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La truffa dello ius soli<br />
Lo stesso per il sistema “Stranieri in Islanda dal 1980 al 2010”: le statistiche che<br />
abbiamo fatto dal 1980 al 2010 ci dicono qualcosa solo sul quel periodo (così come il<br />
tasso di lavatrici guaste a Maggio ci dice qualcosa solo sulle lavatrici prodotte con il<br />
processo produttivo usato a Maggio). L'immigrazione in Islanda sarà sicuramente<br />
diversa dal 2010 in poi, perché è impensabile che si riproducano le stesse condizioni<br />
economiche, politiche e sociali che si sono verificate in Islanda dal 1980 al 2010.<br />
L'immigrazione in Islanda dal 2010 in poi sarà una cosa diversa, e proprio per questo<br />
le statistiche fatte sul passato non dicono su quello che succederà in futuro. Volete<br />
un esempio concreto? Bene, in Spagna si è registrato un forte flusso migratorio<br />
entrante durante gli anni 2000: il numero di stranieri in Spagna è cresciuto da un solo<br />
milione nel 2000 a 5,7 milioni nel 2010. Già verso il 2009 però la crescita di stranieri<br />
rallentava a causa della crisi economica che ha colpito la Spagna molto duramente.<br />
Fino a quando il flusso migratorio è diventato negativo: nel 2011 sono giunti 417.523<br />
stranieri mentre nello stesso anno ne sono fuggiti 445.130 14 . Ciò significa che sono di<br />
più gli stranieri che abbandonano la Spagna che quelli che vi giungono. Qualcuno<br />
avrebbe mai detto che si sarebbe arrivati ad avere più stranieri che lasciano la Spagna<br />
di quelli che vi giungono? Magari due o tre anni fa, quando la crisi diventò evidente<br />
qualcuno con un po' di acume avrebbe previsto questo scenario. Ma torniamo<br />
indietro al 2005: ti do i dati sull'immigrazione in Spagna dal 1995 a 2005, vedi che il<br />
numero di stranieri si impenna crescendo di 500 – 600 mila unità all'anno: da cosa<br />
avresti potuto dedurre che dopo sei anni il numero di stranieri avrebbe iniziato a<br />
calare? Avresti dovuto prevedere la crisi, ma le statistiche sull'immigrazione fino al<br />
2005 questa informazione non te la danno. Perché le statistiche parlano del passato,<br />
non del futuro. Prendendo in mano le statistiche fino al 2005 avresti dedotto che l'X<br />
% di stranieri resta in Spagna più a lungo di 10 anni. Ma avresti fatto un errore nel<br />
dedurre che, vista la statistica, il Sig. Vojtěch, cittadino straniero abitante in Spagna<br />
dal 2002, sarebbe rimasto in Spagna fino al 2012 con probabilità dell'X%. Perché poi<br />
arriva la crisi e la tua deduzione del futuro basata su una statistica del passato va a<br />
farsi benedire.<br />
Torniamo all'italia: abbiamo un paese che è arrivato al punto da dare due calci nel<br />
sedere al primo ministro e commissariare il governo con una squadra di salvataggio<br />
per le emergenze. E questo perché si è stati così vicini al precipizio che c'era il rischio<br />
concreto di non avere i soldi per pagare gli stipendi. Un paese con un debito<br />
pubblico gigantesco come l'italia è un sistema vulnerabile: se capita che il governo,<br />
per un qualsiasi motivo, non riusce a piazzare il debito sul mercato (e non accorre<br />
alcun fondo d'emergenza a rastrellare il BTP invenduti) il paese fallisce. Negli ultimi<br />
anni abbiamo visto che anche gli stati falliscono, dall'Argentina alla Grecia (tenuta in<br />
vita artificialmente). L'italia di certo non se la passa molto meglio. In Grecia è già<br />
lotta per la sopravvivenza, a quando in italia?<br />
14 http://www.elmundo.es/elmundo/2012/01/16/espana/1326706537.html<br />
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