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INSEGNE - Università IUAV di Venezia

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210 La pittura cos’è<br />

I trigliceri<strong>di</strong> dell’olio non sono pertinenti per spiegare le miscele in pittura<br />

o gli impasti in cucina, aggiustati ad hoc. Né la formula chimica H 2 O aiuta<br />

a capire acque che nella semiotica del mondo naturale hanno stati <strong>di</strong>versi –<br />

ghiaccio, neve, vapori – e, per esempio, comportamenti del ghiaccio gelido<br />

(a cui la lingua si incolla), del cubetto <strong>di</strong> ghiaccio (è inoffensivo), dei banchi<br />

<strong>di</strong> ghiaccio (galleggiano nei mari) e del ghiaccio acquoso (della melma<br />

primaverile). 6 Più costitutiva è l’alchimia, grande forma <strong>di</strong> vita che Elkins<br />

usa come parabola della pittura. L’autore sfrutta l’effi cacia che <strong>di</strong>scende<br />

dalla fi guratività narrativa dell’alchimia per sviluppare un immaginario in<br />

pittura della cui interpretazione è responsabile l’enunciatario. 7 Pren<strong>di</strong>amo<br />

il concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>gestione. La storta (vaso dell’alchimista) è «uno stomaco»: 8<br />

a un primo livello, metaforico, funziona “come” la degradazione <strong>di</strong> molecole<br />

nel corpo umano. A un secondo livello, parabolico, traduce un’altra<br />

“fede”, la <strong>di</strong>gestione in pittura ovvero la macerazione dell’opacità rifl essiva<br />

nella trasparenza transitiva, «regime notturno dell’immagine». 9 Il potere<br />

<strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> transfert sta nella corrispondenza reversibile fra i sistemi.<br />

Paolo Fabbri (2006), interrogando Gilberto Zorio con il termine <strong>di</strong> paragone<br />

dell’alchimia, osserva che la stessa natura «non insegna <strong>di</strong>rettamente i<br />

suoi sogni», ma è fi ltrata dai criteri <strong>di</strong> un’immaginazione felice:<br />

6 L’opposizione con la chimica è per eccesso, l’autore sa bene che ogni scienza ha<br />

le sue metafore e i suoi retroscena. Cfr. Elkins, La pittura cos’è, p. 44. Per altro<br />

verso le ricerche <strong>di</strong> Latour e gli STS (Science and Technology Stu<strong>di</strong>es) sulle pratiche<br />

nella scienza e nella tecnica hanno messo in crisi la <strong>di</strong>cotomia <strong>di</strong> Lévi-Strauss:<br />

anche nell’ingegneria c’è molto saper fare e consapevolezza delle concatenazioni<br />

tra strumenti e materiali. Ringrazio Alvise Mattozzi per aver attirato la mia attenzione<br />

su questo punto.<br />

7 Cfr. Greimas 1993, p. 381. «Le parabole servono a insegnare nel momento in cui<br />

si passa da un para<strong>di</strong>gma all’altro […]. La parabola è dotata <strong>di</strong> capacità metaforica,<br />

cui però si aggiungono dei signifi cati che fanno lentamente scivolare il concetto<br />

fi no a <strong>di</strong>fferenziarlo». Cfr. Fabbri 1987, ed. 2003, p. 51. L’alchimia è anche<br />

il campo <strong>di</strong> un articolato <strong>di</strong>scorso allegorico. Il suo universo rinvia a una realtà<br />

spostata <strong>di</strong> piano, prettamente religiosa. Elkins tocca questo tasto per ispezionare<br />

l’alchimia, ma mai correlativamente alla pittura. Per costruire il <strong>di</strong>alogo tra le due<br />

forme <strong>di</strong> sapere sembra preferire la parabola: infatti anch’essa, come l’alchimia,<br />

non si limita a esprimere un concetto con un’immagine (corrispondenza uno a uno<br />

dell’allegoria), ma lo narrativizza.<br />

8 Cfr. Bachelard 1948, trad. it., p. 222. La <strong>di</strong>gestione è una delle operazioni della<br />

pittura secondo Elkins. Ve<strong>di</strong> il paragrafo 4 <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o.<br />

9 Cfr. Durand 1960, trad. it., p. 316. L’alternanza tra opacità e trasparenza nella<br />

rappresentazione ha avuto una lettura in chiave enunciazionale da parte <strong>di</strong> Louis<br />

Marin. Cfr. Marin 1989.

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