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224 La pittura cos’è<br />
Deleuze e Guattari (op. cit., trad. it.: 89-90) rivalutato i termini della<br />
questione.<br />
veniva chiamato materia il piano <strong>di</strong> consistenza o il Corpo Senza Organi,<br />
cioè il corpo non formato, non organizzato, non stratifi cato o destratifi cato, e<br />
tutto ciò che scorreva su <strong>di</strong> esso, particelle submolecolari e subatomiche, intensità<br />
pure, singolarità libere prefi siche e previtali. Venivano chiamate contenuto<br />
le materie formate, che dovevano da quel momento essere considerate sotto<br />
due punti <strong>di</strong> vista, quello della sostanza, in quanto tali materie erano “scelte”,<br />
e quello della forma, in quanto erano scelte in un certo or<strong>di</strong>ne (sostanza e forma<br />
<strong>di</strong> contenuto). Sarebbero state defi nite espressione le strutture funzionali<br />
che dovevano, a loro volta, venire considerate da due punti <strong>di</strong> vista, quello<br />
dell’organizzazione della loro forma e quello della sostanza in quanto formavano<br />
composti (forma e sostanza dell’espressione).<br />
Per Deleuze e Guattari la griglia materia, contenuto ed espressione, forma<br />
e sostanza rompe con la dualità forma-contenuto e, inaugurando una<br />
forma <strong>di</strong> contenuto non meno che una forma dell’espressione, coglie una<br />
stratifi cazione che non ha un’origine né una fi ne linguistiche, ma è propria<br />
al mondo naturale stesso. In semiotica Greimas e Courtés hanno contemplato<br />
i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> presenza della sostanza come oggetto <strong>di</strong> conoscenza.<br />
Rispetto alla sostanza fonica, hanno <strong>di</strong>stinto: un’istanza articolatoria, <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>ne fi siologico, in cui la sostanza è una sorta <strong>di</strong> gestualità muscolare;<br />
un’istanza acustica, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne psichico, in cui essa è colta sotto forma ondulatoria;<br />
un’istanza u<strong>di</strong>tiva, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne psicofi siologico, in cui la sostanza si<br />
presenta attraverso fl ussi <strong>di</strong> attriti e collisioni corpuscolari. 45<br />
A <strong>di</strong>spetto <strong>di</strong> questi tentativi, l’immagine <strong>di</strong> una natura sostanzialista<br />
sullo sfondo, opposta alle culture delle lingue, ha nuociuto all’integrazione<br />
delle istanze <strong>di</strong> sostanza. 46 È stato sottolineato:<br />
45 Patrizia Magli stu<strong>di</strong>a le stesse proprietà, ondulatorie e corpuscolari, a proposito<br />
della materia luminosa, e ne evidenzia i rispettivi principi: <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione ed espansione,<br />
da un lato, <strong>di</strong> concentrazione dall’altro. Tale opposizione primaria, <strong>di</strong>ffuso/<br />
compatto, è <strong>di</strong>versamente declinata e giocata per favorire effetti graduali o estremi<br />
che vanno dalla smaterializzazione alla concrezione materica. Cfr. Magli 2010.<br />
46 In fi losofi a la rimozione delle sostanze ha toccato il suo apice in Hegel (Estetica,<br />
t. IV), secondo il quale poco importa che una poesia sia letta o recitata, tradotta<br />
in un’altra lingua o ridotta in prosa. Si è dovuto attendere Sartre (1943) per una<br />
presa <strong>di</strong> coscienza fenomenologica del problema, mentre in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> una teoria<br />
dell’immaginazione materiale come <strong>di</strong>namologia vanno le ricerche <strong>di</strong> Bachelard.<br />
Cfr. Bachelard 1942; 1943; 1948; 1949.