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Papa Ratzinger - Flash Magazine

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24<br />

Attualità<br />

Hanno parlato di lui prima, durante<br />

e dopo. Ma a pochi giorni dalla<br />

fine della 62 a Edizione del Festival<br />

della canzone italiana cosa resta del<br />

contestato intervento di Celentano,<br />

uomo cantante e profeta degli anni ′60?<br />

L’opinione pubblica sembra essersi<br />

spaccata e persino il mondo cattolico ha<br />

interpretato le dichiarazioni del molleggiato<br />

in modi differenti: infatti c’è chi si<br />

è sentito offeso dallo sproloquio di Celentano<br />

che ha approfittato ancora una<br />

volta dello schermo per dire tutto quello<br />

che pensa nel tentativo di influenzare le<br />

masse o di illuminarle. Molti, invece,<br />

quelli che lo hanno ringraziato per aver<br />

rilanciato in televisione temi come la<br />

fede, il Paradiso e l’esempio della vita di<br />

Gesù troppo assenti non solo sulle pagine<br />

di Famiglia Cristiana o di Avvenire ma<br />

anche per le strade, nelle case, nella vita<br />

di tutti i giorni dove si sente la mancanza<br />

di una guida spirituale in grado di accompagnare<br />

i fedeli e i bisognosi nei momenti<br />

felici e difficili della vita.<br />

Ma spesso le polemiche si sono soffermate<br />

più sul modo e sul dove, che sui<br />

messaggi che il predicatore voleva lanciare<br />

tra un successo e l’altro dei suoi<br />

album. In sintesi è stato condannato per<br />

aver strumentalizzato il palco dell’Ariston,<br />

che ha accolto un bacino di utenti<br />

straordinario. Condannato per aver chiesto<br />

la chiusura dei due giornali cattolici<br />

- e aver poi ritrattato questa affermazione<br />

- visto che si interessano troppo<br />

della politica e troppo poco della gente<br />

e dei suoi problemi.<br />

Condannato perché ha tolto spazio ai<br />

cantanti e alle canzoni. Ma Massimo<br />

Ghini in un’intervista pubblicata su<br />

l’Unità ha sintetizzato bene quello che<br />

molti di noi abbiamo pensato e non abbiamo<br />

potuto dire: “Adriano è l’eccellenza<br />

italiana e da lui mi devo aspettare<br />

cose che possano piacermi e altre no. E<br />

vivaddio che c’è ancora qualcuno che va<br />

lì sopra e dice delle cose capaci di suscitare<br />

reazioni. Dov’è lo scandalo?<br />

L’unico scandalo sarebbe se non lo si facesse<br />

parlare. Il nostro è un Paese dove<br />

le tribune le fanno tutti, calciatori, ballerine,<br />

musicisti, politici. Perché non Celentano?”.<br />

Ma perché allora tanto stupore? È chiaro<br />

che i dirigenti della RAI sapevano che<br />

Celentano personaggio, una volta salito<br />

sul palco, avrebbe fatto il suo show, il<br />

suo spettacolo e che l’audience - il tal-<br />

E SE AL FESTIVAL DI SANREMO<br />

SI PARLA DI … DIO!<br />

di Giorgia Gazzetti<br />

lone di Achille di tutte le trasmissioni e<br />

in particolare di quelle che odorano un<br />

po’ di vecchio più che di storico - ha bisogno<br />

proprio del brusio, del rumore<br />

anche fastidioso e dell’attesa trepidante<br />

che solo una figura eccentrica e poliedrica<br />

come Celentano può creare, nel<br />

bene e nel male, tra i big, il pubblico, gli<br />

opinion leaders, i giornalisti e persino<br />

negli ambienti religiosi.<br />

Preoccupante e, direi anche inquietante,<br />

sarebbe stato - a mio avviso - se Celentano<br />

si fosse presentato solo nei panni di<br />

cantante, il cui successo è indiscutibile e<br />

meritato. Il messaggio “Non ho più<br />

niente da dirvi, da raccontarvi e quindi<br />

canto e basta” non sarebbe stato il segnale<br />

di una coscienza che ha perso la<br />

voglia di stimolare le tante pecore smarrite<br />

che hanno bisogno di essere scosse,<br />

svegliate?<br />

Il polverone innalzato da Celentano ma<br />

ancora più da tutti quelli che si sono sentiti<br />

offesi o minacciati dalle sue parole<br />

mi ha fatto riflettere. Per dovere di cronaca<br />

cito integralmente le sue dichiarazioni<br />

- per chi non le avesse ancora<br />

ascoltate: «Io sono venuto qui per parlare<br />

del significato della vita, della<br />

morte, soprattutto di quello che viene<br />

dopo, della straripante fortuna che tutti<br />

abbiamo avuto per essere nati e dunque<br />

divertirci a fantasticare su dove e come<br />

sarà il Paradiso». Un mondo dal quale<br />

«ci allontaniamo sempre di più e invece<br />

dovremmo cercarlo». Sottolinea: «Su<br />

questi temi dovrebbe basarsi un giornale<br />

che ha la presunzione di chiamarsi Famiglia<br />

Cristiana o anche Avvenire . Ma<br />

loro parlano di politica, della politica del<br />

mondo anziché di Dio».<br />

Ho pensato a mia nonna, ai suoi 84 dignitosi<br />

anni trascorsi crescendo e accudendo<br />

le sue 4 figlie, all’amore<br />

incondizionato che ha sempre donato ai<br />

suoi 8 nipoti e a tutta la famiglia, vedova<br />

troppo giovane per godere a pieno della<br />

vita come donna. Ma ha sempre trovato<br />

la forza anche nella preghiera, nella fede,<br />

nel dialogo costante e profondamente intimo<br />

con Dio, con la Bibbia e con il Vangelo<br />

che sono stati i suoi compagni e i<br />

suoi punti di riferimento insieme a chi le<br />

ha sempre voluto bene.<br />

Una donna di chiesa, di quelle che va a<br />

Messa anche la domenica per ringraziare<br />

il Signore per quello che le ha donato,<br />

sempre pronta a fare beneficenza per i<br />

più bisognosi e a sostenere la sua Chiesa,<br />

quella del Sacro Cuore, che accudisce i<br />

suoi pensieri più belli ma anche quelli<br />

più tristi. Sarà certamente un caso isolato,<br />

non ho modo di verificarlo in modo<br />

scientifico, ma quel che è certo è che mia<br />

nonna da quando è malata non si è più<br />

potuta recare in Chiesa. Le zie e mia<br />

madre hanno chiesto più volte con sollecitudine<br />

ai parroci della sua Chiesa di<br />

andarla a trovare a casa. Ma non hanno<br />

più bussato alla sua porta dopo la prima<br />

visita.<br />

E allora, quando Celentano chiede ai<br />

preti di essere più vicini alla gente, non<br />

intende anche questo?<br />

L’importante è non fare di tutta un’erba<br />

un fascio e giornali come Avvenire e Famiglia<br />

Cristiana - ma se lo facessero<br />

anche gli altri ben venga - non dovrebbero<br />

mai perdere l’occasione di far conoscere<br />

le eccellenze nascoste della<br />

nostra società e dei problemi di cui nessuno<br />

parla o si interessa.

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