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212 La pittura cos’è<br />
za <strong>di</strong> Damisch sulla testura 11 ci ricorda, però, che un quadro è prima <strong>di</strong> tutto<br />
una coltre <strong>di</strong> sostanze. La tecnica a strati innesca il rapporto tra opaco e trasparente.<br />
«Non poteva <strong>di</strong>rlo meglio Hubert Damisch quando ha intitolato<br />
uno dei suoi libri Finestra Giallo Cadmio (1984). Una fi nestra <strong>di</strong>pinta può<br />
brillare <strong>di</strong> luce [ ], ma è sempre anche una placca chiusa, pesante deposito<br />
<strong>di</strong> minerali ostinatamente e interamente opaco, che, da vicino, comincia a<br />
parlare in maniera segreta». 12 Qui l’idea del testo in quanto confi gurazione<br />
congelata, rispetto a pratiche quoti<strong>di</strong>ane irrisolte e <strong>di</strong>namiche, proprio non<br />
ha senso. 13 La pittura, infatti, conserva nel suo spessore la “grana” della<br />
vita <strong>di</strong> ogni giorno, mantenendo però una tensione essenziale tra sostanza e<br />
segno. Fuori da queste reti, la tensione si spezza e la vita evapora.<br />
1.2. Una scelta <strong>di</strong> campo: “i nostri selvaggi”<br />
Elkins ha all’attivo pubblicazioni su argomenti <strong>di</strong> vario genere, molti dei<br />
quali incontrano le semiotiche-oggetto contemporanee: la culturalità delle<br />
immagini (On Pictures and the Words That Fail Them, 1998); le relazioni<br />
verbo-visive (Our Beautiful, Dry, and Distant Texts: Art History as Writing,<br />
1997); la produzione, l’utilizzo e l’interpretazione delle immagini in campi<br />
11 In semiotica si deve al Gruppo μ la prima importante sistematica della testura.<br />
La scuola <strong>di</strong> Liegi riconduce a questo parametro le qualità della materia, i tempi<br />
e i mo<strong>di</strong> della sua manipolazione, le sensazioni che suscita. In <strong>di</strong>pendenza dalla<br />
microtopografi a degli elementi che “tessono” la superfi cie, si stabiliscono equivalenze<br />
sinestesiche tra percezione visiva e percezione tattile. Il problema viene<br />
stu<strong>di</strong>ato <strong>di</strong>fferenziando grana e macula e, in ciascuna <strong>di</strong> esse, le sotto-componenti<br />
supporto, materia e maniera. Qui è degna <strong>di</strong> nota la classifi cazione del pigmento in<br />
minerale, naturale, organico e metallico, che, a detta del Gruppo μ, I) è produttrice<br />
<strong>di</strong> senso ed espressione <strong>di</strong> un particolare gusto estetico; II) non coincide con le<br />
classifi cazioni fi ssate in altri campi, nella chimica per esempio. Cfr. Gruppo μ<br />
1992, trad. it., pp. 98-112.<br />
12 Elkins, La pittura cos’è, p. 51. Il titolo completo del libro, tradotto, suonerebbe signifi<br />
cativamente Finestra giallo cadmio. Il sostrato della pittura. La prima parte del<br />
volume è de<strong>di</strong>cata al Capolavoro sconosciuto <strong>di</strong> Balzac: una <strong>di</strong>samina utile a indagare<br />
la costruzione <strong>di</strong> un quadro me<strong>di</strong>ante sovrapposizioni e raccor<strong>di</strong>. Cfr. Damisch<br />
1984. Balzac 1831. Damisch sposa una visione culturale e semantica dell’arte, in<br />
continuità con Pavel Florenskij: «non c’è fi nestra in sé e per sé perché nell’idea <strong>di</strong><br />
fi nestra, come in ogni strumento della cultura, è compresa strutturalmente la sua<br />
conformità allo scopo: ciò che non è conforme allo scopo non è neanche un fenomeno<br />
della cultura». Cfr. Florenskij 1922, trad. it., p. 61. Corsivo nostro.<br />
13 È un <strong>di</strong>battito in corso da qualche anno in semiotica e che nasce da un’opposizione<br />
a volte caricaturale tra il testo in quanto opera, oggetto chiuso e in sé fi nito, e la<br />
pratica in quanto comportamento <strong>di</strong> vita, dalla signifi catività aperta e incerta. Cfr.<br />
Fontanille 2008; Basso, a cura <strong>di</strong>, 2006; Marrone 2010.