Cotrebbia da Curtis a possessione di S. Sisto - Itinerari Medievali
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degli enti ecclesiastici furono in ogni età motivo ricorrente, dobbiamo<br />
osservare come sovente nei contratti rogati tra gli anni Settanta e Novanta<br />
del XIV secolo l'abate e il capitolo deplorino la situazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>genza in<br />
cui versa l'abbazia, devastata e inabitabile, carente <strong>di</strong> qualsiasi riserva in<br />
denaro che possa permetterne la riparazione 71 . Ma capita anche <strong>di</strong> dover<br />
biasimare il mallum regimen dell'abate in carica, come nel caso<br />
dell'abbaziato <strong>di</strong> Francesco Terronus, che <strong>di</strong>lapidò il patrimonio dell'ente al<br />
punto che vix aliquid remanserit ad comedendum 72 .<br />
Nonostante tutto, e con estrema cautela suggerita <strong>da</strong> una documentazione<br />
che già più volte ho denunciato lacunosa, è però possibile avanzare l'ipotesi<br />
che la proprietà trebbiense <strong>di</strong> San <strong>Sisto</strong> paia sfuggire - o almeno resistere -<br />
sino a questo momento al più <strong>da</strong>nnoso esito della crisi che tra XIV e XV<br />
secolo investì la proprietà ecclesiastica, e che appunto spesso si concluse<br />
con la per<strong>di</strong>ta definitiva dei beni fon<strong>di</strong>ari. Non va <strong>di</strong>menticato infatti che nel<br />
1425 l'abbazia passò alla Congregazione <strong>di</strong> Santa Giustina 73 , e quanto il<br />
movimento congregazionalista significò in termini <strong>di</strong> ristrutturazione e<br />
rior<strong>di</strong>namento per la chiesa regolare 74 . Ma non è neppur certo che il<br />
monastero sapesse e potesse amministrare le sue terre secondo i nuovi criteri<br />
imposti <strong>da</strong>i ra<strong>di</strong>cali mutamenti che si venivano definendo nell'economia<br />
agraria. Certamente l'aver affrancato l'antica curtis <strong>da</strong>l letale legame della<br />
concessione perpetua (e soprattutto <strong>da</strong>l legame contrattuale con i potenti),<br />
consoli<strong>da</strong>ndo i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> piena proprietà che essa minava alle ra<strong>di</strong>ci, e<br />
l'introduzione del contratto a breve termine sembrano testimoniare la<br />
volontà e la capacità dell'ente benedettino <strong>di</strong> salvaguar<strong>da</strong>re il proprio<br />
patrimonio fon<strong>di</strong>ario. Ne fanno fede acquisti e permute perfezionate a<br />
favore del monastero sino agli ultimi decenni del XV secolo, come la<br />
continuità dell'esercizio dei <strong>di</strong>ritti d'acqua e <strong>di</strong> pascolo. Parallelamente negli<br />
stessi anni nelle terre, anch'esse trebbiensi, <strong>di</strong> Gossolengo l'abbazia<br />
ricostruiva, o meglio ristrutturava ed ampliava il suo patrimonio agrario.<br />
Non <strong>di</strong>versamente essa continuava a <strong>di</strong>fendere e a godere dei <strong>di</strong>ritti relativi<br />
alle acque <strong>di</strong> Po, Trebbia e Fodesta, ancora garanti allora <strong>di</strong> sicuri<br />
proventi 75 .<br />
In attesa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> che ricostruiscano gestione e struttura della <strong>possessione</strong><br />
tra Cinque e Seicento, tali <strong>da</strong> permettere una visione più ampia, se non<br />
71<br />
ASPr, Conventi e confraternite, LXX, cass. J, f. 1, n. 88, 1375 ottobre 3 Piacenza; cass.<br />
V, n. 30, 1379 giugno 8 Piacenza.<br />
72<br />
ASPr, Conventi e confraternite, LXX, cass. J, f. 1, n. 98, 1390 aprile 25 Piacenza.<br />
73<br />
Campi, Dell'historia, III, p. 199. Il Campi addebita la necessità della riforma del cenobio<br />
non tanto alla precaria situazione economica, quanto alla decadenza spirituale.<br />
74<br />
Alla congregazione <strong>di</strong> Santa Giustina <strong>da</strong> Padova, che <strong>da</strong>l 1504 ebbe il nome <strong>di</strong> cassinese,<br />
appartennero molti monasteri della pianura pa<strong>da</strong>na, come San Benedetto <strong>di</strong> Polirone, San<br />
Giovanni Evangelista <strong>di</strong> Parma, San Colombano <strong>di</strong> Bobbio e molti altri. Sulla benefica<br />
influenza della Congregazione nei confronti dei monasteri benedettini veneti cfr. Stella, La<br />
proprietà ecclesiastica, pp. 55-56.<br />
75<br />
Sull'argomento cfr. Zaninoni, Ponti, gua<strong>di</strong>, porti.<br />
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