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Maggio - numero sedici - Università degli studi di Cagliari.

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•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 13<br />

Elegie <strong>di</strong> d’Annunzio, premio nazionale<br />

per Maria Giovanna Sanjust<br />

Per l’E<strong>di</strong>zione Nazionale delle Opere<br />

<strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio, progettata<br />

nel 1881 da un Comitato scientifico<br />

presieduto da Dante Isella e<br />

composto da Annamaria Andreoli,<br />

Gianfranco Contini, Domenico<br />

De Robertis, Franco<br />

Gavazzeni, Pietro Gibellini,<br />

Emilio Mariano, Pier Vincenzo<br />

Mengaldo, Giorgio<br />

Petrocchi ed Ezio Raimon<strong>di</strong>, è stata<br />

pubblicata nel novembre 2001 l’e<strong>di</strong>zione<br />

critica delle Elegie romane a cura <strong>di</strong> Maria Giovanna Sanjust,<br />

il tomo 3 del vol. 2 dei 50 volumi previsti. Come per<br />

la prima e<strong>di</strong>zione nazionale delle Opere dannunziane del<br />

1929, la stampa del volume è stata affidata all’e<strong>di</strong>tore Mondadori,<br />

Stamperia Valdonega <strong>di</strong> Verona mantenendo la<br />

medesima veste tipografica. A questa e<strong>di</strong>zione delle Elegie<br />

romane, presentata da Dante Isella e da Annamaria Andreoli<br />

al Vittoriale <strong>degli</strong> Italiani nel marzo 2002, è stato<br />

assegnato il premio nazionale <strong>di</strong> saggistica dannunziana<br />

dalla Commissione giu<strong>di</strong>catrice presieduta<br />

dal rettore dell’<strong>Università</strong> <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Chieti,<br />

Franco Cuccurullo, e dal presidente del<br />

Centro nazionale <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> dannunziani,<br />

Edoardo Tiboni, e composta da Giorgio Barberi<br />

Squarotti, Gaetano Bonetta, Giuseppe<br />

Conte, Ottaviano Giannangeli, Pietro<br />

Gibellini, Francesco Marroni, Vito Moretti,<br />

Gianni Oliva, Giuseppe Ponetti, Gian-<br />

carlo Quiriconi, Jacqueline Risset, Umberto<br />

Russo, John Woodhouse, con la seguente<br />

motivazione. “Nell’approntare l’e<strong>di</strong>zione<br />

critica delle Elegie romane per l’e<strong>di</strong>zione nazionale<br />

delle opere <strong>di</strong> Gabriele d’Annunzio,<br />

Maria Giovanna Sanjust si è avvalsa <strong>di</strong> una efficace ed aggiornata<br />

metodologia ecdotica, utilizzando tutti i testimoni<br />

vali<strong>di</strong> a ricostruire esattamente la genesi dei singoli<br />

testi poetici. La perspicua nota introduttiva e il puntuale<br />

apparato critico denotano un impegno <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o,<br />

<strong>di</strong> elaborazione e <strong>di</strong> interpretazione che va oltre la mera<br />

acribia filologica, rivelando un personale coinvolgimento<br />

nel lavoro esegetico. Ciò rende particolarmente meritevole<br />

<strong>di</strong> considerazione un volume che offre un prezioso<br />

contributo <strong>di</strong> conoscenze e un sicuro punto <strong>di</strong> riferimento<br />

testuale ai cultori dell’opera dannunziana”. Nell’introduzione<br />

la curatrice fa innanzi tutto una collazione<br />

delle liriche sulla base della prima e<strong>di</strong>zione in quoti<strong>di</strong>ani<br />

o riviste e su quella zanichelliana che non subì va-<br />

Maria Giovanna Sanjust è or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> Letteratura italiana moderna e<br />

contemporanea, facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />

rianti sostanziali nel tempo. Traccia poi la storia, narrata<br />

attraverso la trascrizione <strong>di</strong> documenti per lo più epistolari,<br />

della formazione della raccolta delle Elegie, per passare<br />

subito dopo a quella dei singoli componimenti in cui<br />

si articola. Le travagliate vicende delle Elegie romane sono<br />

descritte sulla base dei manoscritti, dei carteggi e delle<br />

altre notizie <strong>di</strong>sponibili. Seguono i criteri <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione,<br />

il catalogo delle e<strong>di</strong>zioni e dei manoscritti. Il primo annuncio<br />

<strong>di</strong> un volume <strong>di</strong> Elegie romane risale al 7 agosto<br />

1887; se ne parla ancora nell’agosto 1889 quando il Poeta<br />

aveva pubblicato solo poche liriche; la data <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione<br />

è poi spostata alla primavera 1890 e, ancora, al marzo<br />

1891. Per la rottura dei rapporti <strong>di</strong> d’Annunzio con<br />

l’e<strong>di</strong>tore milanese Treves, le Elegie romane apparvero per<br />

i tipi della Zanichelli il 20 maggio 1892. Il successivo 8<br />

giugno d’Annunzio ne mandò copia alla musa ispiratrice,<br />

Barbara Leoni. Lungo il periodo della gestazione tipografica,<br />

ma lungo anche quello della composizione della<br />

raccolta che va dalla stesura della prima lirica Villa Me<strong>di</strong>ci,<br />

nel giugno 1887, alla pubblicazione del Congedo il<br />

5 maggio 1892. Questo libro <strong>di</strong> versi in onore della donna<br />

amata (d’Annunzio aveva incontrato Barbara<br />

Leoni nell’aprile 1887 e iniziato con lei<br />

una relazione amorosa che, con alterne vicende,<br />

durerà fino al1892) ripropone i due<br />

temi dominanti delle Römische Elegien<br />

goethiane (la passione amorosa e lo sfondo<br />

partecipe <strong>di</strong> Roma) ma utilizza anche tutta<br />

l’esperienza letteraria e poetica dell’Autore che<br />

traspone gli spunti biografici del proprio iti-<br />

nerario amoroso in un testo poetico ad alta<br />

referenzialità letteraria interpretandoli con<br />

sensibilità artistica. Alla esaltazione e alla glorificazione<br />

dell’amore, nel primo libro, seguono,<br />

nel secondo, il tema della stanchezza<br />

per una passione ormai usurata, nel terzo, visioni oniriche<br />

<strong>di</strong> quella Roma che ne è stata testimone, nel quarto,<br />

le ultime profferte d’amore mentre è già apparso l’astro<br />

della contessa Maria Gravina. Nelle elegie del 1891-<br />

92, composte a Napoli, maturano le nuove tensioni para<strong>di</strong>siache,<br />

si cerca una <strong>di</strong>versa musicalità, si persegue una<br />

maggiore libertà metrica col ricorso a endecasillabi sdruccioli<br />

impiegati talvolta a sostituire il pentametro del <strong>di</strong>stico<br />

elegiaco, si accentua il simbolismo onirico che consente<br />

<strong>di</strong> sprofondarsi nel proprio mondo interiore e <strong>di</strong><br />

rifugiarsi nel cerchio mistico-estetico dell’Arte una volta<br />

vinta la servitù dell’Amore. Inutile sottolineare il fatto che<br />

questa e<strong>di</strong>zione pone la parola fine alle vicende a stampa<br />

delle Elegie romane.<br />

Seminario <strong>di</strong> aggiornamento delle Lingue straniere<br />

S i è tenuto a <strong>Cagliari</strong> un seminario <strong>di</strong> aggiornamento sulle problematiche connesse all’appren<strong>di</strong>mento e all’insegnamento<br />

delle lingue straniere all’<strong>Università</strong>. Il seminario, promosso dal Centro Linguistico d’ateneo, dalle<br />

facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione, Scienze Politiche ed Economia<br />

e con l’intervento del rettore, ha visto <strong>stu<strong>di</strong></strong>osi, ricercatori, docenti <strong>di</strong> lingua ed esperti e collaboratori linguistici<br />

<strong>di</strong>alogare con le proposte fornite da Dario Calimani, <strong>di</strong>rettore del Centro linguistico <strong>di</strong> interfacoltà, Venezia, Ca’Foscari,<br />

e dai suoi collaboratori Geral<strong>di</strong>ne Ludbrook e Gino Schiavinato. Tra i quesiti proposti figuravano le nuove<br />

prospettive aperte dalla Riforma universitaria nell’ambito dell’insegnamento delle Lingue straniere all’università, la<br />

produzione <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> testing informatizzati, le attività multime<strong>di</strong>ali, la valutazione e i requisiti linguistici. Dai<br />

lavori è affiorata molto chiaramente la funzione che un Centro Linguistico dovrebbe svolgere all’interno <strong>di</strong> un ateneo<br />

e che abbraccia attività <strong>di</strong>versificate e qualificanti quali la realizzazione e la produzione <strong>di</strong> materiali linguistici, <strong>di</strong><br />

software informatico, <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> esercitazione e testing informatizzato, non solo per le lingue straniere ma anche<br />

per l’insegnamento dell’italiano a stranieri, del latino e del greco. L’iniziativa ha riscosso un grande successo <strong>di</strong><br />

partecipazione mostrando, che il progetto <strong>di</strong> attuare una <strong>Università</strong> al passo con i tempi esige l’imme<strong>di</strong>ato potenziamento<br />

<strong>di</strong> questo fondamentale settore. Santa Boi - docente <strong>di</strong> Letteratura inglese, facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

13<br />

L ’<br />

Giorgio Celli<br />

a Scienze<br />

della formazione<br />

aula magna della facoltà <strong>di</strong><br />

Scienze della formazione ha<br />

ospitato i lavori del convegno nazionale<br />

“Psicologia, Etologia, Ecologia:<br />

società ed ambiente”, organizzato<br />

dal <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Psicologia.<br />

Tra i <strong>numero</strong>si docenti e <strong>stu<strong>di</strong></strong>osi<br />

intervenuti ricor<strong>di</strong>amo Giorgio<br />

Vallortigara (università <strong>di</strong> Trieste),<br />

Alessandro Bartolomucci<br />

(Parma), Emanuela Prato Previde<br />

(Milano) e l’ornitologo Helmar<br />

Schenk. Di rilievo la presenza dell’entomologo<br />

Giorgio Celli<br />

che ha tenuto<br />

una lezione<br />

magistrale e<br />

ha coor<strong>di</strong>nato<br />

la sessione <strong>di</strong><br />

lavori “Menti<br />

ed adattamento”.<br />

Veronese,<br />

classe ’35, biologo,<strong>di</strong>vulgatore<br />

e scrittore<br />

Giorgio Celli<br />

italiano, Celli <strong>di</strong>rige l’istituto <strong>di</strong><br />

Entomologia “Guido Gran<strong>di</strong>” dell’università<br />

<strong>di</strong> Bologna e ha raggiunto<br />

la notorietà grazie alle doti<br />

<strong>di</strong> ricercatore ed ecologista, <strong>di</strong><br />

scrittore, critico d’arte e <strong>di</strong>vulgatore<br />

televisivo. Come ecologo ha incentrato<br />

il suo interesse sull’ecologia<br />

dei campi coltivati. In questo<br />

contesto ha fondato una struttura,<br />

unica in Italia, nella quale vengono<br />

prodotti insetti utili alla lotta<br />

biologica ai parassiti, e due centri<br />

<strong>di</strong> ecologia applicata che si occupano<br />

del controllo delle popolazioni<br />

<strong>di</strong> zanzare nelle zone umide.<br />

In quanto entomologo ha <strong>stu<strong>di</strong></strong>ato<br />

le api sia sul versante della ricerca<br />

ecologica, come possibili in<strong>di</strong>catrici<br />

del livello <strong>di</strong> inquinamento da<br />

pestici<strong>di</strong> e da piombo, sia sul versante<br />

etologico, <strong>stu<strong>di</strong></strong>ando alcuni<br />

aspetti della loro percezione visiva<br />

e delle loro capacità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.<br />

L’ipotesi che regge tutto il<br />

suo lavoro tende a una riunificazione<br />

delle due culture, quella<br />

scientifica e quella artistica, un<br />

problema che, considerate le sue<br />

esistenze parallele, sembra essere<br />

per lui a un tempo esistenziale e<br />

storico. Collabora con “La Stampa”<br />

ed è autore e conduttore da <strong>di</strong>versi<br />

anni <strong>di</strong> una rubrica televisiva<br />

dal titolo “Nel regno <strong>degli</strong> animali”.<br />

Dal 1999 lavora al Parlamento<br />

Europeo come eurodeputato eletto<br />

nelle liste dei Ver<strong>di</strong>. (s.c.)

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