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Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena<br />

Mens<strong>il</strong>e di critica e attualità sportiva - €uro 2,00<br />

MPS&Siena MPS Siena<br />

<strong>il</strong> punto da cui ripartire<br />

ripartir<br />

209<br />

maggio 2005


editoriale<br />

Direttore<br />

Mario Ciani<br />

Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />

Paolo Corbini<br />

Direzione – Redazione – Fotolito<br />

Bernard & Co.<br />

Strada di Busseto 18 -C2/7 – Siena<br />

Tel. 05.77.28.53.74<br />

Fax 05.77.22.10.14<br />

E-ma<strong>il</strong>: redazione@mesesport.it<br />

Edito e stampato presso<br />

Arti Grafiche Ticci<br />

Loc. Pian dei Mori 320 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />

Tel. 05.77.34.92.22<br />

Fax 05.77.34.93.66<br />

Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430<br />

del 27.01.1983<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Raffaele Ascheri, Corrado Bagella,<br />

Duccio Balestracci, Luca Bianchin, Mauro Bindi,<br />

Andrea Bruschettini, Mario Ciani, Chiara Cicali,<br />

Vincenzo Coli, Fabio Fineschi, Stefano Fini,<br />

Riccardo Giacopelli, Em<strong>il</strong>io Giannelli,<br />

Daniele Giannini, Antonio Gigli, Mario Lisi,<br />

Francesco Lissi, Luca Luchini, Maurizio Madioni,<br />

Mauro Mancini Proietti, Augusto Mattioli,<br />

Andrea Monciatti, Andrea Pecciarini,<br />

Paolo Ridolfi, Roberto Rosa, Gigi Rossetti,<br />

Andrea Sbardellati, Senio Sensi, Jacopo Sordi,<br />

Antonio Tasso, Matteo Tasso, Francesco Vannoni.<br />

Fotografie di<br />

Paolo Lazzeroni/Chechi<br />

e Augusto Mattioli<br />

Collaborazione fotografica: Fabio Di Pietro<br />

Editing: Francesco Vannoni<br />

Sito web: Olivia Agnelli<br />

Progetto grafico: Bernard Chazine<br />

numero<br />

209<br />

maggio 2005<br />

ANNO XXIII<br />

www.mesesport.it<br />

Fra ottimismo<br />

e realismo<br />

Quando non succede niente, quando anche troppo.<br />

Intendiamoci, non è che manchino i motivi di interesse<br />

finchè si continua a giocare ai massimi livelli<br />

dei più importanti sport nazionali, ma per<br />

una serie di circostanze marzo aveva lasciato in<br />

sospeso diversi interrogativi, e così ci sembrava<br />

di essere rimasti in debito di qualcosa: dagli<br />

sv<strong>il</strong>uppi della rincorsa del Siena, al recupero in<br />

chiave europea della Montepaschi, fino al pronunciamento<br />

delle prime sentenze. Unico indizio,<br />

la prima doppietta vincente della stagione<br />

da parte delle due beneamate datata 19 e 20<br />

febbraio. Un segno di inversione di tendenza<br />

che tuttavia poteva esaurisi lì.<br />

Ed invece quello che non era successo in sei mesi,<br />

accade due volte in soli 30 giorni. Sì, perché <strong>il</strong><br />

17 apr<strong>il</strong>e Siena e Mens Sana si sono ripetute,<br />

rispettivamente contro M<strong>il</strong>an e Cantù, aprendo<br />

di fatto una memorab<strong>il</strong>e ‘quattro giorni’ proseguita<br />

con <strong>il</strong> bliz dei bianconeri all’Olimpico<br />

contro la Roma, e conclusa con quello dei biancoverdi<br />

a M<strong>il</strong>ano contro l’Armani Jeans.<br />

Quattro giorni in cui la piccola Siena si è imposta<br />

praticamente alle squadre simbolo delle<br />

due metropoli, e pazienza se<br />

qualcuno ne ha parlato e<br />

scritto più in termini di<br />

sconfitta loro che di vittoria<br />

senese. Resta <strong>il</strong> fatto<br />

che <strong>il</strong> mese di apr<strong>il</strong>e ci ha<br />

regalato una botta di visib<strong>il</strong>ità<br />

che le nostre squadre in<br />

passato non avevano mai<br />

avuto.<br />

Questo per dire cosa? Che i giochi sono fatti e<br />

che si può già mettere lo spumante in frigo?<br />

No, più semplicemente che rispetto ad<br />

un mese fa la situazione è più fluida,<br />

meno ingessata, forse più incoraggiante.<br />

Il Siena, ad esempio, era entrato in<br />

zona serie B all’altezza della sconfitta col<br />

M<strong>il</strong>an dell’andata, e proprio coi rossoneri<br />

(dopo 19 turni) è uscito a riveder<br />

le stelle… Anche se deve stare<br />

attento a coprirsi le spalle. La<br />

stessa Montepaschi, estromessa<br />

dalle Final Four di Mosca e<br />

con <strong>il</strong> passaporto per l’Europa<br />

ormai… scaduto, un<br />

mese dopo la ritroviamo esattamente<br />

dove è sempre stata<br />

negli ultimi quattro anni, cioè a<br />

fianco delle grandi del Continente.<br />

Con tutto quello che vuol dire,<br />

anche a livello di mercato, partecipare all’Euroleague.<br />

E sul piano psicologico quanto conti<br />

in chiave play off. Qualcosa dunque si è mosso,<br />

ed i segnali che si attendevano sono puntualmente<br />

arrivati.<br />

Intanto si chiariscono le posizioni delle altre<br />

realtà, dopo la promozione già conquistata dal<br />

Cus volley femmin<strong>il</strong>e: della Virtus, terremotata<br />

dall’arrivo di un nuovo coach e chiamata ora<br />

all’ultimo decisivo scatto d’orgoglio; del Costone,<br />

che dopo aver inseguito per l’intera stagione<br />

i play off deve accontentarsi di superare indenne<br />

i play out; del Cus basket, che al<br />

contrario va avanti e medita di far male a qualcuno<br />

anche quest’anno; della stessa Ducato,<br />

mortificata dall’assurda cancellazione dei play<br />

off; ed infine del tennis tavolo, rimasto saldamente<br />

ancorato alla serie A2 in quello che può<br />

definirsi un anno di transizione.<br />

Insomma ce n’è abbastanza per affrontare l’ultimo<br />

mese di impegni con malcelato ottimismo.<br />

Ma anche con sano realismo. Tutti gli obiettivi<br />

sono ancora alla portata di tutti, ma solo sulla<br />

carta. E per tradurli in<br />

realtà l’impegno da solo<br />

non basta. Ci vuole<br />

anche un po’ di<br />

cuore. ■


Che non sarebbero state tutte<br />

rose e fiori, si sapeva. Nonostante le<br />

gratificanti vittorie contro M<strong>il</strong>an e<br />

Roma. Non per questo la delusione è<br />

stata meno grande quando, a seguire,<br />

la squadra bianconera ha dovuto<br />

abbassare la testa prima con l’Udinese<br />

in casa e poi a San Siro contro<br />

l’Inter. Non che ci sia qualcosa di<br />

mortificante di per sé, perché l’una e<br />

l’altra costituiscono due realtà fuori<br />

dalla portata del Siena, ed <strong>il</strong>… bonus<br />

dei miracoli era già stato speso<br />

tutto. Il problema è che ci sarebbe<br />

molto da eccepire sul ‘come’ queste<br />

due sconfitte sono maturate, so-<br />

prattutto in ragione dei riflessi negativi<br />

che potrebbero avere sull’ultimo<br />

tratto di strada che resta ancora<br />

da percorrere prima di tagliare <strong>il</strong> traguardo<br />

della salvezza.<br />

In pratica la squadra di De Canio<br />

è apparsa tanto concentrata e cinica<br />

contro rossoneri e giallorossi, quanto<br />

presuntuosa con gli udinesi e r<strong>il</strong>assata<br />

con i nerazzurri. Non si può<br />

gettare al vento tutto <strong>il</strong> lavoro di una<br />

settimana per una leggerezza.<br />

Ci togliamo subito <strong>il</strong> dente perché<br />

in questo spazio dedicato all’analisi<br />

di quanto è successo nel mese<br />

precedente, le immagini degli ultimi<br />

impegni, senza <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro del tempo,<br />

sono sempre quelle più nitide.<br />

Prendiamo la partita contro gli<br />

uomini di Spalletti. Con <strong>il</strong> senno di<br />

poi viene da chiedersi se per cercare<br />

di vincere ad ogni costo valesse davvero<br />

la pena rischiare di perdere,<br />

com’è puntualmente avvenuto, oppure<br />

non conveniva accontentarsi di<br />

un punto. Stante anche la particolare<br />

serataccia della difesa.<br />

Contro l’Inter è stato invece un<br />

problema di concentrazione, anzi di<br />

vero e proprio approccio sbagliato<br />

alla partita, se è vero che Portanova<br />

è andato con una mollezza suicida<br />

calcio<br />

Dopo aver battuto <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an al ‘Franchi’ e la Roma a domic<strong>il</strong>io, i bianconeri danno segni di appagamento<br />

Ma <strong>il</strong> 29, alle trifore,<br />

vuole esserci anche la Robur [ Mario Ciani ]<br />

sulla prima, innocua, palla della partita,<br />

tanto da costringere Manninger<br />

al fallo di rigore. Ma se quello poteva<br />

sembrare un episodio legato ad<br />

un singolo, è stato <strong>il</strong> prosieguo dell’incontro<br />

ad evidenziare un Siena<br />

sempre in ritardo su ogni pallone,<br />

attendista, portato a sbagliare anche<br />

gli appoggi più fac<strong>il</strong>i. Mai una volta<br />

che qualcuno andasse incontro alla<br />

palla o trovasse un guizzo che giustificasse<br />

le ragioni di una squadra<br />

che ha <strong>il</strong> dovere di cercare i punti<br />

dove sono senza guardare in faccia <strong>il</strong><br />

nome dell’avversario. Insomma non<br />

è stata tanto la sconfitta in sé a me-<br />

3


4<br />

calcio<br />

ravigliare (questo sì che sarebbe da<br />

presuntuosi), quanto la levità con la<br />

quale è sceso in campo e la mancanza<br />

di una reazione convinta, se non<br />

a partita già chiusa.<br />

Tutto <strong>il</strong> contrario di quello che<br />

aveva fatto vedere contro la squadra<br />

campione d’Italia e quella di Conti,<br />

quando fece dell’anticipo e dell’intensità<br />

di gioco la sua arma migliore.<br />

Sicuramente si tratta anche di<br />

una questione di testa, perché se è<br />

vero che De Canio aveva saputo gestire<br />

al meglio le energie del gruppo<br />

nella settimana degli ‘incontri ravvicinati’,<br />

dopo <strong>il</strong> doppio impegno con<br />

M<strong>il</strong>an e Roma <strong>il</strong> Siena è apparso<br />

quantomeno più appagato.<br />

È la cosiddetta sindrome di…<br />

Montaperti, secondo la quale dopo<br />

aver vinto coi viola, tutto <strong>il</strong> resto<br />

passa in cavalleria? Non ci crediamo,<br />

ma ci sono tutti i sintomi del malessere,<br />

mentre le avversarie che seguono<br />

stanno ritrovando, quasi<br />

tutte, lo smalto migliore. Le uniche…<br />

soddisfazioni continua a darcele<br />

proprio la Fiorentina, ma l’insistenza<br />

con la quale si sono rifatte<br />

sotto Chievo, Parma e Brescia è un<br />

campanello d’allarme da non sottovalutare.<br />

Rispetto alle varie ipotesi<br />

che si prospettavano prima dell’ultimo<br />

turno, questo ha registrato le seguenti<br />

variazioni: fra le squadre che<br />

potenzialmente potevano scavalcare<br />

i bianconeri n classifica (Chievo, Fiorentina,<br />

Parma e Brescia), solo gli<br />

em<strong>il</strong>iani ci sono riusciti; fra quelle<br />

che potevano raggiungerli a quota<br />

36 c’era solo <strong>il</strong> Chievo, e c’è riuscito;<br />

fra quelli che li potevano avvicinare<br />

a meno 1 (Fiorentina e Brescia), <strong>il</strong><br />

colpo è riuscito solo alla seconda.<br />

A quattro giornate dal termine la<br />

situazione si è fatta dunque più arti-<br />

colata, complici tutti quei risultati a<br />

sorpresa che negli ultimi turni finiscono<br />

per stravolgere ogni previsione.<br />

Per quanto riguarda i bianconeri,<br />

che restano tuttavia padroni del<br />

proprio futuro dovendo affrontare<br />

in sequenza Chievo, Parma e Atalanta,<br />

resta la convinzione che non si<br />

siano imborghesiti al punto da buttare<br />

a mare tutto quanto di buono<br />

sono riusciti comunque a fare. Restiamo<br />

infatti dell’idea che non<br />

avrebbe senso compiacersi di aver<br />

superato Fiorentina, M<strong>il</strong>an e Roma,<br />

per poi retrocedere.<br />

Semmai c’è un altro aspetto: a<br />

forza di considerare già perse in partenza<br />

certe partite (poi magari non è<br />

neppure vero, come dimostrano appunto<br />

le vittorie prestigiose di cui<br />

sopra) si è finito per restringere a<br />

poche altre possib<strong>il</strong>ità <strong>il</strong> sogno di confermarsi<br />

in serie A. Ecco, all’Ardenza<br />

contro <strong>il</strong> Livorno, non deve succedere.<br />

E se gli amaranto avranno validi<br />

motivi per voler riscattare <strong>il</strong> set perso<br />

a Parma…, i bianconeri dovranno<br />

averne altrettanti (ed anzi di più) per<br />

muovere una classifica tornata a farsi<br />

pesantemente rischiosa.<br />

Negli ultimi 180 minuti De Canio<br />

non ha avuto risposte univoche dai<br />

singoli, però come non sarebbe giusto<br />

gettare la croce addosso a qualche<br />

elemento specifico, neppure<br />

deve fare concessioni a quanti non<br />

dovessero farsi trovare pronti alla<br />

sua chiamata. Anche alla luce di quelle<br />

condizioni climatiche che da qui al<br />

29 maggio rischiano di fare più<br />

d’una vittima.<br />

Insomma a questo punto non c’è<br />

più tempo davvero. Se qualcuno durante<br />

l’anno ha abusato nello spacciare<br />

come ‘partita dell’anno’ o ‘par-<br />

Per Flo una dedica inattesa<br />

tita da ultima spiaggia’, uno dei tanti<br />

confronti che poi non decidono niente,<br />

rimarrà a corto di argomenti. Di<br />

una cosa siamo certi: o la Vecchia<br />

Robur trova la forza interiore per<br />

rialzarsi, forte anche del sostegno di<br />

alcune prestazioni di grande spessore,<br />

o porrà fine alla sua breve esperienza<br />

in serie A.<br />

Le partite in calendario da qui<br />

alla fine del mese sono tutte diffic<strong>il</strong>i,<br />

e tre di queste hanno addirittura <strong>il</strong><br />

pregio (?) di valere…sei punti.<br />

Come si capisce bene, lo zoccolo<br />

duro dei fedelissimi di ieri e di oggi<br />

non basta più, Qui ci vuole una mob<strong>il</strong>itazione<br />

di massa, un coinvolgimento<br />

di tutta quella città che così<br />

larga parte ha sempre avuto nei successi<br />

più importanti dello sport senese.<br />

Un’ultimo sforzo ed è fatta<br />

anche stavolta.<br />

L’ultima domenica di maggio alle<br />

trifore del Comune, in occasione<br />

dell’ estrazione delle contrade per <strong>il</strong><br />

Palio di luglio, non devono esserci<br />

dieci bandiere soltanto. Ma undici….<br />

, e sotto quella siamo sicuri che si riconosceranno<br />

tutti. ■<br />

È una bella domanda per lo sport di oggi, e un quesito delicato nel calcio<br />

moderno, sempre meno incline ai sentimenti o ai gesti di riconoscenza<br />

e gratitudine tra <strong>il</strong> fuoriclasse del momento, l’idolo della piazza e gli<br />

sportivi che ora ne esaltano le gesta e domani , da avversario, potrebbero<br />

discuterne <strong>il</strong> valore. E a chi dovesse asserire che è “così per tutti”,<br />

Siena saprebbe già come rispondere per smentire un troppo semplicistico<br />

luogo comune: Tore Andre Flo, ecco l’eccezione. Se non ci credete<br />

chiedetelo a Daniele Massari, neolaureato in geologia presso la Facoltà<br />

di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’ateneo senese,<br />

tifosissimo della Robur (oltre che montonaiolo doc), che all’attaccante norvegese,<br />

suo idolo sin dagli anni della Premier League inglese, ha perfino<br />

dedicato la tesi sullo studio geologico della parte meridionale della città,<br />

con particolare riferimento al Terzo di S. Martino. Sissignori. Il primo pensiero,<br />

quello della frase a cui affidare sinteticamente una persona o un momento<br />

che ci piace richiamare per questa o quell’altra ragione, Daniele lo ha<br />

indirizzato al ‘magico ariete bianconero’.<br />

“ Volevo essere originale. Per quanto sia immensamente grato ai miei genitori (le<br />

figure che in molti scelgono di citare) – puntualizza <strong>il</strong> fresco Dottore –. Flo mi è sembrata<br />

la persona più adatta a cui dedicare questo mio lavoro”. La curiosità del cronista<br />

non può far a meno di sospettare che, tra le molte “perle” di Flo in bianconero,<br />

sia stata la più recente, quella con la Fiorentina, a suggerire l’idea.<br />

Potrebbero pensarlo tutti, ma forse per questo sarebbe troppo fac<strong>il</strong>e e scontato.<br />

Oltre ad essere stato <strong>il</strong> primo giocatore di fama internazionale arrivato a Siena, si dimostra<br />

una persona esemplare per um<strong>il</strong>tà e dedizione. Si è calato perfettamente in quest’esperienza senese<br />

ed ogni suo gol lo festeggia esultando sotto la Curva”.<br />

Grinta, determinazione e volontà: ciò che serve al Siena per raggiungere la salvezza e che Flo incarna<br />

pienamente. Allora la dedica diventa quasi una dichiarazione di intenti da sottoscrivere. Anche per Daniele,<br />

al quale facciamo le nostre congratulazioni e m<strong>il</strong>le in bocca al lupo! (FV)


a tutto campo<br />

Le due facce della Robur<br />

Senio Sensi<br />

LE COCCOLE AI VIOLENTI<br />

La violenza negli stadi, e fuori di<br />

essi, c’è perché, pericolosamente, chi<br />

accende le micce è troppo spesso protetto.<br />

Da chi ? Vediamo. Intanto “accendere<br />

le micce” non è una frase che mi è venuta<br />

a caso. Di quasi-bombe si tratta<br />

quando una curva intera, poichè la<br />

squadra del cuore meritatamente<br />

perde, si sfoga buttando in campo una<br />

pioggia di bengala accesi che se colpiscono<br />

(vero Dida), fanno davvero male.<br />

E poi motorini lanciati dall’alto delle<br />

curve; assalto alle forze dell’ordine;<br />

gesti vandalici di ogni genere; distruzione<br />

di parte degli stadi e ora anche esposizione<br />

di simboli politici di ogni genere<br />

come se si trattasse di una campagna<br />

ideologico-elettorale. Qualcuno deve<br />

dire a questi signori che stiamo giocando<br />

al C A L C I O! Capito? Sì, che la<br />

posta in palio è alta; che ci sono sotto<br />

valanghe di euro; che c’è l’orgoglio per<br />

una “fede” sotto forma di maglia e tanto<br />

altro. Ma sempre di C AL C I O si tratta.<br />

Allora: <strong>il</strong> governo distribuisce “cartellini<br />

rossi” ai più violenti: espulsione dagli<br />

stadi e, se colti in flagranza di reato, arresti.<br />

Le Società di calcio (e talvolta i<br />

singoli calciatori di quella squadra) dovrebbero<br />

condannare certi episodi che<br />

portano danni non solo economici. E invece<br />

inizia <strong>il</strong> balletto dei “distinguo”. Sì,<br />

ma c’era la provocazione; l’arbitro l’ha<br />

fatta grossa; sono esasperati…. eccetera.I<br />

club più ultras fanno lo sciopero del<br />

tifo criticando la “repressione”. Gli allenatori<br />

non hanno <strong>il</strong> coraggio di mandare<br />

messaggi duri e fermi perché temono<br />

la reazione dei più violenti e, in<br />

qualche caso, le rimostranze della Società.<br />

Le forze dell’ordine arrestano, rischiando<br />

talvolta la loro incolumità, ma<br />

qualche giudice (pochi per la verità) non<br />

se la sentono di applicare fino in fondo<br />

la legge.<br />

Queste altro non sono che coccole ai<br />

violenti. I quali vanno, invece, isolati, puniti<br />

non solo con l’allontanamento dagli<br />

stadi, ma con misure di detenzione pari<br />

alla gravità del danno procurato. A chi?<br />

Ma a tutti e soprattutto al buon senso;<br />

allo sport; ai giovani che sono portati ad<br />

emulare certi gesti.<br />

Finché non finirà questa sorta di nascosta<br />

protezione non sarà possib<strong>il</strong>e<br />

parlare di recupero del tifo/tifo. La violenza<br />

si sconfigge con l’esempio quando<br />

è possib<strong>il</strong>e e se no con le necessarie<br />

misure restrittive. Questo ci ha<br />

insegnato l’Ingh<strong>il</strong>terra degli hooligans e<br />

questo dobbiamo imparare. Allo stadio<br />

ci dobbiamo andare, tutti, senza rischiare<br />

di incontrare, incolpevolmente,<br />

la “guerra”.<br />

Siena, anche in questo, insegna. Almeno<br />

fino ad oggi.<br />

SIENA CHIAMA UDINE<br />

Sì, proprio lo scambio di cortesie tra<br />

i gemellati club (e non solo) Udinesi e<br />

Senesi sarebbe un esempio di cosa dovrebbe<br />

essere <strong>il</strong> calcio. Ma mentre si è<br />

visto, in tv e su tutti i quotidiani, centinaia<br />

e centinaia di volte la furia dei tifosi<br />

dell’Inter e di altre squadre, le emittenti<br />

(statali o private, fa lo stesso) non<br />

hanno mostrato un fotogramma che sia<br />

uno dell’incontro avvenuto sotto Palazzo<br />

Comunale tra due comunità bianconere<br />

che sanno interpretare i valori del<br />

calcio e dello sport in generale. Quello<br />

era un esempio da contrapporre alla<br />

violenza. Ma si sa, non fa notizia per i<br />

grandi talk show dove si mostrano nani,<br />

ballerine, veline, allenatori ed arbitri falliti,<br />

giornalisti alla ricerca – oltre che del<br />

gettone – della benevolenza di questo o<br />

quel potente. Vergogna.<br />

SPUTI, TESTATE E CAZZOTTI<br />

Roba che nemmeno sul “gioco” che<br />

va più di moda in tv, <strong>il</strong> wrestling, è dato<br />

vedere. I “signorini” da dieci m<strong>il</strong>iardi l’anno<br />

si lasciano andare ai peggiori gesti<br />

possib<strong>il</strong>i per dimostrare odio, mancanza<br />

di rispetto per l’avversario, nervi deboli.<br />

Tutto l’opposto dei valori dello sport.<br />

Non vorrei essere accusato di fac<strong>il</strong>e<br />

moralismo, ma ciò che sta avvenendo<br />

nei campi di calcio, specie quando l’arbitro<br />

sembra non vedere, è almeno <strong>il</strong><br />

“cerino” per accendere la miccia di cui<br />

si diceva prima. Ma anche in questo<br />

caso si trovano, incredib<strong>il</strong>mente, difensori<br />

d’ufficio. “Sono stato provocato”;<br />

“non è giusto applicare la prova televisiva”;<br />

“i giocatori sono stressati dalle<br />

tante partite che debbono giocare”;<br />

“sentono troppo la reponsab<strong>il</strong>ità”, e via<br />

beatificando. Poverini; vuoi mettere<br />

quanto stanno peggio dei muratori, dei<br />

carpentieri e degli addetti agli alti<br />

forni…..<br />

Ecco, si torna alle “coccole” di cui dicevo<br />

prima. E allora <strong>il</strong> marcio della violenza<br />

non può venire estirpato.<br />

LE DUE FACCE DELLA ROBUR<br />

Ormai “i nostri” ci hanno abituato:<br />

due gare tutto cuore, organizzazione di<br />

gioco, grinta e volontà e altre due opache,<br />

quasi giocate per dovere, senza<br />

mordente e con la presunzione di essere<br />

già salvi.<br />

Alla prima specie appartengono<br />

gare come quelle con Fiorentina, Lazio,<br />

M<strong>il</strong>an in casa e Brescia, Chievo e Roma<br />

fuori casa. Poi ci smarriamo e si assiste<br />

a prestazioni assurde come quelle in<br />

casa col Parma e <strong>il</strong> Brescia e fuori come<br />

quelle con la Juve e l’Inter. Insomma<br />

siamo: o bianchi o neri, mentre li vorremmo<br />

sempre bianconeri.<br />

Ci eravamo risollevati con due gare<br />

prodigio da sei punti (M<strong>il</strong>an e Roma) e<br />

poi ci siamo persi con Udine e Inter. Si<br />

può vincere o perdere, dato che si tratta<br />

di un gioco e quindi gli episodi sono<br />

determinanti, ma non si riesce a capire<br />

come si possa essere così diversi sul<br />

campo da una domenica all’altra.<br />

Questi alti e bassi hanno condizionato<br />

tutto <strong>il</strong> nostro campionato, sia con<br />

Simoni che con De Canio. E nessuno sa<br />

trovare la terapia, visto che si ignora l’origine<br />

della malattia.<br />

Ma le analisi non contano più: ora occorrono<br />

quattro gare con “gli occhi della<br />

tigre”, come dice De Luca, o da “undici<br />

leoni” come si invita dagli spalti. La serie<br />

A è un bene prezioso e i primi ad esserne<br />

convinti debbono esserne i calciatori<br />

che giocano in questa categoria.<br />

Il Siena si può salvare, anche se appare<br />

più diffic<strong>il</strong>e di due gare fa. E credo<br />

che ci salveremo. Ma una cosa pretendiamo,<br />

comunque, da chi veste la maglia<br />

della centenaria Robur: sul campo si<br />

deve offrire ogni energia fino a che l’arbitro<br />

non fischia la fine. E vorremmo che<br />

chi di dovere fosse più energico verso chi<br />

di questo sentimento non fa uso.■<br />

5


Se i giocatori della Robur volevano<br />

mettere seriamente alla prova<br />

le coronarie dei loro sostenitori,<br />

dobbiamo ammettere che stanno<br />

centrando in pieno l’obiettivo. Così<br />

come stanno rendendo diffic<strong>il</strong>e <strong>il</strong> lavoro<br />

a chi, poco importa se per professione<br />

o per d<strong>il</strong>etto, si deve sb<strong>il</strong>anciare<br />

in pronostici e previsioni.<br />

Esaminando l’ultima parte del<br />

campionato, infatti, le contraddizioni<br />

del gruppo bianconero sono<br />

emerse forti e, spesso, imprevedib<strong>il</strong>i.<br />

Dopo la tanto sognata vittoria con<br />

la Fiorentina, infatti, <strong>il</strong> Siena sembrava<br />

aver imboccato la strada giusta<br />

per raggiungere la salvezza<br />

senza dover patire fino in fondo, ed<br />

invece arrivarono alcune docce fredde,<br />

culminate nella devastante sconfitta<br />

interna con <strong>il</strong> Brescia.<br />

A quel punto molti dettero<br />

ormai per spacciata la formazione di<br />

De Canio, ed invece la reazione del<br />

Siena fu di grande spessore con una<br />

serie di pareggi e la vittoria interna<br />

con la Lazio che fornirono nuova<br />

linfa alle speranze dei tifosi, anche se<br />

la squadra doveva affrontare un<br />

poker di gare sulla carta quasi tutte<br />

proibitive.<br />

Poteva essere <strong>il</strong> crollo totale ed<br />

invece le vittorie con M<strong>il</strong>an e Roma<br />

fecero gridare ad una salvezza abbastanza<br />

vicina; e forse proprio l’eccessivo<br />

ottimismo ancora una volta<br />

non ha fatto bene alla causa bianconera.<br />

Le due successive gare con<br />

Udinese ed Inter, infatti, che potevano<br />

rappresentare <strong>il</strong> passo definitivo<br />

per l’agognata salvezza, non solo si<br />

sono risolte con due sconfitte, ma<br />

hanno messo in mostra atteggiamenti<br />

contrastanti e negativi che<br />

preoccupano molto per la volata finale<br />

del campionato.<br />

Un eccesso di presunzione fu infatti<br />

sicuramente alla base della sconfitta<br />

interna con l’Udinese. Nonostante<br />

i forti segnali di pericolo giunti con<br />

le due prime reti dei friulani, giocatori<br />

e mister, <strong>il</strong>ludendosi di poter vincere,<br />

concessero agli avversari sconfinate<br />

praterie nelle quali i veloci, ed<br />

anche abbastanza increduli, attaccanti<br />

di Spalletti si gettarono senza farsi<br />

pregare facendo sfracello della nostra<br />

difesa. E quanto sarebbe stato importante<br />

conquistare un punto lo<br />

possiamo apprezzare guardando la<br />

classifica a quattro giornate dal termine<br />

del campionato!<br />

A M<strong>il</strong>ano, invece, <strong>il</strong> Siena ha fatto<br />

la classica figura dei provinciali che,<br />

arrivati per caso alla Scala del calcio,<br />

sembrano avere l’unico scopo di<br />

contenere <strong>il</strong> passivo, facendo molta<br />

attenzione a non infastidire e far<br />

male ai titolati avversari per la paura<br />

che al termine della partita questi<br />

non regalino loro la maglia ricordo.<br />

Sicuramente in questo tanto discusso<br />

campionato dei nerazzurri,<br />

nessuno era riuscito a far fare così<br />

bella figura alla squadra di Mancini,<br />

padrona assoluta del campo fino a<br />

che non si è adeguata al ritmo ed allo<br />

spessore degli avversari. Ma dove<br />

sono finiti gli “occhi di tigre” che dovrebbero<br />

rappresentare la prima<br />

arma delle formazioni in lotta per la<br />

salvezza? E come si può sottovalutare<br />

le qualità di autentici campioni<br />

(vedi la velocità di Martins) regalan-<br />

do un rigore, con rischio anche di<br />

espulsione del portiere, dopo neppure<br />

un minuto ad una squadra come<br />

l’Inter?<br />

Senza la giusta mentalità si va<br />

poco lontani, come dimostrano i cugini<br />

di Firenze che, fortunatamente<br />

per noi, continuano ad annaspare<br />

nei bassifondi della classifica nonostante<br />

le decine di m<strong>il</strong>ioni di euro<br />

spesi da Della Valle.<br />

Adesso restano soltanto quattro<br />

gare da disputare ed <strong>il</strong> Siena, nonostante<br />

gli ultimi due scivoloni, conserva<br />

ancora un minimo vantaggio sugli<br />

ultimi della classe. Le squadre da incontrare<br />

nella volata salvezza sono<br />

tutte alla nostra portata, ma rappresentano<br />

anche tre scontri diretti ed<br />

un derby. Vale a dire che nessuno ci<br />

regalerà nulla e commettere ulteriori<br />

autocastrazioni come quelle delle<br />

partite interne con Parma e Brescia<br />

vorrebbe dire retrocessione sicura.<br />

Riusciranno i nostri eroi a trovare<br />

<strong>il</strong> giusto equ<strong>il</strong>ibrio tattico-psicologico?<br />

Sapranno essere giustamente<br />

“cattivi” e determinati senza cadere in<br />

quelli sciocchi errori che in un recente<br />

passato hanno fatto collezionare<br />

ammonizioni e squalifiche del tutto<br />

inut<strong>il</strong>i alla causa? Ce la faremo, final-<br />

calcio<br />

mente, a battere qualche diretta concorrente<br />

dando la svolta definitiva ad<br />

un torneo nel quale retrocedere sarebbe<br />

un autentico delitto sportivo?<br />

Il destino dei bianconeri è adesso<br />

soltanto nelle loro mani. Per<br />

molti giocatori senesi non raggiungere<br />

la salvezza potrebbe voler dire<br />

un definitivo ridimensionamento<br />

delle loro aspirazioni professionali<br />

ed, inoltre, siamo fermamente convinti<br />

che <strong>il</strong> gruppo a disposizione di<br />

De Canio, dopo gli importanti ritocchi<br />

di gennaio, sia sicuramente superiore<br />

a diverse altre formazioni di<br />

serie A, comprese alcune che si trovano<br />

a lottare per la Coppa Uefa!<br />

Sulla carta, dunque, ci sono tutte<br />

le possib<strong>il</strong>ità di salvarsi per continuare<br />

<strong>il</strong> grande sogno bianconero.<br />

Eccessivo ottimismo? Speriamo di<br />

no. A mister De Canio ed ai giocatori<br />

bianconeri <strong>il</strong> compito di confermare<br />

<strong>il</strong> loro valore. A Siena tutta, <strong>il</strong> dovere<br />

di fornire un totale, caloroso e<br />

costante appoggio a chi rappresenta<br />

la nostra città. I tifosi faranno sicuramente<br />

<strong>il</strong> loro dovere. Auguriamoci<br />

di poter dire altrettanto dei nostri<br />

giocatori. ■<br />

7<br />

La sconcertante prestazione di San Siro<br />

getta un’ombra sinistra sul futuro dei bianconeri<br />

Dove sono finiti<br />

gli ‘occhi di tigre’?<br />

[ Luca Luchini ]


8<br />

calcio<br />

In attesa di salvarsi sul campo,<br />

<strong>il</strong> Siena conquista la promozione più bella<br />

Una salvezza di<br />

nome solidarietà<br />

[ Augusto Mattioli ]<br />

“Per favore fate un’offerta per<br />

comprare la campagnola per la missione<br />

di Don Ugo Montagner in Bras<strong>il</strong>e”.<br />

Giovanissime sorridenti e gent<strong>il</strong>i<br />

in occasione della partita<br />

casalinga del Siena contro l’Udinese<br />

rivolgevano questa richiesta agli<br />

spettatori che entravano allo stadio.<br />

Una delle tante iniziative benefiche<br />

che ruotano attorno al calcio della<br />

massima serie. Che ha Siena hanno<br />

un regista, Don Gaetano Rut<strong>il</strong>o, parroco<br />

senese, ma anche, da appassionato<br />

di calcio e di sport in genere<br />

(soprattutto <strong>il</strong> basket del Costone),<br />

uno dei componenti del consiglio<br />

d’amministrazione della società<br />

bianconera .<br />

Sono attività e iniziative che<br />

vanno in controtendenza rispetto ad<br />

una realtà del calcio che appare<br />

sconcertante. Un gioco duro con i<br />

calciatori che rischiano spesso la loro<br />

incolumità, un’atmosfera sempre<br />

più tesa e litigiosa sia in campo che<br />

fuori, tifoserie nelle quali la violenza<br />

Don Rut<strong>il</strong>o dietro a Galliani in occasione di Siena-M<strong>il</strong>an<br />

sembra prevalere, e pesantemente<br />

inquinate dalla politica estrema, cosa<br />

impensab<strong>il</strong>e solo pochi anni fa in uno<br />

stadio di calcio. Per finire agli atteggiamenti<br />

stupidi di giocatori esibizionisti<br />

che si iniettano medicine,<br />

certamente non proibite, ma comunque<br />

tese a raggiungere prestazioni<br />

migliori. Riprendendo tutto<br />

con una telecamera. Un cattivo<br />

esempio che fa credere soprattutto<br />

ai più giovani che sia fac<strong>il</strong>e ottenere<br />

risultati senza troppi sacrifici, ma<br />

solo aiutandosi con sostanze medicinali<br />

proibite e non.<br />

Di fronte a tutto questo c’è però<br />

chi cerca di organizzare cose che<br />

fanno pensare che esiste anche una<br />

faccia diversa, più rassicurante di<br />

questo pianeta calcistico. La faccia<br />

della solidarietà, del gesto di aiuto<br />

verso chi ha bisogno, di chi soprattutto<br />

nei paesi del terzo mondo ogni<br />

giorno lotta con grande difficoltà<br />

per sopravvivere. In America del<br />

sud, in Africa, in Asia, nella parte<br />

meno sv<strong>il</strong>uppata dell’Europa . Senza<br />

dimenticare anche situazioni nel nostro<br />

paese che coinvolgono soprattutto<br />

gli immigrati E qui entra in<br />

scena, per quanto riguarda <strong>il</strong> Siena,<br />

don Gaetano. “Il mio ruolo nel consiglio<br />

d’amministrazione della società<br />

bianconera – spiega - è quello<br />

di occuparmi specificamente delle<br />

varie iniziative relative alla solidarietà.<br />

Devo dire con tutta sincerità<br />

che io non sapevo che nel calcio esistessero<br />

questi aspetti. Ma ho scoperto<br />

che esistono, e sono molte attività<br />

del genere, non solo a Siena”.<br />

Ad essere coinvolti sono le società, i<br />

tifosi, e anche gli stessi giocatori.<br />

Che spesso non pubblicizzano ciò<br />

che fanno. Un lavoro impegnativo<br />

per don Gaetano che, da sacerdote,<br />

deve seguire a Siena le anime di<br />

quattro parrocchie del centro storico.<br />

“Certamente – aggiunge – si potrebbe<br />

fare molto di più. Ma gli impegni<br />

di lavoro non mi mancano. Al<br />

Siena posso dedicare poco tempo .<br />

Ma quello che mi interessa molto<br />

sono proprio queste iniziative per<br />

aiutare gli altri. L’anno scorso ad<br />

esempio fu dedicato agli anziani. E<br />

tutte le società italiane si dettero da<br />

fare per realizzare case di riposo,<br />

una al nord, una al centro e una al<br />

sud. Noi in particolare ci siamo dati<br />

fare con <strong>il</strong> Campansi al quale la società<br />

ha regalato un maxischermo<br />

per gli anziani per vedere la televi-<br />

sione”. L’elenco delle iniziative benefiche<br />

sulle quali ha lavorato Don<br />

Gaetano comprende anche una raccolta<br />

di fondi a favore di una ragazza<br />

che aveva necessità di un intervento<br />

all’anca negli Stati uniti,<br />

l’offerta a suor Ginetta che si occupa<br />

dei poveri a San Girolamo di un<br />

intero camion di vestiti per i poveri,<br />

le adozioni a distanza fatte dal club<br />

di tifosi di Montaperti, la raccolta di<br />

fondi da parte di tifosi di Castellina<br />

per realizzare una scuola alla periferia<br />

di Man<strong>il</strong>a diretta da una suora.<br />

“Questo calcio devo dire che non è<br />

solo violenza. Io sono dentro al<br />

Siena per questo impegno” ricorda<br />

don Gaetano. “ Poi ci sono anche i<br />

giocatori del Siena, di cui non posso<br />

dire <strong>il</strong> nome, che si danno da fare. E<br />

fanno molto. Ad esempio Gattuso<br />

del M<strong>il</strong>an ha una fondazione per fare<br />

beneficenza tanto per parlare di un<br />

giocatore famoso. Molti giocatori<br />

del Siena vengono da me e mi chiedono<br />

come potersi muovere in questo<br />

settore. E fanno delle belle offerte.<br />

È successo a Natale e Pasqua.<br />

Questi giocatori non dobbiamo vederli<br />

solo come dei mercenari e<br />

basta. Ma c’è anche chi pensa a<br />

opere di carattere sociale. Per me è<br />

un’esperienza meravigliosa. Non<br />

avrei mai creduto che lo sport fosse<br />

così. Per questo e per quanto posso,<br />

mi ci impegno. Anche per lanciare un<br />

messaggio positivo”. ■


10<br />

calcio<br />

ARCHIVIO SERIE A<br />

30a giornata<br />

LECCE-SIENA 2/2<br />

(pt 10’ Konan, 18’ Maccarone; st 10’ Paci, 36’ Taddei)<br />

31a giornata<br />

SIENA-MILAN 2/1<br />

(st 18’ Crespo, 27’ Chiesa, 41’ Cozza)<br />

32a giornata<br />

ROMA-SIENA 0/2<br />

(st 12’ Maccarone, 43’ Chiesa)<br />

33a giornata<br />

SIENA-UDINESE 2/3<br />

(pt 6’ Di Michele, 9’ Maccarone; st 8’ Di Michele, 12’<br />

Taddei, 21 Iaquinta)<br />

34a giornata<br />

INTER-SIENA 2/0<br />

(pt 2’ Cruz su rig, 31’ Vieri)<br />

Classifica: M<strong>il</strong>an e Juventus 76; Inter 62; Udinese e<br />

Sampdoria 56; Palermo 49; Messina 44; Livorno 43; Cagliari<br />

42; Lecce e Lazio 41; Bologna, Roma e Reggina<br />

40; Parma 37; Siena e Chievo 36; Brescia ; Fiorentina<br />

34; Atalanta 31.<br />

Massimo Maccarone


l’angolo tecnico<br />

S.O.S. : si salvi chi può!<br />

Riccardo Giacopelli<br />

APNEA!!<br />

Un finale di campionato da percorrere<br />

in apnea! Questo è ciò che aspetta<br />

Chiesa &C. da qui al 29 maggio. Se ci è<br />

consentito un paragone ciclistico, potremmo<br />

pensare ad uno sprint in salita,<br />

una salita breve ma ripida, lungo la<br />

quale è vietato voltasi indietro per vedere<br />

cosa fanno gli avversari ed è invece<br />

fondamentale concentrarsi sulla<br />

linea del traguardo, spingendo al massimo<br />

sui pedali, in apnea appunto.<br />

E se alla squadra, come ha puntualizzato<br />

lo stesso mister De Canio, sarà<br />

concesso di pensare solo a se stessa,<br />

senza fare calcoli o tabelle, con un<br />

unico obbiettivo, che è quello di fare più<br />

punti possib<strong>il</strong>e, a chi invece tenta di fare<br />

una valutazione oggettiva della situazione<br />

(per quanto possib<strong>il</strong>e) sarà consentito<br />

dare solo uno sguardo “in casa<br />

d’altri” per fare un’analisi delle avversarie<br />

dirette alla corsa alla salvezza.<br />

E ALLORA GUARDIAMO<br />

Tra le squadre che lottano per non<br />

retrocedere, quella che ha destato<br />

maggiore sorpresa è la nuova Atalanta<br />

di Delio Rossi che, proprio da quando<br />

ha cambiato la guida tecnica, è passata<br />

da un ultimo posto in completa solitudine<br />

(e per molti con un piede e<br />

mezzo, per non dire due, in serie B) ad<br />

una posizione che, è sempre di fondo<br />

classifica, ma con gancio collegato al<br />

resto del gruppo. I bergamaschi hanno<br />

inanellato una serie di risultati ut<strong>il</strong>i con-<br />

secutivi, subendo una lieve flessione in<br />

concomitanza con i problemi fisici di<br />

Makinwa, ma adesso che <strong>il</strong> bomber<br />

sembra recuperato, è lecito attendersi<br />

un finale da…..”o la va o la spacca”.<br />

Poco più su <strong>il</strong> Brescia , una squadra<br />

forse “Di Biagio-dipendente” e che, proprio<br />

per questa sua caratteristica, potrebbe<br />

avere qualche problema nella<br />

fase finale del campionato, anche perché<br />

l’ex interista potrebbe sommare alle<br />

sempre più frequenti e probab<strong>il</strong>i assenze<br />

per squalifica (le diffide a ripetizione<br />

a fine campionato divengono quasi fisiologiche<br />

per un difensore), <strong>il</strong> calo tipico<br />

che i giocatori oltre la trentina accusano<br />

con i primi caldi. Oltretutto alle<br />

Rondinelle è mancato l’apporto di un’attaccante<br />

di esperienza come Del Vecchio<br />

che giunto alla corte di mister Cavasin<br />

in gennaio, a causa di problemi<br />

fisici, è stato ut<strong>il</strong>izzato con <strong>il</strong> contagocce.<br />

E passiamo al Parma. La squadra di<br />

Carmignani punta tutto sul talento e la<br />

classe di uomini come Morfeo e G<strong>il</strong>ardino,<br />

circondati da un gruppo di giovani di<br />

belle speranze e da tre-quattro giocatori<br />

che hanno sempre garantito un rendimento<br />

costante ma senza grandi acuti.<br />

La difesa che non offre grandi sicurezze<br />

(escluso Frey) e l’incognita coppa<br />

UEFA (quanto potrà influire sia nelle<br />

gambe che nella testa dei gialloblu?)<br />

potrebbero alla fine costituire una zavorra<br />

troppo pesante da portarsi dietro.<br />

Per i “vicini di casa” viola, invece, la situazione<br />

è andata complicandosi in<br />

modo inaspettato nella seconda parte<br />

del campionato ma le avvisaglie, a parere<br />

di chi scrive, erano evidenti fin dall’inizio.<br />

In riva all’Arno, <strong>il</strong> presidente Della<br />

Valle sceglie di confermare un tecnico<br />

(Mondonico) del quale la dirigenza non è<br />

mai stata convinta fino in fondo e poi,<br />

dopo che la situazione spogliatoio diviene<br />

di diffic<strong>il</strong>e gestione, si affida a Buso,<br />

un tecnico preparatissimo, ma del quale<br />

tutto si può dire tranne che sia un motivatore.<br />

E la linea viene mantenuta anche<br />

dopo l’esonero dell’ex tecnico del Bologna,<br />

affidando la squadra a Zoff altro mister<br />

che tra le numerose ed indubbie<br />

qualità non annovera certo quella dell’uomo<br />

che scuote lo spogliatoio. Ed <strong>il</strong><br />

problema della Fiorentina potrebbe essere<br />

proprio questo: aver continuato a<br />

pensare all’ UEFA anche quando si trovava<br />

più vicina alla zona retrocessione.<br />

Arriviamo al Chievo. La squadra è<br />

guidata da un tecnico emergente e preparatissimo,<br />

un tecnico che ha creduto<br />

fin dall’inizio nel “progetto Chievo” continuando<br />

<strong>il</strong> lavoro dei suoi predecessori.<br />

La forza dei gialloblù è sempre stata<br />

quella di mantenere una propria identità<br />

ald<strong>il</strong>à delle qualità dei singoli giocatori,<br />

un assetto ed un’organizzazione collaudati<br />

che però potrebbero scricchiolare<br />

complici le paure e le tensioni dell’incubo<br />

serie B.<br />

E qui ci fermiamo anche se chi sta<br />

poco più su (leggi Lecce, Reggina e<br />

Roma) non possono essere considerate<br />

del tutto “fuori gara”. ■<br />

11


12<br />

calcio<br />

I giorni che hanno segnato <strong>il</strong> cammino della squadra bianconera dalla nascita a oggi<br />

Sei date per fare la storia<br />

La storia è fatta di episodi e di<br />

numeri, ma soprattutto di date.<br />

Esattamente come quella di una società<br />

sportiva. Ed <strong>il</strong> Siena non fa eccezione.<br />

Senza andare troppo indietro nel<br />

tempo (diciamo dal dopoguerra ad<br />

oggi), quali sono state allora le date<br />

che, nel bene e nel male, hanno segnato<br />

<strong>il</strong> cammino della Vecchia<br />

Robur e che di conseguenza sono rimaste<br />

maggiormente scolpite nella<br />

memoria dei sostenitori bianconeri?<br />

Non tantissime, e per questo ancora<br />

più fac<strong>il</strong>i da ricordare.<br />

La prima è quella del 3 giugno<br />

1956, quando al Motovelodromo<br />

Appio di Roma la Robur di Vinicio<br />

Viani supera per 5 a 1 <strong>il</strong> Chinotto<br />

Neri e torna trionfalmente in serie C<br />

dopo quattro anni di Quarta Serie.<br />

Cinque reti di Gento-Tambani, che<br />

hanno <strong>il</strong> potere di scuotere un ambiente<br />

già incamminato altrimenti<br />

sulla strada dei ricordi. Quelli della<br />

serie B ormai lontani<br />

Tre anni dopo, esattamente <strong>il</strong> 29<br />

giugno 1959, è lo spareggio con<br />

l’Ozo Mantova per salire in serie B ad<br />

accendere l’entusiasmo dei tifosi<br />

bianconeri che in seim<strong>il</strong>a raggiungono<br />

Genova per sostenere la squadra<br />

di Oronzo Pugliese. Ma nel capoluogo<br />

ligure le cose non vanno per <strong>il</strong><br />

verso giusto. Un gol di Fantini al 78’,<br />

spenge infatti le ambizioni di una<br />

città e la gente se ne ritorna malinconicamente<br />

a casa con le bandiere<br />

arrotolate.<br />

Quarant’anni dopo, al culmine di<br />

altretrettante stagioni trascorse fra<br />

Serie D, C2 e C1, Antonio Sala firma<br />

<strong>il</strong> capolavoro di riportare la Robur in<br />

serie B, dalla quale si era separata<br />

nel 1948. Il giorno dell’apoteosi è <strong>il</strong><br />

7 maggio 2000, cioè quello della vittoria<br />

per 2 a 0 sul Sandonà (con reti<br />

di Ghizzani e Pagano) che garantisce<br />

la matematica promozione. Scrive<br />

<strong>Mese</strong>sport nel numero unico approntato<br />

per l’occasione: “La città, e<br />

non solo <strong>il</strong> tradizionale zoccolo duro<br />

dei tifosi, è mob<strong>il</strong>itata per non far<br />

mancare ai propri beniamini <strong>il</strong> sostegno<br />

di cui avranno bisogno. Il colpo<br />

d’occhio del Rastrello, con seim<strong>il</strong>a<br />

sugli spalti ed una coreografia che<br />

mette i brividi... La Vecchia Robur in<br />

soli dodici mesi, è passata dai play<br />

out per restare in C1 alla serie B. Applausi<br />

a tutti”.<br />

Ma la nuova categoria non ammette<br />

distrazioni, e l’anno successivo<br />

<strong>il</strong> rischio di tornare subito nella<br />

terza serie si fa così concreto da produrre<br />

due cambi in corsa nella conduzione<br />

della squadra: Giuseppe Papadopolo<br />

prima , Vincenzo Guerini<br />

dopo e poi di nuovo Papadopulo. Ma<br />

dopo tanta attesa <strong>il</strong> sogno non può<br />

esaurirsi nello spazio di una sola stagione<br />

e così <strong>il</strong> 2 giugno 2002, a parziale<br />

rivincita dello spareggio perso<br />

43 anni prima con l’Ozo Mantova, <strong>il</strong><br />

Siena torna a Genova contro la<br />

Sampdoria e con un gol di Scalzo si<br />

conferma meritatamente in serie B.<br />

La festa, iniziata a Marassi, si conclude<br />

a notte fonda in un Campo ricolmo<br />

di gente come per una seconda<br />

ideale promozione.<br />

Intanto quello che non succede<br />

in cent’anni, tanti quanti ne celebra<br />

<strong>il</strong> club nel 2004, accade in soli 12<br />

mesi: <strong>il</strong> 24 maggio 2003, mentre<br />

dalla Piazza salgono alte le note di<br />

melodie indimenticab<strong>il</strong>i presentate<br />

da Pippo Baudo, ancora una volta a<br />

Marassi, crocevia della storia bianconera,<br />

si materializza contro <strong>il</strong> Genoa<br />

<strong>il</strong> più straordinario dei sogni: <strong>il</strong> Siena<br />

è promosso a sorpresa in serie A,<br />

quando appena due anni prima<br />

avremmo messo tutti la firma per<br />

festeggiare <strong>il</strong> centenario nella serie<br />

cadetta.<br />

La galleria dei ricordi, belli e<br />

brutti, sembra finita qui. Saliti sul<br />

massimo palcoscenico del calcio italiano,<br />

è diffic<strong>il</strong>e aspettarsi di più e di<br />

meglio. Invece no, perché dopo<br />

un’attesa di oltre mezzo secolo, ar-<br />

riva anche <strong>il</strong> momento per “regolare”<br />

i conti con quella Fiorentina che<br />

da sempre ha guardato dall’alto in<br />

basso i cugini senesi. È <strong>il</strong> 20 febbraio<br />

2005, ed oltre 13.000 persone<br />

fanno da cornice ad un ‘evento’, al di<br />

là delle motivazioni storiche abbastanza<br />

forzate, a cui nessuno vuole<br />

mancare. A siglare <strong>il</strong> gol della vittoria<br />

ci pensa un attaccante venuto da<br />

lontano come Tore Andre Flo, norvegese,<br />

e tanto basta per entrare<br />

anche lui nella piccola-grande storia<br />

del calcio senese.<br />

Ma non è finita, perché <strong>il</strong> 17<br />

apr<strong>il</strong>e 2005, nel tentativo di legittimare<br />

la loro presenza fra i grandi del<br />

calcio italiano, arriva anche la prima<br />

vittoriosa impresa da quando m<strong>il</strong>ita<br />

in serie A contro una ‘grande’, la più<br />

grande del momento, se è vero che<br />

scende al Rastrello con lo scudetto<br />

cucito sul petto: <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an di Ancelotti<br />

e Galliani.<br />

A seguire, appena tre giorni dopo,<br />

quella non meno importante contro la<br />

Roma all’Olimpico che, per quanto clamorosa,<br />

non regge però <strong>il</strong> confronto<br />

con <strong>il</strong> successo sui rossoneri.<br />

L’elenco delle date da ricordare e<br />

mai dimenticate per ora si ferma<br />

qui, ma chissà se presto o tardi se ne<br />

aggiungeranno altre. Nel tal caso,<br />

solo di segno positivo. ■


Finora si credeva, evidentemente a torto, che la<br />

frammentata, mitica Italia dei Comuni medioevali e<br />

delle Signorie rinascimentali, ci avesse lasciato solo<br />

un’eredità fatta di magnifici palazzi, centri storici m<strong>il</strong>lenari<br />

ed una messe di opere d’arte uniche al mondo.<br />

Invece bisogna prendere atto che di quel lontano<br />

passato porta i segni anche l’Italia del pallone, mai<br />

così piena di campan<strong>il</strong>i in accesa competizione tra<br />

loro a dimostrazione che, fatta l’Italia, l’invito “a fare<br />

gli italiani” non è stato mai preso molto sul serio. Figuriamoci<br />

adesso, in epoca di “devolution”…<br />

E così non è raro sentir identificare una squadra<br />

di calcio attraverso <strong>il</strong> casato che in quella certa<br />

città la fece un tempo da padrone: per esempio gli<br />

“scaligeri” del Verona rimandano a quel Can Grande<br />

della Scala del quale anche <strong>il</strong> Chievo ha pensato<br />

bene di far stampigliare l’immagine sulle maglie<br />

gialloblù dei propri giocatori. A Parma, invece, scendono<br />

in campo i “ducali”, definizione senz’altro più<br />

elegante del troppo gastronomico termine di “parmigiani”.<br />

Ma la fantasia dei cronisti, amanti dell’iperbole,<br />

ha fatto fiorire anche uno stuolo di altri appellativi e,<br />

se non è stato diffic<strong>il</strong>e fare riferimento all’emblema<br />

sociale (gigliati, grifoni o aqu<strong>il</strong>otti che dir si voglia),<br />

altre volte è venuto loro in soccorso un qualche riferimento<br />

geografico (da qui lagunari, lariani, salentini,<br />

etnei…) o araldico, vedi quel “rossoalabardati”<br />

riferito ai calciatori della Triestina immortalati<br />

dai versi di Umberto Saba.<br />

Da qualche tempo però, per una di quelle strane<br />

degenerazioni del buongusto che sempre più<br />

spesso arrivano indesiderate ad affliggere lo sport,<br />

è <strong>il</strong> credo politico delle frange più estreme delle tifoserie<br />

che rischia di dare ad alcuni club una certa immagine<br />

piuttosto che un’altra.<br />

Ricordo di aver avuto occasione di visionare per<br />

caso, già diversi anni fa, una collezione di gadget e<br />

adesivi degli ultrà di ogni parte d’Italia in cui si sprecavano<br />

svastiche e fasci littori, simboli celtici ed effigi<br />

di minacciosi guerriglieri sudamericani. Per<br />

quanto pericolose, si trattava pur sempre di circoscritte<br />

bizzarrie di giovani un po’ sb<strong>il</strong>enchi mentre<br />

oggi <strong>il</strong> fenomeno pare aver contagiato intere curve<br />

di aficionados. Basti pensare al demenziale spettacolo<br />

offerto poche settimane fa da una parte del tifo<br />

laziale che, nel “derby politico” con <strong>il</strong> Livorno, non ha<br />

trovato di meglio che inneggiare alla propria squadra<br />

(appena salvata dal fallimento grazie alla scandalosa<br />

legge cosiddetta “spalmadebiti”…) inalberando<br />

vistosi striscioni che si richiamavano al<br />

tristemente famoso ventennio. Davvero un bel colpo<br />

d’occhio, non c’è che dire, per la Città che, soltanto<br />

pochi giorni prima, era stata teatro di ben altre immagini<br />

in occasione dell’ecumenico omaggio di folla<br />

al defunto Pontefice.<br />

13 immagini<br />

Il Palio<br />

come segno distintivo<br />

Nemmeno da parte amaranto si è stati da meno<br />

sventolando a sproposito, del resto come ogni domenica,<br />

i rossi vess<strong>il</strong>li con falce e martello, palesemente<br />

mischiando, in questo caso, <strong>il</strong> proverbiale<br />

fondoschiena con le altrettanto celebri Quarantore.<br />

Per analogia, allora, dagli ultrà m<strong>il</strong>anisti – secondo<br />

lo st<strong>il</strong>e caro al patron rossonero – dovremmo<br />

aspettarci scenografie di irreprensib<strong>il</strong>e aplomb, tutte<br />

nuvolette e cori celestiali; niente sciarpe, magari,<br />

ma pettinature cotonate e faccine di uomini e donne<br />

di buona famiglia che gorgheggiano sorridenti<br />

“Forza M<strong>il</strong>an!”. Macchè, anche a San Siro, come altrove,<br />

va spesso in scena la gazzarra.<br />

Ben diverso (e si potrebbe aggiungere “fortunatamente”)<br />

è invece <strong>il</strong> destino del Siena considerato<br />

che, da che Robur è Robur, ad ogni latitudine la<br />

squadra bianconera è abbinata ossessivamente al<br />

Palio, con buona pace degli odierni sponsor. Da<br />

Grosseto a Poggibonsi ieri come dall’Olimpico al<br />

Delle Alpi oggi, per molti noi siamo i bruti che fanno<br />

rompere ai cavalli l’osso del collo, gli inciv<strong>il</strong>i che si<br />

azzuffano tra loro per un pezzo di stoffa, che corrompono<br />

e si fanno corrompere sperperando m<strong>il</strong>ioni.<br />

Nell’immaginario collettivo delle altrui tifoserie<br />

non schieriamo sul terreno di gioco un portiere,<br />

centrocampisti, attaccanti e difensori come tutte le<br />

altre squadre, ma fantini di pessima reputazione.<br />

Così magari, se <strong>il</strong> nostro capitano si avvicina ad un<br />

avversario o, peggio, al direttore di gara, qualcuno<br />

può pensare che ci scappi l’indecente proposta di<br />

qualche bigliettone. Come al canape, insomma, e<br />

forse qualcosa del genere deve averlo pensato<br />

anche chi sguazzò oltre <strong>il</strong> dovuto nella storia di calcioscommesse<br />

che tanto ha agitato la scorsa estate<br />

dell’A.C. Siena.<br />

Quale unica variazione dal tema del Palio, va<br />

detto, ho sentito talvolta sfottere i senesi facendo riferimento<br />

anche al panforte di cui <strong>il</strong> pubblico di molti<br />

stadi, evidentemente, ci ritiene famelici ed insaziab<strong>il</strong>i<br />

divoratori, procacciatori di lauti guadagni a pro<br />

dei dentisti. A questo proposito ricordo quasi con<br />

nostalgia un curioso aneddoto che coinvolse un<br />

amico di contrada <strong>il</strong> quale, in occasione di una trasferta<br />

toscana del Siena vissuta in incognito come<br />

una volta si poteva ancora tentare di fare, subì per<br />

tutta la partita senza batter ciglio le angherie verbali<br />

di un b<strong>il</strong>ioso signore del posto che di continuo,<br />

avendolo forse riconosciuto per senese, accompagnava<br />

<strong>il</strong> proprio tifo con ironiche allusioni al più concittadino<br />

dei nostri dolci. Finalmente, quando <strong>il</strong> fischio<br />

finale dell’arbitro sancì la sofferta vittoria del<br />

Siena, l’amico non si trattenne più e sbottò all’indirizzo<br />

del fastidioso vicino con un ringhioso “E se <strong>il</strong><br />

panforte ‘un ti piace, ‘un lo mangia’!!!” che concluse<br />

trionfalmente <strong>il</strong> pomeriggio meglio di qualsiasi sberleffo.<br />

Incredib<strong>il</strong>e ma vero, tra vinti e vincitori tutto finì<br />

di lì a poco in una risata. Ma erano altri tempi!<br />

Mario Lisi


L’impegno del Settore Giovan<strong>il</strong>e e<br />

Scolastico della F.I.G.C. nella programmazione<br />

di progetti da realizzare<br />

in collaborazione con le Istituzioni<br />

Scolastiche, è finalizzato alla realizzazione<br />

di attività che portino i giovani a<br />

praticare lo sport serenamente e divertendosi,<br />

ut<strong>il</strong>izzando forme di educazione<br />

all’affermazione agonistica<br />

basate su una reale visione delle proprie<br />

capacità e limiti, accentandosi per<br />

quello che si è e che si può dare, aspirando<br />

a migliorare senza esasperazioni<br />

e senza essere costretti a prestazioni<br />

oltre le proprie possib<strong>il</strong>ità.<br />

La realizzazione di attività sporti-<br />

14 iniziative<br />

“Fuoriclasse Cup”,<br />

un progetto che coinvolge<br />

ve in ambito scolastico e con la collaborazione<br />

di altre agenzie educative<br />

del territorio, può favorire processi di<br />

crescita ut<strong>il</strong>i alla prevenzione della dispersione<br />

scolastica, dell’abbandono<br />

sportivo, del disagio giovan<strong>il</strong>e. Il calcio<br />

praticato nella Scuola, prevede la partecipazione<br />

di tutti, favorendo l’inserimento<br />

dei ragazzi “diversamente ab<strong>il</strong>i”<br />

per divertirsi e star bene senza per<br />

questo sentirsi in dovere di diventare<br />

un campione.<br />

Nell’ambito delle suddette attività, <strong>il</strong><br />

Settore Giovan<strong>il</strong>e e Scolastico (SGS) e<br />

la Coca Cola (sponsor della manifestazione),<br />

d’intesa con la Lega Nazionale


Professionisti F.I.G.C., <strong>il</strong> C.O.N.I., l’Associazione<br />

Italiana Calciatori ed in collaborazione<br />

con l’UNICEF Italia, organizza “Fuoriclasse<br />

Cup”, un progetto rivolto a studenti e famiglie<br />

con lo scopo di riscoprire, attraverso <strong>il</strong> gioco<br />

del calcio, valori talvolta dimenticati ma appartenenti<br />

al calcio genuino come la lealtà, <strong>il</strong> rispetto<br />

delle regole e dell’avversario, l’integrazione<br />

tra culture diverse. “Fuoriclasse Cup” ha<br />

come scopo principale quello di portare a diretto<br />

contatto i ragazzi delle scuole con <strong>il</strong><br />

mondo del calcio professionistico di serie A e<br />

B e con i suoi campioni.<br />

L’iniziativa cerca di stimolare, contemporaneamente<br />

al gioco del calcio, anche attività<br />

espressive letterarie, musicali ed artistiche, rivolte<br />

in particolare a temi rappresentativi dei<br />

suddetti valori etici, sociali e culturali di cui <strong>il</strong><br />

calcio e lo sport in genere sono e dovrebbero<br />

essere portatori. La manifestazione, che impegna<br />

alunni e professori da gennaio a maggio,<br />

è articolata in tre fasi: la prima, interna alle<br />

scuole, dove vengono organizzati tornei di calcio<br />

a 5. La seconda fase provinciale metterà a<br />

confronto le varie scuole senesi partecipanti<br />

sia sul piano didattico che su quello sportivo<br />

per indicare la scuola che parteciperà alla<br />

terza ed ultima fase nazionale, durante la<br />

quale sarà decretata la scuola vincitrice. In<br />

tutte le fasi del “torneo”, le due anime del progetto,<br />

quella sportiva e quella didattica, hanno,<br />

ai fini della graduatoria finale, lo stesso peso<br />

(50% ciascuna) e saranno valide per la determinazione<br />

dei vincitori, che potranno entrare a<br />

far parte della nuova Nazionale delle Scuole e<br />

che, grazie alla collaborazione con l’UNICEF,<br />

sarà nominata ambasciatrice UNICEF.<br />

Il Comitato Provinciale di Siena F.I.G.C., in<br />

collaborazione con l’A.C. Siena, fin da quando<br />

la Società bianconera fu promossa in serie B,<br />

ha felicemente aderito a questa iniziativa che<br />

ha visto lo Stadio “Franchi” pieno di ragazzi e<br />

ragazze delle scuole elementari, medie e superiori<br />

della provincia senese, sia in campo<br />

che nella tribuna coperta.<br />

Nel 2004 hanno preso parte a questa manifestazione<br />

circa 300.000 studenti, per ben<br />

15.000 classi provenienti da 1.600 Scuole di<br />

45 città italiane che coincidono con le squadre<br />

iscritte ai Campionati Professionistici di calcio<br />

di A e B. Siena si è classificata 10a nella classifica<br />

sportiva e 17a in quella didattica. Nella<br />

classifica complessiva finale 16a.<br />

Nella fase di qualificazione senese, nel<br />

2004 hanno partecipato 17 Scuole, 32 squadre<br />

di calcio, 100 classi, con un coinvolgimento<br />

complessivo di circa 2.000 studenti. All’edizione<br />

del 2005 hanno aderito 20 Scuole, 37<br />

squadre, 150 classi e circa 2.500 studenti. La<br />

15 iniziative<br />

manifestazione è articolata in tre fasi distinte.<br />

La classifica generale di categoria è stata st<strong>il</strong>ata<br />

sommando aritmeticamente i punti incamerati<br />

nella classifica sportiva, ai punti della<br />

classifica didattica, quest’ultimi ottenuti tramite<br />

la realizzazione del “Fuoriclasse Cup News”<br />

in base a specifiche tabelle contenute nel regolamento.<br />

Gli studenti partecipanti hanno organizzato<br />

una piccola redazione per analizzare ed elaborare<br />

<strong>il</strong> loro giornalino “Fuoriclasse Cup News”.<br />

A differenza degli anni precedenti, quest’anno<br />

hanno potuto scegliere lo strumento di comunicazione<br />

attraverso cui sv<strong>il</strong>uppare uno dei cinque<br />

temi sui seguenti valori: passione, abnega-<br />

zione, divertimento, movimento, rispetto delle<br />

regole. Per svolgere la parte didattica si sono<br />

potuti ut<strong>il</strong>izzare più strumenti, tutti ugualmente<br />

stimolanti. Fuoriclasse Cup News non sarà solo<br />

un giornale, ma potrà diventare un servizio televisivo<br />

o radiofonico, un lavoro creativo, un disegno<br />

od un servizio WEB a seconda delle diverse<br />

inclinazioni, competenze ed interessi.<br />

Con lo scopo di aiutare i ragazzi nello<br />

sv<strong>il</strong>uppo del progetto, alle scuole<br />

iscritte è stato consegnato un CD-<br />

ROM nel quale si propongono suggerimenti<br />

ut<strong>il</strong>i per lo sv<strong>il</strong>uppo del progetto<br />

didattico, interviste e f<strong>il</strong>mati<br />

realizzati in collaborazione con la<br />

Gazzetta dello <strong>Sport</strong>, RTL 102 e<br />

<strong>Sport</strong>Italia.<br />

Gli studenti si sono impegnati per<br />

la realizzazione del loro giornale scolastico,<br />

predisponendo fascicoli, disegni<br />

e presentazioni in “power<br />

point” di notevole spessore. Tutti gli<br />

elaborati prodotti sono stati esposti e<br />

presentati alle autorità durante la<br />

conferenza stampa tenutasi presso<br />

la Saletta del Palazzo Berlingeri. La<br />

parte sportiva si è svolta presso lo<br />

Stadio “Franchi”, dove ragazzi e ragazze<br />

hanno dato vita a gare di calcio<br />

di buona intensità agonistica, ma<br />

soprattutto hanno avuto modo d’incontrare<br />

le autorità cittadine presenti,<br />

alcuni dirigenti e giocatori dell’A.C.<br />

Siena, compreso l’arbitro internazionale<br />

Matteo Trefoloni.<br />

Grazie a queste iniziative, che richiedono<br />

alla F.I.G.C. significativi investimenti<br />

economici ed organizzativi,<br />

<strong>il</strong> calcio diventa uno strumento<br />

educativo-comunicativo, ma, soprattutto,<br />

ritorna ad essere un gioco<br />

di gruppo da praticare in allegria e<br />

spensieratezza collegato ad uno<br />

st<strong>il</strong>e di vita attivo, espressione dei<br />

benefici che l’attività sportiva ed <strong>il</strong><br />

movimento in genere possono portare<br />

alla crescita fisica e psicologica<br />

degli studenti.<br />

Ai ragazzi che prenderanno<br />

parte a questa manifestazione rimarrà<br />

<strong>il</strong> ricordo di una parentesi di<br />

sana vita sportivo-scolastica, agli<br />

organizzatori del Comitato Provinciale di<br />

Siena F.I.G.C. la soddisfazione per le adesioni<br />

delle scuole, la significativa partecipazione dei<br />

ragazzi e la speranza che queste iniziative<br />

servano veramente per formare gli uomini, gli<br />

atleti e i dirigenti del futuro. ■<br />

Maurizio Madioni


febbre alta<br />

Quando è meglio una sana bicchierata<br />

Antonio Gigli<br />

Il mondo del calcio,<br />

per l’ennesima volta, si<br />

interroga sul fenomeno<br />

della violenza negli stadi.<br />

L’argomento, purtroppo,<br />

non è nuovo e si ripropone<br />

allorché i fatti sono di<br />

un clamore inaudito e in<br />

questo caso, semifinale<br />

di Champions League,<br />

siamo veramente ai massimi<br />

livelli. Come sempre<br />

accade in Italia, via libera<br />

alle varie opinioni, ai rimedi<br />

più o meno intelligenti<br />

e opportuni, e,<br />

come sempre in Italia,<br />

misure eccezionali in vigore<br />

da subito. Insomma<br />

<strong>il</strong> fenomeno “violenza<br />

negli stadi” è così generalizzato?<br />

Introdurre<br />

norme che al primo lancio<br />

di fumogeni, petardi o<br />

altro, possono indurre<br />

l’arbitro a sospendere la<br />

partita, è ut<strong>il</strong>e? I primi<br />

che dovrebbero dire la<br />

loro sono i tifosi, quelli<br />

veri, pacifici e passionali,<br />

cioè la stragrande maggioranza<br />

di quelli che frequenta<br />

più o meno assiduamente<br />

gli stadi<br />

italiani. Della loro opinione,<br />

però, le varie tv e<br />

giornali non hanno tenuto<br />

conto, meglio l’opinionista<br />

di turno, meglio se<br />

esperto di qualche cosa,<br />

che premette di non aver<br />

mai assistito dal vivo ad<br />

una partita di calcio. Altro<br />

luogo comune dei dibattiti<br />

anti-violenza è l’Ingh<strong>il</strong>terra,<br />

ovvero la capacità<br />

dei britannici di fermare <strong>il</strong><br />

fenomeno degli hooligans<br />

che aveva davvero<br />

strabordato.<br />

Cosa avrebbero mai<br />

fatto gli inglesi per togliere<br />

la violenza dagli stadi<br />

in pochi lo sanno veramente<br />

e <strong>il</strong> governo calcistico<br />

italiano fa finta di saperlo.<br />

Innanzitutto in<br />

Gran Bretagna hanno migliorato<br />

enormemente gli<br />

impianti sportivi. Provate<br />

ad andare in uno stadio<br />

qualsiasi, dalla Premier<br />

League in giù, e vedrete<br />

le differenze eccezionali<br />

con i fatiscenti, a dir<br />

poco, impianti italiani.<br />

Gli stadi inglesi, poi,<br />

sono di proprietà diretta<br />

delle stesse società che<br />

li gestiscono a proprio<br />

piacimento con negozi,<br />

ristoranti e quant’altro.<br />

Per <strong>il</strong> resto non hanno<br />

fatto altro che applicare<br />

le leggi che vietano, logicamente,<br />

ogni forma<br />

di violenza fisica. Le misure<br />

anti-violenza hanno<br />

fatto sì che anche gli<br />

steccati intorno al<br />

campo non vi siano più.<br />

Quello che più è cambiato,<br />

però, è la mentalità<br />

sportiva che in Ingh<strong>il</strong>terra<br />

fa in modo che<br />

l’evento sportivo rivesta<br />

grande, grandissima<br />

importanza, ma <strong>il</strong> risultato<br />

del match non la<br />

fine del mondo come in<br />

Italia. Infatti se potete<br />

assistere anche in tv a<br />

partite inglesi, potrete<br />

vedere che incontri inut<strong>il</strong>i<br />

ai fini del torneo registrano<br />

sugli spalti tantissimi<br />

spettatori, così<br />

come squadre ormai<br />

condannate lottano e<br />

giocano come nulla<br />

fosse. In Ingh<strong>il</strong>terra non<br />

esistono, poi, i vari Processi,<br />

gli innumerevoli<br />

giornali sportivi, i vari<br />

opinionisti che spaccano<br />

<strong>il</strong> capello (vedi fotogramma<br />

televisivo) per<br />

sapere se era fuorigio-<br />

co o no. Insomma quello che servirebbe<br />

di più è una sana, vera, reale, cultura<br />

sportiva. Fac<strong>il</strong>e a dirsi, ma diffic<strong>il</strong>e a<br />

mettere in pratica in pochi giorni, ma<br />

senza nemmeno provarci anche le recenti<br />

misure risulteranno inut<strong>il</strong>i. Per<br />

esempio i tesserati potrebbero non andare<br />

più in tv a parlare di fuorigioco, di<br />

rigori dati o non dati, i dirigenti non do-<br />

vrebbero gridare più al complotto ad<br />

ogni partita persa per calmare i tifosi, i<br />

giocatori non dovrebbero abusare, come<br />

stanno facendo, della simulazione. Sembrano<br />

sciocchezze ma tutte queste cose,<br />

e i tifosi veri lo sanno, servirebbero molto<br />

di più di misure eccezionali quanto banali,<br />

visto che le leggi per tutelare l’evento<br />

sportivo ci sono già.<br />

Detto tutto questo, e senza fare i difensori<br />

d’ufficio del calcio e dei suoi tifosi,<br />

crediamo che riunire 20, 30, 40 m<strong>il</strong>a o<br />

più persone di due fazioni diverse in uno<br />

spazio angusto come uno stadio, preveda<br />

una percentuale di delinquenza e violenza<br />

ne più ne meno di quella che si<br />

trova nelle strade di ogni città italiana.<br />

Solo <strong>il</strong> mondo del calcio, se fosse<br />

fatto di dirigenti veri che non pensano<br />

solo ai soldi dei diritti tv, può salvare<br />

<strong>il</strong>…calcio. Purtroppo non lo farà, troppo<br />

egoista e mentalmente ottuso come è,<br />

contribuendo così come e forse di più di<br />

un lanciatore di petardi, alla sua distruzione.<br />

A Siena, e ne siamo orgogliosi,<br />

preferiamo bere e mangiare con i tifosi<br />

avversari, come abbiamo fatto con gli<br />

amici udinesi e come faremo con quelli<br />

del Chievo e del Parma, anziché scambiarsi<br />

razzi anche se non fa audience. ■<br />

17


18<br />

calcio<br />

Era la scommessa del Presidente,<br />

e Gigi Toscano l’ha vinta. Gli Allievi<br />

Regionali, dopo tanto patire,<br />

sono salvi e così San Miniato può<br />

fare festa. È stato un anno tribolato<br />

per questa formazione, che costruita<br />

in modo scellerato da chi aveva la<br />

responsab<strong>il</strong>ità di costruirla, ha trovato<br />

<strong>il</strong> sorriso solo all’ultima giornata.<br />

C’è voluto però del bello e del<br />

buono per uscire dal pantano che ha<br />

infangato questa stagione; ci sono<br />

volute decisioni importanti quanto<br />

coraggiose, come quella che in molti<br />

hanno chiamato la “rivoluzione d’inverno”<br />

e che hanno portato alla risoluzione<br />

di due rapporti di collaborazione<br />

e all’esonero dell’allenatore<br />

sostituito poi, con decisione autonoma,<br />

proprio dal Presidente che ha<br />

puntato tutto su Romano Perini,<br />

uomo che non ha deluso le aspettative<br />

portando la barca neroverde,<br />

che faceva acqua da tutte le parti,<br />

sulla sponda della salvezza.<br />

A questo punto <strong>il</strong> futuro è più<br />

tranqu<strong>il</strong>lo e tutte le forze ora saranno<br />

concentrate a dare basi ancor più<br />

solide alla società, che in questi giorni,<br />

ha stretto un importantissimo accordo<br />

di collaborazione con <strong>il</strong> Siena<br />

Piena soddisfazione di questo accordo<br />

Presidente?<br />

“Oggi, ci sono tutte le premesse<br />

per essere soddisfatti. Questo accordo<br />

non è un progetto blindato per<br />

tre anni e lo dimostreranno le varie<br />

verifiche periodiche che faremo nel<br />

corso delle annate sportive ove si<br />

potranno apportare, se necessario<br />

Mentre <strong>il</strong> San Miniato di Gigi Toscano firma un importante accordo di collaborazione con<br />

l’AC Siena...<br />

Gli Allievi Regionali<br />

si uniscono al brindisi [ Gigi Rossetti ]<br />

ed ut<strong>il</strong>e, correttivi e migliorie soprattutto<br />

nell’interesse dei giovani<br />

calciatori. Poi, come giusto che sia,<br />

saranno i risultati del campo, speriamo<br />

positivi, a dare la sentenza.”<br />

Non è la prima volta che l’A.C. Siena<br />

ed <strong>il</strong> San Miniato ci provano: con<br />

Cianciolo è stato fac<strong>il</strong>e?<br />

“È vero, anche a me risulta che in<br />

passato vi siano stati dei tentativi per<br />

raggiungere un accordo di collaborazione.<br />

Il sottoscritto negli anni passati<br />

ha partecipato solo ad alcuni incon-<br />

tri, peraltro infruttuosi, perché alcune<br />

presenze, sponda San Miniato, evidentemente<br />

non erano gradite o non<br />

davano sufficienti garanzie. Quest’anno,<br />

non solo con Cianciolo, ma anche<br />

con <strong>il</strong> Vice presidente Claudio Mangiavacchi,<br />

<strong>il</strong> D.S. Giorgio Perinetti ed<br />

<strong>il</strong> Segretario Stefano Osti, con la benedizione<br />

del presidente Paolo De<br />

Luca, è stato molto più semplice. Infatti,<br />

superata qualche piccola divergenza<br />

iniziale, peraltro normale all’inizio<br />

di una trattativa, abbiamo<br />

siglato un accordo triennale che comprende<br />

la collaborazione della Scuola<br />

Calcio e la partecipazione a due Campionati<br />

Professionistici che, al contrario<br />

dell’accordo precedente con <strong>il</strong><br />

Sansovino, ci dà la garanzia di giocare<br />

tutte le partite casalinghe nei moderni<br />

impianti di San Miniato.<br />

Cosa si aspetta <strong>il</strong> San Miniato da<br />

questo accordo?<br />

Prima di tutto una risposta positiva<br />

in termini di iscrizioni alla Scuola<br />

Calcio stessa, sia masch<strong>il</strong>e che<br />

femmin<strong>il</strong>e, (<strong>il</strong> Siena richiama sempre!).<br />

La aspettiamo, questa risposta,<br />

dal quartiere di San Miniato,<br />

dalla Città tutta, dai Comuni limitrofi.<br />

Poi vorrei che attraverso questa<br />

collaborazione, San Miniato diventasse<br />

allo stesso momento punto di<br />

arrivo e di successiva partenza per <strong>il</strong><br />

coronamento dei sogni calcistici di<br />

tutti i ragazzi che verranno da noi.<br />

Infine, per <strong>il</strong> progetto comune che<br />

abbiamo con <strong>il</strong> Siena, è scontato<br />

nella quantità, speriamo di trovare<br />

anche della buona qualità. ■<br />

Due delle formazioni neroverdi di<br />

quest’anno: Gli Esordienti B (a sinistra)<br />

e Primi Calci 97/98 (in alto).


Era inevitab<strong>il</strong>e che, viste le<br />

<strong>il</strong>lustri vittime della prova<br />

televisiva e le circostanze<br />

in cui questa viene fatta valere<br />

in un finale di campionato testa<br />

a testa e per <strong>il</strong> quale la squalifica<br />

di tre giornate comminata a<br />

Ibrahimovic sono state lette<br />

come un pesante assist a favore<br />

del M<strong>il</strong>an in previsione delle<br />

scontro diretto, si finisse per<br />

mettere proprio questa, ma soprattutto<br />

<strong>il</strong> suo uso, sul banco<br />

degli accusati.<br />

E questo avviene proprio<br />

quando <strong>il</strong> Presidente Federale<br />

Carraro parla invece di una<br />

vera e propria task force specializzata<br />

nella prova tv. È la<br />

novità del momento introdotta<br />

con <strong>il</strong> dichiarato scopo di aiutare<br />

arbitri e commissione disciplinare<br />

nel valutare gli episodi<br />

scorretti avvenuti in<br />

campo. Si tratta di una squadra<br />

di 30 persone della Federcalcio,<br />

persone quindi interne<br />

alla Federazione, che ogni domenica<br />

monitorerà le 19 gare<br />

del campionato di serie A e<br />

serie B e che permetterà quindi<br />

di non delegare ai media le<br />

segnalazioni di eventuali irregolarità<br />

in campo, raccogliendo<br />

così in parte le richieste del<br />

direttore generale della Juventus<br />

Luciano Moggi, nella sua<br />

inevitab<strong>il</strong>e presa di posizione.<br />

A rincarare la dose, come se<br />

non bastasse, vi sono poi le dichiarazioni<br />

del Giudice <strong>Sport</strong>ivo<br />

della Federcalcio Maurizio<br />

Laudi, che estenderebbe la<br />

prova televisiva non solo contro<br />

la condotta violenta, ma<br />

anche contro le simulazioni. A<br />

dispetto dei suoi detrattori, ad<br />

oggi viene pertanto ribadita la<br />

regola che prevede l’uso della<br />

prova televisiva da parte del<br />

giudice sportivo, previo segnalazione<br />

del Procuratore Generale<br />

della F.I.G.C., in caso di<br />

condotta violenta di un calciatore,<br />

o di un tesserato, che non<br />

sia stata r<strong>il</strong>evata dagli ufficiali<br />

di gara e che sia avvenuta o a<br />

gioco fermo oppure in un contesto<br />

estraneo all’azione in<br />

svolgimento. Rimane dunque<br />

fermo <strong>il</strong> limite dell’azione non<br />

vista dall’ arbitro e dai guardalinee,<br />

anche se ancora brucia <strong>il</strong><br />

caso che ha suscitato la novità<br />

della task force: quello dell’attaccante<br />

della Juventus David<br />

Trezeguet al centro, nei mesi<br />

scorsi, della polemica dopo<br />

una squalifica data e poi tolta.<br />

La seconda novità introdotta<br />

da Carraro va appunto in questa<br />

direzione e serve per eliminare,<br />

una volta per tutte, l’eccessiva<br />

discrezionalità delle<br />

decisioni: l’arbitro, convocato<br />

dal Giudice <strong>Sport</strong>ivo, “dovrà<br />

farsi carico di rispondere per sé<br />

e per i colleghi” su quanto visto<br />

durante la partita. Ed è <strong>il</strong> caso<br />

Trezeguet a fare in qualche<br />

modo giurisprudenza. In pratica<br />

non si potrà più ripetere<br />

quanto accaduto in Lazio-Juve,<br />

quando <strong>il</strong> Giudice <strong>Sport</strong>ivo inflisse<br />

una squalifica di due<br />

giornate, poi annullate dalla<br />

Disciplinare, sulla base di una<br />

successiva testimonianza dell’assistente<br />

dell’arbitro che<br />

disse di aver visto l’episodio.<br />

Il problema tuttavia rimane<br />

sempre e comunque confinato<br />

in quello che potremmo definire<br />

l’ equivoco di fondo che attraversa<br />

non solo <strong>il</strong> mondo<br />

dello sport, ma anche quello<br />

della giustizia ordinaria. E l’equivoco<br />

è dato da un eccessivo<br />

peso dato alla giustizia formale<br />

rispetto a quello di<br />

Tutto <strong>il</strong> mondo del calcio ne parla, ma la soluzione<br />

ottimale ancora non c’è<br />

Chi ha paura<br />

della prova Tv?<br />

di Mauro Mancini Proietti<br />

giustizia sostanziale. In parole<br />

povere, non ci si preoccupa<br />

tanto se un determinato episodio<br />

violento sia avvenuto o<br />

meno, quanto piuttosto dell’<br />

“assoluto rispetto delle regole<br />

nelle modalità di acquisizione<br />

delle prove”. Su questo viene<br />

fondato lo Stato di diritto e la<br />

certezza delle regole. Peccato<br />

tuttavia che questo modo di interpretare<br />

<strong>il</strong> diritto finisca sempre<br />

di più col portare delle<br />

conseguenze aberranti, che<br />

sfuggono al più elementare<br />

buon senso. Ed <strong>il</strong> buon senso<br />

vuole che venga assolutamente<br />

arginata, dentro e fuori dello<br />

sport, qualsiasi manifestazione<br />

di violenza ed aggressione<br />

fisica. Contro la violenza in<br />

ogni sua forma, sia contro i<br />

beni così come contro le persone,<br />

la tolleranza dovrebbe essere<br />

assolutamente zero. E se<br />

questo è l’obiettivo, ogni fine<br />

che raggiunga lo scopo appare<br />

decisamente lecito. Uno<br />

Stato di diritto, così come <strong>il</strong><br />

mondo dello sport, ha <strong>il</strong> dovere<br />

per la sua stessa esistenza e<br />

quella dei propri cittadini o associati,<br />

di mettere in atto tutti i<br />

mezzi ritenuti idonei a raggiungere<br />

lo scopo.<br />

Ci sentiamo allora in linea<br />

con <strong>il</strong> giudice Laudi quando<br />

parla semmai di una estensione<br />

della prova televisiva che<br />

dovrebbe non solo coprire gli<br />

episodi di palese simulazione<br />

sfuggiti agli arbitri, ma anche<br />

rimuovere <strong>il</strong> limite del requisito<br />

che <strong>il</strong> fatto sia accaduto a<br />

gioco fermo o lontano dall’azione.<br />

Non si riesce infatti a<br />

comprendere per quale motivo<br />

la prova televisiva non<br />

possa essere ut<strong>il</strong>izzata di fronte<br />

alla condotta violenta di un<br />

calciatore avvenuta nel corso<br />

dell’azione, sempre partendo<br />

dal presupposto che l’arbitro<br />

non abbia visto. In quest’ ulti-<br />

mo caso infatti dovrebbe comunque<br />

valere <strong>il</strong> suo giudizio<br />

perché altrimenti <strong>il</strong> Giudice<br />

<strong>Sport</strong>ivo assumerebbe quasi<br />

la figura di un secondo arbitro<br />

a distanza di tempo e questo<br />

non sarebbe opportuno. Stravolgerebbe<br />

la regola fondamentale<br />

che <strong>il</strong> giudice di gara<br />

deve essere unico.<br />

Semmai, sempre in termini<br />

di considerazioni personali,<br />

sarebbe altresì da aggiungersi<br />

che andrebbero adottate<br />

una serie di precauzioni al fine<br />

di non dare possib<strong>il</strong>ità di ingresso,<br />

nel giudizio sportivo, a<br />

quelle che sono le influenze<br />

campan<strong>il</strong>istiche delle informazioni.<br />

Oggi, ad esempio, <strong>il</strong> Procuratore<br />

Federale ha tempo<br />

fino alle ore 18 del giorno successivo<br />

per fare i deferimenti<br />

in base alle immagini tv. In<br />

pratica sono più che plausib<strong>il</strong>i<br />

le forti pressioni a cui lo stesso<br />

verrebbe inevitab<strong>il</strong>mente sottoposto<br />

rispetto all’influenza<br />

dei programmi televisivi. In<br />

questo senso andrebbero ridotti<br />

i tempi di intervento a<br />

poche ore dopo la fine della<br />

gara, proprio per evitare che<br />

qualcuno possa pensare o<br />

avere <strong>il</strong> dubbio che le segnalazioni<br />

possano essere influenzate<br />

anche dalle sottolineature<br />

che avvengono nelle rubriche<br />

televisive. Sarebbe meglio per<br />

la trasparenza del sistema.<br />

Inoltre, e qui le recenti dichiarazioni<br />

di Totti rese all’indomani<br />

della lunga squalifica meritano<br />

delle riflessioni, bisogna<br />

anche pensare che non sempre<br />

un episodio di violenza è<br />

figlio di se stesso. Se è giusto<br />

punire la reazione violenta, è<br />

anche giusto andare a colpire<br />

quegli episodi (qualora vi fossero)<br />

che tale reazione hanno<br />

innescato.<br />

In definitiva è lecito ritenere<br />

che con la tecnologia oggi pre-<br />

sente sul campo non vi sia<br />

azione o episodio che possa<br />

sfuggire completamente a<br />

tutte le telecamere. Il calciatore<br />

punito per condotta violenta<br />

ha <strong>il</strong> diritto dovere di citare gli<br />

episodi che hanno determinato<br />

la sua reazione, così da permettere<br />

al procuratore di andarli<br />

a rintracciare nelle<br />

immagini in suo possesso e di<br />

segnalarle a sua volta al Giudice<br />

<strong>Sport</strong>ivo perché provveda<br />

di conseguenza. E proprio<br />

al fine di evitare denunce temerarie<br />

o strumentali, <strong>il</strong> primo<br />

calciatore andrà ancor più severamente<br />

punito qualora venisse<br />

accertato che la sua denuncia<br />

non è veritiera o<br />

assolutamente pretestuosa.<br />

Quanto alla fonte delle immagini,<br />

sono del tutto prive di<br />

fondamento le lamentele del<br />

dg bianconero sugli organi di<br />

stampa. Qualsiasi immagine,<br />

purchè ovviamente genuina,<br />

autentica e non slegata e<br />

quindi artefatta rispetto al contesto<br />

di gioco, appare ut<strong>il</strong>e e<br />

suscettib<strong>il</strong>e di approfondito<br />

esame da parte del Giudice<br />

<strong>Sport</strong>ivo. È Impensab<strong>il</strong>e riempire<br />

gli stadi anche di telecamere<br />

federali. Tra l’altro questo<br />

appare un problema del<br />

tutto nostrano. Basti solo pensare<br />

che in sede Uefa le cassette<br />

con gli episodi di condotta<br />

violenta arrivano<br />

direttamente dalla squadra<br />

avversaria e mai nessuno ha<br />

sollevato dubbi sulla autenticità<br />

delle immagini. Immaginiamo<br />

allora cosa accadrebbe<br />

in Italia se le immagini in questione,<br />

nei casi di specie, fossero<br />

state fornite dall’Inter per<br />

Ibrahimovic e dal Siena per<br />

Totti? Senza mezzi termini avverrebbe<br />

un finimondo e di<br />

questo <strong>il</strong> calcio, ed <strong>il</strong> mondo<br />

che lo circonda, non ne hanno<br />

davvero bisogno. ■<br />

argomenti<br />

19


Il ruolo e gli obiettivi dell’Unione Veterani dello <strong>Sport</strong><br />

negli anni duem<strong>il</strong>a<br />

‘No al doping,<br />

sì al fair play’<br />

di Chiara Cicali<br />

Fare della propria passione<br />

sportiva un patrimonio<br />

da trasmettere<br />

per l’aggregazione sociale è<br />

l’impegno più autorevole al<br />

quale l’Associazione Veterani<br />

dello <strong>Sport</strong>, sezione “Mario<br />

Celli” di Siena, adempie sin<br />

dalle origini della sua quasi<br />

trentennale esperienza.<br />

Da pochi mesi si è insediata<br />

la nuova dirigenza che<br />

resterà in carica per <strong>il</strong> prossimo<br />

quadriennio olimpico e<br />

che dovrà intuire e raccogliere<br />

le sfide e le tendenze che<br />

la promozione sportiva, in<br />

termini di confronto dialettico<br />

e novità strutturali, porrà<br />

di fronte.<br />

Nel segno della continuità<br />

e con consenso unanime,<br />

sono stati riconfermati sia <strong>il</strong><br />

Presidente Federigo Sani,<br />

che tutto <strong>il</strong> consiglio direttivo:<br />

Bruno Bianchi e Luciana<br />

Panichi, vice presidenti; Alberto<br />

Pizzatti, segretario;<br />

Mario Fontani, tesoriere; Ernesto<br />

Rabizzi, Antonio Saccone,<br />

Antonio Satta e Dante<br />

Vannini, consiglieri; Andrea<br />

Corsini, Claudio Cenni, Ro-<br />

20associazionismo<br />

berto Croci e Enzo Morelli, revisori<br />

dei conti.<br />

“Quella dei Veterani dello<br />

<strong>Sport</strong> –esordisce Federigo<br />

Sani - è un’organizzazione su<br />

base nazionale e nasce con<br />

lo scopo di tenere uniti tutti<br />

coloro che in gioventù hanno<br />

praticato un’attività sportiva,<br />

agonistica o meno, e che<br />

sono stati iscritti alle varie<br />

federazioni”.<br />

Sbaglia chi pensa che tale<br />

tipo di associazione sia composta<br />

da tanti “nonnetti canuti”<br />

impegnati solo a guardare<br />

lo sport; la sezione di<br />

Siena, oltre che occuparsi di<br />

sport, è presente e attiva in<br />

molte discipline, individuali<br />

e di squadra.<br />

“L’Unione Veterani dello<br />

<strong>Sport</strong> organizza, a livello nazionale,<br />

oltre cento campionati<br />

di varie discipline e per<br />

varie fasce d’età.<br />

La sezione di Siena è nata<br />

sulla spinta di un gruppo di<br />

sportivi, fra i quali Edoardo<br />

Mangiarotti, ex grande<br />

schermitore, e attuale presidente<br />

nazionale. La sua levatura<br />

ed <strong>il</strong> suo impegno hanno<br />

costituito una spinta determinante,<br />

almeno nella fase<br />

iniziale della nostra attività<br />

che, nel corso degli anni, è<br />

riuscita a toccare anche oltre<br />

i 250 iscritti.<br />

Oltre alle attività di carattere<br />

sportivo (atletica leggera,<br />

nuoto, ciclismo, calcio,<br />

tiro a segno, tiro a volo), l’appuntamento<br />

più importante<br />

dell’anno, a livello sociale, è<br />

la Festa del Veterano: in<br />

quell’occasione si premia<br />

l’atleta dell’anno (in riferimento<br />

alla stagione precedente)<br />

che viene scelto da<br />

una commissione di giornalisti<br />

ed associati, secondo i<br />

risultati che le varie federazioni<br />

ci forniscono”.<br />

Quest’anno è stato premiato<br />

lo schermitore cussino Niccolò<br />

Nuti e altri riconoscimenti<br />

sono andati a Lisa<br />

Angiolini (promessa del<br />

nuoto senese, dell’associazione<br />

Virtus Poggibonsi),<br />

Margherita Rossolini anch’essa<br />

nuotatrice della società<br />

sportiva Poggibonsese,<br />

Domit<strong>il</strong>la Bindi (ostacolista<br />

della società Uliveto Uisp),<br />

Beatrice Vannoni (Premio Prestige<br />

come istruttrice, ed ex<br />

atleta, della società sportiva<br />

Mens Sana) e al Gruppo sportivo<br />

Mazzola (come una delle<br />

società più attive nel calcio<br />

giovan<strong>il</strong>e) e all’indimenticato<br />

Bruno Ceccarelli, presidente<br />

del Mazzola e solerte segretario<br />

dei veterani senesi.<br />

L’appuntamento della premiazione<br />

dell’atleta dell’anno<br />

si svolge in tutte le sezioni<br />

e, nella stessa occasione<br />

viene premiato anche l’atleta<br />

distintosi a livello regionale:<br />

due anni or sono fu la<br />

pattinatrice senese Cristina<br />

Giulianini (seconda ai campionati<br />

mondiali) a ricevere<br />

questo ambito riconoscimento<br />

in rappresentanza della<br />

Toscana sportiva.<br />

“La funzione principale<br />

che l’Associazione Veterani<br />

svolge da oltre cinque lustri<br />

– prosegue Sani - è quella, di<br />

costituire un gruppo di persone<br />

che abbiano varie occasioni<br />

ed opportunità per ritrovarsi<br />

in nome dello sport,<br />

diffondendone i valori più<br />

alti e sostenerne <strong>il</strong> ruolo educativo<br />

e culturale alll’insegna<br />

di due principi fondamentali:<br />

no al doping, sì al<br />

fair play.<br />

Molti dei nostri sostenitori<br />

sono attivi dirigenti di società<br />

sportive, perciò chi meglio<br />

di loro conosce le problematiche<br />

e le implicazioni di<br />

una realtà fondata, per<br />

buona parte, anche sul volontariato”.<br />

Un plauso particolare alla<br />

neonata squadra di calcio<br />

over 40, formata grazie anche<br />

alla partecipazione di vecchie<br />

glorie bianconere: l’anno<br />

passato è arrivata seconda<br />

alla finale nazionale<br />

disputata ad Arezzo, contro i<br />

pari età di La Spezia, dimostrando<br />

fin da subito affiatamento<br />

e buon gioco, nonostante<br />

fosse alle prime<br />

uscite; a maggio sarà presenti<br />

ad un torneo che si disputerà<br />

a Castiglion della<br />

Pescaia e poi di nuovo al torneo<br />

nazionale ove nutre forti<br />

speranze di centrare la<br />

prima posizione.<br />

Anche nel tiro al volo la sezione<br />

senese, ha rappresentato<br />

la città della Balzana a<br />

livello nazionale, vincendo,<br />

per ben cinque volte, <strong>il</strong> titolo<br />

italiano.<br />

La prossima iniziativa in<br />

cantiere, che vedrà protagonista<br />

Siena come città ospitante,<br />

è <strong>il</strong> campionato italiano<br />

di tiro a segno in<br />

programma per <strong>il</strong> prossimo<br />

anno negli impianti di Torre<br />

Fiorentina.<br />

Infine, un’altra iniziativa<br />

degna di essere sottolineata<br />

e ricordata, è <strong>il</strong> Trofeo Momicchioli<br />

(primo presidente<br />

dei veterani senesi), un triangolare<br />

di calcio fra squadre<br />

di esordienti.<br />

Una vivacità organizzativa<br />

che consolida l’immagine<br />

e la presenza dei veterani senesi<br />

come una delle testimonianze<br />

più autentiche di cultura<br />

ed etica sportiva.<br />

“Per <strong>il</strong> crescente interesse<br />

che le nostre iniziative riscuotono<br />

– conclude <strong>il</strong> presidente<br />

provinciale -, mi corre<br />

l’obbligo di ringraziare, a<br />

nome di tutta la nostra associazione,<br />

quanti ne sostengono<br />

e ne favoriscono lo sv<strong>il</strong>uppo,<br />

ma in special modo la<br />

Banca Monte dei Paschi e la<br />

sede provinciale della Coldiretti<br />

per <strong>il</strong> patrocinio e la collaborazione<br />

prestata in tutti<br />

questi anni”. ■<br />

Il gruppo dei premiati alla festa del<br />

Veterano 2005.


IL DIAVOLO K.O.<br />

Stavolta i titoloni sono tutti<br />

per <strong>il</strong> Siena. Il “banco” è saltato;<br />

ogni pronostico è stato sovvertito<br />

e i bianconeri (quelli della città<br />

del Palio, s’intende) mettono in<br />

scacco <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an stellare.<br />

Eccolo <strong>il</strong> “colpaccio” della<br />

Robur atteso per tutta la stagione:<br />

quel risultato sorprendente,<br />

ut<strong>il</strong>e a scompaginare i piani altrui,<br />

a spiccare un volo niente<br />

male nella classifica delle pericolanti,<br />

a regalare punti e morale in<br />

una corsa lunga e diffic<strong>il</strong>e per la<br />

quale professare ottimismo ora<br />

non è più utopia.<br />

Questo è lo spettacolo del calcio e la dissacrazione più solenne di tabelle<br />

e programmi di qualsiasi genere. La “piccola” Siena rompe gli equ<strong>il</strong>ibri<br />

del campionato e dimostra quanto <strong>il</strong> cuore possa, a volte, sopperire<br />

ad un divario tecnico indiscutib<strong>il</strong>e.<br />

Per <strong>il</strong> Siena, dato per spacciato dai più, non doveva esserci storia e<br />

invece, tra le imprese del centenario, <strong>il</strong> 2-1 ai rossoneri avrà senz’altro <strong>il</strong><br />

posto d’onore, nella storia per l’appunto. Per com’è maturato, <strong>il</strong> risultato<br />

ha un che di epico.<br />

Forse <strong>il</strong> gol di Crespo avrebbe spento le velleità di chiunque, non<br />

quelle di un gruppo che sa di dover lottare strenuamente per uno scudetto<br />

chiamato salvezza. Né la vittoria può essere, in qualche modo, inficiata<br />

dall’errore arbitrale sul gol di Shevchenko: nel calcio degli umani<br />

una svista può starci e poi a volte anche la ruota degli episodi gira a favore.<br />

Per ribaltare lo svantaggio interno ci vuole una certa dose di fortuna,<br />

ma se è vero che questa variab<strong>il</strong>e aiuta gli audaci, allora <strong>il</strong> Siena se<br />

l’è meritata tutta…e <strong>il</strong> credito sarebbe ben lungi dal considerarsi esaurito.<br />

La rabbia con cui Chiesa ha scaraventato in rete <strong>il</strong> pallone del momentaneo<br />

pareggio che sembrava doversi infrangere sul palo, è la fotografia<br />

più eloquente di una caparbietà troppe volte mancata con avversari<br />

più modesti al cospetto dei quali sarebbe servito maggior cinismo<br />

per incamerare punti che avrebbero allontanato ogni attuale patema.<br />

Non c’è tempo per i rimpianti; i punti non aspettano e qualche ulteriore<br />

colpo grosso sarebbe ossigeno ad una classifica ansimante. Il Diavolo,<br />

che almeno per una volta non sembra essere troppo…cattivo, comincia<br />

a barcollare e Gigi De Canio, uno che le sue carte sa giocarsele,<br />

ci prova e fa bene.<br />

Il miracolo è firmato “Ciccio” Cozza, <strong>il</strong> suo colpo di testa, che vale<br />

la vittoria e l’esplosione di gioia del Franchi, è un omaggio alla statistica:<br />

al M<strong>il</strong>an aveva segnato <strong>il</strong> suo ultimo gol in serie A undici mesi or sono,<br />

dal M<strong>il</strong>an è ripartito, alimentando le speranze del popolo bianconero che<br />

affida anche al suo talento le chance di permanenza nella massima serie.<br />

Corsi e ricorsi storici che caricano l’euforia collettiva con quel di più<br />

che portano in dote i grandi eventi: la paura che diventa gioia, l’apprensione<br />

che si libera in festosa esultanza; voci che si inseguono tra soddisfazione<br />

e beata incredulità; fierezza da pronostico prima inconfessab<strong>il</strong>e<br />

e poi ribadito con fare naturale del tipo: “Io lo dicevo”. Per una volta<br />

anche i risultati delle concorrenti passano in secondo piano. Il Siena ha<br />

riagganciato alla grande <strong>il</strong> treno salvezza e lo ha fatto al termine di un<br />

incontro proibitivo.<br />

La necessità di non abbassare la guardia è un concetto elementare<br />

che la truppa di De Canio pare aver assim<strong>il</strong>ato. Ce ne sono di tappe diffic<strong>il</strong>i<br />

da percorrere fino al traguardo, ma la determinazione dei nostri<br />

sembra quella giusta di chi ha imparato a crederci. ■<br />

21<br />

fatti e personaggi del mese<br />

a cura di Francesco Vannoni<br />

ROBERTO CHIACIG<br />

Il Capitano è sempre <strong>il</strong> Capitano:<br />

concentrato di carisma,<br />

esperienza ed affidab<strong>il</strong>ità per guidare<br />

la squadra in campo e, se necessario,<br />

sobbarcarsene le sorti,<br />

specie nei momenti non proprio<br />

esaltanti.<br />

La “convalescenza” dei Campioni<br />

d’Italia prosegue gradualmente,<br />

alcuni importanti acuti<br />

fondamentali per la classifica e<br />

gli ottimi segnali che Roberto<br />

Chiacig ha mandato nell’ultima<br />

fase di stagione regolare, lasciano<br />

ben sperare per <strong>il</strong> futuro della<br />

Montepaschi. La grinta, la determinazione<br />

e la continuità di rendimento del pivot friulano dovranno essere<br />

di stimolo per un gruppo che cercherà di confermarsi attingendo<br />

anche a quell’orgoglio che le grandi squadre hanno nel loro bagaglio e<br />

che si fa comunque sentire come sovrappiù psicologico dove finiscono<br />

tecnica e schemi.<br />

I ragazzi di Recalcati, in vista dei play-off -dove difenderanno lo scudetto<br />

conquistato lo scorso anno - dovranno dar fondo ad ogni risorsa,<br />

anche psicologica, che appartiene a chi ha la consapevolezza di far parte<br />

della squadra da battere. La concorrenza non manca di certo: Treviso,<br />

Bologna e M<strong>il</strong>ano sono attrezzate per puntare decisamente al tricolore,<br />

ma Siena può giocarsela con l’esperienza, la maturità tecnica ed agonistica<br />

e la forza del collettivo.<br />

Un collettivo che in questa stagione ha dovuto fare i conti con vicissitudini<br />

di varia natura: dai troppi inciampi, ai cali di forma di alcune colonne<br />

portanti, passando attraverso infortuni, abbandoni e innesti in<br />

corsa. Toccherà principalmente al coach perfezionarne gli equ<strong>il</strong>ibri con<br />

le migliori alchimie, ma <strong>il</strong> ruolo di capitan Chiacig diventa determinante<br />

per quanto riguarda la solidità del gruppo e l’inserimento dei nuovi arrivati.<br />

Un p<strong>il</strong>astro come “Ghiaccione”, ormai addentro alle cose senesi, può<br />

adempiere egregiamente a questo compito. Cinque anni di m<strong>il</strong>itanza<br />

sotto le volte del Palasclavo, lo fanno ormai una bandiera del nuovo<br />

corso mensanino che proprio col suo arrivo, nell’estate del 2000, comincia<br />

a gettare le fondamenta di una rapida ed inesorab<strong>il</strong>e crescita, in<br />

Italia e in Europa. Guadagnati i “galloni” di capitano, Roberto Chiacig<br />

contribuisce in maniera determinante al raggiungimento dei primi prestigiosi<br />

traguardi della Montepaschi “targata” Ataman: la Coppa Saporta<br />

(alla sua ultima edizione) nella storica notte di Lione, trofeo che avrebbe<br />

segnato lo sdoganamento di Siena a livello continentale, e quella<br />

Coppa Italia persa per un niente contro la corazzata Kinder. L’anno successivo<br />

è quello dell’esordio in Euroleague: Siena mette sotto tanti mostri<br />

sacri della “palla a spicchi” e centrano l’obiettivo delle Final-Four dimostrando,<br />

da matricola, <strong>il</strong> piglio dei veterani. Nel 2004, Roberto è <strong>il</strong><br />

capitano dello scudetto mensanino: roba da brividi e da pagine scritte a<br />

lettere d’oro con <strong>il</strong> “marchio” di Carlo Recalcati. Il cittì della Nazionale<br />

arriva a Siena per un suo personalissimo tris e “Ghiaccio”, con <strong>il</strong> quale<br />

in azzurro ha raggiunto <strong>il</strong> bronzo agli europei di Svezia, non lo tradisce<br />

e, insieme ai suoi compagni, lo consegna alla storia sportiva di una città<br />

e dell’intero movimento cestistico italiano.<br />

Le robuste spalle del Capitano biancoverde dovranno distribuirsi <strong>il</strong><br />

peso di una squadra che dall’esempio di Chiacig (sempre più presente<br />

anche in termini realizzativi, con un apporto di punti che ora arriva<br />

anche dalla lunetta), dovrà trovare nuova fiducia e prendere coscienza<br />

dei mezzi tecnici a disposizione per potersi meritare, anche quest’anno,<br />

un posto da protagonista. ■


Prosegue senza soste e con ottimi risultati l’attività della<br />

società senese spesso impegnata su pedane diverse<br />

Cus, quantità e qualità<br />

di Daniele Giannini<br />

Periodo di intensa attività<br />

agonistica per la sezione<br />

di scherma del C.U.S.<br />

Siena che continua a portare i<br />

suoi atleti alla ribalta regionale<br />

e nazionale in un susseguirsi<br />

di competizioni che proprio<br />

nei mesi di marzo ed apr<strong>il</strong>e<br />

trovano <strong>il</strong> suo culmine. Non<br />

passa settimana senza che gli<br />

schermitori cussini, sponsorizzati<br />

da Montepaschi Vita e<br />

Chiron Vaccines, si ritrovino a<br />

calcare, spesso anche in località<br />

diverse, le pedane in giro<br />

per l’Italia.<br />

A metà marzo si svolge a<br />

Firenze la seconda prova regionale<br />

di qualificazione alle<br />

selezioni nazionali di Eboli<br />

per gli spadisti che vede l’obbiettivo<br />

centrato per Erik Peruzzi,<br />

5°, ed <strong>il</strong> giovane Giacomo<br />

Steiner, 11°.<br />

Peruzzi e Steiner di nuovo<br />

protagonisti ad Eboli insieme<br />

a David Burroni e Marco Cetoloni<br />

con la squadra del<br />

C.U.S. Siena impegnata nel<br />

Campionato Italiano di Serie<br />

B1 a 16 squadre dove i senesi<br />

per una sola stoccata, al termine<br />

di un’incontro entusiasmante,<br />

cedono a Genova la<br />

qualificazione alla serie A2 riservata<br />

alle prime quattro<br />

squadre.<br />

Nelle prove individuali, la<br />

partecipazione degli schermitori<br />

senesi porta ben 12 atleti a<br />

qualificarsi per la fase nazionale<br />

dei Play-off, dove i primi<br />

otto atleti di ogni specialità<br />

potranno accedere ai Campionati<br />

Italiani Assoluti a “32”.<br />

Nel fioretto masch<strong>il</strong>e: Fabio<br />

Miraldi, Alessandro Nespoli,<br />

Niccolò Nuti, Erik Peruzzi; nel<br />

fioretto femmin<strong>il</strong>e: Erica<br />

Mazzi e Giorgia Zizzo; nella<br />

spada masch<strong>il</strong>e Ancora Erik<br />

Peruzzi e Giacomo Steiner;<br />

nella spada femmin<strong>il</strong>e: Martina<br />

Bancheri, Barbara Galini,<br />

Martina Giovannetti; nella<br />

sciabola femmin<strong>il</strong>e: Elisa<br />

Vanni.<br />

Contemporaneamente alle<br />

prove di Eboli, la sezione<br />

22 scherma<br />

scherma del C.U.S Siena, si<br />

aggiudicava <strong>il</strong> “Gran Premio<br />

Città di Firenze” per le categorie<br />

under 14.<br />

I giovani atleti del sodalizio<br />

presieduto dal Prof. Francesco<br />

Pulitini, precedevano Società<br />

anch’esse di grande tradizione<br />

e prestigio come <strong>il</strong> C.S.<br />

“Fides” Livorno e l’U.S. Pisascherma.<br />

I giovani atleti senesi,<br />

seguiti in terra fiorentina<br />

dal Vice-Presidente dott. F<strong>il</strong>ippo<br />

Carlucci e dal dirigente<br />

della sezione Giancarlo Pigino,<br />

hanno inanellato una serie<br />

di vittorie, podi e piazzamenti<br />

in finale tali da superare nei<br />

punteggi accumulati tutte le<br />

numerose Società in lizza.<br />

Nella categoria “Maschietti”<br />

di fioretto netta vittoria di<br />

Guido Ferrini; nella spada<br />

“Giovanissimi” argento per<br />

Marco Tanfoni e 7° posto Roberto<br />

Muzii; nelle “Allieve” di<br />

fioretto oro per Alice Volpi ed<br />

argento per Irene Crecchi,<br />

che si ripetevano con identiche<br />

posizioni nella spada “Allieve”<br />

ed alle quali si aggiungeva<br />

<strong>il</strong> 9° posto di Gaia<br />

Fratini; infine nelle “Prime<br />

Lame” di fioretto i “tre moschettieri”<br />

senesi, Mattia Laurigi,<br />

Bernardo Crecchi ed<br />

Alessandro Zizzo concludevano<br />

rispettivamente al 2°, 3°<br />

e 5° posto.<br />

Nei primi giorni di apr<strong>il</strong>e,<br />

Carrara ha ospitato la fase regionale<br />

della Coppa Italia assoluta<br />

e la Coppa Toscana<br />

per le categorie “Allievi/e”.<br />

Ed anche in questo caso i risultati<br />

sono stati eccellenti:<br />

due ori nella spada firmati<br />

dalla famiglia Vannoni (Bianca<br />

e Vieri), un argento nella<br />

sciabola femmin<strong>il</strong>e con Federica<br />

Parisi, un bronzo nel fioretto<br />

masch<strong>il</strong>e con Michele<br />

Dei ed infine, in Coppa Toscana<br />

allieve, altri due ori con<br />

Gaia Fratini nella spada ed<br />

Alice Volpi nel fioretto.<br />

Nella spada femmin<strong>il</strong>e<br />

Bianca Vannoni vince <strong>il</strong> suo<br />

primo oro assoluto con una<br />

condotta di gara attenta e<br />

concentrata non lasciando<br />

spazio alcuno alle proprie avversarie.<br />

Per una sola posizione<br />

di classifica, invece, non si<br />

è qualificata la cadetta Giovanna<br />

Dimitri. Nella spada<br />

masch<strong>il</strong>e, dopo tre anni passati<br />

tra interventi chirurgici e<br />

riab<strong>il</strong>itazione, è tornato sul<br />

gradino più alto del podio<br />

Vieri Vannoni; la sua è una<br />

vittoria importante soprattutto<br />

sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o psicologico, che<br />

dovrebbe r<strong>il</strong>anciare l’atleta<br />

cussino anche in campo nazionale.<br />

Nella stessa gara<br />

bella impresa dell’universitario<br />

Caruso Tancredi che con <strong>il</strong><br />

quindicesimo posto staccava<br />

<strong>il</strong> biglietto per la finale nazionale<br />

di Casale Monferrato,<br />

mentre Matteo Carducci, 28°,<br />

per una posizione non si qualificava.<br />

Nella sciabola femmin<strong>il</strong>e<br />

bellissimo argento per la<br />

cadetta Federica Parisi, che<br />

per la prima volta sale sul<br />

podio in una manifestazione<br />

importante.<br />

Nel fioretto masch<strong>il</strong>e ottimo<br />

ritorno di Michele Dei che, con<br />

un’ottima condotta di gara, ha<br />

portato a casa un bronzo qualificandosi<br />

alla finale nazionale.<br />

Nella stessa prova i cadetti<br />

Niccolò Zanchi e Tommaso Vagaggini<br />

non riuscivano per<br />

poco a raggiungere la qualificazione.<br />

Nella Coppa Toscana allieve<br />

bellissima vittoria nella<br />

spada di Gaia Fratini, atleta<br />

che non accontentandosi<br />

della vittoria ottenuta, partecipava<br />

anche alla gara di fioretto<br />

entrando in finale e classificandosi<br />

7^.<br />

Nel fioretto femmin<strong>il</strong>e ancora<br />

oro cussino con Alice Volpi<br />

che, dopo aver eliminato in semifinale<br />

la livornese Cariello<br />

15-7, batteva in un incontro da<br />

cardiopalma la Monaco, del<br />

Fides Livorno, per 13-11.<br />

A completare <strong>il</strong> successo<br />

cussino <strong>il</strong> 5° posto di Irene<br />

Crecchi, superata per una<br />

sola stoccata proprio dalla livornese<br />

Monaco nell’incontro<br />

valido per <strong>il</strong> podio.<br />

Negli allievi di sciabola miglioramenti<br />

anche per Cristiano<br />

De Salve, Edoardo<br />

Marri e Alex Breghi, che chiudono<br />

rispettivamente 12° ,14°<br />

e 18°; segno inequivocab<strong>il</strong>e di<br />

un’attenzione tattica più accorta<br />

che sta dando i suoi<br />

primi frutti, visto che sono al<br />

primo anno della categoria.<br />

Passano meno di sette giorni<br />

ed i cussini qualificati a<br />

Carrara si spostano a Casale<br />

Monferrato per la fase finale<br />

di Coppa Italia.<br />

Nel fioretto masch<strong>il</strong>e Michele<br />

Dei sfodera una prestazione<br />

maiuscola dimostrando<br />

ancora una volta le sue ottime<br />

capacità, che in passato lo<br />

hanno visto protagonista a livello<br />

internazionale, raggiun-<br />

gendo la finale ad otto. Questo<br />

risultato lo qualifica per i<br />

play off del campionato italiano<br />

assoluto. Nel suo cammino<br />

si è sbarazzato di avversari di<br />

valore come <strong>il</strong> pisano Macchi<br />

ed <strong>il</strong> mestrino Tosoni per poi<br />

arrendersi in finale, di misura<br />

14-15, alla freschezza del mestrino<br />

Vitulano.<br />

Nella spada masch<strong>il</strong>e un<br />

ottimo Vieri Vannoni è tornato<br />

a livelli assoluti con un significativo<br />

6° posto su più di duecento<br />

spadisti qualificati;<br />

anche per lui questo risultato<br />

apre le porte dei play off per <strong>il</strong><br />

campionato italiano assoluto.<br />

Sempre nella spada Caruso<br />

Tancredi non è andato più in<br />

là delle qualificazioni, ma era<br />

alla sua prima esperienza importante.<br />

Nella spada femmin<strong>il</strong>e<br />

Bianca Vannoni ha offerto<br />

una buona performance su<br />

un lotto altissimo di concorrenti<br />

e si è classificata 25a;<br />

buona anche la prova di Federica<br />

Parisi nella sciabola<br />

(28a) che si è dovuta arrendere<br />

all’ex campionessa mondiale<br />

a squadre, la romana<br />

Colaiacomo.<br />

Ancora un ringraziamento<br />

allo sponsor tecnico Senarmi<br />

– Allstar che, con la consueta<br />

professionalità, fornisce la<br />

manutenzione alle attrezzature<br />

della sala di scherma dell’Acquacalda<br />

e permette agli<br />

atleti di scendere in pedana<br />

con i materiali in perfetto stato<br />

di funzionamento. ■<br />

Gli atleti partecipanti alla Coppa Toscana.


Zì Rosa,<br />

terzo giro<br />

Tanto ormai ci siamo abituati a leggere lo<br />

sport in chiave paliesca. Anzi, ci siamo talmente<br />

abituati che non ci facciamo nemmeno<br />

più caso quando chi non è senese ci guarda<br />

come si guarderebbe un marziano (e pensa<br />

che siamo matti: ma tanto siamo abituati<br />

anche a questo e, per dirla tutta, non ci fa nemmeno<br />

dispiacere perché in fondo in fondo<br />

siamo convinti che ha ragione).<br />

E allora continuiamo a leggere le vicende<br />

delle nostre squadre senesi in chiave paliesca.<br />

Siamo, nel calcio come nel basket, come<br />

dire? al terzo giro alla Zi’ Rosa (sì lo sappiamo:<br />

ora si chiama differente ma a noi non ce ne<br />

frega un bel niente: quelli della nostra generazione,<br />

magari nati, come chi scrive, nella<br />

prima metà dello scorso secolo, continuiamo a<br />

chiamarla la Zi’ Rosa e continueremo a chiamarla<br />

così anche se un giorno ci dovessero<br />

mettere <strong>il</strong> dipartimento di astronomia venusiana<br />

dell’università). E allora: siamo al terzo giro<br />

alla Zi’ Rosa per tutt’e due i campionati ma le<br />

sensazioni, a onta dell’identica situazione,<br />

24 sim<strong>il</strong>itudini<br />

suonano, invece, in modo differenziato.<br />

Cominciamo dal basket. La Zi’ Rosa al<br />

terzo giro ci lascia la bocca un po’ agra e un<br />

po’ dolce. Un po’ agra, perché (mentre scriviamo<br />

manca ormai solo la partita con la bestia<br />

nera Napoli, a Napoli: terque quaterque…<br />

come si sbisoriava al liceo prima che c’interrogassero<br />

a greco o a fisica) la conclusione di<br />

regular season della squadra con lo scudetto<br />

sulle maglie si aspettava un po’ diversa. Mica<br />

si pensava che sarebbe stata la marcia dell’Aida<br />

verso <strong>il</strong> primo posto come l’anno scorso<br />

(siamo tifosi, ma bischeri no) ma ci si attendeva,<br />

questo sì, che l’esito sarebbe stato un po’<br />

migliore; magari al secondo posto anziché al<br />

terzo; magari più a ridosso di quella bestiaccia<br />

nerissima di Treviso che c’è stata mandata dal<br />

Padreterno per la punizione dei nostri peccati.<br />

Magari, anche che non sarebbe stato necessario<br />

inghiottire bocconi amarissimi di<br />

sconfitte con squadre qualcuna delle quali non<br />

entrerà nemmeno nei play off.<br />

E un po’ dolce, perché, qualche settimana<br />

fa, s’era già salutata l’Eurolega dell’anno prossimo.<br />

È stata riacchiappata per i capelli. Meno<br />

male. Adesso aspettiamo i play off e speriamo<br />

in Dio o in chi altri vi pare, perché non saranno<br />

semplici. Comunque, l’obiettivo minimo è<br />

stato acciuffato: la partecipazione europea è<br />

salva. È forse meno di quel che ci aspettavamo;<br />

è probab<strong>il</strong>mente più di quel che poteva essere<br />

per come s’erano messe le cose.<br />

Terzo giro alla Zi’ Rosa nel calcio.<br />

Diversa musica.<br />

In questo campo, <strong>il</strong> “palio” corso è stato modestissimo.<br />

Davanti al palco delle comparse, al<br />

terzo giro, era bell’andata: retrocessione sicura,<br />

di quelle che non te le salva nemmeno papa<br />

Wojtyla che deve fare fior di miracoloni se<br />

vuole che lo selezionino per la Nazionale del<br />

Paradiso: quella dove giocano i Santi. Poi le<br />

cose sono cambiate: la squadra ha cambiato fisionomia;<br />

ha smesso di essere la pittoresca<br />

congrega di amici che disputava partitelle della<br />

domenica mattina prima di andare a comprare<br />

le paste dal Nannini, <strong>il</strong> giornale da Linda e andare<br />

a pranzo. E ha cominciato a giocare come<br />

una squadra seria. E a stupire: chi se l’aspettava<br />

<strong>il</strong> 2-1 al M<strong>il</strong>an? E, di più, chi se l’aspettava<br />

la vittoria sulla Roma di Totti-<strong>il</strong>-manesco nel<br />

tempio dell’Olimpico? Peccato quel 3-2 con<br />

l’Udinese: un pareggino sarebbe stato oro (ma<br />

Mister! Benedetto <strong>il</strong> Signore! Lungi da noi l’idea<br />

di darLe consigli! Lei <strong>il</strong> suo mestiere lo sa fare<br />

e noi si chiacchiera per chiacchierare, ma<br />

senza Tudor e Colonnese, quando si era sul 2-<br />

2 si doveva proprio continuare a puntare sull’attacco?<br />

ma non era meglio infittire <strong>il</strong> centrocampo<br />

e vedere se si portava a casa <strong>il</strong><br />

pidocchioso pareggino? Intendiamoci: se Lei<br />

ha letto diversamente la partita ha ragione Lei<br />

che è un professionista, non noi che facciamo<br />

parte della folta schiera dei 56 m<strong>il</strong>ioni di commissari<br />

tecnici, come ironizzava decenni fa un<br />

<strong>il</strong>lustre giornalista). Comunque: mentre scriviamo<br />

stiamo preparando lo zainetto con le birre<br />

e i panini alla porchetta per la trasferta interista<br />

di San Siro; poi c’è Stalingrado (come sarebbe:<br />

cos’è Stalingrado? È la partita a Livorno col Livorno.<br />

Resistere a Stalingrado: ordinò Stalin e<br />

salvò l’URSS dalla disfatta; resistere a Livorno,<br />

spero che intimerà <strong>il</strong> Mister e che salverà <strong>il</strong><br />

Siena in serie A) e poi…e poi, madonninasanta,<br />

e poi ci sono gli scontri diretti che fanno una<br />

paura boia. Ma al terzo giro alla Zi’ Rosa, in<br />

questo campo, sentiamo che sotto abbiamo <strong>il</strong><br />

cavallo che risponde, che ha ancora fiato, che<br />

lo spunto lo può avere, che ci si può fare. Bisogna<br />

crederci, bisogna non sbagliare: sbracciata,<br />

traiettoria stretta, appoggiare a quelli esterni,<br />

capo in cassetta, dare di gambe e forse ci si<br />

fa a levare in alto <strong>il</strong> nerbo. ■<br />

Duccio Balestracci


Nel corso dell’incontro<br />

tenuto a Roma con<br />

tutti i presidenti dei<br />

Comitati provinciali, <strong>il</strong> numero<br />

uno del Coni, Gianni Petrucci,<br />

ha richiamato l’attenzione<br />

sulla necessità di<br />

rafforzare ulteriormente <strong>il</strong> legame<br />

con la realtà scolastica<br />

di riferimento, quale irrinunciab<strong>il</strong>e<br />

spinta per <strong>il</strong> futuro<br />

dello sport inteso come fenomeno<br />

sociale di massa e fondamentale<br />

patrimonio di valori<br />

etici e formativi.<br />

Anche alla luce di questo<br />

monito, è interessante cercare<br />

di tratteggiare, seppur a<br />

grandi linee, un excursus<br />

storico di un binomio, quello<br />

tra sport - inteso nel senso<br />

più alto ed ampio del termine<br />

come espressione di un<br />

apporto alla crescita fisica<br />

ed intellettuale dell’individuo-<br />

e scuola, che non sempre<br />

ha attraversato momenti<br />

particolarmente favorevoli.<br />

Non di rado, anzi, è rimasto<br />

prigioniero di retaggi ideologici<br />

e politici che ne hanno<br />

minato la solidità, ma che<br />

oggi appaiono efficacemente<br />

superati in nome di un<br />

ruolo comune entro l’interesse<br />

collettivo.<br />

Tocca al prof. Francesco<br />

Binella - Coordinatore per<br />

l’Educazione Fisica presso <strong>il</strong><br />

Centro Servizi Amministrativi<br />

di Siena e più volte relatore<br />

di interventi sull’argomento<br />

- individuare le tappe<br />

più significative di un percorso<br />

che non può dirsi an-<br />

L’argomento oggetto di un approfondito studio di Francesco Binella,<br />

Coordinatore per l’educazione fisica di Siena<br />

<strong>Sport</strong> e scuola,<br />

un binomio che viene da lontano<br />

cora terminato, anche tenendo<br />

conto dei continui<br />

mutamenti socio-strutturali a<br />

cui la specificità della materia<br />

deve periodicamente sottostare,<br />

ma che ha certamente<br />

raggiunto buoni<br />

livelli di efficienza.<br />

“Per quanto riguarda <strong>il</strong><br />

nostro Paese – esordisce Binella<br />

– i primi erudimenti di<br />

educazione fisica sono strettamente<br />

legati alla pratica<br />

m<strong>il</strong>itare. Nel 1830, con l’istituzione<br />

formale della leva obbligatoria,<br />

viene chiamato,<br />

in un’ Italia non ancora<br />

unita, lo studioso svizzero<br />

Rudolf Obermann <strong>il</strong> quale,<br />

oltre a curare la preparazione<br />

degli arruolati nelle truppe<br />

del Regno di Sardegna,<br />

avverte per primo la necessità<br />

di costituire una vera e<br />

propria società sportiva.<br />

Posto che altri e di diversa<br />

natura erano i problemi di<br />

maggior urgenza che affliggevano<br />

le popolazioni piegate<br />

da un elevatissimo<br />

tasso di analfabetismo, l’intraprendenza<br />

di Obermann<br />

riuscì comunque a richiamare<br />

l’attenzione, anche legislativa,<br />

su un adeguato approccio<br />

verso la ginnastica.<br />

Così, nel 1860, venne dispo-<br />

sta, proprio nel Regno di<br />

Sardegna, la prima bozza di<br />

provvedimento ad hoc per<br />

l’insegnamento dell’attività<br />

fisica in tutte le scuole del<br />

Regno. Per quelle elementari<br />

si pensava ad una serie di<br />

movimenti semplici e naturali<br />

che riguardassero le articolazioni<br />

del collo, del tronco;<br />

mentre, per quanto<br />

riguardava le scuole secondarie<br />

ci si preoccupava degli<br />

schieramenti, delle marce e<br />

di affinare la tecnica degli<br />

esercizi in attitudine di sospensione<br />

come la sbarra<br />

fissa, la scala e le parallele”.<br />

Pur persistendo problematiche<br />

di vario tipo inerenti limiti<br />

sociali ed organizzativi,<br />

l’interesse verso i cosiddetti<br />

“giochi ginnici” cresce vistosamente<br />

e in questo periodo<br />

fioriscono alcune realtà leggendarie<br />

del panorama<br />

sportivo nazionale.<br />

“In effetti – conferma Binella<br />

– dopo la prima storica assise<br />

sulla ginnastica, tenutasi<br />

a Venezia nel 1869, nascono<br />

sodalizi come la Società Trevigiana,<br />

la Virtus Bologna, la<br />

Società di Ginnastica e<br />

Scherma “Bentegodi” e l’associazione<br />

Ginnastica Senese<br />

del 1871. Il radicamento sul<br />

territorio accrebbe <strong>il</strong> ruolo<br />

delle società sportive, che intervennero,<br />

sempre più<br />

profondamente e con generale<br />

beneficio, nel contesto<br />

sociale e seppero proporsi all’attenzione<br />

degli organi dirigenti<br />

del Paese. Nel 1878, <strong>il</strong><br />

ministro De Santis propone<br />

un disegno legge che, approvato<br />

in Parlamento, stab<strong>il</strong>isce<br />

l’obbligo dell’educazione fisica<br />

come materia di insegnamento<br />

su tutto <strong>il</strong> territorio nazionale.<br />

Il provvedimento,<br />

tuttavia – vuoi per carenze interne<br />

agli istituti stessi, vuoi<br />

per una legittimazione eticoculturale<br />

non ancora perfettamente<br />

raggiunta in questo<br />

campo- non sortirà gli effetti<br />

sperati e dopo un decennio<br />

dalla sua entrata in vigore<br />

ogni forma di attività fisica<br />

nelle scuole viene dapprima<br />

resa facoltativa e successivamente,<br />

di fatto, smantellata.<br />

L’auspicata evoluzione,<br />

anche terminologica, intorno<br />

a questa tematica, avviene<br />

sul finire dell’Ottocento<br />

quando l’allora ministro Martini<br />

istituisce la Commissione<br />

per l’Educazione Fisica e propone<br />

una nuova serie di programmi<br />

opportunamente<br />

pianificati per la promozione<br />

di questa disciplina”.<br />

In questi anni<br />

emerge la figura dell’igienista<br />

torinese<br />

Angelo Mosso che,<br />

convinto assertore<br />

degli spazi aperti, si<br />

impegno per diffondere,<br />

anche in Italia,<br />

pratiche sportive tipicamenteanglosassoni<br />

che avessero appunto<br />

la propria<br />

connotazione in ambienti<br />

esterni. Agli<br />

inizi del Novecento <strong>il</strong><br />

proliferare delle discipline<br />

e l’avvento<br />

delle prime olimpiadi<br />

dell’era moderna, impose<br />

una nuova organizzazione<br />

sia strutturale che ordinamentale<br />

dello sport sul territorio.<br />

“Il 1908 – prosegue - fu l’anno<br />

di fondazione del Coni. A<br />

quell’epoca era cambiato<br />

anche <strong>il</strong> modo di rapportarsi<br />

con lo sport in generale da<br />

parte dei cattolici, prima<br />

d’ora piuttosto distaccati dal<br />

fenomeno ginnico che si andava<br />

sv<strong>il</strong>uppando: invitati<br />

dalla “Rerum Novarum” di<br />

Leone XIII a testimoniare in<br />

ogni ambito o spazio operativo<br />

i fondamenti della propria<br />

fede, nascono entità sportive<br />

che si richiamano, anche e<br />

soprattutto nel nome, alla<br />

matrice religiosa”.<br />

L’Italia del Ventennio, in<br />

tutt’altre faccende affaccendata,<br />

non favorì la stab<strong>il</strong>izzazione<br />

dell’attività fisica nelle<br />

scuole, ma anzi sfruttò e solo<br />

con finalità propagandistiche,<br />

i successi sportivi che si<br />

registravano in campo internazionale.<br />

Nel 1947 la ginnastica<br />

torna a vivere nelle<br />

scuole e undici anni più tardi<br />

viene promulgata quella<br />

che è ancora oggi la più recente<br />

disposizione legislativa<br />

vigente in materia.<br />

“Oggi – conclude Binella –<br />

<strong>il</strong> larghissimo interesse popolare<br />

che investe lo sport in<br />

tutte le sue accezioni, pone<br />

ogni componente che appartiene<br />

a questa realtà di<br />

fronte alla necessità di un lavoro<br />

comune da ricercare<br />

nella promozione di princìpi<br />

e insegnamenti ut<strong>il</strong>i non solo<br />

a preparare eccellenti atleti,<br />

ma soprattutto ad educare<br />

cittadini esemplari che sappiano<br />

portare, anche attraverso<br />

la propria testimonianza<br />

di sportivi, <strong>il</strong> proprio<br />

contributo alla costruzione di<br />

un mondo migliore”. FV<br />

cinque cerchi<br />

25


QUANDO<br />

IL CALCIO<br />

È ANCHE<br />

POESIA<br />

È terminata con “Percorsi, Vita e Parole: i<br />

ruoli del calcio”, la rassegna culturale e sportiva<br />

organizzata dall’A.C. Siena nell’ambito dei<br />

festeggiamenti per <strong>il</strong> Centenario della Robur.<br />

“Tutte le strade portano a Siena”, tre momenti<br />

unici ed importanti ideati dal giornalista<br />

Stefano Romita in collaborazione con l’A.C.<br />

Siena, si era aperta infatti con “Come nasce<br />

un campione”, spettacolo dedicato ai bambini<br />

e ragazzi tenutosi lo scorso 8 marzo al Pala-<br />

Giannelli. Una nutrita partecipazione di giovani,<br />

circa cinquecento, con le loro domande e<br />

grazie alla straordinaria conduzione di Darwin<br />

Pastorin, avevano così potuto toccare con<br />

mano le esperienze personali di molti campioni<br />

dello sport, della Robur e non.<br />

Il secondo evento si è tenuto invece <strong>il</strong> 24<br />

marzo presso <strong>il</strong> Teatro dei Rozzi, dov’è andato<br />

in scena “Don Balon”, spettacolo teatrale<br />

che ha fatto <strong>il</strong> suo debutto in teatro proprio a<br />

Siena in occasione del Centenario della<br />

Robur. Una rappresentazione che ha ripercorso<br />

le storie di alcuni grandi campioni del<br />

mondo calcio del passato, tratta dai libri di<br />

Darwin Pastorin. Il giornalista sportivo, insieme<br />

a Marco Cavicchioli, ha messo in scena la<br />

storia e le esperienze di molti calciatori del<br />

passato, arricchite da aneddoti e curiosità<br />

molto appassionanti.<br />

27 eventi<br />

La terza ed ultima serata è stata appunto<br />

una tavola rotonda, “Percorsi, Vita e Parole: i<br />

ruoli del calcio”, tenutasi <strong>il</strong> 18 apr<strong>il</strong>e scorso<br />

presso la Chiesa della Santissima Annunziata<br />

nel complesso museale del S. Maria della<br />

Scala.<br />

In questo incontro, che ha visto la partecipazione<br />

straordinaria del prof. Omar Calabrese,<br />

di Jorge Valdano, Darwin Pastorin, Paolo<br />

Stringara e Giampiero Forte (come nella foto),<br />

si è finalmente riusciti a mettere in risalto <strong>il</strong><br />

gioco del calcio nei suoi lati meno esaltati. Il<br />

suo valore estetico, la sua bellezza come<br />

sport che unisce popolazioni diverse, tutti elementi<br />

che fanno di questa disciplina «La più<br />

bella del mondo» quali- afferma Valdano, campione<br />

argentino ai Mondiali di Messico 1986-<br />

«<strong>il</strong> senso di appartenenza, l’incertezza del risultato<br />

e la passione estetica», e continua<br />

«uno sport capace di emozionare e contaminare<br />

uno spettatore neutrale».<br />

Il calcio quindi, visto quasi come un sogno,<br />

fuori dai normali canoni.<br />

Valdano ha raccontato per esempio <strong>il</strong> goal<br />

di Maradona in Argentina – Ingh<strong>il</strong>terra, nei<br />

quarti di finale a Messico 1986, definito da tutti<br />

<strong>il</strong> goal più bello della storia del calcio. Il goal<br />

però, come se lo sono raccontati loro, giocatori<br />

dell’Argentina, al termine della partita negli<br />

spogliatoi, non avendo ancora visto le immagini,<br />

ma consapevoli di aver vinto una partita<br />

importantissima e soprattutto di aver vissuto<br />

un’esperienza unica.<br />

Ecco appunto, un’esperienza irripetib<strong>il</strong>e,<br />

che <strong>il</strong> pubblico presente quella sera ha potuto<br />

carpire dalle sue parole.<br />

Un’altra idea di calcio, una visione differente<br />

che porta a vedere in questo sport<br />

anche poesia, sogni e quei valori troppe volte<br />

accantonati.<br />

In entrambe le serate, sia durante lo spettacolo<br />

teatrale del 24 marzo che durante la tavola<br />

rotonda del 18 apr<strong>il</strong>e, l’A.C Siena ha dato<br />

inoltre visib<strong>il</strong>ità a due enti di carità, a due progetti<br />

importanti di Siena. La prima serata è<br />

stata dedicata all’Associazione Italiana Sclerosi<br />

Multipla - sezione di Siena che ha potuto<br />

esporre la molteplicità di servizi che eroga gratuitamente,<br />

ogni giorno, sul territorio. La seconda<br />

serata invece è stata rivolta a Don Ugo<br />

Montagner, coraggioso sacerdote nativo di S.<br />

Donà di Piave, ma senese d’adozione, in missione<br />

tra i poveri del Bras<strong>il</strong>e.<br />

Entrambe le serate hanno visto una buona<br />

partecipazione di pubblico che con la sua generosità<br />

ha potuto sostenere entrambi i progetti.<br />


28<br />

zapping<br />

Chi non salta un cronista è<br />

Vincenzo Coli<br />

o lo adoro, Beniamino!”. Flavio Tran-<br />

“Iqu<strong>il</strong>lo, prima voce Sky, con questo<br />

omaggio all’energia e alla simpatia del<br />

nostro Eze chiosava la telecronaca di<br />

Armani-MPS. Dichiarazione di due secondi<br />

che doveva b<strong>il</strong>anciare quaranta<br />

minuti f<strong>il</strong>ati di simpatia pro Olimpia. Per<br />

carità, una roba soft e sorvegliata; niente,<br />

rispetto alle faziosità ‘avverbiali’<br />

(“Purtroppo vince Siena”) specialità di<br />

Marco Bonamico, però avvertib<strong>il</strong>e fac<strong>il</strong>mente<br />

nell’anda e rianda del punteggio,<br />

se una bomba di Djordjievic viene salutata<br />

da un esplosivo ‘incredib<strong>il</strong>eeee!’, e<br />

la risposta da sotto di Chiacig si becca<br />

un notar<strong>il</strong>e ‘Siena non ci sta’, epigrafe<br />

che si riserva alle vittime sacrificali. Per<br />

non dire della malcelata mestizia alla sirena<br />

finale.<br />

L’abbiamo scritto più volte: le ex scarpette<br />

rosse sono a pieno titolo nel mainstream<br />

mediatico impegnato a pompare<br />

le magnifiche sorti e progressive della<br />

Lombardia sportiva, tra Gazzetta dello<br />

<strong>Sport</strong>, Corriere della Sera, Mediaset e<br />

redazione sportiva Rai, che proprio da<br />

M<strong>il</strong>ano irradia. E Sky sarà pure dell’australiano<br />

Murdoch, ma parla distintamente<br />

meneghino. Del resto, se Armani,<br />

Galliani e Moratti investono fior di quattrini<br />

in una società salvata dal tracollo, la<br />

testata giornalistica che pesca nella<br />

stessa area geografica e della pubblicità<br />

ha bisogno come del pane, cosa deve<br />

fare? Primo, compiacersi di tanta generosità;<br />

secondo, fare <strong>il</strong> tifo.<br />

Tutto questo ricordiamocelo, quando<br />

vediamo i nostri amici telecronisti -<br />

Canale Tre, Antenna Radio Esse,<br />

Radio Siena - saltare come tarantolati<br />

in tribuna stampa, cuffie di traverso e<br />

microfoni che schizzano nel parterre. E<br />

cerchiamo di non giudicare severamente<br />

un entusiasmo in apparenza<br />

poco professionale. Parlano a un pubblico<br />

amico, stessa lingua stessa passione,<br />

è una complicità che non ha bisogno<br />

di patti e codici preventivi. Certo,<br />

<strong>il</strong> messaggio può infastidire nel caso si<br />

rivolga a un destinatario non tenuto a<br />

condividere: quante volte abbiamo sentito<br />

<strong>il</strong> bravo giornalista da Reggio Calabria,<br />

collegato con una nostra radio che<br />

non aveva trovato un’anima da mandare<br />

sullo Stretto, salutare gli amici toscani<br />

all’ascolto, mantenersi stoicamente<br />

imparziale per trentanove minuti<br />

e sbracare negli ultimi sessanta secondi,<br />

con tanto di Forza Viola! (nel senso<br />

della società calabrese) sparato in dialetto.<br />

Se la dimensione è circoscritta, e<br />

media e pubblico sono rigorosamente<br />

locali, essere faziosi è permesso, anzi<br />

doveroso. Ma se la trasmissione è su<br />

scala nazionale, e lo spettatore ha pagato<br />

un canone, sarebbe <strong>il</strong> caso di<br />

darsi una regolata.<br />

Il povero Paolo Valenti tifava Fiorentina,<br />

ma ce lo dissero dopo che era<br />

morto, lui non aveva mai voluto pubblicizzare<br />

“per rispetto degli ascoltatori”.<br />

Oggi Giampiero Galeazzi parla di calcio,<br />

entrando nel merito di rigori e moviole,<br />

mai dimenticandosi di essere laziale,<br />

fede più volte rivendicata a<br />

telecamere accese. Il sospetto di doversi<br />

attenere allo stesso codice deontologico<br />

cui teneva tanto Valenti non lo deve<br />

sfiorare, visto che, subito dopo Sessantesimo<br />

Minuto, balla <strong>il</strong> boogie woogie<br />

nel salotto di Mara Venier e resta allegramente<br />

in mutande.<br />

Dall’intonazione non sembrerebbe,<br />

ma dice sempre qualcosa di interessante,<br />

e di spericolato, <strong>il</strong> grande<br />

Zeman. L’ultima: “Siena ha vinto due<br />

volte in maniera sospetta, contro <strong>il</strong><br />

M<strong>il</strong>an e contro la Roma, così <strong>il</strong> campionato<br />

è falsato”. Eh già, <strong>il</strong> Diavolo era<br />

sceso al Franchi con lo scudetto in<br />

tasca, e i giallorossi venivano da sette<br />

risultati ut<strong>il</strong>i consecutivi, ad avversari<br />

così r<strong>il</strong>assati è fac<strong>il</strong>e sf<strong>il</strong>are i tre punti.<br />

Oppure, lo vedete Paperone De Luca<br />

che nell’oscurità di un parcheggio<br />

passa a quel poveraccio di Galliani una<br />

busta di banconote in piccolo taglio?<br />

Serbare un buon ricordo di Papadopulo<br />

allenatore è cosa buona e giusta.<br />

Rimpiangerlo come persona mica<br />

tanto, dopo la dichiarazione da lui r<strong>il</strong>asciata<br />

all’indomani della gazzarra nazista<br />

inscenata dagli ultrà laziali durante<br />

la partita col Livorno: “Io guardo la partita,<br />

per me svastiche o banane sono la<br />

stessa cosa”. Corrado Augias su Repubblica<br />

ha proposto di mandare l’ex allenatore<br />

bianconero a visitare <strong>il</strong> campo<br />

di concentramento di Auschwitz insieme<br />

a qualche scolaresca. La sensib<strong>il</strong>ità<br />

civ<strong>il</strong>e dei ragazzi di sedici anni forse gli<br />

insegnerebbe qualcosa. ■<br />

Dall’alto in basso: Tranqu<strong>il</strong>lo, Zeman<br />

ePapadopulo.


Cus e pallavolo è sempre<br />

stato un binomio<br />

che ha accompagnato<br />

negli anni le gesta sportive<br />

senesi con grandi soddisfazioni<br />

per atleti, città ed appassionati<br />

di questo sport<br />

estremamente spettacolare<br />

ed affascinante, peraltro praticato<br />

nella nostra provincia<br />

da molti giovani. Ma oggi<br />

parlare di Cus volley significa<br />

soprattutto porre l’accento<br />

sull’impresa compiuta dalle<br />

splendide ragazze allenate<br />

da Pino Sant<strong>il</strong>li, che hanno<br />

inesorab<strong>il</strong>mente “ammazzato”<br />

<strong>il</strong> campionato di serie B2<br />

nazionale guadagnando con<br />

larghissimo anticipo la promozione<br />

nella terza serie nazionale,<br />

la B1.<br />

Ma chi sono queste ragazze<br />

che si sono cimentate con<br />

estrema efficacia in un torneo<br />

tanto diffic<strong>il</strong>e? Iniziamo<br />

la carrellata con un taglio tra<br />

<strong>il</strong> serio e <strong>il</strong> faceto delle protagoniste<br />

che, giornata dopo<br />

giornata, hanno fatto “tabula<br />

rasa” di ogni squadra avversaria.<br />

Tanto per dare un<br />

po’ di spazio ai numeri, ram-<br />

Nasce sotto la guida di Sant<strong>il</strong>li la squadra<br />

che hariconquistato con largo anticipo la B1<br />

Un fiocco rosa sotto rete<br />

di Andrea Sbardellati<br />

mentiamo che, a sole tre<br />

giornate dal termine del<br />

campionato, la classifica le<br />

vedeva in testa solitarie con<br />

67 punti in 23 partite con un<br />

distacco abissale sulla seconda<br />

a 48.<br />

Martina Semboloni lavora<br />

presso l’Università di<br />

Siena e divide la sua passione<br />

per <strong>il</strong> volley con <strong>il</strong> tifo per<br />

la Robur. È del Nicchio ed è<br />

un genio del decoupage. L’unico<br />

neo è che ha un po’<br />

paura degli animali, fatti<br />

salvi i pesci rossi. Il motivo?<br />

Non è dato a sapersi. Forse<br />

perché sono muti…<br />

Rita Bartalini: è prossima<br />

alla laurea in economia all’Università<br />

di Siena, e sta<br />

svolgendo un master di perfezionamento,<br />

ma quando<br />

c’è da divertirsi in maniera<br />

sfrenata è sempre pronta.<br />

Laura Monaci: nicchiaiola<br />

purosangue e, come la Semboloni,<br />

tifosissima del Siena.<br />

Lavora nella “stanza dei bottoni”<br />

come programmatore<br />

nelle f<strong>il</strong>e dello sponsor Engineering.<br />

Colleziona con<br />

cura videocassette soprattutto<br />

della Walt Disney. Il suo<br />

passatempo preferito è la<br />

regìa, la sceneggiatura e <strong>il</strong><br />

montaggio di divertenti e<br />

spassosi f<strong>il</strong>mati amatoriali,<br />

molti dei quali con le gesta<br />

sportive della squadra rivelazione<br />

della stagione.<br />

Francesca Rotellini studia<br />

giurisprudenza all’Università<br />

di Siena. Ha uno<br />

splendido coniglio nano, al<br />

quale è molto affezionata, di<br />

nome Ercolino. Salvo poi<br />

scoprire che invece apparteneva<br />

al gent<strong>il</strong> sesso, diventando<br />

così… Ercolina.<br />

Elisa Ciabò si è da poco<br />

laureata in giurisprudenza e<br />

sta svolgendo l’apprendistato<br />

in uno studio legale. Ha<br />

grinta da vendere in campo.<br />

È sempre piena di acciacchi<br />

e dopo diversi anni giocati a<br />

Certaldo, è venuta a “svernare”<br />

a Siena: usando una<br />

terminologia da reality<br />

show, viene soprannominata<br />

dalle compagne di squadra<br />

“Anzianotti”.<br />

Simona Bruzzone studia<br />

cosmetica all’Università di<br />

Siena. Ha tutto della protagonista<br />

di “Sì, io parlo savonese!”<br />

anche se lei dice di<br />

parlare diversamente, tra lo<br />

stupore di chi la conosce<br />

bene. Gioca nel ruolo di libero.<br />

In una foto di squadra è<br />

stata “ripresa” dal “fotografo<br />

ufficiale” un po’ distratto perché<br />

aveva la maglia… diversa.<br />

Claudia Ghiribelli è medico<br />

all’Ospedale di Siena e<br />

“come from Poggibonsi”. È<br />

l’assenteista del gruppo e<br />

viene giustificata dai massimi<br />

dirigenti cussini con l’ormai<br />

celebre frase: “la Ghiribelli<br />

è a salvare delle vite<br />

umane!”. È la veterana del<br />

CUS; la leggenda narra che,<br />

quando vide per la prima<br />

volta <strong>il</strong> pulmino, disse: “E<br />

questo è i’ bussino di’<br />

Cusse?”. Sfoggiando <strong>il</strong> simpatico<br />

accento valdelsano.<br />

Valeria Carlozzi studia<br />

lingue presso la nostra Università.<br />

Ogni tanto esce<br />

dallo spogliatoio dicendo<br />

che deve andare a casa a<br />

vedere dei f<strong>il</strong>m in russo. Ancora<br />

c’è chi si chiede: ma<br />

dove li trova?<br />

Francesca Galdini è in<br />

procinto di entrare come impiegata<br />

da “Babbo” Monte.<br />

Sfoggia pettinature com<br />

segue a pagina 32<br />

volley<br />

29


ENGINEERING CUS VOLLEY<br />

Stagione 2004/2005


da sinistra a destra:<br />

Simona Bruzzone<br />

Chiara Brandini<br />

Ginevra Benvenuti<br />

Valeria Carlozzi<br />

Valeria Verdino<br />

Laura Monaci<br />

Laura Ulivieri<br />

Francesca Galdini<br />

Martina Semboloni<br />

Elisa Ciabò<br />

Rita Bartalini<br />

foto: Paolo Lazzeroni


°plesse ad ogni partita e,<br />

quando incomincia a conversare<br />

non si ferma più.<br />

Anika Lappon studia<br />

scienze delle telecomunicazioni<br />

all’Università di Siena.<br />

È fissata con le lune e le stelle<br />

ed ha sempre freddo,<br />

tanto da presentarsi in palestra<br />

con giaccone, sciarpa<br />

coloratissima e guanti anche<br />

quando l’aria sa di cacio.<br />

Laura Olivieri studia al<br />

Liceo Scientifico di Siena in<br />

attesa della maturità. È allergica<br />

al bagher e deve ancora<br />

nascere la persona che la<br />

vedrà arrabbiata. Una “pacifica”<br />

nel gruppo fa sempre<br />

bene.<br />

Ci sono poi quattro giovanissime<br />

baldanzose che<br />

fanno parte dell’Under 17<br />

campione provinciale. A<br />

loro è spianata la strada di<br />

una rosea carriera.<br />

Valeria Verdino studia al<br />

Liceo Classico a Siena; è lupaiola.<br />

Se arriva all’allenamento<br />

infuriata significa che<br />

a scuola è andata poco<br />

bene, cioè ha preso solo…<br />

sette! Di lei si narra una<br />

grande prova in regìa contro<br />

le “nazionali” pari età del<br />

Club Italia.<br />

Ginevra Benvenuti, figlia<br />

d’arte, studia al Liceo Scientifico<br />

di Siena. Grande Capo<br />

Scout nonché Papa-girl accanita.<br />

È stata eletta a mascotte<br />

del gruppo!<br />

Fiamma Mazzini è una figlia<br />

d’arte anche lei (papà<br />

Massimo ha calcato i parquet<br />

di serie A proprio nel<br />

Cus come palleggiatore insieme<br />

ad Antonio Benvenuti)<br />

ed <strong>il</strong> suo ruolo non poteva<br />

che essere lo stesso. È nata<br />

nel novembre del 1989, è la<br />

più piccola del gruppo, ma i<br />

“cromosomi” sono quelli<br />

giusti.<br />

Chiara Brandini gioca<br />

come centrale. Anche lei,<br />

come la Mazzini, è sedicenne<br />

e studia al Liceo Scientifico<br />

di Siena. Sarà obbligata<br />

dalle “anziane” a portare le<br />

paste nello spogliatoio per<br />

aver fatto un possente muro<br />

durante la partita con <strong>il</strong> Club<br />

Italia.<br />

32 volley<br />

Fin qui l’operazione “simpatia”<br />

per avvicinare questo<br />

fantastico gruppo che di<br />

paste ne ha già date a non finire<br />

ad ogni squadra incontrata<br />

quest’anno. La conquista<br />

della serie B1 per <strong>il</strong> Cus<br />

rappresenta un ritorno nella<br />

categoria dove aveva giocato<br />

nel campionato 2000/2001.<br />

Senza dubbio, <strong>il</strong> riproporsi<br />

su questi palcoscenici, alle<br />

soglie del professionismo,<br />

come intensità ed organizzazione,<br />

non sembra preoccupare<br />

più di tanto l’allenatore<br />

abruzzese Giuseppe “Pino”<br />

Sant<strong>il</strong>li, che, consapevole<br />

degli equ<strong>il</strong>ibri e delle scelte<br />

che la giusta dimensione del<br />

sodalizio impone, ha in più<br />

di un’occasione dichiarato:<br />

“Per noi non cambierà<br />

molto. La scelta della continuità<br />

prima di tutto, ed è<br />

questa la linea guida adottata<br />

negli ultimi anni anche<br />

quando percorrerla ha comportato<br />

scelte diffic<strong>il</strong>i nel<br />

dover effettuare una naturale<br />

scrematura tra le giocatrici<br />

che hanno scelto spontaneamente<br />

di trasferirsi, e<br />

quelle che via via sono state<br />

dirottate verso altre realtà<br />

più adatte al proprio bagaglio<br />

tecnico”.<br />

Giuseppe Sant<strong>il</strong>li è senza<br />

dubbio un’autentica istituzione<br />

nella numerosa famiglia<br />

cussina e può essere<br />

considerato un profondo conoscitore<br />

della realtà pallavolistica<br />

senese, sulla scorta<br />

dell’esperienza vissuta sulla<br />

panchina della Mens Sana.<br />

“Il Cus – ha detto Sant<strong>il</strong>li –<br />

è una vera e propria isola felice<br />

della pallavolo. Sono orgoglioso<br />

di lavorare in un<br />

ambiente sano, dove la<br />

grande capacità organizzativa<br />

ha permesso, in questi<br />

anni, di definire e realizzare<br />

una crescita attentamente<br />

programmata e della quale<br />

tutto <strong>il</strong> nostro movimento<br />

potrà giovarsi. Sento <strong>il</strong> dovere<br />

di ringraziare sin d’ora le<br />

ragazze per <strong>il</strong> sacrificio e<br />

l’abnegazione che dimostrano<br />

e per lo spirito di gruppo<br />

che le anima in questa stagione<br />

entusiasmante”.<br />

Fare sport con pazienza,<br />

impegno, e nel rispetto di va-<br />

lori e regole, è da sempre la<br />

prerogativa principale perseguita<br />

ostinatamente in via<br />

Banchi. Grazie alla competenza<br />

del profesor Giuseppe<br />

Gotti, presidente della sezione<br />

volley, che per primo ha<br />

costruito le fondamenta del<br />

progetto centrando <strong>il</strong> “colpo”<br />

Sant<strong>il</strong>li, e all’opera di tanti,<br />

qualificati collaboratori<br />

come Massimo Machetti,<br />

Antonio Benvenuti, Alfonso<br />

Petrone e Massimo Giannini<br />

che hanno messo le loro conoscenze<br />

al servizio di un<br />

meccanismo perfettamente<br />

funzionante.<br />

Il CUS riceve linfa vitale<br />

anche da un nutritissimo settore<br />

giovan<strong>il</strong>e guidato da<br />

Fabrizio Becatti, Claudio<br />

Mei, Marcello Cervellin e<br />

Annamaria Fus<strong>il</strong>lo.<br />

Da questo prezioso “serbatoio”<br />

Sant<strong>il</strong>li ha già attinto,<br />

negli anni passati come nel<br />

campionato attuale, con riscontri<br />

molto soddisfacenti, offrendo<br />

l’opportunità ad alcune<br />

giocatrici, che pure devono<br />

ancora maturare e migliorarsi,<br />

di gravitare nell’ottica della<br />

prima squadra.<br />

“Che i successi del Cus<br />

servano da traino per tutto <strong>il</strong><br />

movimento della pallavolo<br />

senese”. È questo <strong>il</strong> commento<br />

del presidente della<br />

sezione senese della Federazione<br />

pallavolo Fiorenzo<br />

Montermini che prosegue:<br />

“L’augurio è che <strong>il</strong> Cus possa<br />

consolidarsi in serie B1 e che<br />

possano essere gettate le<br />

basi, perché no, anche per<br />

un ulteriore salto di categoria.<br />

Il fenomeno Cus non è<br />

solo <strong>il</strong> fiore all’occhiello della<br />

pallavolo senese, ma anche<br />

dello sport cittadino al femmin<strong>il</strong>e.<br />

I risultati del Cus non<br />

hanno avuto uguali in altri<br />

campionati nazionali. Il mio<br />

augurio è che, trainati dalle<br />

gesta del Cus, tutti gli altri dirigenti<br />

sappiano trarre spunto<br />

per produrre una crescita<br />

di tutto <strong>il</strong> movimento”.<br />

Alle ragazze del Cus, ai<br />

tecnici e ai dirigenti non<br />

resta dunque che stappare<br />

lo spumante, senza mai dimenticare<br />

che…: “l’appetito<br />

vien mangiando”. ■


34<br />

senesi in trasferta<br />

Carignani, ‘uno di noi’<br />

Francesco Vannoni<br />

Scriveva Curzio Malaparte, argomentando<br />

sui corregionali con <strong>il</strong> tratto<br />

graffiante della sua penna:”Se è cosa<br />

diffic<strong>il</strong>e essere Italiano, ben più diffic<strong>il</strong>e è<br />

l’ essere Toscano”. Un distinguo che diventa,<br />

a metà tra l’ironia e l’indulgenza,<br />

<strong>il</strong> br<strong>il</strong>lante ritratto di abitudini e comportamenti<br />

che vien bene di parafrasare,<br />

guardando per un attimo al vanto di<br />

un’origine che tra le sue unicità ha così<br />

spiccato <strong>il</strong> pregio di rispecchiare, in un<br />

certo qual modo, carattere e personalità:<br />

come dire che “Se è ben diffic<strong>il</strong>e essere<br />

Italiano, ben più complesso è l’essere<br />

Senese”…<br />

Pensando ai “figli della Balzana”che<br />

a questa guardano da lontano con un<br />

pizzico di nostalgia alla quale, non appena<br />

possib<strong>il</strong>e, si risponde col cuore e la<br />

passione cogliendo ogni opportunità per<br />

un ritorno a casa, <strong>il</strong> nome dell’avvocato<br />

Massimo Carignani è uno di quelli più<br />

noti fra la larghissima schiera di esempi<br />

sportivi disponib<strong>il</strong>i.<br />

Il lavoro lo ha portato a Terni da diversi<br />

anni, ma l’inflessione umbra che la<br />

voce ha inevitab<strong>il</strong>mente acquisito non<br />

ne ha affatto scalfito l’autentica e squisita<br />

senesità.<br />

Massimo Carignani<br />

è “uno di<br />

noi” in trasferta,<br />

Presidente del<br />

Comitato Provinciale<br />

Coni di<br />

Terni, fresco di<br />

rielezione per <strong>il</strong><br />

prossimo quadriennio.<br />

A sentirlo parlare<br />

con l’amab<strong>il</strong>e<br />

cordialità che gli<br />

è propria, <strong>il</strong> suo<br />

legame con la<br />

nostra città esce<br />

prepotentemente<br />

esprimendosi in<br />

un attaccamento<br />

che non di rado<br />

sfiora punte di<br />

calorosa o addirittura<br />

commossa<br />

partecipazione<br />

alle civiche vicissitudini.<br />

L’esperienza di dirigente sportivo<br />

(trascorsa anche al Centro <strong>Sport</strong>ivo Italiano)<br />

di Massimo Carignani, si articola<br />

in moltissime altre tappe r<strong>il</strong>evanti di un<br />

curriculum ricco e prestigioso.<br />

“Mi corre l’obbligo di ringraziare –<br />

esordisce Carignani – quanti, con consenso<br />

unanime, hanno accordato al mio<br />

nome la fiducia necessaria per prose-<br />

guire nel diffic<strong>il</strong>e, ma stimolante compito<br />

di guidare <strong>il</strong> Coni di Terni. Fa indubbiamente<br />

piacere registrare <strong>il</strong> sostegno<br />

arrivato da tutti gli enti di promozione<br />

sportiva che, quest’anno per la prima<br />

volta, entrano a far parte degli organismi<br />

direttivi dei vari comitati provinciali”.<br />

Del resto, gli undici anni trascorsi al<br />

timone dello sport ternano e gli oltre<br />

trenta vissuti all’interno della struttura<br />

dirigenziale della realtà Coni (Carignani<br />

è membro della Giunta Nazionale), rappresentano,<br />

accostati all’incarico di assessore<br />

allo sport del Comune ricoperto<br />

nel ’98, la garanzia più alta per una<br />

qualificata affidab<strong>il</strong>ità operativa ed una<br />

vivace capacità di proposte ed iniziative.<br />

“Un obiettivo fondamentale al quale,<br />

dal mio punto di osservazione, lavoro<br />

costantemente è quello incentrato su<br />

una crescente collaborazione tra i diversi<br />

comitati, nell’intento di rafforzare <strong>il</strong><br />

confronto di temi comuni ut<strong>il</strong>i alla crescita<br />

del movimento sportivo nel suo insieme.<br />

È ovvio – prosegue – che <strong>il</strong> mio<br />

sguardo sia rivolto, in questo senso, proprio<br />

a Siena: la cultura e la tradizione<br />

che in campo sportivo la mia città può<br />

vantare e la larghissima partecipazione<br />

popolare al fenomeno sport come opportunità<br />

di aggregazione sociale, favorisce<br />

evidentemente un continuo scambio<br />

di spunti, tematiche ed esperienze<br />

da condividere”.<br />

Il riferimento è soprattutto alla “Staffetta<br />

dell’Amicizia” che da alcuni anni<br />

vede coinvolte alcune delegazioni di<br />

studenti delle due città, espressione di<br />

alunni appartenenti a scuole di ogni ordine<br />

e grado, che si confrontano in diverse<br />

discipline, unendo, al proprio<br />

amore per lo sport nel perfetto equ<strong>il</strong>ibrio<br />

tra sana competizione ed etica comportamentale,<br />

anche un’occasione preziosa<br />

per conoscere e apprezzare le bellezze<br />

e <strong>il</strong> territorio.<br />

“Sì, un’iniziativa davvero lodevole per<br />

la quale ringrazio <strong>il</strong> Presidente del Coni<br />

di Siena Roberto Montermini e tutti coloro<br />

che annualmente ne assicurano <strong>il</strong><br />

regolare svolgimento. Per l’edizione<br />

2005, sarà la delegazione senese a recarsi<br />

a Terni e l’ormai rodato funzionamento<br />

dell’intera macchina organizzativa,<br />

mi conforta sul successo e l’ottimo<br />

riscontro dell’iniziativa stessa”.<br />

Vivere lo sport a tutto tondo, seguirne<br />

le alterne vicende come tifoso e curarne<br />

l’andamento in qualità di addetto<br />

ai lavori, ha significato, per Carignani,<br />

una simbiosi professionale sempre più<br />

marcata, in particolare con <strong>il</strong> mondo del<br />

calcio, dove non di rado si è occupato di<br />

procedimenti a carico di società o singoli<br />

calciatori.<br />

Anche vice presidente della Ternana<br />

dal ’98 al 2003, l’avvocato senese ne ha<br />

prima curato la fase fallimentare del<br />

1993 e poi è stato <strong>il</strong> principale artefice<br />

del ripescaggio in serie B della società<br />

rossoverde.<br />

Si può comprendere in che misura <strong>il</strong><br />

nome di Massimo Carignani sia legato a<br />

doppio f<strong>il</strong>o con la storia dell’amata Robur<br />

(che Carignani segue anche dalle tribune<br />

del Franchi ogniqualvolta i molti impegni<br />

glielo consentono), anch’essa non immune<br />

da dispute tra campi di calcio e aule<br />

giudiziarie: in tempi diversi, durante fasi<br />

egualmente complesse, la sua esperienza<br />

e <strong>il</strong> suo piglio oratorio hanno scacciato<br />

gli incubi più neri dal futuro del Siena,<br />

sul quale s’erano adombrate minacciose<br />

prospettive.<br />

“Il momento più diffic<strong>il</strong>e, poi conclusosi<br />

br<strong>il</strong>lantemente e senza conseguenze,<br />

fu senza dubbio quello relativo all’accusa<br />

di <strong>il</strong>lecito sportivo caduta sul Siena nel<br />

campionato ’85-’86, vinto sul campo conquistando<br />

la promozione in C1: difendevo<br />

l’allora direttore sportivo Efrem Dotti:<br />

non mancarono momenti di tensione con<br />

l’ex procuratore federale Carlo Porceddu<br />

(rappresentante dell’accusa) che cercò<br />

di interrompere più volte l’arringa, provocando<br />

una mia reazione poco elegante.<br />

Riuscii a smontare <strong>il</strong> castello accusatorio<br />

e tutto si concluse per <strong>il</strong> meglio. In molti ricorderanno<br />

<strong>il</strong> mio pianto liberatorio subito<br />

dopo la sentenza.<br />

Più recentemente, nella stagione<br />

’99-2000, <strong>il</strong> campionato conclusosi<br />

trionfalmente con l’approdo in serie B,<br />

ho difeso la posizione di Nelso Ricci dai<br />

sospetti riguardanti l’ormai nota partita<br />

Pisa-Siena. Anche in quel caso la società<br />

ne uscì pulita e poté finalmente<br />

assaporare <strong>il</strong> sogno della cadetteria<br />

come aveva ampiamente dimostrato di<br />

meritare”.<br />

Di Siena e per Siena. Il concentrato<br />

chiaro e sintetico con <strong>il</strong> quale poter definire<br />

Massimo Carignani che, in veste di<br />

suo procuratore in Italia, avrebbe voluto<br />

riportare sotto la Torre del Mangia,<br />

anche le magie di André Pinga.<br />

”Questa era, in effetti, la mia volontà<br />

e, credo di poter dire, anche <strong>il</strong> desiderio<br />

del giocatore, contento dell’ambiente e<br />

del calore degli sportivi; qualcosa non<br />

andò per <strong>il</strong> verso giusto e non se n’è<br />

fatto di niente”.<br />

Br<strong>il</strong>lante eloquenza, un’amichevole<br />

disponib<strong>il</strong>ità alla conversazione, Siena<br />

nel cuore e nel pensiero. La storia di<br />

“uno di noi”. ■


L’Uliveto Uisp Siena, insieme al Comitato Provinciale,<br />

hanno organizzato un riuscito Meeting della Liberazione<br />

In ricordo dei caduti<br />

di Montemaggio<br />

di Andrea Bruschettini<br />

ISono trascorsi 60 anni da<br />

quando <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e 1945 <strong>il</strong><br />

Comitato di Liberazione<br />

Nazionale (CLN) dell’Alta Italia,<br />

dando l’ordine d’insurrezione<br />

a tutti i partigiani appostati<br />

nei monti, di fatto sancì <strong>il</strong><br />

loro ingresso nelle principali<br />

città del nord Italia, e con esso<br />

la conquista da parte delle<br />

forze democratiche di quella<br />

vasta parte di territorio italiano<br />

ancora nelle mani dei nazifascisti.<br />

Era la Liberazione, e quella<br />

data simbolica viene an-<br />

36atletica leggera<br />

cora oggi celebrata, tra la<br />

commozione e <strong>il</strong> ricordo di<br />

quanti dettero la vita per la<br />

costituzione di uno stato democratico.<br />

L’Uliveto Uisp Siena e <strong>il</strong><br />

Comitato provinciale dell’Uisp<br />

hanno voluto contribuire<br />

in modo fattivo ai festeggiamenti<br />

per <strong>il</strong> sessantesimo<br />

dalla Liberazione, organizzando<br />

appunto <strong>il</strong> Meeting<br />

d’atletica della Liberazione.<br />

La manifestazione, che si è<br />

svolta <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e al campo<br />

scuola “Renzo Corsi” di<br />

Siena, è stata un vero successo,<br />

grazie alla presenza<br />

di quasi 500 atleti, ad un cospicuo<br />

numero di appassionati,<br />

nonché ad alcuni risultati<br />

tecnici di assoluto valore.<br />

Si temeva un po’ per le avverse<br />

condizioni meteo, che<br />

sin dalla mattina hanno contribuito<br />

a riversare una fastidiosa<br />

pioggia su Siena, ma<br />

poi come d’incanto al pomeriggio<br />

è spuntato un tiepido<br />

sole che ha permesso al<br />

meeting di andare in porto<br />

nel migliore dei modi, come<br />

se quei 19 giovani uccisi dai<br />

fascisti sul Montemaggio nel<br />

marzo del ‘44, ed alla cui memoria<br />

era dedicata l’intera<br />

giornata, avessero deciso di<br />

accompagnare dall’alto lo<br />

svolgimento di tutte le competizioni.<br />

Alessandro Bracciali<br />

(Fiamme Oro) ed Elisa Palmieri<br />

(Uliveto Uisp Siena)<br />

sono stati premiati per le migliori<br />

prestazioni assolute<br />

della manifestazione.<br />

L’atleta in forze alla polizia,<br />

già maglia azzurra della<br />

4x400m, ha vinto i 100m<br />

(10”94) e ha dominato i 400m<br />

in 47”91; mentre la giovane<br />

portacolori del club di casa,<br />

ha addirittura ritoccato <strong>il</strong> suo<br />

record regionale assoluto<br />

del martello, portandolo a<br />

60,50m, solo mezzo metro<br />

meno del minimo richiesto<br />

per andare ai Campionati<br />

europei under 23 del prossimo<br />

luglio.<br />

Tra gli atleti di casa in<br />

netta evidenza Lorenzo Morellini,<br />

che nella categoria<br />

ragazzi ha vinto in serie:<br />

60hs (9”71), alto (1,50m) e lancio<br />

del vortex (50,09), ma ottime<br />

anche le performance di<br />

Guglielmo Giovanni e Pierpaolo<br />

Van de Nes che spesso<br />

lo hanno accompagnato sul<br />

podio. Oltre ad Elisa Palmieri,<br />

tutti i lanciatori allenati da<br />

Flamur Shabani hanno raggiunto<br />

importanti traguardi:<br />

Gianclaudio Petreni con<br />

56,01m ha allungato ancora<br />

<strong>il</strong> record dell’Uliveto Uisp<br />

Siena nel martello, mentre<br />

l’allievo Luca Calzeroni si è<br />

portato nella stessa specialità<br />

(ma con un attrezzo<br />

meno pesante) a 59,70m,<br />

cioè a soli 30cm dal limite richiesto<br />

per partecipare ai<br />

Campionati mondiali di categoria;<br />

Arber Shabani, con<br />

47,10m (record personale), è<br />

stato terzo nel giavellotto davanti<br />

ai compagni di squadra<br />

Fiorenzani e Tognazzi.<br />

Discorso a parte merita Serena<br />

Tronnolone, che tornata<br />

all’Atletica Valdelsa, ma<br />

sempre seguita tecnicamente<br />

dal bravo allenatore albanese,<br />

ha gareggiato fuori<br />

gara tra le allieve, lanciando<br />

<strong>il</strong> giavellotto a 46,47m una<br />

misura di vertice a livello italiano<br />

assoluto.<br />

Con i colori dell’Uliveto<br />

Uisp Siena si sono affermate<br />

Cristina Fornacelli nel lungo<br />

assoluto con 5,33m (seconda<br />

nei 100hs), Alice D’Auria,<br />

che con 1,46m ha preceduto<br />

la compagna d’allenamento<br />

Elisa Pieri (1,43m) nell’alto<br />

cadette, così come dominio<br />

assoluto nel giavellotto cadette<br />

per Sara Guerrini, davanti<br />

a Marta Tanganelli,<br />

Francesca Sanesi e Mat<strong>il</strong>de<br />

Bancheri<br />

Bene anche Maurizio Cito,<br />

che messa da parte la partecipazione<br />

ai mondiali di<br />

cross, è tornato a crescere in<br />

pista con un ottimo secondo<br />

posto nei 1500m assoluti in<br />

4’08”; lo junior Emanuele<br />

Magi, due volte secondo dietro<br />

Bracciali nei 100m (11”21)<br />

e nei 400m (49”96); e altrettanto<br />

positivo Daniele Bellini<br />

che nell’asta si è piazzato<br />

dietro al vincitore con 3,40m.<br />

Nei 100m femmin<strong>il</strong>i vinti<br />

dalla portacolori dell’Esercito<br />

Alessia Berti in 12”01, e nei<br />

400m vinti dall’allieva di Angela<br />

Fè Chiara Bazzoni –Toscana<br />

Atl. Empoli- (57”60), ottimo<br />

<strong>il</strong> comportamento delle<br />

senesi Chiara Marzi (quarta<br />

nei 400m e quinta nei 100m)<br />

e Sara Gualandi (sesta nei<br />

100m e nona nei 400m).<br />

Nel complesso quindi <strong>il</strong><br />

Meeting della Liberazione –<br />

che ha ricevuto <strong>il</strong> patrocinio<br />

della Provincia di Siena, <strong>il</strong><br />

supporto di CNA Siena,<br />

SMA, e, come tutta l’attività<br />

istituzionale dell’Uliveto Uisp<br />

Siena, della Fondazione<br />

MPS - ha aperto in maniera<br />

degna la stagione agonistica<br />

all’aperto dell’atletica<br />

leggera senese, mostrando<br />

un programma gare ampio<br />

(con oltre 50 competizioni)<br />

dove hanno trovato una giusta<br />

collocazione anche le<br />

gare dei disab<strong>il</strong>i, ed in cui gli<br />

atleti de Le Bollicine ci<br />

hanno ricordato, come recita<br />

<strong>il</strong> vecchio motto dell’UISP,<br />

che lo sport è veramente per<br />

tutti. ■


In programma al ‘Pala Giannelli’<br />

dal 13 al 15 maggio<br />

Minibasket<br />

nel nome di<br />

Carlo Ciccarelli<br />

Il “Memorial Carlo Ciccarelli”<br />

si rinnova e chiama<br />

a Siena 12 tra le migliori<br />

società italiane di minibasket.<br />

Sarà una scorpacciata<br />

di canestri ad accompagnare<br />

l’edizione 2005 di quella<br />

che è ormai una classica del<br />

calendario nazionale della<br />

disciplina: in programma da<br />

venerdì 13 a domenica 15<br />

maggio ed ospitata nel palazzetto<br />

“Gastone Giannelli”<br />

e nel “PalaChigi”, la manifestazione<br />

intitolata<br />

all’indimenticab<strong>il</strong>e dirigente<br />

sportivo senese vedrà sfidarsi<br />

le più accreditate formazioni<br />

Aqu<strong>il</strong>otti del centro<br />

e nord Italia.<br />

Pur se in un contesto che<br />

rimane esclusivamente ludico<br />

(è bene ribadire che lo<br />

scopo principale del minibasket<br />

è <strong>il</strong> divertimento e la socializzazione<br />

tra i bambini,<br />

che hanno comunque l’opportunità<br />

di mettere alla<br />

prova i fondamentali cestistici<br />

appresi in palestra durante<br />

la stagione), sf<strong>il</strong>eranno<br />

sui campi della Mens Sana,<br />

società organizzatrice, le formazioni<br />

di Don Bosco Livorno,<br />

Libertas Liburnia Livorno,<br />

Abc Castelfiorentino,<br />

Limena Padova, Madonna<br />

Alta Perugina, San Vincenzo,<br />

Zetagas Pontedera, Use Empoli,<br />

Poggibonsi Basket, Sbm<br />

Modena e Africo Firenze. Di<br />

scena, ovviamente, anche la<br />

formazione della Mens Sana<br />

allenata da Sergio Battestin<br />

e Rosy Galasso, una compagine<br />

talentuosa che si appresta<br />

a fare gli onori di casa<br />

dopo aver sfiorato <strong>il</strong> titolo regionale<br />

alle finali di Castelnuovo<br />

Garfagnana: gli Aqu<strong>il</strong>otti<br />

biancoverdi si sono<br />

classificati al 2° posto, sconfitti<br />

sul f<strong>il</strong>o di lana (41-43) dall’Abc<br />

Castelfiorentino al termine<br />

di una final four che li<br />

aveva visti battere per48 a<br />

45, in semifinale, l’accreditata<br />

Libertas Liburnia Livorno.<br />

Tornando al “Memorial<br />

Carlo Ciccarelli”, al termine<br />

della prima fase, costituita<br />

dalle sfide dei quattro<br />

gironi eliminatori (venerdì<br />

13 e durante la mattinata di<br />

sabato 14), si procederà alla<br />

disputa delle semifinali<br />

(nel pomeriggio di sabato) e<br />

delle finali dal 1° al 12°<br />

posto (domenica 15). ■<br />

La formazione Aqu<strong>il</strong>otti biancoverde<br />

Ancora una prestazione di r<strong>il</strong>ievo,<br />

a livello interregionale,<br />

per le allieve biancoverdi di Beatrice Vannoni<br />

Piccole ginnaste<br />

crescono ..e vincono<br />

di Matteo Tasso<br />

Successo di<br />

grande spessore<br />

per la formazione<br />

di ginnastica<br />

artistica della s.s.<br />

Mens Sana, che a<br />

metà apr<strong>il</strong>e, a Firenze,<br />

ha dominato <strong>il</strong><br />

Campionato Interregionale<br />

Fgi di Serie C<br />

(categoria Allieve),<br />

staccando così <strong>il</strong> BI-<br />

GLIETTO d’ingresso<br />

agli Assoluti 2005, in<br />

programma ad Ancona<br />

all’inizio di questo<br />

mese di maggio.<br />

Per la sezione<br />

biancoverde, diretta<br />

da Laura Giuntini, è<br />

una delle affermazioni<br />

più belle degli<br />

ultimi anni, che premia<br />

sia le giovani<br />

agoniste del club, sia<br />

le scelte effettuate<br />

dal direttore tecnico<br />

Beatrice Vannoni,<br />

riuscita a plasmare<br />

nel migliore dei modi<br />

le sue “creature”<br />

negli impianti della<br />

polisportiva. A fare<br />

la differenza, durante<br />

la competizione, è stato <strong>il</strong><br />

livello tecnico e coreografico<br />

decisamente superiore che <strong>il</strong><br />

quartetto senese ha saputo<br />

esprimere nonostante la<br />

minor esperienza rispetto<br />

alle formazioni avversarie<br />

scese in gara sulla pedana<br />

fiorentina: la Mens Sana<br />

punta infatti su di un gruppo<br />

ancora molto giovane e sicuramente<br />

futurib<strong>il</strong>e, che sta<br />

lavorando (e contemporaneamente<br />

crescendo) anche<br />

e soprattutto in previsione<br />

delle prossime stagioni.<br />

Schierando una sola atleta<br />

classe 1993 (Rossella Ma-<br />

sone), la squadra agoniste<br />

biancoverde si è affidata<br />

alla “linea verde” composta<br />

da Margherita Giannettoni<br />

(1994), Giulia Leni (1995) ed<br />

Irene Belluomini (1996),<br />

senza però risentire della difficoltà<br />

e della pressione derivante<br />

dall’importanza dell’impegno:<br />

nella già nutrita<br />

bacheca della società è così<br />

finito in bella mostra l’ennesimo<br />

titolo per quella che è la<br />

più antica disciplina praticata<br />

dalle parti di viale Sclavo.<br />

Scendendo nel dettaglio, è<br />

da r<strong>il</strong>evare l’ottimo punteggio<br />

(9.570) di Belluomini al<br />

cavallo, miglior prestazione<br />

singola di tutto <strong>il</strong> campionato,<br />

così come è stato di assoluto<br />

spessore <strong>il</strong> comportamento<br />

in gara di Leni, unica<br />

tra le quattro biancoverdi ad<br />

affrontare i quattro attrezzi.<br />

Sprazzi di grande qualità<br />

anche per Masone alla trave<br />

e per Giannettoni al libero,<br />

con risultati rivelatisi fondamentali<br />

nel successo finale<br />

di squadra. ■<br />

polisportiva<br />

37


Conclusi i campionati<br />

a squadre, gli atleti<br />

della Libertas Siena<br />

sono impegnati nelle rispettive<br />

categorie dell’attività individuale,<br />

sia a livello internazionale,<br />

che a quello<br />

nazionale e regionale.<br />

E così, Saida Burhanhodjaeva,<br />

confermatasi campionessa<br />

dell’Uzbekistan, è in<br />

questi giorni a Shanghai per<br />

i 48i Campionati Mondiali,<br />

sponsorizzati dalla Volkswagen.<br />

In realtà, di fronte allo<br />

strapotere delle giocatrici<br />

dell’Estremo Oriente (cinesi<br />

in testa, ma anche giapponesi,<br />

coreane, indonesiane,<br />

e chi più ne ha più ne metta),<br />

le chances di Saida appaiono<br />

piuttosto limitate. È chiaro,<br />

infatti, che in casa loro, di<br />

fronte al proprio pubblico,<br />

rappresentato da m<strong>il</strong>ioni e<br />

m<strong>il</strong>ioni di praticanti, gli atleti<br />

cinesi vorranno confermare,<br />

e certamente confermeranno,<br />

la loro supremazia sul<br />

resto del mondo. E questo,<br />

anche e soprattutto in prospettiva<br />

del grande appuntamento<br />

olimpico di Pechino<br />

2008, per <strong>il</strong> quale stanno preparando<br />

schiere di giovani<br />

atleti, al momento sconosciuti<br />

in campo internazionale,<br />

ma che, in quell’occasione,<br />

saranno chiamati a<br />

sostituire i vari Wang Liqin,<br />

Kong Linghui, Zhang Yining,<br />

Cao Zhen, ritenuti ormai già<br />

“vecchi”, pur essendo ancora<br />

under 30.<br />

Pronostico scontato, quindi,<br />

e medaglie d’oro già as-<br />

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segnate, salvo clamorose<br />

defa<strong>il</strong>lance, nei singoli masch<strong>il</strong>e<br />

e femmin<strong>il</strong>e e nei<br />

doppi masch<strong>il</strong>e, femmin<strong>il</strong>e e<br />

misto. Alla nostra atleta,<br />

semmai, si può chiedere - al<br />

massimo - di superare i gironi<br />

di qualificazione, in modo<br />

da poter accedere al tabellone<br />

dei 64: ma sarà dura,<br />

molto dura !<br />

Chi a medaglia c’è andata,<br />

è la coppia Eleonora<br />

Francini ed Elisa Caraffa, le<br />

due atlete che ben si sono<br />

comportate nel campionato<br />

di A2 (concluso al terzo<br />

posto, è bene ricordarlo). Ai<br />

Campionati Italiani Giovan<strong>il</strong>i,<br />

infatti, <strong>il</strong> duo senese ha<br />

conquistato la medaglia di<br />

bronzo nella gara a squadre<br />

Under 21, superate in semifinale<br />

dal Kras Sgonico (squadra<br />

m<strong>il</strong>itante in A1), al termine<br />

di un incontro sempre<br />

incerto e con punteggi spesso<br />

finiti al quinto set.<br />

Le stesse medaglie, però,<br />

sono loro sfuggite del Doppio<br />

Under 21, dove sono state<br />

battute dalla Cavalli (ex<br />

compagna di squadra della<br />

passata stagione) e dalla Saviola,<br />

tesserata per lo Ster<strong>il</strong>garda<br />

Castelgoffredo, prima<br />

società d’Italia. Grande rammarico,<br />

quindi, per un risultato<br />

decisamente alla portata<br />

delle nostre portacolori,<br />

ma che è sfuggito più per demeriti<br />

propri, che per la superiorità<br />

delle avversarie.<br />

Sempre ai Campionati Italiani<br />

Giovan<strong>il</strong>i, c’è stato <strong>il</strong> debutto<br />

ufficiale della coppia<br />

Archiviati i campionati, le atlete della Libertas si stanno<br />

cimentando nell’attività individuale<br />

Un pezzetto di Siena<br />

a giro per <strong>il</strong> mondo<br />

di Corrado Bagella<br />

della categoria Giovanissimi,<br />

ossia Under 10. Giada<br />

Ferri e Martina Amab<strong>il</strong>i, affacciate<br />

per la prima volta<br />

ad un proscenio così prestigioso,<br />

hanno dovuto pagare<br />

<strong>il</strong> noviziato nella gara a<br />

squadre, dove sono state superate<br />

dalla formazione di<br />

Napoli. Due giorni dopo,<br />

Giada Ferri si è presentata<br />

al via della gara di singolo,<br />

in rappresentanza della Toscana,<br />

avendo conseguito la<br />

qualificazione nei tornei regionali.<br />

Anche in questo<br />

caso, nel girone le è toccata<br />

la testa di serie n° 1 (e qui<br />

non c’è stata partita, tanto <strong>il</strong><br />

divario esistente) ed una piccola<br />

napoletana, alla quale<br />

invece è riuscita a strappare<br />

un set.<br />

Chiaramente la Libertas<br />

ha voluto fare questa esperienza,<br />

perché, in proiezione<br />

futura, tornerà ut<strong>il</strong>e alla giovane<br />

senese, così come di<br />

grande ut<strong>il</strong>ità si sono dimostrati<br />

i concentramenti della<br />

D/2 regionale. In queste<br />

competizioni, disputate a<br />

San Giovanni Valdarno, Volterra,<br />

Poggibonsi e Siena, i<br />

giovani del vivaio curato da<br />

Andrea Del Tomba hanno<br />

affrontato i pari età delle<br />

altre società. Logicamente i<br />

primi incontri hanno registrato<br />

risultati negativi, soprattutto<br />

legati all’emozione<br />

del momento, ma poi, Francesco<br />

Lorenzini, Pietro Vannini,<br />

Leandro Tripodi e la<br />

stessa Giada Ferri hanno<br />

preso le misure agli avversari<br />

e sono venute le prime vittorie,<br />

salutate dai ragazzi con<br />

entusiasmo sempre crescente.<br />

E questo, a dimostrazione<br />

che la strada tracciata dalla<br />

Libertas è quella giusta, perché<br />

l’allenamento costante<br />

ed assiduo alla fine paga e<br />

produce risultati positivi, con<br />

grande soddisfazione soprattutto<br />

dei ragazzi. ■<br />

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39


40<br />

basket<br />

ARCHIVIO SERIE A1<br />

28 a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-LAURETANA BIELLA 78/63<br />

29 a giornata<br />

CLIMAMIO BOLOGNA-MONTEPASCHI SIENA 80/65<br />

30 a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-VERTICAL VISION CANTÙ 87/78<br />

31 a giornata<br />

ARMANI JEANS MILANO-MONTEPASCHI SIENA 68/72<br />

32 a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-SOLIDAGO LIVORNO 87/85<br />

33 a giornata<br />

MONTEPASCHI SIENA-SCAVOLINI PESARO 91/68<br />

34a giornata<br />

POMPEA NAPOLI-MONTEPASCHI SIENA 82/84<br />

Classifica finale regular season: Treviso 56; Bologna e<br />

Siena 50; M<strong>il</strong>ano 48; Cantù 44; Roma 36; Roseto e Napoli 32<br />

(che accedono ai play off); Pesaro e Teramo 30; Livorno e<br />

Avellino 28; Reggio Em<strong>il</strong>ia, Varese e Udine 26; Biella e Reggio<br />

Calabria 24; Jesi 22.<br />

(Retrocedono in Lega 2 Reggio Calabria e Jesi).<br />

Gregor Hafnar, guardia


Che i playoff siano un “campionato” a parte è<br />

un dato di fatto, che la Mens Sana Montepaschi<br />

abbia disputato l’ultima, decisiva, parte del torneo<br />

in corso, come se fosse in “pre-campionato”<br />

è un altro dato di fatto.<br />

Certe volte <strong>il</strong> contorno serve ad esaltare <strong>il</strong> sapore<br />

di una pietanza e nel caso della squadra biancoverde,<br />

<strong>il</strong> contorno, non desiderato, è stata la<br />

miriade di infortuni che si sono innestati in un<br />

momento nemmeno tra i più fac<strong>il</strong>i dal punto di<br />

vista ambientale, agitato com’era dal divorzio<br />

consumato con Myers.<br />

Quindi <strong>il</strong> contorno poteva r<strong>il</strong>evarsi amarissimo,<br />

spingere l’annata senese verso una direzione inimmaginab<strong>il</strong>e<br />

ad inizio stagione, lontano dalle primissime<br />

piazze in campionato e soprattutto fuori dall’orbita<br />

Euroleague, che comunque nella logica con<br />

cui dovremo giudicare alla fine questa stagione,<br />

non poteva non avere un suo peso specifico.<br />

La realtà, che imponeva alla squadra senese<br />

un cammino quasi immacolato nelle ultime sette<br />

partite, ci ha consegnato non solo la possib<strong>il</strong>ità di<br />

accarezzare fino all’ultimo la speranza di afferrare<br />

<strong>il</strong> secondo posto in classifica, ma soprattutto di<br />

conquistare per la quarta volta consecutiva <strong>il</strong> pass<br />

per la prossima stagione di Euroleague e ancora<br />

più importane ci ha restituito fiducia ed entusiasmo<br />

per la parte finale della stagione.<br />

Certo ora più che mai, ci sarebbe bisogno di<br />

salute, quel tanto che permetta a tanti protagonisti<br />

in maglia biancoverde di tornare su livelli fisici<br />

competitivi, ma purtroppo saldare <strong>il</strong> conto<br />

con la sfortuna non è mai una questione né aritmetica,<br />

né improntata a considerazioni di equità<br />

circa la frequenza e la gravità degli infortuni.<br />

Quello che è importante è comunque vedere una<br />

reazione positiva alle difficoltà e questa, fuori da<br />

ogni dubbio, c’è stata ed i risultati sono davanti<br />

agli occhi di tutti.<br />

Dobbiamo dare atto alla società di essersi<br />

mossa con tempestività e soprattutto centrando<br />

obiettivi qualitativamente apprezzab<strong>il</strong>i, in un contesto<br />

non ricco di grandi individualità.<br />

Negli ultimi giorni di regular season quasi<br />

tutte le maggiori squadre del campionato, da Treviso<br />

a M<strong>il</strong>ano, sono tornate sul mercato per coprire<br />

qualche buco nei propri organici, ma oltre<br />

alla considerazione che quello che si era aperto<br />

nel roster senese non era un buco, ma bensì una<br />

autentica voragine, ce n’è un altro aspetto che è<br />

importante valutare ed è quello del riferimento<br />

La squadra esce<br />

dall’emergenza<br />

con rinforzi mirati<br />

eguarda<br />

con fiducia agli<br />

imminenti playoff<br />

MAURO BINDI<br />

41<br />

basket<br />

MPS, un mix<br />

di esperienza<br />

e gioventù<br />

temporale nel quale la società mensanina ha<br />

posto rimedio ai problemi di organico, rispetto a<br />

chi ha atteso la fine dei vari campionati per tamponare<br />

qualche lacuna.<br />

La migrazione di fine campionato, o per meglio<br />

dire di fine regular season, è uno dei fatti<br />

emergenti e ormai assodati del “nuovo corso” del<br />

basket italiano ed europeo, un prolungamento<br />

stagionale per chi fuori dai giochi per la conquista<br />

dei rispettivi campionati di appartenenza o<br />

fuori dai giochi interni della propria squadra, va<br />

cercare altrove una manciata di soldi e soprattutto<br />

di future opportunità d’ingaggio.<br />

È stato un mercatino marginale come movimenti<br />

e importanza degli stessi fino ad oggi, nella<br />

stagione in corso invece <strong>il</strong> fenomeno si è fatto più<br />

corposo, ma rimane sempre <strong>il</strong> dubbio di una validità<br />

tecnica tutta da verificare, anche perché normalmente<br />

soggetti in grado di poter realmente<br />

cambiare in corsa gli equ<strong>il</strong>ibri di una squadra non<br />

ce ne sono normalmente molti.<br />

In questo panorama sicuramente in evoluzione,<br />

soprattutto sotto l’aspetto della mentalità dei<br />

giocatori, oggi più propensi ad accettare rapporti<br />

anche di brevissima durata e delle stesse società<br />

che non vogliono lasciare nulla di intentato nella<br />

rincorsa dei propri obiettivi, si inquadra la realtà<br />

di una squadra come la Mens Sana che si è trovata<br />

a gestire nell’arco dell’ultimo mese e mezzo<br />

una serie di problematiche che ne hanno rivoluzionato<br />

l’organico in lungo e largo, con la necessità<br />

di dover cercare in un “pozzo” né profondo,<br />

né capiente, le soluzioni per non gettare al vento<br />

un’intera stagione.<br />

Quel mese e mezzo di anticipo con <strong>il</strong> quale la<br />

società biancoverde ha dovuto cominciare la sua<br />

cerca, non è marginale, ha voluto dire anticipare<br />

i tempi rispetto al momento diventato ormai accettato<br />

dei r<strong>il</strong>asci consensuali da parte di alcune<br />

squadre, ha voluto dire soprattutto operare su di<br />

un mercato ancora più ristretto e questo alla luce<br />

dello scenario senese all’indomani dell’ultima partita<br />

disputata da Carlton Myers, che ha segnato<br />

una svolta tecnica all’interno della squadra, è<br />

stato un indubbiamente un problema aggiuntivo.<br />

Oltretutto l’uscita della guardia riminese è<br />

coincisa anche con l’inizio di un travagliatissimo<br />

periodo contraddistinto dall’accavallarsi di infortuni<br />

fortemente penalizzanti per i giocatori coinvolti<br />

e quindi per la squadra, e ciò ha voluto dire<br />

gettarsi in un mare sconosciuto dove, come ha ri-<br />

cordato Ferdinando Minucci, dopo diverso tempo<br />

non sono stati gli agenti a proporre <strong>il</strong> fantomatico<br />

affare, ma bensì la volontà e le capacità del<br />

caso a favorire qualche affare.<br />

Intuizioni sulle quali spesso si sono concentrate<br />

le attenzioni di più squadre e quindi in un sim<strong>il</strong>e<br />

contesto <strong>il</strong> record finale di Siena assume una<br />

sua r<strong>il</strong>evanza assoluta, una sola sconfitta nelle ultime<br />

otto partite, maturata oltretutto a Bologna,<br />

contro un avversario dalle ovvie motivazioni e con<br />

una squadra senese a quel tempo priva di quello<br />

smalto fisico e mentale rispetto al quale si nutrivano<br />

i dubbi più pesanti.


42<br />

basket<br />

Ci piace sottolineare l’affermazione “a quel<br />

tempo”, perché a dispetto di appena un mese e<br />

mezzo fa, lo scenario è assolutamente cambiato,<br />

non certo in meglio sotto l’aspetto della salute dei<br />

giocatori, tuttora deficitaria, ma perché è completamente<br />

mutato l’aspetto morale della vicenda,<br />

con la constatazione di un entusiasmo rigenerato<br />

e tanta voglia di giocarsi le proprie<br />

opportunità con ritrovata convinzione.<br />

Al di là dei meriti tecnici dei vari Hafnar, Petrovic,<br />

Jackson e perché no, Eze, che sono inconfutab<strong>il</strong>i,<br />

la ventata di novità si sente proprio nella<br />

sensazione di essersi scrollati di dosso quell’insostenib<strong>il</strong>e<br />

pesantezza che si percepiva a livello emotivo<br />

sulla squadra, oggi reattiva e soprattutto rivitalizzata<br />

da una fiducia che progressivamente<br />

aveva abbandonato molti dei suoi componenti e soprattutto<br />

tutto <strong>il</strong> gruppo nel suo insieme.<br />

A risentirne positivamente anche i cosiddetti<br />

vecchi, tra i quali fa veramente piacere sottolineare<br />

l’importanza del recupero di Giacomo Galanda<br />

ed <strong>il</strong> ruolo assunto da Roberto Chiacig in<br />

questa fase di pericoloso passaggio dalla vecchia,<br />

alla nuova identità.<br />

Certo quello che colpisce è la ventata di “sana<br />

salute” portata dai nuovi, consistenti ed esuberanti,<br />

in un contesto incredib<strong>il</strong>e di sfortune varie.<br />

Salutiamo Vanterpool, campione in campo ed<br />

anche fuori, <strong>il</strong> cui attaccamento alla causa biancoverde<br />

in qualche momento forse gli ha fatto commettere<br />

anche qualche errore nel scorso della sta-<br />

gione, ma la sua partecipazione è importante,<br />

anche ora che <strong>il</strong> ginocchio lo ha tradito per la<br />

parte rimanente della stagione, nell’augurio di<br />

poterlo avere pronto all’inizio del prossimo campionato<br />

ad onorare l’ultimo anno del biennale sottoscritto<br />

alla fine del trionfale torneo scorso.<br />

Intanto facciamo i conti su di un Gregor Hafnar<br />

che ha sempre goduto di buona considerazione,<br />

ma che mai ha potuto proporsi a livelli qualitativi<br />

quali oggi gli offre la Montepaschi e occorre<br />

evidenziare come lo sloveno abbia risposto a questa<br />

sfida offrendo non solo una concreta esuberanza<br />

fisica, ma anche un atteggiamento estremamente<br />

positivo, contraddistinto dalla capacità<br />

di inserirsi nella squadra con molta intelligenza e<br />

personalità, tanto da diventarne già un punto di<br />

riferimento importante, addirittura essenziale in<br />

chiave difensiva, per gli equ<strong>il</strong>ibri ridisegnati da<br />

Carlo Recalcati.<br />

Accanto a lui un Petrovic ancora più debordante<br />

dal punto di vista fisico, un giocatore abituato<br />

ai livelli di gioco di Eurolega e che risulta avere<br />

una multidimensionalità derivante proprio dalla<br />

grande consistenza fisica e anche dall’interpretare<br />

un basket fatto chiaramente di molta vigoria e<br />

ritmo ed anche di iniziative che con <strong>il</strong> passare dei<br />

giorni sono sempre più intuib<strong>il</strong>i anche dai suoi compagni<br />

di squadra, che cominciando a conoscerlo,<br />

seguono le sue scorribande in mezzo all’area avversaria<br />

per ricevere degli scarichi ottimali.<br />

Strappato a M<strong>il</strong>ano, piccola vittoria nella vittoria<br />

nei confronti del club che sta a molto a cuore<br />

allo “squalo” Galliani, al quale Siena quest’anno ha<br />

regalato non poche delusioni, Petrovic è giocatore<br />

dall’ut<strong>il</strong>ità inconfutab<strong>il</strong>e, è capace di dare una<br />

mano reale a rimbalzo ed è proponib<strong>il</strong>e in difesa<br />

anche sui 4, mentre in attacco, oltre alle considerazioni<br />

già fatte, può sommare un tiro da tre<br />

punti, forse non molto fluido nel suo movimento<br />

di esecuzione, ma comunque da non sottovalutare,<br />

perché in carriera ha già dimostrato di poter<br />

far molto male anche sul perimetro.<br />

Il più sconosciuto dei nuovi era David Lee<br />

Jackson, accreditato di una esperienza europea<br />

insignificante alla corte di Ergin Ataman durata 4<br />

partite di Eurolega e da una buona carriera a livello<br />

CBA. La scoperta è stata quella di un giocatore<br />

forse non al top fisico, ma che ha le caratteristiche<br />

per le quali la Montepaschi si è messa<br />

sulle sue tracce, cioè una pericolosità perimetrale<br />

concreta, ma oltre a ciò l’ex Sioux Falls Skyforce<br />

ha evidenziato buone caratteristiche di passaggio<br />

ed una disponib<strong>il</strong>ità anche in chiave difensiva che<br />

può crescere con la forma fisica e la conoscenza<br />

del basket italiano.<br />

Intanto è intuib<strong>il</strong>e come Jackson sia uno di<br />

quei giocatori che diventano devastanti quando<br />

trovano la giornata ed <strong>il</strong> momento propizio all’interno<br />

della gara per segnare con continuità da distanze<br />

inusuali rispetto alle nostre abitudini, in<br />

più però ha già dimostrato di non disdegnare <strong>il</strong><br />

gioco in velocità, una riscoperta questa del gioco<br />

in transizione, importante per la squadra senese,<br />

che tra le buone notizie di questo periodo deve<br />

annotare anche la sua accresciuta solidità sotto<br />

canestro e principalmente a rimbalzo.<br />

In questo senso l’arrivo del tanto sospirato<br />

passaporto a Benjamin Eze è stata la migliore delle<br />

opportunità che si sono offerte in questa parte finale<br />

di regular season alla Montepaschi. Il neo italiano<br />

sprizza atletismo e entusiasmo da tutti i pori,<br />

una esuberanza fisica non fine a se stessa, che<br />

passa sulla testa degli avversari come una grandinata<br />

e questi dimostrano di temere le sue lunghe<br />

braccia, i suoi muscoli incontenib<strong>il</strong>i e soprattutto <strong>il</strong><br />

suo tempismo, che veramente per certi frangenti<br />

di gara annebbia la vista a tutti gli avversari.<br />

Quello che riesce a produrre Eze in certi momenti<br />

delle partite è veramente incredib<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> canestro<br />

senese diventa quasi invalicab<strong>il</strong>e e l’entusiasmo<br />

che riesce a generare intorno è realmente<br />

contagioso e non c’è nulla di meglio quando l’esaltazione<br />

centuplica le tue forze e distrugge le<br />

certezze degli avversari.<br />

Logicamente ancora <strong>il</strong> rendimento di Eze è<br />

fatto di picchi e qualche caduta di tensione, ma la<br />

sua consistenza ha già fatto segnare dei consistenti<br />

passi in avanti e questo aspetto forse agevola<br />

anche <strong>il</strong> compito di Recalcati nell’ottica del recupero<br />

di tutti gli effettivi a sua disposizione e dell’inevitab<strong>il</strong>e<br />

problema di soprannumero che si crea nel<br />

roster, principalmente alla voce comunitari.<br />

Con un Chiacig che ci auguriamo di ritrovare<br />

dopo l’infortunio sui livelli di questi ultimi mesi,<br />

con un Eze già insostituib<strong>il</strong>e, con Galanda in evidente<br />

crescita ed un Kakiouzis, per cui vale lo<br />

stesso augurio fatto per Chiacig, <strong>il</strong> candidato alla<br />

tribuna diventa Rentzias, anche lui condizionato<br />

da un infortunio, ma soprattutto da un rendimento<br />

che non è mai veramente decollato nel<br />

corso dell’intera stagione.<br />

Centrato l’obiettivo Eurolega, ora c’è da tentare<br />

l’impresa più diffic<strong>il</strong>e che corrisponde alla difesa<br />

del titolo conquistato un anno fa, un compito<br />

diffic<strong>il</strong>e, che passa con ogni probab<strong>il</strong>ità da una<br />

duplice vittoria esterna su campi come Bologna e<br />

Treviso, non prima di aver regolato la pratica Lottomatica<br />

Roma di un Pesic che da vecchio volpone<br />

qual’è, ha già cominciato a lavorare psicologicamente<br />

la serie, professando una sfiducia di<br />

facciata nei confronti dei suoi uomini, ma coltivando<br />

ovviamente le proprie speranze.<br />

Per provare l’impresa possiamo fare affidamento<br />

sull’entusiasmo dei nuovi e la ritrovata<br />

convinzione dei vecchi e sulla considerazione che<br />

gli avversari, per quanto temib<strong>il</strong>i, sono ampiamente<br />

alla portata senese, con un dubbio interno<br />

legato a come i molti infortunati usciranno dai rispettivi<br />

problemi. Intanto una conferma c’è già.<br />

Anche in questa occasione Carlo Recalcati è riuscito<br />

a superare una situazione estremamente<br />

complessa ed intrigata con la forza delle sue scelte<br />

e della sua caparbietà. Ma non è tutto, soprattutto<br />

oggi che ancora la storia del campionato<br />

deve essere scritta nelle sue pagine più importanti,<br />

ma rispetto alla sua storia è già un segno di<br />

continuità, che intanto ci deve far apprezzare gli<br />

sforzi della società che ha supportato le sue scelte<br />

e dall’altra ci dà una convinzione in più alla vig<strong>il</strong>ia<br />

della volata finale. ■


Sei vittorie consecutive per iniziare, cinque<br />

quelle messe in f<strong>il</strong>a per chiudere la regular season.<br />

Sono le due più consistenti serie positive<br />

collezionate dalla squadra campione in carica.<br />

Momenti d’oro che nascono da situazioni e<br />

squadre molto differenti. Quella che ha iniziato<br />

in quinta la stagione è la Montepaschi stra-favorita<br />

secondo tutti gli addetti ai lavori. Quella<br />

che, sulla carta, doveva dominare in Italia. Nel<br />

mezzo ci sono i ben noti problemi di equ<strong>il</strong>ibrio,<br />

la rinuncia a Myers e l’immane serie degli infortuni.<br />

Poi di nuovo una Montepaschi vincente.<br />

Questo lo dicono i numeri, al di là di sensazioni<br />

soggettive o parziali. Che al processo di rinascita<br />

abbiano partecipato anche i volti nuovi<br />

è infine ben più di una sensazione. Hafnar, Petrovic,<br />

Jackson e <strong>il</strong> finalmente italiano Eze<br />

hanno fornito al gruppo quella scossa di entusiasmo<br />

che ha di fatto simulato l’inizio di una<br />

nuova stagione. A loro va dunque riconosciuto<br />

un indubbio merito morale. Adesso la squadra<br />

deve confermarsi a quei livelli di reattività, aggiungendo<br />

la continuità e la sagacia tecnica che<br />

l’anno scorso permisero <strong>il</strong> grande slam nei playoff.<br />

I nuovi inserimenti hanno mostrato di essere<br />

qualcosa in più di un’iniezione di fiducia. E<br />

le loro doti tecniche si stanno già delineando all’interno<br />

del progetto che Recalcati ha sapientemente<br />

modificato in corsa. Per tutti si tratta<br />

anche di una sorta di prova per assicurarsi <strong>il</strong> futuro.<br />

Sulla carta infatti solo Eze, in virtù anche<br />

del suo passaporto, ha la quasi certezza di restare<br />

a Siena. Gli altri tre sanno invece di giocarsi<br />

sì uno scudetto, ma anche la possib<strong>il</strong>ità di<br />

essere confermati in una squadra di primo livello<br />

in Italia e in Europa. Ciò che offre Hafnar<br />

in chiave play-off è già chiaro. E’ di fatto <strong>il</strong> giocatore<br />

che si è mostrato maggiormente pronto<br />

alle rinnovate responsab<strong>il</strong>ità. Forte dell’esperienza<br />

italiana ad Avellino, e di un buon numero<br />

di altri campionati disputati in giro per l’Europa,<br />

è diventato da subito uomo da quintetto.<br />

A Siena è stato subito visto di buon occhio, in<br />

quanto per caratteristiche fisiche e tecniche ricorda<br />

da vicino l’amato Gorenc. Rispetto a lui<br />

ha forse qualcosina in meno in fase conclusiva.<br />

Ma in compenso è un difensore di prima levatura,<br />

l’unico in grado di sostituire Zukauskas,<br />

prendendosi in cura ogni volta l’esterno avversario<br />

maggiormente pericoloso. In attacco poi<br />

forza meno del buon vecchio Boris. Ma, come<br />

già sperimentato in gare giocate punto a punto,<br />

non ha paura di prendersi tiri decisivi, malgrado<br />

sia uno degli ultimi arrivati. Tutto questo fa<br />

di Gregor, <strong>il</strong> più vecchio dei nuovi. Tanto per<br />

dire che è l’uomo su cui Recalcati può fare maggiore<br />

affidamento. Sta crescendo di giorno in<br />

giorno la considerazione intorno a Petrovic.<br />

L’acquisto forse più prestigioso sulla carta, sta<br />

mostrando anche nei fatti di meritare attenzione.<br />

Il serbo-greco è un tre, che Recalcati usa<br />

anche da quattro come arma tattica. Difensore<br />

discreto, anche se non ai livelli di Minda, si fa<br />

I nuovi Hafnar,<br />

Petrovic, Jackson<br />

ed Eze<br />

hanno portato<br />

nella squadra<br />

una ventata<br />

di freschezza<br />

FABIO FINESCHI<br />

apprezzare soprattutto per <strong>il</strong> grande lavoro che<br />

svolge negli spazi. Di sicuro è giocatore che si<br />

esalta in campo aperto. Ma ha una serie di movimenti<br />

e un senso della posizione, che gli permettono<br />

di sfruttare ogni pertugio. Ottimo<br />

dunque a rimbalzo, sfrutta questa sua caratteristica<br />

anche per trovare la maggioranza dei<br />

suoi punti. Lui che non è un vero tiratore viaggia<br />

con ottime medie da due. Proprio perché si<br />

sta prendendo solo le sue conclusioni, costruite<br />

sulla velocità e <strong>il</strong> tempismo. Il tiro non fa invece<br />

difetto a David Jackson. Di fatto <strong>il</strong> più dotato<br />

tecnicamente fra i quattro. Ma probab<strong>il</strong>mente<br />

anche <strong>il</strong> giocatore che più deve essere inserito in<br />

una realtà totalmente estranea, quello che<br />

resta maggiormente da scoprire. Quattro<br />

scampoli di gara con l’Ulker non cambiano di<br />

fatto molto per questo neofita del basket europeo.<br />

Esternamente colpisce per la sua disponib<strong>il</strong>ità,<br />

evidentemente pure lui convinto di gio-<br />

carsi una grande occasione. Ha poco tempo per<br />

adattarsi alla nuova realtà. A suo favore gioca<br />

in particolare <strong>il</strong> tiro. Mentre le doti di penetratore<br />

e di difensore restano da testare. Il più<br />

noto ai senesi è ovviamente Eze. Anche se quello<br />

del campionato sembra un giocatore un po’<br />

diverso rispetto a quello visto in Eurolega. Il<br />

quoziente di difficoltà del torneo è un po’ più<br />

basso, ma indubbiamente lo stesso Ben ha fatto<br />

passi in avanti. Le sue doti verticali lo rendono<br />

devastante in difesa. Dove sta viaggiando a un<br />

ritmo di stoppate da dominatore del campionato.<br />

Miglioramenti evidenti anche a rimbalzo.<br />

In attacco è prontissimo alla schiacciata, ma<br />

deve ancora crescere. Il suo tallone di Ach<strong>il</strong>le<br />

restano i liberi , malgrado quei due segnati a<br />

M<strong>il</strong>ano, e rivelatisi decisivi per <strong>il</strong> terzo posto. ■<br />

Due degli ultimi acquisti: Petrovic (a sinistra) ed Hafnar.<br />

basket<br />

La Mens Sana<br />

cala <strong>il</strong> poker<br />

43


tiri liberi<br />

Se l’Eurolega vi sembra poco<br />

Antonio Tasso<br />

Et vo<strong>il</strong>a!... Quando le più nere previsioni si<br />

affollavano intorno ai destini della Beneamata<br />

in biancoverde, quando i più foschi scenari<br />

delineavano un b<strong>il</strong>ancio sportivo in rosso<br />

della squadra scudettata, quando la più cupa<br />

dis<strong>il</strong>lusione aveva preso campo fin nell’animo<br />

dell’ultimo, inguarib<strong>il</strong>e affezionato mensanino,<br />

con un “coup de foudre” degno delle migliori<br />

messe in scena mozzafiato, la Mensanona che<br />

nel cuor ci sta va a vincere sette delle ultime<br />

otto partite giocate, sbanca la M<strong>il</strong>ano dei m<strong>il</strong>iardi<br />

e della moda e, con <strong>il</strong> terzo (o secondo)<br />

posto nella regular season, conquista per la<br />

quarta volta in quattro campionati l’Eurolega.<br />

E tutto questo in attesa di giocarsi lo scudetto<br />

che, volenti o nolenti, ancora campeggia<br />

sulle nostre canotte perché….i campioni d’Italia<br />

siamo noi! E perché mai tarparsi le ali di un<br />

sogno che potrebbe ancora ripetersi?<br />

Intanto, Eurolega!<br />

Ma ci pensate: quattro partecipazioni in<br />

quattro anni, due final four, un terzo ed un<br />

quarto posto e, l’anno che sembra essere andata<br />

peggio, ancora fra le “top sixteen”, in una<br />

stagione nella quale non ci saranno squadre<br />

italiane a Mosca, né Treviso né Bologna o, tantomeno<br />

(ci mancava anche questa!) Pesaro.<br />

Eppure, nessuna di queste altre “consorelle”<br />

ha sinora parlato di b<strong>il</strong>ancio deficitario: è vero,<br />

Treviso ha vinto la Coppa Italia ma noi s’è vinto<br />

la Supercoppa e proprio contro di loro, non ce<br />

lo dimentichiamo! L’anno scorso una città,<br />

Cantù, impazzì per quasi una stagione gloriandosi<br />

della stessa Supercoppa che noi abbiamo<br />

vinto a settembre e che –ingrati!!- abbiamo<br />

già scordato…<br />

Ma l’avete vista la faccia di Galliani al Palalido<br />

dopo i tiri di Beniamino Eze?? Due batoste<br />

in una settimana da parte della stessa città di<br />

provincia devono essere state davvero troppo<br />

per lo “Zio Fernsten” m<strong>il</strong>anista ed <strong>il</strong> ghigno terreo<br />

ne denotava tutta la rabbia.<br />

Niente, comunque, a confronto con quella<br />

dello “st<strong>il</strong>ista principe” che, fino a cinque minuti<br />

dalla fine, in piedi e con la mano fasciata<br />

(forse un vezzo, una nuova moda o un problema<br />

come un mortale qualunque?) non la smetteva<br />

di sbracciarsi incitando tutta la claque meneghina<br />

a festeggiare una vittoria… mancata!<br />

E <strong>il</strong> “Sor Gino”??.... Distrutto, imbalsamato<br />

nel ghigno termale che da anni gli percorre la<br />

“facies”, a lamentarsi (loro!!!) dell’arbitraggio.<br />

Quell’arbitraggio che, a dirla tutta, era stato<br />

manovrato fino all’ultimo giorno ut<strong>il</strong>e cambiando<br />

un signor fischietto già designato!!!!<br />

Ma lasciamo perdere.<br />

Noi si va in Europa, ancora una volta, per<br />

diritto acquisito. Loro –la M<strong>il</strong>ano che già tutti<br />

avevano dato per “europea”, da Pittis (e ti<br />

credo, è m<strong>il</strong>anese nell’anima) al signor Flavio<br />

che era quasi….Tranqu<strong>il</strong>lo del risultato delle<br />

scarpette rosse e si poteva anche permettere<br />

battute sui passaggi a…Recalcati, a tutto lo<br />

studio televisivo di Sky eccezion fatta per <strong>il</strong><br />

buon Davide Pessina che da queste parti c’è<br />

stato, ci s’è trovato bene e conosce quale sia<br />

lo spirito mensanino- loro, dicevo, per <strong>il</strong> momento<br />

sono a casa e se vogliono “europeizzarsi”<br />

devono pagare i diritti alla Virtus di Bologna<br />

o….(mi vien che ridere) vincere lo<br />

scudetto!!!<br />

Come canta la curva?? “Siamo qua, siamo<br />

qua, se volete se volete siamo qua!!”….<br />

Gli Juniores di Pianigiani, Griccioli e Oldoini<br />

(ma anche di B<strong>il</strong>li, Menghetti, Pippo Borghi<br />

e Bencardino e, perché no?, Beppe Galasso)<br />

le stanno suonando di brutto a tutti, in Italia,<br />

ma anche i visitatori stranieri che toccano i<br />

parquet del Bel Paese, quando c’è la Mens<br />

Sana dei giovani, pagano dazio.E lo pagano<br />

caro e ci restano male…<br />

A Rho, in quel di Lombardia (ma lo sapete<br />

che c’è nato Letterio Visigalli?), va in scena<br />

uno dei tornei giovan<strong>il</strong>i più prestigiosi d’Europa:<br />

vengono squadre dall’Est e dall’Ovest, dall’Italia<br />

e dall’estero; c’ è Kiev, c’è Bologna, c’è<br />

Boston c’è –udìte udìte- Mosca , i giovani del<br />

CSKA, onusti di gloria e fama, pieni di attenzioni<br />

e riguardi da parte della stampa e degli<br />

organizzatori in quantochè –praticamente-<br />

Campioni d’Europa l’anno scorso a Tel Aviv.<br />

Ci sono, naturalmente, anche i nostri, ma<br />

dopo <strong>il</strong> girone di qualificazione e nonostante le<br />

prove date la previsione degli esperti è unanime:<br />

Mosca è imbattib<strong>il</strong>e, la più forte in assoluto<br />

e giù –bla bla bla- a parlare dei campioncini<br />

dell’Armata Rossa, della loro statura, della loro<br />

classe infinita, del loro strapotere.<br />

Lo stesso sito internet del CSKA –quello in<br />

russo però perché l’altro in inglese è molto soft<br />

e asettico- tesse già da tempo le lodi infinite di<br />

una squadra pressochè invincib<strong>il</strong>e, superiore a<br />

tutti ed i tifosi russi, nel loro forum, non fanno<br />

altro che contare le vittorie che mancano per<br />

aggiungere un altro prestigioso trofeo ad una<br />

bacheca infinitamente ricca di cimeli. “Battuta<br />

Kiev, battuta squadra italiana MONTEPASKI,<br />

battuta Boston la finale sarà uno scherzo. Chi<br />

è <strong>il</strong> Montepaski?? Nessuno davanti a noi, onorata<br />

ARMIA!”..<br />

E invece gli Juniores biancoverdi gli fanno<br />

lo sgambetto e che sgambetto! Si vince ai supplementari<br />

e si rimanda a casa una squadra<br />

praticamente imbattib<strong>il</strong>e che partecipa solo<br />

per vincere, che vuole vincere ancora al torneo<br />

europeo di Mosca..<br />

I tifosi russi, nel loro forum internet, sono<br />

sconcertati: tanta era stata la boria e la baldanza<br />

dopo la vittoria con Boston, tale la sicumera<br />

prima della finale –per loro già vinta- e<br />

tanta e tale è la delusione dopo la sconfitta. La<br />

cronaca sembra un bollettino di battaglia: “abbiamo<br />

perso con gli italiani (sì la MONTEPA-<br />

SKI!) torniamo a casa a preparare <strong>il</strong> torneo im-<br />

portante di Mosca” E quello di Rho che, fino al<br />

giorno prima, era un “Torneo Prestigioso”,<br />

come d’incanto –vo<strong>il</strong>a- declassato a “preparazione”<br />

del “Vero” Torneo con la T maiuscola,<br />

quello da vincere in casa. Stop.<br />

L’hanno presa davvero male: peggio<br />

–forse- del Sor Gino, di Galliani e di<br />

Giorgio”st<strong>il</strong>e”Armani, dopo i tiri liberi di “Faccetta<br />

Nera” Beniamino Eze, se è vero, com’è<br />

vero, che Bazarevich (sì proprio lui) nel salutare<br />

gelidamente i nostri ha sib<strong>il</strong>ato:”Vi aspettiamo<br />

a Mosca!”<br />

L’occhio era gelido, la mano durissima, <strong>il</strong><br />

baffetto scivolante alla “tatara”…<br />

Stalin o Berija non avrebbero potuto far<br />

meglio, ma Griccioli non crolla: “Ci vediamo a<br />

Mosca!!” e via a festeggiare!<br />

Una signora, amica da una vita, che per una<br />

vita ha legato i suoi destini domenicali al<br />

basket mensanino, davanti all’infinita serie di<br />

infortuni che hanno falcidiato la squadra del<br />

Charlie negli ultimi tempi, disperata mi ferma e<br />

mi fa: “ Lo vedi??? Lo dicevo io che la colpa è<br />

stata tutta nel prendere Lui!..”<br />

Lui, naturalmente, è <strong>il</strong> Carlton –ora spagnolo-<br />

scommessa estiva della Società.<br />

Trasecolo, perché non mi pare esistere relazione<br />

di sorta fra <strong>il</strong> “portabandiera di Sidney”<br />

e gli infortuni di Minda, Kakkio, Vanterpool,<br />

Ghiaccio etc etc…<br />

Cerco chiarimenti: “Come no!.. È la Maledizione<br />

di Myers che ci ha colpito! La sua Vendetta<br />

dopo l’addio!...Non bisognava confondercisi<br />

con uno come quello!!!”<br />

Carlton – Montezuma mi sembra un’equazione<br />

azzardata ma, nella mente sui generis<br />

delle tifose, a passare dalle stelle alle stalle ci<br />

vuole un niente.<br />

E pensare che la signora in questione era<br />

stata una delle più estasiate dal “molleggiato”:<br />

“Con quel fisico…quel sorriso…che bel ragazzo!!!”<br />

–questo a settembre, ora, l’anatema del<br />

riminese ha colpito la Mens Sana e tutti i mali<br />

provengono dalla sua maledizione: roba che <strong>il</strong><br />

Carlton ci riderebbe su per un anno intiero..<br />

Proprio <strong>il</strong> fisico e gli apprezzamenti della signora<br />

mi suggeriscono un diversivo: “Ma hai<br />

mai visitato <strong>il</strong> sito internet di Vlado Petrovic?<br />

Guardalo, è interessante, per una come te!”<br />

Evidentemente avevo colpito, o meglio ha<br />

colpito Vladimir Petrovic con le sue foto seminudo<br />

in internet: la signora non pensa più alle<br />

jatture Myersiane e non fa altro che dire:“ Però,<br />

Petrovic, con quel fisico…con quel<br />

sorriso…che bel ragazzo!!!”<br />

Volete provare anche voi?? Ci vuole poco e<br />

vi passano i pensieri:<br />

www.vladimir-petrovic.com<br />

Ah, dimenticavo: Vlado sa anche giocare a<br />

basket, eccome! Per referenze chiedere a Pesaro.<br />

■<br />

45


46<br />

basket<br />

La squadra<br />

di Pianigiani batte<br />

i giovani moscoviti<br />

al Torneo di Rho<br />

che premia<br />

Datome come<br />

miglior giocatore<br />

STEFANO FINI<br />

Gli Junior biancoverdi<br />

prendono le misure<br />

al CSKA<br />

Questa volta non ci sono né “se” né “ma”;<br />

all’ International Meating Victor Basket di Rho<br />

gli juniores della Montepaschi si sono imposti<br />

vincendo un torneo tanto importante e significativo<br />

quanto bello ed entusiasmante. I giovani<br />

biancoverdi hanno battuto in finale <strong>il</strong> Cska di<br />

Mosca considerata, da tutti gli addetti ai lavori,<br />

la più forte squadra junior d’ Europa. Il livello<br />

del gioco è stato medio-alto grazie ad un<br />

buon numero di giovani interessanti ed alla<br />

presenza di tecnici preparati. Su tutti due<br />

nomi: Luigi Datome (giocatore), Simone Pianigiani<br />

(coach).<br />

Datome è stato semplicemente strepitoso;<br />

ha realizzato, nella finale contro <strong>il</strong> Cska di<br />

Mosca, 29 punti con canestri fatti da oltre 7<br />

metri, con schiacciate, stoppate, assist e tutto<br />

quello che di meglio <strong>il</strong> repertorio del basket<br />

può offrire. Se “grande” è stato Datome nel<br />

contesto degli atleti, altrettanto lo è stato <strong>il</strong><br />

tecnico della Montepaschi Simone Pianigiani,<br />

che ha saputo creare non poche difficoltà tecnico-tattiche<br />

ad una squadra super-attrezzata,<br />

super-selezionata ed altrettanto ben condotta<br />

come <strong>il</strong> Cska di Mosca.<br />

Gli junior dalla Montepaschi erano stati<br />

battuti di 11 punti nel girone di<br />

qualificazione dagli stessi moscoviti<br />

a seguito di una partita discontinua<br />

nel punteggio e nel gioco: da -<br />

18 del 2° quarto siamo passati al<br />

-8, fino al definitivo -11. La finale<br />

ha avuto, invece, un andamento<br />

costante con le due squadre che<br />

hanno lottato punto a punto per<br />

l’intero incontro conclusosi a favore<br />

dei senesi (69-67) dopo un<br />

tempo supplementare. Dei giovani<br />

mensanini, oltre alla prestazione<br />

“sopra le righe” di Da tome, meritano<br />

di essere menzionati un po’<br />

tutti poiché una grande prestazione<br />

nel basket è sempre <strong>il</strong> risultato<br />

di un atteggiamento collettivo positivo.<br />

Comunque vorremmo ricordare<br />

le tre invenzioni decisive nel<br />

finale gara di Circosta, come la tripla<br />

messa nel supplementare da Cigliani,<br />

ab<strong>il</strong>e anche nel caricare di<br />

falli gli avversari; vorremmo ricordare<br />

anche l’apporto fondamentale<br />

che ha avuto sotto le plance Ammanato<br />

nel contenere i lunghi del<br />

Cska (Kashirov 214 cm, Astaflev<br />

211 cm, Nelyubov 207 cm, Voron<br />

208 cm) riuscendo anche a realizzare<br />

ben 10 punti comprensivi di<br />

una tripla. Un discorso a parte lo<br />

vorremmo fare su l’altro giovane<br />

pivot mensanino Eliantonio a seguito<br />

dell’ottima prestazione for-<br />

nita nel quarto di finale contro Gumenyuk<br />

Roman, pivot di 220cm del Kiev, che <strong>il</strong> bravo<br />

Giacomo ha saputo contenere pur non riuscendo<br />

mai a vederlo in faccia (data l’altezza).<br />

Fra le altre squadre, molte e qualificate,<br />

che hanno preso parte all’International di Rho<br />

diversi sono stati i giovani che si sono ben<br />

comportati: dalle dinamiche guardie di Boston,<br />

Lakitis e Montrel, a quella esplosiva del Partizan<br />

Belgrado, Paunic, vincitore della gara delle<br />

schiacciate della passata edizione: da Fabler,<br />

buon tiratore da tre dell’Alba Berlino, al play<br />

del Cska, Urazmanov, unico piccolo in una<br />

squadra di giganti.<br />

Delle altre squadre italiane c’è veramente<br />

poco da dire, dato che la talentuosa Lauretana<br />

Biella non ha superato <strong>il</strong> girone di qualificazione<br />

e la Robur Varese, priva di Rosignioli, si è<br />

dovuta accontentare del 6° posto.<br />

Come al recente torneo internazionale di<br />

Lissone, anche in questo di Rho, ha fatto da cornice<br />

alla manifestazione un “All Stars Game”<br />

comprendente la gara di tiro da tre punti, vinta<br />

da Iliya Gusev (Cska) con gli stessi canestri realizzati<br />

da Valerio Circosta (Montepaschi) ma in<br />

tempo inferiore (6 secondi), ed una gara di<br />

schiacciate vinta dall’ala di 206cm Yaroslav Korolev,<br />

ottimo giocatore totale del Cska, che ha<br />

effettuato “l’affondo a canestro” dopo aver saltato<br />

sopra a due compagni. Sempre in questo<br />

contesto, più spettacolare che agonistico della<br />

manifestazione, Luigi Datome è stato premiato<br />

come <strong>il</strong> miglior giocatore del torneo.<br />

Prima di partecipare a questo Trofeo, i giovani<br />

del Cska Mosca avevano effettuato diverse<br />

partite in Spagna, confrontandosi e vincendo,<br />

sempre nettamente (dai 20 ai 30 punti),<br />

con tutte le maggiori formazioni giovan<strong>il</strong>i iberiche;<br />

la sconfitta nella finale del “Trofeo Garugo”<br />

a Rho è stata, per loro, un evento sportivo<br />

negativo molto pesante. Gli junior del<br />

Cska avranno l’opportunità di rifarsi a Mosca<br />

in occasione del più importante Torneo giovan<strong>il</strong>e<br />

stagionale, <strong>il</strong> “Kamkabel Tournament”, che<br />

si disputa in concomitanza delle final four di<br />

Eurolega. Per i giovani mensanini di Pianigiani<br />

ripetersi sarà diffic<strong>il</strong>e....diffic<strong>il</strong>e ma non impossib<strong>il</strong>e.<br />


Chi sono<br />

e quali ambizioni hanno<br />

le otto squadre promosse<br />

ai playoff 2004-2005<br />

LUCA BIANCHIN<br />

Diciamoci la verità: i playoff 2004 passeranno<br />

alla storia come i più noiosi dell’era moderna,<br />

oltre che i primi a premiare Siena e la<br />

sua Mens Sana. Se avete dei dubbi in merito<br />

non dimenticate che, mentre in città si festeggiavano<br />

Andersen e compagni, nel resto d’Italia<br />

andavano in scena serie di playoff rigorosamente<br />

chiuse, tra gli sbadigli collettivi, sul 3-0.<br />

L’unica eccezione fu <strong>il</strong> quarto di finale tra Pesaro<br />

e Napoli, vinto solo nella decisiva gara5 da<br />

una Scavolini che, già preoccupata per la salute<br />

di Alphonsino Ford, intuiva che espugnare <strong>il</strong><br />

palaSclavo sarebbe equivalso ad un mezzo miracolo.<br />

Dodici mesi dopo i valori in campo sembrano<br />

essersi decisamente livellati e, grazie<br />

anche alla cattiva sorte che nelle ultime settimane<br />

sembra aver trovato casa a Treviso, i<br />

playoff 2005 si preannunciano tra i più equ<strong>il</strong>ibrati<br />

degli ultimi anni. Sky, tra gli altri, ringrazia<br />

sentitamente…<br />

Prima anche per infortuni<br />

Una favorita, a dire <strong>il</strong> vero, ci sarebbe ed è<br />

quella Benetton che, messi da parte molto presto<br />

gli scetticismi che circondavano l’anno zero<br />

della nuova gestione Messina, ha semplicemente<br />

dominato una regular season chiusa con<br />

28 vittorie e 6 sconfitte. Quando la “missione<br />

primo posto” di Bologna, Siena e M<strong>il</strong>ano era<br />

ormai fallita, sono però intervenuti gli infortuni<br />

che hanno costretto Goree, Garnett, Morlende<br />

e Bargnani ai box per problemi più o<br />

meno gravi: se la matematica non inganna<br />

sono due titolari e due più che importanti riserve.<br />

Gherardini, al solito, non ha perso<br />

tempo e, constatati i problemi (seri) di Morlende,<br />

ha firmato <strong>il</strong> redivivo Denis Wucherer,<br />

destinato ad essere un cambio nel settore<br />

guardie per la serie dei quarti che <strong>il</strong> playmaker<br />

francese, a differenza di Garnett e Marcus<br />

Goree, non dovrebbe fare in tempo a giocare.<br />

Infortuni a parte, la sensazione di fondo è che<br />

<strong>il</strong> destino della Benetton sia quasi tutto nella<br />

prontezza del duo Messina-Bulleri, mente e<br />

braccio di una squadra che ha già dimostrato<br />

di soffrire le controprestazioni del suo play.<br />

Quelli che… <strong>il</strong> fattore campo<br />

Alle spalle della Benetton quattro squadre<br />

hanno lottato per oltre un mese al solo scopo<br />

di conquistare la seconda posizione possib<strong>il</strong>e<br />

nella griglia dei playoff che, come noto, porta<br />

con sé l’indubbio priv<strong>il</strong>egio di giocare in casa<br />

un’eventuale gara5 di semifinale. La vittoria<br />

basket<br />

Treviso favorita,<br />

Siena in agguato<br />

parziale della Climamio significa fondamentalmente<br />

due cose. Primo: Bologna giocherà i<br />

playoff con l’etichetta di principale alternativa<br />

al dominio Benetton. Secondo: la Mens Sana,<br />

se vorrà difendere fino in fondo <strong>il</strong> suo titolo,<br />

dovrà espugnare <strong>il</strong> Paladozza, evento non impossib<strong>il</strong>e<br />

ma comunque raro nella recente storia<br />

della serie A. Definito con largo anticipo invece<br />

quello che, secondo logica, dovrebbe<br />

essere lo scontro più interessante dei quarti: in<br />

un derby di Lombardia quanto mai interessante,<br />

l’Armani Jeans M<strong>il</strong>ano cercherà di sfruttare<br />

<strong>il</strong> fattore campo contro una Vertical Vision<br />

che, reduce dal mese più diffic<strong>il</strong>e della sua stagione,<br />

vede le sue quotazioni in netto ribasso.<br />

Spettatrice interessata sarà ovviamente Treviso<br />

che, anche conoscendo le croniche difficoltà<br />

mostrate da M<strong>il</strong>ano contro le grandi (5 sconfitte<br />

in 6 gare contro le prime tre della classe),<br />

potrebbe essere ben felice di evitare Cantù.<br />

Il nuovo centro avanza<br />

Detto delle cinque favorite, occorre parlare<br />

della rinascita del centro-sud che, invocata a<br />

gran voce da molti dirigenti e addetti ai lavori,<br />

ha avuto come terreno di conquista le (scomode)<br />

posizioni dal sesto al nono posto. Roma, Napoli,<br />

Roseto e Teramo si sono giocate all’ultima<br />

giornata l’accesso ai playoff, obiettivo poi svanito<br />

per coach Pancotto e la sua Navigo.it che,<br />

nella serata peggiore della sua annata, ha fatto<br />

harakiri sul campo della Vertical Vision. Particolare<br />

la condizione di Roseto che, partita con un<br />

roster da serie B1, si scopre l’unica, vera mina<br />

vagante dei playoff; <strong>il</strong> merito è quasi tutto di<br />

Mahmoud Abdul Rauf, Ansu Sesay e Duane<br />

Woodward che, dopo un grande 2005, possono<br />

auto-proclamarsi “<strong>il</strong> nucleo di americani più<br />

forte del campionato” senza troppo timore di<br />

essere smentiti.<br />

Capitolo Mens Sana<br />

Momento agrodolce in casa mensanina: se<br />

l’addio alla stagione dato da Vanterpool e la<br />

condizione degli infortunati trevigiani (quasi<br />

tutti in netta ripresa) farebbero pensare ad<br />

un’altra squadra biancoverde come grande favorita,<br />

non si possono non annotare alcune<br />

considerazioni positive. Su tutte le recenti prestazioni<br />

di Stefanov e compagni, <strong>il</strong> puntuale inserimento<br />

del trio Hafnar - Petrovic – Jackson<br />

e l’accoppiamento dei quarti con Roma, squadra<br />

talentuosa ma costantemente scossa dai<br />

tormentati rapporti fuori dal campo. Ultimo capitolo<br />

della saga la lite Pesic-Edney che, seppur<br />

formalmente risolta, potrebbe spaccare uno<br />

spogliatoio che appena un mese fa ha “ripudiato”<br />

Maurice Carter. La Lottomatica, contro una<br />

squadra profonda come la Mens Sana di oggi,<br />

ha un solo vantaggio sullo scacchiere della serie:<br />

l’affinità elettiva stab<strong>il</strong>itasi tra Edney e l’ultimo<br />

arrivo David Hawkins che, nella recente vittoria<br />

contro Reggio Em<strong>il</strong>ia, hanno cooperato per 49<br />

punti. Contenere <strong>il</strong> duo americano per Stefanov<br />

e compagni potrebbe garantire <strong>il</strong> biglietto di ingresso<br />

al Paladozza: Bologna, ammesso e non<br />

concesso che sbrighi la pratica Roseto, attende<br />

impaziente. ■<br />

49


50<br />

basket<br />

Mercoledì 11 scattano i playoff che si concluderanno ad inizio giugno<br />

con l’assegnazione dello Scudetto n. 86<br />

Nel segno<br />

dell’equ<strong>il</strong>ibrio<br />

Benetton Treviso<br />

4 Siskauskas Ramunas Guardia 1978 198 95 LIT<br />

5 Morlende Paccelis Playmaker 1981 191 90 FRA<br />

6 Ilunga Olivier Playmaker 1984 189 98 SVE<br />

7 Soragna Matteo Ala 1975 198 100 ITA<br />

8 Marconato Denis Centro 1975 211 115 ITA<br />

9 Bulleri Massimo Playmaker 1977 188 85 ITA<br />

10 Wucherer Denis Guardia 1973 196 96 GER<br />

11 Bargnani Andrea Ala 1985 211 105 ITA<br />

12 Garnett Marlon Guardia 1977 188 90 USA<br />

13 Blutenthal David Ala 1980 201 USA<br />

16 Sottana Luca Playmaker 1982 185 77 ITA<br />

18 Goree Marcus Ala 1977 205 105 USA<br />

19 Beard Joey Centro 1975 207 110 ITA<br />

20 Corradini Francesco Guardia 1986 195 80 ITA<br />

D’Incà Alberto Playmaker 1987 190 80 ITA<br />

Cuccarolo Gino Centro 1987 214 98 ITA<br />

Magro Daniele Ala 1987 200 80 ITA<br />

Monzardo Cesare Guardia 1989 193 80<br />

All.: Ettore Messina<br />

Armani Jeans M<strong>il</strong>ano<br />

5 De Lorenzo Marco 1985 ITA<br />

7 Mercante Stefano Playmaker 1987 186 78 ITA<br />

8 Coldebella Claudio Playmaker 1968 198 90 ITA<br />

9 Mc Cullough Jerry Playmaker 1973 178 80 USA<br />

10 Singleton James Ala 1981 206 100 USA<br />

11 Alberti Paolo Centro 1972 206 106 ITA<br />

12 Maravic Marko Guardia/Ala 1979 201 95 SLO<br />

13 Fajardo Diego Ala 1976 208 103 SPA<br />

14 Priuli Alessandro Centro 1986 202 100 ITA<br />

15 Blair Joseph Centro 1974 210 110 USA<br />

17 Calabria Dante Guardia 1973 195 90 ITA<br />

18 Gigena Mario Ala 1977 198 90 ITA<br />

19 Djordjevic Aleksandar Playmaker 1967 188 80 SPA<br />

20 Cavaliero Daniele Playmaker 1984 188 83 ITA<br />

Matteucci Luca Ala 1984 200 95 ITA<br />

Ferrarese Simone Guardia 1987 183 75 ITA<br />

Schultze Sven Ala 1978 208 110 GER<br />

All. Lino Lardo<br />

Climamio Bologna<br />

4 Rombaldoni Rodolfo Playmaker 1976 193 96 ITA<br />

5 Bas<strong>il</strong>e Gianluca Play/Guardia 1975 190 90 ITA<br />

6 Mancinelli Stefano Ala 1983 203 97 ITA<br />

7 Cotani Simone Ala 1981 198 100 ITA<br />

8 Smodis Matjaz Ala/Centro 1979 205 112 SLO<br />

9 Belinelli Marco Play/Guardia 1986 195 85 ITA<br />

11 Bagaric Dalibor Centro 1980 216 130 CRO<br />

12 Pozzecco Gianmarco Playmaker 1972 185 78 ITA<br />

13 Vujanic M<strong>il</strong>os Playmaker 1980 190 85 YUG<br />

14 Rancik Martin Ala 1978 205 100 SVK<br />

15 Lorbek Erazem Ala/Centro 1984 208 110 SLO<br />

16 Piazza Alessandro Playmaker 1987 ITA<br />

17 Chiumenti Alberto Ala 1987 202 ITA<br />

18 Cortese Riccardo Guardia 1986 197 90 ITA<br />

20 Douglas Ruben Guardia 1979 193 90 USA<br />

All.: Jasmin Repesa<br />

Montepaschi Siena<br />

4 Stefanov Vrbica Playmaker 1973 188 76 MKD<br />

5 Zukauskas Mindaugas Ala 1975 202 98 LIT<br />

6 Galanda Giacomo Ala 1975 210 110 ITA<br />

7 Hafnar Gregor Ala 1977 195 83 SLO<br />

8 Eze Benjamin Centro 1981 208 115 ITA<br />

9 Vanterpool David Guardia/Ala 1973 194 85 USA<br />

11 Thornton B. Marvis Guardia 1977 195 88 USA<br />

12 Petrovic Vladimir Ala 1977 196 GRE<br />

13 Datome Luigi Ala 1987 202 90 ITA<br />

14 Chiacig Roberto Centro 1974 210 116 ITA<br />

15 Kakiouzis Michalis Ala 1976 206 102 GRE<br />

17 Barozzi Domenico Ala 1989 198 ITA<br />

18 Lamma Davide Playmaker 1976 191 88 ITA<br />

19 Gergati Francesco Play/Guardia 1987 190 ITA<br />

20 Rentzias Efthimios Centro 1976 212 118 GRE<br />

Circosta Valerio Playmaker 1987 188 ITA<br />

Colli Andrea Guardia 1988 203 ITA<br />

Galli Andrea Guardia 1989 192 ITA<br />

Jackson David Lee Guardia 1978 190 USA<br />

All.: Carlo Recalcati


Lottomatica Roma<br />

5 Edney Tyus Playmaker 1973 178 78 USA<br />

6 Giachetti Jacopo Playmaker 1983 190 82 ITA<br />

7 Hawkins David Play/Guardia 1982 193 95 USA<br />

8 Tonolli Alessandro Ala/Centro 1974 202 99 ITA<br />

9 Righetti Alex Ala 1977 198 98 ITA<br />

10 Sconochini Hugo Guardia/Ala 1971 192 101 ITA<br />

11 Bonora Davide Playmaker 1973 188 83 ITA<br />

12 Evtimov Vass<strong>il</strong> Centro 1977 208 121 FRA<br />

13 Garri Luca Ala/Centro 1982 207 104 ITA<br />

14 Van Den Spiegel Tomas Centro 1978 214 114 BEL<br />

15 Barton Lubos Ala 1980 200 98 CEC<br />

16 Chiminello Giacomo Ala 1986 200 84 ITA<br />

18 Helliwell Wade Centro 1978 211 118 ING<br />

19 Bonessio Daniele Guardia 1988 197 98 ITA<br />

20 Tusek Marko Ala/Centro 1975 203 118 SLO<br />

All.: Svetislav Pesic<br />

Vertical Vision Cantù<br />

4 Cesana Gabriele Guardia/Ala 1986 190 75 ITA<br />

5 Rogers Shawnta Playmaker 1976 163 73 USA<br />

7 Morandais Michel Guardia/Ala 1979 195 92 FRA<br />

8 Jones Ph<strong>il</strong>lip Ala 1974 196 94 ING<br />

9 Kelecevic Sinisa Ala 1970 208 98 CRO<br />

10 Miralles Albert Centro 1982 207 108 SPA<br />

11 Gay Dan Centro 1961 207 109 ITA<br />

12 Blizzard Brett Play/Guardia 1980 190 91 ITA<br />

13 Kaukenas Rimantas Guardia 1977 192 92 LIT<br />

15 Michelori Andrea Ala 1978 202 112 ITA<br />

16 Intini Valerio Play/Guardia 1987 193 77 ITA<br />

17 Pozzi Jacopo Ala 1987 202 85 ITA<br />

18 Colombo Davide Centro 1986 204 87 ITA<br />

19 Arnaboldi Marco Play/Guardia 1987 190 83 ITA<br />

20 Stonerook Shaun Ala 1977 201 109 USA<br />

Bosa Andrea Play/Guardia 1988 185 ITA<br />

All.: Stefano Sacripanti<br />

Pompea Napoli<br />

basket<br />

5 Fevola Dan<strong>il</strong>o Guardia/Ala 1985 195 92 ITA<br />

7 Morena Domenico Ala/Centro 1970 208 115 ITA<br />

8 Gatto Ivan Ala 1978 206 100 ITA<br />

9 Spinelli Valerio Playmaker 1979 185 73 ITA<br />

10 Allen Jerome Playmaker 1973 192 92 USA<br />

11 Albano Corey Ala/Centro 1975 204 96 ITA<br />

12 Rocca Mason RichardAla/Centro 1977 204 107 ITA<br />

14 Carter Keith Guardia 1976 194 90 USA<br />

15 Dalipagic Davorin Ala 1976 203 109 SLO<br />

16 Conlon Martin Ala/Centro 1968 211 111 IRL<br />

17 Penberthy Mike Guardia 1974 192 87 USA<br />

18 Andersen Michael Centro 1974 212 123 DAN<br />

20 Trepagnier Jeff Guardia/Ala 1979 195 95 USA<br />

All.: Maurizio Bartocci<br />

Sedima Roseto<br />

4 Borromeo Raffaele ITA<br />

5 Abdul Rauf MahmoudPlay/Guardia 1969 185 USA<br />

6 Morri Mauro Guardia 1977 187 92 ITA<br />

8 La Selva S<strong>il</strong>vano Guardia 1987 188 97 ITA<br />

9 Sesay Ansu Ala 1976 205 102 USA<br />

10 Di Giuliomaria Christian Ala/Centro 1979 208 108 ITA<br />

12 Arigbabu Stephen Centro 1972 205 109 GER<br />

13 Chiavazzo Francesco Ala 1987 186 91 ITA<br />

15 Woodward Duane Guardia 1976 190 92 USA<br />

18 Nikagbatse EyinmisanGuardia 1982 192 91 GER<br />

19 Giorgini Mattia ITA<br />

20 Mutombo Patrick Guardia 1980 197 92<br />

All.: Neven Spaijia<br />

51


52 basket<br />

Le tappe<br />

verso lo Scudetto<br />

QUARTI DI FINALI SEMIFINALI FINALE<br />

Benetton Treviso<br />

Pompea Napoli<br />

Armani Jeans M<strong>il</strong>ano<br />

Vertical Vision Cantù<br />

Montepaschi Siena<br />

Lottomatica Roma<br />

Climamio Bologna<br />

Sedima Roseto<br />

Gara 1 - merc. 11 e giov. 12 maggio Gara 1 - mer 25 e gio 26 maggio Gara 1 - mer 8 giugno<br />

Gara 2 - sab 14 e dom 15 maggio Gara 2 - sab 28 e dom 29 maggio Gara 2 - sab 11 giugno<br />

Gara 3 - mar 17 e mer 18 maggio Gara 3 - mar 31 mgggio e mer 1 giugno Gara 3 - mar 14 giugno<br />

Ev Gara 4 - gio 19 e ven 20 maggio Ev Gara 4 - gio 2 e ven 3 giugno Ev Gara 4 - gio 16 giugno<br />

Ev Gara 5 - sab 21 e dom 22 maggio Ev Gara 5 - sab 4 e dom 5 giugno Ev Gara 5 - dom 19 giugno


Scampato <strong>il</strong> pericolo della retrocessione diretta,<br />

la Virtus torna a cimentarsi nei play-out. Le<br />

ultime tre giornate, tra l’altro compresse in una<br />

settimana, non sono state affatto positive per i<br />

rossoblù, che con altrettante sconfitte non sono<br />

andati al di sotto del quindicesimo posto.<br />

Un ep<strong>il</strong>ogo inatteso che ha dato vita all’ennesimo<br />

cambio di panchina. Dopo la sconfitta con Pistoia,<br />

infatti, si è dimesso Umberto Vezzosi, <strong>il</strong> tecnico<br />

che nelle ultime due stagioni aveva portato la<br />

Virtus alla salvezza e che l’estate era stato riconfermato<br />

alla guida dei rossoblù. La società, in un<br />

primo tempo, ha provato a respingere le dimissioni,<br />

poi si è convinta che fosse la strada migliore<br />

da intraprendere e lo ha sostituito con Giovanni<br />

Gebbia, tecnico di esperienza quasi ventennale,<br />

che ha accettato la sfida.<br />

Quindicesimo posto significa play-out tutti<br />

in salita. Ferma al primo turno, la Mpv aspetta<br />

la perdente di Latina-Ragusa. Le restano due<br />

turni, ed in entrambi avrà <strong>il</strong> fattore campo a sfavore.<br />

La strada per la salvezza è insomma molto<br />

complicata, perchè per restare in B1 i virtussini<br />

dovranno far centro in trasferta e non fallire in<br />

casa, ma soprattutto dovranno mantenere i<br />

nervi saldi e la testa sulle spalle, se necessario<br />

fino a fine maggio.<br />

“Ho deciso di dimettermi - ha dichiarato Vezzosi<br />

- per azzerare tutti i meriti acquisiti dai singoli<br />

fino a questo momento e togliere dalla testa<br />

di tutti gli alibi che si erano venuti a creare.”<br />

Insomma <strong>il</strong> tecnico di Poggibonsi non aveva<br />

più la fiducia della squadra. Specialmente in questo<br />

finale di campionato, le sconfitte hanno evidentemente<br />

avuto effetti molto negativi e,<br />

anche se l’impegno non è mai mancato, qualcosa<br />

si è rotto nei meccanismi interni. Così, serviva<br />

evidentemente qualcosa che potesse invertire<br />

la rotta.<br />

La mossa di cambiare allenatore è chiaramente<br />

volta ad ottenere dei risultati nel breve periodo.<br />

Gebbia è un tecnico molto esperto, ha <strong>il</strong> carisma<br />

giusto per affrontare queste situazioni, ed<br />

è venuto a Siena perchè crede nella salvezza.<br />

Il rendimento della squadra, nella parte finale<br />

della stagione, non è stato particolarmente<br />

negativo. Tutte le sconfitte sono arrivate nel finale<br />

di gara, se si esclude quella con Pistoia,<br />

squadra che si è resa protagonista di una grande<br />

partita. Semmai si è sentita l’assenza di Ra-<br />

Terremoto in casa<br />

rossoblù alla<br />

vig<strong>il</strong>ia dei playout:<br />

Vezzosi lascia<br />

e gli subentra<br />

Giovanni Gebbia<br />

ANDREA MONCIATTI<br />

schi, che per un colpo al gomito subito a Matera<br />

ha dovuto saltare gli ultimi tre impegni di<br />

campionato. Nei play-out la Virtus troverà squadre<br />

alla portata, e forse, in certi casi anche inferiori,<br />

almeno sulla carta.<br />

Certo, <strong>il</strong> fattore campo a sfavore<br />

potrebbe essere un problema,<br />

ma piuttosto saranno<br />

importanti le motivazioni e la<br />

capacità di far fronte comune,<br />

soprattutto nelle difficoltà.<br />

La Mpv tornerà in campo<br />

dopo tre settimane esatte di<br />

inattività, anche se ovviamente<br />

ha provato ad ingannare<br />

l’attesa con una serie di<br />

amichevoli, mentre la sua avversaria<br />

non ha, in sostanza<br />

mai smesso di giocare. Potrebbe<br />

essere un problema,<br />

soprattutto in gara uno, per<br />

quel che riguarda <strong>il</strong> ritmo<br />

partita. Ma chissà che questo<br />

lasso di tempo non sia ut<strong>il</strong>e<br />

alla Virtus a risolvere tutti i<br />

suoi problemi, e al nuovo<br />

tecnico Gebbia (che tra l’altro<br />

è proprio un ex di Ragu-<br />

sforzo<br />

sa), per capire come intervenire. ■<br />

In basso a sinistra <strong>il</strong> nuovo tecnico Gebbia con <strong>il</strong> suo vice<br />

a destra. Sotto: Davide Bruttini.<br />

basket<br />

La Virtus<br />

chiamata<br />

all’ultimo,<br />

decisivo,<br />

53


54<br />

basket<br />

Luigi Piatti<br />

fa <strong>il</strong> punto<br />

sui campionati<br />

giovan<strong>il</strong>i alla luce<br />

delle sue prime<br />

esperienze<br />

virtussine<br />

STEFANO FINI<br />

I rossoblù<br />

nel ruolo di<br />

‘mina vagante’<br />

Luigi Piatti è uno dei volti nuovi del basket<br />

giovan<strong>il</strong>e senese; ha qualche anno in più dei<br />

giovani che notoriamente vengono reclutati<br />

dalle due maggiori società senesi e questo perchè<br />

arriva a Siena nelle vesti non di giocatore<br />

ma di allenatore delle giovan<strong>il</strong>i della Virtus, in<br />

quella che è considerata una delle maggiori società<br />

italiane che operano nel settore giovan<strong>il</strong>e.<br />

Luigi nasce a Varese <strong>il</strong> 3 gennaio 1966; la<br />

sua crescita cestistica avviene nella Robur Varese,<br />

pratica basket a livello agonistico fino al-<br />

l’età di ventitre anni in serie B1, prima a Varese<br />

poi a Modena e San Benedetto del Tronto.<br />

Inizia la carriera di allenatore nel 1995 nel<br />

Treginaro Basket Scandiano, società in provincia<br />

di Reggio Em<strong>il</strong>ia dove, con la squadra femmin<strong>il</strong>e,<br />

in tre anni e con due promozioni consecutive<br />

raggiunge la serie A2. In tale<br />

occasione conosce Siena ed <strong>il</strong> suo basket, disputando<br />

numerose partite contro <strong>il</strong> Costone<br />

femmin<strong>il</strong>e. Successivamente si trasferisce a<br />

Fiorenzuola dove ottiene la promozione alla<br />

serie B nazionale e nella stagione in corso, volendo<br />

approdare al basket giovan<strong>il</strong>e masch<strong>il</strong>e,<br />

sceglie Siena.<br />

A questo punto della stagione chiediamo a<br />

Luigi Piatti di farci un consuntivo della prima<br />

fase, quella regionale, dei campionati juniores<br />

e cadetti: quali sono state le sorprese, quali le<br />

conferme, quali le annotazioni:<br />

“Sorprese vere non ce ne sono state; la<br />

sorpresa, forse, è che tutto è andato come doveva<br />

andare, nel senso che a livello junior la<br />

Montepaschi ha una squadra attrezzata per rivincere<br />

<strong>il</strong> titolo e di conseguenza ha vinto tutte<br />

le partite della prima fase. Noi della Virtus<br />

siamo stati e continuiamo ad essere “l’ incognita”;<br />

una squadra con ottime potenzialità<br />

quando potrà mettere in campo tutti i suoi effettivi<br />

persi per svariati motivi, dagli impegni<br />

con la prima squadra (Bruttini), agli infortuni<br />

(Spinelli, Cutolo). Tuttavia sia la Mens Sana<br />

che noi della Virtus , con <strong>il</strong> primo e secondo<br />

posto, ci siamo assicurati l’ accesso diretto alle<br />

finali nazionali senza passare per l’interzona.<br />

Anche nel campionato cadetti le due squadre<br />

più forti della regione sono state le due senesi;<br />

qui forse c’è stata la sorpresa della sconfitta<br />

della Mens Sana contro Livorno, ma occorre<br />

tener presente che questi sono ragazzi che<br />

hanno 15/16 anni e, anche se bravi talentuosi<br />

e fisici, sono pur sempre ragazzi. Una delle<br />

doti maggiori di noi allenatori delle giovan<strong>il</strong>i<br />

deve essere la pazienza; pertanto non ne farei<br />

un dramma, come credo non l’ abbia fatta <strong>il</strong><br />

tecnico dei cadetti della Mens Sana, se una<br />

squadra perde una partita non preventivata.”<br />

Le altre squadre toscane come si sono<br />

comportate in questa prima fase e com’è <strong>il</strong> livello<br />

del basket senese e toscano?<br />

Io posso fare un confronto con le realtà<br />

che conosco personalmente: Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />

e Lombardia; in Toscana si lavora decisamente<br />

meglio e Siena è sopra a tutte grazie ad una<br />

programmazione pluriennale con strutture organizzative<br />

complesse e finanziariamente solide.<br />

Livorno, con una miriade di società (Basket<br />

Livorno, U.S.Livorno, Don Bosco Li., Junior2000,<br />

Alfa Acli Stagno, Liburnia, Pallacanestro<br />

Li., Meloria Li., DLF Livorno), rimane<br />

una delle piazze dove si lavora tanto e bene. Vi<br />

sono anche altre realtà più piccole, come Ghezzano;<br />

qui, pur limitandosi a reclutare in un ambito<br />

territoriale limitato, hanno saputo ottenere<br />

ottimi risultati; ci hanno messo in difficoltà<br />

e sono rimasti in corsa per tutto <strong>il</strong> campionato.<br />

Firenze ha due, tre squadre ; potrebbe fare<br />

grandi cose se assemblasse le proprie risorse”.<br />

I prospetti più interessanti della Toscana<br />

quali sono?<br />

“Escludendo quelli della Virtus e della Mens<br />

Sana direi, che Firenze ha un paio di giocatori<br />

interessanti, come Ghezzano e Tempestini, Livorno<br />

Vannini ed Aspidi, Montecatini D’ Ercole,<br />

ma ce ne sono altri, forse meno talentuosi<br />

rispetto a quelli della passata stagione ma …<br />

ce ne sono”.<br />

Passiamo alle prossime finali nazionali junior<br />

che si disputeranno a Legnano Sabbiadoro:<br />

quali saranno le squadre ed i talenti da seguire<br />

con particolare attenzione.<br />

“Le squadre che dovevano qualificarsi nelle<br />

altre regioni, lo hanno regolarmente fatto; così<br />

avremo dalla Lombardia l’Olimpia e Casalpusterlengo,<br />

dall’Em<strong>il</strong>ia la Fortitudo Bologna, dal<br />

Piemonte Biella, dal Veneto la Benetton, dal<br />

Lazio la Virtus Roma. Queste si giocheranno <strong>il</strong><br />

campionato insieme alle due senesi, la Montepaschi,<br />

come favorita, e noi come outsider. I<br />

campioncini che vedremo saranno, oltre ai senesi<br />

Datome (Mens Sana) e Bruttini (Virtus<br />

Siena), Guffanti (Olimpia M<strong>il</strong>ano), Bonessio<br />

(Virus Roma), Ganeto, Quaglia, Persico (Biella)<br />

e Gallinari (Casalpusterlengo). Quest’ ultimo è<br />

un giovane già abituato a lavorare sul suo talento,<br />

un ragazzo che a me piace oltre che per<br />

le sue indiscusse qualità, soprattutto perché capace,<br />

come già detto, di fare grandi sacrifici…<br />

lo considero <strong>il</strong> talento più futurib<strong>il</strong>e” . ■


Simona Albertazzi e la squadra Bam<br />

vice-campione regionale


Il finale di stagione della Ducato è di quelli<br />

con <strong>il</strong> botto, anche se va detto che - spettacolo<br />

a parte - i fuochi d’artificio sono di limitato<br />

effetto. Senza l’opportunità di far valere una<br />

quarta posizione conquistata con grande spirito<br />

di sacrificio, la Ducato si appresta a chiudere<br />

<strong>il</strong> quinto campionato consecutivo di serie A2<br />

con la consapevolezza che avrebbe potuto rimettere<br />

tutto in discussione nei play-off che<br />

invece non ci saranno a causa di una formula<br />

che abbiamo già abbondantemente contestato,<br />

ma che - pur storcendo la bocca - deve essere<br />

accettata così com’è.<br />

E pensiamo di non eccedere nel dire che la<br />

squadra senese avrebbe potuto confrontarsi<br />

con chiunque, la promossa Viterbo compresa,<br />

in un’ipotetica seconda fase, visto gli ultimi risultati,<br />

ma soprattutto vista la qualità del<br />

gioco espresso dalle ragazze di Zani, che tornate<br />

a proporsi con un organico adeguato,<br />

hanno fatto piazza pulita delle avversarie incontrate<br />

negli ultimi due mesi; unica eccezione,<br />

<strong>il</strong> confronto esterno con Pozzuoli, dove<br />

Siena si è dovuta arrendere ai supplementari<br />

per due soli punti e con tante cose da recriminare<br />

nei confronti di una coppia arbitrale che<br />

non ha convinto affatto. Ma questi aspetti<br />

fanno parte del gioco e tutto sommato, a b<strong>il</strong>ancio<br />

quasi ultimato, degli arbitri quest’anno<br />

c’è poco da lamentarsi, a conferma che <strong>il</strong> movimento<br />

qualitativamente sta crescendo.<br />

Sarà dunque un mese questo dove la Ducato,<br />

dopo aver fac<strong>il</strong>mente regolato la pratica<br />

Rende <strong>il</strong> 1° di maggio al PalaCus, chiuderà <strong>il</strong><br />

torneo con la trasferta di Pozzuoli dove incontrerà<br />

una compagine in cerca disperata di punti<br />

in chiave play-out. Peccato però per le romane,<br />

che dovranno vedersela con l’ostinata volontà<br />

delle costoniane, quanto mai intenzionate<br />

a mantenere la quarta posizione in classifica;<br />

dopo di che le giocatrici di Zani proseguiranno<br />

negli allenamenti in vista delle final four di<br />

Coppa di Lega che si terranno a Cavezzo nei<br />

giorni 21 e 22 maggio.<br />

Di questo concentramento si conoscono già<br />

gli abbinamenti, derivati dalle posizioni in classifica<br />

al termine del girone di andata; la Ducato<br />

se la dovrà vedere con la forte compagine di Vicenza,<br />

prima del girone A e tutt’ora impegnata<br />

nello sprint decisivo per la promozione alla serie<br />

A1, mentre l’altra semifinale sarà una questione<br />

tra Cavezzo e Pozzuoli. La società non nasconde<br />

l’ambizione di poter conquistare <strong>il</strong> trofeo<br />

di Lega ed <strong>il</strong> suo presidente Luciano Grezzi,<br />

senza mezzi termini, ha chiesto a tutto <strong>il</strong> gruppo<br />

di effettuare un ultimo sforzo al fine di presentarsi<br />

nelle migliori condizioni a questo ultimo<br />

appuntamento agonistico.<br />

Tra la fine del campionato di A2 e le final<br />

four di Coppa di lega, la società organizzerà<br />

alla palestra dell’Arbia <strong>il</strong> Torneo Chicco, giunto<br />

alla sua seconda edizione e dedicato al dirigente<br />

scomparso Franco Rocchigiani; sarà questa<br />

Anche<br />

l’ultimo mese<br />

ha confermato<br />

l’ottimo<br />

rendimento<br />

della formazione<br />

di Zani<br />

ROBERTO ROSA<br />

l’occasione per vedere all’opera tutto <strong>il</strong> movimento<br />

del minibasket societario, di cui fanno<br />

parte i gruppi di Siena e dell’Arbia.<br />

Ed infine ci pare doveroso sottolineare <strong>il</strong> risultato<br />

acquisito dalla squadra Bam che si è<br />

laureata, nel concentramento di Prato, vicecampione<br />

regionale, perdendo la sola finale<br />

con S.Giovanni Valdarno. Il secondo posto consentirà<br />

comunque alla giovane formazione senese<br />

di proseguire <strong>il</strong> cammino nella “Conference”<br />

Interregionale dove incontreranno <strong>il</strong><br />

Basket Perugina (andata sabato 7 maggio all’Arbia,<br />

ritorno <strong>il</strong> 14 a Perugia). La vincente<br />

avrà <strong>il</strong> diritto di disputare le finali nazionali. ■<br />

basket<br />

Ducato,<br />

un<br />

pensierino<br />

alla Coppa<br />

di Lega<br />

57


Stanno finendo le fasi regolari dei campionati<br />

giovan<strong>il</strong>i a cui partecipa l’A.s. Costone e la situazione<br />

è a dir poco esaltante.<br />

Nel campionato juniores regionale la squadra<br />

di Riccardo Bani ha già acquisito <strong>il</strong> diritto di partecipare<br />

alla fase successiva, essendosi classificata seconda<br />

alle spalle dell’Usic Certaldo. È stato un girone<br />

di qualificazione molto positivo perché oltre<br />

ai risultati la squadra ha saputo trovare un equ<strong>il</strong>ibrio<br />

che le ha permesso di conseguire questo importante<br />

traguardo: indubbiamente la crescita tecnica<br />

di alcuni elementi ha poi fornito al gruppo dei<br />

validi punti di riferimento a cui appoggiarsi nei momenti<br />

di difficoltà.<br />

La seconda fase presenta un girone a sei<br />

squadre con Dlf Firenze, Fiorentina Bk, Green<br />

Team Pt ed Usic Certaldo, oltre alla formazione<br />

costoniana; in caso di risultato positivo, si aprirebbero<br />

le porte delle final four regionali.<br />

La stagione dei Cadetti allenati da Gianluca<br />

Panti sta volgendo al termine e qui si parla addirittura<br />

di record, visto che ancora la formazione<br />

costoniana non ha perso partita ed ha dominato <strong>il</strong><br />

girone senza particolari problemi. La qualificazione<br />

alla seconda fase è ormai un fatto assodato; <strong>il</strong><br />

frutto di un lavoro che <strong>il</strong> giovane coach ha svolto<br />

metodicamente in palestra potendo così tirare<br />

fuori <strong>il</strong> meglio da ogni atleta.<br />

In questo caso la formula prevede una gara<br />

che <strong>il</strong> Costone potrà giocare in casa, probab<strong>il</strong>mente<br />

contro <strong>il</strong> San Casciano, e solo in caso di<br />

vittoria si giocherà fuori casa l’accesso alle final<br />

four facendo visita alla prima classificata del girone<br />

grossetano-livornese.<br />

Detto delle squadre Juniores e Cadetti 1989<br />

Due squadre<br />

ammesse alla<br />

seconda fase<br />

dei Campionati<br />

Giovan<strong>il</strong>i e<br />

tante altre novità<br />

all’orizzonte<br />

JACOPO SORDI<br />

, occorre soffermarsi sull’altra squadra cadetti<br />

che <strong>il</strong> Costone ha schierato con <strong>il</strong> nome di Chianti<br />

Basket tutta composta da atleti nati nel 1990<br />

ed allenata da Francesco Prestigi. Questi ultimi<br />

hanno partecipato ad un campionato affrontando<br />

squadre, per lo più, composte da elementi di<br />

un anno più grandi ma, dimostrando grande spirito<br />

di squadra e voglia di lavorare, hanno lottato<br />

fino all’ultima giornata per ottenere l’accesso<br />

alla seconda fase.<br />

La squadra ha comunque disputato una stagione<br />

positiva, confermando peraltro di possedere<br />

notevoli margini di miglioramento e di<br />

poter contare su individualità di spicco come<br />

Luigi Bruttini, figlio d’arte, che nonostante la<br />

giovanissima età ha già sostenuto alcuni allenamenti<br />

con <strong>il</strong> team di Surico.<br />

Un’altra menzione va fatta per gli Allievi, nati<br />

1992-1993, che stanno facendo molto bene nel<br />

loro campionato e che hanno tutto <strong>il</strong> tempo di<br />

crescere e di imparare.<br />

Questo gruppo è stato seguito da Prestigi e<br />

F<strong>il</strong>ippo Franceschini che hanno saputo indubbiamente<br />

insegnare molto e bene ai loro giovani<br />

atleti: la sofferenza per la differenza di età che in<br />

questi campionati si patisce in modo molto evidente,<br />

è stata progressivamente colmata proprio<br />

con uno spirito di gruppo invidiab<strong>il</strong>e.<br />

Insomma, si cominciano a vedere i primi<br />

frutti di un lavoro paziente e continuo che <strong>il</strong> Costone<br />

sta portando avanti già da qualche anno<br />

con rinnovato impegno e con l’obiettivo dichiarato<br />

di migliorare la qualità del lavoro, soprattutto<br />

in funzione della costruzione del Palazzetto<br />

di Montarioso che diventerà <strong>il</strong> cuore di tutta<br />

l’attività giovan<strong>il</strong>e costoniana.<br />

Molte infatti sono le novità in cantiere per la<br />

prossima stagione, alcune delle quali prevedono<br />

proprio un’importante collegamento con <strong>il</strong> territorio<br />

che si estende a Nord di Siena, grazie alla<br />

disponib<strong>il</strong>ità e sensib<strong>il</strong>ità dimostrata dal Comune<br />

di Monteriggioni. ■<br />

basket<br />

Il Nord<br />

nel mirino<br />

del Costone<br />

● <strong>il</strong> punto di Raffaele Ascheri<br />

Più rimpianti che soddisfazioni<br />

Siamo arrivati ormai alla fine di questa annata cestistica 2004-2005 per <strong>il</strong> Montepaschi Vita Costone Siena. Per essere chiari fino in fondo, diciamo<br />

subito che si è trattato di un’annata deludente, conclusasi con la disputa dei play out e non dei play off, come i programmi societari avevano legittimamente<br />

auspicato. Invece che entrare nelle prime otto, la squadra senese non è riuscita neanche a classificarsi nona - ultimo posto ut<strong>il</strong>e per non<br />

dover disputare i play-out - ed è stata quindi costretta ad impegnarsi in questa frustrante coda di campionato.<br />

Per quanto concerne <strong>il</strong> discorso dei play out, <strong>il</strong> Costone di Maurizio Surico se l’è cavata indubbiamente bene, nel senso che sono arrivate due vittorie<br />

- perentoria la prima in casa, di nove lunghezze, la seconda in trasferta - con la squadra dell’entroterra ligure di Levante basket Follo: due successi<br />

rinfrancanti e convincenti, i quali però non hanno fatto altro che accrescere <strong>il</strong> rimpianto per quello che sarebbe potuto essere e non è viceversa<br />

stato. Invece del Follo, doveva esserci <strong>il</strong>… Follonica: al di là delle battute, sin troppo fac<strong>il</strong>i, è vero che una squadra come quella costoniana era<br />

attrezzata per competere a ben altri livelli, e non doveva certo concludere mestamente <strong>il</strong> suo campionato al cospetto di una squadra tanto motivata,<br />

quanto oggettivamente modesta sul piano tecnico (per chi non avesse seguito le vicende del campionato regolare, <strong>il</strong> Follonica si è effettivamente<br />

qualificato per i play-off, a differenza del Costone).<br />

Abbiamo già ripetuto ad abundantiam la litania degli infortuni: è vero, ci sono stati, sono stati pesantissimi - Dell’Aqu<strong>il</strong>a, Sensi, F<strong>il</strong>ippo Franceschini, e<br />

non solo loro - e di fatto concomitanti, <strong>il</strong> che ha aggravato non poco le cose. Resta però <strong>il</strong> fatto che evidentemente i sostituti non sono stati all’altezza, e<br />

questo significa che la squadra, nel suo complesso, ha fallito. Si potrebbero fare anche altri esempi, ma si prenda fra tutti la trasferta di Reggello, terz’ultima<br />

partita della stagione regolare secondo <strong>il</strong> calendario, penultima di fatto a causa della sospensione dovuta alla morte di Giovanni Paolo II: <strong>il</strong> Costone<br />

si giocava moltissimo, di fronte non si trovava certo una squadra irresistib<strong>il</strong>e - anche perché in questo girone della C1 ben poche, forse nessuna come<br />

individualità lo era - eppure è arrivata la sconfitta, più per i demeriti della difesa che per quelli dell’attacco.<br />

Siamo in sede di commento finale della stagione, di una stagione opaca come detto, in cui le ombre hanno superato le luci, e da tanti da cui ci<br />

si aspettava una maturazione poco si è avuto -Campini, Ciabatti, Chianese, Niccolò Franceschini -, da altri da cui ci si aspettava una conferma del<br />

proprio valore, si e` avuto ancora meno - e qui si parla di Costantini, pochissime volte decisivo come nel passato -, altri ancora hanno fatto vedere<br />

cose buone solo a sprazzi, ed in certi momenti solo con <strong>il</strong> contagocce ( Sensi, Dell’Aqu<strong>il</strong>a, F<strong>il</strong>ippo Franceschini ). A dirla davvero tutta, pur con evidenti<br />

limiti, gli unici che ci pare abbiano realmente interpretato al meglio l’annata sono stati Firmati da una parte e Spampani dall’altra, esempi di serietà<br />

e di atleti che si sono espressi al meglio delle loro possib<strong>il</strong>ità tecniche. Un discorso a parte merita <strong>il</strong> capitano Sandro Castri, che forse segna meno di<br />

qualche anno fa, che spesso mette insieme percentuali tutt’altro che positive, però gioca con una determinazione ed una vis agonistica che è sempre<br />

bello vedere sul parquet.<br />

In conclusione, archiviata quest’annata avara di soddisfazioni, per <strong>il</strong> prossimo anno <strong>il</strong> problema più impellente è senz’altro quello del tecnico: sarà<br />

ancora Maurizio Surico l’allenatore dei costoniani, con i meriti e con gli errori della stagione appena trascorsa?<br />

59


Si è concluso con <strong>il</strong> successo della squadra<br />

del coach-sponsor Claudio Candidori <strong>il</strong> 22° Torneo Uisp di basket<br />

Per la Casa del Materasso<br />

non solo sogni ...tranqu<strong>il</strong>li<br />

conclusivo del 22°<br />

Campionato di Basket<br />

L’atto<br />

UISP ha avuto luogo al<br />

PalaCeccherini (ex CONI), di<br />

fronte ad un buon numero di<br />

spettatori. Nelle semifinali,<br />

svoltesi con la formula dell’andata<br />

e ritorno, l’Odissea<br />

di uno stratosferico Luca<br />

Cantagalli, ha avuto la meglio<br />

sull’Allegra Fabbrichetta,<br />

allenata da Matteo Bucalossi,<br />

ma sicuramente priva<br />

delle rotazioni possib<strong>il</strong>i invece<br />

per coach Mario Bruni.<br />

L’altra semifinale, diventata<br />

ormai una classica, vedeva<br />

di fronte la Ghibellina dei<br />

vari Cocchia, Angiolini, Lazzeri,<br />

ecc., e la Casa del Materasso<br />

degli ex costoniani<br />

Frati, Puccetti, Bruttini, Lorenzetti.<br />

Le due sfide hanno<br />

visto prevalere i gialli di<br />

coach Claudio Candidori,<br />

seppur con scarti esigui: la<br />

Casa del Materasso ha raggiunto<br />

così per la prima volta<br />

la finalissima. Prima della<br />

disputa della finale per <strong>il</strong> titolo<br />

provinciale, si è svolta la<br />

finale per <strong>il</strong> 3° e 4° posto.<br />

Dopo un’iniziale resistenza<br />

dell’Allegra Fabbrichetta, la<br />

Ghibellina di Toscano ha<br />

preso decisamente <strong>il</strong> comando,<br />

chiudendo <strong>il</strong> match con<br />

60sport per tutti<br />

una ventina di lunghezze di<br />

scarto. Come si è detto, a<br />

contendersi <strong>il</strong> titolo, si sono<br />

trovate di fronte l’Odissea e<br />

la Casa del Materasso.<br />

È stata una partita bella e<br />

godib<strong>il</strong>e, dove la Casa del<br />

Materasso ha imposto la sua<br />

superiorità a rimbalzo, con<br />

Fabio Colonnello che ha<br />

permesso molti secondi tiri e<br />

tanti contropiedi al funambolico<br />

Michele Fiorini, autore<br />

di ben 18 punti. Le difese<br />

variate di Bruni non hanno<br />

sortito effetto, grazie anche<br />

alla capacità di Bob Bruttini<br />

di tirare con l’uomo addosso,<br />

per lui alla fine 17 punti. I<br />

tanti palloni recuperati ed i<br />

vari assist, sono valsi al talentuoso<br />

Federico Frati la<br />

palma di MVP della finale,<br />

conclusasi sul punteggio di<br />

53-48, decretando così la<br />

prima storica affermazione<br />

della Casa del Materasso in<br />

15 anni di partecipazione. La<br />

serata si è conclusa con la<br />

premiazione di tutti i partecipanti<br />

alla presenza di Renzo<br />

Bechini Presidente Provinciale<br />

Lega Basket UISP, Nicola<br />

Tesi Presidente del Comitato<br />

Regionale UISP e Paolo<br />

Ridolfi Presidente del comitato<br />

UISP di Siena. Doveroso,<br />

a questo punto <strong>il</strong> ringraziamento<br />

a tutti gli arbitri, vecchi<br />

e nuovi, che, con gli addetti<br />

al tavolo, hanno<br />

permesso la buona riuscita<br />

dell’intero torneo.<br />

Per le formazioni senesi<br />

arriva, a questo punto, <strong>il</strong> momento<br />

di confrontarsi con le<br />

altre realtà regionali per <strong>il</strong> titolo<br />

toscano, con la speranza,<br />

mai sopita, che qualche<br />

senese torni, nella successiva<br />

fase nazionale, a rinverdire<br />

i fasti di qualche anno fa<br />

con la conquista del magico<br />

triangolino tricolore.<br />

Continua intanto l’attività<br />

provinciale con i play off di<br />

A2, giunti alle semifinali, al<br />

termine dei quali sarà possib<strong>il</strong>e<br />

conoscere la griglia definitiva<br />

per la serie A1 del<br />

prossimo anno.<br />

Tutto questo in attesa di<br />

uscire dalle palestre e “invadere”,<br />

verso la metà di giugno,<br />

l’oratorio del Costone<br />

per l’edizione 2005 del summerbasket.<br />

■<br />

La Casa del Materasso in festa<br />

el’Odissea, br<strong>il</strong>lante seconda<br />

(sotto)

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