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La truffa dello ius soli<br />
di essersi naturalizzata. Ma Ghe<strong>org</strong>he è un cittadino europeo, <strong>qui</strong>ndi può già<br />
ottenerla, perché a lui bastano quattro anni di residenza in italia. Timbri, carte e<br />
certificati e nel 2012 arriva il decreto: Ghe<strong>org</strong>he è cittadino italiano, e con lui il<br />
piccolo John, che essendo nato nel 2010 ha solo due anni. Ma ha già ottenuto la<br />
cittadinanza italiana.<br />
Questi sono solo tre esempi di come un bambino nato (in italia o all'estero) da<br />
genitori stranieri, può ricevere la cittadinanza italiana ben prima del compimento dei<br />
diciotto anni di età: J<strong>org</strong>e a quattro anni, Epifanio a dodici anni e John a due anni.<br />
La frase ripetuta di continuo per cui “è impensabile che una persona nata in italia per<br />
avere la cittadinanza italia si debba aspettare di compiere i 18 anni solo perché è nato da genitori<br />
stranieri” è <strong>qui</strong>ndi una falsità. Di <strong>qui</strong> non si scappa.<br />
Ma perché la dicono? Si sono inventati la storiella di sana pianta? No, un fondo di<br />
verità c'è, solo che viene storpiato fino a far apparire le cose in modo molto diverso<br />
da quello che sono realmente.<br />
C'è infatti un'ulteriore via per ac<strong>qui</strong>sire la cittadinanza italiana. I ragazzi nati in<br />
italia e che hanno sempre vissuto in italia hanno diritto ad avere la cittadinanza<br />
italiana al compimento del diciottesimo anno di età, indipendentemente dai genitori.<br />
Esempio: il signor Suk-kyu, cittadino coreano, si trasferisce a Bologna con la moglie,<br />
e nella città emiliana nasce il piccolo Tae-gyu il quale va all'asilo, alle elementari e poi<br />
alle medie e alle superiori sempre a Bologna. Il signor Suk-kyu però non chiede la<br />
cittadinanza italiana, preferisce rimanere coreano, perché pensa che un giorno<br />
tornerà in Corea a godersi la pensione. E poi gli italiani gli stanno anche antipatici:<br />
delle volte lo chiamano muso giallo ed egli davvero non vuole avere in tasca lo stesso<br />
passaporto di quella gentaglia. Il figlio Tae-gyu però non la pensa allo stesso modo:<br />
egli è nato ed è cresciuto in a Bologna e si sente bolognese. Così raggiunta la<br />
maggiore età diventa responsabile di sé stesso e chiede la cittadinanza italiana.<br />
È vero, deve aspettare i diciotto anni per diventare italiano, ma non è certo colpa<br />
dello stato. La legge gli consentirebbe di diventare italiano molto prima, così come è<br />
successo per J<strong>org</strong>e o per Epifanio. Se il padre non ha voluto diventare italiano (e così<br />
trasferirgli la cittadinanza quando faceva le scuole medie) se la prenda col padre, non<br />
con lo stato. L'opportunità di diventare italiano c'era, se non l'hai sfruttata non è<br />
certo colpa della legge.<br />
Sono scelte che ognuno fa nella propria vita. Può decidere di prendere la<br />
cittadinanza italiana e trasferirla al figlio oppure può decidere di non prenderla e<br />
lasciare che poi il figlio scelga cosa fare della sua vita quando diventa maggiorenne.<br />
La legge ti offre entrambe le opzioni, ognuno scelga quella che più preferisce.<br />
Ma sia chiaro, quando si dice che un bambino nato in italia da genitori stranieri<br />
deve aspettare i 18 anni per ottenere la cittadinanza italiana si dice una falsità. Quella<br />
è una strada per ottenerla, ma non l'unica. Un bambino, nato in italia o all'estero da<br />
genitori stranieri può ottenere la cittadinanza italiana molto prima dei 18 anni.<br />
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