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Quaderni <strong>della</strong> Scuola <strong>della</strong> Pace – n. 9<br />

te, pubblicate, ma l’unico testo che è stato scritto per essere pubblicato è<br />

l’Introduzione alle Querce di Monte Sole, che sostanzialmente è un libro, se si<br />

pubblicassero le note con un carattere normale sarebbe un libro di 150 pagine:<br />

è un libro. È un testo pensato, è un testo voluto, è un testo meditato, non c’è<br />

nessuna urgenza, non c’è nessuna occasione a cui rispondere, se non appunto<br />

fare una introduzione a un libro.<br />

Sapete tutti che questo libro è legato anche al fatto che alla Comunità venne<br />

affidata la memoria dei martiri di Monte Sole e in questo senso il libro si presenta<br />

come un testo pieno e completo, non è un testo che riguarda un aspetto,<br />

una questione, solamente una vicenda storica per quanto tragica, per quanto<br />

affettivamente importante per tanti di noi, è molto di più, rappresenta per don<br />

Giuseppe una vera e propria confessione <strong>della</strong> fede, una vera e propria narrazione<br />

del mistero cristiano: è il suo vero testo sulla pace. Se noi vogliamo<br />

comprendere la pienezza <strong>della</strong> meditazione che don Giuseppe fa sui temi <strong>della</strong><br />

pace bisogna che leggiamo Monte Sole, perchè riprende una serie di questioni<br />

che avevamo già trovato nei testi citati, ma qui portati a pienezza e compimento.<br />

Quindi la questione <strong>della</strong> pace come questione suprema dell’umanità<br />

e il tema <strong>della</strong> pace al cuore <strong>della</strong> cristologia. Cita il testo di Fil. 2, uno dei testi<br />

forti di don Giuseppe che già troviamo nel documento al commento del magistero<br />

del Vaticano II, in cui si parla <strong>della</strong> guerra come idolo, dell’annuncio <strong>della</strong><br />

pace come vangelo sine glossa, dell’elusione <strong>della</strong> pace. Ritroviamo gli stessi<br />

temi ma rimeditati nell’Introduzione alle Querce in termini ancora più profondi e<br />

radicali. Cosa ha in più le Querce di Monte Sole? Che cosa esplicita in più?<br />

Questo davvero è qualcosa di straordinario. Ciò che veramente è in più e che<br />

è molto evidente è il tema delle vittime.<br />

Sorprende che don Giuseppe riassuma e rinarri nella prima parte tutta la vicenda<br />

che è accaduta a Monte Sole. Voglio ricordarvi che questa percezione<br />

delle vittime noi la troviamo in un testo che è immediatamente precedente<br />

questo, un testo fortissimo di don Giuseppe, il discorso all’Archiginnasio,<br />

nell’86, contemporaneo all’uscita di questo, ma la cui preparazione aveva richiesto<br />

un tempo lungo e meditato. Nel bellissimo discorso dell’Archiginnasio<br />

don Giuseppe dice appunto a proposito di Monte sole, e ci dà la chiave per entrare<br />

in questo testo bellissimo, “la vita monastica è per eccellenza sempre<br />

comunione non solo con l’Eterno, ma con la storia, con tutta la storia, quella<br />

vera, non curiosa, non frantumata nella pura quotidianità, non cronachistica, la<br />

storia <strong>della</strong> salvezza di tutti gli uomini soprattutto la storia degli umili, dei poveri,<br />

dei piccoli, di coloro che non hanno creatività, o sono impediti dall’esplicarla,<br />

sono certo la maggior parte degli uomini, che sono dei senza storia e comunione<br />

anche con quelli che non si vedono, che non si riconoscono, che non si<br />

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