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Numero 37 - L'ANCORA edicola

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L’ANCORA<br />

ACQUI TERME 11 OTTOBRE 2009 13<br />

Acqui Terme. Il festival di<br />

musica contemporanea ha tenuto<br />

compagnia per cinque serate<br />

di fila agli acquesi. Dal 30<br />

settembre al 4 ottobre. E la<br />

cornice di Palazzo Robellini ha<br />

senzʼaltro giovato alla manifestazione<br />

che, tradizionalmente,<br />

era allestita presso lʼex salone<br />

de “LʼAncora”, poi Aula<br />

magna dellʼUniversità (apprezzabile<br />

lʼacustica, non certo gli<br />

ambienti divenuti, anno dopo<br />

anno, parecchio trascurati).<br />

Un problema da risolvere<br />

Ma anche la sala che si affaccia<br />

su Piazza Levi, che ha il<br />

pregio di riempirsi con facilità<br />

(troppa: lo si è visto proprio per<br />

il Festival) in futuro non basterà<br />

più. Anzi non basta (per rumore,<br />

acustica e dimensioni).<br />

Davvero sarebbe auspicabile,<br />

per il futuro, trovare nuovi luoghi<br />

musicali che, in effetti, ci<br />

sono, e speriamo possano essere<br />

concessi. A cominciare<br />

dal Salone del Seminario Maggiore<br />

(elegantissimo, di recente<br />

ristrutturazione, dalla risposta<br />

sonora positiva, 100 posti,<br />

la capienza giusta) o, in secondʼordine<br />

di gradimento, la<br />

Sala “San Guido” vicina al<br />

chiostro (che come soluzione<br />

open space è di infinito fascino).<br />

Chiediamo subito scusa ai<br />

lettori per questo inizio poco<br />

canonico, ma queste righe<br />

partono dalla consapevolezza<br />

che occorre trovare, una buona<br />

volta, un posto “come di<br />

deve” per la musica. E un sopralluogo,<br />

condotto da chi scrive,<br />

in compagnia di Silvia Belfiore,<br />

direttore artistico del Festival<br />

“Omaggio alla musica<br />

dʼoltre oceano 2009”, ai luoghi<br />

di cui sopra, è stato determinante<br />

per chiarire come una<br />

convenzione tra Comune e<br />

ente proprietario può essere la<br />

soluzione giusta per risolvere<br />

il problema “auditorium concerti”.<br />

Quanto alle serate “moderne”,<br />

tralasciando quella più<br />

classica (ma non è un refuso)<br />

di Francoise Choveaux, solista<br />

al pianoforte, apprezzatissima<br />

(ma purtroppo eravamo assenti),<br />

e quella della conclusione<br />

della rassegna (che cadeva<br />

in contemporanea con il<br />

recital lirico in San Francesco,<br />

domenica 4 ottobre), le propo-<br />

Si è concluso il festival “Omaggio a…”<br />

Per la musica contemporanea<br />

cinque serate di ascolto<br />

ste non hanno mancato di segnalarsi<br />

per originalità e per<br />

qualità.<br />

La cronaca, finalmente<br />

Inaugurazione con le percussioni<br />

di Enrico Bertelli, accompagnato<br />

da Gianluca Masini, e<br />

i contributi che una volta si dicevano<br />

“dei nastri” e che ora rimandano<br />

alla memoria digitale<br />

del PC.<br />

Larghissimo lo spettro delle<br />

proposte compositive offerto<br />

allʼascolto, che dal minimalismo<br />

esasperato delle ripetizioni<br />

e degli ostinati conduceva a<br />

brani tonalissimi. Con una esecuzione,<br />

quella di Bela Bartok,<br />

dal Rumaenische Folkstaenze<br />

davvero straordinaria.<br />

La sera successiva lo spettacolo<br />

più di avanguardia, Con<br />

gli arredi di palazzo Robellini<br />

trasformati in strumenti. Con<br />

tanto di porta scricchiolante<br />

amplificata. Con il “tump” della<br />

cassapanca. Con i piedi sfregati<br />

sul pavimento. Che rimbomba<br />

ai salti. Ecco gli interpreti<br />

(Francesca Massa, danzatrice,<br />

e Alessandra Giura<br />

Longo cantante e performer; la<br />

regia live electronics e video di<br />

Alessandro Olla) che giocano<br />

con gli specchi. O con i pezzi<br />

degli scacchi, come ne Il settimo<br />

sigillo di Bergman. Con il<br />

pianoforte utilizzato nella maniera<br />

più impropria. Su cui si<br />

può anche salire.<br />

Ma la serata dimostra anche<br />

come ci si possa appendere<br />

ad una sedia, come ci siano<br />

mille stili (inusuali) di canto, come<br />

- in modo assai dantesco -<br />

“i suon di man” possano venire<br />

eletti al rango di musica colta.<br />

E - dimenticavamo - così<br />

prevede John Cage nei suoi<br />

Song Books.<br />

Sabato 3 lʼappuntamento<br />

letterario. Con i testi (dodici)<br />

dellʼAntologia di Spoon River,<br />

prima proposti in versione originale,<br />

in lingua (ecco Il giudice<br />

Somers, Sarah Brown, il<br />

violinista Jones, Joseph Dixon,<br />

Sonia la russa…) e poi messi<br />

in musica per le quattro mani<br />

di Alessandro Calcagnile e<br />

Rossella Spinosa al pianoforte<br />

(anche in versione preparata).<br />

Qua e là con il concorso di<br />

contributi registrati. E allora ecco<br />

suoni annegati nel silenzio,<br />

quasi isole nel mare, frammenti<br />

iterati di continuo, la melodia<br />

che ora si eclissa e riemerge.<br />

Forse il concerto più difficile.<br />

E non solo perché cʼè chi cerca<br />

di rendere il clima del pezzo<br />

(e molti scelgono le liriche che<br />

evocano sinfonie, giambi, arpe<br />

e pianoforti…) e cʼè chi si sofferma<br />

su singoli versi.<br />

Ma perché, alla fine, ogni<br />

Autore (o Autrice) parla una<br />

lingua (o, forse meglio) un dialetto<br />

musicale diverso. Che tre<br />

minuti sono un tempo troppo<br />

ristretto per imparare.<br />

Potrebbe essere anche questo<br />

un effetto voluto. E allora<br />

gustiamo il sapore puntiforme<br />

di questʼopera collettiva. Che<br />

comunque suscita la voglia di<br />

un riascolto. E che, intanto, rimette<br />

in circolo un coerente<br />

capolavoro letterario del Novecento.<br />

È lʼarrivederci del festival. Il<br />

prossimo anno “musica sul/dal<br />

mare”: questo il tema - sembra<br />

- che farà da filo conduttore alle<br />

serate. G.Sa<br />

Acqui Terme. «Una gran<br />

giornata, quella di domenica 4<br />

ottobre, per i Cavalieri di<br />

S.Guido dʼAcquosana». È<br />

quanto sostenuto dal presidente<br />

del sodalizio, Attilio Giacobbe,<br />

relativamente alla cerimonia<br />

della consegna dei premi<br />

ai vincitori della ventiduesima<br />

edizione del Concorso di<br />

poesia dialettale, e della celebrazione<br />

del Capitolo dʼautunno.<br />

Da anni, infatti, concorso e<br />

capitolo vengono abbinati in<br />

unʼunica manifestazione a testimonianza<br />

di una continuità<br />

culturale tra il dialetto, inteso<br />

come lingua locale e lʼenogastronomia<br />

del territorio.<br />

«I due avvenimenti - ha sottolineato<br />

Giacobbe - offrono<br />

lʼoccasione per ricevere nella<br />

nostra città i rappresentanti<br />

delle associazioni bacchiche<br />

dellʼintero territorio nazionale».<br />

Questʼanno, oltre alle confraternite<br />

enogastronomiche<br />

del Piemonte, rappresentate<br />

da Accademia della castagna<br />

bianca di Mondovì, Ordine dei<br />

Maestri coppieri dʼAleramo di<br />

casale Monferrato, Confraternita<br />

del vino e della panissa di<br />

Vercelli cʼera Il Circolo enologico<br />

Loniceno Colli Berici di<br />

Lonigo (Vicenza) e, fatto graditissimo<br />

da parte per la Confraternita<br />

acquese, cʼè stata la visita<br />

di Mario Santagiuliana<br />

presidente della FICE (Federazione<br />

italiana circoli enogastronomici).<br />

La manifestazione è iniziata<br />

verso le 10, allʼEnoteca regionale,<br />

per una colazione rustica,<br />

cioè degustazione di prodotti<br />

tipici e vini acquesi. Particolare<br />

interesse ha suscitato<br />

lʼassaggio del Brachetto secco.<br />

A seguire, nella sala conferenze<br />

di Palazzo Robellini, si è<br />

svolta la cerimonia di premiazione<br />

delle poesie giudicate<br />

migliori sia nella sezione a tema<br />

libero sia a tema enogastronomico.<br />

Hanno presenziato<br />

alla premiazione lʼassessore<br />

alla Cultura Carlo Sburlati e<br />

i rappresentanti della commissione<br />

giudicatrice, Prosperi,<br />

Vercellino e Roffredo. Al tavolo<br />

della presidenza, accanto ai<br />

rappresentanti dei Cavalieri di<br />

S.Guido DʼAcquosana Acanfora<br />

e Giacobbe, il presidente Fice,<br />

Mario Santagiuliana.<br />

I vincitori del concorso, in<br />

Insieme al Capitolo d’autunno<br />

I Cavalieri di San Guido d’Acquosana<br />

premiano la poesia dialettale<br />

una sala gremita di pubblico<br />

hanno letto le loro poesie. Per<br />

la Sezione a tema libero, il primo<br />

premio è stato assegnato<br />

a Carlo Dardanello di Vicoforte<br />

per la poesia La destopa; il secondo<br />

a Elisabetta Farinetti di<br />

Milano per I cunì trop froll; terzo<br />

premio a Annamaria Balossini<br />

di Novara per La scorba. Il<br />

premio speciale «Merlo» è stato<br />

assegnato Antonio Ravella<br />

di Racconigi per La giardiniera.<br />

Nella Sezione a tema enogastronomico,<br />

primo premio a<br />

Matteo Zola di Terruggia per la<br />

poesia Doman; secondo a Andrea<br />

Capano di Ventimiglia per<br />

Barosse faravosche; terzo a<br />

Gian Battista Mortarino per<br />

Cum al su rabient o la brumera.<br />

Premio speciale «Merlo» a<br />

Domenico Novaresio per Jʼultime<br />

reuse.<br />

Il Capitolo dʼautunno dei Cavalieri<br />

di S.Guido DʼAcquosana<br />

ha poi avuto luogo nei locali<br />

del ristorante Vallerana. Un<br />

luogo conosciuto per la buona<br />

cucina e da sempre punto di<br />

incontro per i buongustai, do-<br />

ve mangiare non è solo ingerire<br />

cibo. Il convivio a Vallerana<br />

non poteva che riscuotere successo<br />

per un «apribocca» di<br />

focaccine con filetto baciato e<br />

lardo della nostra zona, carpaccio<br />

con porcini e scaglie di<br />

reggiano, tortino di Castelmagno,<br />

strudel di verdure. A seguire<br />

canelloni della casa e risotto<br />

alla trevigiana in onore<br />

degli ospiti veneti. Per i secondi,<br />

tagliata di arrosti e quindi<br />

dolce al cucchiaio della casa.<br />

Vini tra i migliori. C.R.<br />

Orario IAT<br />

Acqui Terme. Lʼufficio IAT<br />

(informazione ed accoglienza<br />

turistica), sito in piazza Levi 12<br />

(palazzo Robellini), osserva il<br />

seguente orario: lunedì - sabato<br />

9.30-12.30, 15.30-18.30;<br />

domenica e festivi 10-13, (a<br />

giugno, luglio, agosto anche<br />

15.30-18.30).<br />

Tel. 0144 322142, fax 0144<br />

326520, e-mail: iat@acquiterme.it,<br />

www.comuneacqui.com.

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