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pag. 13 Il Team df Sport Specialist

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1 – Incominciamo con una domanda piuttosto indiscreta,<br />

perché viene ad interpellarti sotto un aspetto gelosamente<br />

personale, che ci consentirebbe però di entrare subito<br />

nel cuore di una delicata situazione: una attività, quella<br />

da te intrapresa, dettata da pura passione, o come valida<br />

soluzione professionale? La tua cioè è stata una scelta dove<br />

a giocare è stato un irresistibile amore per la montagna, per<br />

cui starsene lontano, anche se solo saltuariamente, avrebbe<br />

comportato di soffrirne la mancanza? Oppure diventare<br />

Guida Alpina costituiva per te l’opportunità, comunque<br />

degna di approvazione, di immettersi in una carriera<br />

vantaggiosa, ancorché piacevole?<br />

Barmasse <strong>Il</strong> bisnonno, il nonno e poi mio padre sono<br />

divenuti Guide Alpine perché amavano la Valtournenche, e<br />

la Grand Becca (così noi valligiani chiamiamo il Cervino) e<br />

volevano condividerne con altre persone, il fascino, i segreti, la<br />

bellezza, la solennità e l’immensità di questa montagna. Oggi<br />

come allora nulla è cambiato, almeno per quanto mi riguarda.<br />

L’idea di poter regalare delle emozioni uniche a persone che<br />

senza l’aiuto delle Guide Alpine non potrebbero affrontare<br />

l’ascesa del Cervino e di tutte le altre montagne nel mondo,<br />

rappresenta l’essenza magica di questo mestiere che non deve mai<br />

essere confuso con una professione che possa regalare carriera,<br />

vantaggio, approvazione e soprattutto denaro; e questo è l’unico<br />

motivo per il quale oggi io ho deciso di rappresentare la quarta<br />

generazione di Guide Alpine della mia famiglia, i Barmasse.<br />

Bassanini Sono diventato Guida Alpina perché quando<br />

avevo 20 anni mi sembrava fosse il miglior sistema per<br />

guadagnar dei soldi facendo ciò che mi divertiva di più.<br />

Camandona Premetto che nasco da genitori prettamente<br />

cittadini. L’unica passione che mi ha portato da giovanissimo<br />

in montagna è stata la caccia in montagna trasmessami<br />

da mio padre. Ho iniziato ad andare in montagna e scalare<br />

a una età, che oggi si direbbe troppo vecchia, cioè a 17-18<br />

anni, dopo aver concluso l’esame da Maestro di sci alpino; la<br />

passione per l’alpinismo è cresciuta successivamente, a 24 anni<br />

sono diventato aspirante Guida Alpina, una opportunità di<br />

lavoro e passione. Tutta questa premessa per concretizzare che<br />

per me la montagna è prima di tutto grande passione per<br />

l’alpinismo e tutte le sue discipline e poi ovviamente anche<br />

professionalità nel mestiere che custodisco gelosamente che<br />

mi dà la possibilità di vivere e di condividere la mia passione<br />

con altre persone e ovviamente non potrei farne a meno!<br />

Spataro Ho scelto di fare la Guida Alpina per<br />

poter essere sempre sulle mie amate montagne da solo o in<br />

com<strong>pag</strong>nia dei miei futuri Clienti. Come ho sempre fatto fin<br />

da piccolo sul monte Rosa in com<strong>pag</strong>nia di mio padre Remo<br />

che mi ha accom<strong>pag</strong>nato sulle prime salite a piedi o con gli sci.<br />

In seguito mi sono reso conto che la scelta era anche buona<br />

da un punto di vista prettamente economico. Ho iniziato a<br />

lavorare a vent’anni come Guida e da allora ho percorso molte<br />

cime con Clienti. Ancora oggi mi emoziona vedere la gioia dei<br />

miei Clienti che realizzano il sogno di raggiungere una vetta!<br />

18 | Uomini&<strong>Sport</strong> | Febbraio 20<strong>13</strong><br />

Torretta Nella vita ho cercato di realizzare tutte le<br />

mie aspirazioni: nei miei sogni di ragazzina c’era il desiderio<br />

di diventare Guida Alpina, un desiderio nato dalla prima<br />

salita sulla Piccola Ciamarella, con mio papà e la Guida<br />

Alpina Franco Girodo, quando avevo 15 anni. Ho studiato<br />

architettura a Torino e sono diventata Guida Alpina molti<br />

anni dopo, quando ho potuto permettermi di <strong>pag</strong>are il corso<br />

(in famiglia non si discuteva dell’eventualità di fare le selezioni<br />

per intraprendere questa professione, prima c’era l’Università!).<br />

Dopo la laurea sono andata a Innsbruck, in Austria, per un<br />

lavoro in uno studio di architettura. La città tirolese diventa<br />

il mio sfogo per vivere più vicino alle montagne, ma con un<br />

piede ancora nella città: sono libera di accedere alla selezione<br />

e ai corsi di formazione per Guide Alpine e continuare a<br />

lavorare nel campo del design. Innsbruck mi apre la strada<br />

per vivere in montagna e “di montagna”: progetto al computer<br />

muri di arrampicata, lavoro da aspirante Guida, disegno<br />

prodotti di design per la montagna per ditte diverse (caschi,<br />

zaini, bastoni per camminare, ecc.), divento un’atleta Grivel<br />

nelle gare internazionali di arrampicata su ghiaccio e vado in<br />

bici a scalare, come Hermann Buhl…Così per sette anni! <strong>Il</strong><br />

richiamo del Monte Bianco, dove avevo fatto le mie prime<br />

esperienze in montagna, è stato uno dei fattori che mi ha fatto<br />

rientrare in Italia. Volevo vivere solo più di montagna, la città<br />

non mi attirava più, e Courmayeur è stata l’occasione offertami<br />

da Grivel per cambiare la mia residenza. Sono così entrata<br />

a far parte delle Guide di Courmayeur alcuni anni dopo.

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