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Riduzione stipendi parlamentari e<br />
abolizione dei vitalizi: presidente,<br />
cosa farà la Regione per arrivare<br />
ad una riduzione dei privilegi politici? E<br />
cosa si può ancora fare per abolire livelli<br />
burocratici incommensurabili?<br />
“Voglio portare all’attenzione dei cittadini<br />
del Lazio, le azioni che il Consiglio ha posto<br />
in essere a partire dal mese di luglio del 2010<br />
per ridurre i costi della politica. Al momento<br />
del mio insediamento ho trovato un bilancio<br />
regionale con spese pari a circa 103 milioni<br />
di euro, che sono state ridotte subito a 97 milioni.<br />
Riduzione significativa, che doveva e<br />
deve servire da chiaro segnale di vicinanza<br />
ai cittadini, ai quali non si possono chiedere<br />
sacrifici ed austerità senza prima alleggerire<br />
il carico insostenibile dei costi della politica.<br />
Costi che hanno visto una sensibile riduzione<br />
grazie al taglio dello stipendio dei dirigenti regionali<br />
(diminuito del 10%), al taglio della retribuzione<br />
dei consiglieri regionali (ridotta del<br />
20%) e alla rescissione del contratto di una<br />
sede di rappresentanza istituzionale le cui<br />
spese d’affitto gravavano sui contribuenti regionali<br />
per oltre 350 mila euro annui. Per<br />
quanto riguarda invece l’attività consiliare,<br />
voglio portare all’attenzione dei cittadini la riduzione<br />
del numero delle missioni, la cancellazione<br />
delle indennità per i viaggi all’estero<br />
dei consiglieri e soprattutto l’eliminazione dei<br />
mono-gruppi, la cui costituzione comportava<br />
un costo sulla collettività pari a circa 500 mila<br />
euro solo per il mantenimento di tutta la struttura<br />
organizzativa legata al singolo gruppo<br />
politico. Parallelamente all’eliminazione dei<br />
mono-gruppi, a partire dalla prossima legislatura,<br />
sono anche stati eliminati i vitalizi:<br />
anche i consiglieri regionali, dunque, saranno<br />
soggetti al trattamento contributivo. Credo<br />
perciò si sia raggiunto un risultato straordinario<br />
in termini di efficienza e sono convinto<br />
sia molto difficile operare ulteriori riduzioni<br />
di budget proprio perché tagliando ulteriormente,<br />
si andrebbe ad intaccare la funzionalità<br />
dell’Assemblea stessa”.<br />
Rappresentanze all’estero: hanno ancora<br />
una logica? Non è meglio recuperare l’Istituto<br />
per il Commercio Estero (ICE)?<br />
“La Regione Lazio non ha sedi di rappresentanza<br />
all’estero: abbiamo solamente un Uffi-<br />
Intervista al Presidente del<br />
Consiglio regionale del Lazio<br />
On.le Mario Abbruzzese<br />
di Claudia Ambrosetti<br />
cio a Bruxelles in ottemperanza alla legislazione<br />
europea, e credo che questo dato sia<br />
estremamente positivo. Consiglio e Giunta vogliono<br />
farsi interpreti di un gioco di squadra<br />
che dia il massimo respiro all’azione istituzionale,<br />
che non sia da considerarsi destinata a<br />
micro-territori o micro-strutture, ma che abbia<br />
uno spettro molto vasto, addirittura non più<br />
solo nazionale, ma europeo. Ciò senza dimenticare<br />
mai le esigenze di bilancio e di riduzione<br />
della spesa, in perfetta linea di continuità<br />
con l’austerità imposta prima dal Governo<br />
Berlusconi ed ora dall’esecutivo Monti”.<br />
Per quanto riguarda l’attività del Consiglio<br />
e delle Commissioni, non crede che le<br />
circa 50 sedute d’Aula svoltesi nel corso<br />
del 2010-2011 siano un numero piuttosto<br />
basso?<br />
“Credo che il Consiglio Regionale del Lazio<br />
abbia mostrato invece un grande attivismo<br />
considerando che nello stesso periodo il Consiglio<br />
regionale lombardo si è riunito 22 volte<br />
quello dell’Emilia Romagna 25 o quello<br />
della regione Toscana 27. Da un punto di<br />
vista strettamente numerico, sono proprio i<br />
dati a testimoniare come esso sia una delle<br />
Assemblee legislative italiane maggiormente<br />
attive e che registrano una più alta partecipazione,<br />
sia alle sedute che all’attività delle<br />
Commissioni”.<br />
Numero delle Commissioni: 20 sono<br />
troppe. E’ all’ordine del giorno un ridimensionamento?<br />
“Credo che le Commissioni siano oggettivamente<br />
troppe. Siamo tuttavia ad inizio legislatura<br />
e le Commissioni, come è regolamentato<br />
dallo Statuto, si insediano e rimangono in carica<br />
per 30 mesi: alla fine della loro attività, ovvero<br />
a metà mandato, c’è la possibilità di<br />
intervenire per rivedere e ripensare l’intero impianto.<br />
Ci sono già delle proposte in tal senso<br />
in Commissione e credo che nei prossimi mesi<br />
ci si metterà al lavoro per pervenire ad un pacchetto<br />
di modifiche mirate a garantire una<br />
maggiore efficienza ed una redistribuzione più<br />
organica delle competenze. Io, in particolar<br />
modo, sono convinto che dieci commissioni<br />
possano essere più che sufficienti e mi impegnerò<br />
personalmente affinché lo statuto regionale<br />
possa esser modificato entro la fine della<br />
legislatura in corso”.<br />
La Regione da anni sta subendo una forte<br />
pressione governativa sul deficit sanitario,<br />
pressione che cominciò col Governo Prodi<br />
e si concretizzò in un Piano di Rientro che<br />
ancora oggi è attivo.<br />
“Il Commissariamento della Sanità è incominciato<br />
con il Governo Marrazzo e con il<br />
Governo Prodi. E’ proseguito poi con il Governo<br />
Berlusconi ed ora continua con l’esecutivo<br />
Monti. Quando si sforano i capitoli di<br />
bilancio credo sia normale che un determinato<br />
settore venga preso sotto tutela da un<br />
commissario e riportato ad una gestione virtuosa<br />
nel più breve tempo possibile. L’azione<br />
della Giunta Polverini si pone in perfetta sintonia<br />
con gli obblighi previsti dal piano di<br />
rientro: sono state fatte scelte coraggiose, dolorose<br />
in alcuni casi, ma necessarie a tagliare<br />
una spesa sanitaria oggi non più sostenibile.<br />
Voglio ricordare ai cittadini laziali che abbiamo<br />
ereditato un sistema inefficiente che<br />
produce il 60% dei costi della sanità nazionale<br />
e che, in termini di spesa, occupa il 60%<br />
del bilancio regionale. Se vogliamo dunque<br />
dare risposte efficaci alle richieste che ci vengono<br />
dalla società civile, se vogliamo migliorare<br />
l’efficienza infrastrutturale o le politiche<br />
volte a sostenere investimenti che favoriscano<br />
lo sviluppo e la ripresa economica,<br />
dobbiamo necessariamente recuperare utili<br />
dalle inefficienze del settore sanitario, veicolando<br />
queste risorse verso altri settori”.<br />
Presidente non crede che il richiamo continuo<br />
alla cattiva gestione delle precedenti<br />
amministrazioni contribuisca a sfiduciare<br />
i cittadini ed a renderli sempre più diffidenti<br />
rispetto alla politica?<br />
“Accusare le precedenti amministrazioni, a<br />
mio parere, è un atto politico estremamente<br />
miope e sicuramente non costruttivo. L’enormità<br />
del debito pubblico che si è generato in<br />
questi anni, infatti, non può essere imputata<br />
ad uno schieramento piuttosto che un altro,<br />
ma va imputata ad un sistema politico inefficiente<br />
che ha prodotto un senso di sfiducia<br />
generalizzato da parte della società civile.<br />
Senso di sfiducia che si può e si deve combattere<br />
con politiche virtuose e vicine alle<br />
esigenze dei cittadini, che diano risposte concrete<br />
alle tantissime difficoltà di sviluppo di<br />
questo regione. Difficoltà che nella maggior<br />
parte dei casi sono state affrontate e risolte<br />
brillantemente, ma che in alcuni casi, purtroppo,<br />
rimangono insolute nella nostra<br />
agenda a causa della mancanza di risorse e<br />
delle ristrettezze di bilancio. La nostra linea<br />
per dare nuovo slancio e rinsaldare un rapporto<br />
con l’elettorato passa proprio attraverso<br />
un rapporto franco e diretto, attraverso una<br />
politica del “fare” che sia votata a produrre<br />
occupazione e lavoro per i giovani sul territorio<br />
pur tenendo fermi i principi di una gestione<br />
finanziaria virtuosa ed oculata. E<br />
credo che una simile linea, a ventidue mesi<br />
dall’insediamento della Giunta Polverini,<br />
abbia garantito risultati importanti in termini<br />
di credibilità”.<br />
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