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La truffa dello ius soli<br />

Bene, abbiamo visto che nel <strong>qui</strong>nquennio 1994-1998 i permessi di soggiorno<br />

crescevano ad un ritmo di circa 88,4 mila all'anno. Ora andiamo a paragonare questi<br />

dati con le cittadinanze italiane concesse passati dodici anni, ossia nel <strong>qui</strong>nquennio<br />

2006-2010 (Tabella 2).<br />

2006 2007 2008 2009 2010 Totale<br />

5 615 6 857 14 534 22 962 21 630 71 598<br />

Tabella 2: Cittadinanze italiane concesse per residenza dal 2006 al 2010<br />

Nel <strong>qui</strong>nquennio 2006-2010 sono state concesse 71 598 cittadinanze italiane per<br />

residenza, che corrispondono a una media di 14, 3 mila all'anno.<br />

Perciò, a fronte di un flusso medio di 88,4 mila permessi di soggiorno in più<br />

all'anno abbiamo, dopo dodici anni un flusso medio di 14,3 mila persone che<br />

ac<strong>qui</strong>siscono la cittadinanza italiana per residenza. Possiamo <strong>qui</strong>ndi dire che le<br />

persone straniere che ricevono la cittadinanza dopo aver vissuto per dieci anni<br />

consecutivi in italia sono il 16%.<br />

[Teniamo presente che nel computo degli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza per<br />

naturalizzazione ci sono anche coloro che hanno dovuto aspettare meno di dieci anni per<br />

poter presentare domanda, come i cittadini di uno stato membro della Unione Europea, per i<br />

quali bastano quattro anni di residenza continuativa in italia; tuttavia non sono<br />

numericamente molto rilevanti (nel 2010 hanno ottenuto la cittadinanza giusto 1.359 rumeni e<br />

317 polacchi su un totale di 21.630 naturalizzazioni per residenza). Spannometricamente li<br />

compensiamo con coloro che sono arrivati dodici anni prima ma che poi hanno lasciato l'italia<br />

prima di maturare i re<strong>qui</strong>siti per chiedere la cittadinanza.]<br />

Poi possiamo discutere se il 16% di immigrati che ricevono la cittadinanza per<br />

residenza è tanto o poco, ma di sicuro siamo ben lontani da quei numeri sparati<br />

senza senso, come quando si paragonano 65 mila cittadinanze con 4 milioni e mezzo<br />

di stranieri. C'è un ordine di grandezza di differenza.<br />

Ci sarebbe da fare un commento sul fatto che le cittadinanze concesse (65.938 nel<br />

2010) siano state definite da Sarubbi “numericamente ridicole”. Ora, non so cosa intenda<br />

Sarubbi per numericamente ridicolo; non esiste – a quanto mi risulta – una scala di<br />

ridicolosità su cui misurare in modo univoco se sono ridicole o meno. Ognuno è poi<br />

libero di definire numericamente ridicolo quello che vuole. Però, il dubbio che<br />

vengano considerate numericamente ridicole per l'insensato accostamento “66 mila<br />

cittadinanze concesse vs. 4 milioni e mezzo di stranieri” viene.<br />

E allora usiamo lo stesso criterio: paragoniamo il numero di cittadinanze concesse<br />

con il numero di immigrati residenti in altri paesi come la Germania, che viene<br />

descritta come luminoso esempio da imitare nelle politiche di immigrazione e<br />

integrazione: nel 2010 gli stranieri erano quasi 7,2 milioni e coloro che hanno<br />

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