Turismo - CONFCOMMERCIO
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SPECIALE “BARLETTA”<br />
24<br />
La statua dedicata ad Ettore Fieramosca all’interno della Cantina<br />
della Disfida<br />
Castello) al gigante Eraclio, simbolo e custode<br />
della città, sino al capitano Ettore Fieramosca che<br />
difese l’onor patrio nella celeberrima Disfida.<br />
Ed il nostro percorso non può non iniziare dal<br />
Castello normanno svevo, luogo cardine della<br />
vita barlettana. Di questa imponente fortezza<br />
abbiamo esaurientemente parlato nel numero<br />
scorso, nel contesto del percorso fra i castelli<br />
federiciani di terra di Bari. Ci piace in questa<br />
sede aggiungere che dal 30 aprile scorso il suo<br />
ruolo di contenitore culturale è stato ufficializzato<br />
con la realizzazione, nel suo contesto, del polo<br />
museale di Barletta, con l’allestimento di gran<br />
parte del primo piano del castello ed il trasferimento<br />
nelle sue sale di dipinti di grande valore e<br />
bellezza e di gran parte della Donazione Cafiero;<br />
la sala rossa ospita conferenze e congressi; l’atrio,<br />
i giardini, il fossato e i sotterranei da poco restaurati<br />
ospitano manifestazioni artistiche e culturali.<br />
L’ingresso di Palazzo Marra<br />
Il monumento dedicato alla Disfida<br />
Di fronte alla grandiosa struttura del castello si<br />
erge, simbolo della città antica, la bianca Basilica<br />
di Santa Maria Maggiore, la cui attuale struttura è<br />
il risultato della stratificazione di ben cinque epoche:<br />
classica, paleocristiana, altomedievale, romanica<br />
e gotica. Di grande bellezza i rilievi scultorei<br />
tipici della simbologia medievale e i numerosi<br />
dipinti che si conservano al suo interno, dove ci<br />
piace evidenziare l’abside poligonale con cappelle<br />
radiali, chiara espressione dell’arte gotica.<br />
E’ assai breve il tragitto che dalla Basilica ci<br />
conduce alla Cantina della Sfida. La storica osteria<br />
– detta casa di Veleno – è un edificio trecentesco<br />
nel quale, secondo la tradizione, durante una cena<br />
offerta dal Gran Capitano spagnolo Consalvo da<br />
Cordova, il cavaliere francese La Motte dichiarò<br />
che i francesi “non tenevano gli italiani in alcuna<br />
estimazione”. I cavalieri italiani decisero di<br />
rispondere alla provocazione e, il 13 febbraio del<br />
1503, al termine di un acceso discorso del loro<br />
capitano Ettore Fieramosca, in tredici giurarono di<br />
difendere l’onore proprio e dell’Italia ed inflissero<br />
una pesante sconfitta agli avversari.<br />
Dal 2005 Barletta è città d’arte: lo affermano la<br />
magnificenza dei palazzi signorili, il prezioso<br />
teatro Curci, le importanti mostre internazionali<br />
imperniate sulla figura del suo figlio più illustre,<br />
Giuseppe De Nittis, impressionista affermatosi<br />
durante la metà dell’ottocento tra Londra e<br />
Parigi e la cui consorte ha donato alla città natia<br />
una cospicua collezioni di opere del grande artista,<br />
opere custodite nella elegante cornice del<br />
Palazzo della Marra.<br />
Interno della Pinacoteca che accoglie le opere di De Nittis