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Maggio - numero sedici - Università degli studi di Cagliari.

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•• UNICA - 16 12-05-2003 8:52 Pagina 5<br />

sità <strong>di</strong> Harvard e l’Ambasciata <strong>degli</strong><br />

Stati Uniti a Roma. La visita del gruppo<br />

<strong>di</strong>plomatico si è conclusa con la visita<br />

alla settecentesca aula magna e la<br />

riaffermazione calorosa <strong>di</strong> un impegno reciproco<br />

<strong>di</strong> collaborazione. Paola Boi<br />

I<br />

[ 7 ]<br />

L’aula magna. Mel Sambler ha mostrato curiosità<br />

per il modello della <strong>di</strong>namo <strong>di</strong> Antonio<br />

Pacinotti. In aula magna, lo staff dell’ambasciatore<br />

ha apprezzato la volta affrescata.<br />

[ 8 ]<br />

Docente Lingue e letterature<br />

anglo-americane<br />

Il commiato. Pasquale Mistretta accompagna l’illustre<br />

ospite. L’argomento che ha concluso la visita riguarda<br />

la storia dell’università e della città <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>.<br />

Il confronto /2. Il <strong>numero</strong> uno <strong>degli</strong><br />

Usa in Italia è rimasto colpito dai<br />

progetti e dai programmi <strong>di</strong> ricerca<br />

curati dall’ateneo. In particolare,<br />

Sambler ha apprezzato “L’<strong>Università</strong><br />

Diffusa”, la filosofia promossa dal<br />

rettore tesa a coniugare la formazione<br />

superiore con le esigenze del territorio,<br />

delle imprese e <strong>degli</strong> enti pubblici<br />

e privati.<br />

Bye bye. L’affettuoso arrivederci tra<br />

Pasquale Mistretta e Mel Sambler sigla<br />

un invito e una promessa: “L’aspetto<br />

a Roma” ha detto l’ambasciatore.<br />

“Sarò lieto <strong>di</strong> venirla a trovare”<br />

la replica del rettore.<br />

l cinque febbraio la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione sul ruolo delle università<br />

nell’Europa della conoscenza. Come recita la fonte, la società della conoscenza <strong>di</strong>pende, per la sua<br />

crescita, dalla produzione <strong>di</strong> sapere <strong>di</strong> tipo nuovo, dalla sua trasmissione me<strong>di</strong>ante l’istruzione e la formazione,<br />

dalla sua <strong>di</strong>vulgazione tramite le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dal suo uso nei<br />

nuovi processi industriali e nei servizi. Le università sono luoghi unici in quanto partecipano al nucleo stesso<br />

<strong>di</strong> tutti questi processi grazie al loro ruolo centrale nei settori della ricerca e sfruttamento dei risultati della<br />

stessa, dell’istruzione e della formazione e dello sviluppo regionale e locale. L’Unione europea pertanto necessita<br />

<strong>di</strong> un mondo universitario sano e fiorente, ha bisogno <strong>di</strong> eccellenza nelle sue università, <strong>di</strong> ottimizzare<br />

i processi che stanno alla base della società della conoscenza e <strong>di</strong> realizzare l’obiettivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare l’economia<br />

basata sulla conoscenza più competitiva e <strong>di</strong>namica del mondo, in grado <strong>di</strong> realizzare una crescita economica<br />

sostenibile con nuovi e migliori posti <strong>di</strong> lavoro e una maggiore coesione sociale. Il mondo universitario europeo<br />

non è però esente da problemi, né gli atenei d’Europa risultano oggigiorno concorrenziali rispetto a<br />

quello delle nostre principali controparti a livello planetario, pur producendo pubblicazioni scientifiche <strong>di</strong><br />

alta qualità. La comunicazione rileva una serie <strong>di</strong> settori in cui occorre procedere a una riflessione, e spesso<br />

anche a un’azione, e pone una serie <strong>di</strong> domande invitando tutte le parti interessate ai settori dell’istruzione<br />

superiore, della ricerca e dell’innovazione a rispondere in merito. La commissione farà il punto del <strong>di</strong>battito<br />

nell’estate del 2003 e in<strong>di</strong>viduerà le iniziative adeguate, eventualmente in una nuova comunicazione da<br />

sottoporre ai ministri dell’istruzione nel quadro del consiglio istruzione e ai ministri della ricerca nel quadro<br />

del consiglio concorrenza, nonché al vertice europeo dei ministri dell’istruzione superiore.<br />

[ 6 ]<br />

[ 9 ]<br />

Le università nell’Europa della conoscenza: si apre il <strong>di</strong>battito<br />

relazioni internazionali<br />

D<br />

Numero 16<br />

maggio 2003<br />

Giurisprudenza, convegno<br />

sull’Unione Europea<br />

5<br />

opo le decisioni del Consiglio europeo <strong>di</strong> Copenaghen<br />

e la firma dei Trattati <strong>di</strong> adesione,<br />

il percorso che conduce l’Unione europea al più grande<br />

allargamento della sua storia è ormai definito: a<br />

partire dal maggio 2004 <strong>di</strong>eci nuovi paesi entreranno<br />

a far parte dell’Unione, portando a venticinque<br />

i suoi membri e a 450 milioni i suoi abitanti. Delle<br />

principali questioni poste dal prossimo allargamento<br />

si è <strong>di</strong>scusso nella facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza, in un<br />

convegno organizzato dal Centro Inter<strong>di</strong>partimentale<br />

<strong>di</strong> Documentazione Europea e dall’Associazione<br />

“Isocadores” per la presentazione dell’ultimo libro<br />

<strong>di</strong> Enrico Letta (“L’allargamento dell’Unione europea”,<br />

ed. Il Mulino). Il convegno è stato introdotto<br />

dal preside Francesco Sitzia, che ha evidenziato “La<br />

completezza del volume e nel contempo la sua efficacia<br />

<strong>di</strong>vulgativa. Inoltre, è motivo <strong>di</strong> particolare interesse<br />

per la facoltà affrontare riflessioni che siano<br />

accessibili ad un pubblico più ampio della comunità<br />

scientifica”. È poi intervenuta la professoressa Isabella<br />

Castangia, <strong>di</strong>rettore del Centro e docente <strong>di</strong><br />

Diritto internazionale e Diritto dell’Unione europea,<br />

che ha ripercorso le tappe storiche dei precedenti ampliamenti<br />

della Comunità europea e ha elencato i<br />

principali no<strong>di</strong> giuri<strong>di</strong>ci e politici dell’attuale fase,<br />

evidenziando in particolare la necessità <strong>di</strong> adeguamento<br />

delle istituzioni dell’Ue e il problema <strong>di</strong> una<br />

comune definizione della sua proiezione sullo scenario<br />

delle relazioni internazionali, drammaticamente<br />

emerso in occasione del conflitto iracheno, e che rischia<br />

<strong>di</strong> essere reso maggiormente complesso dall’ingresso<br />

dei nuovi membri. Successivamente è intervenuto,<br />

per l’associazione “Isocadores”, Gianmario<br />

Selis, che si è soffermato soprattutto sulle conseguenze<br />

dell’allargamento sulle politiche comunitarie<br />

<strong>di</strong> riequilibrio dei <strong>di</strong>vari <strong>di</strong> sviluppo regionale<br />

e sulla necessità <strong>di</strong> rendere l’Unione maggiormente<br />

democratica e capace <strong>di</strong> coinvolgere nelle sue decisioni<br />

le autonomie territoriali e regionali. Infine ha<br />

preso la parola l’autore, che, anche rispondendo alle<br />

domande del giornalista Nicola Scano, che ha moderato<br />

il <strong>di</strong>battito, ha esposto le tesi fondamentali<br />

del libro e risposto a <strong>numero</strong>se domande poste dal<br />

pubblico. Tra i punti affrontati dall’intervento <strong>di</strong> Letta,<br />

i potenziali effetti positivi, anche in termini economici,<br />

dell’ampliamento dell’Unione, che comunque<br />

rappresenta, a suo avviso, un appuntamento<br />

storico al quale l’Europa non poteva mancare. Egli<br />

ha poi affermato che “questo evento rende ora inelu<strong>di</strong>bile<br />

affrontare il tema della riforma delle istituzioni<br />

e delle regole decisionali dell’Ue, sottoposto attualmente<br />

all’esame della Convenzione europea e <strong>di</strong> seguito<br />

della Conferenza intergovernativa: si tratta <strong>di</strong> una<br />

prova decisiva, dalla<br />

quale il processo <strong>di</strong> integrazione<br />

può risultare<br />

rafforzato ma anche, se<br />

mancherà il coraggio necessario<br />

e prevarranno soluzioni<br />

<strong>di</strong> stampo intergovernativo,<br />

pericolosamente rallentato. L’Italia - ha concluso<br />

Letta - dovrebbe affrontare i prossimi sei mesi,<br />

nei quali eserciterà la presidenza del Consiglio europeo,<br />

evitando <strong>di</strong> riprodurre anche sulla materia europea le<br />

contrapposizioni politiche interne e sfruttando l’irripetibile<br />

occasione <strong>di</strong> avere tre uomini ai vertici istituzionali<br />

(Consiglio, Commissione, Convenzione) per imprimere<br />

la sua impostazione alle regole che nel futuro<br />

governeranno l’Europa”.

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