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QC 5 2003 - Scuola di Giornalismo Radio Televisivo Perugia

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N° 5 GIUGNO <strong>2003</strong> QuattroColonne<br />

SALUTE/ Gli allarmismi incontrollati <strong>di</strong>ffusi da Internet<br />

Troppo bianco fa male<br />

Dalla Rete l’allerta rimbalza nelle case: <strong>di</strong>ossina nei prodotti sanitari. Un’interrogazione parlamentare solleva<br />

il problema anche in Italia. Ma non c’è alcun rischio. Come ha <strong>di</strong>mostrato l’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità<br />

FRANCESCA SANCIN<br />

Diossina: basta la parola per<br />

evocare scenari inquietanti.<br />

Si pensa subito alla trage<strong>di</strong>a<br />

<strong>di</strong> Seveso, a fenomeni macroscopici, <strong>di</strong><br />

devastante impatto ambientale. Ma c’è<br />

un modo più subdolo attraverso il quale<br />

la <strong>di</strong>ossina può entrare in contatto<br />

con l’organismo umano. Nei pannolini<br />

dei bambini, infatti, - e in altri prodotti<br />

sanitari, come gli assorbenti femminili<br />

- sarebbero state trovate tracce <strong>di</strong><br />

questo veleno. L’allarme viene dagli Stati<br />

Uniti, dove le associazioni dei consumatori<br />

e quelle che tutelano i <strong>di</strong>ritti delle<br />

donne hanno chiesto alla comunità<br />

scientifica analisi accurate.<br />

Da noi la questione è giunta in parlamento.<br />

In seguito all’interrogazione<br />

presentata dal deputato Andrea Annunziata<br />

è stato allertato l’Istituto Superiore<br />

<strong>di</strong> Sanità. La ricerca, appena ultimata,<br />

è arrivata agli stessi risultati degli<br />

stu<strong>di</strong> americani: la quantità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ossina<br />

trovata nei prodotti sanitari è <strong>di</strong><br />

molto inferiore alla dose cui siamo quoti<strong>di</strong>anamente<br />

esposti attraverso l’ambiente.<br />

Ad esempio in casa, nel più innocuo<br />

dei camini, in situazioni <strong>di</strong> combustione<br />

particolari - e soprattutto se si<br />

usa legname trattato - si può generare<br />

<strong>di</strong>ossina.<br />

Quasi il 95% del quantitativo che<br />

purtroppo accumuliamo nel corpo de-<br />

DUE BAMBINI CHE INDOSSANO PANNOLINI<br />

riva invece dal cibo. La <strong>di</strong>ossina è infatti<br />

un composto persistente, che si propaga<br />

nella catena alimentare attraverso<br />

i grassi, nei quali è solubile. Carni, latte,<br />

uova e pesce sono in genere gli alimenti<br />

più contaminati. Una volta che la<br />

<strong>di</strong>ossina è presente nel corpo, non è eliminabile.<br />

La madre la trasmette al<br />

CHIRUGIA ESTETICA/ Cambiano i canoni <strong>di</strong> bellezza<br />

Goodbye Barbie<br />

bambino tramite la placenta e poi attraverso<br />

l’allattamento.<br />

Ma perché la <strong>di</strong>ossina è presente, anche<br />

se in piccolissime quantità, nei prodotti<br />

sanitari? Gli assorbenti - sia quelli<br />

che contengono rayon, sia quelli biologici,<br />

interamente in cotone - sono a<br />

base <strong>di</strong> cellulosa. Come i pannolini. Se<br />

per sbiancarli si usa cloro gassoso, si innesca<br />

una reazione che produce <strong>di</strong>ossina<br />

con estrema facilità.<br />

I ricercatori dell’Istituto Superiore <strong>di</strong><br />

Sanità hanno supposto che, nel caso limite<br />

in cui l’organismo della donna o<br />

del bambino assorbisse tutta la <strong>di</strong>ossina<br />

presente in pannolini e assorbenti, si<br />

arriverebbe al 2% della quantità assunta<br />

tramite la <strong>di</strong>eta. Un sospiro <strong>di</strong> sollievo.<br />

Ma molte persone continuano a non<br />

sentirsi tranquille: temono che far indossare<br />

ai bambini nei primi due anni<br />

<strong>di</strong> vita i pannolini, 24 ore su 24, significhi<br />

comunque esporli a una fonte, seppur<br />

minima, <strong>di</strong> rischio. E lo stesso si<br />

può <strong>di</strong>re per le donne, che per circa<br />

quarant’anni, cinque giorni al mese, devono<br />

ricorrere ai tamponi.<br />

Le aziende ricorrono allo sbiancamento<br />

per assecondare le abitu<strong>di</strong>ni dei<br />

consumatori. Un prodotto immacolato<br />

è generalmente percepito come sinonimo<br />

<strong>di</strong> igiene.<br />

Molte <strong>di</strong>tte hanno già deciso <strong>di</strong> sostituire<br />

il cloro gassoso con <strong>di</strong>ossido <strong>di</strong> cloro<br />

o con prodotti ancora più sicuri, come<br />

l’ozono, l’ossigeno molecolare o l’acqua<br />

ossigenata, che producono materiali<br />

privi <strong>di</strong> derivati del cloro. Un passo<br />

avanti. Per girare pagina e tutelare fino<br />

in fondo la salute dei consumatori,<br />

basterebbe sciogliere l’equazione tra<br />

“bianco” e “pulito”. Basterebbe abituarsi<br />

a un punto <strong>di</strong> grigio in più. <br />

La perfezione assoluta non è più <strong>di</strong> moda. Meglio ritocchi meno evidenti che <strong>di</strong>ano un’impressione <strong>di</strong> naturalezza<br />

VANESSA GIOVAGNOLI<br />

SILVIA RITA<br />

Nasino alla francese su un volto<br />

spigoloso? Disarmonico. Seno<br />

giunonico su un fisico minuto?<br />

Sproporzionato. Viso da trentenne<br />

su un corpo da cinquantenne? Inverosimile.<br />

I canoni della chirurgia estetica<br />

sono cambiati: abbandonato il mito<br />

<strong>di</strong> Barbie, icona <strong>di</strong> un corpo perfetto,<br />

chi decide <strong>di</strong> ricorrere al chirurgo<br />

preferisce risultati meno evidenti e apparentemente<br />

più naturali. I gusti si<br />

evolvono. La pubblicità <strong>di</strong> una nota<br />

marca <strong>di</strong> tonno mette alla berlina chi<br />

ostenta labbra palesemente siliconate.<br />

«Negli ultimi anni le richieste sono<br />

più equilibrate», conferma Cristiano<br />

Dominici, titolare della cattedra <strong>di</strong><br />

Chirurgia Plastica dell’Università <strong>di</strong><br />

<strong>Perugia</strong> e <strong>di</strong>rettore della Clinica <strong>di</strong> Chirurgia<br />

Plastica del Policlinico <strong>di</strong> Monteluce.<br />

«I pazienti chiedono risultati<br />

più “umani”, ma ancora in<br />

molti arrivano con la fotografia<br />

<strong>di</strong> attori o attrici cui<br />

vorrebbero somigliare. Il<br />

guaio è che alcuni ban<strong>di</strong>ti,<br />

pur <strong>di</strong> non perdere clienti,<br />

li assecondano», conclude<br />

Dominici.<br />

Nella clinica perugina<br />

è anche capitato che<br />

una signora <strong>di</strong> Terni,<br />

dopo essersi sottoposta<br />

a un intervento<br />

per l’aumento del seno,<br />

si sia pentita. Il<br />

nuovo décolleté<br />

era eccessivo e<br />

ha voluto ridurlo<br />

un po’. Non è <strong>di</strong>fficile<br />

trovare pazienti che<br />

hanno chiesto ai chirurghi<br />

soluzioni più in armonia<br />

con il proprio corpo. «È inutile pretendere<br />

una quarta <strong>di</strong> reggiseno su un<br />

LA CELEBRE BAMBOLA BARBIE<br />

fisico da seconda», <strong>di</strong>ce Jennifer,<br />

27 anni, sod<strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> aver<br />

scelto una taglia adeguata alla<br />

sua corporatura piuttosto che<br />

un seno da pin up. «Sono contenta<br />

del risultato», <strong>di</strong>ce la<br />

ventinovenne Federica, «il<br />

mio naso, anche se rifatto<br />

non è perfetto, ma è molto<br />

simile a quello <strong>di</strong> mia<br />

madre e mia sorella. Sembra<br />

naturale».<br />

Questa parziale inversione<br />

<strong>di</strong> tendenza è<br />

confermata anche dal<br />

ricorso sempre maggiore<br />

alla chirurgia<br />

ambulatoriale, che<br />

consente piccoli ritocchi<br />

in anestesia locale con<br />

meto<strong>di</strong> meno invasivi. Ad<br />

esempio, per eliminare le rughe,<br />

si è <strong>di</strong>ffuso il laser, meno aggressivo<br />

e traumatico del lifting.<br />

Un settore in continua espansione è<br />

quello della chirurgia estetica della<br />

bocca. Il desiderio <strong>di</strong> sfoggiare un sorriso<br />

smagliante spinge sempre più persone<br />

dai dentisti. Di gran voga il laser<br />

sbiancante e l’apparecchio anche da<br />

adulti. Tuttavia, come spiega Rosalba<br />

Giannoni, ortodontista, «c’è maggiore<br />

attenzione agli aspetti funzionali piuttosto<br />

che a quelli puramente estetici».<br />

Secondo l’ultimo rapporto Eurispes,<br />

le donne continuano a rivolgersi alla<br />

chirurgia estetica più degli uomini:<br />

rappresentano ancora il 70 per cento<br />

dei pazienti. Gli interventi più richiesti<br />

sono la liposuzione, la mastoplastica<br />

ad<strong>di</strong>tiva (aumento del seno) e la blefaroplastica<br />

(ringiovanimento della zona<br />

degli occhi).<br />

Le donne non cercano più la perfezione<br />

a ogni costo, ma questa classifica<br />

<strong>di</strong>mostra che i loro incubi sono sempre<br />

gli stessi: cellulite, seno piatto e rughe.<br />

<br />

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