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INSEGNE - Università IUAV di Venezia

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222 La pittura cos’è<br />

Ritagliate l’articolo.<br />

Ritagliate quin<strong>di</strong> con cura ognuna delle parole<br />

[che formano questo articolo<br />

e mettetele in un sacco.<br />

Agitate piano.<br />

Tirate fuori quin<strong>di</strong> ogni ritaglio, uno dopo l’altro,<br />

<strong>di</strong>sponendoli nell’or<strong>di</strong>ne in cui hanno lasciato il sacco.<br />

Copiate coscienziosamente.<br />

Il poema vi assomiglierà.<br />

Ed eccovi <strong>di</strong>venuto uno scrittore infi nitamente originale e <strong>di</strong> squisita sensibilità,<br />

benché incompreso dal volgo. 40<br />

3. Istanze <strong>di</strong> sostanza<br />

La scommessa del libro <strong>di</strong> Elkins, sulla quale si impernia il cre<strong>di</strong>to della<br />

pittura come linguaggio autonomo, sta nella legittimazione della sostanza<br />

dell’espressione, che lui chiama materia e che impone vincoli alla forma. Lo<br />

stu<strong>di</strong>oso non si interroga su un continuum materiale in<strong>di</strong>fferenziato, massa<br />

amorfa a priori: per lui esistono materie supporto <strong>di</strong> sostanze espressive,<br />

correlabili a forme, ma il cui aspetto non si può ignorare. Da un lato c’è uno<br />

sguardo che scopre interesse nelle loro articolazioni fi siche. «Il micascisto si<br />

trasforma in granito e forma spesso masse montagnose in cui la mica è quasi<br />

del tutto assente e si trova tra quei cristalli solo come tessuto connettivo». 41<br />

Dall’altro, ci sono interazioni senso-motorie, dove la consistenza delle materie<br />

è rilevante. Qui amorfo e strutturato sono categorie <strong>di</strong> processi: il passaggio<br />

dall’uno all’altro non è obbligatorio; si determina nella misura in cui esso<br />

abbia un valore d’uso, cioè assecon<strong>di</strong> operazioni mirate, nel trattamento della<br />

materia, a costruire l’oggetto. Dunque, a regime, il mutamento può non avvenire:<br />

«i Curie manipolano la materia sotto forma <strong>di</strong> polveri, liqui<strong>di</strong> e gas». 42<br />

Ugualmente, l’opera contemporanea dà corso alla sostanza dell’espressione,<br />

in ragione del movimento immanente alla materia stessa (Deleuze e Guattari<br />

1980, trad. it.: 493). È il topic delle estetiche dell’informe, del <strong>di</strong>sgusto, del<br />

trash. Questo non signifi ca che la materia arrivi intatta. Perfi no la polvere,<br />

per essere utilizzata, deve essere mescolata, <strong>di</strong>sciolta o fi ssata, come in fo-<br />

40 Tristan Tzara, Pour faire un poème dadaïste, in Dada manifeste sur l’amour faïble<br />

et l’amour amer (1920). Cfr. Tzara 1990. È il caso del poeta-esperto che ironizza<br />

sulla propria expertise. Per una ricognizione della ricetta nell’arte contemporanea<br />

cfr. “Canoni regole ricette”, in Vettese 2011, pp. 91-95.<br />

41 Wolfgang Goethe, massima 1.259, in Goethe 1983, vol. 2, p. 258.<br />

42 Bastide 1987, trad. it., p. 168.

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