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EX - DIOCESI di CITTADUCALE - Home Page - Sac. Ferdinando ...

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UNITI SI VINCE<br />

Ogni persona ha un proprio modo <strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> esistere.<br />

Tutto ciò è legittimo ed anche meraviglioso, a <strong>di</strong>mostrazione che Dio-Creatore non ci ha fatti con il<br />

cliché, ma a ciascuno ha dato caratteristiche sue proprie, ben <strong>di</strong>stinte.<br />

E’ dalla <strong>di</strong>versità e dalla varietà che si manifesta l’originalità <strong>di</strong> quell’Artista-Dio, che ci ha permesso<br />

<strong>di</strong> essere irripetibili.<br />

Tuttavia, l’Essere Superiore ha fatto in modo che ciascuno sia complementare all’altro, e, quin<strong>di</strong>,<br />

ci ha resi necessari gli uni agli altri, per cui <strong>di</strong>venta fondamentale cercare l’altro, avere bisogno dell’altro,<br />

mettersi in relazione con qualsiasi altro.<br />

Assoluto è soltanto Dio.<br />

Poi, per il cristiano, per colui che si considera <strong>di</strong>scepolo <strong>di</strong> Gesù, esiste l’obbligo del rispetto del Comandamento<br />

Nuovo (Gv. 13,35), che richiede un Amore vero, profondo, convinto tra persone sullo stile del<br />

Divin Maestro (“Amatevi gli uni gli altri, come IO vi ho amato”- Gv. 13,34).<br />

Purtroppo, in ogni epoca si è manifestata la tendenza alla supremazia dell’uno sull’altro, per cui<br />

Caino ha cercato <strong>di</strong> eliminare Abele, un popolo ha tentato <strong>di</strong> soggiogare un altro popolo, una qualsiasi persona<br />

ha preteso <strong>di</strong> avere il sopravvento sul proprio simile.<br />

Ha prevalso, insomma, la legge del più prepotente: “HOMO HOMINI LUPUS”.<br />

Sebbene, molto cammino sia stato fatto sulla via della civiltà, ancora oggi permangono segnali allarmanti<br />

<strong>di</strong> brutalità!<br />

Nell’ambito religioso, in particolare, <strong>di</strong>venta quasi irrealizzabile il progetto <strong>di</strong> CRISTO, per cui<br />

ognuno pretende <strong>di</strong> costruirsi una Religione a proprio uso e consumo, minimamente rispettoso del messaggio<br />

evangelico, che viene ignorato e calpestato.<br />

Mentre Gesù pre<strong>di</strong>ca l’Amore fraterno, ad<strong>di</strong>rittura anche del nemico, ognuno cerca <strong>di</strong> scavalcare o<br />

evitare l’altro, quando le opinioni non collimano.<br />

Ognuno si fa giu<strong>di</strong>ce dell’altro, mentre il Cristo ricorda con tono perentorio ed inequivocabile: “Non<br />

giu<strong>di</strong>cate, per non essere giu<strong>di</strong>cati” (Mt. 7, 1).<br />

Per evitare che ciascuno possa seguire una propria strada, ha istituito la CHIESA, Comunità <strong>di</strong> credenti,<br />

caratterizzata da uno spirito <strong>di</strong> fraternità (cfr. ATTI 2, 42).<br />

Queste premesse danno la <strong>di</strong>mensione della linea che un autentico cristiano deve seguire, coerentemente<br />

alla dottrina evangelica.<br />

Ogni forma <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidualismo, pertanto, va contro il principio della<br />

“comunione”, che Cristo ha riba<strong>di</strong>to in maniera perentoria.<br />

A Cittaducale esiste un “tarlo” mici<strong>di</strong>ale, quello del “personalismo”.<br />

Ognuno riven<strong>di</strong>ca la priorità della propria persona. Intanto, il paese così<br />

<strong>di</strong>viso rischia <strong>di</strong> morire.<br />

E’ necessario, civilmente e –soprattutto- religiosamente, cercare<br />

l’UNIONE, anzi la COMUNIONE, perché da ogni singola persona possa<br />

derivare un “contributo” per il bene della collettività. L’egoismo, l’in<strong>di</strong>vidualismo<br />

hanno sempre <strong>di</strong>strutto la società.<br />

Bisogna cercare, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> eliminare l’Io per tentare la via del Noi.<br />

La S. Pasqua ci offre l’opportunità <strong>di</strong> morire al nostro egoismo ed<br />

aprirci allo spirito comunitario, per <strong>di</strong>ventare “nuove creature”, persone che<br />

“risorgono” e si aprano ad una vita nuova.<br />

E’ questo l’auspicio migliore che dovremmo tutti realizzare, ciascuno<br />

per la propria parte.<br />

UNITI si vince!<br />

Abbattiamo le barriere della <strong>di</strong>ffidenza, dell’in<strong>di</strong>fferenza e della mal<strong>di</strong>cenza<br />

ed intrapren<strong>di</strong>amo INSIEME la via dell’Amore vicendevole, perché<br />

“tutti riconoscano che siete miei Discepoli”, <strong>di</strong>ce il Signore Gesù (Gv. 13, 35).<br />

CIVITESI, UNIAMOCI per il “bene comune”!<br />

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