Link a file PDF - Le Famiglie della Visitazione
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Quaderni <strong>della</strong> Scuola <strong>della</strong> Pace – n. 9<br />
Un’altra premessa che volevo fare è che io avevo pensato di parlare soprattutto<br />
<strong>della</strong> formazione di Gandhi, perché non si può parlare di tutto Gandhi, però<br />
le cose che ha detto don Nicolini mi hanno indotto e mi indurranno anche a fare<br />
degli accenni più generali all’India e non fermarmi solo a un discorso biografico.<br />
Incominciamo però proprio da un discorso biografico, perché non so quanto<br />
voi conoscete di Gandhi: Gandhi, di nome Mohandas Karamchand Gandhi,<br />
nasce nel 1869, in una località dell’India che si chiama Porbandar e in uno stato<br />
dell’India che si chiama Gujarat, tenendo conto che l’India oggi ha un ordinamento<br />
federale che assomiglia a quello degli Stati Uniti, uno stato che si<br />
trova nella parte più peninsulare dell’India, il Deccan, precisamente nella parte<br />
a nord-ovest. Vi dico questo perché Gujarat è una regione che abbraccia<br />
l’Oceano Indiano ed è volta in direzione dell’Africa orientale e <strong>della</strong> Penisola<br />
Araba, il che significa molto concretamente, perché, già a partire dal Medioevo,<br />
mentre le nostre navi europee avevano ancora molta paura a superare le<br />
colonne d’Ercole, lo Stretto di Gibilterra ed avventurarsi nel grande oceano misterioso,<br />
sconosciuto e pericoloso, invece le navi indiane, yemenite, arabe,<br />
persiane correvano lungo l’Oceano Indiano, importando merci, religioni, avviando<br />
traffici di vario genere, persone e cose. Il Gujarat era la regione più facile<br />
da raggiungere per chi partiva dalla Penisola Araba, dalla Persia e quindi,<br />
indirettamente, anche dall’Europa: è stata una regione sempre aperta a rapporti<br />
con altri, e questo aspetto significativo lo ritroveremo nel personaggio<br />
Gandhi.<br />
La sua famiglia è abbastanza benestante. È necessario però a questo punto<br />
allargare lo sguardo e la conoscenza al panorama sociale dell’India con una<br />
breve notazione sulla composizione <strong>della</strong> popolazione indiana: le caste. Nei<br />
libri c’è scritta una cosa che non è vera, che cioè in India ci sono quattro caste:<br />
i bramini, cioè i sacerdoti, i guerrieri, che si chiamano anche shatria, i vaysha,<br />
che sarebbero mercanti e artigiani, i shundra, che sarebbero la quarta casta,<br />
soprattutto contadini, i coltivatori <strong>della</strong> terra; poi ci sono i “fuori casta”, una<br />
specie di quinta casta, che però non è ufficialmente tale e che comprende tantissime<br />
persone.<br />
<strong>Le</strong> caste sono state ufficialmente abolite, soprattutto la condizione dei fuori casta,<br />
chiamati anche “intoccabili”, (Gandhi li chiamava ari jam, che vuol dire figli<br />
di Dio, per segnalare come il loro essere socialmente a un livello inferiore fosse<br />
in qualche modo compensato, premiato dal fatto che erano i più vicini al<br />
cuore di Dio). Loro però oggi preferiscono chiamarsi dalit, che vuol dire gli<br />
sfruttati, con una sorta di coscienza di classe, di coscienza sociale: sono<br />
chiamati in tanti modi e si tratta in ogni caso di persone molto maltrattate. Pur<br />
essendo decisamente una minoranza, i fuori casta superano comunque i cento<br />
milioni; quindi non sono in India una piccola particolarità folcloristica, ma<br />
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