />

artigiano ha premiato Schedoni<br />

anche nel settore ipertecnologico<br />

della Formula 1<br />

visto che, da Arnoux a<br />

Schumacher, non c’è pilota<br />

Ferrari che non abbia avuto il<br />

sedile della propria monoposto<br />

rivestito con le sue speciali<br />

pelli ad alto grip. Un lavoro<br />

molto apprezzato dal team, che<br />

ricambia con la presenza,<br />

nell’abitacolo della F1, di quel<br />

piccolo ovale, il marchio<br />

Schedoni, che occhieggia dai<br />

televisori di tutto il mondo<br />

quando la telecamera di<br />

bordo inquadra<br />

Schumacher e Barrichello<br />

durante la corsa.<br />

Meno clamore, invece, per<br />

Luppi, un nome<br />

conosciuto da<br />

relativamente poche<br />

persone, anche se queste<br />

rappresentano, sparse ai<br />

quattro angoli del mondo,<br />

i collezionisti delle più<br />

straordinarie auto di tutti i<br />

tempi.<br />

L’ultima generazione, che è<br />

in realtà “solo” la seconda, è<br />

oggi rappresentata da Fabio,<br />

figlio di Romano, scomparso<br />

nel 2001.<br />

Romano e suo fratello<br />

Ermanno lavoravano a Modena<br />

con Sergio Scaglietti, che per<br />

Ferrari costruiva le carrozzerie<br />

e ne allestiva gli interni,<br />

rivestimento dei sedili<br />

compreso.<br />

Nel 1978, quando la<br />

tappezzeria fu trasferita da<br />

Modena a Maranello, Ermanno<br />

lasciò la Scaglietti e si mise in<br />

proprio, seguito, l’anno<br />

successivo, dal fratello Romano<br />

che, in 12 mesi, soprassedette<br />

all’avvio del nuovo reparto in<br />

Ferrari.<br />

Dopo la morte del padre,<br />

preceduta, una decina di anni<br />

prima, da quella dello zio,<br />

Fabio Luppi si è assunto il<br />

compito di proseguire una<br />

forte e riconosciuta tradizione<br />

di eccellenza.<br />

Venticinque anni, alto e<br />

atletico, lo sguardo intelligente<br />

di chi sa affrontare le cose con<br />

umiltà e determinazione, Fabio<br />

è cosciente di essersi messo su


L’abilità artigiana non conosce mode e<br />

tecnologie: da Luppi, con il taglierino si<br />

sagoma la pelle e con l’ago ricurvo si<br />

cuciono le impunture.<br />

Tutto rigorosamente a mano. In basso,<br />

una preziosa scatola porta orologi di<br />

Schedoni<br />

una strada non facile: “A mio<br />

padre e mio zio, i clienti<br />

qualcosa perdonavano, a me<br />

no”. “Costretto” a diplomarsi<br />

geometra (“Altrimenti avrei<br />

iniziato a lavorare a tempo<br />

pieno in laboratorio subito<br />

dopo le scuole dell’obbligo”),<br />

Fabio Luppi conosce il lavoro<br />

fin da giovanissimo, quando<br />

faceva piccoli lavoretti sotto<br />

l’occhio vigile di padre e zio.<br />

La sua esperienza è oggi già ad<br />

alto livello, anche perché non<br />

lascia nulla al caso: “Se non<br />

sono sicuro di un dettaglio,<br />

piuttosto che farlo male chiedo<br />

consigli agli amici “anziani”,<br />

tutta gente che lavorava in<br />

Scaglietti, al fianco o sotto la<br />

direzione di mio padre e di mio<br />

zio, oppure a Sauro Mingarelli,<br />

il più grande esperto di auto<br />

Ferrari che conosca”.<br />

L’attività di Fabio Luppi, che<br />

si fa aiutare dal cugino<br />

Matteo e, per<br />

l’amministrazione, dalla<br />

mamma Franca, copre<br />

sia il settore dei ricambi<br />

(la Ferrari è obbligata a<br />

rendere disponibili i<br />

ricambi delle sue auto,<br />

e quindi anche gli<br />

interni, per almeno 10<br />

anni dopo la fine della<br />

produzione) sia quello<br />

del restauro, grazie al<br />

quale Luppi è conosciuto in<br />

tutto il mondo. Anche se il<br />

nome è strettamente legato<br />

alla Ferrari, non sono solo le<br />

auto di Maranello a godere<br />

delle cure di Fabio, come è<br />

recentemente successo ad una<br />

stupenda Jaguar E spider:<br />

“Riproduciamo gli interni di<br />

qualsiasi auto esattamente<br />

come all’origine, con i<br />

medesimi processi e le stesse<br />

lavorazioni di un tempo. Il<br />

nostro pezzo forte sono i sedili<br />

della 250 “Tour de France”:<br />

siamo gli unici al mondo a farli<br />

a regola d’arte”.<br />

La lavorazione, tutta<br />

completamente manuale,<br />

inizia con la riparazione del<br />

telaio del sedile da parte di un<br />

carrozzaio; si passa quindi alla<br />

ricostruzione della gomma<br />

Artigiani 37


38 Artigiani


Qui sotto: i set di valigie realizzati su<br />

misura per le auto Ferrari sono un<br />

classico della produzione Schedoni (nella<br />

pagina accanto, i punzoni per marchiare i<br />

prodotti del Cavallino). In basso a destra,<br />

il back-gammon realizzato per Todt.<br />

A destra, Luppi è riconosciuto come il n°1<br />

al mondo nel restauro dei sedili della 250<br />

“Tour de France”<br />

interna e alla sostituzione delle<br />

cinture di rinforzo, quelle che<br />

sostengono il peso di pilota e<br />

passeggeri. La realizzazione del<br />

rivestimento è l’ultima fase,<br />

quella più delicata e visibile.<br />

Il piccolo laboratorio trabocca<br />

di pelli; dopo anni di Connolly,<br />

ora Luppi usa la Frau, di ottima<br />

lavorabilità e gamma di colori<br />

infinita. I tempi di lavorazione<br />

per l’interno completo di una<br />

due posti sono nell’ordine dei<br />

venti giorni anche se, nel<br />

periodo primaverile, il lavoro si<br />

accumula.<br />

“Il problema – dice Fabio – è<br />

che, se qualcosa non mi piace,<br />

lo rifaccio all’infinito”.<br />

Buon sangue non mente, visto<br />

che la ricerca della perfezione è<br />

sempre stata una mania di<br />

famiglia. Se papà Romano e zio<br />

Ermanno desideravano che<br />

qualcuno continuasse nel loro<br />

lavoro, eccoli serviti: con Fabio<br />

la qualità continua ad essere la<br />

migliore garanzia del nome<br />

Luppi.<br />

Schedoni s.r.l.<br />

Via Gandhi, 44<br />

41100 Modena<br />

Tel. +39.059.250020<br />

Fax +39.059.250085<br />

www.schedoni.com<br />

Luppi s.a.s<br />

Via Giovanni da Palestrina, 151<br />

41100 Modena<br />

tel. +39.059.372395<br />

Artigiani 39


Granturismo I La spider Ferrari, è stata la<br />

materializzazione a quattro ruote di ciò che, agli<br />

inizi degli anni ‘60, la dolce vita tutta europea<br />

voleva aspettarsi da un sogno: eleganza,<br />

divertimento, bellezza, potenza e immagine<br />

40 Granturismo


California dreamin’<br />

Granturismo 41


Dall’alto in basso: la classica calandra<br />

quadrettata della California ospitava il<br />

cavallino in alluminio spazzolato; la<br />

presa d’aria sul cofano incassata<br />

caratterizza la versione “passo corto”<br />

della spider Ferrari; solo il contagiri ed<br />

il tachimetro trovavano posto di fronte<br />

al pilota, con tutti gli altri strumenti<br />

allineati sopra la consolle centrale; i<br />

caratteristici sfiati d’aria cromati che<br />

alleggerivano il parafango anteriore.<br />

42 Granturismo


L<br />

a California, intesa come<br />

Stato americano, ha<br />

rappresentato a lungo il<br />

simbolo di una spensieratezza<br />

senza limiti. Il trittico magico<br />

sole-mare-donne ha creato<br />

aspettative esotiche esagerate,<br />

al limite del sogno, come<br />

avrebbe definitivamente<br />

stabilito, negli anni ’70,<br />

“California dreamin”” la famosa<br />

canzone dei Mamas and Papas.<br />

La California, intesa come<br />

spider Ferrari, è stata invece la<br />

materializzazione a quattro<br />

ruote di ciò che, agli inizi degli<br />

anni ‘60, la dolce vita tutta<br />

europea voleva aspettarsi da un<br />

sogno: eleganza, divertimento,<br />

bellezza, potenza e immagine.<br />

Tutte caratteristiche che si<br />

potevano trovare in qualsiasi<br />

modello uscito dalla fabbrica di<br />

Maranello, ma che la 250<br />

California interpretava in<br />

maniera totale, assoluta.<br />

A sancire la sua fama di<br />

seduttrice, provvide una folta e<br />

significativa schiera di<br />

personaggi del jet-set<br />

internazionale, che la elessero<br />

auto ideale con la quale farsi<br />

vedere e fotografare o,<br />

semplicemente, raggiungere gli<br />

amici a Gstaad e St. Tropez.<br />

La coppia glamour Brigitte<br />

Bardot-Roger Vadim ne<br />

possedeva due, una passo corto<br />

e l’altra passo lungo; teste<br />

coronate, come il re Leopoldo<br />

del Belgio e Vittorio Emanuele<br />

di Savoia, la ritenevano ideale<br />

perfino per gli spostamenti di<br />

rappresentanza; i fan di James<br />

Coburn e Gregory Peck, a caccia<br />

dei loro idoli cinematografici,<br />

assediavano i locali di<br />

Hollywood davanti ai quali<br />

vedevano parcheggiate le loro<br />

inconfondibili California; la<br />

scrittrice Francois Sagan, sottile<br />

come un giunco, si divertiva a<br />

dominare i 280 cv sprigionati<br />

dal 12 cilindri come pure il<br />

tenore Mario Del Monaco, la cui<br />

“passo lungo” sfrecciava dai<br />

lungomare delle native Marche<br />

alle coste del Principato.<br />

Anche se non era stata costruita<br />

per le corse, la 250 California si<br />

diede da fare in diversi circuiti,<br />

su tutti Sebring e Le Mans, con i<br />

piloti che, una volta dismessi i<br />

panni del corridore, la usavano<br />

su strada con lo stesso piacere e<br />

le medesime sensazioni provate<br />

in gara. Uno di loro, il barone<br />

tedesco Wolfgang von Trips, si<br />

era a tal punto identificato con<br />

Motore<br />

anteriore longitudinale 12 cilindri<br />

a V di 60° tipo 128 F,<br />

raffreddamento ad acqua<br />

blocco e teste in lega leggera<br />

Alesaggio e corsa<br />

mm 73 x 58,8<br />

Cilindrata unitaria<br />

246,10 cm3 Cilindrata totale<br />

2953,21 cm3 Rapporto di compressione<br />

9,2 a 1<br />

Potenza<br />

280 CV a 7000 giri/min<br />

Distribuzione<br />

1 valvola di aspirazione e 1<br />

di scarico per ciascun cilindro, 2<br />

assi a camme in testa comando a<br />

catena<br />

Alimentazione<br />

3 carburatori Weber 36 DCL 3<br />

Accensione<br />

con 2 spinterogeni<br />

Lubrificazione<br />

a carter umido<br />

Autotelaio<br />

tubolare in acciaio, con<br />

longheroni e traverse<br />

tipo 539, carrozzeria in acciaio,<br />

alcuni esemplari in alluminio<br />

Trazione<br />

posteriore<br />

Frizione<br />

a secco e mozzo elastico<br />

Cambio<br />

a 4 marce sincronizzate e RM in<br />

blocco col motore<br />

Differenziale<br />

normale<br />

Sospensioni anteriori<br />

indipendenti, bracci trasversali,<br />

molle elicoidali<br />

Sospensioni posteriori<br />

ponte rigido con balestre semi<br />

elittiche, ammortizzatori<br />

idraulici, puntoni laterali<br />

Sterzo<br />

vite e settore<br />

Freni<br />

4 dischi<br />

Pneumatici<br />

anteriori 6,00 x 16<br />

posteriori 6,00 x 16<br />

Passo<br />

m 2,40<br />

Carreggiate<br />

anteriore m 1,378/<br />

posteriore m 1,374<br />

Peso a vuoto<br />

kg 1050<br />

Serbatoio<br />

90 litri<br />

Velocità massima<br />

249,5 km/h<br />

Granturismo 43


44 Granturismo


la California, che i genitori,<br />

quando morì a Monza al Gran<br />

Premio del 1961, disposero che<br />

il corpo fosse accompagnato alla<br />

sepoltura sulla sua spider<br />

preferita, targata Modena.<br />

La linea della California era<br />

perfetta, immacolata, senza una<br />

sbavatura o qualcosa che<br />

potesse, anche solo<br />

lontanamente, fare arricciare il<br />

naso. Sergio Scaglietti l’aveva<br />

realizzata di getto e l’alternarsi<br />

di linee tonde, rese appena<br />

aggressive dalle affusolate pinne<br />

che sottolineavano i parafanghi<br />

posteriori, erano destinate a<br />

diventare un emblema di stile<br />

automobilistico.<br />

Innamoramenti perduti.<br />

Possederla è l’appagamento<br />

della passione per l’automobile<br />

e per il bello: per lei c’è chi ha<br />

fatto carte false (nel vero senso<br />

della parola, al tavolo da gioco),<br />

scritto libri, ricavato garage<br />

all’interno di salotti, ricostruito<br />

le parti in acciaio con quello<br />

inox, per prevenire la ruggine.<br />

I 103 esemplari costruiti dal<br />

1958 al 1963 sono oggetto del<br />

desiderio dei collezionisti più<br />

incalliti e danarosi: chi ancora<br />

non ha la California nel suo<br />

garage la vuole e chi ce l’ha<br />

difficilmente se ne libera.<br />

Oggi come allora la caccia è<br />

aperta perché quello di<br />

mantenere viva la passione è il<br />

destino dei capolavori e la<br />

California è una vera opera<br />

d’arte.<br />

26 marzo 1960, “12 Ore” di Sebring: due Ferrari 250 California “passo<br />

lungo” corrono sul circuito americano tracciato sulla pista di un<br />

aeroporto. A fine gara, con il numero 17, la spider argentea di George<br />

Reed e Alan Connell si classifica 5^ assoluta. Tre posti più indietro, la<br />

n° 16, la California rossa della Scuderia Serenissima, pilotata da<br />

Giogio Scarlatti, Fabrizio Serena e Carlo Mario Abate<br />

Granturismo 45


Granturismo I Un mistero<br />

lungo mezzo secolo<br />

La paternità ritrovata<br />

Testo<br />

Gianni Rogliatti<br />

Foto<br />

Centro Documentazione Ferrari<br />

46 Granturismo<br />

l modello 250 spider<br />

“California” della Ferrari è Inato<br />

nel 1957 su ispirazione<br />

o suggerimento di Luigi<br />

Chinetti, l’indimenticabile<br />

vincitore della 24 ore di Le<br />

Mans del 1949 ma soprattutto<br />

l’uomo che ha portato le<br />

automobili Ferrari sul mercato<br />

nordamericano. Sui rapporti<br />

tra Ferrari e Chinetti che si<br />

erano conosciuti quando<br />

entrambi erano all’Alfa Romeo<br />

a “tirar di lima” ossia come<br />

operai, secondo una colorita<br />

frase dello stesso Chinetti<br />

dovremo tornare ma c’è una<br />

storia interessante che<br />

riguarda la California .<br />

Di questa vettura è stato scritto<br />

(anche da autori importanti)<br />

che il disegno fosse della<br />

Pininfarina. Il che è quanto<br />

meno sospetto dal momento<br />

che nello stesso periodo (1957)<br />

il carrozziere torinese, ormai<br />

affermatosi come costruttore<br />

delle granturismo di<br />

Maranello, aveva messo a<br />

punto la forma definitiva del<br />

suo cabriolet e non si<br />

capirebbe perché dovesse farne<br />

uno diverso ed in concorrenza.<br />

Infatti lo spider 250 California<br />

o semplicemente California<br />

non è stato disegnato dalla<br />

Pininfarina. In nessuno<br />

stampato della Ferrari<br />

riguardante questa vettura vi è<br />

infatti citata questa marca che<br />

invece figura nelle<br />

pubblicazioni coeve di modelli<br />

di cui è sicura la paternità<br />

anche del solo disegno.<br />

Il primo esemplare del nuovo<br />

modello è quello recante il<br />

numero 0769 GT che dalla<br />

scheda di montaggio risulta<br />

avere il motore tipo 128 C sul<br />

telaio 508 C col passo di 2,60<br />

m, carrozzeria Scaglietti guida<br />

a sinistra, tachimetro in miglia.<br />

La vettura è stata terminata il<br />

16 dicembre del 1957. Esiste<br />

una stretta parentela stilistica<br />

tra lo spider California e la<br />

berlinetta competizione<br />

carrozzata dallo stesso<br />

Scaglietti , così come esiste una<br />

linea comune tra il coupè ed il<br />

cabriolet della Pininfarina.<br />

La denominazione spider nella<br />

accezione generalmente<br />

accettata si riferisce a vetture<br />

decappottabili con un tetto in<br />

tela e finiture più spartane<br />

rispetto al cabriolet, e questo<br />

era il caso del California,<br />

derivato dalla berlinetta<br />

competizione a passo lungo.<br />

Quella, per intenderci che gli<br />

inglesi chiamano LWB ossia<br />

Long Wheel Base per<br />

distinguerla dalla SWB ossia<br />

Short Wheel Base a passo corto<br />

(2,40 m) che le è seguita due<br />

anni dopo.<br />

Nell’anno di grazia 2000,<br />

dovendo aggiornare il catalogo<br />

dei modelli Ferrari carrozzati<br />

dalla Pininfarina, mi sono<br />

trovato a dover affrontare il<br />

problema della paternità dello<br />

spider California. E sono


Sergio Scaglietti e Sergio Pininfarina a<br />

Maranello, di fronte alla Galleria<br />

del Vento della Ferrari: è in questa<br />

occasione che hanno firmato il<br />

documento (in basso) che riconosce<br />

all’artigiano modenese la completa<br />

paternità della 250 GT California<br />

andato alla fonte ossia<br />

dall’ingegner Sergio<br />

Pininfarina. Cortese e preciso<br />

come sempre l’ingegnere ha<br />

chiesto tutta la<br />

documentazione possibile, ha<br />

fatto ricorso alla propria ed alla<br />

memoria dei suoi collaboratori,<br />

concludendo che lo spider<br />

California è opera di Scaglietti<br />

con qualche possibile<br />

intervento di suo padre Battista<br />

Pininfarina come dichiarato<br />

nel documento allegato.<br />

Questo documento è nato<br />

come semplice promemoria ma<br />

per una fortunata coincidenza<br />

ne avevo una copia con me<br />

quando il 19 luglio del 2000 mi<br />

trovavo a Maranello ed ho<br />

incontrato i due Maestri<br />

carrozzieri, Scaglietti e<br />

Pininfarina. La presenza del<br />

fotografo che stava realizzando<br />

un servizio per l’annuario<br />

Ferrari di quell’anno ha<br />

consentito di immortalare la<br />

firma del documento che<br />

certifica la paternità del<br />

disegno dello spider California.<br />

Come è noto esiste un altro<br />

spider California, questo sì di<br />

Pininfarina: si tratta del<br />

modello 365 California del<br />

1966 con motore di 4390 cm 3 .<br />

Modello ancora più raro del<br />

precedente che però è quello<br />

molto meglio conosciuto.<br />

A causa della produzione<br />

limitata e della<br />

personalizzazione richiesta dai<br />

clienti, gli esemplari dello<br />

spider California sono tutti<br />

praticamente dei pezzi unici o<br />

quasi. Infatti si deve<br />

cominciare a fare una grande<br />

divisione tra la prima serie sul<br />

telaio a passo lungo e la<br />

seconda a passo corto. Questo<br />

mutamento della lunghezza ha<br />

comportato una variazione<br />

delle linee della carrozzeria,<br />

che tuttavia è molto elegante<br />

nelle due versioni grazie ad<br />

una giudiziosa ripartizione<br />

degli spazi tra passo ruota<br />

anteriore, portiera e passo<br />

ruota posteriore. Esistono<br />

esemplari con i fari carenati ed<br />

altri con i fari esterni, ed<br />

esemplari con carrozzeria di<br />

alluminio alleggerita per<br />

vetture destinate alla<br />

competizione. La versione a<br />

passo corto si identifica anche<br />

per la leggera incassatura della<br />

presa d’aria sul cofano<br />

anteriore.<br />

Quanto alla motorizzazione ci<br />

sono state variazioni nel corso<br />

della vita del modello: il tipo<br />

128 C del primo esemplare<br />

aveva una potenza rilevata in<br />

prova dopo il rodaggio di 225<br />

CV con alimentazione per<br />

mezzo di 3 carburatori Weber<br />

36 DCL 3. Ma già<br />

nell’esemplare numero 1077<br />

GT con il motore 128 D la<br />

potenza rilevata al banco era di<br />

235 CV e nella successiva<br />

versione a passo corto con il<br />

telaio tipo 539 ed il motore<br />

tipo 168 i carburatori erano tre<br />

Weber 40 DCL6 grazie ai quali<br />

(ed alla diversa fasatura) la<br />

potenza saliva a circa 260 CV.<br />

Granturismo 47


Formula 1 I Con una dedica a sorpresa,<br />

a Maranello viene tenuta a battesimo<br />

la F2003-GA che raccoglie la gloriosa<br />

eredità della pluripremiata F2002<br />

48 Formula 1<br />

Testo<br />

Alessandro Migliorini<br />

Foto<br />

Ferrari Media Centre<br />

La Presse<br />

Monoposto<br />

M<br />

aranello, 7 febbraio –<br />

“Ci sentiamo molto<br />

emozionati, come se<br />

quella che ci aspetta sia la<br />

stagione più importante, per<br />

certi aspetti quella decisiva” –<br />

quando il presidente Luca di<br />

Montezemolo ha pronunciato<br />

queste parole, intervenendo a<br />

conclusione della cerimonia<br />

di presentazione della nuova<br />

monoposto, la sua voce<br />

tradiva un’emozione<br />

inaspettata, soprattutto per<br />

chi lo conosce come perfetto<br />

padrone di casa e seducente e<br />

persuasivo comunicatore.<br />

“Quello appena conclusosi è<br />

stato un anno che può essere<br />

considerato irripetibile per i<br />

record sportivi conquistati<br />

dalla Scuderia Ferrari e per i<br />

risultati economici raggiunti


con dedica<br />

dal Gruppo Ferrari Maserati” –<br />

ha continuato il Presidente –<br />

“Noi sappiamo, però, che<br />

bisogna restare con i piedi per<br />

terra: quello dei costruttori di<br />

automobili è un mestiere<br />

difficile e in Formula 1 la<br />

competizione è sempre<br />

fortissima”.<br />

Una pausa un pò più lunga e<br />

quindi le parole che hanno<br />

svelato l’origine di tanta<br />

partecipata commozione.<br />

Mentre scorrevano le<br />

immagini che ne ricordavano<br />

la costante e sempre<br />

partecipe presenza, il<br />

Presidente ha rivolto<br />

un’affettuosa dedica a Gianni<br />

Agnelli, battezzando la nuova,<br />

avveniristica monoposto<br />

“F2003-GA” in segno di<br />

riconoscenza a colui che non<br />

ha mai fatto mancare alla<br />

Ferrari il suo sostegno e la sua<br />

fiducia, specie nei momenti<br />

più critici. “L’Avvocato è stato<br />

un punto di riferimento<br />

fondamentale in oltre 35 anni<br />

della mia vita - ha proseguito<br />

Montezemolo - e in<br />

particolare è stato<br />

determinante anche negli<br />

anni difficili, prima per Enzo<br />

Ferrari e poi per me.<br />

Dal 1992 al 1999 abbiamo<br />

lavorato molto duramente per<br />

tornare ai vertici e il suo<br />

apporto è stato fondamentale.<br />

Per questo motivo siamo tutti<br />

contenti che questa macchina<br />

possa portare il suo nome”.<br />

Grazie, Presidente, ha<br />

interpretato il desiderio di<br />

tutti coloro che amano la<br />

Ferrari e l’automobile.<br />

Maranello 7 febbraio 2003, la nuova<br />

monoposto viene presentata<br />

ufficialmente e, a sorpresa, viene<br />

rivelata la dedica a Gianni Agnelli.<br />

La “F2003-GA” si sottopone al consueto<br />

assedio dei flash per poi presentarsi, in<br />

ottima forma, al suo primo shake-down<br />

sulla Pista di Fiorano<br />

Formula 1 49


Formula 1 I Con la F2003-GA<br />

la Ferrari ha realizzato la monoposto<br />

forse più sofisticata delle sua storia<br />

50 Formula 1<br />

Testo e disegni<br />

Paolo d’Alessio<br />

Foto<br />

LaPresse<br />

Una evoluzione<br />

opo i successi a<br />

ripetizione del 2002 e la Dschiacciante<br />

superiorità<br />

tecnica manifestata dalla<br />

F2002, tutti si attendevano una<br />

monoposto “conservativa” per<br />

la stagione 2003. Lo sviluppo di<br />

quel progetto che lo scorso<br />

anno si era aggiudicato la<br />

bellezza di quattordici successi,<br />

su quindici partecipazioni, ma<br />

nulla più. Invece, ancora una<br />

volta, i tecnici del Cavallino<br />

hanno stupito il mondo intero<br />

presentando una vettura<br />

estrema. Ecco, in dettaglio,<br />

tutti i suoi segreti.<br />

Cardine del progetto 2003<br />

l’esasperazione aerodinamica e<br />

l’affinamento di tutti quei<br />

concetti che sulla F2002 erano<br />

stati appena imbastiti, ma non<br />

del tutto perfezionati.<br />

Tutta la parte anteriore, ad<br />

esempio, è rimasta<br />

praticamente invariata rispetto<br />

allo scorso anno. Stesso<br />

musetto (1) spiovente ed<br />

alettone anteriore (2) a<br />

cucchiaio simile al profilo<br />

utilizzato lo scorso anno. Le<br />

differenze, e di grande portata,<br />

cominciano invece a partire<br />

dalla mezzeria della vettura,<br />

per l’esattezza all’altezza dalle<br />

sofisticatissime fiancate (3).<br />

Per migliorare ulteriormente lo<br />

scorrimento del flusso d’aria<br />

che lambisce i pontoni laterali,<br />

la parte inferiore di questi<br />

ultimi è stata profondamente<br />

scavata. Gli aerodinamici del<br />

Cavallino hanno insomma<br />

creato un vero e proprio<br />

“canale” esterno (4) che<br />

velocizza il flusso d’aria diretto<br />

al retrotreno, incrementando<br />

sensibilmente la deportanza in<br />

corrispondenza delle ruote<br />

motrice. La parte superiore dei<br />

pontoni laterali (5) è invece<br />

caratterizzata da una maggiore<br />

bombatura nella parte<br />

anteriore e della più<br />

accentuata rastremazione<br />

posteriore (6) che si sia mai


estrema<br />

1<br />

All’indomani della sua presentazione,<br />

la nuova monoposto del Cavallino è<br />

stata sottoposta ad un intenso<br />

programma di test tra la pista di<br />

Fiorano, il Mugello ed il circuito di<br />

Barcellona, in vista del suo vittorioso<br />

debutto stagionale nel Gran Premio di<br />

Spagna<br />

2<br />

vista in Formula 1. Per<br />

massimizzare gli effetti del<br />

profilo a Coca-Cola, la parte<br />

terminale della carrozzeria<br />

della F2033 GA subisce un<br />

brusco abbassamento in<br />

corrispondenza del retrotreno.<br />

Caratteristiche che, abbinata al<br />

restringimento dei pontoni, si<br />

traduce in un migliore Cx del<br />

mezzo meccanico e consente di<br />

velocizzare ulteriormente il<br />

flusso d’aria rivolto all’ala<br />

posteriore (7).<br />

Per ottimizzare l’aerodinamica<br />

posteriore, i tecnici del<br />

Cavallino hanno inoltre dotato<br />

la F2003 GA di nuove e più<br />

grandi carenature a periscopio<br />

dei condotti di scarico (8) e di<br />

inedite pinne laterali (9), simili<br />

a quelle utilizzate nel corso<br />

delle ultime stagioni dalla<br />

Williams. Simili alla F2002<br />

sono invece i piccoli profili<br />

alari (10) montati in mezzeria<br />

delle fiancate e l’ala posteriore<br />

(11) con relative paratie<br />

laterali. Questo per quel che<br />

riguarda l’aerodinamica che si<br />

vede. Ma in una Formula 1<br />

5<br />

moderna, come noto, hanno<br />

altrettanta importanza la<br />

conformazione interna delle<br />

fiancate ed il disegno<br />

dell’estrattore posteriore. Nel<br />

primo caso, in mancanza di<br />

dati certi, si può ipotizzare un<br />

ulteriore affinamento della<br />

fluidodinamica interna. In<br />

particolare il flusso che si<br />

insinua nelle fiancate laterali<br />

sarebbe stato diviso in due<br />

“vene”. Quella bassa verrebbe<br />

utilizzata per raffreddare le<br />

masse radianti (12), sempre<br />

montate a “V” ed inclinate in<br />

avanti, mentre la vena<br />

superiore andrebbe ad<br />

alimentare il vano motore,<br />

abbassando le temperature di<br />

esercizio presenti in loco.<br />

A proposito di motore, la F2003<br />

GA monta un inedito V 10,<br />

siglato “052” (13) che, e qui il<br />

condizionale è d’obbligo, vista<br />

la mancanza di dati ufficiali,<br />

dovrebbe rappresentare un<br />

significativo passo in avanti,<br />

rispetto al propulsore dello<br />

scorso anno. I motoristi del<br />

Cavallino hanno mantenuto la<br />

7<br />

10<br />

3<br />

13<br />

V di 90°, sono comunque<br />

riusciti ad abbassare<br />

ulteriormente il baricentro,<br />

lavorando sull’architettura e<br />

soprattutto sulla testa del<br />

plurifrazionato. Il dato più<br />

sorprendente riguarda<br />

comunque il peso: meno di 90<br />

chili, un valore impensabile<br />

fino a pochi anni fa.<br />

Strabilianti anche i dati che<br />

riguardano la trasmissione (14).<br />

Il cambio della Ferrari F2003<br />

GA pesa meno di 40 chili, un<br />

record assoluto per la Formula<br />

1. Rispetto allo scorso anno è<br />

stata ridisegnata la scatola<br />

esterna in titanio, rivista la<br />

disposizione degli organi<br />

interni e miniaturizzata la<br />

struttura.<br />

6<br />

4 12<br />

11<br />

8<br />

14<br />

Formula 1 51<br />

9


Un anno<br />

di sviluppo<br />

Nella parte destra del disegno<br />

appare evidente il grande<br />

lavoro di affinamento<br />

compiuto dagli aerodinamici<br />

del Cavallino. La parte inferiore<br />

della fiancata presenta una<br />

vistosa rastremazione ed uno<br />

scasso che favorisce lo<br />

52 Formula 1<br />

La nuova Formula 1 del<br />

Cavallino è un riuscito mix di<br />

soluzioni tecniche inedite e di<br />

particolari vincenti ereditati<br />

dalla F2002. Nella vista laterale<br />

si può notare come l’anteriore<br />

sia simile allo scorso anno,<br />

mentre del tutto inedito è il<br />

disegno delle fiancate, più<br />

scorrimento dell’aria verso il<br />

retrotreno. Sempre nella vista<br />

frontale della nuova Ferrari si<br />

può notare la sensibile<br />

riduzione della sezione<br />

frontale, rispetto sia alla<br />

concorrenza, che al modello<br />

del 2002.<br />

bombate ed affusolate verso il<br />

retrotreno. La vista laterale<br />

della nuova monoposto<br />

evidenzia invece l’accentuato<br />

smusso delle fiancate nella<br />

parte inferiore e l’andamento<br />

decrescente della carrozzeria<br />

verso il retrotrerno.<br />

Un muso<br />

aggressivo e<br />

prestazionale


I flussi segreti<br />

dell’aerodinamica<br />

Tra camini e ali<br />

l’aria calda<br />

se ne va via<br />

Ecco come si presenta, visto di<br />

dietro, il complesso retrotreno<br />

della F2003 GA. L’andamento<br />

delle frecce evidenzia lo<br />

scorrimento dei flussi d’aria<br />

che investono l’ala posteriore.<br />

Sulla nuova Ferrari i rinnovati<br />

camini laterali (di dimensioni<br />

maggiorate, rispetto allo scorso<br />

anno) rivestono un ruolo<br />

determinante nei delicati<br />

equilibri aerodinamici del<br />

retrotreno. Non solo. Il taglio<br />

assimmetrico della carenatura<br />

(particolare) favorisce<br />

l’estrazione e lo smaltimento<br />

dell’aria calda che ristagna<br />

all’interno del vano motore.<br />

Tutta la parte centrale della<br />

F2003 GA è concepita in<br />

funzione dell’ottimizzazione<br />

aerodinamica. Lo scasso delle<br />

fiancate nella parte inferiore è<br />

accompagnato ad una<br />

maggiore bombatura dei<br />

pontoni nella parte alta.<br />

L’accentuata rastremazione<br />

posteriore, abbinata ai camini,<br />

che carenano i condotti di<br />

scarico, nonchè l’abbassamento<br />

della carrozzeria in<br />

corrispondenza del retrortreno<br />

e le ampie pinne laterali,<br />

concorrono a velocizzare il<br />

flusso diretto all’ala posteriore<br />

e ad accentuare la deportanza<br />

sul retrotreno.<br />

F 2003-GA<br />

Dati tecnici<br />

Autotelaio<br />

_In materiale composito: a nido d’ape<br />

con fibra di carbonio<br />

_Cambio longitudinale Ferrari<br />

_Differenziale autobloccante<br />

_Comando semiautomatico<br />

sequenziale a controllo elettronico<br />

_Numero di marce 7 + Rm<br />

_Freni a disco autoventilanti<br />

in carbonio<br />

_Sospensioni indipendenti con<br />

puntone e molla di torsione<br />

anteriore/posteriore<br />

_Lunghezza 4545 mm<br />

_Larghezza 1796 mm<br />

_Altezza 959 mm<br />

_Passo 3100 mm<br />

_Carreggiata anteriore 1470 mm<br />

_Carreggiata posteriore 1405 mm<br />

_Peso con acqua, olio e pilota 600 kg<br />

_Ruote (anteriori e posteriori) 13”<br />

Motore<br />

Tipo/Type 052<br />

Numero cilindri V 10<br />

Blocco cilindri in alluminio microfuso<br />

Numero di valvole 40<br />

Distribuzione pneumatica<br />

Cilindrata totale 2997 cm 3<br />

Iniezione elettronica digitale<br />

Magneti Marelli<br />

Accensione elettronica Magneti<br />

Marelli statica<br />

Formula 1 53


Dealer Story I Daytona<br />

54 Dealer story<br />

aytona, concessionaria<br />

Ferrari e Maserati per DToscana<br />

e Sardegna con<br />

sede a Pistoia, è giovane –<br />

nasce infatti nel 1999 – ma ha<br />

radici solide e profonde nella<br />

cultura automobilistica e nello<br />

stile.<br />

Lo stile è oggi rappresentato<br />

dal dottor Guglielmo<br />

Salvestrini, manager giovane e<br />

lungimirante, presidente della<br />

Salfin, la holding cui Daytona<br />

fa riferimento.<br />

La cultura automobilistica,<br />

invece, viene dal nonno, che<br />

nel 1919, quando le macchine<br />

avevano ancora le ruote di<br />

legno, divenne concessionario<br />

Fiat. Di quella avventura<br />

pionieristica rimangono il<br />

“Lingottino”, prima sede della<br />

concessionaria, che il nonno<br />

volle far costruire da Giacomo<br />

Mattè Trucco, lo stesso<br />

architetto del famoso palazzo<br />

torinese della Fiat, ora adibito<br />

a garage per 2000 auto nel<br />

centro storico di Pistoia, ed un<br />

Gruppo che, nella sola Toscana,<br />

comprende concessionarie di<br />

diverse Case di automobili e di<br />

un paio di moto, oltre ad<br />

attività che spaziano dalla<br />

moda ai servizi immobiliari.<br />

Il Salvestrini di ultima<br />

generazione è un uomo<br />

determinato ed elegante, che<br />

ha abbondantemente riversato<br />

nella propria attività quei<br />

concetti di gusto ed immagine<br />

nei quali declina il suo modo di<br />

affrontare la vita. La sede della<br />

holding, che è la stessa di<br />

Daytona, riflette perfettamente<br />

la sua filosofia. In tutti i sensi,<br />

visto che ad interni che<br />

miscelano elementi classici ed<br />

Stile e tradizione<br />

Testo e Foto<br />

Alessandro Giudice<br />

Guglielmo Salvestrini, presidente<br />

della Salfin, la holding di riferimento di<br />

Daytona. Sopra, lo staff della<br />

concessionaria: da sinistra, Paolo<br />

Tringali, amministratore unico e<br />

responsabile commerciale; Loriano<br />

Belli, vendite; Cristina Mariotti, cassa;<br />

Antonio Parodi, vendite e relazioni<br />

esterne; Alessio Dami, responsabile<br />

post-vendita<br />

hi-tech, corrisponde una<br />

grande struttura esterna<br />

ricoperta di specchi, dal design<br />

affascinante ed avveniristico.<br />

“Credo che l’immagine, motivo<br />

dominante degli ultimi due<br />

decenni, offra l’opportunità di<br />

comunicare sensazioni e<br />

pensieri. È per questo che, con<br />

l’aiuto dei miei collaboratori,<br />

sto cercando di far diventare<br />

Daytona una sorta di ‘oasi di<br />

decompressione’, dove<br />

l’appassionato possa ritrovare<br />

l’atmosfera dei club più<br />

esclusivi”.<br />

Girando per gli spazi della<br />

concessionaria, sembra che<br />

l’obiettivo sia stato raggiunto.<br />

Salottini di comode e vissute


L’avveniristica sede di Daytona, a<br />

Pistoia. Tra pareti in curtain-wall e<br />

interni in legno e alluminio, si respira<br />

un’atmosfera calda e seducente.<br />

A lato, l’insegna che identifica lo spazio<br />

dedicato al ritiro della vettura.<br />

poltrone in cuoio sparsi qua e<br />

là; uno shop dove ai prodotti di<br />

Ferrari Idea si uniscono i<br />

modelli artigianali realizzati in<br />

pezzo unico, le giacche “biker<br />

style” dell’ultima collezione<br />

Belstaff, gli orologi Gerard-<br />

Perregaux, i mocassini Tod’s; il<br />

giardino interno nitido ed<br />

essenziale, con tanto di prato<br />

all’inglese, uno specchio<br />

d’acqua, un ponticello. Un altro<br />

mondo, insomma, di cui le<br />

Ferrari rappresentano una<br />

componente essenziale, come<br />

se fossero opere d’arte<br />

parcheggiate all’interno di<br />

un’abitazione.<br />

Tra le iniziative più<br />

interessanti della<br />

concessionaria di Pistoia, c’è<br />

DVL, acronimo di Daytona Vip<br />

Lounge, un programma<br />

esclusivo riservato ai clienti<br />

che offre loro servizi e<br />

facilitazioni di vario genere,<br />

dagli sconti sugli acquisti dei<br />

marchi rappresentati dal<br />

Gruppo e su gioielli ed<br />

accessori Bulgari agli inviti alle<br />

manifestazioni più esclusive,<br />

che Daytona organizza sempre<br />

con grande cura, sia che si<br />

svolgano nei palazzi nobiliari<br />

fiorentini che in pista.<br />

A proposito di pista, anche se<br />

la giovane Daytona ha un<br />

altrettanto giovane rapporto<br />

con la parte più sportiva della<br />

Ferrari, il Challenge, l’impegno<br />

è da grande team, con sette<br />

auto a disputare l’edizione<br />

Dealer story 55


Presso lo shop di Daytona si trovano<br />

anche prodotti artigianali di ottima<br />

fattura. Insieme ai salottini di<br />

conversazione, il negozio costituisce un<br />

luogo di ritrovo per i clienti più<br />

appassionati<br />

56 Dealer story<br />

2003 e un palmarés che già<br />

vanta un titolo mondiale,<br />

quello di Belluzzi del 2001.<br />

“Incominciammo letteralmente<br />

da zero – ricorda oggi Paolo<br />

Tringali, amministratore unico<br />

e responsabile commerciale di<br />

Daytona – con i ragazzi<br />

dell’officina che cercavano di<br />

imparare i ’segreti’ del<br />

mestiere direttamente in<br />

circuito. Per assurdo, ero<br />

l’unico a poter vantare un po’<br />

di esperienza nelle<br />

competizioni, anche se in un<br />

altro ambito, visto che, almeno<br />

fino alla nascita del secondo<br />

figlio, con mia moglie come<br />

navigatrice ho corso una<br />

quantità di rally”.<br />

Tringali approdò in Daytona<br />

proveniente da un’altra<br />

concessionaria del Gruppo.<br />

Anche al suo carattere aperto<br />

DAYTONA srl<br />

Concessionaria per Toscana<br />

e Sardegna<br />

Pistoia<br />

via Cappellini, 82<br />

Zona Sant’Agostino<br />

Tel. 0573.534202<br />

Fax 0573.934777<br />

e-mail: daytona@salfin.it<br />

www.daytonasrl.com<br />

I consigli della Daytona<br />

Cosa vedere<br />

A LUCCA<br />

– Orrido di Botri a Bagni di<br />

Lucca, una gola tra due rocce<br />

altissime. Ricorda molto i<br />

paesaggi alpini per la sua<br />

straordinaria e inusuale<br />

vegetazione.


A lato, lo staff tecnico di Daytona,<br />

guidato da Vittorio Ferri (foto in basso).<br />

Oltre che delle auto dei clienti, in<br />

officina ci si occupa anche della<br />

preparazione delle auto del Challenge.<br />

A destra, il motore con cui Daytona è<br />

stata premiata come “Dealer in poleposition”<br />

nel 2000<br />

IL CASENTINO<br />

– Zona che si estende tra le<br />

provincie di Firenze e Arezzo<br />

confinando con Romagna e<br />

Umbria. Da visitare i paesi di<br />

Bibbiena, Poppi, Stia,<br />

Pratovecchio.<br />

COSTA DEGLI ETRUSCHI<br />

– Conosciuta per il successo di<br />

vini come il Sassicaia e<br />

l’Ornellaia, è una zona di rara<br />

bellezza tra storia antica e<br />

recente. Da visitare la Strada<br />

del vino e in particolar modo i<br />

paesi di Castagneto Carducci e<br />

Bolgheri.<br />

Dove mangiare<br />

PISTOIA<br />

– MEGLIO PALAIA<br />

Via S.Agostino,38<br />

Tel. 0573.532544<br />

BOLGHERI<br />

– OSTERIA L’ACQUOLINA<br />

IN BOCCA<br />

Via Giulia,14<br />

Tel. 0565.762065<br />

FIRENZE<br />

– OMERO<br />

Via Pian dei Giullari,11r<br />

Tel. 055.220053<br />

– CENTANNI<br />

Via Centenni,7<br />

Bagno a Ripoli (FI)<br />

Tel. 055.630122<br />

ALTOPASCIO (LU)<br />

– IL MELOGRANO<br />

Piazza degli Ospitalieri ,9<br />

Tel. 0583.25016<br />

ed alla sua disponibilità è da<br />

ascrivere il successo<br />

commerciale della<br />

concessionaria, nominata nel<br />

2000, l’anno successivo<br />

all’apertura, “Dealer in poleposition”.<br />

“All’inizio è stato faticoso far<br />

capire che Daytona non era<br />

stata duplicata sulle ceneri<br />

della precedente<br />

concessionaria: i clienti<br />

potenziali credo abbiano colto<br />

al volo il messaggio tanto che<br />

mi sono trovato a concludere<br />

delle vendite letteralmente in<br />

cantiere, durante l’ultimazione<br />

della sede”. E aggiunge: “Senza<br />

l’aiuto fondamentale di Marco<br />

Rossetto, amministratore<br />

delegato di Forza, il dealer<br />

Ferrari piemontese, per me<br />

capire il mondo dei ferraristi<br />

sarebbe stata ben più lungo e<br />

faticoso”. Un mondo dove la<br />

passione si esprime nei modi<br />

più disparati: dalla domanda<br />

tecnologica, come sottolinea<br />

Vittorio Ferri, responsabile<br />

tecnico di Daytona, al quale la<br />

richiesta più frequente è quella<br />

dell’incremento di potenza<br />

(“Trovami 100 cv”, gli ha<br />

intimato di recente il<br />

proprietario di una 360<br />

spyder…) seguita a ruota dal<br />

desiderio di maggior rumore;<br />

ai comportamenti originali ed<br />

emozionali, come dice Tringali<br />

ricordando il professore che,<br />

per non farsi vedere, gli porta<br />

la macchina in concessionaria<br />

all’alba, e il paio di clienti colti<br />

da irrefrenabile crisi di pianto<br />

al momento della consegna<br />

dell’auto nuova, a Maranello.<br />

Approcci personali, reazioni<br />

non codificate, richieste<br />

azzardate sono sintomi di una<br />

stessa passione, che Daytona<br />

alimenta con generosità e stile.<br />

A partire da Guglielmo<br />

Salvestrini, appassionato di<br />

orologi e di bassotti nani a pelo<br />

ruvido: se nel suo desiderio di<br />

contribuire alla valorizzazione<br />

del brand Ferrari, si leggono gli<br />

estremi di una missione,<br />

quando sostiene di aspettare la<br />

nuova 2+2 per la sua<br />

straordinaria bellezza ed<br />

eleganza, torna alla mente ciò<br />

che rispondeva il<br />

Commendatore quando gli<br />

chiedevano qual era, secondo<br />

lui, la Ferrari più bella: “La<br />

prossima!”.<br />

Dealer story 57


Portfolio I Trasformare la passione<br />

in lavoro? È un’arte.<br />

58 Portfolio<br />

Testo<br />

Alessandro Giudice<br />

Foto<br />

Archivio Cremonini<br />

Rosso in corsa<br />

cquerelli ed acrilici per<br />

lui non hanno segreti, Aspecie<br />

in tutte le tonalità<br />

del rosso, colore che, da buon<br />

emiliano, predilige più d’ogni<br />

altro.<br />

Quando la Ferrari compiva i<br />

primi passi, Giovanni<br />

Cremonini aveva appena sei<br />

anni, sufficienti ad instillare<br />

una passione che, senza poterla<br />

domare, ha segnato la sua<br />

intera esistenza. Cremonini di<br />

lavoro fa il grafico, ma questa è<br />

un’attività tutto sommato<br />

fittizia visto che, fresco di<br />

diploma, iniziò da subito il suo<br />

apprendistato nello studio di<br />

Antonio de’ Giusti, uno dei<br />

signori dell’illustrazione<br />

automobilistica.<br />

Dal Professore, Cremonini<br />

imparò quanto più poteva sulle<br />

tecniche più raffinate e l’uso<br />

dei vari tipi di materiali,<br />

costruendosi un’esperienza<br />

invidiabile che mise quasi da<br />

subito al servizio del suo<br />

grande amore, la Formula 1.<br />

La conoscenza stretta e la<br />

frequentazione che de’ Giusti<br />

poteva vantare con Enzo<br />

Ferrari, portarono il giovane<br />

Cremonini ad essere testimone<br />

diretto e privilegiato di una<br />

storia che gli cresceva accanto,<br />

con le sue vittorie e le sue<br />

sconfitte, le gioie e le tragedie.<br />

L’ambiente della F1, vicino e<br />

palpabile, gli permise di<br />

sviluppare una sensibilità<br />

pittorica di straordinario<br />

impatto, capace di trasmettere<br />

il dinamismo delle vetture in<br />

corsa, il dettaglio tecnico<br />

stressato dall’uso, il volto del<br />

pilota teso nello sforzo della<br />

competizione.<br />

Forse senza che se ne rendesse<br />

pienamente conto, l’arte aveva<br />

avuto il sopravvento sul<br />

mestiere e Giovanni Cremonini<br />

ha iniziato a fare dei ritratti di<br />

macchine e piloti il principale<br />

soggetto del suo lavoro, con un<br />

quasi esclusivo leit-motiv, la<br />

Le Ferrari nel loro ambiente naturale, la<br />

pista, durante una corsa. Ma anche, più<br />

raramente, statiche, nella descrizione<br />

grafica del modello. E poi tanti ritratti,<br />

dei più grandi campioni di tutti i tempi.<br />

È varia e colorata l’opera di Giovanni<br />

Cremonini, nella foto in alto al lavoro nel<br />

suo studio


Portfolio 59


60 Portfolio<br />

Ferrari. Oggi Cremonini è un<br />

artista affermato. I suoi lavori<br />

hanno conosciuto la copertina<br />

dei giornali specializzati, sono<br />

diventati i manifesti ufficiali di<br />

numerose edizioni del Gran<br />

Premio di San Marino, fanno<br />

parte di collezioni private.<br />

Nel 1991 e nel 1992 sono stati<br />

protagonisti di due “personali”<br />

alla Galleria Ferrari di<br />

Maranello, sui temi dei grandi<br />

campioni del Cavallino e<br />

dell’indimenticabile Gilles<br />

Villeneuve.<br />

Curiosamente, fra i lavori che<br />

predilige, ci sono i ritratti di<br />

Jim Clark e Jackie Stewart, due<br />

piloti che non solo non hanno<br />

corso per Ferrari, ma sono stati<br />

tra gli avversari più combattivi<br />

e pericolosi della Scuderia di<br />

Maranello.


Nel 1995, Cremonini inizia uno<br />

dei suoi lavori più importanti,<br />

la raccolta “I miti Ferrari nella<br />

Formula 1”. Si tratta di 16<br />

tavole sviluppate, quasi per<br />

caso, nell’arco di sette anni.<br />

Le prime, realizzate<br />

inizialmente in bianco e nero<br />

e successivamente colorate,<br />

riguardavano i gloriosi<br />

campioni del mondo del<br />

passato: Ascari, Fangio,<br />

Hawthorn. Negli anni, di pari<br />

passo con i ritrovati successi<br />

del Cavallino, Cremonini ha<br />

completato la parata dei piloti<br />

iridati, aggiungendone altri<br />

che, pur non avendo raggiunto<br />

il massimo titolo della F1, si<br />

sono ritagliati uno spazio<br />

importante nel cuore dei tifosi,<br />

come Regazzoni, Villeneuve,<br />

von Trips, Pironi, Arnoux e<br />

Tambay, oltre ad Irvine e Salo.<br />

Della cartella ne esistono 100<br />

esemplari numerati con cifra<br />

araba e 20, fuori commercio,<br />

numerati con cifra romana.<br />

Ogni cartella contiene la<br />

litografia tirata al torchio dei<br />

dipinti originali: al termine<br />

della tiratura, le lastre e gli<br />

impianti adoperati per<br />

realizzare l’opera sono stati<br />

distrutti.<br />

Per informazioni:<br />

Tel. 051.524860<br />

e-mail: grgrafic@tin.it<br />

Portfolio 61


Dealer Story I Motor<br />

62 Dealer story<br />

Testo e Foto<br />

Alessandro Giudice<br />

Sulla via Emilia<br />

tutto un piacevole<br />

schioccare di titoli, Ènobiliari<br />

ed accademici,<br />

alla Motor, la concessionaria<br />

Ferrari di Emilia Romagna e<br />

San Marino.<br />

Primo su tutti, il Conte, al<br />

secolo Tommaso Antolini Ossi,<br />

nobiluomo bolognese con una<br />

radicata passione per le auto e<br />

uno spiccato senso<br />

imprenditoriale, virtù,<br />

quest’ultima, raramente<br />

associata alle grandi casate.<br />

Signore vero nell’aspetto e nel<br />

modo di porsi, nel mondo del<br />

Cavallino rampante è lui il<br />

“Conte” per eccellenza così<br />

come Ferrari era il<br />

“Commendatore”.<br />

Il Conte è concessionario dal<br />

1964. Allora la licenza<br />

comprendeva anche le Marche<br />

e l’Abruzzo: “Ma erano altri<br />

tempi: in un’area così ampia,<br />

la Ferrari prevedeva di vendere<br />

27 auto all’anno e una 330<br />

costava poco più di sei milioni<br />

di lire, quasi quanto un<br />

appartamento”.<br />

Il primo contatto con il<br />

Cavallino, il Conte lo ebbe<br />

però undici anni prima, nel<br />

1953, quando andò a comprare<br />

una 166 da Cornacchia, a<br />

Milano: “Allora avevo 21 anni<br />

e da tre avevo perso mio<br />

padre. Mandavo avanti la<br />

concessionaria Lancia di<br />

famiglia e quello che più mi<br />

colpì della mia prima Ferrari<br />

fu che a Milano acquistai solo<br />

il telaio con motore,<br />

sospensioni e accessori vari e,<br />

dopo avere pagato, trasferii il<br />

tutto a Torino, da Ghia, per far<br />

montare la carrozzeria e gli<br />

interni. Fu la prima ed unica<br />

volta che comprai una<br />

macchina in due pezzi!”.<br />

Nel 1962 la Ferrari decise di<br />

gestire direttamente una<br />

concessionaria ed acquistò i<br />

locali di via S. Chiara, a<br />

Bologna, al tempo una piazza<br />

sicuramente più ricca e<br />

Ugo Longobardi, direttore vendite di<br />

Motor. A sinistra, due foto del conte<br />

Tommaso Antolini Ossi: con il figlio Luca<br />

(sopra) e due collaboratori della sede di<br />

Bologna: Mauro Bongiovanni, vendite e<br />

Lorena Gabrielli, amministrazione


Nella pagina accanto, una suggestiva<br />

immagine notturna della sede modenese<br />

della Motor, sulla via Emilia. Qui sopra<br />

l’officina accoglie un’ospite importante,<br />

la “Enzo”. Altre vedute dello spazio<br />

espositivo di Modena e, sotto, di Bologna<br />

promettente di Modena.<br />

L’esperimento durò poco<br />

meno di due anni passati i<br />

quali Ferrari chiese al conte<br />

Antolini se fosse interessato a<br />

subentrare. “Allora ero molto<br />

legato alla Lancia: con le loro<br />

macchine ho fatto anche<br />

parecchie corse, comprese un<br />

paio di Mille Miglia. Ma la<br />

proposta del Commendatore<br />

era allettante: le Ferrari<br />

avevano un motore<br />

straordinario, che non aveva<br />

eguali. Tutto il resto, come<br />

accadeva sulle auto della<br />

concorrenza, lasciava un po’ a<br />

desiderare (i freni erano<br />

palesemente insufficienti, il<br />

telaio pesava come quello di<br />

un camion) ma il fascino del<br />

marchio era enorme. Lasciai<br />

così la Casa di Chivasso per<br />

quella di Maranello ed iniziò<br />

la mia splendida avventura:<br />

ancora oggi ringrazio la<br />

fortuna per l’occasione che mi<br />

diede”.<br />

L’autentica passione per le<br />

auto, il Conte la riversa<br />

abbondantemente nella<br />

gestione della Motor: “Oltre al<br />

Challenge, riservato ai clienti<br />

naturalmente portati alle<br />

gare, organizziamo un paio di<br />

sedute all’anno in pista. Sono<br />

giornate di immersione totale<br />

nella guida sportiva, con 140-<br />

150 macchine a inanellare giri<br />

su giri, fino a esaurimento<br />

delle gomme e dei freni. Il<br />

prossimo appuntamento è per<br />

il 4 maggio, al Mugello”. Ma<br />

lei, personalmente, cosa ama<br />

guidare? “Di cuore la 360,<br />

divertente e maneggevole, con<br />

grande tiro ai bassi e<br />

bell’inserimento in curva: di<br />

fisico e d’età, la 575<br />

Maranello: elegante, comoda,<br />

silenziosa, con uno<br />

straordinario 12 cilindri”.<br />

Altro titolo, altro personaggio.<br />

Ugo Longobardi, direttore<br />

vendite, è il Dottore, laureato<br />

in scienze politiche con<br />

orientamento sociologico<br />

anche se, sentendolo parlare,<br />

Dealer story 63


Tra le vetture esposte nel salone di<br />

Modena, spiccano due monoposto di<br />

Formula 1: la F300 del 1998 e la F1-89<br />

che corse la stagione 1989 con Mansell.<br />

Sotto, il personale tecnico della Motor<br />

al completo e, a destra, lo staff<br />

commerciale: da sinistra, Luca Antolini<br />

Ossi, Ugo Longobardi e Massimo<br />

Zanasi. Nella pagina accanto: l’officina<br />

e il team del Challenge nel paddock<br />

64 Dealer story<br />

meriterebbe un master ad<br />

honorem in psicologia del<br />

cliente. Dal 1975, anno nel<br />

quale è approdato alla Motor,<br />

ha venduto suppergiù 2000<br />

macchine, una ogni 4-5 giorni,<br />

comprese le domeniche, le<br />

festività, le vacanze estive e<br />

natalizie… e gli anni bui.<br />

Nessuno, al mondo, è riuscito<br />

a fare meglio, e in Ferrari lo<br />

hanno festeggiato lo scorso<br />

luglio con una cerimonia che<br />

l’ha sorpreso e commosso.<br />

Disponibile ad ascoltare i<br />

desideri, i dubbi, i problemi<br />

della clientela, dotato di<br />

pazienza infinita e di grande<br />

garbo e spirito (il Conte lo<br />

definisce, alternativamente,<br />

“lima sorda” e “suonatore di<br />

flauto”), Longobardi ha vissuto<br />

in prima persona la<br />

metamorfosi del prodotto<br />

Ferrari e del gradimento dei<br />

clienti. “Per esempio, prima<br />

degli anni 80 le auto non<br />

erano quasi mai rosse: ricordo<br />

che per non ritirare una 308<br />

GTB rossa dalla Ferrari, fui<br />

costretto a prenderne in carico<br />

tre: una argento, una canna di<br />

fucile e, addirittura, una color<br />

bronzo, strana ma più<br />

vendibile della rossa!”.<br />

L’entusiasmo che il Dottore<br />

trasmette ai clienti proviene<br />

da una convinzione ben<br />

precisa: la Ferrari è giovane e<br />

mantiene giovani. Di riprove,<br />

in questi trent’anni di<br />

carriera, ne ha avute<br />

un’infinità. “Ottorino Guatoli<br />

– racconta – nel 1997 diede<br />

dentro la sua 208 GT4 per<br />

ritirare, nel giorno del suo<br />

compleanno, una 355 nuova di<br />

zecca: compiva 87 anni e la<br />

consegna la volle fare<br />

direttamente il presidente<br />

Montezemolo”. E continua:<br />

“Mi ricordo anche l’ingegner<br />

Marco Turolla. Era uno degli<br />

uomini più eleganti di<br />

Bologna: quando, nel negozio<br />

da cui si forniva, arrivavano i<br />

pullover Ballantyne dalla<br />

Scozia o le cravatte Hermes da<br />

Parigi, prima che la merce<br />

fosse messa in vendita al<br />

pubblico, lui sceglieva i capi<br />

per il suo guardaroba. Un<br />

giorno mi chiese di provare la<br />

Testarossa. L’appuntamento


era al casello di S. Lazzaro<br />

così, pensai, la proviamo in<br />

autostrada, verso Ancona.<br />

L’ingegnere era già avanti con<br />

gli anni e, tra l’altro, ormai<br />

abituato a guidare auto con<br />

cambio automatico. Al<br />

termine della prova, mi disse:<br />

‘Dottore, so che ho guidato<br />

come un maiale, ma a me<br />

questa macchina piace troppo<br />

e me la compro’. Dopo due<br />

anni, quando la ritirai, aveva<br />

percorso solo 294 km, poco<br />

più di quelli fatti nella prova<br />

autostradale”. Il terzo titolo,<br />

anche questo accademico,<br />

spetta al direttore tecnico,<br />

all’artefice dei successi della<br />

Motor non solo nell’assistenza<br />

ai clienti, ma anche in pista,<br />

nel Challenge: l’Ingegnere è<br />

Mario Vincenzi, da non<br />

interpellare per nessun motivo<br />

quando sta per partire per una<br />

gara del Challenge perché,<br />

anche se ti ascolta<br />

educatamente, la testa ce l’ha<br />

già in pista, tra i suoi ragazzi e<br />

i suoi piloti.<br />

Tra i clienti, Vincenzi, che<br />

prima di approdare alla Motor<br />

lavorava in Ferrari, è quasi un<br />

mito, capace com’è di usare,<br />

con la stessa disinvoltura, il<br />

computer o l’orecchio per<br />

individuare un problema.<br />

Il Conte, il Dottore,<br />

l’Ingegnere non sono,<br />

ovviamente, i soli a lavorare<br />

alla Motor. Ma delle 23<br />

persone (17 dedicate<br />

all’assistenza e 6 al<br />

commerciale) dell’azienda, essi<br />

esprimono le anime della<br />

concessionaria: la classe, la<br />

simpatia, la tecnica. E<br />

diversamente non potrebbe<br />

essere per chi, proprio nella<br />

terra dei motori, rappresenta<br />

la Ferrari, la figlia più famosa<br />

ed amata.<br />

MOTOR spa<br />

Concessionaria per Emilia<br />

Romagna e San Marino<br />

Modena<br />

via Emilia Est, 1040<br />

Vendita, esposizione,<br />

assistenza<br />

Tel: 059.280064-059.280304<br />

Fax: 059.280304<br />

e-mail: motormof1@nettuno.it<br />

Bologna<br />

Via S. Chiara, 2<br />

Tel. 051.347965-051.305883<br />

Fax: 051.305883<br />

e-mail: motorferrari@tiscalinet.it<br />

I consigli della Motor<br />

Cosa vedere<br />

A BOLOGNA:<br />

– la piazza delle 7 Chiese,<br />

a 200 metri dalle due torri<br />

– il Museo Morandi<br />

– la Galleria Civica<br />

A MODENA:<br />

– l’Accademia Militare<br />

A NONANTOLA:<br />

– l’Abazia<br />

Dove mangiare<br />

BOLOGNA:<br />

– Cesarina<br />

via S. Stefano, 19<br />

Tel. 051.232037<br />

– Cesoia<br />

via Massarenti, 90<br />

Tel. 051.342854<br />

MODENA:<br />

– Alla Francescana<br />

Via Stella, 22<br />

Tel. 059 210118<br />

– Da Vinicio<br />

v. Emilia Est, 1526<br />

Tel: 059 280313<br />

– Salumeria Osteria Giusti<br />

(v. Farini, 75)<br />

Tel. 059 222533<br />

SAVIGNO:<br />

– da Amerigo<br />

Via Marconi, 14<br />

Tel. 051 6708326<br />

Dealer story 65


Ferrari presenta il primo negozio ufficiale<br />

L'emozione del mondo Ferrari, in esclusiva per voi.<br />

Maranello (Mo), Via Abetone Inf. 19 - tel. 0536/949888.<br />

Orari: 10.30 - 19.30 - Aperto la domenica.<br />

ferraristore@ferrari.it


Clubeventi<br />

Raduni,<br />

manifestazioni,<br />

iniziative del<br />

Ferrari Club<br />

Italia con un<br />

occhio<br />

particolare<br />

rivolto al grande<br />

mondo degli<br />

appassionati<br />

del Cavallino<br />

Sommario<br />

68 Vita di Club<br />

Tutto sul nuovo Club: dalla<br />

struttura di Maranello al nuovo<br />

sito internet; dai calendari dei<br />

raduni, del Gran Criterium e degli<br />

appuntamenti in pista per i clienti<br />

all’elenco delle Commissioni e dei<br />

Delegati.<br />

72 ClubNews<br />

Tutto quanto è accaduto tra la<br />

fine dello scorso anno e questa<br />

primavera del 2003. Il pranzo<br />

natalizio del Ferrari Club a<br />

Fiorano con la visita a sorpresa<br />

del presidente Montezemolo, la<br />

presentazione della nuova F1 in<br />

esclusiva per soci e clienti, lo<br />

stand Ineco alla “Fiera del<br />

Lusso” a Verona, la prima<br />

assemblea di Imola.<br />

76 ClubraduniSanMarino<br />

Il primo raduno dell’anno, valido<br />

per il Gran Criterium 2003, ha<br />

avuto come cornice la<br />

Repubblica di San Marino.<br />

L’inclemenza del tempo non ha<br />

tolto fascino al tortuoso percorso<br />

che si è snodato per centinaia<br />

di chilometri all’interno del<br />

minuscolo Stato.<br />

80 In libreria<br />

Le corse in primo piano con un<br />

libro fotografico dedicato a<br />

Michele Alboreto, una biografia<br />

di Willy Mairesse e la<br />

presentazione di un nuovo<br />

mensile sulla Formula 1, dalla<br />

struttura grafica ed editoriale<br />

particolare.<br />

Club eventi 67


Vita diClub<br />

68 Vita di Club<br />

Il nuovo Club<br />

Il Ferrari Club Italia torna alle<br />

origini, a quella struttura che<br />

nel 1987 faceva capo a<br />

Maranello, unica sede<br />

riconosciuta ed ufficiale del<br />

sodalizio più conosciuto ed<br />

esclusivo delle quattro ruote.<br />

Riassorbite le organizzazioni<br />

regionali dei F.O.C., i Ferrari<br />

Owners’ Club, la<br />

rappresentanza locale del<br />

Ferrari Club Italia è ora<br />

demandata ad un delegato,<br />

preventivamente segnalato<br />

dalla concessionaria di<br />

competenza, che, come<br />

spieghiamo più avanti, ha, tra<br />

l’altro, compiti di<br />

coordinamento delle<br />

manifestazioni che si tengono<br />

nella sua zona e di supporto<br />

alla comunicazione del Club<br />

verso i soci.<br />

Il “chi è chi” del Ferrari Club Italia<br />

Luca Matteoni<br />

Presidente<br />

Il nuovo sito Internet<br />

È stato inaugurato lo scorso<br />

mese di gennaio il nuovo sito<br />

istituzionale del Ferrari Club<br />

Italia. www.ferrariclubitalia.it<br />

permetterà, una volta<br />

completato nella sua struttura e<br />

nei suoi contenuti, di accedere<br />

ad un’area riservata del sito<br />

degli Owners, al quale sarà<br />

strettamente collegato, dando<br />

possibilità ai propri iscritti di<br />

usufruire di servizi e di news<br />

specificatamente dedicati al<br />

socio, in un ambito<br />

esclusivamente riservato e non<br />

accessibile al pubblico.<br />

Coming soon… (AM)<br />

Per il resto è un fiorire di<br />

Commissioni superspecializzate<br />

che hanno il<br />

compito di sopraintendere le<br />

numerose iniziative del Club e<br />

il loro corretto svolgimento.<br />

Andreas Kerschbaumer<br />

Responsabile attività<br />

Tel. 0536 949.263<br />

Fax 0536 949.953<br />

akerschbaumer@ferrari.it<br />

Silvia Corradetti<br />

Relazioni media<br />

Tel. 0536 241040<br />

Fax 0536 949.953<br />

clubitalia@ferrari.it<br />

Immediate le ricadute positive<br />

sui soci che possono da subito<br />

avere un accesso privilegiato<br />

a tutta una serie di iniziative<br />

esclusive e di manifestazioni e<br />

raduni di qualità. (AG)<br />

Beatrice Mattei<br />

Segreteria organizzativa<br />

Tel. 0536 241040<br />

Fax 0536 949.953<br />

fci@ferrari.it


I raduni nazionali<br />

del Ferrari Club Italia<br />

del 2003<br />

■ Raduno a Napoli<br />

15/18 maggio<br />

■ Raduno a Mantova<br />

31 maggio/1 giugno<br />

■ Raduno in Toscana<br />

13/15 giugno<br />

■ Raduno in Liguria<br />

5/7 settembre<br />

■ Raduno in Sardegna<br />

3/5 ottobre<br />

■ Raduno a Montecarlo<br />

7/9 novembre<br />

Grand Criterium 2003<br />

■ San Marino (strada)<br />

12/13 aprile<br />

■ Napoli(strada)<br />

16/17 maggio<br />

■ Toscana (strada)<br />

13/15 giugno<br />

■ Sestriere storico<br />

21/22 giugno<br />

■ Targa Abruzzo<br />

5/6 luglio<br />

■ Liguria (strada)<br />

6/7 settembre<br />

■ Vallelunga (pista)<br />

20/21 settembre<br />

■ Fiorano (pista)<br />

25 ottobre<br />

Clienti in Pista<br />

■ Challenge al Mugello<br />

12/13 aprile<br />

■ Challenge a Misano<br />

10/11 maggio<br />

■ Challenge a Monza<br />

7/8 giugno<br />

■ Challenge a Vallelunga<br />

20/21 settembre<br />

Vita di Club 69


Vita diClub<br />

70 Vita di Club<br />

Le Commissioni<br />

Le commissioni sono convocate<br />

dal Responsabile di ciascuna di<br />

esse, in relazione alle esigenze<br />

del FCI e alle attività che la<br />

Commissione stessa deve<br />

portare a termine, secondo i<br />

compiti istituzionali assegnati.<br />

Quanto deliberato in ciascuna<br />

riunione della Commissione<br />

deve essere verbalizzato ed<br />

inviato al FCI. Le decisioni delle<br />

Commissioni sono vincolanti<br />

per tutti i soci del FCI. Le<br />

Commissioni hanno durata fino<br />

ad un massimo di due anni ed i<br />

membri possono essere<br />

riconfermati. Fanno eccezione<br />

tutte le Commissioni del 2003<br />

che, come da statuto, in via<br />

transitoria, rimarranno in<br />

carica un solo anno.<br />

COMMISSIONE SOCI:<br />

■ Francesco Majocco<br />

(Responsabile Commissione)<br />

■ Patrizio Podini<br />

■ Paolo Scortichini<br />

Le funzioni della<br />

Commissione Soci<br />

La Commissione Soci provvede<br />

ad esaminare e deliberare,<br />

insindacabilmente, le domande<br />

di iscrizione, come soci<br />

ordinari, presentate dai<br />

possessori di una Ferrari,<br />

siano essi residenti o meno in<br />

Italia. L’accettazione delle<br />

domande deve essere<br />

deliberata all’unanimità.<br />

Le richieste, pervenute al FCI,<br />

saranno inviate periodicamente<br />

al Presidente della<br />

Commissione che provvederà a<br />

riunire la medesima.<br />

La Commissione Soci decide,<br />

inoltre, sul rinnovo annuale<br />

dell’iscrizione dei soci ordinari<br />

del FCI ed ha il potere di<br />

esautorarli.<br />

COMMISSIONE RADUNI:<br />

■ Adalberto Cattabriga<br />

(Responsabile Commissione)<br />

■ Francesco Amante<br />

■ Mario Pietrella<br />

■ Paolo Tringali<br />

■ Giovanni Zonzini<br />

Le funzioni della<br />

Commissione Raduni<br />

La Commissione Raduni


supervisiona tutti gli eventi,<br />

nazionali e locali. Stila il<br />

calendario dei raduni nazionali,<br />

con annesso preventivo di<br />

spese. Verifica la possibilità di<br />

utilizzare sponsor a supporto di<br />

eventi nazionali. Autorizza gli<br />

eventi locali, proposti dai<br />

delegati di zona; ne approva il<br />

preventivo di spese e<br />

l’eventuale quota di iscrizione<br />

dei partecipanti. Sempre per<br />

quanto concerne gli eventi<br />

locali, la decisione<br />

insindacabile della<br />

Commissione si basa sui<br />

seguenti principi:<br />

– coerenza dell’evento con lo<br />

scopo sociale del FCI;<br />

– coerenza con il calendario<br />

degli eventi nazionali e locali<br />

precedentemente definiti;<br />

– controllo della<br />

“compatibilità” degli sponsor.<br />

La Commissione Raduni<br />

fornisce, inoltre, opportuni<br />

consigli per la migliore<br />

organizzazione dei raduni.<br />

Dedica, infine, risorse umane e<br />

di know-how del Ferrari Club<br />

Italia e del Mercato Italia per la<br />

migliore riuscita degli eventi.<br />

COMMISSIONE<br />

AUTO STORICHE:<br />

■ Ruggero Poggi<br />

(Responsabile Commissione)<br />

■ Giuseppe Adamo<br />

■ Angelo Amadesi<br />

■ Lorenzo Beltrami<br />

■ Dino Cognolato<br />

■ Eros Crivellari<br />

■ Marco De Marco<br />

■ Giancarlo Marchesi<br />

Le funzioni della<br />

Commissione Auto Storiche<br />

La Commissione Auto Storiche<br />

si propone di dare nuovo<br />

impulso al settore.<br />

Predispone un calendario di<br />

partecipazione ad eventi<br />

(rievocazioni di gare storiche,<br />

raduni, concorsi d’eleganza,<br />

etc.) Tramite un apposito<br />

delegato, cura i rapporti con<br />

l’ASI (iscrizioni ed<br />

assicurazioni). In modo<br />

autonomo o su segnalazione<br />

delle altre Commissioni,<br />

accerta l’originalità delle<br />

vetture. Promuove la<br />

partecipazione delle vetture<br />

storiche agli eventi nazionali.<br />

COMMISSIONE SPORTIVA:<br />

■ Luca Bongiovanni<br />

(Responsabile Commissione)<br />

■ Antonello Coletta<br />

■ Giovanni Galeno<br />

■ Ugo Norbedo<br />

■ Pier Giuseppe Perazzini<br />

Le funzioni della<br />

Commissione Sportiva<br />

La Commissione Sportiva stila<br />

il calendario delle gare “Gran<br />

Criterium”. Formula proposte<br />

innovative per dare nuovo<br />

impulso al settore. Adegua i<br />

regolamenti alle esigenze delle<br />

gare su pista e su strada. Nei<br />

casi previsti, definisce la quota<br />

di partecipazione all’evento.<br />

Cura i rapporti con i direttori di<br />

gara, il giudice unico, i<br />

cronometristi ed i commissari.<br />

Si prende cura della parte<br />

assicurativa.<br />

COMMISSIONE SOCIALE E<br />

SICUREZZA:<br />

■ Andrea De Adamich<br />

(Responsabile Commissione)<br />

■ Stefano Colonna<br />

■ Giuseppe Giaconia di Migaido<br />

Le funzioni della<br />

Commissione Sociale e<br />

Sicurezza<br />

Promuove incontri ed attività<br />

volte ad aumentare la<br />

sicurezza su strada.<br />

Si prende cura delle iniziative<br />

sociali del Club.<br />

I delegati<br />

Il delegato è il rappresentante<br />

diretto del FCI, per il quale ed in<br />

nome del quale opera sul<br />

territorio di propria<br />

competenza. Garantisce il<br />

contatto attivo con i soci del<br />

territorio di propria<br />

competenza, in collaborazione<br />

con la Concessionaria di zona.<br />

Promuove le iscrizioni di<br />

potenziali nuovi soci ed,<br />

eventualmente, su richiesta<br />

della Commissione Soci,<br />

assume informazioni su di essi.<br />

Con la collaborazione della<br />

Concessionaria di zona,<br />

promuove eventi locali e li<br />

organizza dopo aver ottenuto<br />

l’imprimatur della<br />

Commissione Raduni. Il<br />

materiale necessario alla<br />

valutazione di tali raduni dovrà<br />

essere inviato al FCI almeno 60<br />

gg prima del suo svolgimento.<br />

Formula proposte alla<br />

Commissione Raduni per la<br />

realizzazione di eventi nazionali.<br />

Supporta, con la collaborazione<br />

della Concessionaria, il team<br />

del FCI nella realizzazione degli<br />

eventi nazionali organizzati<br />

nella propria zona o nelle zone<br />

limitrofe. Promuove, con la<br />

collaborazione della<br />

Concessionaria, la<br />

partecipazione dei soci del<br />

proprio territorio di competenza<br />

agli eventi nazionali,<br />

garantendo l’iscrizione di un<br />

numero di essi, proporzionale<br />

agli iscritti complessivi della<br />

propria zona e alla distanza<br />

degli eventi stessi. Costituisce il<br />

punto di riferimento locale<br />

dell’ufficio stampa del FCI,<br />

affinché gli eventi abbiano la<br />

maggiore visibilità possibile.<br />

Contatta le Amministrazioni<br />

locali e le Forze dell’Ordine, per<br />

garantire la migliore<br />

organizzazione dell’evento.<br />

Segnala usi impropri del<br />

marchio Ferrari. Collabora con i<br />

delegati delle zone limitrofe per<br />

assicurare la migliore riuscita<br />

degli eventi.<br />

Propone alla Commissione<br />

Raduni eventuali sponsor a<br />

supporto degli eventi nazionali e<br />

locali. Fornisce al FCI materiale<br />

utile all’aggiornamento del sito<br />

internet (fotografie, filmati,<br />

recensioni stampa etc…)<br />

I delegati<br />

del Ferrari Club Italia<br />

■ Giuseppe Adamo<br />

Sardegna<br />

■ Claudio Alfonsi<br />

Abruzzo<br />

■ Attilio Bersanelli<br />

Umbria<br />

■ Luca Bongiovanni<br />

Emilia Romagna<br />

■ Attilio Chiesa<br />

Lombardia<br />

■ Stefano Colonna<br />

Lazio<br />

■ Daniele Di Cagno Abbrescia<br />

Puglia, Basilicata<br />

■ William Di Ferdinando<br />

Marche<br />

■ Giovanni Galeno<br />

Campania<br />

■ Giuseppe Giaconia Di Migaido<br />

Sicilia<br />

■ Simonetta Montefiori<br />

Toscana<br />

■ Ugo Norbedo<br />

Friuli Venezia Giulia<br />

■ Giuseppe Valter Peretti<br />

Veneto<br />

■ Patrizio Podini<br />

Trentino Alto Adige<br />

■ Maurizio Tempo<br />

Piemonte, Liguria<br />

■ Gennaro Mortati<br />

Calabria<br />

Vita di Club 71


Clubnews 72<br />

Clubnews<br />

Natale con il Club<br />

L’appuntamento tradizionale<br />

del pranzo sociale di dicembre,<br />

che riunisce a Maranello soci e<br />

amici del FCI, assomiglia<br />

sempre di più, anno dopo anno,<br />

ad una vera e propria festa di<br />

famiglia, dove ci si scambiano<br />

gli auguri per le imminenti<br />

festività e si ripercorrono gli<br />

episodi più interessanti e<br />

divertenti dell’anno.<br />

La festa del 12 dicembre del<br />

2002 ha assunto particolare<br />

valore e risalto anche e<br />

soprattutto per due inaspettate<br />

sorprese. La prima ha<br />

riguardato la sede della festa.<br />

A pochi mesi dalla sua<br />

inaugurazione, infatti, i soci<br />

hanno avuto il privilegio di<br />

vedersi ospitati, all’interno<br />

della Pista di Fiorano,<br />

nell’avveniristica struttura, in<br />

alluminio e a forma di<br />

dirigibile, della nuova logistica<br />

Ges che, per l’occasione, si è<br />

vestita a festa, con un posto<br />

d’onore riservato alla<br />

monoposto F2002 Campione<br />

del Mondo, circondata dai trofei<br />

conquistati in Formula 1.<br />

La seconda l’”irruzione”un<br />

ospite tanto inatteso, quanto<br />

gradito, Luca di Montezemolo,<br />

che non ha voluto mancare<br />

l’occasione di poter porgere i<br />

suoi personali auguri ai soci<br />

riuniti. Ma procediamo con<br />

ordine. Luca Matteoni,<br />

presidente del Club e sempre<br />

amabile cerimoniere, ha via via<br />

introdotto, nel corso della<br />

presentazione che ha<br />

anticipato le premiazioni,<br />

Antonio Ghini, direttore della<br />

comunicazione e brand<br />

management Ferrari, Valerio<br />

Castronovo, Giulio Zauner ed<br />

Adalberto Cattabriga del<br />

Commerciale oltre a Manlio<br />

Accardo, responsabile<br />

dell’Owners Site; gli interventi<br />

hanno particolarmente ribadito<br />

l’importanza dei cambiamenti<br />

dell’ordinamento del Club e<br />

spiegato le più interessanti<br />

novità del 2003. Le premiazioni<br />

hanno poi tributato il giusto<br />

merito e riconoscimento ai<br />

protagonisti del Gran<br />

Criterium, non dimenticando<br />

però anche chi, in modo e<br />

misura diversi, si è distinto per<br />

il suo contributo alle attività<br />

sociali del Club. Molti gli amici<br />

della Ferrari e del Club<br />

intervenuti: fra gli altri,<br />

graditissima la presenza di<br />

Franco Gozzi, con cui Luca di<br />

Montezemolo si è intrattenuto<br />

in una piacevole chiacchierata.<br />

E, a proposito di Montezemolo,<br />

l’ingresso del Presidente,<br />

impegnato a presenziare le<br />

attività del “Natale bimbi” in<br />

compagnia della figlia Guia nel<br />

tendone da circo allestito in<br />

pista, ha sortito un vero effetto<br />

a sorpresa per tutti i presenti.<br />

In tenuta informale, Luca di<br />

Montezemolo ha voluto<br />

salutare l’assemblea,<br />

auspicando che il nuovo,<br />

impegnativo corso del FCI dia<br />

modo al sodalizio di essere<br />

ancora più vicino alle esigenze<br />

e desideri dei soci, mantendosi<br />

in linea con la tradizione di<br />

classe, eleganza e stile che<br />

contraddistingue il marchio del<br />

Cavallino in tutto il mondo.


Alla grande festa di fine anno del Ferrari<br />

Club Italia non sono certo mancate le<br />

gradite sorprese.<br />

Dalla visita del presidente Montezemolo,<br />

particolarmente informale e affabile, a<br />

quella degli amici di sempre della<br />

Ferrari e del Club, come Franco Gozzi,<br />

Giorgio Nada, Sergio Cassano. Con Luca<br />

Matteoni nella veste di padrone di casa,<br />

Antonio Ghini ha spiegato le novità che<br />

caratterizzano la nuova formula del Club.<br />

Premi, regali e riconoscimenti per i piloti<br />

del Gran Criterium e del Challenge<br />

Clubnews 73


Clubnews 74<br />

Baglioni Hotels per il<br />

Ferrari Club Italia<br />

Due marchi vincenti insieme: il<br />

Ferrari Club Italia ed il Gruppo<br />

Baglioni Hotels, la compagnia<br />

italiana leader nell’ hotellerie<br />

di lusso con i suoi 8 alberghi<br />

cinque stelle in Italia e 4 in<br />

Francia, annunciano la nascita<br />

di una nuova collaborazione.<br />

Da oggi a tutti i soci dei<br />

Ferrari Club, in Italia e nel<br />

mondo, è offerta l’occasione di<br />

essere ospite nei Baglioni<br />

Hotels a condizioni esclusive di<br />

particolare interesse.<br />

Baglioni Hotels offrirà ai soci<br />

dei Club Ferrari una personale<br />

ed accurata attenzione:<br />

Clubnews<br />

Una presentazione<br />

da sogno<br />

Tutto il mondo Ferrari ha<br />

vissuto un giorno eccezionale<br />

ed appassionante lo scorso 4<br />

febbraio, data ufficiale della<br />

presentazione al pubblico<br />

della nuova monoposto F1.<br />

Grazie alla mediazione del<br />

FCI, coinvolto in questo<br />

prestigioso evento, circa 100<br />

soci del Club hanno potuto<br />

assistere direttamente<br />

all'affascinante cerimonia.<br />

Dal ristorante EXE di Fiorano,<br />

dove i fedelissimi del Cavallino<br />

hanno consumato un buffet di<br />

benvenuto, alcuni autobus<br />

hanno accompagnato gli ospiti<br />

alla Pista di Fiorano, la<br />

migliore ambientazione per la<br />

presentazione di una F1.<br />

Teatro dell’evento, gli edifici<br />

della Nuova Logistica GES<br />

dove, in un'atmosfera<br />

elettrizzante e spettacolare,<br />

era stato allestito un palco<br />

circondato da una tribuna<br />

semicircolare ad arena<br />

riservata agli ospiti.<br />

I fortunati spettatori cui è<br />

stato concesso il privilegio di<br />

assistere “in diretta”<br />

all'evento, sono stati poco<br />

meno di 600: tra questi, i soci<br />

del Club, una ristretta élite di<br />

clienti vip di varie nazionalità<br />

giunti per l'occasione da tutto<br />

il mondo, alcuni incaricati di<br />

"Ferrari Owners' Site" nonché<br />

numerose celebrità e<br />

personalità di prestigio.<br />

L'evento è iniziato con la<br />

proiezione del film "600 Gran<br />

Premi", documento che<br />

illustra i principali successi<br />

della Ferrari nella storia della<br />

Formula 1 ed è quindi<br />

culminato, quasi senza<br />

soluzione di continuità, nel<br />

momento più importante: la<br />

"scoperta" della nuova,<br />

straordinaria monoposto della<br />

F1, alla presenza di Luca di<br />

Montezemolo, dei piloti e del<br />

direttore sportivo Jean Todt.<br />

Grande l'impressione<br />

suscitata dal nome della<br />

vettura, F2003 GA, in ricordo,<br />

come lo stesso Luca di<br />

Montezemolo ha spiegato,<br />

dell'avvocato Giovanni Agnelli,<br />

recentemente scomparso, che<br />

la Ferrari ha voluto<br />

commemorare come uomo di<br />

grande rilievo ed<br />

autorevolezza nel mondo della<br />

finanza e dello sport.<br />

Dopo la presentazione, cui ha<br />

fatto da cornice un lungo ed<br />

accurato shooting fotografico,<br />

i soci del Club - ciascuno dei<br />

quali ha ricevuto il press kit<br />

ufficiale - sono stati<br />

riaccompagnati al Hotel<br />

Executive dal quale hanno<br />

potuto fare ritorno a casa.<br />

all'evento sia di ottimo<br />

auspicio a tutta la Scuderia<br />

Ferrari e confidiamo in una<br />

rinnovata vittoria della Rossa<br />

nella competizione, già in atto,<br />

per la conquista del titolo<br />

mondiale di F1. (AK)<br />

un call center dedicato, tariffe<br />

preferenziali, l’assegnazione<br />

delle migliori camere<br />

disponibili, saranno alcuni dei<br />

vantaggi dell’accoglienza<br />

dedicata ai più affezionati<br />

clienti del Cavallino.<br />

Baglioni Hotels spa<br />

Corso Matteotti, 22<br />

Tel. +39 .02.773331<br />

Fax. +39.02.76008333<br />

Centro Prenotazioni<br />

Tel. +39.02.77333702/703 Fax<br />

+30.02.76008333<br />

Numero Verde 800-821057<br />

e-mail:<br />

reservation@baglionihotels.com<br />

Web Site:<br />

www.baglionihotels.com


La prima assemblea<br />

del 2003<br />

Per l'Assemblea annuale dei<br />

soci, il FCI ha scelto un luogo<br />

speciale e spettacolare,<br />

l’autodromo di Imola, in<br />

contemporanea alle gare del<br />

Ferrari Challenge, durante il<br />

week-end dal 28 al 30 aprile.<br />

La scelta di fissare lo<br />

svolgimento dell'Assemblea in<br />

concomitanza al Challenge si<br />

è rivelata particolarmente<br />

indovinata, sia perché il<br />

Challenge ha creato<br />

un'atmosfera affascinante e<br />

nello stesso tempo<br />

coinvolgente, sia perché, in tal<br />

modo, i soci hanno potuto<br />

trascorrere una giornata in<br />

pista, a diretto contatto con il<br />

mondo delle corse. Per i soci<br />

iscritti come concorrenti al<br />

Gran Criterium del FCI c'è<br />

stata inoltre la possibilità di<br />

partecipare ad un corso sulle<br />

prove e gare di Regolarità<br />

organizzato da Luca<br />

Bongiovanni, presidente della<br />

Commissione Sportiva del<br />

Club.<br />

L'Assemblea ha avuto luogo<br />

alle ore 11.00 nell'ampia<br />

tensostruttura appositamente<br />

predisposta per l'occasione<br />

dagli incaricati del Team<br />

Mercato Italia della Ferrari;<br />

qui il presidente del Club,<br />

Luca Matteoni, ha salutato<br />

ufficialmente ed intrattenuto i<br />

soci e gli ospiti che, con oltre<br />

120 presenze, hanno dato vita<br />

ad una partecipazione senza<br />

precedenti, un vero e proprio<br />

record!<br />

Dopo la presentazione del<br />

nuovo Consiglio Direttivo ed<br />

un riepilogo degli<br />

appuntamenti radunistici in<br />

programma per il 2003,<br />

l'Assemblea ha proseguito i<br />

lavori con l'approvazione del<br />

bilancio preventivo per l'anno<br />

in corso da parte dei soci che,<br />

al termine, hanno potuto<br />

anche prendere visione della<br />

nuova collezione di articoli<br />

d'abbigliamento del Club che<br />

possono acquistare in<br />

esclusiva.<br />

A sorpresa, una speciale<br />

attrazione per tutti i presenti é<br />

stata l'esposizione del nuovo<br />

La Ferrari è una<br />

passione.<br />

Ma anche un lusso<br />

Non è di certo passata<br />

inosservata la presenza del<br />

Concessionario Ineco<br />

all’interno della prima edizione<br />

della “Fiera del Lusso”<br />

organizzata nel quartiere<br />

fieristico di Verona, anche<br />

modello del Cavallino, la<br />

"Challenge Stradale", alla<br />

quale sono intervenuti Andrea<br />

Castronovo, Direttore<br />

Commerciale Ferrari, e<br />

Salvatore Papotto,<br />

Responsabile Mercato Italia.<br />

Il “Challenge Stradale”,<br />

ufficialmente presentato al<br />

pubblico qualche settimana<br />

prima al Salone di Ginevra,<br />

rappresenta un felice e<br />

riuscito compromesso tra i<br />

modelli 360 Modena e 360<br />

Challenge, specificatamente<br />

dedicato alle competizioni.<br />

Come più nel dettaglio<br />

spiegato in altra parte di<br />

questo giornale, la vettura si<br />

contraddistingue sia per la<br />

notevole riduzione del peso<br />

complessivo sia per l'ulteriore<br />

incremento delle prestazioni,<br />

che la pongono, in termini di<br />

grinta e fruibilità, ai vertici<br />

della sua categoria.<br />

Grazie all’iniziativa del FCI, la<br />

maggior parte degli ospiti ha<br />

quindi approfittato del bel<br />

tempo per assistere a tutte le<br />

prove del Campionato GT e del<br />

Ferrari Challenge, che in<br />

questa occasione si sono<br />

svolte per la prima volta in<br />

contemporanea. (AK)<br />

perché a fungere da sicuro<br />

richiamo concorreva anche<br />

l’esposizione di una “Enzo”,<br />

che ha calamitato l’attenzione<br />

del pubblico. Ma come se non<br />

bastasse, il marchio Ferrari era<br />

ulteriormente ben rappresentato<br />

da una vera parata di star,<br />

difatti, a far bella mostra di sé<br />

all’esterno del padiglione<br />

dedicato alla manifestazione,<br />

Il 25esimo del Ferrari<br />

Club Deutschland<br />

Questi tedeschi... Fanno della<br />

perfezione un punto d’onore.<br />

Per la celebrazione del quarto<br />

di secolo dalla Fondazione del<br />

Club hanno scelto lo stesso<br />

locale alle porte di Francoforte,<br />

lo “Glutsschänke Neuhof”,<br />

dove appunto 25 anni fa si era<br />

tenuta la prima assemblea il 18<br />

febbraio.<br />

Una buona occasione per<br />

ritrovarsi tutti, soci fondatori,<br />

membri storici e nuovi adepti<br />

una invidiabile “collezione” di<br />

vetture del Cavallino sotto un<br />

sole a tratti quasi primaverile,<br />

chiamate a raccolta dal titolare<br />

della Ineco, l’Ingegner<br />

Baraldini, che ha accolto i loro<br />

proprietari con un ricco buffet,<br />

consumato tra un buon<br />

bicchiere e amabili chiacchere<br />

sulle “ultime” da Maranello e<br />

dintorni. (AM)<br />

per rinnovare fedeltà e lunga vita<br />

allo storico sodalizio.<br />

Noi italiani, per non essere da<br />

meno, abbiamo inviato gli auguri<br />

del Ferrari Club Italia per mezzo<br />

di Andreas Kerschbaumer... un<br />

austriaco. (AM)<br />

Clubnews 75


ClubraduniSanMarino<br />

76 Clubraduni<br />

Il Gran Criterium<br />

parte a San Marino<br />

Le settimane immediatamente<br />

precedenti il Gran Premio di<br />

San Marino, che si svolge sul<br />

circuito di Imola, sono dense di<br />

avvenimenti molto significativi<br />

per il mondo Ferrari.<br />

Quest'anno, in particolare, la<br />

Repubblica più antica del<br />

mondo ha ospitato iniziative<br />

avvincenti quali l'esposizione<br />

della F2002 e la partita di<br />

calcio giocata tra Piloti e<br />

Parlamentari della Repubblica<br />

di San Marino. In seno a tante<br />

iniziative non poteva<br />

certamente mancare un evento<br />

del tutto particolare come il<br />

Gran Criterium organizzato dal<br />

FCI. Essendo, per ragioni<br />

organizzative, necessariamente<br />

limitato il numero di


partecipanti alla corsa, ed<br />

essendo il percorso stesso<br />

della gara piuttosto lungo ed<br />

estremamente impegnativo, il<br />

FCI si è quest'anno riservato di<br />

indirizzare l'invito al Gran<br />

Criterium solo ed<br />

esclusivamente ai soci che,<br />

avendo già precedentemente<br />

corso nel campionato FCI del<br />

2002, vantavano una certa<br />

esperienza nelle prove di<br />

Regolarità.<br />

I partecipanti si sono dati<br />

appuntamento il sabato nella<br />

storica Piazza Giangi situata<br />

nel cuore della piccola<br />

Repubblica, dove era fissata la<br />

partenza della gara. Dopo le<br />

consuete verifiche tecniche,<br />

Luca Bongiovanni, in qualità di<br />

vincitore del campionato FCI<br />

2002 ed in corsa sulla sua 550<br />

Maranello WSR, ha dato inizio<br />

alla prova partendo per primo<br />

alle 14:01. La corsa si è svolta<br />

su un percorso<br />

particolarmente lungo - oltre<br />

120 km - situato interamente<br />

sul territorio della Repubblica<br />

di S.Marino.<br />

Purtroppo l’inclemenza del<br />

Clubraduni 77


SanMarino<br />

78 Clubraduni<br />

tempo non ha permesso ai<br />

concorrenti di ammirare il<br />

paesaggio: un vero peccato, se<br />

si considera che le zone<br />

attraversate sono<br />

particolarmente suggestive e<br />

che, in condizioni atmosferiche<br />

favorevoli, il panorama è<br />

meraviglioso.<br />

Malgrado le numerose<br />

difficoltà, la quasi totalità dei<br />

concorrenti ha potuto<br />

raggiungere il rettilineo<br />

d'arrivo nella storica P.zza<br />

Grande con le vetture che, una<br />

dopo l'altra, sfilavano accanto<br />

alla F2002 posizionata, per<br />

l'occasione, nelle vicinanze del<br />

traguardo.<br />

Dopo una breve pausa al Grand<br />

Hotel San Marino, dove erano<br />

alloggiati, i partecipanti<br />

alla manifestazione<br />

sono ripartiti alla volta del<br />

Ristorante “La Fratta” dove<br />

hanno trascorso una piacevole<br />

serata in compagnia dei<br />

rappresentanti dell’ufficio di<br />

Stato per il turismo: dottoressa<br />

Edith Tamagnini e il direttore<br />

Antonio Macina. Il mattino<br />

seguente, si è svolta la<br />

seconda tappa, consistente in<br />

una prova d'abilità su una<br />

piazza cittadina che tutte le<br />

vetture concorrenti hanno ben<br />

superato dimostrando la<br />

notevole perizia dei loro<br />

equipaggi nelle differenti<br />

situazioni.<br />

Dopo il pranzo si è svolta la<br />

premiazione, il cui responso ha<br />

più o meno ricalcato il risultato<br />

finale dell'anno precedente,<br />

con l’equipaggio Bongiovanni-<br />

Zocca vincitore seguito da<br />

Aquilani-Aquilani e da<br />

Norbedo-Madriz.


Malgrado il tempo<br />

decisamente sfavorevole, la<br />

maggior parte dei concorrenti<br />

si è detta ampiamente<br />

soddisfatta dell'esperienza e<br />

dell'esito della manifestazione,<br />

sicuri che la prossima edizione<br />

avrà un ospite a tutti gradito: il<br />

caldo sole della Romagna. (AK)


in libreria<br />

I libri possono essere acquistati<br />

alla Libreria del’Automobile<br />

(Corso Venezia, 43 - Milano,<br />

telefono 02.760.066.24)<br />

usufruendo dello sconto del 15%<br />

riservato esclusivamente ai soci<br />

del Ferrari Club Italia.<br />

Gli acquisti possono essere<br />

anche fatti per corrispondenza<br />

contattando lo 02.2730.1462.8<br />

o collegandosi al sito internet<br />

www.libreriadellautomobile.it<br />

80 In libreria<br />

Michele Alboreto<br />

un campione per amico<br />

Ermanno Barchiesi<br />

Roberto Gurian<br />

Giorgio Nada Editore<br />

Testo: italiano e inglese<br />

Prezzo: euro 19,80<br />

Il 25 aprile 2001, in Germania,<br />

durante le prove che stava<br />

conducendo con l’Audi R8, Michele<br />

Alboreto rimase vittima di un<br />

incidente mortale.<br />

Uomo di grandi passioni, su tutte<br />

quella, divorante, per<br />

l’automobilismo, Alboreto aveva un<br />

posto speciale nel cuore dei tifosi,<br />

e non solo per aver portato, nel<br />

1985, la Ferrari alla piazza d’onore<br />

del Mondiale di F1 subito dietro<br />

Prost. Con il suo esempio di pilota<br />

che si era dovuto sudare l’accesso<br />

alle corse facendo mille lavori e<br />

risparmiando su tutto, Michele<br />

rappresentava l’incarnazione del<br />

sogno di tanti giovani di belle<br />

speranze e pochi soldi.<br />

Il suo talento istintivo, poi, ne<br />

facevano un corridore puro, che<br />

avrebbe corso anche su una<br />

macchina non particolarmente<br />

competitiva pur di scendere in<br />

pista. Ermanno Barchiesi, fotografo<br />

e suo amico d’infanzia, ha avuto<br />

l’iniziativa di proporre<br />

all’amministrazione di Rozzano,<br />

Comune nelle vicinanze di Milano<br />

dove entrambi sono nati, una<br />

mostra fotografica sulla vita di<br />

Michele.<br />

Da quella mostra nasce un libro<br />

che il giornalista sportivo Roberto<br />

Gurian ha curato nei testi e che,<br />

oltre a Barchiesi, vede l’apporto<br />

fotografico di Photo 4 e dello Studio<br />

Falletti. Su iniziativa della moglie<br />

Nadia e dell’Editore, una parte del<br />

ricavato dalle vendite sarà<br />

destinato alla Lega Italiana per la<br />

Lotta contro i Tumori.<br />

“Un campione per amico” è quindi<br />

una raccolta di immagini che<br />

ritraggono Alboreto nelle più<br />

disparate situazioni; dalle prime<br />

gare del 1976 con le piccole<br />

Formula Monza ai successi in<br />

Formula 1, dagli incontri con i<br />

personaggi più in vista alle foto con<br />

gli amici di gioventù, con la<br />

famiglia.<br />

Ne esce un libro fresco e semplice,<br />

come era Michele.<br />

Alla presentazione del volume, che<br />

si è svolta lo scorso aprile presso la<br />

Libreria dell’Automobile alla<br />

presenza della moglie, degli amici,<br />

dei giornalisti sportivi, c’era una<br />

curiosa sensazione di serenità:<br />

come era Alboreto, sereno e felice<br />

di correre. Sempre.<br />

Formula 1 engine<br />

Rivista mensile<br />

Edizioni New Energy<br />

Testo: italiano<br />

Prezzo: euro 2,00<br />

Chi ha detto che per i giornali<br />

dedicati allo sport automobilistico<br />

non c’è più posto? Se le iniziative<br />

editoriali sono come questo<br />

“Formula 1 engine”, ben vengano.<br />

Divertente, pratico, di facile lettura<br />

e con diversi spunti interessanti,<br />

“Formula 1 engine” stupisce già dal<br />

formato che, chiuso, ha le<br />

dimensioni e la copertina di un<br />

normale foglio A4, per poi aprirsi<br />

ed essere letto come un quotidiano<br />

in formato tabloid. Diretto da<br />

Eugenio Cova, “Formula 1 engine”<br />

vanta un comitato di direzione forte<br />

di Mauro Forghieri, Gianpaolo<br />

Dallara e Mauro Coppini, e, tra i<br />

collaboratori, spiccano i nomi di<br />

Cesare Fiorio e Gianpiero Moretti.<br />

Non solo dedicato alla F1, il<br />

giornale tratta anche del<br />

campionato Indy, compie alcune<br />

prove di auto in produzione, dedica<br />

spazio alle notizie più intriganti del<br />

mondo dell’automobile, sia dal<br />

punto di vista sportivo che della<br />

produzione. Un esperimento<br />

interessante e ben fatto che, ci<br />

auguriamo, possa avere il seguito<br />

che merita. In bocca al lupo!<br />

Willy Mairesse<br />

le chevalier meurtri<br />

Christophe A. Gaascht<br />

Nostalgia editions<br />

Testo: francese e inglese<br />

Prezzo: euro 38,00<br />

Parlare di Willy Mairesse, pilota<br />

belga nato a Momignies nel 1928, è<br />

un po’ come ripercorrere la genesi<br />

della GTO, la vettura che sviluppò in<br />

prima persona quando, sotto<br />

contratto con la Ferrari, bazzicava<br />

Maranello e dintorni.<br />

La carriera di pilota di Mairesse<br />

iniziò nel 1953, quando debuttò<br />

nelle corse alla “Liegi-Roma-<br />

Liegi”, una cavalcata<br />

automobilistica per tutta Europa.<br />

Tre anni dopo, nel 1956, Mairesse<br />

quella gara la vinse e fu contattato<br />

dalla Ecurie Nationale Belge per<br />

correre con le sue macchine nelle<br />

due stagioni successive. Al “Tour de<br />

France” Mairesse, dopo una lunga<br />

ed estenuante lotta durata tutta la<br />

gara, ebbe la meglio sul suo<br />

connazionale Olivier Gendebien,<br />

impresa che gli valse l’interesse<br />

personale di Enzo Ferrari, che lo<br />

ingaggiò.<br />

il periodo con la scuderia di<br />

Maranello fu denso di vittorie (su<br />

tutte i “Tour de France” del ’60 e<br />

’61, la “Targa Florio” del ’62, la<br />

“1000 km” del Nürburgring del ’63)<br />

e di incidenti, l’ultimo dei quali, al<br />

GP di FI del Nürburgring del ’63,<br />

decretò la fine del rapporto con la<br />

Ferrari e il suo temporaneo ritiro<br />

dalle corse.<br />

Rientrato come gentleman driver,<br />

nel 1968 fu vittima di un altro grave<br />

incidente alla “24 Ore” di Le Mans<br />

che lo minò definitivamente nel<br />

fisico. Mairesse si suicidò nel 1969,<br />

all’età di 42 anni.<br />

A raccontare la sua storia, quella di<br />

un pilota tanto appassionato quanto<br />

sfortunato, provvede un giovane<br />

belga, Cristophe A. Gaascht, che ha<br />

iniziato a frequentare l’ambiente di<br />

Spa-Francorchamps già da piccolo,<br />

fino a diventare lo speaker ufficiale<br />

del circuito in occasione delle gare<br />

storiche. Forte di una pazienza<br />

infinita, Gaascht ha preparato il suo<br />

primo libro in anni di ricerche,<br />

arricchendolo con un ampio<br />

contributo fotografico formato da<br />

molte immagini inedite.<br />

Per informazioni:<br />

Editions Nostalgia<br />

Rue Coronmeuse, 37<br />

B-4800 Verviers<br />

Belgium<br />

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