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Doppia anima

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minor peso, affiancata a<br />

quella della maggior potenza,<br />

diventava determinante ai fini<br />

del risultato.<br />

Emblematica, in questo senso,<br />

fu la berlinetta 250 GT “passo<br />

corto”, “short weel base”<br />

secondo la traduzione inglese<br />

che la fa chiamare, in modo<br />

breve ed efficace, SWB.<br />

Costruita sia in versione<br />

“stradale” (denominata<br />

“Lusso”) che “competizione”,<br />

quella destinata alle gare –<br />

grazie al dimagrimento<br />

ottenuto dall’utilizzo della<br />

carrozzeria in alluminio al<br />

posto di quella in acciaio e<br />

dall’eliminazione di gran<br />

parte dei rivestimenti interni,<br />

dei paraurti e di una quantità<br />

di piccole ma significative<br />

sovrastrutture – rendeva alla<br />

stretta parente da strada ben<br />

110 kg (1.050 contro 1.160).<br />

A distanza di oltre 30 anni,<br />

sono sempre gli stessi 110 kg a<br />

fare la differenza. Solo che<br />

questa volta la macchina in<br />

questione, la 360 Modena,<br />

partiva già da scocca e<br />

carrozzeria in alluminio, uno<br />

degli elementi protagonisti<br />

dello “storico” alleggerimento<br />

della SWB.<br />

Ma i tempi della tecnologia<br />

hanno calendari più veloci di<br />

quelli degli uomini e, per<br />

scendere drasticamente di<br />

peso rispetto alla Modena, la<br />

nuova “Challenge Stradale” si<br />

appella a materiali che hanno<br />

più dimestichezza con lo<br />

spazio e la Formula 1 che con<br />

la strada: carbonio per diverse<br />

parti della carrozzeria, sedili,<br />

coperchi del filtro e<br />

specchietti; titanio per le<br />

molle ammortizzatori e<br />

colonnette ruote; ancora<br />

carbonio, ma annegato nella<br />

resina, per i fondi; addirittura<br />

carbo-ceramica per i dischi dei<br />

freni.<br />

Il risultato viene infine<br />

raggiunto da alcuni<br />

particolari tipicamente<br />

corsaioli, come la griglia<br />

posteriore “tipo Challenge”, il<br />

rivestimento dei sedili in<br />

tessuto ad alta tenuta, i vetri<br />

laterali in plexiglass con<br />

sportellino scorrevole, come<br />

non si vedeva dai tempi della<br />

F40.<br />

Insomma, una macchina da<br />

pista a tutti gli effetti, specie<br />

quelli prestazionali, cui i<br />

tecnici Ferrari sono arrivati<br />

dedicando le dovute<br />

attenzioni al motore, al<br />

cambio, al telaio,<br />

all’aerodinamica, che ha<br />

incrementato del 50% il carico<br />

Auto 13

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