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Maggio - numero sedici - Università degli studi di Cagliari.

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•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 3<br />

P<br />

O<br />

La ricerca secondo Patrizia Farci<br />

atrizia Farci, professore or<strong>di</strong>nario<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina inter-<br />

na nella nostra università, in occasione<br />

della tre<strong>di</strong>cesima settimana<br />

della ricerca scientifica e tecnologica,<br />

ha presentato una relazione<br />

sulla ricerca<br />

biome<strong>di</strong>ca. La professoressa<br />

Farci è da anni<br />

impegnata nelle ricerche<br />

sulle malattie<br />

del fegato, dove peraltro<br />

ha conseguito<br />

importantissimi risultati,<br />

contribuendo<br />

ad attribuire al nostro<br />

ateneo un ruolo <strong>di</strong> alto<br />

prestigio a livello<br />

nazionale ed interna-<br />

zionale. “La ricerca<br />

scientifica è un patrimonio<br />

<strong>di</strong> importanza<br />

Il “Progetto Genoma”: un fondamentale punto <strong>di</strong> partenza<br />

Patrizia Farci<br />

fondamentale per lo sviluppo dell’umanità.<br />

Come l’informazione<br />

genetica, i risultati della ricerca<br />

vengono trasmessi ai nostri <strong>di</strong>scendenti<br />

e sopravvivono arricchendo e<br />

mutando le fondamenta stesse della<br />

nostra vita”, inizia così la relazione<br />

della <strong>stu<strong>di</strong></strong>osa che continua <strong>di</strong>cendo:<br />

“In campo biome<strong>di</strong>co negli<br />

ultimi anni abbiamo assistito ad<br />

un’accelerazione della ricerca talmente<br />

impressionante da lasciare<br />

stor<strong>di</strong>ti. È pressoché impossibile anche<br />

solo elencare le singole scoperte<br />

che hanno cambiato ra<strong>di</strong>calmente<br />

il nostro modo <strong>di</strong> vedere le malattie<br />

e soprattutto la <strong>di</strong>agnosi,<br />

la terapia e la<br />

prevenzione. Ma c’è<br />

un risultato che meglio<br />

<strong>di</strong> ogni altro rappresenta<br />

la nuova<br />

frontiera della ricerca<br />

biome<strong>di</strong>ca: il “Progetto<br />

Genoma Umano”,<br />

che ha segnato nella<br />

ricerca il passaggio<br />

dall’era pre- a quella<br />

post-genomica”. Il<br />

progetto Genoma ha<br />

riscosso uno straor<strong>di</strong>nario<br />

successo, forse<br />

è stata la più ambiziosa impresa<br />

scientifica mai tentata fino ad oggi,<br />

rappresentando un momento<br />

epocale nella storia dell’umanità.<br />

“Il sequenziamento dell’intero genoma<br />

umano, con la catalogazione<br />

sistematica dei centomila geni contenuti<br />

nei nostri ventiquattro cromosomi,<br />

è stato un vero e proprio<br />

punto <strong>di</strong> svolta della scienza mo-<br />

rganizzato dal comune e dalla comunità montana, lo scorso aprile si è<br />

tenuto a Tortolì un convegno sul tema “Le tecnologie per la società<br />

dell’informazione al servizio del territorio”. Alla presenza <strong>di</strong> amministratori<br />

comunali e tecnici, è stato approfon<strong>di</strong>to il tema<br />

dei servizi e dell’informazione al citta<strong>di</strong>no attraverso<br />

il Comune “trasparente” anche alla luce delle<br />

più recenti riforme (prof. Aldo Pavan) e del<br />

ruolo svolto dagli stessi comuni con l’introduzione<br />

dello sportello unico, strumento quanto mai<br />

innovativo sul quale, peraltro, una normativa non<br />

ancora adeguata ha finito col scaricare le <strong>di</strong>fficoltà<br />

della procedura amministrativa (prof. Giovanni<br />

Duni). Le nuove tecnologie informatiche sono<br />

state, inoltre, al centro dell’approfon<strong>di</strong>mento che<br />

ha riguardato la pianificazione urbana, in particolar<br />

modo in merito ad una adeguata pianificazione<br />

dei trasporti (prof. Italo Meloni) e la valorizzazione<br />

del territorio attraverso un sistema <strong>di</strong> rilevamento cartografico informatizzato<br />

attraverso l’uso dei satelliti (prof. Giancarlo Deplano), tema quest’ultimo<br />

molto attuale nella nostra regione, come testimoniato dal convegno<br />

organizzato dall’Assessorato <strong>degli</strong> Enti locali, finanze ed urbanistica nei<br />

giorni 17 e 18 aprile. Non poteva mancare un approfon<strong>di</strong>mento adeguato<br />

sul ruolo che le nuove tecnologie hanno avuto per la formazione a <strong>di</strong>stanza e<br />

per il net-learning (prof. Francesco Aymerich), con precisi riferimenti all’esperienza<br />

del nostro ateneo nei corsi <strong>di</strong> Informatica <strong>di</strong> Ilbono e Sorgono. Già<br />

il rettore Pasquale Mistretta, nel suo intervento <strong>di</strong> apertura dei lavori, aveva<br />

derna. Segna un confine ideale tra<br />

la fine <strong>di</strong> un’epoca “l’era pre-genomica”<br />

e l’inizio <strong>di</strong> una nuova epoca<br />

“l’era post-genomica”. Questa conquista<br />

non costituisce pertanto un<br />

punto d’arrivo, ma bensì uno<br />

straor<strong>di</strong>nario punto <strong>di</strong> partenza.<br />

Un trampolino verso il futuro che,<br />

in quanto tale, porta con sé un carico<br />

<strong>di</strong> aspettative senza precedenti”.<br />

La professoressa Farci conclude<br />

<strong>di</strong>cendo che: “l’unica possibilità<br />

<strong>di</strong> rimanere al passo con la<br />

scienza internazionale è quello <strong>di</strong><br />

sostenere e <strong>di</strong> espandere la rete <strong>di</strong><br />

collaborazione esterna e soprattutto<br />

l’internazionalizzazione della ricerca.<br />

La nostra università sembra<br />

aver sposato questo concetto e molti<br />

dei nostri ricercatori ne sono testimoni<br />

con una fervente attività <strong>di</strong><br />

collaborazione esterna. Con una<br />

nuova apertura culturale e nuove<br />

normative che favoriscano la mobilità<br />

anche la nostra università si<br />

potrà collocare degnamente sulla<br />

strada maestra della ricerca globale,<br />

a fianco dei gran<strong>di</strong> centri <strong>di</strong> eccellenza<br />

internazionali, prendendo<br />

parte attiva alla grande avventura<br />

dell’era post-genomica”.<br />

Stefania Pinna<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

posto l’accento sull’importanza dell’iniziativa per i territori dell’Ogliastra e<br />

della Barbagia Mandrolisai che soffrono forse più <strong>di</strong> altri, per un verso, <strong>di</strong><br />

una debole situazione socio-economica, e, per l’altro, <strong>di</strong> un isolamento dovuto<br />

anche all’inadeguatezza delle reti <strong>di</strong> comunicazione.<br />

Alla scadenza del primo triennio dell’esperimento<br />

e alla vigilia del conferimento delle<br />

prime lauree “a <strong>di</strong>stanza” si fanno i bilanci <strong>di</strong> quello<br />

che inizialmente era stata una scommessa dell’ateneo<br />

cagliaritano e soprattutto del rettore. I bilanci<br />

sono così positivi da spingere l’ateneo cagliaritano<br />

ad incrementare l’offerta <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica a <strong>di</strong>stanza:<br />

nel prossimo anno accademico, sarà <strong>di</strong>sponibile<br />

una nuova sede a Sanluri, grazie alla collaborazione<br />

ormai consolidata con Tiscali, e probabilmente<br />

un’altra a Tempio. Sull’università a <strong>di</strong>stanza<br />

c’è stata tuttavia una voce “fuori dal coro”:<br />

il consigliere regionale Bruno Murgia (An), nel<br />

corso del convegno <strong>di</strong> Tortolì, ha infatti criticato la scelta sarda <strong>di</strong> puntare<br />

esclusivamente su corsi “gemmati” da altri atenei, ritenendo invece auspicabile<br />

la creazione <strong>di</strong> un terzo polo universitario autonomo e proponendo<br />

Nuoro come sua sede naturale. La questione, come sottolineato dalla dott.<br />

M. Silvana Congiu, responsabile dell’Area <strong>Università</strong> <strong>di</strong>ffusa e rapporti con<br />

il territorio del nostro ateneo, ha evidentemente risvolti non esauribili in poche<br />

battute: alla riflessione occorre contribuire tenendo conto del fatto che<br />

l’autonomia richiede un lungo percorso <strong>di</strong>fficilmente prescin<strong>di</strong>bile, nella nostra<br />

realtà, dalla tra<strong>di</strong>zione plurisecolare dei due atenei sar<strong>di</strong>. Donatella Tore<br />

3<br />

Ingegneria<br />

biome<strong>di</strong>ca al via<br />

I<br />

l nuovo corso <strong>di</strong> Ingegneria<br />

biome<strong>di</strong>ca si svolgerà nella facoltà<br />

<strong>di</strong> Ingegneria (lauree in Ingegneria<br />

dell’informazione e Ingegneria<br />

industriale). Obiettivi formativi.<br />

l’Ingegneria biome<strong>di</strong>ca costituisce<br />

un nuovo settore della scienza e della<br />

tecnologia a carattere inter<strong>di</strong>sciplinare<br />

nei riguar<strong>di</strong> dell’Ingegneria,<br />

della Me<strong>di</strong>cina e della Biologia. L’obiettivo<br />

del corso in Ingegneria biome<strong>di</strong>ca<br />

è pertanto quello <strong>di</strong> formare<br />

ingegneri in grado <strong>di</strong> operare nel<br />

settore industriale, con particolare<br />

riferimento al comparto biome<strong>di</strong>cale,<br />

in attività <strong>di</strong> progettazione e <strong>di</strong><br />

produzione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>spositivi,<br />

strumenti e sistemi<br />

me<strong>di</strong>cali,<br />

e nell’ambito<br />

delle strutture<br />

pubbliche e private<br />

nella gestione<br />

delle apparecchiature<br />

biome<strong>di</strong>che e<br />

nella soluzione <strong>di</strong> problemi metodologici<br />

e tecnologici nell’erogazione<br />

dei servizi sanitari. L’ingegnere biome<strong>di</strong>co<br />

è in grado <strong>di</strong> operare sia in<br />

strutture ospedaliere, sia presso industrie,<br />

università e centri <strong>di</strong> ricerca.<br />

Le nuove tecnologie al servizio del territorio e della cultura<br />

<strong>Università</strong> <strong>di</strong>ffusa, confronto sulla società dell’informazione a Tortolì

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