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QC 5 2003 - Scuola di Giornalismo Radio Televisivo Perugia

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QuattroColonne<br />

CULTURA/ Biblioteche a misura <strong>di</strong> bambino<br />

La buona notizia è che il 67 per<br />

cento dei bambini italiani tra i 5<br />

e i 13 anni ha letto almeno un libro<br />

non scolastico nel 2002. Quella<br />

cattiva è che il restante 33 per cento<br />

non ne ha letto nemmeno uno.<br />

L’ultimo rapporto dell’Aie (Associazione<br />

italiana e<strong>di</strong>tori) sottolinea che i<br />

piccoli lettori sono sempre <strong>di</strong> più. Un<br />

dato positivo, soprattutto se si considera<br />

che tra il 1997 e il 2001 erano costantemente<br />

<strong>di</strong>minuiti.<br />

Negli ultimi anni i lettori in erba sono<br />

anche <strong>di</strong>ventati più autonomi. Il 33<br />

per cento sceglie personalmente cosa<br />

leggere. La percentuale dei non lettori,<br />

tuttavia, resta elevata e aumenta dopo<br />

i 12 anni. Anche chi legge de<strong>di</strong>ca molto<br />

più tempo ai videogiochi che ai libri:<br />

56 minuti al giorno contro 37.<br />

Analizzando questi dati Giovanni Peresson<br />

dell’ufficio stu<strong>di</strong> dell’Aie in<strong>di</strong>vidua<br />

il problema nella scarsità <strong>di</strong> iniziative<br />

per la promozione della lettura.<br />

La soluzione? Un maggiore impegno<br />

delle biblioteche pubbliche. A <strong>Perugia</strong><br />

dall’anno scorso è stato avviato il progetto<br />

“Biblioteca da favola”. Le sale <strong>di</strong><br />

10<br />

pubblica lettura della città hanno<br />

acquistato un gran numero <strong>di</strong> nuovi<br />

libri per ragazzi. Ora sugli scaffali,<br />

accanto ai classici per l’infanzia, si possono<br />

trovare molte delle novità che più<br />

attraggono i piccoli. Non più soltanto<br />

Cappuccetto Rosso e Pollicino, ma<br />

anche Harry Potter e Geronimo<br />

Stilton. Alla biblioteca “Multime<strong>di</strong>ale”,<br />

nel centro <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong>, sono a<br />

<strong>di</strong>sposizione dei bambini circa 500<br />

libri cartonati e 5.300 volumi. In periferia,<br />

alla “Biblionet” <strong>di</strong> ponte S.<br />

Giovanni, i libri per ragazzi sono oltre<br />

1.400.<br />

“Biblioteca da favola” non è solo questo.<br />

Vengono allestite mostre. “Biblionet”<br />

ha ospitato “Tutti uguali, tutti <strong>di</strong>versi”,<br />

un percorso tra i libri che illustrano<br />

la ricchezza <strong>di</strong> un mondo fatto <strong>di</strong><br />

culture <strong>di</strong>fferenti. Alla “Multime<strong>di</strong>ale”<br />

sono stati esposti invece i “Libri fatti ad<br />

N° 5 GIUGNO <strong>2003</strong><br />

Il libro è mio e me lo scelgo io<br />

Il 67 per cento dei bambini italiani legge. Molti decidono da soli quali volumi acquistare. Ma il numero<br />

dei non-lettori resta alto. Due iniziative delle biblioteche <strong>di</strong> <strong>Perugia</strong> per stimolare i ragazzi a leggere <strong>di</strong> più<br />

SILVIA RITA<br />

UNA BAMBINA IMMERSA NELLA LETTURA<br />

CULTURA/ L’inarrestabile crescita del settore della formazione post-laurea<br />

Master e ri-master<br />

Aumenta il numero degli iscritti. E dei corsi. Per neolaureati sempre più insicuri<br />

ALESSIA PIOVESAN<br />

ENZO ARCERI<br />

Lo studente italiano assomiglia<br />

sempre <strong>di</strong> più a Tanguy. Ricordate<br />

il film <strong>di</strong> Etienne Chatiliez? Il<br />

trentenne terrorizzato dalla vita, attaccato<br />

alle gonne della madre e vittima <strong>di</strong><br />

crisi isteriche alla prima esperienza lontano<br />

da casa ha molti cloni nel nostro<br />

paese. Arriva la fine dell’università e inizia<br />

il dramma della ricerca del lavoro.<br />

Inizierebbe, se non fosse subito pronto<br />

un master ad hoc per attutire l’impatto<br />

traumatico con il mercato.<br />

In<strong>di</strong>spensabile appen<strong>di</strong>ce senza la quale<br />

la laurea resta uno sterile titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

oppure fuga dal precariato? Il master è<br />

la risposta alla congiuntura <strong>di</strong>fficile del<br />

mercato del lavoro e alle ansie da Peter<br />

Pan dei giovani italiani.<br />

Negli ultimi anni in Italia si è assistito<br />

al proliferare <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> perfezionamento<br />

e scuole <strong>di</strong> specializzazione. Oltre 400<br />

in tutt’Italia, hanno reso la specializzazione<br />

post-laurea un percorso obbligato.<br />

Il business della formazione è esploso,<br />

da un lato, a causa dell’uniformarsi del<br />

sistema universitario italiano a modelli<br />

d’istruzione stranieri soprattutto anglosassone,<br />

dall’altro per la richiesta da parte<br />

del mondo del lavoro <strong>di</strong> maggiore<br />

specializzazione. Nell’era dei co.co.co,<br />

dei lavori interinali, dei contratti a termine,<br />

i settori produttivi si sono ulteriormente<br />

segmentati. La riforma del lavoro<br />

ha complicato il quadro, contribuendo<br />

a far percepire al neolaureato la<br />

propria costante inadeguatezza. Manca<br />

sempre un <strong>di</strong>ploma “x”, un titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

“y”, un master qualsiasi anche per<br />

un primo impiego. Sempre più giovani<br />

restano sulla soglia, a contemplare intimoriti<br />

il “mondo dei gran<strong>di</strong>”. Nel frattempo<br />

sono <strong>di</strong>sposti a spendere, in assenza<br />

<strong>di</strong> sussi<strong>di</strong> europei o borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,<br />

dai 5 ai 100 milioni <strong>di</strong> vecchie lire,<br />

per perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tempo che vanno da tre<br />

mesi a un anno. Nella maggior parte dei<br />

casi, i genitori, sono <strong>di</strong>sposti a sostenere<br />

i figli. In molti si <strong>di</strong>cono sod<strong>di</strong>sfatti<br />

del corso, ma delusi dallo stage, soprattutto<br />

quelli che si attendevano un’assunzione<br />

sicura. «Il panorama è cambiato<br />

soprattutto negli ultimi due anni<br />

- spiega Anna Terzilli, responsabile dei<br />

master dell’Istituto Tagliacarne - con<br />

l’autonomia universitaria e grazie agli ul-<br />

timi finanziamenti del Ministero dell’Istruzione».<br />

Le università pubbliche stanno cavalcando<br />

l’onda, anche se puntano a partnership<br />

con gli istituti privati, che fino<br />

ad ora hanno monopolizzato il settore<br />

della formazione post-laurea. «Da un<br />

anno il mercato della formazione è raddoppiato<br />

- sostengono alla Lumsa - grazie<br />

alle nuove offerte formative». Oltre<br />

ai giovani laureati, sono aumentati an-<br />

UNA STUDENTESSA SI INFORMA IN SEGRETERIA<br />

arte”: volumi con illustrazioni pregiate<br />

e una grafica particolarmente curata.<br />

Previsti anche incontri con gli autori.<br />

L’ultimo, ad aprile, con Roberto Piumini,<br />

uno dei più noti scrittori italiani<br />

per ragazzi. E le biblioteche perugine<br />

sono <strong>di</strong>ventate mete per visite guidate<br />

delle scolaresche della provincia.<br />

Nell’organizzazione degli eventi sono<br />

stati coinvolti anche i privati: librerie ed<br />

e<strong>di</strong>tori specializzati .<br />

Le biblioteche della città collaborano,<br />

inoltre, con l’Associazione culturale<br />

pe<strong>di</strong>atri e il Centro per la salute del<br />

bambino. Insieme promuovono “Nati<br />

per leggere”. I me<strong>di</strong>ci che aderiscono<br />

all’iniziativa spiegano ai genitori quanto<br />

è utile leggere a voce alta per i propri<br />

figli sin dai primi anni <strong>di</strong> vita. Alle<br />

famiglie dei piccoli pazienti i pe<strong>di</strong>atri<br />

regalano un cofanetto <strong>di</strong> fiabe e suggeriscono<br />

<strong>di</strong> cercarne altre in biblioteca.<br />

Qui i bibliotecari aiutano le mamme e<br />

i papà a scegliere le letture migliori. E<br />

alla “Multime<strong>di</strong>ale” c’è una sala a misura<br />

<strong>di</strong> bambino: cubi e pedane al posto<br />

delle se<strong>di</strong>e, scaffali bassi e aperti,<br />

poster colorati alle pareti e una raccolta<br />

<strong>di</strong> fumetti, libri e riviste per i più piccoli.<br />

<br />

che i trentacinquenni già occupati, che<br />

temono <strong>di</strong> perdere il lavoro e vogliono<br />

<strong>di</strong>ventare più competitivi. In crescita anche<br />

il numero dei trentenni <strong>di</strong>soccupati.<br />

Istituti, pubblici e privati, adottano<br />

strategie <strong>di</strong> mercato per capire i trend<br />

del mondo del lavoro. Promuovono on<br />

line, con pubblicità sulla stampa generalista<br />

e specializzata e con depliant presso<br />

gli atenei, nuovi e vecchi master. La<br />

Bocconi segue il modello americano,<br />

promuovendo i propri “prodotti” con<br />

incontri in Italia e all’estero. I corsi postuniversitari<br />

a volte rischiano però <strong>di</strong> alimentare<br />

la confusione e il <strong>di</strong>sorientamento<br />

tra i neolaureati.<br />

Il sociologo del lavoro Domenico De<br />

Masi ritiene che negli ultimi tre anni le<br />

cose siano cambiate ra<strong>di</strong>calmente. Non<br />

più solo master ad in<strong>di</strong>rizzo economico,<br />

molto costosi e promossi da enti privati.<br />

«Il master è effettivamente in grado<br />

<strong>di</strong> fornire una formazione <strong>di</strong> buon<br />

livello e un rapido accesso al mondo del<br />

lavoro», sostiene De Masi. A patto che<br />

vengano rispettate due con<strong>di</strong>zioni: un<br />

numero limitato <strong>di</strong> studenti e un programma<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> altamente specialistico.

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