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QC 5 2003 - Scuola di Giornalismo Radio Televisivo Perugia

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N° 5 GIUGNO <strong>2003</strong> QuattroColonne<br />

SPETTACOLO/ Il festival “Cinema e lavoro” <strong>di</strong> Terni<br />

Fabbrica <strong>di</strong> identità<br />

Il cinema torna a parlare <strong>di</strong> catena <strong>di</strong> montaggio e <strong>di</strong>soccupazione.<br />

Ma rifiuta le militanze. Calopresti: «Oggi la vera crisi è borghese»<br />

MARINA SAPIA<br />

Dalla “Finestra <strong>di</strong> fronte” Giovanna<br />

Mezzogiorno sogna. Per<br />

fuggire dall’allevamento <strong>di</strong><br />

polli in cui lavora le basta provare una<br />

nuova emozione. Magari con un manager<br />

<strong>di</strong> successo interpretato da un Raoul<br />

Bova sempre in giacca e cravatta. Con il<br />

film, girato in un vecchio quartiere <strong>di</strong><br />

Roma, il regista turco Ferzan Ozpetek<br />

riporta le telecamere in fabbrica ma poi<br />

si lascia catturare da una storia d’amore<br />

come tante, che relega sullo sfondo le<br />

miserie della <strong>di</strong>soccupazione e del lavoro<br />

precario.<br />

Quest’anno, mentre insegnanti e ferrovieri<br />

occupavano le più gran<strong>di</strong> piazze<br />

europee, i giovani registi abbandonavano<br />

la strada operaista, già battuta dal<br />

maestro Ken Loach negli Anni Settanta,<br />

per andare a caccia <strong>di</strong> sentimenti.<br />

« Raccontare la fabbrica da vicino può<br />

essere <strong>di</strong>fficile, ma a volte è necessario»,<br />

ammette il regista Mimmo Calopresti,<br />

ospite del festival “Cinema e lavoro”<br />

con il suo lungometraggio “Tutto era<br />

Fiat”, girato nel 1998 fuori dai cancelli<br />

<strong>di</strong> Mirafiori. Un incontro con alcuni<br />

operai immigrati dal Sud che hanno ricostruito<br />

integralmente la loro vita all’interno<br />

della fabbrica torinese. Nel<br />

MONIA BALDASCINO<br />

Un giallo girato a <strong>Perugia</strong>. Un<br />

cast <strong>di</strong> studenti, professori e<br />

presi<strong>di</strong>. Dei produttori d’eccezione:<br />

il Comune e la Regione Umbria.<br />

Questi gli ingre<strong>di</strong>enti <strong>di</strong> “People are<br />

strange”, il lungometraggio realizzato<br />

dal regista Egi<strong>di</strong>o Bonanno in collaborazione<br />

con due scuole del capoluogo:<br />

l’Istituto tecnico per le attività sociali<br />

“Giordano Bruno” e l’Istituto industriale<br />

“Alessandro Volta”.<br />

Il soggetto originale del film è <strong>di</strong> uno<br />

studente <strong>di</strong> soli 19 anni, Piero Ostuni,<br />

che frequenta il “Bruno”. I ragazzi hanno<br />

avuto un ruolo attivo in ogni fase<br />

della realizzazione della pellicola, dalla<br />

definizione della sceneggiatura alla creazione<br />

degli ambienti. Sino alla scelta della<br />

colonna sonora: un mix <strong>di</strong> musica<br />

jazz, Deep Purple, Rolling Stones, Santana<br />

e Doors.<br />

Ed è proprio una canzone dei Doors<br />

a dare il nome al film. «Il titolo “People<br />

are strange” allude alla stranezza delle<br />

persone intesa come doppiezza degli at-<br />

frattempo, però, qualcosa<br />

è cambiato. «Se tornassi ai<br />

cancelli della Fiat – continua<br />

il regista - troverei dei<br />

giovani che hanno smesso<br />

<strong>di</strong> pensare alla famiglia e<br />

hanno voglia <strong>di</strong> usare i loro<br />

sol<strong>di</strong> per viaggiare e lasciarsi<br />

alle spalle la catena<br />

<strong>di</strong> montaggio».<br />

Oggi per capire il rapporto<br />

tra gli uomini e il lavoro<br />

non sembra più necessario<br />

varcare i cancelli<br />

<strong>di</strong> un’industria. Nel suo<br />

ultimo film “La felicità<br />

non costa niente”, Mimmo<br />

Calopresti preferisce<br />

indagare l’intimità <strong>di</strong> un<br />

architetto <strong>di</strong> successo.<br />

«Per me è interessante raccontare<br />

la crisi <strong>di</strong> un borghese<br />

che lavora, che produce,<br />

che sta bene. Perché<br />

la vera crisi oggi è tutta<br />

borghese».<br />

Chi non sembra affatto pensarla così<br />

è il regista madrileno Fernando Léon de<br />

Aranoa che si è aggiu<strong>di</strong>cato il primo<br />

premio al festival <strong>di</strong> San Sebastiàn con<br />

“I lunedì al sole”. Un film che, prima <strong>di</strong><br />

arrivare a Terni, ha fatto il pieno nelle<br />

teggiamenti e mancanza <strong>di</strong> trasparenza»,<br />

spiega il regista.<br />

La trama narra la storia <strong>di</strong> due ragazze<br />

scomparse. Complesse indagini tra<br />

ambienti della malavita e sette sataniche<br />

svelano che le due protagoniste sono artefici<br />

<strong>di</strong> un finto rapimento e <strong>di</strong> un’enorme<br />

beffa ai danni <strong>di</strong> tutti. Un ragazzo<br />

innocente finisce in carcere e nella vicenda<br />

vengono coinvolte magistratura e<br />

polizia. Ma non importa: vince su tutto<br />

l’ansia <strong>di</strong> apparire. «L’idea <strong>di</strong> base è<br />

stata elaborata nei <strong>di</strong>versi mesi <strong>di</strong> lavorazione,<br />

fino ad assumere una configurazione<br />

del tutto <strong>di</strong>versa», racconta Piero<br />

Ostuni.<br />

La storia è solo un pretesto per raccontare<br />

vizi e <strong>di</strong>fetti della società moderna<br />

e il film <strong>di</strong>venta una paro<strong>di</strong>a del<br />

mondo dei me<strong>di</strong>a. I ragazzi recitano la<br />

parte <strong>di</strong> giornalisti d’assalto, cronisti <strong>di</strong>sposti<br />

a tutto pur <strong>di</strong> avere la notizia, caporedattori<br />

senza scrupoli.<br />

Quando la vicenda si conclude, le due<br />

giovani fanno la loro apparizione in un<br />

talk show e conquistano finalmente un<br />

attimo <strong>di</strong> celebrità. Il sipario si apre su<br />

MIMMO CALOPRESTI (Foto Luigi Vai)<br />

sale francesi e spagnole raccontando,<br />

senza peli sulla lingua, le vicende <strong>di</strong> un<br />

gruppo <strong>di</strong> operai <strong>di</strong> un cantiere navale<br />

<strong>di</strong> Vigo, costretti a fare i conti con l’umiliazione<br />

del licenziamento e della cassa<br />

integrazione. <br />

CINEMA/ Esce il nuovo film realizzato da professori e studenti delle scuole perugine<br />

“People are strange”<br />

Una storia <strong>di</strong> sette sataniche. Prodotta da Comune e Regione. Regia <strong>di</strong> Egi<strong>di</strong>o Bonanno<br />

LE DUE PROTAGONISTE DEL FILM<br />

un palco zeppo <strong>di</strong> vallette, musicisti, sociologi<br />

e ospiti famosi: il presentatore<br />

ascolta la loro “strana” storia, interrompendo<br />

il racconto solo per lanciare una<br />

televen<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> materassi.<br />

Con questo arrivano a tre i lavori realizzati<br />

dal regista con le scuole: la speranza<br />

è <strong>di</strong> ripetere il successo delle prime<br />

due pellicole, entrambe selezionate e trasmesse<br />

da “Screensaver”, programma pomeri<strong>di</strong>ano<br />

<strong>di</strong> RaiTre. I due lungometraggi<br />

precedenti erano ispirati a opere <strong>di</strong><br />

Edgar Allan Poe: “I due volti del fanta-<br />

UN FESTIVAL<br />

INTERNAZIONALE<br />

Da Silvio Orlando a Sergio<br />

Cofferati, il programma della<br />

manifestazione<br />

Una rassegna ricca <strong>di</strong> contaminazioni<br />

quella che si è tenuta dal 3 al 7<br />

giugno fra Terni e Narni. Non solo<br />

cinema, ma anche teatro, musica e<br />

tantissimi ospiti. Da Silvio Orlando<br />

a Francesca Comencini, passando<br />

per Nicola Piovani, Fernanda Pivano<br />

e Sergio Cofferati. Ad aprire la kermesse<br />

umbra è stato il nuovo film<br />

<strong>di</strong> Stephen Frears “Piccoli affari<br />

sporchi”. Il thriller racconta la storia<br />

<strong>di</strong> Okwe, un immigrato nigeriano<br />

che lavora come portiere <strong>di</strong> notte in<br />

un albergo lon<strong>di</strong>nese. Presentato a<br />

Terni in anteprima nazionale, il film<br />

uscirà nelle sale italiane il 16 giugno.<br />

A seguire: “Il Posto dell’anima” <strong>di</strong><br />

Riccardo Milani, “B. B. e il cormorano”<br />

del regista livornese Edoardo<br />

Gabbriellini, e “I lunedì al sole” <strong>di</strong><br />

Fernando Léon de Aranoa. Ma tra gli<br />

eventi in programma non potevano<br />

mancare alcuni vecchi successi<br />

degli Anni Settanta: “Momenti tristi”<br />

<strong>di</strong> Mike Leigh, “La classe operaia va<br />

in para<strong>di</strong>so” <strong>di</strong> Elio Petri e l’insostituibile<br />

Krzystof Kieslowski. Per la<br />

sezione “Cinema e industria” sono<br />

stati mostrati in anteprima mon<strong>di</strong>ale<br />

i documentari dell’Ansaldo, della<br />

Perugina e della Sangemini. Infine<br />

“Fiat cinema”: un’intera giornata<br />

de<strong>di</strong>cata alla Fiat assieme a Mimmo<br />

Calopresti e a Giovanna Boursier<br />

che ha presentato “Signorina Fiat”,<br />

quasi una storia d’amore tra un’impiegata<br />

e la Fiat degli anni 60.<br />

stico” e “Il sistema del dottor Catrame e<br />

del professor Piuma”, che ha vinto il terzo<br />

premio del Film Fano Festival.<br />

La collaborazione proseguirà. Il regista<br />

Bonanno pensa <strong>di</strong> coinvolgere i ragazzi<br />

anche nel suo nuovo lavoro, film<br />

<strong>di</strong> ambientazione me<strong>di</strong>evale sul processo<br />

che venne celebrato a Orvieto nel<br />

1268 nei confronti degli eretici Catari.<br />

Un imponente progetto che segna un<br />

salto <strong>di</strong> qualità. La sceneggiatura è già<br />

pronta. E i ragazzi sono ansiosi <strong>di</strong> iniziare<br />

le riprese. <br />

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