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La truffa dello ius soli<br />

È del tutto evidente che una motivazione del genere è assurda. Anche in questo<br />

caso ci saranno mille modi di “bucare” la legge: si svilupperanno mercati di<br />

contrabbando, ci si ingegnerà per distillare la grappa nel seminterrato... Ma la legge<br />

non è demenziale perché c'è chi la aggira facendo il contrabbando. La legge è<br />

demenziale perché si basa su un capriccio di chi l'ha imposta.<br />

Venendo alla cittadinanza, quali sono le motivazioni per cui si decide di dare la<br />

cittadinanza italiana secondo lo ius sanguinis o lo ius soli? Su cosa si basano questi<br />

principi?<br />

Per lo ius sanguinis è italiano il figlio di almeno un genitore italiano. Questo<br />

principio si basa sul fatto che un genitore trasmetta ai proprio figli la sua lingua, la<br />

sua cultura, i suoi costumi, i suoi difetti. Un bambino crea la propria identità a partire<br />

dall'educazione che riceve dai genitori, dalle cose che gli vietano e gli consento di<br />

fare, dai principi che gli trasmettono... Poi capita che un figlio si ribelli, capita che un<br />

padre svizzero trapiantato in Inghilterra imponga con severità al figlio di parlargli<br />

francese anziché in inglese e che per tutta risposta il figlio rigetti il forte spirito<br />

identitario del padre (diventando in compenso uno dei più grandi matematici del<br />

secolo scorso). Mi è capitato di vedere peruviani trapiantati in Giappone che si<br />

rassegnano a parlare in giapponese ai figli, perché impegnarsi nel crescere un figlio<br />

bilingue è troppa fatica. Ciò nonostante ho visto genitori italiani che hanno avuto<br />

figli misti all'estero e che si danno da fare per sviluppare il loro lato italiano. Ho<br />

incontrato ragazzi figli di polacchi emigrati in Colorado che ogni sabato mattina che<br />

Dio mandava in terra andavano alla scuola di polacco. Perché è istintivo che un<br />

genitore cerchi di trasmettere ai figli qualcosa di sé (probabilmente perché abbiamo<br />

un po' tutti la presunzione di pensare che quello che siamo, e che vogliamo<br />

trasmettere ai figli, sia il meglio in assoluto). Il meccanismo talvolta si inceppa con<br />

genitori che non si curano di trasmettere la propria lingua, cultura, identità ai figli?<br />

Certamente, ma il principio che sta alla base dello ius sanguinis è logico. Se l'uomo<br />

fosse un animale che partorisce i figli e dopo averli svezzati li abbandona non<br />

sarebbe così. Ma siccome l'uomo ha questo vizio di crescere un figlio e trasmettergli<br />

del suo il principio su cui si basa lo ius sanguinis è basato su una ratio logica.<br />

Lo stesso non si può dire dello ius soli. Lo abbiamo già visto nel capitolo 5.:<br />

pensare che il luogo di nascita influisca sull'identità del nascituro è come credere<br />

all'influenza di Giove o Saturno al momento della nascita. Per cercare di dare una<br />

parvenza di logicità allo ius soli si sono inventati questo bizzarro meccanismo per cui<br />

si dà la cittadinanza italiana al bambino che nasce in italia a condizione che il genitore<br />

abiti in italia da almeno un anno (proposta di legge di iniziativa popolare) o cinque<br />

anni (proposta di legge Sarubbi-Granata). Ma anche in questo caso manca una base<br />

logica: se il genitore è in italia da un certo numero di anni la cultura, la lingua e i<br />

costumi italiani li avrà assorbiti il genitore (che però rimane senza cittadinanza) non il<br />

figlio (che invece la ottiene). Se il genitore si è integrato a tal punto da sentirsi italiano<br />

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