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Doppia anima

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L’abilità artigiana non conosce mode e<br />

tecnologie: da Luppi, con il taglierino si<br />

sagoma la pelle e con l’ago ricurvo si<br />

cuciono le impunture.<br />

Tutto rigorosamente a mano. In basso,<br />

una preziosa scatola porta orologi di<br />

Schedoni<br />

una strada non facile: “A mio<br />

padre e mio zio, i clienti<br />

qualcosa perdonavano, a me<br />

no”. “Costretto” a diplomarsi<br />

geometra (“Altrimenti avrei<br />

iniziato a lavorare a tempo<br />

pieno in laboratorio subito<br />

dopo le scuole dell’obbligo”),<br />

Fabio Luppi conosce il lavoro<br />

fin da giovanissimo, quando<br />

faceva piccoli lavoretti sotto<br />

l’occhio vigile di padre e zio.<br />

La sua esperienza è oggi già ad<br />

alto livello, anche perché non<br />

lascia nulla al caso: “Se non<br />

sono sicuro di un dettaglio,<br />

piuttosto che farlo male chiedo<br />

consigli agli amici “anziani”,<br />

tutta gente che lavorava in<br />

Scaglietti, al fianco o sotto la<br />

direzione di mio padre e di mio<br />

zio, oppure a Sauro Mingarelli,<br />

il più grande esperto di auto<br />

Ferrari che conosca”.<br />

L’attività di Fabio Luppi, che<br />

si fa aiutare dal cugino<br />

Matteo e, per<br />

l’amministrazione, dalla<br />

mamma Franca, copre<br />

sia il settore dei ricambi<br />

(la Ferrari è obbligata a<br />

rendere disponibili i<br />

ricambi delle sue auto,<br />

e quindi anche gli<br />

interni, per almeno 10<br />

anni dopo la fine della<br />

produzione) sia quello<br />

del restauro, grazie al<br />

quale Luppi è conosciuto in<br />

tutto il mondo. Anche se il<br />

nome è strettamente legato<br />

alla Ferrari, non sono solo le<br />

auto di Maranello a godere<br />

delle cure di Fabio, come è<br />

recentemente successo ad una<br />

stupenda Jaguar E spider:<br />

“Riproduciamo gli interni di<br />

qualsiasi auto esattamente<br />

come all’origine, con i<br />

medesimi processi e le stesse<br />

lavorazioni di un tempo. Il<br />

nostro pezzo forte sono i sedili<br />

della 250 “Tour de France”:<br />

siamo gli unici al mondo a farli<br />

a regola d’arte”.<br />

La lavorazione, tutta<br />

completamente manuale,<br />

inizia con la riparazione del<br />

telaio del sedile da parte di un<br />

carrozzaio; si passa quindi alla<br />

ricostruzione della gomma<br />

Artigiani 37

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