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L’ANCORA<br />
ACQUI TERME 11 OTTOBRE 2009 3<br />
Acqui Terme. Pubblichiamo un intervento<br />
sulla musica nel centro storico inviatoci dal Mº<br />
Alzek Misheff.<br />
«Finito il caldo, di colpo inizia lʼautunno. Finite<br />
le notti in piazza con locali che ospitano potenti<br />
altoparlanti. I palchi e i grandi teloni neri dei<br />
mini e maxi teatri allʼaperto vanno a riposo. La<br />
città riprende lʼopacità notturna e diurna e tra<br />
poco le nebbie della bollente saranno più visibili.<br />
Torna quel prezioso silenzio per il quale alcuni<br />
visitatori delle metropoli tornano.<br />
Ma ci vuole anche la musica, ci vuole la festa<br />
dʼinverno e poi di nuovo in primavera e dʼestate.<br />
“E che musica?” direbbero i giovani, insieme<br />
agli altri meno giovani. E cercheranno gli esempi,<br />
cercheremo i modelli, ormai noi tutti quanti<br />
nati e vissuti con la comunicazione sonora e visiva<br />
che ha attraversato e determinato i nostri<br />
spazi privati. Davvero, qualche inspiegabile<br />
inerzia ci ha abituati tutti a pensare che anche<br />
lo spazio esterno deve essere così: dobbiamo<br />
“imitare “ una festa come fosse una immaginaria<br />
trasmissione, perchè la vita è tutto ormai solo<br />
questo: una mai finita “trasmissione”. Dobbiamo<br />
desiderare e imitare il “successo”. Dobbiamo<br />
far finta di un facile successo con lʼaiuto<br />
dellʼamplificazione a portata di tutti e per tutte le<br />
tasche. Lʼamplificazione per tutti dopo i 100 anni<br />
passati di “intona rumori” di Luigi Russolo e i<br />
futuristi. Lʼamplificazione per far colpo sul vicino<br />
di casa perplesso… se non a lui a chi altro rivolta?…<br />
Sì, si direbbe, problematiche planetarie, facili<br />
pretese senza risposte.<br />
Ma ci si può chiedere anche: se quei pochi<br />
giovani veri e con talento (esistono e ci sono<br />
sempre stati!), quelli che non sanno seguire le<br />
mode, quelli con un proprio cervello e cuore sincero<br />
della miglior età, quei pochi ma veri davvero,<br />
loro possono pensare a una inversione di<br />
tendenza? Loro possono avere il coraggio e la<br />
motivazione forte di lanciarsi in unʼavventura:<br />
“musica a basso volume e non amplificata”?<br />
In mezzo al traffico della metropoli è impossibile.<br />
Ma nel nostro centro storico con le piccole<br />
piazze, cortili e stretti vicoli? Con lʼamplificazione<br />
architettonica e naturale già pronta?<br />
Qui da noi lʼacustica esistente sanno sfruttarla<br />
ancora i contadini nelle minuscole borgate e<br />
qualcuno ci racconta di aver sentito stranieri e<br />
italiani con flauti, violini e perfino arpe.<br />
Ma allora perchè i contadini delle colline sì, e<br />
noi cittadini della pianura, no?<br />
È molto difficile credere che il maggior numero<br />
di persone vuole musica ad alto volume.<br />
Vuole dire che nel centro storico, dunque, esi-<br />
Acqui Terme. Serata musicale,<br />
il 4 ottobre, nella chiesa<br />
di San Francesco per la festa<br />
del Santo di Assisi cui la Parrocchiale,<br />
centenaria, è intitolata.<br />
E serata - cui il Municipio ha<br />
concesso il patrocinio -<br />
davvero ben riuscita sotto il<br />
profilo artistico, cui han contribuito<br />
la soprano leggero<br />
Elisa Moretto, i tenori Silvano<br />
Santagata e Simone Barbato,<br />
e ancora Marcello Crocco e<br />
Matteo Cagno al flauto, con<br />
Emanuela Cagno e Denis Ippolito<br />
pianisti accompagnatori,<br />
ma non meno indispensabili.<br />
Con tanto di nero strumento a<br />
coda ad occupare la navata<br />
centrale.<br />
Ricco il carnet dellʼevento,<br />
che accoglieva arie operistiche<br />
dei secoli dʼoro del melodramma,<br />
da Lascia chʼio piango di<br />
Haendel, dal Rinaldo, al Puc-<br />
Un intervento del Mº Alzek Misheff<br />
Musica nel centro storico<br />
perché non “a basso volume”<br />
Domenica 4 ottobre<br />
cini di Gianni Schicchi (ecco O<br />
mio babbino caro) e di Tosca<br />
(E lucean le stelle).<br />
E non meno applauditi sono<br />
stati i pezzi verdiani da Traviata,<br />
da Cavalleria di Mascagni<br />
(con lʼAve Maria), o le pagine<br />
tratte da Donizetti (da Lʼelisir<br />
dʼamore, con Prendi per me<br />
sei libero e Una furtiva lagrima).<br />
Per rendere più varia la proposta<br />
musicale nel programma<br />
belcantistico sono state incastonate,<br />
poi, alcune celebri canzoni<br />
napoletane, mentre la<br />
parte strumentale è stata<br />
sostenuta dal flauto e dal pianoforte,<br />
nella prima parte con<br />
una pagina di Morlacchi (si<br />
trattava de Il pastore svizzero),<br />
nella seconda nello splendido<br />
Andante e rondò per due flauti<br />
e pianoforte di Doppler.<br />
Notevole il contributo di tutti<br />
i solisti, che si sono prestati<br />
Alzek Misheff “Concerto a San Giorgio Scarampi<br />
con la neve”, 2002.<br />
ste potenziale predisposizione e consenso a<br />
priori per il basso volume? Come può essere<br />
nuova una musica che considera il silenzio e<br />
che da quella quiete nasce?<br />
Proviamo a pensare ad una musica fortemente<br />
emozionale, di contrasti e di storie forti,<br />
di colpi di scena. Una musica teatrale, di contrappunti.<br />
E i menestrelli, e le tradizioni popolari e colte<br />
nei secoli, cosa altro sono?<br />
È noto che esiste un immenso repertorio, ma<br />
insieme a questo il nostro tempo ha bisogno di<br />
proprie idee, di nuove parole e nuove armonie,<br />
nuovi autori e nuovi interpreti. Un pubblico cʼè.<br />
Riprenderanno la vita i vicoli sonori? I giovani<br />
acquesi sapranno far nascere un nuovo genere<br />
e sapranno esportarlo? E le forze culturali<br />
e i più adulti sostenerli e capirli?<br />
Perché il recupero è anche questo e si potrebbe<br />
chiamare con il nome di una reale o potenziale<br />
cultura contemporanea, ma si potrebbe<br />
chiamare semplicemente coscienza e posizione<br />
politica. Di singoli cittadini e di gruppi.<br />
Un nuovo e diverso “made in Italy” dopo tanto,<br />
tanto tempo?<br />
Forse è ora. E che tacciono per una volta i disfattisti<br />
e le voci esterne ed estranee dellʼinternazionale<br />
delle brutture e delle volgarità… in un<br />
piccolo piccolo fragile centro storico difeso con<br />
la sola voce dei figli…».<br />
Musica per Francesco patrono<br />
VIAGGI DI UN GIORNO<br />
Domenica 18 ottobre<br />
ROVERETO + museo Depero e il Mart<br />
Domenica 25 ottobre<br />
PADOVA + mostra “Telemaco Signorini<br />
e la pittura in Europa”<br />
Sabato 7 novembre<br />
VICOFORTE - CARRÙ<br />
Gran pranzo,<br />
specialità piemontesi, bolliti misti<br />
I NOSTRI WEEK END<br />
Dal 10 all’11 ottobre<br />
TRIESTE e l’ISTRIA<br />
Dal 17 al 18 ottobre<br />
LA MAREMMA<br />
€ 140<br />
LLORET DE MAR - BARCELLONA<br />
Dal 12 al 17 ottobre<br />
Dal 19 al 24 ottobre - Dal 26 al 31 ottobre<br />
6 giorni-5 notti - Viaggio in bus<br />
Ottimo hotel- Pensione completa<br />
e bevande incluse<br />
STESSO PREZZO 2008<br />
€ 280<br />
OTTOBRE<br />
Dall’11 al 18<br />
Tour SICILIA e ISOLE EOLIE<br />
Dal 19 al 21<br />
Luoghi cari a Padre Pio:<br />
LORETO - SAN GIOVANNI ROTONDO<br />
Dal 26 al 28<br />
LOURDES<br />
gratuitamente per il concerto.<br />
Ma una citazione particolare<br />
va alla prova di Matteo Cagno,<br />
allievo dellʼultima classe dellʼITC<br />
per ragionieri “Leonardo<br />
da Vinci” della nostra città, orsarese<br />
di residenza, e tra pochissimi<br />
giorni impegnato negli<br />
esami per il diploma finale in<br />
Conservatorio. Con il concerto<br />
acquese, applauditissimo, egli<br />
ha potuto effettuare una sorta<br />
di “prova generale” in vista di<br />
questo primo appuntamento<br />
scolastico dellʼanno.<br />
Il ricavato della serata - che<br />
è stata presentata da Francesca<br />
Somaglia - al netto delle<br />
spese per lʼaffitto dello strumento,<br />
è stato destinato dalla<br />
Parrocchia allo sportello per i<br />
poveri “Centro dʼAscolto zonale”,<br />
una iniziativa cui Don Franco<br />
invita gli Acquesi tutti a dar<br />
sostegno.<br />
G.Sa<br />
I VIAGGI<br />
DI LAIOLO<br />
ACQUI TERME - Via Garibaldi 76<br />
Tel. 0144356130<br />
0144356456<br />
iviaggidilaiolo@virgilio.it<br />
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Via Pistone 77 - Tel. 0141727523<br />
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Tel. 0143835089<br />
Acqui Terme. Solo chi ha i<br />
capelli bianchi, forse, ricorda<br />
Arnaldo Pippo. Giornalista.<br />
Redattore de “Acqui, la perla<br />
del Munfrò”. Penna degli anni<br />
Cinquanta. Ma al quale proprio<br />
“LʼAncora”, nel maggio 1976,<br />
chiese di descrivere cosʼera il<br />
Ricre.<br />
Quello che segue è uno dei<br />
tanti testi che impreziosisce il<br />
volume “sotto torchio” presso<br />
le officine Impressioni Grafiche<br />
della nostra città.<br />
Il cui vino sì sarà costituito<br />
da tante immagini, ma il cui<br />
profumo viene dalle parole.<br />
Come queste.<br />
Am na vis<br />
“Mi hanno telefonato: «Che<br />
cosa ricordi del Ricre?» ed<br />
hanno proseguito: «Scrivilo,<br />
andiamo in macchina tra poco».<br />
Non ho avuto il tempo di<br />
dire no: forse non ho voluto.<br />
Ho preso un foglio e… mi sono<br />
sentito vecchio. Un ricordo del<br />
Ricre? È un ricordo di oltre<br />
quarantʼanni fa! […].<br />
Cosʼera il Ricre ai miei tempi?<br />
Perché ci si andava?<br />
Noi da ragazzi giocavamo in<br />
strada: io abitavo in stazione<br />
ed ero più fortunato degli altri<br />
perché avevo a disposizione la<br />
piazza ed i giardini del Castello.<br />
Ma avevo pochi compagni.<br />
Si giocava in ore ben definite<br />
ed inderogabili: non essendo<br />
possibile spostarci - guai se<br />
lʼavessimo fatto - in altre zone<br />
della città, non avevamo altra<br />
scelta che gli amici del vicinato.<br />
La piazza della stazione non<br />
aveva però abitazioni attorno,<br />
quindi niente ragazzi. Eravamo<br />
in tre: Cino, Piero ed io. Ed<br />
in tre si gioca male. Gli orari<br />
dei treni con il via vai della<br />
gente, il “traffico” (quattro carrozze<br />
ed una macchina per i<br />
clienti del Grand Hotel Terme)<br />
rendevano il posto spazioso<br />
ma difficile per giocare. Per di<br />
più cʼera sempre “la guardia”,<br />
come si chiamava noi il vigile<br />
con la mantella blu scura: uno<br />
terribile. Avevamo preso lʼarticolo<br />
femminile di “guardia”<br />
unendolo al di lui cognome: ne<br />
era uscito “la Parodi”.<br />
Che centra il Ricre con tutto<br />
ciò? Centra: perché il Ricre era<br />
il posto ove si poteva giocare<br />
liberamente, urlare e sudare,<br />
ma soprattutto dove cʼerano<br />
tanti ragazzi. Sì, perché anche<br />
gli altri delle altre strade di Acqui<br />
avevano i nostri stessi problemi:<br />
e “la Parodi” o “la Nalesso”<br />
o “la<br />
Ricci” (i tre soli vigili civici)<br />
giravano in bicicletta tutta la<br />
città.<br />
Così tutti al Ricre se si voleva<br />
giocare, bisticciare, strapparsi<br />
i vestiti. Dapprima ebbi il<br />
permesso solo per la domenica,<br />
mattino e pomeriggio.<br />
Mia madre era tranquilla<br />
perché così andavo a messa:<br />
io ero tranquillo perché andavo<br />
a bisticciarmi il pallone. Poi,<br />
tre volte la settimana: domenica,<br />
martedì e giovedì. Ragazzi<br />
dʼoggi: per noi era festa grossa!<br />
Nacquero le prime partite di<br />
pallone; senza squadre: in<br />
campo cʼeravamo tutti. Le funi<br />
e le pertiche sotto il grande<br />
porticato. Tre grosse piante,<br />
entrando, sullʼala destra, da-<br />
Consultate<br />
tutti i nostri programmi su:<br />
www.iviaggidilaiolo.com<br />
Una memoria pubblicata da L’Ancora nel 1976<br />
Pippo Arnaldo e il Ricre anni ’30<br />
vano ombra, ma anche dei<br />
frutti - dalla forma di sigari -<br />
che qualcuno tra i più grandicelli<br />
tentava di fumare. Conoscemmo<br />
tutti gli altri coetanei<br />
della città: avevamo più possibilità<br />
di cambiare le figurine<br />
della collezione Perugina.<br />
Poi il cinema: nei due della<br />
città non era neppure il caso di<br />
pensare al permesso famigliare<br />
dʼandarvici. Al Ricre, invece,<br />
il cinema era del Ricre, quindi<br />
tutto concesso. Su quelle lunghe<br />
panche spostabili, sostituite<br />
poi con qualche fila di sedie<br />
fisse, abbiamo rivisto decine<br />
di volte lo stesso primo film<br />
della nostra vita. Ed il teatrino.<br />
Ambimmo tutti recitare allorché<br />
in una commedia venne<br />
fuori la parte di un ragazzino!<br />
Facemmo il filo “ai grandi”<br />
della filodrammatica, Garbero,<br />
Botto, Chiesa, Gino Chiarla. E<br />
le prove. Ricordo chi uscì prescelto:<br />
Ugo, Virgilio ed io, per<br />
non deluderci nelle nostre vivaci<br />
speranze, fummo destinati<br />
alla parte di due stupidi nella<br />
farsa che seguiva lʼatto unico.<br />
Era il tempo in cui discussero<br />
un anno per accettare il lancio<br />
di una compagnia “mista”, con<br />
ragazze!<br />
Quasi come oggi. Poi la gita<br />
sociale: tutta una giornata fuori<br />
casa, soli, senza genitori, cose<br />
da far invidia a chiunque.<br />
Un anno alle Rocche, il seguente<br />
ad Arenzano.<br />
In treno. Ed a piedi dalla stazione<br />
al Santuario. Ci parve di<br />
andare in un altro mondo.<br />
Forse la stessa sensazione<br />
oggi andando allʼestero.<br />
Un pensiero<br />
per gli educatori<br />
Governavano questa nuvola<br />
di ragazzi i chierici del Seminario.<br />
Erano tanti anche loro.<br />
Erano diventati anchʼessi i<br />
compagni di gioco, coloro che<br />
ci aiutavano a fare i compiti:<br />
erano soprattutto diventati<br />
amici come i ragazzi che abitavano<br />
vicino a casa mia.<br />
Cʼinsegnò molto questo<br />
nuovo genere di compagni in<br />
abito talare: forse essi non immaginano<br />
quanto ci hanno dato.<br />
Erano degli “anziani” che regalavano<br />
la loro amicizia a ragazzi<br />
come noi. E nei nostri<br />
dieci o dodici anni, unʼamicizia<br />
così era cosa ambita, quando<br />
gli altri diciottenni della città logicamente<br />
neppure sapevano<br />
se eravamo al mondo.<br />
Quel regalo di tanto tempo<br />
fa ci è rimasto nel cuore, senza<br />
più fuggirne, con tutto il suo<br />
carico di preziosità.<br />
Erano chierici ai quali davamo<br />
del “tu”. Davamo del “tu” a<br />
più anziani di noi. Cosa da farci<br />
inorgoglire, allora. Anche oggi:<br />
perché quel “tu” lo conserviamo<br />
nelle rarissime volte che<br />
li rivediamo, e lo conserveremo<br />
per quanti da allora non<br />
abbiamo più rivisto. Ne ricordiamo<br />
i nomi: non erano ancora<br />
sacerdoti, ma li chiamavamo<br />
già “don”. Quasi a ripagarli,<br />
con quel loro prossimo titolo,<br />
della confidenza che ci riservavano.<br />
Erano don Piero Baldizzone,<br />
don Irmo Pesce, don<br />
Ferrando, don Nervi, don Olivieri,<br />
don Galliano, “i” tre don<br />
Minetti, don Dadaglio oggi<br />
nunzio a Madrid, e tanti altri.<br />
Poi. Poi un giorno al Ricre<br />
MERCATINI DI NATALE<br />
DI UN GIORNO<br />
Sabato 28 novembre<br />
TRENTO e LEVICO<br />
Domenica 29 novembre<br />
INNSBRUCK<br />
Sabato 5 dicembre<br />
MONTREAUX e AOSTA<br />
Domenica 6 dicembre<br />
BRESSANONE e NOVACELLA<br />
Martedì 8 dicembre<br />
ANNECY<br />
Lunedì 7 dicembre<br />
MERANO<br />
Martedì 8 dicembre<br />
BOLZANO<br />
Domenica 13 dicembre<br />
TRENTO e ROVERETO<br />
non ci andai più. Era pericoloso,<br />
mi dissero i miei. Quella<br />
notte mi svegliai di soprassalto:<br />
dalla mia finestra che dava<br />
sui binari della stazione, oltre<br />
la collina di Lussito, vedevo a<br />
sprazzi dei grandi bagliori di<br />
fuoco. Bombardavano Genova.<br />
Con altri ragazzi del Ricre<br />
qualche giorno dopo scrivevamo<br />
le prime “lettere di guerra”<br />
ai nostri amici della filodrammatica<br />
partiti per il fronte.<br />
Chiesa, Garbero, Chiarla,<br />
don Irmo. Garbero morì in<br />
Russia”. Riduzione di G.Sa<br />
Sta per uscire<br />
il libro sul Ricre<br />
Acqui Terme. Sarà questo,<br />
che si sta per inaugurare, il<br />
mese dedicato al Ricreatorio<br />
dalla vita centenaria (ma ormai<br />
“in pensione” da qualche anno).<br />
Già qualche mese fa, a giugno,<br />
la mostra fotografica a<br />
Palazzo Robellini aveva costituito<br />
una sorta di anteprima.<br />
Per la verità molto breve. Che<br />
non tutti erano riusciti a visitare.<br />
Ma ora si fa sul serio.<br />
In primo perché la rassegna<br />
delle immagini ritorna presso<br />
la Biblioteca Civica di via Maggiorino<br />
Ferraris, dal 7 al 24 ottobre,<br />
e con lei un libro, edito<br />
da EIG, attualmente in stampa,<br />
e prossimo ad uscire in<br />
edicole e in libreria.<br />
Ma le iniziative sono davvero<br />
tante.<br />
Gli appuntamenti<br />
Sabato 17 ottobre, ad esempio,<br />
alle ore 16, presso la Ex<br />
Kaimano è in programma la<br />
“giornata dei bambini” con animazione<br />
e spettacolo di intrattenimento<br />
(forse con la partecipazione<br />
di Barbara Eforo).<br />
Il giorno successivo, domenica<br />
18 ottobre ricco il carnet<br />
delle manifestazioni sportive; e<br />
il tutto si svolgerà presso il<br />
centro di Mombarone.<br />
Al mattino si alterneranno le<br />
esibizione di tennis tavolo,<br />
mentre alle ore 18 scenderanno<br />
in campo i pallavolisti, per<br />
una riedizione del derby GS<br />
Scelto - GS Bruno Fiat.<br />
Alle ore 21 riflettori sul quadrangolare<br />
di calcio a 5 (ad inviti),<br />
con gli interpreti più rappresentativi<br />
del football di casa<br />
nostra anni Settanta Ottanta.<br />
Giovedì 22 ottobre serata<br />
conclusiva delle celebrazioni<br />
presso il Teatro Ariston, con alcuni<br />
episodi teatrali curati da<br />
“Gli spicchi” e da “La soffitta”,<br />
la presentazione ufficiale del libro<br />
fotografico, la ribalta aperta<br />
ai personaggi dello sport e<br />
della cultura che hanno esordito<br />
al Ricre, la premiazione<br />
delle squadre che hanno partecipato<br />
ai tornei e alle esibizioni<br />
sportive, con la parte musicale<br />
affidata agli Yo Yo Mundi<br />
e ad altri musicisti protagonisti<br />
di una lontana rassegna<br />
1987.<br />
Parte del ricavato della manifestazione<br />
e della vendita del<br />
libro della memoria del Ricre<br />
(foto, articoli della stampa locale,<br />
interviste, oltre 180 pagine)<br />
verrà destinato al Centro di<br />
Ascolto di Acqui Terme.<br />
MERCATINI DI NATALE<br />
Dal 28 al 29 novembre<br />
SALISBURGO - ST. GILGEN e ST. WOLFGANG<br />
Dal 5 al 8 dicembre<br />
RENANIA e BADEN-WURTTEMBERG<br />
Dal 5 all’8 dicembre<br />
BUDAPEST<br />
Dal 5 al 6 dicembre<br />
LJUBJANA e KLAGENFURT<br />
Dal 5 al 7 dicembre<br />
VIENNA e GRAZ<br />
Dal 12 al 13 dicembre<br />
ALSAZIA<br />
ANTEPRIMA CAPODANNO<br />
AMSTERDAM Speciale giovani!<br />
MONTECARLO<br />
… e tanti altri in preparazione