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Francesco Martinelli<br />
Tuva; la Leo Records continua ad essere la più importante fonte di<br />
documentazione su questa musica.<br />
Tra le figure maggiormente in vista del jazz russo di oggi è certamente<br />
Igor Butman, sassofonista ma anche promoter e presentatore<br />
di programmi TV, recentemente insignito dal presidente<br />
Medvedev del titolo di Artista del popolo russo. Con molti altri della<br />
sua generazione e di quelle successive condivide un percorso che<br />
dopo gli esordi nella big band di Lundstrem e la m<strong>il</strong>itanza nel gruppo<br />
Allegro l’ha portato a studiare negli USA dove si è poi esibito<br />
con alcuni tra i più celebri musicisti americani, tra cui Gary Burton<br />
e soprattutto Grover Washington. Nel 2000 nasce <strong>il</strong> sito web<br />
jazz.ru, che oggi è distribuito anche come rivista cartacea, e che<br />
con le sue pagine in inglese costituisce la principale fonte di informazione<br />
sull’attualità del jazz in Russia.<br />
Tra i musicisti di origine russa operanti fuori dal paese segnaliamo<br />
<strong>il</strong> bassista Yuri Goloubev, dalla rigorosa formazione classica che lo<br />
porta a entrare in una delle migliori orchestre russe, i Solisti di<br />
Mosca diretti da Yuri Bashmet prima di dedicarsi al jazz e trasferirsi<br />
in Italia dove ha suonato con i maggiori musicisti del nostro<br />
paese e insegna contrabbasso al Conservatorio di Trento. Dalla<br />
intonazione e fac<strong>il</strong>ità tecnica impressionante, Goloubev è ricercatissimo<br />
come accompagnatore ma i suoi progetti personali, di cui<br />
fanno parte i migliori solisti del jazz europeo da Arguelles a Falzone,<br />
mettono in evidenza un pensiero musicale e una concezione compositiva<br />
personali e originali. Praticamente coetaneo è <strong>il</strong> pianista<br />
Simon Nabatov, nato a Mosca ma emigrato da piccolo a New York<br />
con la famiglia; affermatosi al fianco di musicisti dell’area più sperimentale<br />
come Ray Anderson e Marty Ehrlich, si trasferisce poi in<br />
Europa dove oggi principalmente risiede esplorando anche i propri<br />
legami con la cultura russa, con progetti ispirati ad opere letterarie<br />
di Bulgakov e Brodsky oltre che suonando dal vivo con Sh<strong>il</strong>kloper,<br />
Starostin e la Petrova nel gruppo sarcasticamente battezzato “The<br />
Russians Are Coming”, dimostrazione della vitalità delle idee della<br />
New Thing sovietica. g