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Quaderni <strong>della</strong> Scuola <strong>della</strong> Pace – n. 9<br />
venivano scomunicati se non fossero partiti per la guerra santa, per le Crociate.<br />
Federico II, che aveva conquistato Gerusalemme senza usare le spada,<br />
entrò in città con una scorta tutta formata di musulmani, perché si fidava più di<br />
loro che dei cristiani. Addirittura, dicono le fonti, al grande Pontificale che si<br />
tenne nel Santo Sepolcro presieduto dal Cardinal <strong>Le</strong>gato e alla presenza<br />
dall’Arcivescovo di Genova, l’imperatore non potè ricevere la comunione perché<br />
era stato scomunicato proprio per non aver combattuto la guerra santa per<br />
la conquista <strong>della</strong> città.<br />
Per completare la conoscenza bisogna ricordare che, mentre ci si dirigeva alle<br />
Crociate, si compì un orrendo massacro a Costantinopoli, dove il sangue <strong>della</strong><br />
gente ammazzata arrivava ai ferri dei cavalli. In quella circostanza peraltro riuscimmo<br />
a sterminare anche i cristiani, quelli dell’oriente. Non è perciò troppo<br />
difficile capire che il mondo islamico abbia di noi cristiani occidentali queste<br />
memorie, anche per tutte le guerre coloniali che abbiamo saputo compiere nei<br />
loro territori e contro di loro.<br />
Bisogna dirsi che è assurda anche la colpevolizzazione che si fa del mondo<br />
islamico, compresa la figura del kamikaze, che noi abbiamo conosciuto ben<br />
prima, fin dal tempo <strong>della</strong> seconda guerra mondiale contro i giapponesi.<br />
Sono passaggi delicati per i quali siamo tutti poco preparati; quindi è auspicio<br />
che si possa allargare lo studio <strong>della</strong> grandissima tradizione islamica<br />
dell’Europa dell’Alto Medio Evo, perché se non si parte da una base di conoscenza<br />
reciproca, il dialogo è troppo fragile, troppo superficiale.<br />
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