19 Agosto 2007 S. MAGNO, Origine della FESTA Chi ha fatto conoscere S. MAGNO ai Civitesi? Quasi certamente il culto verso il Santo fu introdotto verso il 1400. Mons. Nicola Maria CALCAGNINO, che fu il XIX Vescovo <strong>di</strong> Cittaducale dal 1750 al 1792, stabilì che Santu Mannu doveva identificarsi con SAN MAGNO <strong>di</strong> TRANI, Vescovo martirizzato in Ciociaria a Fabreteria Vetus (presso Ceccano), il cui corpo riposa nella Cripta della Cattedrale <strong>di</strong> ANAGNI. Ne fa fede l’Ufficiatura in onore <strong>di</strong> S. MAGNO, fatta stampare dal Vescovo per tutto il Clero della Diocesi. Chi effettivamente abbia portato a Cittaducale il nome ed il culto <strong>di</strong> S. Magno non possono essere stati altri che i “transumanti”, i quali si trovavano con i greggi in montagna, quando nella campagna laziale ed in Ciociaria il 19 agosto si celebrava la festa del Santo e anch’essi lo volevano onorare, scendendo dal Terminillo in città per la fiera e per le loro private devozioni. 16 PETESCIA, sulla via del Terminillo, costituiva in passato per i transumanti una sorta obbligata prima <strong>di</strong> intraprendere la via Salaria che li avrebbe ricondotti nella campagna romana. Di questa sosta obbligata sotto Petescia rimangono ancora le tracce, che risalgono alla preistoria della nostra città e reperti <strong>di</strong> queste sono conservati al Museo Pigorini <strong>di</strong> Roma. Da Anagni a Cittaducale il tragitto è breve e c’era sempre qualcuno che - regolarmente - lo faceva (“i transumanti”, appunto). Il culto <strong>di</strong> San Magno ha origini legate all’ampliamento della città, fondata nel 1309 dal Re Carlo II D’Angiò, in onore del figlio Roberto, Duca <strong>di</strong> Calabria ed erede al trono del regno <strong>di</strong> Napoli. Al culto fu ben presto aggiunta l’omonima Fiera, che si svolgeva per otto giorni durante il mese <strong>di</strong> agosto già dai primi anni del 1500, quando essa fu voluta da Paolo Mancini, uno dei “primati” della città, che vi condusse ben 25 delle sue vacche. Diversa è l’interpretazione del Dott. Sebastiano Marchesi, che nel suo “Compen<strong>di</strong>o Storico” <strong>di</strong> Cittaducale, dalle origini al 1592, dato in Rieti nel 1875, parla della festa che si celebra in questo giorno (19 agosto), perché “si sedarono le gare, ed accordarono le <strong>di</strong>fferenze, piuttosto per miracolosa provvidenza, che per giu<strong>di</strong>zio umano. Onde per questo rispetto, ed ancora perché fu essa un’altra volta in tal giorno libera da gran<strong>di</strong>ssima oppressione <strong>di</strong> sacco, si elesse cotanto alto Avvocato e Protettore”. Non esiste, comunque, una versione che possa riunire le opinioni <strong>di</strong> tanti stu<strong>di</strong>osi, che mantengono le proprie posizioni, sia sulle origini della Festa, che sul nome del Santo. A noi piace sposare l’ipotesi sopra esposta, convinti che l’origine della Festa coincida quasi con la costruzione della città nel 14° secolo. ================ Tela altare della navata laterale sinistra
CATTEDRALE DI S. MARIA del POPOLO (Enrico Di Sisto) 17