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Sintesi non tecnica - Regione Calabria

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COMUNE DI PALUDI (Provincia di Cosenza) SINTESI NON TECNICA<br />

Il paesaggio di Paludi si arricchisce di ulteriori valenze che ne esaltano la qualità grazie al<br />

connubio con l’archeologia.<br />

Il territorio possiede risorse idriche di buona qualità. La buona qualità dell’acqua è anche frutto di<br />

scarsa antropizzazione delle aree di alimentazione degli acquiferi. Abbastanza agevole è<br />

l’estrazione dell’acqua dagli acquiferi principali.<br />

I precedenti Piani Urbanistici hanno tutelato le risorse territoriali ed ambientali ed il consumo del<br />

suolo è stato limitato, ma la mancanza di valorizzazione delle risorse, ha causato il grave<br />

fenomeno dell’emigrazione tutt’ora in corso. La popolazione è quasi sempre vissuta dedita ad<br />

un’economia prevalentemente agricola, con sviluppo dell’artigianato e dei frantoi legati alla<br />

coltura olivicola. Le iniziative private relativamente ai prodotti caseari, alle conserve alimentari, la<br />

varietà dei prodotti e delle lavorazioni del settore agricolo rappresentano una risorsa preziosa ma<br />

le filiere devono essere meglio pensate in relazione le une alle altre:<br />

- Le produzioni ortoagricole e olivicole, le produzioni tipiche dovrebbero essere rilanciate con<br />

uno sforzo che coinvolge anche gli enti pubblici;<br />

- La zootecnia è un campo promettente sul quale continuare ad investire;<br />

- La produzione di latte e formaggi offre l’opportunità di lavorare a sinergie che portino i prodotti<br />

a un migliore livello di qualità.<br />

Paludi potrebbe rispetto al settore agricolo, diventare capofila delle attività della zona; in questo<br />

campo gli imprenditori di Paludi devono avere un ruolo importante.<br />

Tra valorizzazione delle risorse ambientali e paesistiche, risorse archeologiche e culturali,<br />

integrazione e rafforzamento della produzione agricola e promozione dei prodotti del territorio di<br />

Paludi ci sono i margini ampi per un modello di sviluppo dolce e radicato localmente che può<br />

accompagnare politiche di sviluppo economico più tradizionale.<br />

Archeologia e cultura<br />

La località di Castiglione occupa un colle ampio di 35 ha circa, ben difeso da pendii scoscesi e<br />

quasi inaccessibile. Il S. Elia e lo Scarmaci o S. Martino, due corsi d’acqua a regime torrentizio,<br />

delimitano rispettivamente i fianchi orientali e occidentali. La sommità è costituita da un pianoro<br />

settentrionale e da uno meridionale, separati da una valletta centrale. Una seconda valletta<br />

minore, presso l’estremità nord – orientale del colle è collegata con ripide balze alla valle del<br />

Cokerie; essa ha costituito sino agli anni 80 la via d’accesso più utilizzata per raggiungere l’area.<br />

Castiglione occupa una posizione dominante; offre un’ampia panoramica visiva delle colline<br />

vicine e di un lungo strato di costa, controlla direttamente la valle del cokerie sino alla foce nello<br />

Jonio da cui dista circa 8 km. La valle costituisce una naturale via di penetrazione nell’entroterra<br />

montuoso della Sila Greca fin dall’antichità sfruttata per la transumanza de bestiame e per<br />

l’approvvigionamento di legname. Esplorazioni sistematiche furono condotte tra il 1949 ed il<br />

1956; furono messi in luce ampi tratti del circuito murario di fortificazione del colle, il cosiddetto<br />

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