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Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena<br />
Mens<strong>il</strong>e di critica e attualità sportiva - €uro 2,00<br />
MPS&Siena MPS Siena<br />
<strong>il</strong> punto da cui ripartire<br />
ripartir<br />
209<br />
maggio 2005
editoriale<br />
Direttore<br />
Mario Ciani<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />
Paolo Corbini<br />
Direzione – Redazione – Fotolito<br />
Bernard & Co.<br />
Strada di Busseto 18 -C2/7 – Siena<br />
Tel. 05.77.28.53.74<br />
Fax 05.77.22.10.14<br />
E-ma<strong>il</strong>: redazione@mesesport.it<br />
Edito e stampato presso<br />
Arti Grafiche Ticci<br />
Loc. Pian dei Mori 320 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />
Tel. 05.77.34.92.22<br />
Fax 05.77.34.93.66<br />
Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430<br />
del 27.01.1983<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Raffaele Ascheri, Corrado Bagella,<br />
Duccio Balestracci, Luca Bianchin, Mauro Bindi,<br />
Andrea Bruschettini, Mario Ciani, Chiara Cicali,<br />
Vincenzo Coli, Fabio Fineschi, Stefano Fini,<br />
Riccardo Giacopelli, Em<strong>il</strong>io Giannelli,<br />
Daniele Giannini, Antonio Gigli, Mario Lisi,<br />
Francesco Lissi, Luca Luchini, Maurizio Madioni,<br />
Mauro Mancini Proietti, Augusto Mattioli,<br />
Andrea Monciatti, Andrea Pecciarini,<br />
Paolo Ridolfi, Roberto Rosa, Gigi Rossetti,<br />
Andrea Sbardellati, Senio Sensi, Jacopo Sordi,<br />
Antonio Tasso, Matteo Tasso, Francesco Vannoni.<br />
Fotografie di<br />
Paolo Lazzeroni/Chechi<br />
e Augusto Mattioli<br />
Collaborazione fotografica: Fabio Di Pietro<br />
Editing: Francesco Vannoni<br />
Sito web: Olivia Agnelli<br />
Progetto grafico: Bernard Chazine<br />
numero<br />
209<br />
maggio 2005<br />
ANNO XXIII<br />
www.mesesport.it<br />
Fra ottimismo<br />
e realismo<br />
Quando non succede niente, quando anche troppo.<br />
Intendiamoci, non è che manchino i motivi di interesse<br />
finchè si continua a giocare ai massimi livelli<br />
dei più importanti sport nazionali, ma per<br />
una serie di circostanze marzo aveva lasciato in<br />
sospeso diversi interrogativi, e così ci sembrava<br />
di essere rimasti in debito di qualcosa: dagli<br />
sv<strong>il</strong>uppi della rincorsa del Siena, al recupero in<br />
chiave europea della Montepaschi, fino al pronunciamento<br />
delle prime sentenze. Unico indizio,<br />
la prima doppietta vincente della stagione<br />
da parte delle due beneamate datata 19 e 20<br />
febbraio. Un segno di inversione di tendenza<br />
che tuttavia poteva esaurisi lì.<br />
Ed invece quello che non era successo in sei mesi,<br />
accade due volte in soli 30 giorni. Sì, perché <strong>il</strong><br />
17 apr<strong>il</strong>e Siena e Mens Sana si sono ripetute,<br />
rispettivamente contro M<strong>il</strong>an e Cantù, aprendo<br />
di fatto una memorab<strong>il</strong>e ‘quattro giorni’ proseguita<br />
con <strong>il</strong> bliz dei bianconeri all’Olimpico<br />
contro la Roma, e conclusa con quello dei biancoverdi<br />
a M<strong>il</strong>ano contro l’Armani Jeans.<br />
Quattro giorni in cui la piccola Siena si è imposta<br />
praticamente alle squadre simbolo delle<br />
due metropoli, e pazienza se<br />
qualcuno ne ha parlato e<br />
scritto più in termini di<br />
sconfitta loro che di vittoria<br />
senese. Resta <strong>il</strong> fatto<br />
che <strong>il</strong> mese di apr<strong>il</strong>e ci ha<br />
regalato una botta di visib<strong>il</strong>ità<br />
che le nostre squadre in<br />
passato non avevano mai<br />
avuto.<br />
Questo per dire cosa? Che i giochi sono fatti e<br />
che si può già mettere lo spumante in frigo?<br />
No, più semplicemente che rispetto ad<br />
un mese fa la situazione è più fluida,<br />
meno ingessata, forse più incoraggiante.<br />
Il Siena, ad esempio, era entrato in<br />
zona serie B all’altezza della sconfitta col<br />
M<strong>il</strong>an dell’andata, e proprio coi rossoneri<br />
(dopo 19 turni) è uscito a riveder<br />
le stelle… Anche se deve stare<br />
attento a coprirsi le spalle. La<br />
stessa Montepaschi, estromessa<br />
dalle Final Four di Mosca e<br />
con <strong>il</strong> passaporto per l’Europa<br />
ormai… scaduto, un<br />
mese dopo la ritroviamo esattamente<br />
dove è sempre stata<br />
negli ultimi quattro anni, cioè a<br />
fianco delle grandi del Continente.<br />
Con tutto quello che vuol dire,<br />
anche a livello di mercato, partecipare all’Euroleague.<br />
E sul piano psicologico quanto conti<br />
in chiave play off. Qualcosa dunque si è mosso,<br />
ed i segnali che si attendevano sono puntualmente<br />
arrivati.<br />
Intanto si chiariscono le posizioni delle altre<br />
realtà, dopo la promozione già conquistata dal<br />
Cus volley femmin<strong>il</strong>e: della Virtus, terremotata<br />
dall’arrivo di un nuovo coach e chiamata ora<br />
all’ultimo decisivo scatto d’orgoglio; del Costone,<br />
che dopo aver inseguito per l’intera stagione<br />
i play off deve accontentarsi di superare indenne<br />
i play out; del Cus basket, che al<br />
contrario va avanti e medita di far male a qualcuno<br />
anche quest’anno; della stessa Ducato,<br />
mortificata dall’assurda cancellazione dei play<br />
off; ed infine del tennis tavolo, rimasto saldamente<br />
ancorato alla serie A2 in quello che può<br />
definirsi un anno di transizione.<br />
Insomma ce n’è abbastanza per affrontare l’ultimo<br />
mese di impegni con malcelato ottimismo.<br />
Ma anche con sano realismo. Tutti gli obiettivi<br />
sono ancora alla portata di tutti, ma solo sulla<br />
carta. E per tradurli in<br />
realtà l’impegno da solo<br />
non basta. Ci vuole<br />
anche un po’ di<br />
cuore. ■
Che non sarebbero state tutte<br />
rose e fiori, si sapeva. Nonostante le<br />
gratificanti vittorie contro M<strong>il</strong>an e<br />
Roma. Non per questo la delusione è<br />
stata meno grande quando, a seguire,<br />
la squadra bianconera ha dovuto<br />
abbassare la testa prima con l’Udinese<br />
in casa e poi a San Siro contro<br />
l’Inter. Non che ci sia qualcosa di<br />
mortificante di per sé, perché l’una e<br />
l’altra costituiscono due realtà fuori<br />
dalla portata del Siena, ed <strong>il</strong>… bonus<br />
dei miracoli era già stato speso<br />
tutto. Il problema è che ci sarebbe<br />
molto da eccepire sul ‘come’ queste<br />
due sconfitte sono maturate, so-<br />
prattutto in ragione dei riflessi negativi<br />
che potrebbero avere sull’ultimo<br />
tratto di strada che resta ancora<br />
da percorrere prima di tagliare <strong>il</strong> traguardo<br />
della salvezza.<br />
In pratica la squadra di De Canio<br />
è apparsa tanto concentrata e cinica<br />
contro rossoneri e giallorossi, quanto<br />
presuntuosa con gli udinesi e r<strong>il</strong>assata<br />
con i nerazzurri. Non si può<br />
gettare al vento tutto <strong>il</strong> lavoro di una<br />
settimana per una leggerezza.<br />
Ci togliamo subito <strong>il</strong> dente perché<br />
in questo spazio dedicato all’analisi<br />
di quanto è successo nel mese<br />
precedente, le immagini degli ultimi<br />
impegni, senza <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro del tempo,<br />
sono sempre quelle più nitide.<br />
Prendiamo la partita contro gli<br />
uomini di Spalletti. Con <strong>il</strong> senno di<br />
poi viene da chiedersi se per cercare<br />
di vincere ad ogni costo valesse davvero<br />
la pena rischiare di perdere,<br />
com’è puntualmente avvenuto, oppure<br />
non conveniva accontentarsi di<br />
un punto. Stante anche la particolare<br />
serataccia della difesa.<br />
Contro l’Inter è stato invece un<br />
problema di concentrazione, anzi di<br />
vero e proprio approccio sbagliato<br />
alla partita, se è vero che Portanova<br />
è andato con una mollezza suicida<br />
calcio<br />
Dopo aver battuto <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an al ‘Franchi’ e la Roma a domic<strong>il</strong>io, i bianconeri danno segni di appagamento<br />
Ma <strong>il</strong> 29, alle trifore,<br />
vuole esserci anche la Robur [ Mario Ciani ]<br />
sulla prima, innocua, palla della partita,<br />
tanto da costringere Manninger<br />
al fallo di rigore. Ma se quello poteva<br />
sembrare un episodio legato ad<br />
un singolo, è stato <strong>il</strong> prosieguo dell’incontro<br />
ad evidenziare un Siena<br />
sempre in ritardo su ogni pallone,<br />
attendista, portato a sbagliare anche<br />
gli appoggi più fac<strong>il</strong>i. Mai una volta<br />
che qualcuno andasse incontro alla<br />
palla o trovasse un guizzo che giustificasse<br />
le ragioni di una squadra<br />
che ha <strong>il</strong> dovere di cercare i punti<br />
dove sono senza guardare in faccia <strong>il</strong><br />
nome dell’avversario. Insomma non<br />
è stata tanto la sconfitta in sé a me-<br />
3
4<br />
calcio<br />
ravigliare (questo sì che sarebbe da<br />
presuntuosi), quanto la levità con la<br />
quale è sceso in campo e la mancanza<br />
di una reazione convinta, se non<br />
a partita già chiusa.<br />
Tutto <strong>il</strong> contrario di quello che<br />
aveva fatto vedere contro la squadra<br />
campione d’Italia e quella di Conti,<br />
quando fece dell’anticipo e dell’intensità<br />
di gioco la sua arma migliore.<br />
Sicuramente si tratta anche di<br />
una questione di testa, perché se è<br />
vero che De Canio aveva saputo gestire<br />
al meglio le energie del gruppo<br />
nella settimana degli ‘incontri ravvicinati’,<br />
dopo <strong>il</strong> doppio impegno con<br />
M<strong>il</strong>an e Roma <strong>il</strong> Siena è apparso<br />
quantomeno più appagato.<br />
È la cosiddetta sindrome di…<br />
Montaperti, secondo la quale dopo<br />
aver vinto coi viola, tutto <strong>il</strong> resto<br />
passa in cavalleria? Non ci crediamo,<br />
ma ci sono tutti i sintomi del malessere,<br />
mentre le avversarie che seguono<br />
stanno ritrovando, quasi<br />
tutte, lo smalto migliore. Le uniche…<br />
soddisfazioni continua a darcele<br />
proprio la Fiorentina, ma l’insistenza<br />
con la quale si sono rifatte<br />
sotto Chievo, Parma e Brescia è un<br />
campanello d’allarme da non sottovalutare.<br />
Rispetto alle varie ipotesi<br />
che si prospettavano prima dell’ultimo<br />
turno, questo ha registrato le seguenti<br />
variazioni: fra le squadre che<br />
potenzialmente potevano scavalcare<br />
i bianconeri n classifica (Chievo, Fiorentina,<br />
Parma e Brescia), solo gli<br />
em<strong>il</strong>iani ci sono riusciti; fra quelle<br />
che potevano raggiungerli a quota<br />
36 c’era solo <strong>il</strong> Chievo, e c’è riuscito;<br />
fra quelli che li potevano avvicinare<br />
a meno 1 (Fiorentina e Brescia), <strong>il</strong><br />
colpo è riuscito solo alla seconda.<br />
A quattro giornate dal termine la<br />
situazione si è fatta dunque più arti-<br />
colata, complici tutti quei risultati a<br />
sorpresa che negli ultimi turni finiscono<br />
per stravolgere ogni previsione.<br />
Per quanto riguarda i bianconeri,<br />
che restano tuttavia padroni del<br />
proprio futuro dovendo affrontare<br />
in sequenza Chievo, Parma e Atalanta,<br />
resta la convinzione che non si<br />
siano imborghesiti al punto da buttare<br />
a mare tutto quanto di buono<br />
sono riusciti comunque a fare. Restiamo<br />
infatti dell’idea che non<br />
avrebbe senso compiacersi di aver<br />
superato Fiorentina, M<strong>il</strong>an e Roma,<br />
per poi retrocedere.<br />
Semmai c’è un altro aspetto: a<br />
forza di considerare già perse in partenza<br />
certe partite (poi magari non è<br />
neppure vero, come dimostrano appunto<br />
le vittorie prestigiose di cui<br />
sopra) si è finito per restringere a<br />
poche altre possib<strong>il</strong>ità <strong>il</strong> sogno di confermarsi<br />
in serie A. Ecco, all’Ardenza<br />
contro <strong>il</strong> Livorno, non deve succedere.<br />
E se gli amaranto avranno validi<br />
motivi per voler riscattare <strong>il</strong> set perso<br />
a Parma…, i bianconeri dovranno<br />
averne altrettanti (ed anzi di più) per<br />
muovere una classifica tornata a farsi<br />
pesantemente rischiosa.<br />
Negli ultimi 180 minuti De Canio<br />
non ha avuto risposte univoche dai<br />
singoli, però come non sarebbe giusto<br />
gettare la croce addosso a qualche<br />
elemento specifico, neppure<br />
deve fare concessioni a quanti non<br />
dovessero farsi trovare pronti alla<br />
sua chiamata. Anche alla luce di quelle<br />
condizioni climatiche che da qui al<br />
29 maggio rischiano di fare più<br />
d’una vittima.<br />
Insomma a questo punto non c’è<br />
più tempo davvero. Se qualcuno durante<br />
l’anno ha abusato nello spacciare<br />
come ‘partita dell’anno’ o ‘par-<br />
Per Flo una dedica inattesa<br />
tita da ultima spiaggia’, uno dei tanti<br />
confronti che poi non decidono niente,<br />
rimarrà a corto di argomenti. Di<br />
una cosa siamo certi: o la Vecchia<br />
Robur trova la forza interiore per<br />
rialzarsi, forte anche del sostegno di<br />
alcune prestazioni di grande spessore,<br />
o porrà fine alla sua breve esperienza<br />
in serie A.<br />
Le partite in calendario da qui<br />
alla fine del mese sono tutte diffic<strong>il</strong>i,<br />
e tre di queste hanno addirittura <strong>il</strong><br />
pregio (?) di valere…sei punti.<br />
Come si capisce bene, lo zoccolo<br />
duro dei fedelissimi di ieri e di oggi<br />
non basta più, Qui ci vuole una mob<strong>il</strong>itazione<br />
di massa, un coinvolgimento<br />
di tutta quella città che così<br />
larga parte ha sempre avuto nei successi<br />
più importanti dello sport senese.<br />
Un’ultimo sforzo ed è fatta<br />
anche stavolta.<br />
L’ultima domenica di maggio alle<br />
trifore del Comune, in occasione<br />
dell’ estrazione delle contrade per <strong>il</strong><br />
Palio di luglio, non devono esserci<br />
dieci bandiere soltanto. Ma undici….<br />
, e sotto quella siamo sicuri che si riconosceranno<br />
tutti. ■<br />
È una bella domanda per lo sport di oggi, e un quesito delicato nel calcio<br />
moderno, sempre meno incline ai sentimenti o ai gesti di riconoscenza<br />
e gratitudine tra <strong>il</strong> fuoriclasse del momento, l’idolo della piazza e gli<br />
sportivi che ora ne esaltano le gesta e domani , da avversario, potrebbero<br />
discuterne <strong>il</strong> valore. E a chi dovesse asserire che è “così per tutti”,<br />
Siena saprebbe già come rispondere per smentire un troppo semplicistico<br />
luogo comune: Tore Andre Flo, ecco l’eccezione. Se non ci credete<br />
chiedetelo a Daniele Massari, neolaureato in geologia presso la Facoltà<br />
di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’ateneo senese,<br />
tifosissimo della Robur (oltre che montonaiolo doc), che all’attaccante norvegese,<br />
suo idolo sin dagli anni della Premier League inglese, ha perfino<br />
dedicato la tesi sullo studio geologico della parte meridionale della città,<br />
con particolare riferimento al Terzo di S. Martino. Sissignori. Il primo pensiero,<br />
quello della frase a cui affidare sinteticamente una persona o un momento<br />
che ci piace richiamare per questa o quell’altra ragione, Daniele lo ha<br />
indirizzato al ‘magico ariete bianconero’.<br />
“ Volevo essere originale. Per quanto sia immensamente grato ai miei genitori (le<br />
figure che in molti scelgono di citare) – puntualizza <strong>il</strong> fresco Dottore –. Flo mi è sembrata<br />
la persona più adatta a cui dedicare questo mio lavoro”. La curiosità del cronista<br />
non può far a meno di sospettare che, tra le molte “perle” di Flo in bianconero,<br />
sia stata la più recente, quella con la Fiorentina, a suggerire l’idea.<br />
Potrebbero pensarlo tutti, ma forse per questo sarebbe troppo fac<strong>il</strong>e e scontato.<br />
Oltre ad essere stato <strong>il</strong> primo giocatore di fama internazionale arrivato a Siena, si dimostra<br />
una persona esemplare per um<strong>il</strong>tà e dedizione. Si è calato perfettamente in quest’esperienza senese<br />
ed ogni suo gol lo festeggia esultando sotto la Curva”.<br />
Grinta, determinazione e volontà: ciò che serve al Siena per raggiungere la salvezza e che Flo incarna<br />
pienamente. Allora la dedica diventa quasi una dichiarazione di intenti da sottoscrivere. Anche per Daniele,<br />
al quale facciamo le nostre congratulazioni e m<strong>il</strong>le in bocca al lupo! (FV)
a tutto campo<br />
Le due facce della Robur<br />
Senio Sensi<br />
LE COCCOLE AI VIOLENTI<br />
La violenza negli stadi, e fuori di<br />
essi, c’è perché, pericolosamente, chi<br />
accende le micce è troppo spesso protetto.<br />
Da chi ? Vediamo. Intanto “accendere<br />
le micce” non è una frase che mi è venuta<br />
a caso. Di quasi-bombe si tratta<br />
quando una curva intera, poichè la<br />
squadra del cuore meritatamente<br />
perde, si sfoga buttando in campo una<br />
pioggia di bengala accesi che se colpiscono<br />
(vero Dida), fanno davvero male.<br />
E poi motorini lanciati dall’alto delle<br />
curve; assalto alle forze dell’ordine;<br />
gesti vandalici di ogni genere; distruzione<br />
di parte degli stadi e ora anche esposizione<br />
di simboli politici di ogni genere<br />
come se si trattasse di una campagna<br />
ideologico-elettorale. Qualcuno deve<br />
dire a questi signori che stiamo giocando<br />
al C A L C I O! Capito? Sì, che la<br />
posta in palio è alta; che ci sono sotto<br />
valanghe di euro; che c’è l’orgoglio per<br />
una “fede” sotto forma di maglia e tanto<br />
altro. Ma sempre di C AL C I O si tratta.<br />
Allora: <strong>il</strong> governo distribuisce “cartellini<br />
rossi” ai più violenti: espulsione dagli<br />
stadi e, se colti in flagranza di reato, arresti.<br />
Le Società di calcio (e talvolta i<br />
singoli calciatori di quella squadra) dovrebbero<br />
condannare certi episodi che<br />
portano danni non solo economici. E invece<br />
inizia <strong>il</strong> balletto dei “distinguo”. Sì,<br />
ma c’era la provocazione; l’arbitro l’ha<br />
fatta grossa; sono esasperati…. eccetera.I<br />
club più ultras fanno lo sciopero del<br />
tifo criticando la “repressione”. Gli allenatori<br />
non hanno <strong>il</strong> coraggio di mandare<br />
messaggi duri e fermi perché temono<br />
la reazione dei più violenti e, in<br />
qualche caso, le rimostranze della Società.<br />
Le forze dell’ordine arrestano, rischiando<br />
talvolta la loro incolumità, ma<br />
qualche giudice (pochi per la verità) non<br />
se la sentono di applicare fino in fondo<br />
la legge.<br />
Queste altro non sono che coccole ai<br />
violenti. I quali vanno, invece, isolati, puniti<br />
non solo con l’allontanamento dagli<br />
stadi, ma con misure di detenzione pari<br />
alla gravità del danno procurato. A chi?<br />
Ma a tutti e soprattutto al buon senso;<br />
allo sport; ai giovani che sono portati ad<br />
emulare certi gesti.<br />
Finché non finirà questa sorta di nascosta<br />
protezione non sarà possib<strong>il</strong>e<br />
parlare di recupero del tifo/tifo. La violenza<br />
si sconfigge con l’esempio quando<br />
è possib<strong>il</strong>e e se no con le necessarie<br />
misure restrittive. Questo ci ha<br />
insegnato l’Ingh<strong>il</strong>terra degli hooligans e<br />
questo dobbiamo imparare. Allo stadio<br />
ci dobbiamo andare, tutti, senza rischiare<br />
di incontrare, incolpevolmente,<br />
la “guerra”.<br />
Siena, anche in questo, insegna. Almeno<br />
fino ad oggi.<br />
SIENA CHIAMA UDINE<br />
Sì, proprio lo scambio di cortesie tra<br />
i gemellati club (e non solo) Udinesi e<br />
Senesi sarebbe un esempio di cosa dovrebbe<br />
essere <strong>il</strong> calcio. Ma mentre si è<br />
visto, in tv e su tutti i quotidiani, centinaia<br />
e centinaia di volte la furia dei tifosi<br />
dell’Inter e di altre squadre, le emittenti<br />
(statali o private, fa lo stesso) non<br />
hanno mostrato un fotogramma che sia<br />
uno dell’incontro avvenuto sotto Palazzo<br />
Comunale tra due comunità bianconere<br />
che sanno interpretare i valori del<br />
calcio e dello sport in generale. Quello<br />
era un esempio da contrapporre alla<br />
violenza. Ma si sa, non fa notizia per i<br />
grandi talk show dove si mostrano nani,<br />
ballerine, veline, allenatori ed arbitri falliti,<br />
giornalisti alla ricerca – oltre che del<br />
gettone – della benevolenza di questo o<br />
quel potente. Vergogna.<br />
SPUTI, TESTATE E CAZZOTTI<br />
Roba che nemmeno sul “gioco” che<br />
va più di moda in tv, <strong>il</strong> wrestling, è dato<br />
vedere. I “signorini” da dieci m<strong>il</strong>iardi l’anno<br />
si lasciano andare ai peggiori gesti<br />
possib<strong>il</strong>i per dimostrare odio, mancanza<br />
di rispetto per l’avversario, nervi deboli.<br />
Tutto l’opposto dei valori dello sport.<br />
Non vorrei essere accusato di fac<strong>il</strong>e<br />
moralismo, ma ciò che sta avvenendo<br />
nei campi di calcio, specie quando l’arbitro<br />
sembra non vedere, è almeno <strong>il</strong><br />
“cerino” per accendere la miccia di cui<br />
si diceva prima. Ma anche in questo<br />
caso si trovano, incredib<strong>il</strong>mente, difensori<br />
d’ufficio. “Sono stato provocato”;<br />
“non è giusto applicare la prova televisiva”;<br />
“i giocatori sono stressati dalle<br />
tante partite che debbono giocare”;<br />
“sentono troppo la reponsab<strong>il</strong>ità”, e via<br />
beatificando. Poverini; vuoi mettere<br />
quanto stanno peggio dei muratori, dei<br />
carpentieri e degli addetti agli alti<br />
forni…..<br />
Ecco, si torna alle “coccole” di cui dicevo<br />
prima. E allora <strong>il</strong> marcio della violenza<br />
non può venire estirpato.<br />
LE DUE FACCE DELLA ROBUR<br />
Ormai “i nostri” ci hanno abituato:<br />
due gare tutto cuore, organizzazione di<br />
gioco, grinta e volontà e altre due opache,<br />
quasi giocate per dovere, senza<br />
mordente e con la presunzione di essere<br />
già salvi.<br />
Alla prima specie appartengono<br />
gare come quelle con Fiorentina, Lazio,<br />
M<strong>il</strong>an in casa e Brescia, Chievo e Roma<br />
fuori casa. Poi ci smarriamo e si assiste<br />
a prestazioni assurde come quelle in<br />
casa col Parma e <strong>il</strong> Brescia e fuori come<br />
quelle con la Juve e l’Inter. Insomma<br />
siamo: o bianchi o neri, mentre li vorremmo<br />
sempre bianconeri.<br />
Ci eravamo risollevati con due gare<br />
prodigio da sei punti (M<strong>il</strong>an e Roma) e<br />
poi ci siamo persi con Udine e Inter. Si<br />
può vincere o perdere, dato che si tratta<br />
di un gioco e quindi gli episodi sono<br />
determinanti, ma non si riesce a capire<br />
come si possa essere così diversi sul<br />
campo da una domenica all’altra.<br />
Questi alti e bassi hanno condizionato<br />
tutto <strong>il</strong> nostro campionato, sia con<br />
Simoni che con De Canio. E nessuno sa<br />
trovare la terapia, visto che si ignora l’origine<br />
della malattia.<br />
Ma le analisi non contano più: ora occorrono<br />
quattro gare con “gli occhi della<br />
tigre”, come dice De Luca, o da “undici<br />
leoni” come si invita dagli spalti. La serie<br />
A è un bene prezioso e i primi ad esserne<br />
convinti debbono esserne i calciatori<br />
che giocano in questa categoria.<br />
Il Siena si può salvare, anche se appare<br />
più diffic<strong>il</strong>e di due gare fa. E credo<br />
che ci salveremo. Ma una cosa pretendiamo,<br />
comunque, da chi veste la maglia<br />
della centenaria Robur: sul campo si<br />
deve offrire ogni energia fino a che l’arbitro<br />
non fischia la fine. E vorremmo che<br />
chi di dovere fosse più energico verso chi<br />
di questo sentimento non fa uso.■<br />
5
Se i giocatori della Robur volevano<br />
mettere seriamente alla prova<br />
le coronarie dei loro sostenitori,<br />
dobbiamo ammettere che stanno<br />
centrando in pieno l’obiettivo. Così<br />
come stanno rendendo diffic<strong>il</strong>e <strong>il</strong> lavoro<br />
a chi, poco importa se per professione<br />
o per d<strong>il</strong>etto, si deve sb<strong>il</strong>anciare<br />
in pronostici e previsioni.<br />
Esaminando l’ultima parte del<br />
campionato, infatti, le contraddizioni<br />
del gruppo bianconero sono<br />
emerse forti e, spesso, imprevedib<strong>il</strong>i.<br />
Dopo la tanto sognata vittoria con<br />
la Fiorentina, infatti, <strong>il</strong> Siena sembrava<br />
aver imboccato la strada giusta<br />
per raggiungere la salvezza<br />
senza dover patire fino in fondo, ed<br />
invece arrivarono alcune docce fredde,<br />
culminate nella devastante sconfitta<br />
interna con <strong>il</strong> Brescia.<br />
A quel punto molti dettero<br />
ormai per spacciata la formazione di<br />
De Canio, ed invece la reazione del<br />
Siena fu di grande spessore con una<br />
serie di pareggi e la vittoria interna<br />
con la Lazio che fornirono nuova<br />
linfa alle speranze dei tifosi, anche se<br />
la squadra doveva affrontare un<br />
poker di gare sulla carta quasi tutte<br />
proibitive.<br />
Poteva essere <strong>il</strong> crollo totale ed<br />
invece le vittorie con M<strong>il</strong>an e Roma<br />
fecero gridare ad una salvezza abbastanza<br />
vicina; e forse proprio l’eccessivo<br />
ottimismo ancora una volta<br />
non ha fatto bene alla causa bianconera.<br />
Le due successive gare con<br />
Udinese ed Inter, infatti, che potevano<br />
rappresentare <strong>il</strong> passo definitivo<br />
per l’agognata salvezza, non solo si<br />
sono risolte con due sconfitte, ma<br />
hanno messo in mostra atteggiamenti<br />
contrastanti e negativi che<br />
preoccupano molto per la volata finale<br />
del campionato.<br />
Un eccesso di presunzione fu infatti<br />
sicuramente alla base della sconfitta<br />
interna con l’Udinese. Nonostante<br />
i forti segnali di pericolo giunti con<br />
le due prime reti dei friulani, giocatori<br />
e mister, <strong>il</strong>ludendosi di poter vincere,<br />
concessero agli avversari sconfinate<br />
praterie nelle quali i veloci, ed<br />
anche abbastanza increduli, attaccanti<br />
di Spalletti si gettarono senza farsi<br />
pregare facendo sfracello della nostra<br />
difesa. E quanto sarebbe stato importante<br />
conquistare un punto lo<br />
possiamo apprezzare guardando la<br />
classifica a quattro giornate dal termine<br />
del campionato!<br />
A M<strong>il</strong>ano, invece, <strong>il</strong> Siena ha fatto<br />
la classica figura dei provinciali che,<br />
arrivati per caso alla Scala del calcio,<br />
sembrano avere l’unico scopo di<br />
contenere <strong>il</strong> passivo, facendo molta<br />
attenzione a non infastidire e far<br />
male ai titolati avversari per la paura<br />
che al termine della partita questi<br />
non regalino loro la maglia ricordo.<br />
Sicuramente in questo tanto discusso<br />
campionato dei nerazzurri,<br />
nessuno era riuscito a far fare così<br />
bella figura alla squadra di Mancini,<br />
padrona assoluta del campo fino a<br />
che non si è adeguata al ritmo ed allo<br />
spessore degli avversari. Ma dove<br />
sono finiti gli “occhi di tigre” che dovrebbero<br />
rappresentare la prima<br />
arma delle formazioni in lotta per la<br />
salvezza? E come si può sottovalutare<br />
le qualità di autentici campioni<br />
(vedi la velocità di Martins) regalan-<br />
do un rigore, con rischio anche di<br />
espulsione del portiere, dopo neppure<br />
un minuto ad una squadra come<br />
l’Inter?<br />
Senza la giusta mentalità si va<br />
poco lontani, come dimostrano i cugini<br />
di Firenze che, fortunatamente<br />
per noi, continuano ad annaspare<br />
nei bassifondi della classifica nonostante<br />
le decine di m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
spesi da Della Valle.<br />
Adesso restano soltanto quattro<br />
gare da disputare ed <strong>il</strong> Siena, nonostante<br />
gli ultimi due scivoloni, conserva<br />
ancora un minimo vantaggio sugli<br />
ultimi della classe. Le squadre da incontrare<br />
nella volata salvezza sono<br />
tutte alla nostra portata, ma rappresentano<br />
anche tre scontri diretti ed<br />
un derby. Vale a dire che nessuno ci<br />
regalerà nulla e commettere ulteriori<br />
autocastrazioni come quelle delle<br />
partite interne con Parma e Brescia<br />
vorrebbe dire retrocessione sicura.<br />
Riusciranno i nostri eroi a trovare<br />
<strong>il</strong> giusto equ<strong>il</strong>ibrio tattico-psicologico?<br />
Sapranno essere giustamente<br />
“cattivi” e determinati senza cadere in<br />
quelli sciocchi errori che in un recente<br />
passato hanno fatto collezionare<br />
ammonizioni e squalifiche del tutto<br />
inut<strong>il</strong>i alla causa? Ce la faremo, final-<br />
calcio<br />
mente, a battere qualche diretta concorrente<br />
dando la svolta definitiva ad<br />
un torneo nel quale retrocedere sarebbe<br />
un autentico delitto sportivo?<br />
Il destino dei bianconeri è adesso<br />
soltanto nelle loro mani. Per<br />
molti giocatori senesi non raggiungere<br />
la salvezza potrebbe voler dire<br />
un definitivo ridimensionamento<br />
delle loro aspirazioni professionali<br />
ed, inoltre, siamo fermamente convinti<br />
che <strong>il</strong> gruppo a disposizione di<br />
De Canio, dopo gli importanti ritocchi<br />
di gennaio, sia sicuramente superiore<br />
a diverse altre formazioni di<br />
serie A, comprese alcune che si trovano<br />
a lottare per la Coppa Uefa!<br />
Sulla carta, dunque, ci sono tutte<br />
le possib<strong>il</strong>ità di salvarsi per continuare<br />
<strong>il</strong> grande sogno bianconero.<br />
Eccessivo ottimismo? Speriamo di<br />
no. A mister De Canio ed ai giocatori<br />
bianconeri <strong>il</strong> compito di confermare<br />
<strong>il</strong> loro valore. A Siena tutta, <strong>il</strong> dovere<br />
di fornire un totale, caloroso e<br />
costante appoggio a chi rappresenta<br />
la nostra città. I tifosi faranno sicuramente<br />
<strong>il</strong> loro dovere. Auguriamoci<br />
di poter dire altrettanto dei nostri<br />
giocatori. ■<br />
7<br />
La sconcertante prestazione di San Siro<br />
getta un’ombra sinistra sul futuro dei bianconeri<br />
Dove sono finiti<br />
gli ‘occhi di tigre’?<br />
[ Luca Luchini ]
8<br />
calcio<br />
In attesa di salvarsi sul campo,<br />
<strong>il</strong> Siena conquista la promozione più bella<br />
Una salvezza di<br />
nome solidarietà<br />
[ Augusto Mattioli ]<br />
“Per favore fate un’offerta per<br />
comprare la campagnola per la missione<br />
di Don Ugo Montagner in Bras<strong>il</strong>e”.<br />
Giovanissime sorridenti e gent<strong>il</strong>i<br />
in occasione della partita<br />
casalinga del Siena contro l’Udinese<br />
rivolgevano questa richiesta agli<br />
spettatori che entravano allo stadio.<br />
Una delle tante iniziative benefiche<br />
che ruotano attorno al calcio della<br />
massima serie. Che ha Siena hanno<br />
un regista, Don Gaetano Rut<strong>il</strong>o, parroco<br />
senese, ma anche, da appassionato<br />
di calcio e di sport in genere<br />
(soprattutto <strong>il</strong> basket del Costone),<br />
uno dei componenti del consiglio<br />
d’amministrazione della società<br />
bianconera .<br />
Sono attività e iniziative che<br />
vanno in controtendenza rispetto ad<br />
una realtà del calcio che appare<br />
sconcertante. Un gioco duro con i<br />
calciatori che rischiano spesso la loro<br />
incolumità, un’atmosfera sempre<br />
più tesa e litigiosa sia in campo che<br />
fuori, tifoserie nelle quali la violenza<br />
Don Rut<strong>il</strong>o dietro a Galliani in occasione di Siena-M<strong>il</strong>an<br />
sembra prevalere, e pesantemente<br />
inquinate dalla politica estrema, cosa<br />
impensab<strong>il</strong>e solo pochi anni fa in uno<br />
stadio di calcio. Per finire agli atteggiamenti<br />
stupidi di giocatori esibizionisti<br />
che si iniettano medicine,<br />
certamente non proibite, ma comunque<br />
tese a raggiungere prestazioni<br />
migliori. Riprendendo tutto<br />
con una telecamera. Un cattivo<br />
esempio che fa credere soprattutto<br />
ai più giovani che sia fac<strong>il</strong>e ottenere<br />
risultati senza troppi sacrifici, ma<br />
solo aiutandosi con sostanze medicinali<br />
proibite e non.<br />
Di fronte a tutto questo c’è però<br />
chi cerca di organizzare cose che<br />
fanno pensare che esiste anche una<br />
faccia diversa, più rassicurante di<br />
questo pianeta calcistico. La faccia<br />
della solidarietà, del gesto di aiuto<br />
verso chi ha bisogno, di chi soprattutto<br />
nei paesi del terzo mondo ogni<br />
giorno lotta con grande difficoltà<br />
per sopravvivere. In America del<br />
sud, in Africa, in Asia, nella parte<br />
meno sv<strong>il</strong>uppata dell’Europa . Senza<br />
dimenticare anche situazioni nel nostro<br />
paese che coinvolgono soprattutto<br />
gli immigrati E qui entra in<br />
scena, per quanto riguarda <strong>il</strong> Siena,<br />
don Gaetano. “Il mio ruolo nel consiglio<br />
d’amministrazione della società<br />
bianconera – spiega - è quello<br />
di occuparmi specificamente delle<br />
varie iniziative relative alla solidarietà.<br />
Devo dire con tutta sincerità<br />
che io non sapevo che nel calcio esistessero<br />
questi aspetti. Ma ho scoperto<br />
che esistono, e sono molte attività<br />
del genere, non solo a Siena”.<br />
Ad essere coinvolti sono le società, i<br />
tifosi, e anche gli stessi giocatori.<br />
Che spesso non pubblicizzano ciò<br />
che fanno. Un lavoro impegnativo<br />
per don Gaetano che, da sacerdote,<br />
deve seguire a Siena le anime di<br />
quattro parrocchie del centro storico.<br />
“Certamente – aggiunge – si potrebbe<br />
fare molto di più. Ma gli impegni<br />
di lavoro non mi mancano. Al<br />
Siena posso dedicare poco tempo .<br />
Ma quello che mi interessa molto<br />
sono proprio queste iniziative per<br />
aiutare gli altri. L’anno scorso ad<br />
esempio fu dedicato agli anziani. E<br />
tutte le società italiane si dettero da<br />
fare per realizzare case di riposo,<br />
una al nord, una al centro e una al<br />
sud. Noi in particolare ci siamo dati<br />
fare con <strong>il</strong> Campansi al quale la società<br />
ha regalato un maxischermo<br />
per gli anziani per vedere la televi-<br />
sione”. L’elenco delle iniziative benefiche<br />
sulle quali ha lavorato Don<br />
Gaetano comprende anche una raccolta<br />
di fondi a favore di una ragazza<br />
che aveva necessità di un intervento<br />
all’anca negli Stati uniti,<br />
l’offerta a suor Ginetta che si occupa<br />
dei poveri a San Girolamo di un<br />
intero camion di vestiti per i poveri,<br />
le adozioni a distanza fatte dal club<br />
di tifosi di Montaperti, la raccolta di<br />
fondi da parte di tifosi di Castellina<br />
per realizzare una scuola alla periferia<br />
di Man<strong>il</strong>a diretta da una suora.<br />
“Questo calcio devo dire che non è<br />
solo violenza. Io sono dentro al<br />
Siena per questo impegno” ricorda<br />
don Gaetano. “ Poi ci sono anche i<br />
giocatori del Siena, di cui non posso<br />
dire <strong>il</strong> nome, che si danno da fare. E<br />
fanno molto. Ad esempio Gattuso<br />
del M<strong>il</strong>an ha una fondazione per fare<br />
beneficenza tanto per parlare di un<br />
giocatore famoso. Molti giocatori<br />
del Siena vengono da me e mi chiedono<br />
come potersi muovere in questo<br />
settore. E fanno delle belle offerte.<br />
È successo a Natale e Pasqua.<br />
Questi giocatori non dobbiamo vederli<br />
solo come dei mercenari e<br />
basta. Ma c’è anche chi pensa a<br />
opere di carattere sociale. Per me è<br />
un’esperienza meravigliosa. Non<br />
avrei mai creduto che lo sport fosse<br />
così. Per questo e per quanto posso,<br />
mi ci impegno. Anche per lanciare un<br />
messaggio positivo”. ■
10<br />
calcio<br />
ARCHIVIO SERIE A<br />
30a giornata<br />
LECCE-SIENA 2/2<br />
(pt 10’ Konan, 18’ Maccarone; st 10’ Paci, 36’ Taddei)<br />
31a giornata<br />
SIENA-MILAN 2/1<br />
(st 18’ Crespo, 27’ Chiesa, 41’ Cozza)<br />
32a giornata<br />
ROMA-SIENA 0/2<br />
(st 12’ Maccarone, 43’ Chiesa)<br />
33a giornata<br />
SIENA-UDINESE 2/3<br />
(pt 6’ Di Michele, 9’ Maccarone; st 8’ Di Michele, 12’<br />
Taddei, 21 Iaquinta)<br />
34a giornata<br />
INTER-SIENA 2/0<br />
(pt 2’ Cruz su rig, 31’ Vieri)<br />
Classifica: M<strong>il</strong>an e Juventus 76; Inter 62; Udinese e<br />
Sampdoria 56; Palermo 49; Messina 44; Livorno 43; Cagliari<br />
42; Lecce e Lazio 41; Bologna, Roma e Reggina<br />
40; Parma 37; Siena e Chievo 36; Brescia ; Fiorentina<br />
34; Atalanta 31.<br />
Massimo Maccarone
l’angolo tecnico<br />
S.O.S. : si salvi chi può!<br />
Riccardo Giacopelli<br />
APNEA!!<br />
Un finale di campionato da percorrere<br />
in apnea! Questo è ciò che aspetta<br />
Chiesa &C. da qui al 29 maggio. Se ci è<br />
consentito un paragone ciclistico, potremmo<br />
pensare ad uno sprint in salita,<br />
una salita breve ma ripida, lungo la<br />
quale è vietato voltasi indietro per vedere<br />
cosa fanno gli avversari ed è invece<br />
fondamentale concentrarsi sulla<br />
linea del traguardo, spingendo al massimo<br />
sui pedali, in apnea appunto.<br />
E se alla squadra, come ha puntualizzato<br />
lo stesso mister De Canio, sarà<br />
concesso di pensare solo a se stessa,<br />
senza fare calcoli o tabelle, con un<br />
unico obbiettivo, che è quello di fare più<br />
punti possib<strong>il</strong>e, a chi invece tenta di fare<br />
una valutazione oggettiva della situazione<br />
(per quanto possib<strong>il</strong>e) sarà consentito<br />
dare solo uno sguardo “in casa<br />
d’altri” per fare un’analisi delle avversarie<br />
dirette alla corsa alla salvezza.<br />
E ALLORA GUARDIAMO<br />
Tra le squadre che lottano per non<br />
retrocedere, quella che ha destato<br />
maggiore sorpresa è la nuova Atalanta<br />
di Delio Rossi che, proprio da quando<br />
ha cambiato la guida tecnica, è passata<br />
da un ultimo posto in completa solitudine<br />
(e per molti con un piede e<br />
mezzo, per non dire due, in serie B) ad<br />
una posizione che, è sempre di fondo<br />
classifica, ma con gancio collegato al<br />
resto del gruppo. I bergamaschi hanno<br />
inanellato una serie di risultati ut<strong>il</strong>i con-<br />
secutivi, subendo una lieve flessione in<br />
concomitanza con i problemi fisici di<br />
Makinwa, ma adesso che <strong>il</strong> bomber<br />
sembra recuperato, è lecito attendersi<br />
un finale da…..”o la va o la spacca”.<br />
Poco più su <strong>il</strong> Brescia , una squadra<br />
forse “Di Biagio-dipendente” e che, proprio<br />
per questa sua caratteristica, potrebbe<br />
avere qualche problema nella<br />
fase finale del campionato, anche perché<br />
l’ex interista potrebbe sommare alle<br />
sempre più frequenti e probab<strong>il</strong>i assenze<br />
per squalifica (le diffide a ripetizione<br />
a fine campionato divengono quasi fisiologiche<br />
per un difensore), <strong>il</strong> calo tipico<br />
che i giocatori oltre la trentina accusano<br />
con i primi caldi. Oltretutto alle<br />
Rondinelle è mancato l’apporto di un’attaccante<br />
di esperienza come Del Vecchio<br />
che giunto alla corte di mister Cavasin<br />
in gennaio, a causa di problemi<br />
fisici, è stato ut<strong>il</strong>izzato con <strong>il</strong> contagocce.<br />
E passiamo al Parma. La squadra di<br />
Carmignani punta tutto sul talento e la<br />
classe di uomini come Morfeo e G<strong>il</strong>ardino,<br />
circondati da un gruppo di giovani di<br />
belle speranze e da tre-quattro giocatori<br />
che hanno sempre garantito un rendimento<br />
costante ma senza grandi acuti.<br />
La difesa che non offre grandi sicurezze<br />
(escluso Frey) e l’incognita coppa<br />
UEFA (quanto potrà influire sia nelle<br />
gambe che nella testa dei gialloblu?)<br />
potrebbero alla fine costituire una zavorra<br />
troppo pesante da portarsi dietro.<br />
Per i “vicini di casa” viola, invece, la situazione<br />
è andata complicandosi in<br />
modo inaspettato nella seconda parte<br />
del campionato ma le avvisaglie, a parere<br />
di chi scrive, erano evidenti fin dall’inizio.<br />
In riva all’Arno, <strong>il</strong> presidente Della<br />
Valle sceglie di confermare un tecnico<br />
(Mondonico) del quale la dirigenza non è<br />
mai stata convinta fino in fondo e poi,<br />
dopo che la situazione spogliatoio diviene<br />
di diffic<strong>il</strong>e gestione, si affida a Buso,<br />
un tecnico preparatissimo, ma del quale<br />
tutto si può dire tranne che sia un motivatore.<br />
E la linea viene mantenuta anche<br />
dopo l’esonero dell’ex tecnico del Bologna,<br />
affidando la squadra a Zoff altro mister<br />
che tra le numerose ed indubbie<br />
qualità non annovera certo quella dell’uomo<br />
che scuote lo spogliatoio. Ed <strong>il</strong><br />
problema della Fiorentina potrebbe essere<br />
proprio questo: aver continuato a<br />
pensare all’ UEFA anche quando si trovava<br />
più vicina alla zona retrocessione.<br />
Arriviamo al Chievo. La squadra è<br />
guidata da un tecnico emergente e preparatissimo,<br />
un tecnico che ha creduto<br />
fin dall’inizio nel “progetto Chievo” continuando<br />
<strong>il</strong> lavoro dei suoi predecessori.<br />
La forza dei gialloblù è sempre stata<br />
quella di mantenere una propria identità<br />
ald<strong>il</strong>à delle qualità dei singoli giocatori,<br />
un assetto ed un’organizzazione collaudati<br />
che però potrebbero scricchiolare<br />
complici le paure e le tensioni dell’incubo<br />
serie B.<br />
E qui ci fermiamo anche se chi sta<br />
poco più su (leggi Lecce, Reggina e<br />
Roma) non possono essere considerate<br />
del tutto “fuori gara”. ■<br />
11
12<br />
calcio<br />
I giorni che hanno segnato <strong>il</strong> cammino della squadra bianconera dalla nascita a oggi<br />
Sei date per fare la storia<br />
La storia è fatta di episodi e di<br />
numeri, ma soprattutto di date.<br />
Esattamente come quella di una società<br />
sportiva. Ed <strong>il</strong> Siena non fa eccezione.<br />
Senza andare troppo indietro nel<br />
tempo (diciamo dal dopoguerra ad<br />
oggi), quali sono state allora le date<br />
che, nel bene e nel male, hanno segnato<br />
<strong>il</strong> cammino della Vecchia<br />
Robur e che di conseguenza sono rimaste<br />
maggiormente scolpite nella<br />
memoria dei sostenitori bianconeri?<br />
Non tantissime, e per questo ancora<br />
più fac<strong>il</strong>i da ricordare.<br />
La prima è quella del 3 giugno<br />
1956, quando al Motovelodromo<br />
Appio di Roma la Robur di Vinicio<br />
Viani supera per 5 a 1 <strong>il</strong> Chinotto<br />
Neri e torna trionfalmente in serie C<br />
dopo quattro anni di Quarta Serie.<br />
Cinque reti di Gento-Tambani, che<br />
hanno <strong>il</strong> potere di scuotere un ambiente<br />
già incamminato altrimenti<br />
sulla strada dei ricordi. Quelli della<br />
serie B ormai lontani<br />
Tre anni dopo, esattamente <strong>il</strong> 29<br />
giugno 1959, è lo spareggio con<br />
l’Ozo Mantova per salire in serie B ad<br />
accendere l’entusiasmo dei tifosi<br />
bianconeri che in seim<strong>il</strong>a raggiungono<br />
Genova per sostenere la squadra<br />
di Oronzo Pugliese. Ma nel capoluogo<br />
ligure le cose non vanno per <strong>il</strong><br />
verso giusto. Un gol di Fantini al 78’,<br />
spenge infatti le ambizioni di una<br />
città e la gente se ne ritorna malinconicamente<br />
a casa con le bandiere<br />
arrotolate.<br />
Quarant’anni dopo, al culmine di<br />
altretrettante stagioni trascorse fra<br />
Serie D, C2 e C1, Antonio Sala firma<br />
<strong>il</strong> capolavoro di riportare la Robur in<br />
serie B, dalla quale si era separata<br />
nel 1948. Il giorno dell’apoteosi è <strong>il</strong><br />
7 maggio 2000, cioè quello della vittoria<br />
per 2 a 0 sul Sandonà (con reti<br />
di Ghizzani e Pagano) che garantisce<br />
la matematica promozione. Scrive<br />
<strong>Mese</strong>sport nel numero unico approntato<br />
per l’occasione: “La città, e<br />
non solo <strong>il</strong> tradizionale zoccolo duro<br />
dei tifosi, è mob<strong>il</strong>itata per non far<br />
mancare ai propri beniamini <strong>il</strong> sostegno<br />
di cui avranno bisogno. Il colpo<br />
d’occhio del Rastrello, con seim<strong>il</strong>a<br />
sugli spalti ed una coreografia che<br />
mette i brividi... La Vecchia Robur in<br />
soli dodici mesi, è passata dai play<br />
out per restare in C1 alla serie B. Applausi<br />
a tutti”.<br />
Ma la nuova categoria non ammette<br />
distrazioni, e l’anno successivo<br />
<strong>il</strong> rischio di tornare subito nella<br />
terza serie si fa così concreto da produrre<br />
due cambi in corsa nella conduzione<br />
della squadra: Giuseppe Papadopolo<br />
prima , Vincenzo Guerini<br />
dopo e poi di nuovo Papadopulo. Ma<br />
dopo tanta attesa <strong>il</strong> sogno non può<br />
esaurirsi nello spazio di una sola stagione<br />
e così <strong>il</strong> 2 giugno 2002, a parziale<br />
rivincita dello spareggio perso<br />
43 anni prima con l’Ozo Mantova, <strong>il</strong><br />
Siena torna a Genova contro la<br />
Sampdoria e con un gol di Scalzo si<br />
conferma meritatamente in serie B.<br />
La festa, iniziata a Marassi, si conclude<br />
a notte fonda in un Campo ricolmo<br />
di gente come per una seconda<br />
ideale promozione.<br />
Intanto quello che non succede<br />
in cent’anni, tanti quanti ne celebra<br />
<strong>il</strong> club nel 2004, accade in soli 12<br />
mesi: <strong>il</strong> 24 maggio 2003, mentre<br />
dalla Piazza salgono alte le note di<br />
melodie indimenticab<strong>il</strong>i presentate<br />
da Pippo Baudo, ancora una volta a<br />
Marassi, crocevia della storia bianconera,<br />
si materializza contro <strong>il</strong> Genoa<br />
<strong>il</strong> più straordinario dei sogni: <strong>il</strong> Siena<br />
è promosso a sorpresa in serie A,<br />
quando appena due anni prima<br />
avremmo messo tutti la firma per<br />
festeggiare <strong>il</strong> centenario nella serie<br />
cadetta.<br />
La galleria dei ricordi, belli e<br />
brutti, sembra finita qui. Saliti sul<br />
massimo palcoscenico del calcio italiano,<br />
è diffic<strong>il</strong>e aspettarsi di più e di<br />
meglio. Invece no, perché dopo<br />
un’attesa di oltre mezzo secolo, ar-<br />
riva anche <strong>il</strong> momento per “regolare”<br />
i conti con quella Fiorentina che<br />
da sempre ha guardato dall’alto in<br />
basso i cugini senesi. È <strong>il</strong> 20 febbraio<br />
2005, ed oltre 13.000 persone<br />
fanno da cornice ad un ‘evento’, al di<br />
là delle motivazioni storiche abbastanza<br />
forzate, a cui nessuno vuole<br />
mancare. A siglare <strong>il</strong> gol della vittoria<br />
ci pensa un attaccante venuto da<br />
lontano come Tore Andre Flo, norvegese,<br />
e tanto basta per entrare<br />
anche lui nella piccola-grande storia<br />
del calcio senese.<br />
Ma non è finita, perché <strong>il</strong> 17<br />
apr<strong>il</strong>e 2005, nel tentativo di legittimare<br />
la loro presenza fra i grandi del<br />
calcio italiano, arriva anche la prima<br />
vittoriosa impresa da quando m<strong>il</strong>ita<br />
in serie A contro una ‘grande’, la più<br />
grande del momento, se è vero che<br />
scende al Rastrello con lo scudetto<br />
cucito sul petto: <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an di Ancelotti<br />
e Galliani.<br />
A seguire, appena tre giorni dopo,<br />
quella non meno importante contro la<br />
Roma all’Olimpico che, per quanto clamorosa,<br />
non regge però <strong>il</strong> confronto<br />
con <strong>il</strong> successo sui rossoneri.<br />
L’elenco delle date da ricordare e<br />
mai dimenticate per ora si ferma<br />
qui, ma chissà se presto o tardi se ne<br />
aggiungeranno altre. Nel tal caso,<br />
solo di segno positivo. ■
Finora si credeva, evidentemente a torto, che la<br />
frammentata, mitica Italia dei Comuni medioevali e<br />
delle Signorie rinascimentali, ci avesse lasciato solo<br />
un’eredità fatta di magnifici palazzi, centri storici m<strong>il</strong>lenari<br />
ed una messe di opere d’arte uniche al mondo.<br />
Invece bisogna prendere atto che di quel lontano<br />
passato porta i segni anche l’Italia del pallone, mai<br />
così piena di campan<strong>il</strong>i in accesa competizione tra<br />
loro a dimostrazione che, fatta l’Italia, l’invito “a fare<br />
gli italiani” non è stato mai preso molto sul serio. Figuriamoci<br />
adesso, in epoca di “devolution”…<br />
E così non è raro sentir identificare una squadra<br />
di calcio attraverso <strong>il</strong> casato che in quella certa<br />
città la fece un tempo da padrone: per esempio gli<br />
“scaligeri” del Verona rimandano a quel Can Grande<br />
della Scala del quale anche <strong>il</strong> Chievo ha pensato<br />
bene di far stampigliare l’immagine sulle maglie<br />
gialloblù dei propri giocatori. A Parma, invece, scendono<br />
in campo i “ducali”, definizione senz’altro più<br />
elegante del troppo gastronomico termine di “parmigiani”.<br />
Ma la fantasia dei cronisti, amanti dell’iperbole,<br />
ha fatto fiorire anche uno stuolo di altri appellativi e,<br />
se non è stato diffic<strong>il</strong>e fare riferimento all’emblema<br />
sociale (gigliati, grifoni o aqu<strong>il</strong>otti che dir si voglia),<br />
altre volte è venuto loro in soccorso un qualche riferimento<br />
geografico (da qui lagunari, lariani, salentini,<br />
etnei…) o araldico, vedi quel “rossoalabardati”<br />
riferito ai calciatori della Triestina immortalati<br />
dai versi di Umberto Saba.<br />
Da qualche tempo però, per una di quelle strane<br />
degenerazioni del buongusto che sempre più<br />
spesso arrivano indesiderate ad affliggere lo sport,<br />
è <strong>il</strong> credo politico delle frange più estreme delle tifoserie<br />
che rischia di dare ad alcuni club una certa immagine<br />
piuttosto che un’altra.<br />
Ricordo di aver avuto occasione di visionare per<br />
caso, già diversi anni fa, una collezione di gadget e<br />
adesivi degli ultrà di ogni parte d’Italia in cui si sprecavano<br />
svastiche e fasci littori, simboli celtici ed effigi<br />
di minacciosi guerriglieri sudamericani. Per<br />
quanto pericolose, si trattava pur sempre di circoscritte<br />
bizzarrie di giovani un po’ sb<strong>il</strong>enchi mentre<br />
oggi <strong>il</strong> fenomeno pare aver contagiato intere curve<br />
di aficionados. Basti pensare al demenziale spettacolo<br />
offerto poche settimane fa da una parte del tifo<br />
laziale che, nel “derby politico” con <strong>il</strong> Livorno, non ha<br />
trovato di meglio che inneggiare alla propria squadra<br />
(appena salvata dal fallimento grazie alla scandalosa<br />
legge cosiddetta “spalmadebiti”…) inalberando<br />
vistosi striscioni che si richiamavano al<br />
tristemente famoso ventennio. Davvero un bel colpo<br />
d’occhio, non c’è che dire, per la Città che, soltanto<br />
pochi giorni prima, era stata teatro di ben altre immagini<br />
in occasione dell’ecumenico omaggio di folla<br />
al defunto Pontefice.<br />
13 immagini<br />
Il Palio<br />
come segno distintivo<br />
Nemmeno da parte amaranto si è stati da meno<br />
sventolando a sproposito, del resto come ogni domenica,<br />
i rossi vess<strong>il</strong>li con falce e martello, palesemente<br />
mischiando, in questo caso, <strong>il</strong> proverbiale<br />
fondoschiena con le altrettanto celebri Quarantore.<br />
Per analogia, allora, dagli ultrà m<strong>il</strong>anisti – secondo<br />
lo st<strong>il</strong>e caro al patron rossonero – dovremmo<br />
aspettarci scenografie di irreprensib<strong>il</strong>e aplomb, tutte<br />
nuvolette e cori celestiali; niente sciarpe, magari,<br />
ma pettinature cotonate e faccine di uomini e donne<br />
di buona famiglia che gorgheggiano sorridenti<br />
“Forza M<strong>il</strong>an!”. Macchè, anche a San Siro, come altrove,<br />
va spesso in scena la gazzarra.<br />
Ben diverso (e si potrebbe aggiungere “fortunatamente”)<br />
è invece <strong>il</strong> destino del Siena considerato<br />
che, da che Robur è Robur, ad ogni latitudine la<br />
squadra bianconera è abbinata ossessivamente al<br />
Palio, con buona pace degli odierni sponsor. Da<br />
Grosseto a Poggibonsi ieri come dall’Olimpico al<br />
Delle Alpi oggi, per molti noi siamo i bruti che fanno<br />
rompere ai cavalli l’osso del collo, gli inciv<strong>il</strong>i che si<br />
azzuffano tra loro per un pezzo di stoffa, che corrompono<br />
e si fanno corrompere sperperando m<strong>il</strong>ioni.<br />
Nell’immaginario collettivo delle altrui tifoserie<br />
non schieriamo sul terreno di gioco un portiere,<br />
centrocampisti, attaccanti e difensori come tutte le<br />
altre squadre, ma fantini di pessima reputazione.<br />
Così magari, se <strong>il</strong> nostro capitano si avvicina ad un<br />
avversario o, peggio, al direttore di gara, qualcuno<br />
può pensare che ci scappi l’indecente proposta di<br />
qualche bigliettone. Come al canape, insomma, e<br />
forse qualcosa del genere deve averlo pensato<br />
anche chi sguazzò oltre <strong>il</strong> dovuto nella storia di calcioscommesse<br />
che tanto ha agitato la scorsa estate<br />
dell’A.C. Siena.<br />
Quale unica variazione dal tema del Palio, va<br />
detto, ho sentito talvolta sfottere i senesi facendo riferimento<br />
anche al panforte di cui <strong>il</strong> pubblico di molti<br />
stadi, evidentemente, ci ritiene famelici ed insaziab<strong>il</strong>i<br />
divoratori, procacciatori di lauti guadagni a pro<br />
dei dentisti. A questo proposito ricordo quasi con<br />
nostalgia un curioso aneddoto che coinvolse un<br />
amico di contrada <strong>il</strong> quale, in occasione di una trasferta<br />
toscana del Siena vissuta in incognito come<br />
una volta si poteva ancora tentare di fare, subì per<br />
tutta la partita senza batter ciglio le angherie verbali<br />
di un b<strong>il</strong>ioso signore del posto che di continuo,<br />
avendolo forse riconosciuto per senese, accompagnava<br />
<strong>il</strong> proprio tifo con ironiche allusioni al più concittadino<br />
dei nostri dolci. Finalmente, quando <strong>il</strong> fischio<br />
finale dell’arbitro sancì la sofferta vittoria del<br />
Siena, l’amico non si trattenne più e sbottò all’indirizzo<br />
del fastidioso vicino con un ringhioso “E se <strong>il</strong><br />
panforte ‘un ti piace, ‘un lo mangia’!!!” che concluse<br />
trionfalmente <strong>il</strong> pomeriggio meglio di qualsiasi sberleffo.<br />
Incredib<strong>il</strong>e ma vero, tra vinti e vincitori tutto finì<br />
di lì a poco in una risata. Ma erano altri tempi!<br />
Mario Lisi
L’impegno del Settore Giovan<strong>il</strong>e e<br />
Scolastico della F.I.G.C. nella programmazione<br />
di progetti da realizzare<br />
in collaborazione con le Istituzioni<br />
Scolastiche, è finalizzato alla realizzazione<br />
di attività che portino i giovani a<br />
praticare lo sport serenamente e divertendosi,<br />
ut<strong>il</strong>izzando forme di educazione<br />
all’affermazione agonistica<br />
basate su una reale visione delle proprie<br />
capacità e limiti, accentandosi per<br />
quello che si è e che si può dare, aspirando<br />
a migliorare senza esasperazioni<br />
e senza essere costretti a prestazioni<br />
oltre le proprie possib<strong>il</strong>ità.<br />
La realizzazione di attività sporti-<br />
14 iniziative<br />
“Fuoriclasse Cup”,<br />
un progetto che coinvolge<br />
ve in ambito scolastico e con la collaborazione<br />
di altre agenzie educative<br />
del territorio, può favorire processi di<br />
crescita ut<strong>il</strong>i alla prevenzione della dispersione<br />
scolastica, dell’abbandono<br />
sportivo, del disagio giovan<strong>il</strong>e. Il calcio<br />
praticato nella Scuola, prevede la partecipazione<br />
di tutti, favorendo l’inserimento<br />
dei ragazzi “diversamente ab<strong>il</strong>i”<br />
per divertirsi e star bene senza per<br />
questo sentirsi in dovere di diventare<br />
un campione.<br />
Nell’ambito delle suddette attività, <strong>il</strong><br />
Settore Giovan<strong>il</strong>e e Scolastico (SGS) e<br />
la Coca Cola (sponsor della manifestazione),<br />
d’intesa con la Lega Nazionale
Professionisti F.I.G.C., <strong>il</strong> C.O.N.I., l’Associazione<br />
Italiana Calciatori ed in collaborazione<br />
con l’UNICEF Italia, organizza “Fuoriclasse<br />
Cup”, un progetto rivolto a studenti e famiglie<br />
con lo scopo di riscoprire, attraverso <strong>il</strong> gioco<br />
del calcio, valori talvolta dimenticati ma appartenenti<br />
al calcio genuino come la lealtà, <strong>il</strong> rispetto<br />
delle regole e dell’avversario, l’integrazione<br />
tra culture diverse. “Fuoriclasse Cup” ha<br />
come scopo principale quello di portare a diretto<br />
contatto i ragazzi delle scuole con <strong>il</strong><br />
mondo del calcio professionistico di serie A e<br />
B e con i suoi campioni.<br />
L’iniziativa cerca di stimolare, contemporaneamente<br />
al gioco del calcio, anche attività<br />
espressive letterarie, musicali ed artistiche, rivolte<br />
in particolare a temi rappresentativi dei<br />
suddetti valori etici, sociali e culturali di cui <strong>il</strong><br />
calcio e lo sport in genere sono e dovrebbero<br />
essere portatori. La manifestazione, che impegna<br />
alunni e professori da gennaio a maggio,<br />
è articolata in tre fasi: la prima, interna alle<br />
scuole, dove vengono organizzati tornei di calcio<br />
a 5. La seconda fase provinciale metterà a<br />
confronto le varie scuole senesi partecipanti<br />
sia sul piano didattico che su quello sportivo<br />
per indicare la scuola che parteciperà alla<br />
terza ed ultima fase nazionale, durante la<br />
quale sarà decretata la scuola vincitrice. In<br />
tutte le fasi del “torneo”, le due anime del progetto,<br />
quella sportiva e quella didattica, hanno,<br />
ai fini della graduatoria finale, lo stesso peso<br />
(50% ciascuna) e saranno valide per la determinazione<br />
dei vincitori, che potranno entrare a<br />
far parte della nuova Nazionale delle Scuole e<br />
che, grazie alla collaborazione con l’UNICEF,<br />
sarà nominata ambasciatrice UNICEF.<br />
Il Comitato Provinciale di Siena F.I.G.C., in<br />
collaborazione con l’A.C. Siena, fin da quando<br />
la Società bianconera fu promossa in serie B,<br />
ha felicemente aderito a questa iniziativa che<br />
ha visto lo Stadio “Franchi” pieno di ragazzi e<br />
ragazze delle scuole elementari, medie e superiori<br />
della provincia senese, sia in campo<br />
che nella tribuna coperta.<br />
Nel 2004 hanno preso parte a questa manifestazione<br />
circa 300.000 studenti, per ben<br />
15.000 classi provenienti da 1.600 Scuole di<br />
45 città italiane che coincidono con le squadre<br />
iscritte ai Campionati Professionistici di calcio<br />
di A e B. Siena si è classificata 10a nella classifica<br />
sportiva e 17a in quella didattica. Nella<br />
classifica complessiva finale 16a.<br />
Nella fase di qualificazione senese, nel<br />
2004 hanno partecipato 17 Scuole, 32 squadre<br />
di calcio, 100 classi, con un coinvolgimento<br />
complessivo di circa 2.000 studenti. All’edizione<br />
del 2005 hanno aderito 20 Scuole, 37<br />
squadre, 150 classi e circa 2.500 studenti. La<br />
15 iniziative<br />
manifestazione è articolata in tre fasi distinte.<br />
La classifica generale di categoria è stata st<strong>il</strong>ata<br />
sommando aritmeticamente i punti incamerati<br />
nella classifica sportiva, ai punti della<br />
classifica didattica, quest’ultimi ottenuti tramite<br />
la realizzazione del “Fuoriclasse Cup News”<br />
in base a specifiche tabelle contenute nel regolamento.<br />
Gli studenti partecipanti hanno organizzato<br />
una piccola redazione per analizzare ed elaborare<br />
<strong>il</strong> loro giornalino “Fuoriclasse Cup News”.<br />
A differenza degli anni precedenti, quest’anno<br />
hanno potuto scegliere lo strumento di comunicazione<br />
attraverso cui sv<strong>il</strong>uppare uno dei cinque<br />
temi sui seguenti valori: passione, abnega-<br />
zione, divertimento, movimento, rispetto delle<br />
regole. Per svolgere la parte didattica si sono<br />
potuti ut<strong>il</strong>izzare più strumenti, tutti ugualmente<br />
stimolanti. Fuoriclasse Cup News non sarà solo<br />
un giornale, ma potrà diventare un servizio televisivo<br />
o radiofonico, un lavoro creativo, un disegno<br />
od un servizio WEB a seconda delle diverse<br />
inclinazioni, competenze ed interessi.<br />
Con lo scopo di aiutare i ragazzi nello<br />
sv<strong>il</strong>uppo del progetto, alle scuole<br />
iscritte è stato consegnato un CD-<br />
ROM nel quale si propongono suggerimenti<br />
ut<strong>il</strong>i per lo sv<strong>il</strong>uppo del progetto<br />
didattico, interviste e f<strong>il</strong>mati<br />
realizzati in collaborazione con la<br />
Gazzetta dello <strong>Sport</strong>, RTL 102 e<br />
<strong>Sport</strong>Italia.<br />
Gli studenti si sono impegnati per<br />
la realizzazione del loro giornale scolastico,<br />
predisponendo fascicoli, disegni<br />
e presentazioni in “power<br />
point” di notevole spessore. Tutti gli<br />
elaborati prodotti sono stati esposti e<br />
presentati alle autorità durante la<br />
conferenza stampa tenutasi presso<br />
la Saletta del Palazzo Berlingeri. La<br />
parte sportiva si è svolta presso lo<br />
Stadio “Franchi”, dove ragazzi e ragazze<br />
hanno dato vita a gare di calcio<br />
di buona intensità agonistica, ma<br />
soprattutto hanno avuto modo d’incontrare<br />
le autorità cittadine presenti,<br />
alcuni dirigenti e giocatori dell’A.C.<br />
Siena, compreso l’arbitro internazionale<br />
Matteo Trefoloni.<br />
Grazie a queste iniziative, che richiedono<br />
alla F.I.G.C. significativi investimenti<br />
economici ed organizzativi,<br />
<strong>il</strong> calcio diventa uno strumento<br />
educativo-comunicativo, ma, soprattutto,<br />
ritorna ad essere un gioco<br />
di gruppo da praticare in allegria e<br />
spensieratezza collegato ad uno<br />
st<strong>il</strong>e di vita attivo, espressione dei<br />
benefici che l’attività sportiva ed <strong>il</strong><br />
movimento in genere possono portare<br />
alla crescita fisica e psicologica<br />
degli studenti.<br />
Ai ragazzi che prenderanno<br />
parte a questa manifestazione rimarrà<br />
<strong>il</strong> ricordo di una parentesi di<br />
sana vita sportivo-scolastica, agli<br />
organizzatori del Comitato Provinciale di<br />
Siena F.I.G.C. la soddisfazione per le adesioni<br />
delle scuole, la significativa partecipazione dei<br />
ragazzi e la speranza che queste iniziative<br />
servano veramente per formare gli uomini, gli<br />
atleti e i dirigenti del futuro. ■<br />
Maurizio Madioni
febbre alta<br />
Quando è meglio una sana bicchierata<br />
Antonio Gigli<br />
Il mondo del calcio,<br />
per l’ennesima volta, si<br />
interroga sul fenomeno<br />
della violenza negli stadi.<br />
L’argomento, purtroppo,<br />
non è nuovo e si ripropone<br />
allorché i fatti sono di<br />
un clamore inaudito e in<br />
questo caso, semifinale<br />
di Champions League,<br />
siamo veramente ai massimi<br />
livelli. Come sempre<br />
accade in Italia, via libera<br />
alle varie opinioni, ai rimedi<br />
più o meno intelligenti<br />
e opportuni, e,<br />
come sempre in Italia,<br />
misure eccezionali in vigore<br />
da subito. Insomma<br />
<strong>il</strong> fenomeno “violenza<br />
negli stadi” è così generalizzato?<br />
Introdurre<br />
norme che al primo lancio<br />
di fumogeni, petardi o<br />
altro, possono indurre<br />
l’arbitro a sospendere la<br />
partita, è ut<strong>il</strong>e? I primi<br />
che dovrebbero dire la<br />
loro sono i tifosi, quelli<br />
veri, pacifici e passionali,<br />
cioè la stragrande maggioranza<br />
di quelli che frequenta<br />
più o meno assiduamente<br />
gli stadi<br />
italiani. Della loro opinione,<br />
però, le varie tv e<br />
giornali non hanno tenuto<br />
conto, meglio l’opinionista<br />
di turno, meglio se<br />
esperto di qualche cosa,<br />
che premette di non aver<br />
mai assistito dal vivo ad<br />
una partita di calcio. Altro<br />
luogo comune dei dibattiti<br />
anti-violenza è l’Ingh<strong>il</strong>terra,<br />
ovvero la capacità<br />
dei britannici di fermare <strong>il</strong><br />
fenomeno degli hooligans<br />
che aveva davvero<br />
strabordato.<br />
Cosa avrebbero mai<br />
fatto gli inglesi per togliere<br />
la violenza dagli stadi<br />
in pochi lo sanno veramente<br />
e <strong>il</strong> governo calcistico<br />
italiano fa finta di saperlo.<br />
Innanzitutto in<br />
Gran Bretagna hanno migliorato<br />
enormemente gli<br />
impianti sportivi. Provate<br />
ad andare in uno stadio<br />
qualsiasi, dalla Premier<br />
League in giù, e vedrete<br />
le differenze eccezionali<br />
con i fatiscenti, a dir<br />
poco, impianti italiani.<br />
Gli stadi inglesi, poi,<br />
sono di proprietà diretta<br />
delle stesse società che<br />
li gestiscono a proprio<br />
piacimento con negozi,<br />
ristoranti e quant’altro.<br />
Per <strong>il</strong> resto non hanno<br />
fatto altro che applicare<br />
le leggi che vietano, logicamente,<br />
ogni forma<br />
di violenza fisica. Le misure<br />
anti-violenza hanno<br />
fatto sì che anche gli<br />
steccati intorno al<br />
campo non vi siano più.<br />
Quello che più è cambiato,<br />
però, è la mentalità<br />
sportiva che in Ingh<strong>il</strong>terra<br />
fa in modo che<br />
l’evento sportivo rivesta<br />
grande, grandissima<br />
importanza, ma <strong>il</strong> risultato<br />
del match non la<br />
fine del mondo come in<br />
Italia. Infatti se potete<br />
assistere anche in tv a<br />
partite inglesi, potrete<br />
vedere che incontri inut<strong>il</strong>i<br />
ai fini del torneo registrano<br />
sugli spalti tantissimi<br />
spettatori, così<br />
come squadre ormai<br />
condannate lottano e<br />
giocano come nulla<br />
fosse. In Ingh<strong>il</strong>terra non<br />
esistono, poi, i vari Processi,<br />
gli innumerevoli<br />
giornali sportivi, i vari<br />
opinionisti che spaccano<br />
<strong>il</strong> capello (vedi fotogramma<br />
televisivo) per<br />
sapere se era fuorigio-<br />
co o no. Insomma quello che servirebbe<br />
di più è una sana, vera, reale, cultura<br />
sportiva. Fac<strong>il</strong>e a dirsi, ma diffic<strong>il</strong>e a<br />
mettere in pratica in pochi giorni, ma<br />
senza nemmeno provarci anche le recenti<br />
misure risulteranno inut<strong>il</strong>i. Per<br />
esempio i tesserati potrebbero non andare<br />
più in tv a parlare di fuorigioco, di<br />
rigori dati o non dati, i dirigenti non do-<br />
vrebbero gridare più al complotto ad<br />
ogni partita persa per calmare i tifosi, i<br />
giocatori non dovrebbero abusare, come<br />
stanno facendo, della simulazione. Sembrano<br />
sciocchezze ma tutte queste cose,<br />
e i tifosi veri lo sanno, servirebbero molto<br />
di più di misure eccezionali quanto banali,<br />
visto che le leggi per tutelare l’evento<br />
sportivo ci sono già.<br />
Detto tutto questo, e senza fare i difensori<br />
d’ufficio del calcio e dei suoi tifosi,<br />
crediamo che riunire 20, 30, 40 m<strong>il</strong>a o<br />
più persone di due fazioni diverse in uno<br />
spazio angusto come uno stadio, preveda<br />
una percentuale di delinquenza e violenza<br />
ne più ne meno di quella che si<br />
trova nelle strade di ogni città italiana.<br />
Solo <strong>il</strong> mondo del calcio, se fosse<br />
fatto di dirigenti veri che non pensano<br />
solo ai soldi dei diritti tv, può salvare<br />
<strong>il</strong>…calcio. Purtroppo non lo farà, troppo<br />
egoista e mentalmente ottuso come è,<br />
contribuendo così come e forse di più di<br />
un lanciatore di petardi, alla sua distruzione.<br />
A Siena, e ne siamo orgogliosi,<br />
preferiamo bere e mangiare con i tifosi<br />
avversari, come abbiamo fatto con gli<br />
amici udinesi e come faremo con quelli<br />
del Chievo e del Parma, anziché scambiarsi<br />
razzi anche se non fa audience. ■<br />
17
18<br />
calcio<br />
Era la scommessa del Presidente,<br />
e Gigi Toscano l’ha vinta. Gli Allievi<br />
Regionali, dopo tanto patire,<br />
sono salvi e così San Miniato può<br />
fare festa. È stato un anno tribolato<br />
per questa formazione, che costruita<br />
in modo scellerato da chi aveva la<br />
responsab<strong>il</strong>ità di costruirla, ha trovato<br />
<strong>il</strong> sorriso solo all’ultima giornata.<br />
C’è voluto però del bello e del<br />
buono per uscire dal pantano che ha<br />
infangato questa stagione; ci sono<br />
volute decisioni importanti quanto<br />
coraggiose, come quella che in molti<br />
hanno chiamato la “rivoluzione d’inverno”<br />
e che hanno portato alla risoluzione<br />
di due rapporti di collaborazione<br />
e all’esonero dell’allenatore<br />
sostituito poi, con decisione autonoma,<br />
proprio dal Presidente che ha<br />
puntato tutto su Romano Perini,<br />
uomo che non ha deluso le aspettative<br />
portando la barca neroverde,<br />
che faceva acqua da tutte le parti,<br />
sulla sponda della salvezza.<br />
A questo punto <strong>il</strong> futuro è più<br />
tranqu<strong>il</strong>lo e tutte le forze ora saranno<br />
concentrate a dare basi ancor più<br />
solide alla società, che in questi giorni,<br />
ha stretto un importantissimo accordo<br />
di collaborazione con <strong>il</strong> Siena<br />
Piena soddisfazione di questo accordo<br />
Presidente?<br />
“Oggi, ci sono tutte le premesse<br />
per essere soddisfatti. Questo accordo<br />
non è un progetto blindato per<br />
tre anni e lo dimostreranno le varie<br />
verifiche periodiche che faremo nel<br />
corso delle annate sportive ove si<br />
potranno apportare, se necessario<br />
Mentre <strong>il</strong> San Miniato di Gigi Toscano firma un importante accordo di collaborazione con<br />
l’AC Siena...<br />
Gli Allievi Regionali<br />
si uniscono al brindisi [ Gigi Rossetti ]<br />
ed ut<strong>il</strong>e, correttivi e migliorie soprattutto<br />
nell’interesse dei giovani<br />
calciatori. Poi, come giusto che sia,<br />
saranno i risultati del campo, speriamo<br />
positivi, a dare la sentenza.”<br />
Non è la prima volta che l’A.C. Siena<br />
ed <strong>il</strong> San Miniato ci provano: con<br />
Cianciolo è stato fac<strong>il</strong>e?<br />
“È vero, anche a me risulta che in<br />
passato vi siano stati dei tentativi per<br />
raggiungere un accordo di collaborazione.<br />
Il sottoscritto negli anni passati<br />
ha partecipato solo ad alcuni incon-<br />
tri, peraltro infruttuosi, perché alcune<br />
presenze, sponda San Miniato, evidentemente<br />
non erano gradite o non<br />
davano sufficienti garanzie. Quest’anno,<br />
non solo con Cianciolo, ma anche<br />
con <strong>il</strong> Vice presidente Claudio Mangiavacchi,<br />
<strong>il</strong> D.S. Giorgio Perinetti ed<br />
<strong>il</strong> Segretario Stefano Osti, con la benedizione<br />
del presidente Paolo De<br />
Luca, è stato molto più semplice. Infatti,<br />
superata qualche piccola divergenza<br />
iniziale, peraltro normale all’inizio<br />
di una trattativa, abbiamo<br />
siglato un accordo triennale che comprende<br />
la collaborazione della Scuola<br />
Calcio e la partecipazione a due Campionati<br />
Professionistici che, al contrario<br />
dell’accordo precedente con <strong>il</strong><br />
Sansovino, ci dà la garanzia di giocare<br />
tutte le partite casalinghe nei moderni<br />
impianti di San Miniato.<br />
Cosa si aspetta <strong>il</strong> San Miniato da<br />
questo accordo?<br />
Prima di tutto una risposta positiva<br />
in termini di iscrizioni alla Scuola<br />
Calcio stessa, sia masch<strong>il</strong>e che<br />
femmin<strong>il</strong>e, (<strong>il</strong> Siena richiama sempre!).<br />
La aspettiamo, questa risposta,<br />
dal quartiere di San Miniato,<br />
dalla Città tutta, dai Comuni limitrofi.<br />
Poi vorrei che attraverso questa<br />
collaborazione, San Miniato diventasse<br />
allo stesso momento punto di<br />
arrivo e di successiva partenza per <strong>il</strong><br />
coronamento dei sogni calcistici di<br />
tutti i ragazzi che verranno da noi.<br />
Infine, per <strong>il</strong> progetto comune che<br />
abbiamo con <strong>il</strong> Siena, è scontato<br />
nella quantità, speriamo di trovare<br />
anche della buona qualità. ■<br />
Due delle formazioni neroverdi di<br />
quest’anno: Gli Esordienti B (a sinistra)<br />
e Primi Calci 97/98 (in alto).
Era inevitab<strong>il</strong>e che, viste le<br />
<strong>il</strong>lustri vittime della prova<br />
televisiva e le circostanze<br />
in cui questa viene fatta valere<br />
in un finale di campionato testa<br />
a testa e per <strong>il</strong> quale la squalifica<br />
di tre giornate comminata a<br />
Ibrahimovic sono state lette<br />
come un pesante assist a favore<br />
del M<strong>il</strong>an in previsione delle<br />
scontro diretto, si finisse per<br />
mettere proprio questa, ma soprattutto<br />
<strong>il</strong> suo uso, sul banco<br />
degli accusati.<br />
E questo avviene proprio<br />
quando <strong>il</strong> Presidente Federale<br />
Carraro parla invece di una<br />
vera e propria task force specializzata<br />
nella prova tv. È la<br />
novità del momento introdotta<br />
con <strong>il</strong> dichiarato scopo di aiutare<br />
arbitri e commissione disciplinare<br />
nel valutare gli episodi<br />
scorretti avvenuti in<br />
campo. Si tratta di una squadra<br />
di 30 persone della Federcalcio,<br />
persone quindi interne<br />
alla Federazione, che ogni domenica<br />
monitorerà le 19 gare<br />
del campionato di serie A e<br />
serie B e che permetterà quindi<br />
di non delegare ai media le<br />
segnalazioni di eventuali irregolarità<br />
in campo, raccogliendo<br />
così in parte le richieste del<br />
direttore generale della Juventus<br />
Luciano Moggi, nella sua<br />
inevitab<strong>il</strong>e presa di posizione.<br />
A rincarare la dose, come se<br />
non bastasse, vi sono poi le dichiarazioni<br />
del Giudice <strong>Sport</strong>ivo<br />
della Federcalcio Maurizio<br />
Laudi, che estenderebbe la<br />
prova televisiva non solo contro<br />
la condotta violenta, ma<br />
anche contro le simulazioni. A<br />
dispetto dei suoi detrattori, ad<br />
oggi viene pertanto ribadita la<br />
regola che prevede l’uso della<br />
prova televisiva da parte del<br />
giudice sportivo, previo segnalazione<br />
del Procuratore Generale<br />
della F.I.G.C., in caso di<br />
condotta violenta di un calciatore,<br />
o di un tesserato, che non<br />
sia stata r<strong>il</strong>evata dagli ufficiali<br />
di gara e che sia avvenuta o a<br />
gioco fermo oppure in un contesto<br />
estraneo all’azione in<br />
svolgimento. Rimane dunque<br />
fermo <strong>il</strong> limite dell’azione non<br />
vista dall’ arbitro e dai guardalinee,<br />
anche se ancora brucia <strong>il</strong><br />
caso che ha suscitato la novità<br />
della task force: quello dell’attaccante<br />
della Juventus David<br />
Trezeguet al centro, nei mesi<br />
scorsi, della polemica dopo<br />
una squalifica data e poi tolta.<br />
La seconda novità introdotta<br />
da Carraro va appunto in questa<br />
direzione e serve per eliminare,<br />
una volta per tutte, l’eccessiva<br />
discrezionalità delle<br />
decisioni: l’arbitro, convocato<br />
dal Giudice <strong>Sport</strong>ivo, “dovrà<br />
farsi carico di rispondere per sé<br />
e per i colleghi” su quanto visto<br />
durante la partita. Ed è <strong>il</strong> caso<br />
Trezeguet a fare in qualche<br />
modo giurisprudenza. In pratica<br />
non si potrà più ripetere<br />
quanto accaduto in Lazio-Juve,<br />
quando <strong>il</strong> Giudice <strong>Sport</strong>ivo inflisse<br />
una squalifica di due<br />
giornate, poi annullate dalla<br />
Disciplinare, sulla base di una<br />
successiva testimonianza dell’assistente<br />
dell’arbitro che<br />
disse di aver visto l’episodio.<br />
Il problema tuttavia rimane<br />
sempre e comunque confinato<br />
in quello che potremmo definire<br />
l’ equivoco di fondo che attraversa<br />
non solo <strong>il</strong> mondo<br />
dello sport, ma anche quello<br />
della giustizia ordinaria. E l’equivoco<br />
è dato da un eccessivo<br />
peso dato alla giustizia formale<br />
rispetto a quello di<br />
Tutto <strong>il</strong> mondo del calcio ne parla, ma la soluzione<br />
ottimale ancora non c’è<br />
Chi ha paura<br />
della prova Tv?<br />
di Mauro Mancini Proietti<br />
giustizia sostanziale. In parole<br />
povere, non ci si preoccupa<br />
tanto se un determinato episodio<br />
violento sia avvenuto o<br />
meno, quanto piuttosto dell’<br />
“assoluto rispetto delle regole<br />
nelle modalità di acquisizione<br />
delle prove”. Su questo viene<br />
fondato lo Stato di diritto e la<br />
certezza delle regole. Peccato<br />
tuttavia che questo modo di interpretare<br />
<strong>il</strong> diritto finisca sempre<br />
di più col portare delle<br />
conseguenze aberranti, che<br />
sfuggono al più elementare<br />
buon senso. Ed <strong>il</strong> buon senso<br />
vuole che venga assolutamente<br />
arginata, dentro e fuori dello<br />
sport, qualsiasi manifestazione<br />
di violenza ed aggressione<br />
fisica. Contro la violenza in<br />
ogni sua forma, sia contro i<br />
beni così come contro le persone,<br />
la tolleranza dovrebbe essere<br />
assolutamente zero. E se<br />
questo è l’obiettivo, ogni fine<br />
che raggiunga lo scopo appare<br />
decisamente lecito. Uno<br />
Stato di diritto, così come <strong>il</strong><br />
mondo dello sport, ha <strong>il</strong> dovere<br />
per la sua stessa esistenza e<br />
quella dei propri cittadini o associati,<br />
di mettere in atto tutti i<br />
mezzi ritenuti idonei a raggiungere<br />
lo scopo.<br />
Ci sentiamo allora in linea<br />
con <strong>il</strong> giudice Laudi quando<br />
parla semmai di una estensione<br />
della prova televisiva che<br />
dovrebbe non solo coprire gli<br />
episodi di palese simulazione<br />
sfuggiti agli arbitri, ma anche<br />
rimuovere <strong>il</strong> limite del requisito<br />
che <strong>il</strong> fatto sia accaduto a<br />
gioco fermo o lontano dall’azione.<br />
Non si riesce infatti a<br />
comprendere per quale motivo<br />
la prova televisiva non<br />
possa essere ut<strong>il</strong>izzata di fronte<br />
alla condotta violenta di un<br />
calciatore avvenuta nel corso<br />
dell’azione, sempre partendo<br />
dal presupposto che l’arbitro<br />
non abbia visto. In quest’ ulti-<br />
mo caso infatti dovrebbe comunque<br />
valere <strong>il</strong> suo giudizio<br />
perché altrimenti <strong>il</strong> Giudice<br />
<strong>Sport</strong>ivo assumerebbe quasi<br />
la figura di un secondo arbitro<br />
a distanza di tempo e questo<br />
non sarebbe opportuno. Stravolgerebbe<br />
la regola fondamentale<br />
che <strong>il</strong> giudice di gara<br />
deve essere unico.<br />
Semmai, sempre in termini<br />
di considerazioni personali,<br />
sarebbe altresì da aggiungersi<br />
che andrebbero adottate<br />
una serie di precauzioni al fine<br />
di non dare possib<strong>il</strong>ità di ingresso,<br />
nel giudizio sportivo, a<br />
quelle che sono le influenze<br />
campan<strong>il</strong>istiche delle informazioni.<br />
Oggi, ad esempio, <strong>il</strong> Procuratore<br />
Federale ha tempo<br />
fino alle ore 18 del giorno successivo<br />
per fare i deferimenti<br />
in base alle immagini tv. In<br />
pratica sono più che plausib<strong>il</strong>i<br />
le forti pressioni a cui lo stesso<br />
verrebbe inevitab<strong>il</strong>mente sottoposto<br />
rispetto all’influenza<br />
dei programmi televisivi. In<br />
questo senso andrebbero ridotti<br />
i tempi di intervento a<br />
poche ore dopo la fine della<br />
gara, proprio per evitare che<br />
qualcuno possa pensare o<br />
avere <strong>il</strong> dubbio che le segnalazioni<br />
possano essere influenzate<br />
anche dalle sottolineature<br />
che avvengono nelle rubriche<br />
televisive. Sarebbe meglio per<br />
la trasparenza del sistema.<br />
Inoltre, e qui le recenti dichiarazioni<br />
di Totti rese all’indomani<br />
della lunga squalifica meritano<br />
delle riflessioni, bisogna<br />
anche pensare che non sempre<br />
un episodio di violenza è<br />
figlio di se stesso. Se è giusto<br />
punire la reazione violenta, è<br />
anche giusto andare a colpire<br />
quegli episodi (qualora vi fossero)<br />
che tale reazione hanno<br />
innescato.<br />
In definitiva è lecito ritenere<br />
che con la tecnologia oggi pre-<br />
sente sul campo non vi sia<br />
azione o episodio che possa<br />
sfuggire completamente a<br />
tutte le telecamere. Il calciatore<br />
punito per condotta violenta<br />
ha <strong>il</strong> diritto dovere di citare gli<br />
episodi che hanno determinato<br />
la sua reazione, così da permettere<br />
al procuratore di andarli<br />
a rintracciare nelle<br />
immagini in suo possesso e di<br />
segnalarle a sua volta al Giudice<br />
<strong>Sport</strong>ivo perché provveda<br />
di conseguenza. E proprio<br />
al fine di evitare denunce temerarie<br />
o strumentali, <strong>il</strong> primo<br />
calciatore andrà ancor più severamente<br />
punito qualora venisse<br />
accertato che la sua denuncia<br />
non è veritiera o<br />
assolutamente pretestuosa.<br />
Quanto alla fonte delle immagini,<br />
sono del tutto prive di<br />
fondamento le lamentele del<br />
dg bianconero sugli organi di<br />
stampa. Qualsiasi immagine,<br />
purchè ovviamente genuina,<br />
autentica e non slegata e<br />
quindi artefatta rispetto al contesto<br />
di gioco, appare ut<strong>il</strong>e e<br />
suscettib<strong>il</strong>e di approfondito<br />
esame da parte del Giudice<br />
<strong>Sport</strong>ivo. È Impensab<strong>il</strong>e riempire<br />
gli stadi anche di telecamere<br />
federali. Tra l’altro questo<br />
appare un problema del<br />
tutto nostrano. Basti solo pensare<br />
che in sede Uefa le cassette<br />
con gli episodi di condotta<br />
violenta arrivano<br />
direttamente dalla squadra<br />
avversaria e mai nessuno ha<br />
sollevato dubbi sulla autenticità<br />
delle immagini. Immaginiamo<br />
allora cosa accadrebbe<br />
in Italia se le immagini in questione,<br />
nei casi di specie, fossero<br />
state fornite dall’Inter per<br />
Ibrahimovic e dal Siena per<br />
Totti? Senza mezzi termini avverrebbe<br />
un finimondo e di<br />
questo <strong>il</strong> calcio, ed <strong>il</strong> mondo<br />
che lo circonda, non ne hanno<br />
davvero bisogno. ■<br />
argomenti<br />
19
Il ruolo e gli obiettivi dell’Unione Veterani dello <strong>Sport</strong><br />
negli anni duem<strong>il</strong>a<br />
‘No al doping,<br />
sì al fair play’<br />
di Chiara Cicali<br />
Fare della propria passione<br />
sportiva un patrimonio<br />
da trasmettere<br />
per l’aggregazione sociale è<br />
l’impegno più autorevole al<br />
quale l’Associazione Veterani<br />
dello <strong>Sport</strong>, sezione “Mario<br />
Celli” di Siena, adempie sin<br />
dalle origini della sua quasi<br />
trentennale esperienza.<br />
Da pochi mesi si è insediata<br />
la nuova dirigenza che<br />
resterà in carica per <strong>il</strong> prossimo<br />
quadriennio olimpico e<br />
che dovrà intuire e raccogliere<br />
le sfide e le tendenze che<br />
la promozione sportiva, in<br />
termini di confronto dialettico<br />
e novità strutturali, porrà<br />
di fronte.<br />
Nel segno della continuità<br />
e con consenso unanime,<br />
sono stati riconfermati sia <strong>il</strong><br />
Presidente Federigo Sani,<br />
che tutto <strong>il</strong> consiglio direttivo:<br />
Bruno Bianchi e Luciana<br />
Panichi, vice presidenti; Alberto<br />
Pizzatti, segretario;<br />
Mario Fontani, tesoriere; Ernesto<br />
Rabizzi, Antonio Saccone,<br />
Antonio Satta e Dante<br />
Vannini, consiglieri; Andrea<br />
Corsini, Claudio Cenni, Ro-<br />
20associazionismo<br />
berto Croci e Enzo Morelli, revisori<br />
dei conti.<br />
“Quella dei Veterani dello<br />
<strong>Sport</strong> –esordisce Federigo<br />
Sani - è un’organizzazione su<br />
base nazionale e nasce con<br />
lo scopo di tenere uniti tutti<br />
coloro che in gioventù hanno<br />
praticato un’attività sportiva,<br />
agonistica o meno, e che<br />
sono stati iscritti alle varie<br />
federazioni”.<br />
Sbaglia chi pensa che tale<br />
tipo di associazione sia composta<br />
da tanti “nonnetti canuti”<br />
impegnati solo a guardare<br />
lo sport; la sezione di<br />
Siena, oltre che occuparsi di<br />
sport, è presente e attiva in<br />
molte discipline, individuali<br />
e di squadra.<br />
“L’Unione Veterani dello<br />
<strong>Sport</strong> organizza, a livello nazionale,<br />
oltre cento campionati<br />
di varie discipline e per<br />
varie fasce d’età.<br />
La sezione di Siena è nata<br />
sulla spinta di un gruppo di<br />
sportivi, fra i quali Edoardo<br />
Mangiarotti, ex grande<br />
schermitore, e attuale presidente<br />
nazionale. La sua levatura<br />
ed <strong>il</strong> suo impegno hanno<br />
costituito una spinta determinante,<br />
almeno nella fase<br />
iniziale della nostra attività<br />
che, nel corso degli anni, è<br />
riuscita a toccare anche oltre<br />
i 250 iscritti.<br />
Oltre alle attività di carattere<br />
sportivo (atletica leggera,<br />
nuoto, ciclismo, calcio,<br />
tiro a segno, tiro a volo), l’appuntamento<br />
più importante<br />
dell’anno, a livello sociale, è<br />
la Festa del Veterano: in<br />
quell’occasione si premia<br />
l’atleta dell’anno (in riferimento<br />
alla stagione precedente)<br />
che viene scelto da<br />
una commissione di giornalisti<br />
ed associati, secondo i<br />
risultati che le varie federazioni<br />
ci forniscono”.<br />
Quest’anno è stato premiato<br />
lo schermitore cussino Niccolò<br />
Nuti e altri riconoscimenti<br />
sono andati a Lisa<br />
Angiolini (promessa del<br />
nuoto senese, dell’associazione<br />
Virtus Poggibonsi),<br />
Margherita Rossolini anch’essa<br />
nuotatrice della società<br />
sportiva Poggibonsese,<br />
Domit<strong>il</strong>la Bindi (ostacolista<br />
della società Uliveto Uisp),<br />
Beatrice Vannoni (Premio Prestige<br />
come istruttrice, ed ex<br />
atleta, della società sportiva<br />
Mens Sana) e al Gruppo sportivo<br />
Mazzola (come una delle<br />
società più attive nel calcio<br />
giovan<strong>il</strong>e) e all’indimenticato<br />
Bruno Ceccarelli, presidente<br />
del Mazzola e solerte segretario<br />
dei veterani senesi.<br />
L’appuntamento della premiazione<br />
dell’atleta dell’anno<br />
si svolge in tutte le sezioni<br />
e, nella stessa occasione<br />
viene premiato anche l’atleta<br />
distintosi a livello regionale:<br />
due anni or sono fu la<br />
pattinatrice senese Cristina<br />
Giulianini (seconda ai campionati<br />
mondiali) a ricevere<br />
questo ambito riconoscimento<br />
in rappresentanza della<br />
Toscana sportiva.<br />
“La funzione principale<br />
che l’Associazione Veterani<br />
svolge da oltre cinque lustri<br />
– prosegue Sani - è quella, di<br />
costituire un gruppo di persone<br />
che abbiano varie occasioni<br />
ed opportunità per ritrovarsi<br />
in nome dello sport,<br />
diffondendone i valori più<br />
alti e sostenerne <strong>il</strong> ruolo educativo<br />
e culturale alll’insegna<br />
di due principi fondamentali:<br />
no al doping, sì al<br />
fair play.<br />
Molti dei nostri sostenitori<br />
sono attivi dirigenti di società<br />
sportive, perciò chi meglio<br />
di loro conosce le problematiche<br />
e le implicazioni di<br />
una realtà fondata, per<br />
buona parte, anche sul volontariato”.<br />
Un plauso particolare alla<br />
neonata squadra di calcio<br />
over 40, formata grazie anche<br />
alla partecipazione di vecchie<br />
glorie bianconere: l’anno<br />
passato è arrivata seconda<br />
alla finale nazionale<br />
disputata ad Arezzo, contro i<br />
pari età di La Spezia, dimostrando<br />
fin da subito affiatamento<br />
e buon gioco, nonostante<br />
fosse alle prime<br />
uscite; a maggio sarà presenti<br />
ad un torneo che si disputerà<br />
a Castiglion della<br />
Pescaia e poi di nuovo al torneo<br />
nazionale ove nutre forti<br />
speranze di centrare la<br />
prima posizione.<br />
Anche nel tiro al volo la sezione<br />
senese, ha rappresentato<br />
la città della Balzana a<br />
livello nazionale, vincendo,<br />
per ben cinque volte, <strong>il</strong> titolo<br />
italiano.<br />
La prossima iniziativa in<br />
cantiere, che vedrà protagonista<br />
Siena come città ospitante,<br />
è <strong>il</strong> campionato italiano<br />
di tiro a segno in<br />
programma per <strong>il</strong> prossimo<br />
anno negli impianti di Torre<br />
Fiorentina.<br />
Infine, un’altra iniziativa<br />
degna di essere sottolineata<br />
e ricordata, è <strong>il</strong> Trofeo Momicchioli<br />
(primo presidente<br />
dei veterani senesi), un triangolare<br />
di calcio fra squadre<br />
di esordienti.<br />
Una vivacità organizzativa<br />
che consolida l’immagine<br />
e la presenza dei veterani senesi<br />
come una delle testimonianze<br />
più autentiche di cultura<br />
ed etica sportiva.<br />
“Per <strong>il</strong> crescente interesse<br />
che le nostre iniziative riscuotono<br />
– conclude <strong>il</strong> presidente<br />
provinciale -, mi corre<br />
l’obbligo di ringraziare, a<br />
nome di tutta la nostra associazione,<br />
quanti ne sostengono<br />
e ne favoriscono lo sv<strong>il</strong>uppo,<br />
ma in special modo la<br />
Banca Monte dei Paschi e la<br />
sede provinciale della Coldiretti<br />
per <strong>il</strong> patrocinio e la collaborazione<br />
prestata in tutti<br />
questi anni”. ■<br />
Il gruppo dei premiati alla festa del<br />
Veterano 2005.
IL DIAVOLO K.O.<br />
Stavolta i titoloni sono tutti<br />
per <strong>il</strong> Siena. Il “banco” è saltato;<br />
ogni pronostico è stato sovvertito<br />
e i bianconeri (quelli della città<br />
del Palio, s’intende) mettono in<br />
scacco <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an stellare.<br />
Eccolo <strong>il</strong> “colpaccio” della<br />
Robur atteso per tutta la stagione:<br />
quel risultato sorprendente,<br />
ut<strong>il</strong>e a scompaginare i piani altrui,<br />
a spiccare un volo niente<br />
male nella classifica delle pericolanti,<br />
a regalare punti e morale in<br />
una corsa lunga e diffic<strong>il</strong>e per la<br />
quale professare ottimismo ora<br />
non è più utopia.<br />
Questo è lo spettacolo del calcio e la dissacrazione più solenne di tabelle<br />
e programmi di qualsiasi genere. La “piccola” Siena rompe gli equ<strong>il</strong>ibri<br />
del campionato e dimostra quanto <strong>il</strong> cuore possa, a volte, sopperire<br />
ad un divario tecnico indiscutib<strong>il</strong>e.<br />
Per <strong>il</strong> Siena, dato per spacciato dai più, non doveva esserci storia e<br />
invece, tra le imprese del centenario, <strong>il</strong> 2-1 ai rossoneri avrà senz’altro <strong>il</strong><br />
posto d’onore, nella storia per l’appunto. Per com’è maturato, <strong>il</strong> risultato<br />
ha un che di epico.<br />
Forse <strong>il</strong> gol di Crespo avrebbe spento le velleità di chiunque, non<br />
quelle di un gruppo che sa di dover lottare strenuamente per uno scudetto<br />
chiamato salvezza. Né la vittoria può essere, in qualche modo, inficiata<br />
dall’errore arbitrale sul gol di Shevchenko: nel calcio degli umani<br />
una svista può starci e poi a volte anche la ruota degli episodi gira a favore.<br />
Per ribaltare lo svantaggio interno ci vuole una certa dose di fortuna,<br />
ma se è vero che questa variab<strong>il</strong>e aiuta gli audaci, allora <strong>il</strong> Siena se<br />
l’è meritata tutta…e <strong>il</strong> credito sarebbe ben lungi dal considerarsi esaurito.<br />
La rabbia con cui Chiesa ha scaraventato in rete <strong>il</strong> pallone del momentaneo<br />
pareggio che sembrava doversi infrangere sul palo, è la fotografia<br />
più eloquente di una caparbietà troppe volte mancata con avversari<br />
più modesti al cospetto dei quali sarebbe servito maggior cinismo<br />
per incamerare punti che avrebbero allontanato ogni attuale patema.<br />
Non c’è tempo per i rimpianti; i punti non aspettano e qualche ulteriore<br />
colpo grosso sarebbe ossigeno ad una classifica ansimante. Il Diavolo,<br />
che almeno per una volta non sembra essere troppo…cattivo, comincia<br />
a barcollare e Gigi De Canio, uno che le sue carte sa giocarsele,<br />
ci prova e fa bene.<br />
Il miracolo è firmato “Ciccio” Cozza, <strong>il</strong> suo colpo di testa, che vale<br />
la vittoria e l’esplosione di gioia del Franchi, è un omaggio alla statistica:<br />
al M<strong>il</strong>an aveva segnato <strong>il</strong> suo ultimo gol in serie A undici mesi or sono,<br />
dal M<strong>il</strong>an è ripartito, alimentando le speranze del popolo bianconero che<br />
affida anche al suo talento le chance di permanenza nella massima serie.<br />
Corsi e ricorsi storici che caricano l’euforia collettiva con quel di più<br />
che portano in dote i grandi eventi: la paura che diventa gioia, l’apprensione<br />
che si libera in festosa esultanza; voci che si inseguono tra soddisfazione<br />
e beata incredulità; fierezza da pronostico prima inconfessab<strong>il</strong>e<br />
e poi ribadito con fare naturale del tipo: “Io lo dicevo”. Per una volta<br />
anche i risultati delle concorrenti passano in secondo piano. Il Siena ha<br />
riagganciato alla grande <strong>il</strong> treno salvezza e lo ha fatto al termine di un<br />
incontro proibitivo.<br />
La necessità di non abbassare la guardia è un concetto elementare<br />
che la truppa di De Canio pare aver assim<strong>il</strong>ato. Ce ne sono di tappe diffic<strong>il</strong>i<br />
da percorrere fino al traguardo, ma la determinazione dei nostri<br />
sembra quella giusta di chi ha imparato a crederci. ■<br />
21<br />
fatti e personaggi del mese<br />
a cura di Francesco Vannoni<br />
ROBERTO CHIACIG<br />
Il Capitano è sempre <strong>il</strong> Capitano:<br />
concentrato di carisma,<br />
esperienza ed affidab<strong>il</strong>ità per guidare<br />
la squadra in campo e, se necessario,<br />
sobbarcarsene le sorti,<br />
specie nei momenti non proprio<br />
esaltanti.<br />
La “convalescenza” dei Campioni<br />
d’Italia prosegue gradualmente,<br />
alcuni importanti acuti<br />
fondamentali per la classifica e<br />
gli ottimi segnali che Roberto<br />
Chiacig ha mandato nell’ultima<br />
fase di stagione regolare, lasciano<br />
ben sperare per <strong>il</strong> futuro della<br />
Montepaschi. La grinta, la determinazione<br />
e la continuità di rendimento del pivot friulano dovranno essere<br />
di stimolo per un gruppo che cercherà di confermarsi attingendo<br />
anche a quell’orgoglio che le grandi squadre hanno nel loro bagaglio e<br />
che si fa comunque sentire come sovrappiù psicologico dove finiscono<br />
tecnica e schemi.<br />
I ragazzi di Recalcati, in vista dei play-off -dove difenderanno lo scudetto<br />
conquistato lo scorso anno - dovranno dar fondo ad ogni risorsa,<br />
anche psicologica, che appartiene a chi ha la consapevolezza di far parte<br />
della squadra da battere. La concorrenza non manca di certo: Treviso,<br />
Bologna e M<strong>il</strong>ano sono attrezzate per puntare decisamente al tricolore,<br />
ma Siena può giocarsela con l’esperienza, la maturità tecnica ed agonistica<br />
e la forza del collettivo.<br />
Un collettivo che in questa stagione ha dovuto fare i conti con vicissitudini<br />
di varia natura: dai troppi inciampi, ai cali di forma di alcune colonne<br />
portanti, passando attraverso infortuni, abbandoni e innesti in<br />
corsa. Toccherà principalmente al coach perfezionarne gli equ<strong>il</strong>ibri con<br />
le migliori alchimie, ma <strong>il</strong> ruolo di capitan Chiacig diventa determinante<br />
per quanto riguarda la solidità del gruppo e l’inserimento dei nuovi arrivati.<br />
Un p<strong>il</strong>astro come “Ghiaccione”, ormai addentro alle cose senesi, può<br />
adempiere egregiamente a questo compito. Cinque anni di m<strong>il</strong>itanza<br />
sotto le volte del Palasclavo, lo fanno ormai una bandiera del nuovo<br />
corso mensanino che proprio col suo arrivo, nell’estate del 2000, comincia<br />
a gettare le fondamenta di una rapida ed inesorab<strong>il</strong>e crescita, in<br />
Italia e in Europa. Guadagnati i “galloni” di capitano, Roberto Chiacig<br />
contribuisce in maniera determinante al raggiungimento dei primi prestigiosi<br />
traguardi della Montepaschi “targata” Ataman: la Coppa Saporta<br />
(alla sua ultima edizione) nella storica notte di Lione, trofeo che avrebbe<br />
segnato lo sdoganamento di Siena a livello continentale, e quella<br />
Coppa Italia persa per un niente contro la corazzata Kinder. L’anno successivo<br />
è quello dell’esordio in Euroleague: Siena mette sotto tanti mostri<br />
sacri della “palla a spicchi” e centrano l’obiettivo delle Final-Four dimostrando,<br />
da matricola, <strong>il</strong> piglio dei veterani. Nel 2004, Roberto è <strong>il</strong><br />
capitano dello scudetto mensanino: roba da brividi e da pagine scritte a<br />
lettere d’oro con <strong>il</strong> “marchio” di Carlo Recalcati. Il cittì della Nazionale<br />
arriva a Siena per un suo personalissimo tris e “Ghiaccio”, con <strong>il</strong> quale<br />
in azzurro ha raggiunto <strong>il</strong> bronzo agli europei di Svezia, non lo tradisce<br />
e, insieme ai suoi compagni, lo consegna alla storia sportiva di una città<br />
e dell’intero movimento cestistico italiano.<br />
Le robuste spalle del Capitano biancoverde dovranno distribuirsi <strong>il</strong><br />
peso di una squadra che dall’esempio di Chiacig (sempre più presente<br />
anche in termini realizzativi, con un apporto di punti che ora arriva<br />
anche dalla lunetta), dovrà trovare nuova fiducia e prendere coscienza<br />
dei mezzi tecnici a disposizione per potersi meritare, anche quest’anno,<br />
un posto da protagonista. ■
Prosegue senza soste e con ottimi risultati l’attività della<br />
società senese spesso impegnata su pedane diverse<br />
Cus, quantità e qualità<br />
di Daniele Giannini<br />
Periodo di intensa attività<br />
agonistica per la sezione<br />
di scherma del C.U.S.<br />
Siena che continua a portare i<br />
suoi atleti alla ribalta regionale<br />
e nazionale in un susseguirsi<br />
di competizioni che proprio<br />
nei mesi di marzo ed apr<strong>il</strong>e<br />
trovano <strong>il</strong> suo culmine. Non<br />
passa settimana senza che gli<br />
schermitori cussini, sponsorizzati<br />
da Montepaschi Vita e<br />
Chiron Vaccines, si ritrovino a<br />
calcare, spesso anche in località<br />
diverse, le pedane in giro<br />
per l’Italia.<br />
A metà marzo si svolge a<br />
Firenze la seconda prova regionale<br />
di qualificazione alle<br />
selezioni nazionali di Eboli<br />
per gli spadisti che vede l’obbiettivo<br />
centrato per Erik Peruzzi,<br />
5°, ed <strong>il</strong> giovane Giacomo<br />
Steiner, 11°.<br />
Peruzzi e Steiner di nuovo<br />
protagonisti ad Eboli insieme<br />
a David Burroni e Marco Cetoloni<br />
con la squadra del<br />
C.U.S. Siena impegnata nel<br />
Campionato Italiano di Serie<br />
B1 a 16 squadre dove i senesi<br />
per una sola stoccata, al termine<br />
di un’incontro entusiasmante,<br />
cedono a Genova la<br />
qualificazione alla serie A2 riservata<br />
alle prime quattro<br />
squadre.<br />
Nelle prove individuali, la<br />
partecipazione degli schermitori<br />
senesi porta ben 12 atleti a<br />
qualificarsi per la fase nazionale<br />
dei Play-off, dove i primi<br />
otto atleti di ogni specialità<br />
potranno accedere ai Campionati<br />
Italiani Assoluti a “32”.<br />
Nel fioretto masch<strong>il</strong>e: Fabio<br />
Miraldi, Alessandro Nespoli,<br />
Niccolò Nuti, Erik Peruzzi; nel<br />
fioretto femmin<strong>il</strong>e: Erica<br />
Mazzi e Giorgia Zizzo; nella<br />
spada masch<strong>il</strong>e Ancora Erik<br />
Peruzzi e Giacomo Steiner;<br />
nella spada femmin<strong>il</strong>e: Martina<br />
Bancheri, Barbara Galini,<br />
Martina Giovannetti; nella<br />
sciabola femmin<strong>il</strong>e: Elisa<br />
Vanni.<br />
Contemporaneamente alle<br />
prove di Eboli, la sezione<br />
22 scherma<br />
scherma del C.U.S Siena, si<br />
aggiudicava <strong>il</strong> “Gran Premio<br />
Città di Firenze” per le categorie<br />
under 14.<br />
I giovani atleti del sodalizio<br />
presieduto dal Prof. Francesco<br />
Pulitini, precedevano Società<br />
anch’esse di grande tradizione<br />
e prestigio come <strong>il</strong> C.S.<br />
“Fides” Livorno e l’U.S. Pisascherma.<br />
I giovani atleti senesi,<br />
seguiti in terra fiorentina<br />
dal Vice-Presidente dott. F<strong>il</strong>ippo<br />
Carlucci e dal dirigente<br />
della sezione Giancarlo Pigino,<br />
hanno inanellato una serie<br />
di vittorie, podi e piazzamenti<br />
in finale tali da superare nei<br />
punteggi accumulati tutte le<br />
numerose Società in lizza.<br />
Nella categoria “Maschietti”<br />
di fioretto netta vittoria di<br />
Guido Ferrini; nella spada<br />
“Giovanissimi” argento per<br />
Marco Tanfoni e 7° posto Roberto<br />
Muzii; nelle “Allieve” di<br />
fioretto oro per Alice Volpi ed<br />
argento per Irene Crecchi,<br />
che si ripetevano con identiche<br />
posizioni nella spada “Allieve”<br />
ed alle quali si aggiungeva<br />
<strong>il</strong> 9° posto di Gaia<br />
Fratini; infine nelle “Prime<br />
Lame” di fioretto i “tre moschettieri”<br />
senesi, Mattia Laurigi,<br />
Bernardo Crecchi ed<br />
Alessandro Zizzo concludevano<br />
rispettivamente al 2°, 3°<br />
e 5° posto.<br />
Nei primi giorni di apr<strong>il</strong>e,<br />
Carrara ha ospitato la fase regionale<br />
della Coppa Italia assoluta<br />
e la Coppa Toscana<br />
per le categorie “Allievi/e”.<br />
Ed anche in questo caso i risultati<br />
sono stati eccellenti:<br />
due ori nella spada firmati<br />
dalla famiglia Vannoni (Bianca<br />
e Vieri), un argento nella<br />
sciabola femmin<strong>il</strong>e con Federica<br />
Parisi, un bronzo nel fioretto<br />
masch<strong>il</strong>e con Michele<br />
Dei ed infine, in Coppa Toscana<br />
allieve, altri due ori con<br />
Gaia Fratini nella spada ed<br />
Alice Volpi nel fioretto.<br />
Nella spada femmin<strong>il</strong>e<br />
Bianca Vannoni vince <strong>il</strong> suo<br />
primo oro assoluto con una<br />
condotta di gara attenta e<br />
concentrata non lasciando<br />
spazio alcuno alle proprie avversarie.<br />
Per una sola posizione<br />
di classifica, invece, non si<br />
è qualificata la cadetta Giovanna<br />
Dimitri. Nella spada<br />
masch<strong>il</strong>e, dopo tre anni passati<br />
tra interventi chirurgici e<br />
riab<strong>il</strong>itazione, è tornato sul<br />
gradino più alto del podio<br />
Vieri Vannoni; la sua è una<br />
vittoria importante soprattutto<br />
sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o psicologico, che<br />
dovrebbe r<strong>il</strong>anciare l’atleta<br />
cussino anche in campo nazionale.<br />
Nella stessa gara<br />
bella impresa dell’universitario<br />
Caruso Tancredi che con <strong>il</strong><br />
quindicesimo posto staccava<br />
<strong>il</strong> biglietto per la finale nazionale<br />
di Casale Monferrato,<br />
mentre Matteo Carducci, 28°,<br />
per una posizione non si qualificava.<br />
Nella sciabola femmin<strong>il</strong>e<br />
bellissimo argento per la<br />
cadetta Federica Parisi, che<br />
per la prima volta sale sul<br />
podio in una manifestazione<br />
importante.<br />
Nel fioretto masch<strong>il</strong>e ottimo<br />
ritorno di Michele Dei che, con<br />
un’ottima condotta di gara, ha<br />
portato a casa un bronzo qualificandosi<br />
alla finale nazionale.<br />
Nella stessa prova i cadetti<br />
Niccolò Zanchi e Tommaso Vagaggini<br />
non riuscivano per<br />
poco a raggiungere la qualificazione.<br />
Nella Coppa Toscana allieve<br />
bellissima vittoria nella<br />
spada di Gaia Fratini, atleta<br />
che non accontentandosi<br />
della vittoria ottenuta, partecipava<br />
anche alla gara di fioretto<br />
entrando in finale e classificandosi<br />
7^.<br />
Nel fioretto femmin<strong>il</strong>e ancora<br />
oro cussino con Alice Volpi<br />
che, dopo aver eliminato in semifinale<br />
la livornese Cariello<br />
15-7, batteva in un incontro da<br />
cardiopalma la Monaco, del<br />
Fides Livorno, per 13-11.<br />
A completare <strong>il</strong> successo<br />
cussino <strong>il</strong> 5° posto di Irene<br />
Crecchi, superata per una<br />
sola stoccata proprio dalla livornese<br />
Monaco nell’incontro<br />
valido per <strong>il</strong> podio.<br />
Negli allievi di sciabola miglioramenti<br />
anche per Cristiano<br />
De Salve, Edoardo<br />
Marri e Alex Breghi, che chiudono<br />
rispettivamente 12° ,14°<br />
e 18°; segno inequivocab<strong>il</strong>e di<br />
un’attenzione tattica più accorta<br />
che sta dando i suoi<br />
primi frutti, visto che sono al<br />
primo anno della categoria.<br />
Passano meno di sette giorni<br />
ed i cussini qualificati a<br />
Carrara si spostano a Casale<br />
Monferrato per la fase finale<br />
di Coppa Italia.<br />
Nel fioretto masch<strong>il</strong>e Michele<br />
Dei sfodera una prestazione<br />
maiuscola dimostrando<br />
ancora una volta le sue ottime<br />
capacità, che in passato lo<br />
hanno visto protagonista a livello<br />
internazionale, raggiun-<br />
gendo la finale ad otto. Questo<br />
risultato lo qualifica per i<br />
play off del campionato italiano<br />
assoluto. Nel suo cammino<br />
si è sbarazzato di avversari di<br />
valore come <strong>il</strong> pisano Macchi<br />
ed <strong>il</strong> mestrino Tosoni per poi<br />
arrendersi in finale, di misura<br />
14-15, alla freschezza del mestrino<br />
Vitulano.<br />
Nella spada masch<strong>il</strong>e un<br />
ottimo Vieri Vannoni è tornato<br />
a livelli assoluti con un significativo<br />
6° posto su più di duecento<br />
spadisti qualificati;<br />
anche per lui questo risultato<br />
apre le porte dei play off per <strong>il</strong><br />
campionato italiano assoluto.<br />
Sempre nella spada Caruso<br />
Tancredi non è andato più in<br />
là delle qualificazioni, ma era<br />
alla sua prima esperienza importante.<br />
Nella spada femmin<strong>il</strong>e<br />
Bianca Vannoni ha offerto<br />
una buona performance su<br />
un lotto altissimo di concorrenti<br />
e si è classificata 25a;<br />
buona anche la prova di Federica<br />
Parisi nella sciabola<br />
(28a) che si è dovuta arrendere<br />
all’ex campionessa mondiale<br />
a squadre, la romana<br />
Colaiacomo.<br />
Ancora un ringraziamento<br />
allo sponsor tecnico Senarmi<br />
– Allstar che, con la consueta<br />
professionalità, fornisce la<br />
manutenzione alle attrezzature<br />
della sala di scherma dell’Acquacalda<br />
e permette agli<br />
atleti di scendere in pedana<br />
con i materiali in perfetto stato<br />
di funzionamento. ■<br />
Gli atleti partecipanti alla Coppa Toscana.
Zì Rosa,<br />
terzo giro<br />
Tanto ormai ci siamo abituati a leggere lo<br />
sport in chiave paliesca. Anzi, ci siamo talmente<br />
abituati che non ci facciamo nemmeno<br />
più caso quando chi non è senese ci guarda<br />
come si guarderebbe un marziano (e pensa<br />
che siamo matti: ma tanto siamo abituati<br />
anche a questo e, per dirla tutta, non ci fa nemmeno<br />
dispiacere perché in fondo in fondo<br />
siamo convinti che ha ragione).<br />
E allora continuiamo a leggere le vicende<br />
delle nostre squadre senesi in chiave paliesca.<br />
Siamo, nel calcio come nel basket, come<br />
dire? al terzo giro alla Zi’ Rosa (sì lo sappiamo:<br />
ora si chiama differente ma a noi non ce ne<br />
frega un bel niente: quelli della nostra generazione,<br />
magari nati, come chi scrive, nella<br />
prima metà dello scorso secolo, continuiamo a<br />
chiamarla la Zi’ Rosa e continueremo a chiamarla<br />
così anche se un giorno ci dovessero<br />
mettere <strong>il</strong> dipartimento di astronomia venusiana<br />
dell’università). E allora: siamo al terzo giro<br />
alla Zi’ Rosa per tutt’e due i campionati ma le<br />
sensazioni, a onta dell’identica situazione,<br />
24 sim<strong>il</strong>itudini<br />
suonano, invece, in modo differenziato.<br />
Cominciamo dal basket. La Zi’ Rosa al<br />
terzo giro ci lascia la bocca un po’ agra e un<br />
po’ dolce. Un po’ agra, perché (mentre scriviamo<br />
manca ormai solo la partita con la bestia<br />
nera Napoli, a Napoli: terque quaterque…<br />
come si sbisoriava al liceo prima che c’interrogassero<br />
a greco o a fisica) la conclusione di<br />
regular season della squadra con lo scudetto<br />
sulle maglie si aspettava un po’ diversa. Mica<br />
si pensava che sarebbe stata la marcia dell’Aida<br />
verso <strong>il</strong> primo posto come l’anno scorso<br />
(siamo tifosi, ma bischeri no) ma ci si attendeva,<br />
questo sì, che l’esito sarebbe stato un po’<br />
migliore; magari al secondo posto anziché al<br />
terzo; magari più a ridosso di quella bestiaccia<br />
nerissima di Treviso che c’è stata mandata dal<br />
Padreterno per la punizione dei nostri peccati.<br />
Magari, anche che non sarebbe stato necessario<br />
inghiottire bocconi amarissimi di<br />
sconfitte con squadre qualcuna delle quali non<br />
entrerà nemmeno nei play off.<br />
E un po’ dolce, perché, qualche settimana<br />
fa, s’era già salutata l’Eurolega dell’anno prossimo.<br />
È stata riacchiappata per i capelli. Meno<br />
male. Adesso aspettiamo i play off e speriamo<br />
in Dio o in chi altri vi pare, perché non saranno<br />
semplici. Comunque, l’obiettivo minimo è<br />
stato acciuffato: la partecipazione europea è<br />
salva. È forse meno di quel che ci aspettavamo;<br />
è probab<strong>il</strong>mente più di quel che poteva essere<br />
per come s’erano messe le cose.<br />
Terzo giro alla Zi’ Rosa nel calcio.<br />
Diversa musica.<br />
In questo campo, <strong>il</strong> “palio” corso è stato modestissimo.<br />
Davanti al palco delle comparse, al<br />
terzo giro, era bell’andata: retrocessione sicura,<br />
di quelle che non te le salva nemmeno papa<br />
Wojtyla che deve fare fior di miracoloni se<br />
vuole che lo selezionino per la Nazionale del<br />
Paradiso: quella dove giocano i Santi. Poi le<br />
cose sono cambiate: la squadra ha cambiato fisionomia;<br />
ha smesso di essere la pittoresca<br />
congrega di amici che disputava partitelle della<br />
domenica mattina prima di andare a comprare<br />
le paste dal Nannini, <strong>il</strong> giornale da Linda e andare<br />
a pranzo. E ha cominciato a giocare come<br />
una squadra seria. E a stupire: chi se l’aspettava<br />
<strong>il</strong> 2-1 al M<strong>il</strong>an? E, di più, chi se l’aspettava<br />
la vittoria sulla Roma di Totti-<strong>il</strong>-manesco nel<br />
tempio dell’Olimpico? Peccato quel 3-2 con<br />
l’Udinese: un pareggino sarebbe stato oro (ma<br />
Mister! Benedetto <strong>il</strong> Signore! Lungi da noi l’idea<br />
di darLe consigli! Lei <strong>il</strong> suo mestiere lo sa fare<br />
e noi si chiacchiera per chiacchierare, ma<br />
senza Tudor e Colonnese, quando si era sul 2-<br />
2 si doveva proprio continuare a puntare sull’attacco?<br />
ma non era meglio infittire <strong>il</strong> centrocampo<br />
e vedere se si portava a casa <strong>il</strong><br />
pidocchioso pareggino? Intendiamoci: se Lei<br />
ha letto diversamente la partita ha ragione Lei<br />
che è un professionista, non noi che facciamo<br />
parte della folta schiera dei 56 m<strong>il</strong>ioni di commissari<br />
tecnici, come ironizzava decenni fa un<br />
<strong>il</strong>lustre giornalista). Comunque: mentre scriviamo<br />
stiamo preparando lo zainetto con le birre<br />
e i panini alla porchetta per la trasferta interista<br />
di San Siro; poi c’è Stalingrado (come sarebbe:<br />
cos’è Stalingrado? È la partita a Livorno col Livorno.<br />
Resistere a Stalingrado: ordinò Stalin e<br />
salvò l’URSS dalla disfatta; resistere a Livorno,<br />
spero che intimerà <strong>il</strong> Mister e che salverà <strong>il</strong><br />
Siena in serie A) e poi…e poi, madonninasanta,<br />
e poi ci sono gli scontri diretti che fanno una<br />
paura boia. Ma al terzo giro alla Zi’ Rosa, in<br />
questo campo, sentiamo che sotto abbiamo <strong>il</strong><br />
cavallo che risponde, che ha ancora fiato, che<br />
lo spunto lo può avere, che ci si può fare. Bisogna<br />
crederci, bisogna non sbagliare: sbracciata,<br />
traiettoria stretta, appoggiare a quelli esterni,<br />
capo in cassetta, dare di gambe e forse ci si<br />
fa a levare in alto <strong>il</strong> nerbo. ■<br />
Duccio Balestracci
Nel corso dell’incontro<br />
tenuto a Roma con<br />
tutti i presidenti dei<br />
Comitati provinciali, <strong>il</strong> numero<br />
uno del Coni, Gianni Petrucci,<br />
ha richiamato l’attenzione<br />
sulla necessità di<br />
rafforzare ulteriormente <strong>il</strong> legame<br />
con la realtà scolastica<br />
di riferimento, quale irrinunciab<strong>il</strong>e<br />
spinta per <strong>il</strong> futuro<br />
dello sport inteso come fenomeno<br />
sociale di massa e fondamentale<br />
patrimonio di valori<br />
etici e formativi.<br />
Anche alla luce di questo<br />
monito, è interessante cercare<br />
di tratteggiare, seppur a<br />
grandi linee, un excursus<br />
storico di un binomio, quello<br />
tra sport - inteso nel senso<br />
più alto ed ampio del termine<br />
come espressione di un<br />
apporto alla crescita fisica<br />
ed intellettuale dell’individuo-<br />
e scuola, che non sempre<br />
ha attraversato momenti<br />
particolarmente favorevoli.<br />
Non di rado, anzi, è rimasto<br />
prigioniero di retaggi ideologici<br />
e politici che ne hanno<br />
minato la solidità, ma che<br />
oggi appaiono efficacemente<br />
superati in nome di un<br />
ruolo comune entro l’interesse<br />
collettivo.<br />
Tocca al prof. Francesco<br />
Binella - Coordinatore per<br />
l’Educazione Fisica presso <strong>il</strong><br />
Centro Servizi Amministrativi<br />
di Siena e più volte relatore<br />
di interventi sull’argomento<br />
- individuare le tappe<br />
più significative di un percorso<br />
che non può dirsi an-<br />
L’argomento oggetto di un approfondito studio di Francesco Binella,<br />
Coordinatore per l’educazione fisica di Siena<br />
<strong>Sport</strong> e scuola,<br />
un binomio che viene da lontano<br />
cora terminato, anche tenendo<br />
conto dei continui<br />
mutamenti socio-strutturali a<br />
cui la specificità della materia<br />
deve periodicamente sottostare,<br />
ma che ha certamente<br />
raggiunto buoni<br />
livelli di efficienza.<br />
“Per quanto riguarda <strong>il</strong><br />
nostro Paese – esordisce Binella<br />
– i primi erudimenti di<br />
educazione fisica sono strettamente<br />
legati alla pratica<br />
m<strong>il</strong>itare. Nel 1830, con l’istituzione<br />
formale della leva obbligatoria,<br />
viene chiamato,<br />
in un’ Italia non ancora<br />
unita, lo studioso svizzero<br />
Rudolf Obermann <strong>il</strong> quale,<br />
oltre a curare la preparazione<br />
degli arruolati nelle truppe<br />
del Regno di Sardegna,<br />
avverte per primo la necessità<br />
di costituire una vera e<br />
propria società sportiva.<br />
Posto che altri e di diversa<br />
natura erano i problemi di<br />
maggior urgenza che affliggevano<br />
le popolazioni piegate<br />
da un elevatissimo<br />
tasso di analfabetismo, l’intraprendenza<br />
di Obermann<br />
riuscì comunque a richiamare<br />
l’attenzione, anche legislativa,<br />
su un adeguato approccio<br />
verso la ginnastica.<br />
Così, nel 1860, venne dispo-<br />
sta, proprio nel Regno di<br />
Sardegna, la prima bozza di<br />
provvedimento ad hoc per<br />
l’insegnamento dell’attività<br />
fisica in tutte le scuole del<br />
Regno. Per quelle elementari<br />
si pensava ad una serie di<br />
movimenti semplici e naturali<br />
che riguardassero le articolazioni<br />
del collo, del tronco;<br />
mentre, per quanto<br />
riguardava le scuole secondarie<br />
ci si preoccupava degli<br />
schieramenti, delle marce e<br />
di affinare la tecnica degli<br />
esercizi in attitudine di sospensione<br />
come la sbarra<br />
fissa, la scala e le parallele”.<br />
Pur persistendo problematiche<br />
di vario tipo inerenti limiti<br />
sociali ed organizzativi,<br />
l’interesse verso i cosiddetti<br />
“giochi ginnici” cresce vistosamente<br />
e in questo periodo<br />
fioriscono alcune realtà leggendarie<br />
del panorama<br />
sportivo nazionale.<br />
“In effetti – conferma Binella<br />
– dopo la prima storica assise<br />
sulla ginnastica, tenutasi<br />
a Venezia nel 1869, nascono<br />
sodalizi come la Società Trevigiana,<br />
la Virtus Bologna, la<br />
Società di Ginnastica e<br />
Scherma “Bentegodi” e l’associazione<br />
Ginnastica Senese<br />
del 1871. Il radicamento sul<br />
territorio accrebbe <strong>il</strong> ruolo<br />
delle società sportive, che intervennero,<br />
sempre più<br />
profondamente e con generale<br />
beneficio, nel contesto<br />
sociale e seppero proporsi all’attenzione<br />
degli organi dirigenti<br />
del Paese. Nel 1878, <strong>il</strong><br />
ministro De Santis propone<br />
un disegno legge che, approvato<br />
in Parlamento, stab<strong>il</strong>isce<br />
l’obbligo dell’educazione fisica<br />
come materia di insegnamento<br />
su tutto <strong>il</strong> territorio nazionale.<br />
Il provvedimento,<br />
tuttavia – vuoi per carenze interne<br />
agli istituti stessi, vuoi<br />
per una legittimazione eticoculturale<br />
non ancora perfettamente<br />
raggiunta in questo<br />
campo- non sortirà gli effetti<br />
sperati e dopo un decennio<br />
dalla sua entrata in vigore<br />
ogni forma di attività fisica<br />
nelle scuole viene dapprima<br />
resa facoltativa e successivamente,<br />
di fatto, smantellata.<br />
L’auspicata evoluzione,<br />
anche terminologica, intorno<br />
a questa tematica, avviene<br />
sul finire dell’Ottocento<br />
quando l’allora ministro Martini<br />
istituisce la Commissione<br />
per l’Educazione Fisica e propone<br />
una nuova serie di programmi<br />
opportunamente<br />
pianificati per la promozione<br />
di questa disciplina”.<br />
In questi anni<br />
emerge la figura dell’igienista<br />
torinese<br />
Angelo Mosso che,<br />
convinto assertore<br />
degli spazi aperti, si<br />
impegno per diffondere,<br />
anche in Italia,<br />
pratiche sportive tipicamenteanglosassoni<br />
che avessero appunto<br />
la propria<br />
connotazione in ambienti<br />
esterni. Agli<br />
inizi del Novecento <strong>il</strong><br />
proliferare delle discipline<br />
e l’avvento<br />
delle prime olimpiadi<br />
dell’era moderna, impose<br />
una nuova organizzazione<br />
sia strutturale che ordinamentale<br />
dello sport sul territorio.<br />
“Il 1908 – prosegue - fu l’anno<br />
di fondazione del Coni. A<br />
quell’epoca era cambiato<br />
anche <strong>il</strong> modo di rapportarsi<br />
con lo sport in generale da<br />
parte dei cattolici, prima<br />
d’ora piuttosto distaccati dal<br />
fenomeno ginnico che si andava<br />
sv<strong>il</strong>uppando: invitati<br />
dalla “Rerum Novarum” di<br />
Leone XIII a testimoniare in<br />
ogni ambito o spazio operativo<br />
i fondamenti della propria<br />
fede, nascono entità sportive<br />
che si richiamano, anche e<br />
soprattutto nel nome, alla<br />
matrice religiosa”.<br />
L’Italia del Ventennio, in<br />
tutt’altre faccende affaccendata,<br />
non favorì la stab<strong>il</strong>izzazione<br />
dell’attività fisica nelle<br />
scuole, ma anzi sfruttò e solo<br />
con finalità propagandistiche,<br />
i successi sportivi che si<br />
registravano in campo internazionale.<br />
Nel 1947 la ginnastica<br />
torna a vivere nelle<br />
scuole e undici anni più tardi<br />
viene promulgata quella<br />
che è ancora oggi la più recente<br />
disposizione legislativa<br />
vigente in materia.<br />
“Oggi – conclude Binella –<br />
<strong>il</strong> larghissimo interesse popolare<br />
che investe lo sport in<br />
tutte le sue accezioni, pone<br />
ogni componente che appartiene<br />
a questa realtà di<br />
fronte alla necessità di un lavoro<br />
comune da ricercare<br />
nella promozione di princìpi<br />
e insegnamenti ut<strong>il</strong>i non solo<br />
a preparare eccellenti atleti,<br />
ma soprattutto ad educare<br />
cittadini esemplari che sappiano<br />
portare, anche attraverso<br />
la propria testimonianza<br />
di sportivi, <strong>il</strong> proprio<br />
contributo alla costruzione di<br />
un mondo migliore”. FV<br />
cinque cerchi<br />
25
QUANDO<br />
IL CALCIO<br />
È ANCHE<br />
POESIA<br />
È terminata con “Percorsi, Vita e Parole: i<br />
ruoli del calcio”, la rassegna culturale e sportiva<br />
organizzata dall’A.C. Siena nell’ambito dei<br />
festeggiamenti per <strong>il</strong> Centenario della Robur.<br />
“Tutte le strade portano a Siena”, tre momenti<br />
unici ed importanti ideati dal giornalista<br />
Stefano Romita in collaborazione con l’A.C.<br />
Siena, si era aperta infatti con “Come nasce<br />
un campione”, spettacolo dedicato ai bambini<br />
e ragazzi tenutosi lo scorso 8 marzo al Pala-<br />
Giannelli. Una nutrita partecipazione di giovani,<br />
circa cinquecento, con le loro domande e<br />
grazie alla straordinaria conduzione di Darwin<br />
Pastorin, avevano così potuto toccare con<br />
mano le esperienze personali di molti campioni<br />
dello sport, della Robur e non.<br />
Il secondo evento si è tenuto invece <strong>il</strong> 24<br />
marzo presso <strong>il</strong> Teatro dei Rozzi, dov’è andato<br />
in scena “Don Balon”, spettacolo teatrale<br />
che ha fatto <strong>il</strong> suo debutto in teatro proprio a<br />
Siena in occasione del Centenario della<br />
Robur. Una rappresentazione che ha ripercorso<br />
le storie di alcuni grandi campioni del<br />
mondo calcio del passato, tratta dai libri di<br />
Darwin Pastorin. Il giornalista sportivo, insieme<br />
a Marco Cavicchioli, ha messo in scena la<br />
storia e le esperienze di molti calciatori del<br />
passato, arricchite da aneddoti e curiosità<br />
molto appassionanti.<br />
27 eventi<br />
La terza ed ultima serata è stata appunto<br />
una tavola rotonda, “Percorsi, Vita e Parole: i<br />
ruoli del calcio”, tenutasi <strong>il</strong> 18 apr<strong>il</strong>e scorso<br />
presso la Chiesa della Santissima Annunziata<br />
nel complesso museale del S. Maria della<br />
Scala.<br />
In questo incontro, che ha visto la partecipazione<br />
straordinaria del prof. Omar Calabrese,<br />
di Jorge Valdano, Darwin Pastorin, Paolo<br />
Stringara e Giampiero Forte (come nella foto),<br />
si è finalmente riusciti a mettere in risalto <strong>il</strong><br />
gioco del calcio nei suoi lati meno esaltati. Il<br />
suo valore estetico, la sua bellezza come<br />
sport che unisce popolazioni diverse, tutti elementi<br />
che fanno di questa disciplina «La più<br />
bella del mondo» quali- afferma Valdano, campione<br />
argentino ai Mondiali di Messico 1986-<br />
«<strong>il</strong> senso di appartenenza, l’incertezza del risultato<br />
e la passione estetica», e continua<br />
«uno sport capace di emozionare e contaminare<br />
uno spettatore neutrale».<br />
Il calcio quindi, visto quasi come un sogno,<br />
fuori dai normali canoni.<br />
Valdano ha raccontato per esempio <strong>il</strong> goal<br />
di Maradona in Argentina – Ingh<strong>il</strong>terra, nei<br />
quarti di finale a Messico 1986, definito da tutti<br />
<strong>il</strong> goal più bello della storia del calcio. Il goal<br />
però, come se lo sono raccontati loro, giocatori<br />
dell’Argentina, al termine della partita negli<br />
spogliatoi, non avendo ancora visto le immagini,<br />
ma consapevoli di aver vinto una partita<br />
importantissima e soprattutto di aver vissuto<br />
un’esperienza unica.<br />
Ecco appunto, un’esperienza irripetib<strong>il</strong>e,<br />
che <strong>il</strong> pubblico presente quella sera ha potuto<br />
carpire dalle sue parole.<br />
Un’altra idea di calcio, una visione differente<br />
che porta a vedere in questo sport<br />
anche poesia, sogni e quei valori troppe volte<br />
accantonati.<br />
In entrambe le serate, sia durante lo spettacolo<br />
teatrale del 24 marzo che durante la tavola<br />
rotonda del 18 apr<strong>il</strong>e, l’A.C Siena ha dato<br />
inoltre visib<strong>il</strong>ità a due enti di carità, a due progetti<br />
importanti di Siena. La prima serata è<br />
stata dedicata all’Associazione Italiana Sclerosi<br />
Multipla - sezione di Siena che ha potuto<br />
esporre la molteplicità di servizi che eroga gratuitamente,<br />
ogni giorno, sul territorio. La seconda<br />
serata invece è stata rivolta a Don Ugo<br />
Montagner, coraggioso sacerdote nativo di S.<br />
Donà di Piave, ma senese d’adozione, in missione<br />
tra i poveri del Bras<strong>il</strong>e.<br />
Entrambe le serate hanno visto una buona<br />
partecipazione di pubblico che con la sua generosità<br />
ha potuto sostenere entrambi i progetti.<br />
■
28<br />
zapping<br />
Chi non salta un cronista è<br />
Vincenzo Coli<br />
o lo adoro, Beniamino!”. Flavio Tran-<br />
“Iqu<strong>il</strong>lo, prima voce Sky, con questo<br />
omaggio all’energia e alla simpatia del<br />
nostro Eze chiosava la telecronaca di<br />
Armani-MPS. Dichiarazione di due secondi<br />
che doveva b<strong>il</strong>anciare quaranta<br />
minuti f<strong>il</strong>ati di simpatia pro Olimpia. Per<br />
carità, una roba soft e sorvegliata; niente,<br />
rispetto alle faziosità ‘avverbiali’<br />
(“Purtroppo vince Siena”) specialità di<br />
Marco Bonamico, però avvertib<strong>il</strong>e fac<strong>il</strong>mente<br />
nell’anda e rianda del punteggio,<br />
se una bomba di Djordjievic viene salutata<br />
da un esplosivo ‘incredib<strong>il</strong>eeee!’, e<br />
la risposta da sotto di Chiacig si becca<br />
un notar<strong>il</strong>e ‘Siena non ci sta’, epigrafe<br />
che si riserva alle vittime sacrificali. Per<br />
non dire della malcelata mestizia alla sirena<br />
finale.<br />
L’abbiamo scritto più volte: le ex scarpette<br />
rosse sono a pieno titolo nel mainstream<br />
mediatico impegnato a pompare<br />
le magnifiche sorti e progressive della<br />
Lombardia sportiva, tra Gazzetta dello<br />
<strong>Sport</strong>, Corriere della Sera, Mediaset e<br />
redazione sportiva Rai, che proprio da<br />
M<strong>il</strong>ano irradia. E Sky sarà pure dell’australiano<br />
Murdoch, ma parla distintamente<br />
meneghino. Del resto, se Armani,<br />
Galliani e Moratti investono fior di quattrini<br />
in una società salvata dal tracollo, la<br />
testata giornalistica che pesca nella<br />
stessa area geografica e della pubblicità<br />
ha bisogno come del pane, cosa deve<br />
fare? Primo, compiacersi di tanta generosità;<br />
secondo, fare <strong>il</strong> tifo.<br />
Tutto questo ricordiamocelo, quando<br />
vediamo i nostri amici telecronisti -<br />
Canale Tre, Antenna Radio Esse,<br />
Radio Siena - saltare come tarantolati<br />
in tribuna stampa, cuffie di traverso e<br />
microfoni che schizzano nel parterre. E<br />
cerchiamo di non giudicare severamente<br />
un entusiasmo in apparenza<br />
poco professionale. Parlano a un pubblico<br />
amico, stessa lingua stessa passione,<br />
è una complicità che non ha bisogno<br />
di patti e codici preventivi. Certo,<br />
<strong>il</strong> messaggio può infastidire nel caso si<br />
rivolga a un destinatario non tenuto a<br />
condividere: quante volte abbiamo sentito<br />
<strong>il</strong> bravo giornalista da Reggio Calabria,<br />
collegato con una nostra radio che<br />
non aveva trovato un’anima da mandare<br />
sullo Stretto, salutare gli amici toscani<br />
all’ascolto, mantenersi stoicamente<br />
imparziale per trentanove minuti<br />
e sbracare negli ultimi sessanta secondi,<br />
con tanto di Forza Viola! (nel senso<br />
della società calabrese) sparato in dialetto.<br />
Se la dimensione è circoscritta, e<br />
media e pubblico sono rigorosamente<br />
locali, essere faziosi è permesso, anzi<br />
doveroso. Ma se la trasmissione è su<br />
scala nazionale, e lo spettatore ha pagato<br />
un canone, sarebbe <strong>il</strong> caso di<br />
darsi una regolata.<br />
Il povero Paolo Valenti tifava Fiorentina,<br />
ma ce lo dissero dopo che era<br />
morto, lui non aveva mai voluto pubblicizzare<br />
“per rispetto degli ascoltatori”.<br />
Oggi Giampiero Galeazzi parla di calcio,<br />
entrando nel merito di rigori e moviole,<br />
mai dimenticandosi di essere laziale,<br />
fede più volte rivendicata a<br />
telecamere accese. Il sospetto di doversi<br />
attenere allo stesso codice deontologico<br />
cui teneva tanto Valenti non lo deve<br />
sfiorare, visto che, subito dopo Sessantesimo<br />
Minuto, balla <strong>il</strong> boogie woogie<br />
nel salotto di Mara Venier e resta allegramente<br />
in mutande.<br />
Dall’intonazione non sembrerebbe,<br />
ma dice sempre qualcosa di interessante,<br />
e di spericolato, <strong>il</strong> grande<br />
Zeman. L’ultima: “Siena ha vinto due<br />
volte in maniera sospetta, contro <strong>il</strong><br />
M<strong>il</strong>an e contro la Roma, così <strong>il</strong> campionato<br />
è falsato”. Eh già, <strong>il</strong> Diavolo era<br />
sceso al Franchi con lo scudetto in<br />
tasca, e i giallorossi venivano da sette<br />
risultati ut<strong>il</strong>i consecutivi, ad avversari<br />
così r<strong>il</strong>assati è fac<strong>il</strong>e sf<strong>il</strong>are i tre punti.<br />
Oppure, lo vedete Paperone De Luca<br />
che nell’oscurità di un parcheggio<br />
passa a quel poveraccio di Galliani una<br />
busta di banconote in piccolo taglio?<br />
Serbare un buon ricordo di Papadopulo<br />
allenatore è cosa buona e giusta.<br />
Rimpiangerlo come persona mica<br />
tanto, dopo la dichiarazione da lui r<strong>il</strong>asciata<br />
all’indomani della gazzarra nazista<br />
inscenata dagli ultrà laziali durante<br />
la partita col Livorno: “Io guardo la partita,<br />
per me svastiche o banane sono la<br />
stessa cosa”. Corrado Augias su Repubblica<br />
ha proposto di mandare l’ex allenatore<br />
bianconero a visitare <strong>il</strong> campo<br />
di concentramento di Auschwitz insieme<br />
a qualche scolaresca. La sensib<strong>il</strong>ità<br />
civ<strong>il</strong>e dei ragazzi di sedici anni forse gli<br />
insegnerebbe qualcosa. ■<br />
Dall’alto in basso: Tranqu<strong>il</strong>lo, Zeman<br />
ePapadopulo.
Cus e pallavolo è sempre<br />
stato un binomio<br />
che ha accompagnato<br />
negli anni le gesta sportive<br />
senesi con grandi soddisfazioni<br />
per atleti, città ed appassionati<br />
di questo sport<br />
estremamente spettacolare<br />
ed affascinante, peraltro praticato<br />
nella nostra provincia<br />
da molti giovani. Ma oggi<br />
parlare di Cus volley significa<br />
soprattutto porre l’accento<br />
sull’impresa compiuta dalle<br />
splendide ragazze allenate<br />
da Pino Sant<strong>il</strong>li, che hanno<br />
inesorab<strong>il</strong>mente “ammazzato”<br />
<strong>il</strong> campionato di serie B2<br />
nazionale guadagnando con<br />
larghissimo anticipo la promozione<br />
nella terza serie nazionale,<br />
la B1.<br />
Ma chi sono queste ragazze<br />
che si sono cimentate con<br />
estrema efficacia in un torneo<br />
tanto diffic<strong>il</strong>e? Iniziamo<br />
la carrellata con un taglio tra<br />
<strong>il</strong> serio e <strong>il</strong> faceto delle protagoniste<br />
che, giornata dopo<br />
giornata, hanno fatto “tabula<br />
rasa” di ogni squadra avversaria.<br />
Tanto per dare un<br />
po’ di spazio ai numeri, ram-<br />
Nasce sotto la guida di Sant<strong>il</strong>li la squadra<br />
che hariconquistato con largo anticipo la B1<br />
Un fiocco rosa sotto rete<br />
di Andrea Sbardellati<br />
mentiamo che, a sole tre<br />
giornate dal termine del<br />
campionato, la classifica le<br />
vedeva in testa solitarie con<br />
67 punti in 23 partite con un<br />
distacco abissale sulla seconda<br />
a 48.<br />
Martina Semboloni lavora<br />
presso l’Università di<br />
Siena e divide la sua passione<br />
per <strong>il</strong> volley con <strong>il</strong> tifo per<br />
la Robur. È del Nicchio ed è<br />
un genio del decoupage. L’unico<br />
neo è che ha un po’<br />
paura degli animali, fatti<br />
salvi i pesci rossi. Il motivo?<br />
Non è dato a sapersi. Forse<br />
perché sono muti…<br />
Rita Bartalini: è prossima<br />
alla laurea in economia all’Università<br />
di Siena, e sta<br />
svolgendo un master di perfezionamento,<br />
ma quando<br />
c’è da divertirsi in maniera<br />
sfrenata è sempre pronta.<br />
Laura Monaci: nicchiaiola<br />
purosangue e, come la Semboloni,<br />
tifosissima del Siena.<br />
Lavora nella “stanza dei bottoni”<br />
come programmatore<br />
nelle f<strong>il</strong>e dello sponsor Engineering.<br />
Colleziona con<br />
cura videocassette soprattutto<br />
della Walt Disney. Il suo<br />
passatempo preferito è la<br />
regìa, la sceneggiatura e <strong>il</strong><br />
montaggio di divertenti e<br />
spassosi f<strong>il</strong>mati amatoriali,<br />
molti dei quali con le gesta<br />
sportive della squadra rivelazione<br />
della stagione.<br />
Francesca Rotellini studia<br />
giurisprudenza all’Università<br />
di Siena. Ha uno<br />
splendido coniglio nano, al<br />
quale è molto affezionata, di<br />
nome Ercolino. Salvo poi<br />
scoprire che invece apparteneva<br />
al gent<strong>il</strong> sesso, diventando<br />
così… Ercolina.<br />
Elisa Ciabò si è da poco<br />
laureata in giurisprudenza e<br />
sta svolgendo l’apprendistato<br />
in uno studio legale. Ha<br />
grinta da vendere in campo.<br />
È sempre piena di acciacchi<br />
e dopo diversi anni giocati a<br />
Certaldo, è venuta a “svernare”<br />
a Siena: usando una<br />
terminologia da reality<br />
show, viene soprannominata<br />
dalle compagne di squadra<br />
“Anzianotti”.<br />
Simona Bruzzone studia<br />
cosmetica all’Università di<br />
Siena. Ha tutto della protagonista<br />
di “Sì, io parlo savonese!”<br />
anche se lei dice di<br />
parlare diversamente, tra lo<br />
stupore di chi la conosce<br />
bene. Gioca nel ruolo di libero.<br />
In una foto di squadra è<br />
stata “ripresa” dal “fotografo<br />
ufficiale” un po’ distratto perché<br />
aveva la maglia… diversa.<br />
Claudia Ghiribelli è medico<br />
all’Ospedale di Siena e<br />
“come from Poggibonsi”. È<br />
l’assenteista del gruppo e<br />
viene giustificata dai massimi<br />
dirigenti cussini con l’ormai<br />
celebre frase: “la Ghiribelli<br />
è a salvare delle vite<br />
umane!”. È la veterana del<br />
CUS; la leggenda narra che,<br />
quando vide per la prima<br />
volta <strong>il</strong> pulmino, disse: “E<br />
questo è i’ bussino di’<br />
Cusse?”. Sfoggiando <strong>il</strong> simpatico<br />
accento valdelsano.<br />
Valeria Carlozzi studia<br />
lingue presso la nostra Università.<br />
Ogni tanto esce<br />
dallo spogliatoio dicendo<br />
che deve andare a casa a<br />
vedere dei f<strong>il</strong>m in russo. Ancora<br />
c’è chi si chiede: ma<br />
dove li trova?<br />
Francesca Galdini è in<br />
procinto di entrare come impiegata<br />
da “Babbo” Monte.<br />
Sfoggia pettinature com<br />
segue a pagina 32<br />
volley<br />
29
ENGINEERING CUS VOLLEY<br />
Stagione 2004/2005
da sinistra a destra:<br />
Simona Bruzzone<br />
Chiara Brandini<br />
Ginevra Benvenuti<br />
Valeria Carlozzi<br />
Valeria Verdino<br />
Laura Monaci<br />
Laura Ulivieri<br />
Francesca Galdini<br />
Martina Semboloni<br />
Elisa Ciabò<br />
Rita Bartalini<br />
foto: Paolo Lazzeroni
°plesse ad ogni partita e,<br />
quando incomincia a conversare<br />
non si ferma più.<br />
Anika Lappon studia<br />
scienze delle telecomunicazioni<br />
all’Università di Siena.<br />
È fissata con le lune e le stelle<br />
ed ha sempre freddo,<br />
tanto da presentarsi in palestra<br />
con giaccone, sciarpa<br />
coloratissima e guanti anche<br />
quando l’aria sa di cacio.<br />
Laura Olivieri studia al<br />
Liceo Scientifico di Siena in<br />
attesa della maturità. È allergica<br />
al bagher e deve ancora<br />
nascere la persona che la<br />
vedrà arrabbiata. Una “pacifica”<br />
nel gruppo fa sempre<br />
bene.<br />
Ci sono poi quattro giovanissime<br />
baldanzose che<br />
fanno parte dell’Under 17<br />
campione provinciale. A<br />
loro è spianata la strada di<br />
una rosea carriera.<br />
Valeria Verdino studia al<br />
Liceo Classico a Siena; è lupaiola.<br />
Se arriva all’allenamento<br />
infuriata significa che<br />
a scuola è andata poco<br />
bene, cioè ha preso solo…<br />
sette! Di lei si narra una<br />
grande prova in regìa contro<br />
le “nazionali” pari età del<br />
Club Italia.<br />
Ginevra Benvenuti, figlia<br />
d’arte, studia al Liceo Scientifico<br />
di Siena. Grande Capo<br />
Scout nonché Papa-girl accanita.<br />
È stata eletta a mascotte<br />
del gruppo!<br />
Fiamma Mazzini è una figlia<br />
d’arte anche lei (papà<br />
Massimo ha calcato i parquet<br />
di serie A proprio nel<br />
Cus come palleggiatore insieme<br />
ad Antonio Benvenuti)<br />
ed <strong>il</strong> suo ruolo non poteva<br />
che essere lo stesso. È nata<br />
nel novembre del 1989, è la<br />
più piccola del gruppo, ma i<br />
“cromosomi” sono quelli<br />
giusti.<br />
Chiara Brandini gioca<br />
come centrale. Anche lei,<br />
come la Mazzini, è sedicenne<br />
e studia al Liceo Scientifico<br />
di Siena. Sarà obbligata<br />
dalle “anziane” a portare le<br />
paste nello spogliatoio per<br />
aver fatto un possente muro<br />
durante la partita con <strong>il</strong> Club<br />
Italia.<br />
32 volley<br />
Fin qui l’operazione “simpatia”<br />
per avvicinare questo<br />
fantastico gruppo che di<br />
paste ne ha già date a non finire<br />
ad ogni squadra incontrata<br />
quest’anno. La conquista<br />
della serie B1 per <strong>il</strong> Cus<br />
rappresenta un ritorno nella<br />
categoria dove aveva giocato<br />
nel campionato 2000/2001.<br />
Senza dubbio, <strong>il</strong> riproporsi<br />
su questi palcoscenici, alle<br />
soglie del professionismo,<br />
come intensità ed organizzazione,<br />
non sembra preoccupare<br />
più di tanto l’allenatore<br />
abruzzese Giuseppe “Pino”<br />
Sant<strong>il</strong>li, che, consapevole<br />
degli equ<strong>il</strong>ibri e delle scelte<br />
che la giusta dimensione del<br />
sodalizio impone, ha in più<br />
di un’occasione dichiarato:<br />
“Per noi non cambierà<br />
molto. La scelta della continuità<br />
prima di tutto, ed è<br />
questa la linea guida adottata<br />
negli ultimi anni anche<br />
quando percorrerla ha comportato<br />
scelte diffic<strong>il</strong>i nel<br />
dover effettuare una naturale<br />
scrematura tra le giocatrici<br />
che hanno scelto spontaneamente<br />
di trasferirsi, e<br />
quelle che via via sono state<br />
dirottate verso altre realtà<br />
più adatte al proprio bagaglio<br />
tecnico”.<br />
Giuseppe Sant<strong>il</strong>li è senza<br />
dubbio un’autentica istituzione<br />
nella numerosa famiglia<br />
cussina e può essere<br />
considerato un profondo conoscitore<br />
della realtà pallavolistica<br />
senese, sulla scorta<br />
dell’esperienza vissuta sulla<br />
panchina della Mens Sana.<br />
“Il Cus – ha detto Sant<strong>il</strong>li –<br />
è una vera e propria isola felice<br />
della pallavolo. Sono orgoglioso<br />
di lavorare in un<br />
ambiente sano, dove la<br />
grande capacità organizzativa<br />
ha permesso, in questi<br />
anni, di definire e realizzare<br />
una crescita attentamente<br />
programmata e della quale<br />
tutto <strong>il</strong> nostro movimento<br />
potrà giovarsi. Sento <strong>il</strong> dovere<br />
di ringraziare sin d’ora le<br />
ragazze per <strong>il</strong> sacrificio e<br />
l’abnegazione che dimostrano<br />
e per lo spirito di gruppo<br />
che le anima in questa stagione<br />
entusiasmante”.<br />
Fare sport con pazienza,<br />
impegno, e nel rispetto di va-<br />
lori e regole, è da sempre la<br />
prerogativa principale perseguita<br />
ostinatamente in via<br />
Banchi. Grazie alla competenza<br />
del profesor Giuseppe<br />
Gotti, presidente della sezione<br />
volley, che per primo ha<br />
costruito le fondamenta del<br />
progetto centrando <strong>il</strong> “colpo”<br />
Sant<strong>il</strong>li, e all’opera di tanti,<br />
qualificati collaboratori<br />
come Massimo Machetti,<br />
Antonio Benvenuti, Alfonso<br />
Petrone e Massimo Giannini<br />
che hanno messo le loro conoscenze<br />
al servizio di un<br />
meccanismo perfettamente<br />
funzionante.<br />
Il CUS riceve linfa vitale<br />
anche da un nutritissimo settore<br />
giovan<strong>il</strong>e guidato da<br />
Fabrizio Becatti, Claudio<br />
Mei, Marcello Cervellin e<br />
Annamaria Fus<strong>il</strong>lo.<br />
Da questo prezioso “serbatoio”<br />
Sant<strong>il</strong>li ha già attinto,<br />
negli anni passati come nel<br />
campionato attuale, con riscontri<br />
molto soddisfacenti, offrendo<br />
l’opportunità ad alcune<br />
giocatrici, che pure devono<br />
ancora maturare e migliorarsi,<br />
di gravitare nell’ottica della<br />
prima squadra.<br />
“Che i successi del Cus<br />
servano da traino per tutto <strong>il</strong><br />
movimento della pallavolo<br />
senese”. È questo <strong>il</strong> commento<br />
del presidente della<br />
sezione senese della Federazione<br />
pallavolo Fiorenzo<br />
Montermini che prosegue:<br />
“L’augurio è che <strong>il</strong> Cus possa<br />
consolidarsi in serie B1 e che<br />
possano essere gettate le<br />
basi, perché no, anche per<br />
un ulteriore salto di categoria.<br />
Il fenomeno Cus non è<br />
solo <strong>il</strong> fiore all’occhiello della<br />
pallavolo senese, ma anche<br />
dello sport cittadino al femmin<strong>il</strong>e.<br />
I risultati del Cus non<br />
hanno avuto uguali in altri<br />
campionati nazionali. Il mio<br />
augurio è che, trainati dalle<br />
gesta del Cus, tutti gli altri dirigenti<br />
sappiano trarre spunto<br />
per produrre una crescita<br />
di tutto <strong>il</strong> movimento”.<br />
Alle ragazze del Cus, ai<br />
tecnici e ai dirigenti non<br />
resta dunque che stappare<br />
lo spumante, senza mai dimenticare<br />
che…: “l’appetito<br />
vien mangiando”. ■
34<br />
senesi in trasferta<br />
Carignani, ‘uno di noi’<br />
Francesco Vannoni<br />
Scriveva Curzio Malaparte, argomentando<br />
sui corregionali con <strong>il</strong> tratto<br />
graffiante della sua penna:”Se è cosa<br />
diffic<strong>il</strong>e essere Italiano, ben più diffic<strong>il</strong>e è<br />
l’ essere Toscano”. Un distinguo che diventa,<br />
a metà tra l’ironia e l’indulgenza,<br />
<strong>il</strong> br<strong>il</strong>lante ritratto di abitudini e comportamenti<br />
che vien bene di parafrasare,<br />
guardando per un attimo al vanto di<br />
un’origine che tra le sue unicità ha così<br />
spiccato <strong>il</strong> pregio di rispecchiare, in un<br />
certo qual modo, carattere e personalità:<br />
come dire che “Se è ben diffic<strong>il</strong>e essere<br />
Italiano, ben più complesso è l’essere<br />
Senese”…<br />
Pensando ai “figli della Balzana”che<br />
a questa guardano da lontano con un<br />
pizzico di nostalgia alla quale, non appena<br />
possib<strong>il</strong>e, si risponde col cuore e la<br />
passione cogliendo ogni opportunità per<br />
un ritorno a casa, <strong>il</strong> nome dell’avvocato<br />
Massimo Carignani è uno di quelli più<br />
noti fra la larghissima schiera di esempi<br />
sportivi disponib<strong>il</strong>i.<br />
Il lavoro lo ha portato a Terni da diversi<br />
anni, ma l’inflessione umbra che la<br />
voce ha inevitab<strong>il</strong>mente acquisito non<br />
ne ha affatto scalfito l’autentica e squisita<br />
senesità.<br />
Massimo Carignani<br />
è “uno di<br />
noi” in trasferta,<br />
Presidente del<br />
Comitato Provinciale<br />
Coni di<br />
Terni, fresco di<br />
rielezione per <strong>il</strong><br />
prossimo quadriennio.<br />
A sentirlo parlare<br />
con l’amab<strong>il</strong>e<br />
cordialità che gli<br />
è propria, <strong>il</strong> suo<br />
legame con la<br />
nostra città esce<br />
prepotentemente<br />
esprimendosi in<br />
un attaccamento<br />
che non di rado<br />
sfiora punte di<br />
calorosa o addirittura<br />
commossa<br />
partecipazione<br />
alle civiche vicissitudini.<br />
L’esperienza di dirigente sportivo<br />
(trascorsa anche al Centro <strong>Sport</strong>ivo Italiano)<br />
di Massimo Carignani, si articola<br />
in moltissime altre tappe r<strong>il</strong>evanti di un<br />
curriculum ricco e prestigioso.<br />
“Mi corre l’obbligo di ringraziare –<br />
esordisce Carignani – quanti, con consenso<br />
unanime, hanno accordato al mio<br />
nome la fiducia necessaria per prose-<br />
guire nel diffic<strong>il</strong>e, ma stimolante compito<br />
di guidare <strong>il</strong> Coni di Terni. Fa indubbiamente<br />
piacere registrare <strong>il</strong> sostegno<br />
arrivato da tutti gli enti di promozione<br />
sportiva che, quest’anno per la prima<br />
volta, entrano a far parte degli organismi<br />
direttivi dei vari comitati provinciali”.<br />
Del resto, gli undici anni trascorsi al<br />
timone dello sport ternano e gli oltre<br />
trenta vissuti all’interno della struttura<br />
dirigenziale della realtà Coni (Carignani<br />
è membro della Giunta Nazionale), rappresentano,<br />
accostati all’incarico di assessore<br />
allo sport del Comune ricoperto<br />
nel ’98, la garanzia più alta per una<br />
qualificata affidab<strong>il</strong>ità operativa ed una<br />
vivace capacità di proposte ed iniziative.<br />
“Un obiettivo fondamentale al quale,<br />
dal mio punto di osservazione, lavoro<br />
costantemente è quello incentrato su<br />
una crescente collaborazione tra i diversi<br />
comitati, nell’intento di rafforzare <strong>il</strong><br />
confronto di temi comuni ut<strong>il</strong>i alla crescita<br />
del movimento sportivo nel suo insieme.<br />
È ovvio – prosegue – che <strong>il</strong> mio<br />
sguardo sia rivolto, in questo senso, proprio<br />
a Siena: la cultura e la tradizione<br />
che in campo sportivo la mia città può<br />
vantare e la larghissima partecipazione<br />
popolare al fenomeno sport come opportunità<br />
di aggregazione sociale, favorisce<br />
evidentemente un continuo scambio<br />
di spunti, tematiche ed esperienze<br />
da condividere”.<br />
Il riferimento è soprattutto alla “Staffetta<br />
dell’Amicizia” che da alcuni anni<br />
vede coinvolte alcune delegazioni di<br />
studenti delle due città, espressione di<br />
alunni appartenenti a scuole di ogni ordine<br />
e grado, che si confrontano in diverse<br />
discipline, unendo, al proprio<br />
amore per lo sport nel perfetto equ<strong>il</strong>ibrio<br />
tra sana competizione ed etica comportamentale,<br />
anche un’occasione preziosa<br />
per conoscere e apprezzare le bellezze<br />
e <strong>il</strong> territorio.<br />
“Sì, un’iniziativa davvero lodevole per<br />
la quale ringrazio <strong>il</strong> Presidente del Coni<br />
di Siena Roberto Montermini e tutti coloro<br />
che annualmente ne assicurano <strong>il</strong><br />
regolare svolgimento. Per l’edizione<br />
2005, sarà la delegazione senese a recarsi<br />
a Terni e l’ormai rodato funzionamento<br />
dell’intera macchina organizzativa,<br />
mi conforta sul successo e l’ottimo<br />
riscontro dell’iniziativa stessa”.<br />
Vivere lo sport a tutto tondo, seguirne<br />
le alterne vicende come tifoso e curarne<br />
l’andamento in qualità di addetto<br />
ai lavori, ha significato, per Carignani,<br />
una simbiosi professionale sempre più<br />
marcata, in particolare con <strong>il</strong> mondo del<br />
calcio, dove non di rado si è occupato di<br />
procedimenti a carico di società o singoli<br />
calciatori.<br />
Anche vice presidente della Ternana<br />
dal ’98 al 2003, l’avvocato senese ne ha<br />
prima curato la fase fallimentare del<br />
1993 e poi è stato <strong>il</strong> principale artefice<br />
del ripescaggio in serie B della società<br />
rossoverde.<br />
Si può comprendere in che misura <strong>il</strong><br />
nome di Massimo Carignani sia legato a<br />
doppio f<strong>il</strong>o con la storia dell’amata Robur<br />
(che Carignani segue anche dalle tribune<br />
del Franchi ogniqualvolta i molti impegni<br />
glielo consentono), anch’essa non immune<br />
da dispute tra campi di calcio e aule<br />
giudiziarie: in tempi diversi, durante fasi<br />
egualmente complesse, la sua esperienza<br />
e <strong>il</strong> suo piglio oratorio hanno scacciato<br />
gli incubi più neri dal futuro del Siena,<br />
sul quale s’erano adombrate minacciose<br />
prospettive.<br />
“Il momento più diffic<strong>il</strong>e, poi conclusosi<br />
br<strong>il</strong>lantemente e senza conseguenze,<br />
fu senza dubbio quello relativo all’accusa<br />
di <strong>il</strong>lecito sportivo caduta sul Siena nel<br />
campionato ’85-’86, vinto sul campo conquistando<br />
la promozione in C1: difendevo<br />
l’allora direttore sportivo Efrem Dotti:<br />
non mancarono momenti di tensione con<br />
l’ex procuratore federale Carlo Porceddu<br />
(rappresentante dell’accusa) che cercò<br />
di interrompere più volte l’arringa, provocando<br />
una mia reazione poco elegante.<br />
Riuscii a smontare <strong>il</strong> castello accusatorio<br />
e tutto si concluse per <strong>il</strong> meglio. In molti ricorderanno<br />
<strong>il</strong> mio pianto liberatorio subito<br />
dopo la sentenza.<br />
Più recentemente, nella stagione<br />
’99-2000, <strong>il</strong> campionato conclusosi<br />
trionfalmente con l’approdo in serie B,<br />
ho difeso la posizione di Nelso Ricci dai<br />
sospetti riguardanti l’ormai nota partita<br />
Pisa-Siena. Anche in quel caso la società<br />
ne uscì pulita e poté finalmente<br />
assaporare <strong>il</strong> sogno della cadetteria<br />
come aveva ampiamente dimostrato di<br />
meritare”.<br />
Di Siena e per Siena. Il concentrato<br />
chiaro e sintetico con <strong>il</strong> quale poter definire<br />
Massimo Carignani che, in veste di<br />
suo procuratore in Italia, avrebbe voluto<br />
riportare sotto la Torre del Mangia,<br />
anche le magie di André Pinga.<br />
”Questa era, in effetti, la mia volontà<br />
e, credo di poter dire, anche <strong>il</strong> desiderio<br />
del giocatore, contento dell’ambiente e<br />
del calore degli sportivi; qualcosa non<br />
andò per <strong>il</strong> verso giusto e non se n’è<br />
fatto di niente”.<br />
Br<strong>il</strong>lante eloquenza, un’amichevole<br />
disponib<strong>il</strong>ità alla conversazione, Siena<br />
nel cuore e nel pensiero. La storia di<br />
“uno di noi”. ■
L’Uliveto Uisp Siena, insieme al Comitato Provinciale,<br />
hanno organizzato un riuscito Meeting della Liberazione<br />
In ricordo dei caduti<br />
di Montemaggio<br />
di Andrea Bruschettini<br />
ISono trascorsi 60 anni da<br />
quando <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e 1945 <strong>il</strong><br />
Comitato di Liberazione<br />
Nazionale (CLN) dell’Alta Italia,<br />
dando l’ordine d’insurrezione<br />
a tutti i partigiani appostati<br />
nei monti, di fatto sancì <strong>il</strong><br />
loro ingresso nelle principali<br />
città del nord Italia, e con esso<br />
la conquista da parte delle<br />
forze democratiche di quella<br />
vasta parte di territorio italiano<br />
ancora nelle mani dei nazifascisti.<br />
Era la Liberazione, e quella<br />
data simbolica viene an-<br />
36atletica leggera<br />
cora oggi celebrata, tra la<br />
commozione e <strong>il</strong> ricordo di<br />
quanti dettero la vita per la<br />
costituzione di uno stato democratico.<br />
L’Uliveto Uisp Siena e <strong>il</strong><br />
Comitato provinciale dell’Uisp<br />
hanno voluto contribuire<br />
in modo fattivo ai festeggiamenti<br />
per <strong>il</strong> sessantesimo<br />
dalla Liberazione, organizzando<br />
appunto <strong>il</strong> Meeting<br />
d’atletica della Liberazione.<br />
La manifestazione, che si è<br />
svolta <strong>il</strong> 25 apr<strong>il</strong>e al campo<br />
scuola “Renzo Corsi” di<br />
Siena, è stata un vero successo,<br />
grazie alla presenza<br />
di quasi 500 atleti, ad un cospicuo<br />
numero di appassionati,<br />
nonché ad alcuni risultati<br />
tecnici di assoluto valore.<br />
Si temeva un po’ per le avverse<br />
condizioni meteo, che<br />
sin dalla mattina hanno contribuito<br />
a riversare una fastidiosa<br />
pioggia su Siena, ma<br />
poi come d’incanto al pomeriggio<br />
è spuntato un tiepido<br />
sole che ha permesso al<br />
meeting di andare in porto<br />
nel migliore dei modi, come<br />
se quei 19 giovani uccisi dai<br />
fascisti sul Montemaggio nel<br />
marzo del ‘44, ed alla cui memoria<br />
era dedicata l’intera<br />
giornata, avessero deciso di<br />
accompagnare dall’alto lo<br />
svolgimento di tutte le competizioni.<br />
Alessandro Bracciali<br />
(Fiamme Oro) ed Elisa Palmieri<br />
(Uliveto Uisp Siena)<br />
sono stati premiati per le migliori<br />
prestazioni assolute<br />
della manifestazione.<br />
L’atleta in forze alla polizia,<br />
già maglia azzurra della<br />
4x400m, ha vinto i 100m<br />
(10”94) e ha dominato i 400m<br />
in 47”91; mentre la giovane<br />
portacolori del club di casa,<br />
ha addirittura ritoccato <strong>il</strong> suo<br />
record regionale assoluto<br />
del martello, portandolo a<br />
60,50m, solo mezzo metro<br />
meno del minimo richiesto<br />
per andare ai Campionati<br />
europei under 23 del prossimo<br />
luglio.<br />
Tra gli atleti di casa in<br />
netta evidenza Lorenzo Morellini,<br />
che nella categoria<br />
ragazzi ha vinto in serie:<br />
60hs (9”71), alto (1,50m) e lancio<br />
del vortex (50,09), ma ottime<br />
anche le performance di<br />
Guglielmo Giovanni e Pierpaolo<br />
Van de Nes che spesso<br />
lo hanno accompagnato sul<br />
podio. Oltre ad Elisa Palmieri,<br />
tutti i lanciatori allenati da<br />
Flamur Shabani hanno raggiunto<br />
importanti traguardi:<br />
Gianclaudio Petreni con<br />
56,01m ha allungato ancora<br />
<strong>il</strong> record dell’Uliveto Uisp<br />
Siena nel martello, mentre<br />
l’allievo Luca Calzeroni si è<br />
portato nella stessa specialità<br />
(ma con un attrezzo<br />
meno pesante) a 59,70m,<br />
cioè a soli 30cm dal limite richiesto<br />
per partecipare ai<br />
Campionati mondiali di categoria;<br />
Arber Shabani, con<br />
47,10m (record personale), è<br />
stato terzo nel giavellotto davanti<br />
ai compagni di squadra<br />
Fiorenzani e Tognazzi.<br />
Discorso a parte merita Serena<br />
Tronnolone, che tornata<br />
all’Atletica Valdelsa, ma<br />
sempre seguita tecnicamente<br />
dal bravo allenatore albanese,<br />
ha gareggiato fuori<br />
gara tra le allieve, lanciando<br />
<strong>il</strong> giavellotto a 46,47m una<br />
misura di vertice a livello italiano<br />
assoluto.<br />
Con i colori dell’Uliveto<br />
Uisp Siena si sono affermate<br />
Cristina Fornacelli nel lungo<br />
assoluto con 5,33m (seconda<br />
nei 100hs), Alice D’Auria,<br />
che con 1,46m ha preceduto<br />
la compagna d’allenamento<br />
Elisa Pieri (1,43m) nell’alto<br />
cadette, così come dominio<br />
assoluto nel giavellotto cadette<br />
per Sara Guerrini, davanti<br />
a Marta Tanganelli,<br />
Francesca Sanesi e Mat<strong>il</strong>de<br />
Bancheri<br />
Bene anche Maurizio Cito,<br />
che messa da parte la partecipazione<br />
ai mondiali di<br />
cross, è tornato a crescere in<br />
pista con un ottimo secondo<br />
posto nei 1500m assoluti in<br />
4’08”; lo junior Emanuele<br />
Magi, due volte secondo dietro<br />
Bracciali nei 100m (11”21)<br />
e nei 400m (49”96); e altrettanto<br />
positivo Daniele Bellini<br />
che nell’asta si è piazzato<br />
dietro al vincitore con 3,40m.<br />
Nei 100m femmin<strong>il</strong>i vinti<br />
dalla portacolori dell’Esercito<br />
Alessia Berti in 12”01, e nei<br />
400m vinti dall’allieva di Angela<br />
Fè Chiara Bazzoni –Toscana<br />
Atl. Empoli- (57”60), ottimo<br />
<strong>il</strong> comportamento delle<br />
senesi Chiara Marzi (quarta<br />
nei 400m e quinta nei 100m)<br />
e Sara Gualandi (sesta nei<br />
100m e nona nei 400m).<br />
Nel complesso quindi <strong>il</strong><br />
Meeting della Liberazione –<br />
che ha ricevuto <strong>il</strong> patrocinio<br />
della Provincia di Siena, <strong>il</strong><br />
supporto di CNA Siena,<br />
SMA, e, come tutta l’attività<br />
istituzionale dell’Uliveto Uisp<br />
Siena, della Fondazione<br />
MPS - ha aperto in maniera<br />
degna la stagione agonistica<br />
all’aperto dell’atletica<br />
leggera senese, mostrando<br />
un programma gare ampio<br />
(con oltre 50 competizioni)<br />
dove hanno trovato una giusta<br />
collocazione anche le<br />
gare dei disab<strong>il</strong>i, ed in cui gli<br />
atleti de Le Bollicine ci<br />
hanno ricordato, come recita<br />
<strong>il</strong> vecchio motto dell’UISP,<br />
che lo sport è veramente per<br />
tutti. ■
In programma al ‘Pala Giannelli’<br />
dal 13 al 15 maggio<br />
Minibasket<br />
nel nome di<br />
Carlo Ciccarelli<br />
Il “Memorial Carlo Ciccarelli”<br />
si rinnova e chiama<br />
a Siena 12 tra le migliori<br />
società italiane di minibasket.<br />
Sarà una scorpacciata<br />
di canestri ad accompagnare<br />
l’edizione 2005 di quella<br />
che è ormai una classica del<br />
calendario nazionale della<br />
disciplina: in programma da<br />
venerdì 13 a domenica 15<br />
maggio ed ospitata nel palazzetto<br />
“Gastone Giannelli”<br />
e nel “PalaChigi”, la manifestazione<br />
intitolata<br />
all’indimenticab<strong>il</strong>e dirigente<br />
sportivo senese vedrà sfidarsi<br />
le più accreditate formazioni<br />
Aqu<strong>il</strong>otti del centro<br />
e nord Italia.<br />
Pur se in un contesto che<br />
rimane esclusivamente ludico<br />
(è bene ribadire che lo<br />
scopo principale del minibasket<br />
è <strong>il</strong> divertimento e la socializzazione<br />
tra i bambini,<br />
che hanno comunque l’opportunità<br />
di mettere alla<br />
prova i fondamentali cestistici<br />
appresi in palestra durante<br />
la stagione), sf<strong>il</strong>eranno<br />
sui campi della Mens Sana,<br />
società organizzatrice, le formazioni<br />
di Don Bosco Livorno,<br />
Libertas Liburnia Livorno,<br />
Abc Castelfiorentino,<br />
Limena Padova, Madonna<br />
Alta Perugina, San Vincenzo,<br />
Zetagas Pontedera, Use Empoli,<br />
Poggibonsi Basket, Sbm<br />
Modena e Africo Firenze. Di<br />
scena, ovviamente, anche la<br />
formazione della Mens Sana<br />
allenata da Sergio Battestin<br />
e Rosy Galasso, una compagine<br />
talentuosa che si appresta<br />
a fare gli onori di casa<br />
dopo aver sfiorato <strong>il</strong> titolo regionale<br />
alle finali di Castelnuovo<br />
Garfagnana: gli Aqu<strong>il</strong>otti<br />
biancoverdi si sono<br />
classificati al 2° posto, sconfitti<br />
sul f<strong>il</strong>o di lana (41-43) dall’Abc<br />
Castelfiorentino al termine<br />
di una final four che li<br />
aveva visti battere per48 a<br />
45, in semifinale, l’accreditata<br />
Libertas Liburnia Livorno.<br />
Tornando al “Memorial<br />
Carlo Ciccarelli”, al termine<br />
della prima fase, costituita<br />
dalle sfide dei quattro<br />
gironi eliminatori (venerdì<br />
13 e durante la mattinata di<br />
sabato 14), si procederà alla<br />
disputa delle semifinali<br />
(nel pomeriggio di sabato) e<br />
delle finali dal 1° al 12°<br />
posto (domenica 15). ■<br />
La formazione Aqu<strong>il</strong>otti biancoverde<br />
Ancora una prestazione di r<strong>il</strong>ievo,<br />
a livello interregionale,<br />
per le allieve biancoverdi di Beatrice Vannoni<br />
Piccole ginnaste<br />
crescono ..e vincono<br />
di Matteo Tasso<br />
Successo di<br />
grande spessore<br />
per la formazione<br />
di ginnastica<br />
artistica della s.s.<br />
Mens Sana, che a<br />
metà apr<strong>il</strong>e, a Firenze,<br />
ha dominato <strong>il</strong><br />
Campionato Interregionale<br />
Fgi di Serie C<br />
(categoria Allieve),<br />
staccando così <strong>il</strong> BI-<br />
GLIETTO d’ingresso<br />
agli Assoluti 2005, in<br />
programma ad Ancona<br />
all’inizio di questo<br />
mese di maggio.<br />
Per la sezione<br />
biancoverde, diretta<br />
da Laura Giuntini, è<br />
una delle affermazioni<br />
più belle degli<br />
ultimi anni, che premia<br />
sia le giovani<br />
agoniste del club, sia<br />
le scelte effettuate<br />
dal direttore tecnico<br />
Beatrice Vannoni,<br />
riuscita a plasmare<br />
nel migliore dei modi<br />
le sue “creature”<br />
negli impianti della<br />
polisportiva. A fare<br />
la differenza, durante<br />
la competizione, è stato <strong>il</strong><br />
livello tecnico e coreografico<br />
decisamente superiore che <strong>il</strong><br />
quartetto senese ha saputo<br />
esprimere nonostante la<br />
minor esperienza rispetto<br />
alle formazioni avversarie<br />
scese in gara sulla pedana<br />
fiorentina: la Mens Sana<br />
punta infatti su di un gruppo<br />
ancora molto giovane e sicuramente<br />
futurib<strong>il</strong>e, che sta<br />
lavorando (e contemporaneamente<br />
crescendo) anche<br />
e soprattutto in previsione<br />
delle prossime stagioni.<br />
Schierando una sola atleta<br />
classe 1993 (Rossella Ma-<br />
sone), la squadra agoniste<br />
biancoverde si è affidata<br />
alla “linea verde” composta<br />
da Margherita Giannettoni<br />
(1994), Giulia Leni (1995) ed<br />
Irene Belluomini (1996),<br />
senza però risentire della difficoltà<br />
e della pressione derivante<br />
dall’importanza dell’impegno:<br />
nella già nutrita<br />
bacheca della società è così<br />
finito in bella mostra l’ennesimo<br />
titolo per quella che è la<br />
più antica disciplina praticata<br />
dalle parti di viale Sclavo.<br />
Scendendo nel dettaglio, è<br />
da r<strong>il</strong>evare l’ottimo punteggio<br />
(9.570) di Belluomini al<br />
cavallo, miglior prestazione<br />
singola di tutto <strong>il</strong> campionato,<br />
così come è stato di assoluto<br />
spessore <strong>il</strong> comportamento<br />
in gara di Leni, unica<br />
tra le quattro biancoverdi ad<br />
affrontare i quattro attrezzi.<br />
Sprazzi di grande qualità<br />
anche per Masone alla trave<br />
e per Giannettoni al libero,<br />
con risultati rivelatisi fondamentali<br />
nel successo finale<br />
di squadra. ■<br />
polisportiva<br />
37
Conclusi i campionati<br />
a squadre, gli atleti<br />
della Libertas Siena<br />
sono impegnati nelle rispettive<br />
categorie dell’attività individuale,<br />
sia a livello internazionale,<br />
che a quello<br />
nazionale e regionale.<br />
E così, Saida Burhanhodjaeva,<br />
confermatasi campionessa<br />
dell’Uzbekistan, è in<br />
questi giorni a Shanghai per<br />
i 48i Campionati Mondiali,<br />
sponsorizzati dalla Volkswagen.<br />
In realtà, di fronte allo<br />
strapotere delle giocatrici<br />
dell’Estremo Oriente (cinesi<br />
in testa, ma anche giapponesi,<br />
coreane, indonesiane,<br />
e chi più ne ha più ne metta),<br />
le chances di Saida appaiono<br />
piuttosto limitate. È chiaro,<br />
infatti, che in casa loro, di<br />
fronte al proprio pubblico,<br />
rappresentato da m<strong>il</strong>ioni e<br />
m<strong>il</strong>ioni di praticanti, gli atleti<br />
cinesi vorranno confermare,<br />
e certamente confermeranno,<br />
la loro supremazia sul<br />
resto del mondo. E questo,<br />
anche e soprattutto in prospettiva<br />
del grande appuntamento<br />
olimpico di Pechino<br />
2008, per <strong>il</strong> quale stanno preparando<br />
schiere di giovani<br />
atleti, al momento sconosciuti<br />
in campo internazionale,<br />
ma che, in quell’occasione,<br />
saranno chiamati a<br />
sostituire i vari Wang Liqin,<br />
Kong Linghui, Zhang Yining,<br />
Cao Zhen, ritenuti ormai già<br />
“vecchi”, pur essendo ancora<br />
under 30.<br />
Pronostico scontato, quindi,<br />
e medaglie d’oro già as-<br />
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segnate, salvo clamorose<br />
defa<strong>il</strong>lance, nei singoli masch<strong>il</strong>e<br />
e femmin<strong>il</strong>e e nei<br />
doppi masch<strong>il</strong>e, femmin<strong>il</strong>e e<br />
misto. Alla nostra atleta,<br />
semmai, si può chiedere - al<br />
massimo - di superare i gironi<br />
di qualificazione, in modo<br />
da poter accedere al tabellone<br />
dei 64: ma sarà dura,<br />
molto dura !<br />
Chi a medaglia c’è andata,<br />
è la coppia Eleonora<br />
Francini ed Elisa Caraffa, le<br />
due atlete che ben si sono<br />
comportate nel campionato<br />
di A2 (concluso al terzo<br />
posto, è bene ricordarlo). Ai<br />
Campionati Italiani Giovan<strong>il</strong>i,<br />
infatti, <strong>il</strong> duo senese ha<br />
conquistato la medaglia di<br />
bronzo nella gara a squadre<br />
Under 21, superate in semifinale<br />
dal Kras Sgonico (squadra<br />
m<strong>il</strong>itante in A1), al termine<br />
di un incontro sempre<br />
incerto e con punteggi spesso<br />
finiti al quinto set.<br />
Le stesse medaglie, però,<br />
sono loro sfuggite del Doppio<br />
Under 21, dove sono state<br />
battute dalla Cavalli (ex<br />
compagna di squadra della<br />
passata stagione) e dalla Saviola,<br />
tesserata per lo Ster<strong>il</strong>garda<br />
Castelgoffredo, prima<br />
società d’Italia. Grande rammarico,<br />
quindi, per un risultato<br />
decisamente alla portata<br />
delle nostre portacolori,<br />
ma che è sfuggito più per demeriti<br />
propri, che per la superiorità<br />
delle avversarie.<br />
Sempre ai Campionati Italiani<br />
Giovan<strong>il</strong>i, c’è stato <strong>il</strong> debutto<br />
ufficiale della coppia<br />
Archiviati i campionati, le atlete della Libertas si stanno<br />
cimentando nell’attività individuale<br />
Un pezzetto di Siena<br />
a giro per <strong>il</strong> mondo<br />
di Corrado Bagella<br />
della categoria Giovanissimi,<br />
ossia Under 10. Giada<br />
Ferri e Martina Amab<strong>il</strong>i, affacciate<br />
per la prima volta<br />
ad un proscenio così prestigioso,<br />
hanno dovuto pagare<br />
<strong>il</strong> noviziato nella gara a<br />
squadre, dove sono state superate<br />
dalla formazione di<br />
Napoli. Due giorni dopo,<br />
Giada Ferri si è presentata<br />
al via della gara di singolo,<br />
in rappresentanza della Toscana,<br />
avendo conseguito la<br />
qualificazione nei tornei regionali.<br />
Anche in questo<br />
caso, nel girone le è toccata<br />
la testa di serie n° 1 (e qui<br />
non c’è stata partita, tanto <strong>il</strong><br />
divario esistente) ed una piccola<br />
napoletana, alla quale<br />
invece è riuscita a strappare<br />
un set.<br />
Chiaramente la Libertas<br />
ha voluto fare questa esperienza,<br />
perché, in proiezione<br />
futura, tornerà ut<strong>il</strong>e alla giovane<br />
senese, così come di<br />
grande ut<strong>il</strong>ità si sono dimostrati<br />
i concentramenti della<br />
D/2 regionale. In queste<br />
competizioni, disputate a<br />
San Giovanni Valdarno, Volterra,<br />
Poggibonsi e Siena, i<br />
giovani del vivaio curato da<br />
Andrea Del Tomba hanno<br />
affrontato i pari età delle<br />
altre società. Logicamente i<br />
primi incontri hanno registrato<br />
risultati negativi, soprattutto<br />
legati all’emozione<br />
del momento, ma poi, Francesco<br />
Lorenzini, Pietro Vannini,<br />
Leandro Tripodi e la<br />
stessa Giada Ferri hanno<br />
preso le misure agli avversari<br />
e sono venute le prime vittorie,<br />
salutate dai ragazzi con<br />
entusiasmo sempre crescente.<br />
E questo, a dimostrazione<br />
che la strada tracciata dalla<br />
Libertas è quella giusta, perché<br />
l’allenamento costante<br />
ed assiduo alla fine paga e<br />
produce risultati positivi, con<br />
grande soddisfazione soprattutto<br />
dei ragazzi. ■<br />
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39
40<br />
basket<br />
ARCHIVIO SERIE A1<br />
28 a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-LAURETANA BIELLA 78/63<br />
29 a giornata<br />
CLIMAMIO BOLOGNA-MONTEPASCHI SIENA 80/65<br />
30 a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-VERTICAL VISION CANTÙ 87/78<br />
31 a giornata<br />
ARMANI JEANS MILANO-MONTEPASCHI SIENA 68/72<br />
32 a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-SOLIDAGO LIVORNO 87/85<br />
33 a giornata<br />
MONTEPASCHI SIENA-SCAVOLINI PESARO 91/68<br />
34a giornata<br />
POMPEA NAPOLI-MONTEPASCHI SIENA 82/84<br />
Classifica finale regular season: Treviso 56; Bologna e<br />
Siena 50; M<strong>il</strong>ano 48; Cantù 44; Roma 36; Roseto e Napoli 32<br />
(che accedono ai play off); Pesaro e Teramo 30; Livorno e<br />
Avellino 28; Reggio Em<strong>il</strong>ia, Varese e Udine 26; Biella e Reggio<br />
Calabria 24; Jesi 22.<br />
(Retrocedono in Lega 2 Reggio Calabria e Jesi).<br />
Gregor Hafnar, guardia
Che i playoff siano un “campionato” a parte è<br />
un dato di fatto, che la Mens Sana Montepaschi<br />
abbia disputato l’ultima, decisiva, parte del torneo<br />
in corso, come se fosse in “pre-campionato”<br />
è un altro dato di fatto.<br />
Certe volte <strong>il</strong> contorno serve ad esaltare <strong>il</strong> sapore<br />
di una pietanza e nel caso della squadra biancoverde,<br />
<strong>il</strong> contorno, non desiderato, è stata la<br />
miriade di infortuni che si sono innestati in un<br />
momento nemmeno tra i più fac<strong>il</strong>i dal punto di<br />
vista ambientale, agitato com’era dal divorzio<br />
consumato con Myers.<br />
Quindi <strong>il</strong> contorno poteva r<strong>il</strong>evarsi amarissimo,<br />
spingere l’annata senese verso una direzione inimmaginab<strong>il</strong>e<br />
ad inizio stagione, lontano dalle primissime<br />
piazze in campionato e soprattutto fuori dall’orbita<br />
Euroleague, che comunque nella logica con<br />
cui dovremo giudicare alla fine questa stagione,<br />
non poteva non avere un suo peso specifico.<br />
La realtà, che imponeva alla squadra senese<br />
un cammino quasi immacolato nelle ultime sette<br />
partite, ci ha consegnato non solo la possib<strong>il</strong>ità di<br />
accarezzare fino all’ultimo la speranza di afferrare<br />
<strong>il</strong> secondo posto in classifica, ma soprattutto di<br />
conquistare per la quarta volta consecutiva <strong>il</strong> pass<br />
per la prossima stagione di Euroleague e ancora<br />
più importane ci ha restituito fiducia ed entusiasmo<br />
per la parte finale della stagione.<br />
Certo ora più che mai, ci sarebbe bisogno di<br />
salute, quel tanto che permetta a tanti protagonisti<br />
in maglia biancoverde di tornare su livelli fisici<br />
competitivi, ma purtroppo saldare <strong>il</strong> conto<br />
con la sfortuna non è mai una questione né aritmetica,<br />
né improntata a considerazioni di equità<br />
circa la frequenza e la gravità degli infortuni.<br />
Quello che è importante è comunque vedere una<br />
reazione positiva alle difficoltà e questa, fuori da<br />
ogni dubbio, c’è stata ed i risultati sono davanti<br />
agli occhi di tutti.<br />
Dobbiamo dare atto alla società di essersi<br />
mossa con tempestività e soprattutto centrando<br />
obiettivi qualitativamente apprezzab<strong>il</strong>i, in un contesto<br />
non ricco di grandi individualità.<br />
Negli ultimi giorni di regular season quasi<br />
tutte le maggiori squadre del campionato, da Treviso<br />
a M<strong>il</strong>ano, sono tornate sul mercato per coprire<br />
qualche buco nei propri organici, ma oltre<br />
alla considerazione che quello che si era aperto<br />
nel roster senese non era un buco, ma bensì una<br />
autentica voragine, ce n’è un altro aspetto che è<br />
importante valutare ed è quello del riferimento<br />
La squadra esce<br />
dall’emergenza<br />
con rinforzi mirati<br />
eguarda<br />
con fiducia agli<br />
imminenti playoff<br />
MAURO BINDI<br />
41<br />
basket<br />
MPS, un mix<br />
di esperienza<br />
e gioventù<br />
temporale nel quale la società mensanina ha<br />
posto rimedio ai problemi di organico, rispetto a<br />
chi ha atteso la fine dei vari campionati per tamponare<br />
qualche lacuna.<br />
La migrazione di fine campionato, o per meglio<br />
dire di fine regular season, è uno dei fatti<br />
emergenti e ormai assodati del “nuovo corso” del<br />
basket italiano ed europeo, un prolungamento<br />
stagionale per chi fuori dai giochi per la conquista<br />
dei rispettivi campionati di appartenenza o<br />
fuori dai giochi interni della propria squadra, va<br />
cercare altrove una manciata di soldi e soprattutto<br />
di future opportunità d’ingaggio.<br />
È stato un mercatino marginale come movimenti<br />
e importanza degli stessi fino ad oggi, nella<br />
stagione in corso invece <strong>il</strong> fenomeno si è fatto più<br />
corposo, ma rimane sempre <strong>il</strong> dubbio di una validità<br />
tecnica tutta da verificare, anche perché normalmente<br />
soggetti in grado di poter realmente<br />
cambiare in corsa gli equ<strong>il</strong>ibri di una squadra non<br />
ce ne sono normalmente molti.<br />
In questo panorama sicuramente in evoluzione,<br />
soprattutto sotto l’aspetto della mentalità dei<br />
giocatori, oggi più propensi ad accettare rapporti<br />
anche di brevissima durata e delle stesse società<br />
che non vogliono lasciare nulla di intentato nella<br />
rincorsa dei propri obiettivi, si inquadra la realtà<br />
di una squadra come la Mens Sana che si è trovata<br />
a gestire nell’arco dell’ultimo mese e mezzo<br />
una serie di problematiche che ne hanno rivoluzionato<br />
l’organico in lungo e largo, con la necessità<br />
di dover cercare in un “pozzo” né profondo,<br />
né capiente, le soluzioni per non gettare al vento<br />
un’intera stagione.<br />
Quel mese e mezzo di anticipo con <strong>il</strong> quale la<br />
società biancoverde ha dovuto cominciare la sua<br />
cerca, non è marginale, ha voluto dire anticipare<br />
i tempi rispetto al momento diventato ormai accettato<br />
dei r<strong>il</strong>asci consensuali da parte di alcune<br />
squadre, ha voluto dire soprattutto operare su di<br />
un mercato ancora più ristretto e questo alla luce<br />
dello scenario senese all’indomani dell’ultima partita<br />
disputata da Carlton Myers, che ha segnato<br />
una svolta tecnica all’interno della squadra, è<br />
stato un indubbiamente un problema aggiuntivo.<br />
Oltretutto l’uscita della guardia riminese è<br />
coincisa anche con l’inizio di un travagliatissimo<br />
periodo contraddistinto dall’accavallarsi di infortuni<br />
fortemente penalizzanti per i giocatori coinvolti<br />
e quindi per la squadra, e ciò ha voluto dire<br />
gettarsi in un mare sconosciuto dove, come ha ri-<br />
cordato Ferdinando Minucci, dopo diverso tempo<br />
non sono stati gli agenti a proporre <strong>il</strong> fantomatico<br />
affare, ma bensì la volontà e le capacità del<br />
caso a favorire qualche affare.<br />
Intuizioni sulle quali spesso si sono concentrate<br />
le attenzioni di più squadre e quindi in un sim<strong>il</strong>e<br />
contesto <strong>il</strong> record finale di Siena assume una<br />
sua r<strong>il</strong>evanza assoluta, una sola sconfitta nelle ultime<br />
otto partite, maturata oltretutto a Bologna,<br />
contro un avversario dalle ovvie motivazioni e con<br />
una squadra senese a quel tempo priva di quello<br />
smalto fisico e mentale rispetto al quale si nutrivano<br />
i dubbi più pesanti.
42<br />
basket<br />
Ci piace sottolineare l’affermazione “a quel<br />
tempo”, perché a dispetto di appena un mese e<br />
mezzo fa, lo scenario è assolutamente cambiato,<br />
non certo in meglio sotto l’aspetto della salute dei<br />
giocatori, tuttora deficitaria, ma perché è completamente<br />
mutato l’aspetto morale della vicenda,<br />
con la constatazione di un entusiasmo rigenerato<br />
e tanta voglia di giocarsi le proprie<br />
opportunità con ritrovata convinzione.<br />
Al di là dei meriti tecnici dei vari Hafnar, Petrovic,<br />
Jackson e perché no, Eze, che sono inconfutab<strong>il</strong>i,<br />
la ventata di novità si sente proprio nella<br />
sensazione di essersi scrollati di dosso quell’insostenib<strong>il</strong>e<br />
pesantezza che si percepiva a livello emotivo<br />
sulla squadra, oggi reattiva e soprattutto rivitalizzata<br />
da una fiducia che progressivamente<br />
aveva abbandonato molti dei suoi componenti e soprattutto<br />
tutto <strong>il</strong> gruppo nel suo insieme.<br />
A risentirne positivamente anche i cosiddetti<br />
vecchi, tra i quali fa veramente piacere sottolineare<br />
l’importanza del recupero di Giacomo Galanda<br />
ed <strong>il</strong> ruolo assunto da Roberto Chiacig in<br />
questa fase di pericoloso passaggio dalla vecchia,<br />
alla nuova identità.<br />
Certo quello che colpisce è la ventata di “sana<br />
salute” portata dai nuovi, consistenti ed esuberanti,<br />
in un contesto incredib<strong>il</strong>e di sfortune varie.<br />
Salutiamo Vanterpool, campione in campo ed<br />
anche fuori, <strong>il</strong> cui attaccamento alla causa biancoverde<br />
in qualche momento forse gli ha fatto commettere<br />
anche qualche errore nel scorso della sta-<br />
gione, ma la sua partecipazione è importante,<br />
anche ora che <strong>il</strong> ginocchio lo ha tradito per la<br />
parte rimanente della stagione, nell’augurio di<br />
poterlo avere pronto all’inizio del prossimo campionato<br />
ad onorare l’ultimo anno del biennale sottoscritto<br />
alla fine del trionfale torneo scorso.<br />
Intanto facciamo i conti su di un Gregor Hafnar<br />
che ha sempre goduto di buona considerazione,<br />
ma che mai ha potuto proporsi a livelli qualitativi<br />
quali oggi gli offre la Montepaschi e occorre<br />
evidenziare come lo sloveno abbia risposto a questa<br />
sfida offrendo non solo una concreta esuberanza<br />
fisica, ma anche un atteggiamento estremamente<br />
positivo, contraddistinto dalla capacità<br />
di inserirsi nella squadra con molta intelligenza e<br />
personalità, tanto da diventarne già un punto di<br />
riferimento importante, addirittura essenziale in<br />
chiave difensiva, per gli equ<strong>il</strong>ibri ridisegnati da<br />
Carlo Recalcati.<br />
Accanto a lui un Petrovic ancora più debordante<br />
dal punto di vista fisico, un giocatore abituato<br />
ai livelli di gioco di Eurolega e che risulta avere<br />
una multidimensionalità derivante proprio dalla<br />
grande consistenza fisica e anche dall’interpretare<br />
un basket fatto chiaramente di molta vigoria e<br />
ritmo ed anche di iniziative che con <strong>il</strong> passare dei<br />
giorni sono sempre più intuib<strong>il</strong>i anche dai suoi compagni<br />
di squadra, che cominciando a conoscerlo,<br />
seguono le sue scorribande in mezzo all’area avversaria<br />
per ricevere degli scarichi ottimali.<br />
Strappato a M<strong>il</strong>ano, piccola vittoria nella vittoria<br />
nei confronti del club che sta a molto a cuore<br />
allo “squalo” Galliani, al quale Siena quest’anno ha<br />
regalato non poche delusioni, Petrovic è giocatore<br />
dall’ut<strong>il</strong>ità inconfutab<strong>il</strong>e, è capace di dare una<br />
mano reale a rimbalzo ed è proponib<strong>il</strong>e in difesa<br />
anche sui 4, mentre in attacco, oltre alle considerazioni<br />
già fatte, può sommare un tiro da tre<br />
punti, forse non molto fluido nel suo movimento<br />
di esecuzione, ma comunque da non sottovalutare,<br />
perché in carriera ha già dimostrato di poter<br />
far molto male anche sul perimetro.<br />
Il più sconosciuto dei nuovi era David Lee<br />
Jackson, accreditato di una esperienza europea<br />
insignificante alla corte di Ergin Ataman durata 4<br />
partite di Eurolega e da una buona carriera a livello<br />
CBA. La scoperta è stata quella di un giocatore<br />
forse non al top fisico, ma che ha le caratteristiche<br />
per le quali la Montepaschi si è messa<br />
sulle sue tracce, cioè una pericolosità perimetrale<br />
concreta, ma oltre a ciò l’ex Sioux Falls Skyforce<br />
ha evidenziato buone caratteristiche di passaggio<br />
ed una disponib<strong>il</strong>ità anche in chiave difensiva che<br />
può crescere con la forma fisica e la conoscenza<br />
del basket italiano.<br />
Intanto è intuib<strong>il</strong>e come Jackson sia uno di<br />
quei giocatori che diventano devastanti quando<br />
trovano la giornata ed <strong>il</strong> momento propizio all’interno<br />
della gara per segnare con continuità da distanze<br />
inusuali rispetto alle nostre abitudini, in<br />
più però ha già dimostrato di non disdegnare <strong>il</strong><br />
gioco in velocità, una riscoperta questa del gioco<br />
in transizione, importante per la squadra senese,<br />
che tra le buone notizie di questo periodo deve<br />
annotare anche la sua accresciuta solidità sotto<br />
canestro e principalmente a rimbalzo.<br />
In questo senso l’arrivo del tanto sospirato<br />
passaporto a Benjamin Eze è stata la migliore delle<br />
opportunità che si sono offerte in questa parte finale<br />
di regular season alla Montepaschi. Il neo italiano<br />
sprizza atletismo e entusiasmo da tutti i pori,<br />
una esuberanza fisica non fine a se stessa, che<br />
passa sulla testa degli avversari come una grandinata<br />
e questi dimostrano di temere le sue lunghe<br />
braccia, i suoi muscoli incontenib<strong>il</strong>i e soprattutto <strong>il</strong><br />
suo tempismo, che veramente per certi frangenti<br />
di gara annebbia la vista a tutti gli avversari.<br />
Quello che riesce a produrre Eze in certi momenti<br />
delle partite è veramente incredib<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> canestro<br />
senese diventa quasi invalicab<strong>il</strong>e e l’entusiasmo<br />
che riesce a generare intorno è realmente<br />
contagioso e non c’è nulla di meglio quando l’esaltazione<br />
centuplica le tue forze e distrugge le<br />
certezze degli avversari.<br />
Logicamente ancora <strong>il</strong> rendimento di Eze è<br />
fatto di picchi e qualche caduta di tensione, ma la<br />
sua consistenza ha già fatto segnare dei consistenti<br />
passi in avanti e questo aspetto forse agevola<br />
anche <strong>il</strong> compito di Recalcati nell’ottica del recupero<br />
di tutti gli effettivi a sua disposizione e dell’inevitab<strong>il</strong>e<br />
problema di soprannumero che si crea nel<br />
roster, principalmente alla voce comunitari.<br />
Con un Chiacig che ci auguriamo di ritrovare<br />
dopo l’infortunio sui livelli di questi ultimi mesi,<br />
con un Eze già insostituib<strong>il</strong>e, con Galanda in evidente<br />
crescita ed un Kakiouzis, per cui vale lo<br />
stesso augurio fatto per Chiacig, <strong>il</strong> candidato alla<br />
tribuna diventa Rentzias, anche lui condizionato<br />
da un infortunio, ma soprattutto da un rendimento<br />
che non è mai veramente decollato nel<br />
corso dell’intera stagione.<br />
Centrato l’obiettivo Eurolega, ora c’è da tentare<br />
l’impresa più diffic<strong>il</strong>e che corrisponde alla difesa<br />
del titolo conquistato un anno fa, un compito<br />
diffic<strong>il</strong>e, che passa con ogni probab<strong>il</strong>ità da una<br />
duplice vittoria esterna su campi come Bologna e<br />
Treviso, non prima di aver regolato la pratica Lottomatica<br />
Roma di un Pesic che da vecchio volpone<br />
qual’è, ha già cominciato a lavorare psicologicamente<br />
la serie, professando una sfiducia di<br />
facciata nei confronti dei suoi uomini, ma coltivando<br />
ovviamente le proprie speranze.<br />
Per provare l’impresa possiamo fare affidamento<br />
sull’entusiasmo dei nuovi e la ritrovata<br />
convinzione dei vecchi e sulla considerazione che<br />
gli avversari, per quanto temib<strong>il</strong>i, sono ampiamente<br />
alla portata senese, con un dubbio interno<br />
legato a come i molti infortunati usciranno dai rispettivi<br />
problemi. Intanto una conferma c’è già.<br />
Anche in questa occasione Carlo Recalcati è riuscito<br />
a superare una situazione estremamente<br />
complessa ed intrigata con la forza delle sue scelte<br />
e della sua caparbietà. Ma non è tutto, soprattutto<br />
oggi che ancora la storia del campionato<br />
deve essere scritta nelle sue pagine più importanti,<br />
ma rispetto alla sua storia è già un segno di<br />
continuità, che intanto ci deve far apprezzare gli<br />
sforzi della società che ha supportato le sue scelte<br />
e dall’altra ci dà una convinzione in più alla vig<strong>il</strong>ia<br />
della volata finale. ■
Sei vittorie consecutive per iniziare, cinque<br />
quelle messe in f<strong>il</strong>a per chiudere la regular season.<br />
Sono le due più consistenti serie positive<br />
collezionate dalla squadra campione in carica.<br />
Momenti d’oro che nascono da situazioni e<br />
squadre molto differenti. Quella che ha iniziato<br />
in quinta la stagione è la Montepaschi stra-favorita<br />
secondo tutti gli addetti ai lavori. Quella<br />
che, sulla carta, doveva dominare in Italia. Nel<br />
mezzo ci sono i ben noti problemi di equ<strong>il</strong>ibrio,<br />
la rinuncia a Myers e l’immane serie degli infortuni.<br />
Poi di nuovo una Montepaschi vincente.<br />
Questo lo dicono i numeri, al di là di sensazioni<br />
soggettive o parziali. Che al processo di rinascita<br />
abbiano partecipato anche i volti nuovi<br />
è infine ben più di una sensazione. Hafnar, Petrovic,<br />
Jackson e <strong>il</strong> finalmente italiano Eze<br />
hanno fornito al gruppo quella scossa di entusiasmo<br />
che ha di fatto simulato l’inizio di una<br />
nuova stagione. A loro va dunque riconosciuto<br />
un indubbio merito morale. Adesso la squadra<br />
deve confermarsi a quei livelli di reattività, aggiungendo<br />
la continuità e la sagacia tecnica che<br />
l’anno scorso permisero <strong>il</strong> grande slam nei playoff.<br />
I nuovi inserimenti hanno mostrato di essere<br />
qualcosa in più di un’iniezione di fiducia. E<br />
le loro doti tecniche si stanno già delineando all’interno<br />
del progetto che Recalcati ha sapientemente<br />
modificato in corsa. Per tutti si tratta<br />
anche di una sorta di prova per assicurarsi <strong>il</strong> futuro.<br />
Sulla carta infatti solo Eze, in virtù anche<br />
del suo passaporto, ha la quasi certezza di restare<br />
a Siena. Gli altri tre sanno invece di giocarsi<br />
sì uno scudetto, ma anche la possib<strong>il</strong>ità di<br />
essere confermati in una squadra di primo livello<br />
in Italia e in Europa. Ciò che offre Hafnar<br />
in chiave play-off è già chiaro. E’ di fatto <strong>il</strong> giocatore<br />
che si è mostrato maggiormente pronto<br />
alle rinnovate responsab<strong>il</strong>ità. Forte dell’esperienza<br />
italiana ad Avellino, e di un buon numero<br />
di altri campionati disputati in giro per l’Europa,<br />
è diventato da subito uomo da quintetto.<br />
A Siena è stato subito visto di buon occhio, in<br />
quanto per caratteristiche fisiche e tecniche ricorda<br />
da vicino l’amato Gorenc. Rispetto a lui<br />
ha forse qualcosina in meno in fase conclusiva.<br />
Ma in compenso è un difensore di prima levatura,<br />
l’unico in grado di sostituire Zukauskas,<br />
prendendosi in cura ogni volta l’esterno avversario<br />
maggiormente pericoloso. In attacco poi<br />
forza meno del buon vecchio Boris. Ma, come<br />
già sperimentato in gare giocate punto a punto,<br />
non ha paura di prendersi tiri decisivi, malgrado<br />
sia uno degli ultimi arrivati. Tutto questo fa<br />
di Gregor, <strong>il</strong> più vecchio dei nuovi. Tanto per<br />
dire che è l’uomo su cui Recalcati può fare maggiore<br />
affidamento. Sta crescendo di giorno in<br />
giorno la considerazione intorno a Petrovic.<br />
L’acquisto forse più prestigioso sulla carta, sta<br />
mostrando anche nei fatti di meritare attenzione.<br />
Il serbo-greco è un tre, che Recalcati usa<br />
anche da quattro come arma tattica. Difensore<br />
discreto, anche se non ai livelli di Minda, si fa<br />
I nuovi Hafnar,<br />
Petrovic, Jackson<br />
ed Eze<br />
hanno portato<br />
nella squadra<br />
una ventata<br />
di freschezza<br />
FABIO FINESCHI<br />
apprezzare soprattutto per <strong>il</strong> grande lavoro che<br />
svolge negli spazi. Di sicuro è giocatore che si<br />
esalta in campo aperto. Ma ha una serie di movimenti<br />
e un senso della posizione, che gli permettono<br />
di sfruttare ogni pertugio. Ottimo<br />
dunque a rimbalzo, sfrutta questa sua caratteristica<br />
anche per trovare la maggioranza dei<br />
suoi punti. Lui che non è un vero tiratore viaggia<br />
con ottime medie da due. Proprio perché si<br />
sta prendendo solo le sue conclusioni, costruite<br />
sulla velocità e <strong>il</strong> tempismo. Il tiro non fa invece<br />
difetto a David Jackson. Di fatto <strong>il</strong> più dotato<br />
tecnicamente fra i quattro. Ma probab<strong>il</strong>mente<br />
anche <strong>il</strong> giocatore che più deve essere inserito in<br />
una realtà totalmente estranea, quello che<br />
resta maggiormente da scoprire. Quattro<br />
scampoli di gara con l’Ulker non cambiano di<br />
fatto molto per questo neofita del basket europeo.<br />
Esternamente colpisce per la sua disponib<strong>il</strong>ità,<br />
evidentemente pure lui convinto di gio-<br />
carsi una grande occasione. Ha poco tempo per<br />
adattarsi alla nuova realtà. A suo favore gioca<br />
in particolare <strong>il</strong> tiro. Mentre le doti di penetratore<br />
e di difensore restano da testare. Il più<br />
noto ai senesi è ovviamente Eze. Anche se quello<br />
del campionato sembra un giocatore un po’<br />
diverso rispetto a quello visto in Eurolega. Il<br />
quoziente di difficoltà del torneo è un po’ più<br />
basso, ma indubbiamente lo stesso Ben ha fatto<br />
passi in avanti. Le sue doti verticali lo rendono<br />
devastante in difesa. Dove sta viaggiando a un<br />
ritmo di stoppate da dominatore del campionato.<br />
Miglioramenti evidenti anche a rimbalzo.<br />
In attacco è prontissimo alla schiacciata, ma<br />
deve ancora crescere. Il suo tallone di Ach<strong>il</strong>le<br />
restano i liberi , malgrado quei due segnati a<br />
M<strong>il</strong>ano, e rivelatisi decisivi per <strong>il</strong> terzo posto. ■<br />
Due degli ultimi acquisti: Petrovic (a sinistra) ed Hafnar.<br />
basket<br />
La Mens Sana<br />
cala <strong>il</strong> poker<br />
43
tiri liberi<br />
Se l’Eurolega vi sembra poco<br />
Antonio Tasso<br />
Et vo<strong>il</strong>a!... Quando le più nere previsioni si<br />
affollavano intorno ai destini della Beneamata<br />
in biancoverde, quando i più foschi scenari<br />
delineavano un b<strong>il</strong>ancio sportivo in rosso<br />
della squadra scudettata, quando la più cupa<br />
dis<strong>il</strong>lusione aveva preso campo fin nell’animo<br />
dell’ultimo, inguarib<strong>il</strong>e affezionato mensanino,<br />
con un “coup de foudre” degno delle migliori<br />
messe in scena mozzafiato, la Mensanona che<br />
nel cuor ci sta va a vincere sette delle ultime<br />
otto partite giocate, sbanca la M<strong>il</strong>ano dei m<strong>il</strong>iardi<br />
e della moda e, con <strong>il</strong> terzo (o secondo)<br />
posto nella regular season, conquista per la<br />
quarta volta in quattro campionati l’Eurolega.<br />
E tutto questo in attesa di giocarsi lo scudetto<br />
che, volenti o nolenti, ancora campeggia<br />
sulle nostre canotte perché….i campioni d’Italia<br />
siamo noi! E perché mai tarparsi le ali di un<br />
sogno che potrebbe ancora ripetersi?<br />
Intanto, Eurolega!<br />
Ma ci pensate: quattro partecipazioni in<br />
quattro anni, due final four, un terzo ed un<br />
quarto posto e, l’anno che sembra essere andata<br />
peggio, ancora fra le “top sixteen”, in una<br />
stagione nella quale non ci saranno squadre<br />
italiane a Mosca, né Treviso né Bologna o, tantomeno<br />
(ci mancava anche questa!) Pesaro.<br />
Eppure, nessuna di queste altre “consorelle”<br />
ha sinora parlato di b<strong>il</strong>ancio deficitario: è vero,<br />
Treviso ha vinto la Coppa Italia ma noi s’è vinto<br />
la Supercoppa e proprio contro di loro, non ce<br />
lo dimentichiamo! L’anno scorso una città,<br />
Cantù, impazzì per quasi una stagione gloriandosi<br />
della stessa Supercoppa che noi abbiamo<br />
vinto a settembre e che –ingrati!!- abbiamo<br />
già scordato…<br />
Ma l’avete vista la faccia di Galliani al Palalido<br />
dopo i tiri di Beniamino Eze?? Due batoste<br />
in una settimana da parte della stessa città di<br />
provincia devono essere state davvero troppo<br />
per lo “Zio Fernsten” m<strong>il</strong>anista ed <strong>il</strong> ghigno terreo<br />
ne denotava tutta la rabbia.<br />
Niente, comunque, a confronto con quella<br />
dello “st<strong>il</strong>ista principe” che, fino a cinque minuti<br />
dalla fine, in piedi e con la mano fasciata<br />
(forse un vezzo, una nuova moda o un problema<br />
come un mortale qualunque?) non la smetteva<br />
di sbracciarsi incitando tutta la claque meneghina<br />
a festeggiare una vittoria… mancata!<br />
E <strong>il</strong> “Sor Gino”??.... Distrutto, imbalsamato<br />
nel ghigno termale che da anni gli percorre la<br />
“facies”, a lamentarsi (loro!!!) dell’arbitraggio.<br />
Quell’arbitraggio che, a dirla tutta, era stato<br />
manovrato fino all’ultimo giorno ut<strong>il</strong>e cambiando<br />
un signor fischietto già designato!!!!<br />
Ma lasciamo perdere.<br />
Noi si va in Europa, ancora una volta, per<br />
diritto acquisito. Loro –la M<strong>il</strong>ano che già tutti<br />
avevano dato per “europea”, da Pittis (e ti<br />
credo, è m<strong>il</strong>anese nell’anima) al signor Flavio<br />
che era quasi….Tranqu<strong>il</strong>lo del risultato delle<br />
scarpette rosse e si poteva anche permettere<br />
battute sui passaggi a…Recalcati, a tutto lo<br />
studio televisivo di Sky eccezion fatta per <strong>il</strong><br />
buon Davide Pessina che da queste parti c’è<br />
stato, ci s’è trovato bene e conosce quale sia<br />
lo spirito mensanino- loro, dicevo, per <strong>il</strong> momento<br />
sono a casa e se vogliono “europeizzarsi”<br />
devono pagare i diritti alla Virtus di Bologna<br />
o….(mi vien che ridere) vincere lo<br />
scudetto!!!<br />
Come canta la curva?? “Siamo qua, siamo<br />
qua, se volete se volete siamo qua!!”….<br />
Gli Juniores di Pianigiani, Griccioli e Oldoini<br />
(ma anche di B<strong>il</strong>li, Menghetti, Pippo Borghi<br />
e Bencardino e, perché no?, Beppe Galasso)<br />
le stanno suonando di brutto a tutti, in Italia,<br />
ma anche i visitatori stranieri che toccano i<br />
parquet del Bel Paese, quando c’è la Mens<br />
Sana dei giovani, pagano dazio.E lo pagano<br />
caro e ci restano male…<br />
A Rho, in quel di Lombardia (ma lo sapete<br />
che c’è nato Letterio Visigalli?), va in scena<br />
uno dei tornei giovan<strong>il</strong>i più prestigiosi d’Europa:<br />
vengono squadre dall’Est e dall’Ovest, dall’Italia<br />
e dall’estero; c’ è Kiev, c’è Bologna, c’è<br />
Boston c’è –udìte udìte- Mosca , i giovani del<br />
CSKA, onusti di gloria e fama, pieni di attenzioni<br />
e riguardi da parte della stampa e degli<br />
organizzatori in quantochè –praticamente-<br />
Campioni d’Europa l’anno scorso a Tel Aviv.<br />
Ci sono, naturalmente, anche i nostri, ma<br />
dopo <strong>il</strong> girone di qualificazione e nonostante le<br />
prove date la previsione degli esperti è unanime:<br />
Mosca è imbattib<strong>il</strong>e, la più forte in assoluto<br />
e giù –bla bla bla- a parlare dei campioncini<br />
dell’Armata Rossa, della loro statura, della loro<br />
classe infinita, del loro strapotere.<br />
Lo stesso sito internet del CSKA –quello in<br />
russo però perché l’altro in inglese è molto soft<br />
e asettico- tesse già da tempo le lodi infinite di<br />
una squadra pressochè invincib<strong>il</strong>e, superiore a<br />
tutti ed i tifosi russi, nel loro forum, non fanno<br />
altro che contare le vittorie che mancano per<br />
aggiungere un altro prestigioso trofeo ad una<br />
bacheca infinitamente ricca di cimeli. “Battuta<br />
Kiev, battuta squadra italiana MONTEPASKI,<br />
battuta Boston la finale sarà uno scherzo. Chi<br />
è <strong>il</strong> Montepaski?? Nessuno davanti a noi, onorata<br />
ARMIA!”..<br />
E invece gli Juniores biancoverdi gli fanno<br />
lo sgambetto e che sgambetto! Si vince ai supplementari<br />
e si rimanda a casa una squadra<br />
praticamente imbattib<strong>il</strong>e che partecipa solo<br />
per vincere, che vuole vincere ancora al torneo<br />
europeo di Mosca..<br />
I tifosi russi, nel loro forum internet, sono<br />
sconcertati: tanta era stata la boria e la baldanza<br />
dopo la vittoria con Boston, tale la sicumera<br />
prima della finale –per loro già vinta- e<br />
tanta e tale è la delusione dopo la sconfitta. La<br />
cronaca sembra un bollettino di battaglia: “abbiamo<br />
perso con gli italiani (sì la MONTEPA-<br />
SKI!) torniamo a casa a preparare <strong>il</strong> torneo im-<br />
portante di Mosca” E quello di Rho che, fino al<br />
giorno prima, era un “Torneo Prestigioso”,<br />
come d’incanto –vo<strong>il</strong>a- declassato a “preparazione”<br />
del “Vero” Torneo con la T maiuscola,<br />
quello da vincere in casa. Stop.<br />
L’hanno presa davvero male: peggio<br />
–forse- del Sor Gino, di Galliani e di<br />
Giorgio”st<strong>il</strong>e”Armani, dopo i tiri liberi di “Faccetta<br />
Nera” Beniamino Eze, se è vero, com’è<br />
vero, che Bazarevich (sì proprio lui) nel salutare<br />
gelidamente i nostri ha sib<strong>il</strong>ato:”Vi aspettiamo<br />
a Mosca!”<br />
L’occhio era gelido, la mano durissima, <strong>il</strong><br />
baffetto scivolante alla “tatara”…<br />
Stalin o Berija non avrebbero potuto far<br />
meglio, ma Griccioli non crolla: “Ci vediamo a<br />
Mosca!!” e via a festeggiare!<br />
Una signora, amica da una vita, che per una<br />
vita ha legato i suoi destini domenicali al<br />
basket mensanino, davanti all’infinita serie di<br />
infortuni che hanno falcidiato la squadra del<br />
Charlie negli ultimi tempi, disperata mi ferma e<br />
mi fa: “ Lo vedi??? Lo dicevo io che la colpa è<br />
stata tutta nel prendere Lui!..”<br />
Lui, naturalmente, è <strong>il</strong> Carlton –ora spagnolo-<br />
scommessa estiva della Società.<br />
Trasecolo, perché non mi pare esistere relazione<br />
di sorta fra <strong>il</strong> “portabandiera di Sidney”<br />
e gli infortuni di Minda, Kakkio, Vanterpool,<br />
Ghiaccio etc etc…<br />
Cerco chiarimenti: “Come no!.. È la Maledizione<br />
di Myers che ci ha colpito! La sua Vendetta<br />
dopo l’addio!...Non bisognava confondercisi<br />
con uno come quello!!!”<br />
Carlton – Montezuma mi sembra un’equazione<br />
azzardata ma, nella mente sui generis<br />
delle tifose, a passare dalle stelle alle stalle ci<br />
vuole un niente.<br />
E pensare che la signora in questione era<br />
stata una delle più estasiate dal “molleggiato”:<br />
“Con quel fisico…quel sorriso…che bel ragazzo!!!”<br />
–questo a settembre, ora, l’anatema del<br />
riminese ha colpito la Mens Sana e tutti i mali<br />
provengono dalla sua maledizione: roba che <strong>il</strong><br />
Carlton ci riderebbe su per un anno intiero..<br />
Proprio <strong>il</strong> fisico e gli apprezzamenti della signora<br />
mi suggeriscono un diversivo: “Ma hai<br />
mai visitato <strong>il</strong> sito internet di Vlado Petrovic?<br />
Guardalo, è interessante, per una come te!”<br />
Evidentemente avevo colpito, o meglio ha<br />
colpito Vladimir Petrovic con le sue foto seminudo<br />
in internet: la signora non pensa più alle<br />
jatture Myersiane e non fa altro che dire:“ Però,<br />
Petrovic, con quel fisico…con quel<br />
sorriso…che bel ragazzo!!!”<br />
Volete provare anche voi?? Ci vuole poco e<br />
vi passano i pensieri:<br />
www.vladimir-petrovic.com<br />
Ah, dimenticavo: Vlado sa anche giocare a<br />
basket, eccome! Per referenze chiedere a Pesaro.<br />
■<br />
45
46<br />
basket<br />
La squadra<br />
di Pianigiani batte<br />
i giovani moscoviti<br />
al Torneo di Rho<br />
che premia<br />
Datome come<br />
miglior giocatore<br />
STEFANO FINI<br />
Gli Junior biancoverdi<br />
prendono le misure<br />
al CSKA<br />
Questa volta non ci sono né “se” né “ma”;<br />
all’ International Meating Victor Basket di Rho<br />
gli juniores della Montepaschi si sono imposti<br />
vincendo un torneo tanto importante e significativo<br />
quanto bello ed entusiasmante. I giovani<br />
biancoverdi hanno battuto in finale <strong>il</strong> Cska di<br />
Mosca considerata, da tutti gli addetti ai lavori,<br />
la più forte squadra junior d’ Europa. Il livello<br />
del gioco è stato medio-alto grazie ad un<br />
buon numero di giovani interessanti ed alla<br />
presenza di tecnici preparati. Su tutti due<br />
nomi: Luigi Datome (giocatore), Simone Pianigiani<br />
(coach).<br />
Datome è stato semplicemente strepitoso;<br />
ha realizzato, nella finale contro <strong>il</strong> Cska di<br />
Mosca, 29 punti con canestri fatti da oltre 7<br />
metri, con schiacciate, stoppate, assist e tutto<br />
quello che di meglio <strong>il</strong> repertorio del basket<br />
può offrire. Se “grande” è stato Datome nel<br />
contesto degli atleti, altrettanto lo è stato <strong>il</strong><br />
tecnico della Montepaschi Simone Pianigiani,<br />
che ha saputo creare non poche difficoltà tecnico-tattiche<br />
ad una squadra super-attrezzata,<br />
super-selezionata ed altrettanto ben condotta<br />
come <strong>il</strong> Cska di Mosca.<br />
Gli junior dalla Montepaschi erano stati<br />
battuti di 11 punti nel girone di<br />
qualificazione dagli stessi moscoviti<br />
a seguito di una partita discontinua<br />
nel punteggio e nel gioco: da -<br />
18 del 2° quarto siamo passati al<br />
-8, fino al definitivo -11. La finale<br />
ha avuto, invece, un andamento<br />
costante con le due squadre che<br />
hanno lottato punto a punto per<br />
l’intero incontro conclusosi a favore<br />
dei senesi (69-67) dopo un<br />
tempo supplementare. Dei giovani<br />
mensanini, oltre alla prestazione<br />
“sopra le righe” di Da tome, meritano<br />
di essere menzionati un po’<br />
tutti poiché una grande prestazione<br />
nel basket è sempre <strong>il</strong> risultato<br />
di un atteggiamento collettivo positivo.<br />
Comunque vorremmo ricordare<br />
le tre invenzioni decisive nel<br />
finale gara di Circosta, come la tripla<br />
messa nel supplementare da Cigliani,<br />
ab<strong>il</strong>e anche nel caricare di<br />
falli gli avversari; vorremmo ricordare<br />
anche l’apporto fondamentale<br />
che ha avuto sotto le plance Ammanato<br />
nel contenere i lunghi del<br />
Cska (Kashirov 214 cm, Astaflev<br />
211 cm, Nelyubov 207 cm, Voron<br />
208 cm) riuscendo anche a realizzare<br />
ben 10 punti comprensivi di<br />
una tripla. Un discorso a parte lo<br />
vorremmo fare su l’altro giovane<br />
pivot mensanino Eliantonio a seguito<br />
dell’ottima prestazione for-<br />
nita nel quarto di finale contro Gumenyuk<br />
Roman, pivot di 220cm del Kiev, che <strong>il</strong> bravo<br />
Giacomo ha saputo contenere pur non riuscendo<br />
mai a vederlo in faccia (data l’altezza).<br />
Fra le altre squadre, molte e qualificate,<br />
che hanno preso parte all’International di Rho<br />
diversi sono stati i giovani che si sono ben<br />
comportati: dalle dinamiche guardie di Boston,<br />
Lakitis e Montrel, a quella esplosiva del Partizan<br />
Belgrado, Paunic, vincitore della gara delle<br />
schiacciate della passata edizione: da Fabler,<br />
buon tiratore da tre dell’Alba Berlino, al play<br />
del Cska, Urazmanov, unico piccolo in una<br />
squadra di giganti.<br />
Delle altre squadre italiane c’è veramente<br />
poco da dire, dato che la talentuosa Lauretana<br />
Biella non ha superato <strong>il</strong> girone di qualificazione<br />
e la Robur Varese, priva di Rosignioli, si è<br />
dovuta accontentare del 6° posto.<br />
Come al recente torneo internazionale di<br />
Lissone, anche in questo di Rho, ha fatto da cornice<br />
alla manifestazione un “All Stars Game”<br />
comprendente la gara di tiro da tre punti, vinta<br />
da Iliya Gusev (Cska) con gli stessi canestri realizzati<br />
da Valerio Circosta (Montepaschi) ma in<br />
tempo inferiore (6 secondi), ed una gara di<br />
schiacciate vinta dall’ala di 206cm Yaroslav Korolev,<br />
ottimo giocatore totale del Cska, che ha<br />
effettuato “l’affondo a canestro” dopo aver saltato<br />
sopra a due compagni. Sempre in questo<br />
contesto, più spettacolare che agonistico della<br />
manifestazione, Luigi Datome è stato premiato<br />
come <strong>il</strong> miglior giocatore del torneo.<br />
Prima di partecipare a questo Trofeo, i giovani<br />
del Cska Mosca avevano effettuato diverse<br />
partite in Spagna, confrontandosi e vincendo,<br />
sempre nettamente (dai 20 ai 30 punti),<br />
con tutte le maggiori formazioni giovan<strong>il</strong>i iberiche;<br />
la sconfitta nella finale del “Trofeo Garugo”<br />
a Rho è stata, per loro, un evento sportivo<br />
negativo molto pesante. Gli junior del<br />
Cska avranno l’opportunità di rifarsi a Mosca<br />
in occasione del più importante Torneo giovan<strong>il</strong>e<br />
stagionale, <strong>il</strong> “Kamkabel Tournament”, che<br />
si disputa in concomitanza delle final four di<br />
Eurolega. Per i giovani mensanini di Pianigiani<br />
ripetersi sarà diffic<strong>il</strong>e....diffic<strong>il</strong>e ma non impossib<strong>il</strong>e.<br />
■
Chi sono<br />
e quali ambizioni hanno<br />
le otto squadre promosse<br />
ai playoff 2004-2005<br />
LUCA BIANCHIN<br />
Diciamoci la verità: i playoff 2004 passeranno<br />
alla storia come i più noiosi dell’era moderna,<br />
oltre che i primi a premiare Siena e la<br />
sua Mens Sana. Se avete dei dubbi in merito<br />
non dimenticate che, mentre in città si festeggiavano<br />
Andersen e compagni, nel resto d’Italia<br />
andavano in scena serie di playoff rigorosamente<br />
chiuse, tra gli sbadigli collettivi, sul 3-0.<br />
L’unica eccezione fu <strong>il</strong> quarto di finale tra Pesaro<br />
e Napoli, vinto solo nella decisiva gara5 da<br />
una Scavolini che, già preoccupata per la salute<br />
di Alphonsino Ford, intuiva che espugnare <strong>il</strong><br />
palaSclavo sarebbe equivalso ad un mezzo miracolo.<br />
Dodici mesi dopo i valori in campo sembrano<br />
essersi decisamente livellati e, grazie<br />
anche alla cattiva sorte che nelle ultime settimane<br />
sembra aver trovato casa a Treviso, i<br />
playoff 2005 si preannunciano tra i più equ<strong>il</strong>ibrati<br />
degli ultimi anni. Sky, tra gli altri, ringrazia<br />
sentitamente…<br />
Prima anche per infortuni<br />
Una favorita, a dire <strong>il</strong> vero, ci sarebbe ed è<br />
quella Benetton che, messi da parte molto presto<br />
gli scetticismi che circondavano l’anno zero<br />
della nuova gestione Messina, ha semplicemente<br />
dominato una regular season chiusa con<br />
28 vittorie e 6 sconfitte. Quando la “missione<br />
primo posto” di Bologna, Siena e M<strong>il</strong>ano era<br />
ormai fallita, sono però intervenuti gli infortuni<br />
che hanno costretto Goree, Garnett, Morlende<br />
e Bargnani ai box per problemi più o<br />
meno gravi: se la matematica non inganna<br />
sono due titolari e due più che importanti riserve.<br />
Gherardini, al solito, non ha perso<br />
tempo e, constatati i problemi (seri) di Morlende,<br />
ha firmato <strong>il</strong> redivivo Denis Wucherer,<br />
destinato ad essere un cambio nel settore<br />
guardie per la serie dei quarti che <strong>il</strong> playmaker<br />
francese, a differenza di Garnett e Marcus<br />
Goree, non dovrebbe fare in tempo a giocare.<br />
Infortuni a parte, la sensazione di fondo è che<br />
<strong>il</strong> destino della Benetton sia quasi tutto nella<br />
prontezza del duo Messina-Bulleri, mente e<br />
braccio di una squadra che ha già dimostrato<br />
di soffrire le controprestazioni del suo play.<br />
Quelli che… <strong>il</strong> fattore campo<br />
Alle spalle della Benetton quattro squadre<br />
hanno lottato per oltre un mese al solo scopo<br />
di conquistare la seconda posizione possib<strong>il</strong>e<br />
nella griglia dei playoff che, come noto, porta<br />
con sé l’indubbio priv<strong>il</strong>egio di giocare in casa<br />
un’eventuale gara5 di semifinale. La vittoria<br />
basket<br />
Treviso favorita,<br />
Siena in agguato<br />
parziale della Climamio significa fondamentalmente<br />
due cose. Primo: Bologna giocherà i<br />
playoff con l’etichetta di principale alternativa<br />
al dominio Benetton. Secondo: la Mens Sana,<br />
se vorrà difendere fino in fondo <strong>il</strong> suo titolo,<br />
dovrà espugnare <strong>il</strong> Paladozza, evento non impossib<strong>il</strong>e<br />
ma comunque raro nella recente storia<br />
della serie A. Definito con largo anticipo invece<br />
quello che, secondo logica, dovrebbe<br />
essere lo scontro più interessante dei quarti: in<br />
un derby di Lombardia quanto mai interessante,<br />
l’Armani Jeans M<strong>il</strong>ano cercherà di sfruttare<br />
<strong>il</strong> fattore campo contro una Vertical Vision<br />
che, reduce dal mese più diffic<strong>il</strong>e della sua stagione,<br />
vede le sue quotazioni in netto ribasso.<br />
Spettatrice interessata sarà ovviamente Treviso<br />
che, anche conoscendo le croniche difficoltà<br />
mostrate da M<strong>il</strong>ano contro le grandi (5 sconfitte<br />
in 6 gare contro le prime tre della classe),<br />
potrebbe essere ben felice di evitare Cantù.<br />
Il nuovo centro avanza<br />
Detto delle cinque favorite, occorre parlare<br />
della rinascita del centro-sud che, invocata a<br />
gran voce da molti dirigenti e addetti ai lavori,<br />
ha avuto come terreno di conquista le (scomode)<br />
posizioni dal sesto al nono posto. Roma, Napoli,<br />
Roseto e Teramo si sono giocate all’ultima<br />
giornata l’accesso ai playoff, obiettivo poi svanito<br />
per coach Pancotto e la sua Navigo.it che,<br />
nella serata peggiore della sua annata, ha fatto<br />
harakiri sul campo della Vertical Vision. Particolare<br />
la condizione di Roseto che, partita con un<br />
roster da serie B1, si scopre l’unica, vera mina<br />
vagante dei playoff; <strong>il</strong> merito è quasi tutto di<br />
Mahmoud Abdul Rauf, Ansu Sesay e Duane<br />
Woodward che, dopo un grande 2005, possono<br />
auto-proclamarsi “<strong>il</strong> nucleo di americani più<br />
forte del campionato” senza troppo timore di<br />
essere smentiti.<br />
Capitolo Mens Sana<br />
Momento agrodolce in casa mensanina: se<br />
l’addio alla stagione dato da Vanterpool e la<br />
condizione degli infortunati trevigiani (quasi<br />
tutti in netta ripresa) farebbero pensare ad<br />
un’altra squadra biancoverde come grande favorita,<br />
non si possono non annotare alcune<br />
considerazioni positive. Su tutte le recenti prestazioni<br />
di Stefanov e compagni, <strong>il</strong> puntuale inserimento<br />
del trio Hafnar - Petrovic – Jackson<br />
e l’accoppiamento dei quarti con Roma, squadra<br />
talentuosa ma costantemente scossa dai<br />
tormentati rapporti fuori dal campo. Ultimo capitolo<br />
della saga la lite Pesic-Edney che, seppur<br />
formalmente risolta, potrebbe spaccare uno<br />
spogliatoio che appena un mese fa ha “ripudiato”<br />
Maurice Carter. La Lottomatica, contro una<br />
squadra profonda come la Mens Sana di oggi,<br />
ha un solo vantaggio sullo scacchiere della serie:<br />
l’affinità elettiva stab<strong>il</strong>itasi tra Edney e l’ultimo<br />
arrivo David Hawkins che, nella recente vittoria<br />
contro Reggio Em<strong>il</strong>ia, hanno cooperato per 49<br />
punti. Contenere <strong>il</strong> duo americano per Stefanov<br />
e compagni potrebbe garantire <strong>il</strong> biglietto di ingresso<br />
al Paladozza: Bologna, ammesso e non<br />
concesso che sbrighi la pratica Roseto, attende<br />
impaziente. ■<br />
49
50<br />
basket<br />
Mercoledì 11 scattano i playoff che si concluderanno ad inizio giugno<br />
con l’assegnazione dello Scudetto n. 86<br />
Nel segno<br />
dell’equ<strong>il</strong>ibrio<br />
Benetton Treviso<br />
4 Siskauskas Ramunas Guardia 1978 198 95 LIT<br />
5 Morlende Paccelis Playmaker 1981 191 90 FRA<br />
6 Ilunga Olivier Playmaker 1984 189 98 SVE<br />
7 Soragna Matteo Ala 1975 198 100 ITA<br />
8 Marconato Denis Centro 1975 211 115 ITA<br />
9 Bulleri Massimo Playmaker 1977 188 85 ITA<br />
10 Wucherer Denis Guardia 1973 196 96 GER<br />
11 Bargnani Andrea Ala 1985 211 105 ITA<br />
12 Garnett Marlon Guardia 1977 188 90 USA<br />
13 Blutenthal David Ala 1980 201 USA<br />
16 Sottana Luca Playmaker 1982 185 77 ITA<br />
18 Goree Marcus Ala 1977 205 105 USA<br />
19 Beard Joey Centro 1975 207 110 ITA<br />
20 Corradini Francesco Guardia 1986 195 80 ITA<br />
D’Incà Alberto Playmaker 1987 190 80 ITA<br />
Cuccarolo Gino Centro 1987 214 98 ITA<br />
Magro Daniele Ala 1987 200 80 ITA<br />
Monzardo Cesare Guardia 1989 193 80<br />
All.: Ettore Messina<br />
Armani Jeans M<strong>il</strong>ano<br />
5 De Lorenzo Marco 1985 ITA<br />
7 Mercante Stefano Playmaker 1987 186 78 ITA<br />
8 Coldebella Claudio Playmaker 1968 198 90 ITA<br />
9 Mc Cullough Jerry Playmaker 1973 178 80 USA<br />
10 Singleton James Ala 1981 206 100 USA<br />
11 Alberti Paolo Centro 1972 206 106 ITA<br />
12 Maravic Marko Guardia/Ala 1979 201 95 SLO<br />
13 Fajardo Diego Ala 1976 208 103 SPA<br />
14 Priuli Alessandro Centro 1986 202 100 ITA<br />
15 Blair Joseph Centro 1974 210 110 USA<br />
17 Calabria Dante Guardia 1973 195 90 ITA<br />
18 Gigena Mario Ala 1977 198 90 ITA<br />
19 Djordjevic Aleksandar Playmaker 1967 188 80 SPA<br />
20 Cavaliero Daniele Playmaker 1984 188 83 ITA<br />
Matteucci Luca Ala 1984 200 95 ITA<br />
Ferrarese Simone Guardia 1987 183 75 ITA<br />
Schultze Sven Ala 1978 208 110 GER<br />
All. Lino Lardo<br />
Climamio Bologna<br />
4 Rombaldoni Rodolfo Playmaker 1976 193 96 ITA<br />
5 Bas<strong>il</strong>e Gianluca Play/Guardia 1975 190 90 ITA<br />
6 Mancinelli Stefano Ala 1983 203 97 ITA<br />
7 Cotani Simone Ala 1981 198 100 ITA<br />
8 Smodis Matjaz Ala/Centro 1979 205 112 SLO<br />
9 Belinelli Marco Play/Guardia 1986 195 85 ITA<br />
11 Bagaric Dalibor Centro 1980 216 130 CRO<br />
12 Pozzecco Gianmarco Playmaker 1972 185 78 ITA<br />
13 Vujanic M<strong>il</strong>os Playmaker 1980 190 85 YUG<br />
14 Rancik Martin Ala 1978 205 100 SVK<br />
15 Lorbek Erazem Ala/Centro 1984 208 110 SLO<br />
16 Piazza Alessandro Playmaker 1987 ITA<br />
17 Chiumenti Alberto Ala 1987 202 ITA<br />
18 Cortese Riccardo Guardia 1986 197 90 ITA<br />
20 Douglas Ruben Guardia 1979 193 90 USA<br />
All.: Jasmin Repesa<br />
Montepaschi Siena<br />
4 Stefanov Vrbica Playmaker 1973 188 76 MKD<br />
5 Zukauskas Mindaugas Ala 1975 202 98 LIT<br />
6 Galanda Giacomo Ala 1975 210 110 ITA<br />
7 Hafnar Gregor Ala 1977 195 83 SLO<br />
8 Eze Benjamin Centro 1981 208 115 ITA<br />
9 Vanterpool David Guardia/Ala 1973 194 85 USA<br />
11 Thornton B. Marvis Guardia 1977 195 88 USA<br />
12 Petrovic Vladimir Ala 1977 196 GRE<br />
13 Datome Luigi Ala 1987 202 90 ITA<br />
14 Chiacig Roberto Centro 1974 210 116 ITA<br />
15 Kakiouzis Michalis Ala 1976 206 102 GRE<br />
17 Barozzi Domenico Ala 1989 198 ITA<br />
18 Lamma Davide Playmaker 1976 191 88 ITA<br />
19 Gergati Francesco Play/Guardia 1987 190 ITA<br />
20 Rentzias Efthimios Centro 1976 212 118 GRE<br />
Circosta Valerio Playmaker 1987 188 ITA<br />
Colli Andrea Guardia 1988 203 ITA<br />
Galli Andrea Guardia 1989 192 ITA<br />
Jackson David Lee Guardia 1978 190 USA<br />
All.: Carlo Recalcati
Lottomatica Roma<br />
5 Edney Tyus Playmaker 1973 178 78 USA<br />
6 Giachetti Jacopo Playmaker 1983 190 82 ITA<br />
7 Hawkins David Play/Guardia 1982 193 95 USA<br />
8 Tonolli Alessandro Ala/Centro 1974 202 99 ITA<br />
9 Righetti Alex Ala 1977 198 98 ITA<br />
10 Sconochini Hugo Guardia/Ala 1971 192 101 ITA<br />
11 Bonora Davide Playmaker 1973 188 83 ITA<br />
12 Evtimov Vass<strong>il</strong> Centro 1977 208 121 FRA<br />
13 Garri Luca Ala/Centro 1982 207 104 ITA<br />
14 Van Den Spiegel Tomas Centro 1978 214 114 BEL<br />
15 Barton Lubos Ala 1980 200 98 CEC<br />
16 Chiminello Giacomo Ala 1986 200 84 ITA<br />
18 Helliwell Wade Centro 1978 211 118 ING<br />
19 Bonessio Daniele Guardia 1988 197 98 ITA<br />
20 Tusek Marko Ala/Centro 1975 203 118 SLO<br />
All.: Svetislav Pesic<br />
Vertical Vision Cantù<br />
4 Cesana Gabriele Guardia/Ala 1986 190 75 ITA<br />
5 Rogers Shawnta Playmaker 1976 163 73 USA<br />
7 Morandais Michel Guardia/Ala 1979 195 92 FRA<br />
8 Jones Ph<strong>il</strong>lip Ala 1974 196 94 ING<br />
9 Kelecevic Sinisa Ala 1970 208 98 CRO<br />
10 Miralles Albert Centro 1982 207 108 SPA<br />
11 Gay Dan Centro 1961 207 109 ITA<br />
12 Blizzard Brett Play/Guardia 1980 190 91 ITA<br />
13 Kaukenas Rimantas Guardia 1977 192 92 LIT<br />
15 Michelori Andrea Ala 1978 202 112 ITA<br />
16 Intini Valerio Play/Guardia 1987 193 77 ITA<br />
17 Pozzi Jacopo Ala 1987 202 85 ITA<br />
18 Colombo Davide Centro 1986 204 87 ITA<br />
19 Arnaboldi Marco Play/Guardia 1987 190 83 ITA<br />
20 Stonerook Shaun Ala 1977 201 109 USA<br />
Bosa Andrea Play/Guardia 1988 185 ITA<br />
All.: Stefano Sacripanti<br />
Pompea Napoli<br />
basket<br />
5 Fevola Dan<strong>il</strong>o Guardia/Ala 1985 195 92 ITA<br />
7 Morena Domenico Ala/Centro 1970 208 115 ITA<br />
8 Gatto Ivan Ala 1978 206 100 ITA<br />
9 Spinelli Valerio Playmaker 1979 185 73 ITA<br />
10 Allen Jerome Playmaker 1973 192 92 USA<br />
11 Albano Corey Ala/Centro 1975 204 96 ITA<br />
12 Rocca Mason RichardAla/Centro 1977 204 107 ITA<br />
14 Carter Keith Guardia 1976 194 90 USA<br />
15 Dalipagic Davorin Ala 1976 203 109 SLO<br />
16 Conlon Martin Ala/Centro 1968 211 111 IRL<br />
17 Penberthy Mike Guardia 1974 192 87 USA<br />
18 Andersen Michael Centro 1974 212 123 DAN<br />
20 Trepagnier Jeff Guardia/Ala 1979 195 95 USA<br />
All.: Maurizio Bartocci<br />
Sedima Roseto<br />
4 Borromeo Raffaele ITA<br />
5 Abdul Rauf MahmoudPlay/Guardia 1969 185 USA<br />
6 Morri Mauro Guardia 1977 187 92 ITA<br />
8 La Selva S<strong>il</strong>vano Guardia 1987 188 97 ITA<br />
9 Sesay Ansu Ala 1976 205 102 USA<br />
10 Di Giuliomaria Christian Ala/Centro 1979 208 108 ITA<br />
12 Arigbabu Stephen Centro 1972 205 109 GER<br />
13 Chiavazzo Francesco Ala 1987 186 91 ITA<br />
15 Woodward Duane Guardia 1976 190 92 USA<br />
18 Nikagbatse EyinmisanGuardia 1982 192 91 GER<br />
19 Giorgini Mattia ITA<br />
20 Mutombo Patrick Guardia 1980 197 92<br />
All.: Neven Spaijia<br />
51
52 basket<br />
Le tappe<br />
verso lo Scudetto<br />
QUARTI DI FINALI SEMIFINALI FINALE<br />
Benetton Treviso<br />
Pompea Napoli<br />
Armani Jeans M<strong>il</strong>ano<br />
Vertical Vision Cantù<br />
Montepaschi Siena<br />
Lottomatica Roma<br />
Climamio Bologna<br />
Sedima Roseto<br />
Gara 1 - merc. 11 e giov. 12 maggio Gara 1 - mer 25 e gio 26 maggio Gara 1 - mer 8 giugno<br />
Gara 2 - sab 14 e dom 15 maggio Gara 2 - sab 28 e dom 29 maggio Gara 2 - sab 11 giugno<br />
Gara 3 - mar 17 e mer 18 maggio Gara 3 - mar 31 mgggio e mer 1 giugno Gara 3 - mar 14 giugno<br />
Ev Gara 4 - gio 19 e ven 20 maggio Ev Gara 4 - gio 2 e ven 3 giugno Ev Gara 4 - gio 16 giugno<br />
Ev Gara 5 - sab 21 e dom 22 maggio Ev Gara 5 - sab 4 e dom 5 giugno Ev Gara 5 - dom 19 giugno
Scampato <strong>il</strong> pericolo della retrocessione diretta,<br />
la Virtus torna a cimentarsi nei play-out. Le<br />
ultime tre giornate, tra l’altro compresse in una<br />
settimana, non sono state affatto positive per i<br />
rossoblù, che con altrettante sconfitte non sono<br />
andati al di sotto del quindicesimo posto.<br />
Un ep<strong>il</strong>ogo inatteso che ha dato vita all’ennesimo<br />
cambio di panchina. Dopo la sconfitta con Pistoia,<br />
infatti, si è dimesso Umberto Vezzosi, <strong>il</strong> tecnico<br />
che nelle ultime due stagioni aveva portato la<br />
Virtus alla salvezza e che l’estate era stato riconfermato<br />
alla guida dei rossoblù. La società, in un<br />
primo tempo, ha provato a respingere le dimissioni,<br />
poi si è convinta che fosse la strada migliore<br />
da intraprendere e lo ha sostituito con Giovanni<br />
Gebbia, tecnico di esperienza quasi ventennale,<br />
che ha accettato la sfida.<br />
Quindicesimo posto significa play-out tutti<br />
in salita. Ferma al primo turno, la Mpv aspetta<br />
la perdente di Latina-Ragusa. Le restano due<br />
turni, ed in entrambi avrà <strong>il</strong> fattore campo a sfavore.<br />
La strada per la salvezza è insomma molto<br />
complicata, perchè per restare in B1 i virtussini<br />
dovranno far centro in trasferta e non fallire in<br />
casa, ma soprattutto dovranno mantenere i<br />
nervi saldi e la testa sulle spalle, se necessario<br />
fino a fine maggio.<br />
“Ho deciso di dimettermi - ha dichiarato Vezzosi<br />
- per azzerare tutti i meriti acquisiti dai singoli<br />
fino a questo momento e togliere dalla testa<br />
di tutti gli alibi che si erano venuti a creare.”<br />
Insomma <strong>il</strong> tecnico di Poggibonsi non aveva<br />
più la fiducia della squadra. Specialmente in questo<br />
finale di campionato, le sconfitte hanno evidentemente<br />
avuto effetti molto negativi e,<br />
anche se l’impegno non è mai mancato, qualcosa<br />
si è rotto nei meccanismi interni. Così, serviva<br />
evidentemente qualcosa che potesse invertire<br />
la rotta.<br />
La mossa di cambiare allenatore è chiaramente<br />
volta ad ottenere dei risultati nel breve periodo.<br />
Gebbia è un tecnico molto esperto, ha <strong>il</strong> carisma<br />
giusto per affrontare queste situazioni, ed<br />
è venuto a Siena perchè crede nella salvezza.<br />
Il rendimento della squadra, nella parte finale<br />
della stagione, non è stato particolarmente<br />
negativo. Tutte le sconfitte sono arrivate nel finale<br />
di gara, se si esclude quella con Pistoia,<br />
squadra che si è resa protagonista di una grande<br />
partita. Semmai si è sentita l’assenza di Ra-<br />
Terremoto in casa<br />
rossoblù alla<br />
vig<strong>il</strong>ia dei playout:<br />
Vezzosi lascia<br />
e gli subentra<br />
Giovanni Gebbia<br />
ANDREA MONCIATTI<br />
schi, che per un colpo al gomito subito a Matera<br />
ha dovuto saltare gli ultimi tre impegni di<br />
campionato. Nei play-out la Virtus troverà squadre<br />
alla portata, e forse, in certi casi anche inferiori,<br />
almeno sulla carta.<br />
Certo, <strong>il</strong> fattore campo a sfavore<br />
potrebbe essere un problema,<br />
ma piuttosto saranno<br />
importanti le motivazioni e la<br />
capacità di far fronte comune,<br />
soprattutto nelle difficoltà.<br />
La Mpv tornerà in campo<br />
dopo tre settimane esatte di<br />
inattività, anche se ovviamente<br />
ha provato ad ingannare<br />
l’attesa con una serie di<br />
amichevoli, mentre la sua avversaria<br />
non ha, in sostanza<br />
mai smesso di giocare. Potrebbe<br />
essere un problema,<br />
soprattutto in gara uno, per<br />
quel che riguarda <strong>il</strong> ritmo<br />
partita. Ma chissà che questo<br />
lasso di tempo non sia ut<strong>il</strong>e<br />
alla Virtus a risolvere tutti i<br />
suoi problemi, e al nuovo<br />
tecnico Gebbia (che tra l’altro<br />
è proprio un ex di Ragu-<br />
sforzo<br />
sa), per capire come intervenire. ■<br />
In basso a sinistra <strong>il</strong> nuovo tecnico Gebbia con <strong>il</strong> suo vice<br />
a destra. Sotto: Davide Bruttini.<br />
basket<br />
La Virtus<br />
chiamata<br />
all’ultimo,<br />
decisivo,<br />
53
54<br />
basket<br />
Luigi Piatti<br />
fa <strong>il</strong> punto<br />
sui campionati<br />
giovan<strong>il</strong>i alla luce<br />
delle sue prime<br />
esperienze<br />
virtussine<br />
STEFANO FINI<br />
I rossoblù<br />
nel ruolo di<br />
‘mina vagante’<br />
Luigi Piatti è uno dei volti nuovi del basket<br />
giovan<strong>il</strong>e senese; ha qualche anno in più dei<br />
giovani che notoriamente vengono reclutati<br />
dalle due maggiori società senesi e questo perchè<br />
arriva a Siena nelle vesti non di giocatore<br />
ma di allenatore delle giovan<strong>il</strong>i della Virtus, in<br />
quella che è considerata una delle maggiori società<br />
italiane che operano nel settore giovan<strong>il</strong>e.<br />
Luigi nasce a Varese <strong>il</strong> 3 gennaio 1966; la<br />
sua crescita cestistica avviene nella Robur Varese,<br />
pratica basket a livello agonistico fino al-<br />
l’età di ventitre anni in serie B1, prima a Varese<br />
poi a Modena e San Benedetto del Tronto.<br />
Inizia la carriera di allenatore nel 1995 nel<br />
Treginaro Basket Scandiano, società in provincia<br />
di Reggio Em<strong>il</strong>ia dove, con la squadra femmin<strong>il</strong>e,<br />
in tre anni e con due promozioni consecutive<br />
raggiunge la serie A2. In tale<br />
occasione conosce Siena ed <strong>il</strong> suo basket, disputando<br />
numerose partite contro <strong>il</strong> Costone<br />
femmin<strong>il</strong>e. Successivamente si trasferisce a<br />
Fiorenzuola dove ottiene la promozione alla<br />
serie B nazionale e nella stagione in corso, volendo<br />
approdare al basket giovan<strong>il</strong>e masch<strong>il</strong>e,<br />
sceglie Siena.<br />
A questo punto della stagione chiediamo a<br />
Luigi Piatti di farci un consuntivo della prima<br />
fase, quella regionale, dei campionati juniores<br />
e cadetti: quali sono state le sorprese, quali le<br />
conferme, quali le annotazioni:<br />
“Sorprese vere non ce ne sono state; la<br />
sorpresa, forse, è che tutto è andato come doveva<br />
andare, nel senso che a livello junior la<br />
Montepaschi ha una squadra attrezzata per rivincere<br />
<strong>il</strong> titolo e di conseguenza ha vinto tutte<br />
le partite della prima fase. Noi della Virtus<br />
siamo stati e continuiamo ad essere “l’ incognita”;<br />
una squadra con ottime potenzialità<br />
quando potrà mettere in campo tutti i suoi effettivi<br />
persi per svariati motivi, dagli impegni<br />
con la prima squadra (Bruttini), agli infortuni<br />
(Spinelli, Cutolo). Tuttavia sia la Mens Sana<br />
che noi della Virtus , con <strong>il</strong> primo e secondo<br />
posto, ci siamo assicurati l’ accesso diretto alle<br />
finali nazionali senza passare per l’interzona.<br />
Anche nel campionato cadetti le due squadre<br />
più forti della regione sono state le due senesi;<br />
qui forse c’è stata la sorpresa della sconfitta<br />
della Mens Sana contro Livorno, ma occorre<br />
tener presente che questi sono ragazzi che<br />
hanno 15/16 anni e, anche se bravi talentuosi<br />
e fisici, sono pur sempre ragazzi. Una delle<br />
doti maggiori di noi allenatori delle giovan<strong>il</strong>i<br />
deve essere la pazienza; pertanto non ne farei<br />
un dramma, come credo non l’ abbia fatta <strong>il</strong><br />
tecnico dei cadetti della Mens Sana, se una<br />
squadra perde una partita non preventivata.”<br />
Le altre squadre toscane come si sono<br />
comportate in questa prima fase e com’è <strong>il</strong> livello<br />
del basket senese e toscano?<br />
Io posso fare un confronto con le realtà<br />
che conosco personalmente: Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />
e Lombardia; in Toscana si lavora decisamente<br />
meglio e Siena è sopra a tutte grazie ad una<br />
programmazione pluriennale con strutture organizzative<br />
complesse e finanziariamente solide.<br />
Livorno, con una miriade di società (Basket<br />
Livorno, U.S.Livorno, Don Bosco Li., Junior2000,<br />
Alfa Acli Stagno, Liburnia, Pallacanestro<br />
Li., Meloria Li., DLF Livorno), rimane<br />
una delle piazze dove si lavora tanto e bene. Vi<br />
sono anche altre realtà più piccole, come Ghezzano;<br />
qui, pur limitandosi a reclutare in un ambito<br />
territoriale limitato, hanno saputo ottenere<br />
ottimi risultati; ci hanno messo in difficoltà<br />
e sono rimasti in corsa per tutto <strong>il</strong> campionato.<br />
Firenze ha due, tre squadre ; potrebbe fare<br />
grandi cose se assemblasse le proprie risorse”.<br />
I prospetti più interessanti della Toscana<br />
quali sono?<br />
“Escludendo quelli della Virtus e della Mens<br />
Sana direi, che Firenze ha un paio di giocatori<br />
interessanti, come Ghezzano e Tempestini, Livorno<br />
Vannini ed Aspidi, Montecatini D’ Ercole,<br />
ma ce ne sono altri, forse meno talentuosi<br />
rispetto a quelli della passata stagione ma …<br />
ce ne sono”.<br />
Passiamo alle prossime finali nazionali junior<br />
che si disputeranno a Legnano Sabbiadoro:<br />
quali saranno le squadre ed i talenti da seguire<br />
con particolare attenzione.<br />
“Le squadre che dovevano qualificarsi nelle<br />
altre regioni, lo hanno regolarmente fatto; così<br />
avremo dalla Lombardia l’Olimpia e Casalpusterlengo,<br />
dall’Em<strong>il</strong>ia la Fortitudo Bologna, dal<br />
Piemonte Biella, dal Veneto la Benetton, dal<br />
Lazio la Virtus Roma. Queste si giocheranno <strong>il</strong><br />
campionato insieme alle due senesi, la Montepaschi,<br />
come favorita, e noi come outsider. I<br />
campioncini che vedremo saranno, oltre ai senesi<br />
Datome (Mens Sana) e Bruttini (Virtus<br />
Siena), Guffanti (Olimpia M<strong>il</strong>ano), Bonessio<br />
(Virus Roma), Ganeto, Quaglia, Persico (Biella)<br />
e Gallinari (Casalpusterlengo). Quest’ ultimo è<br />
un giovane già abituato a lavorare sul suo talento,<br />
un ragazzo che a me piace oltre che per<br />
le sue indiscusse qualità, soprattutto perché capace,<br />
come già detto, di fare grandi sacrifici…<br />
lo considero <strong>il</strong> talento più futurib<strong>il</strong>e” . ■
Simona Albertazzi e la squadra Bam<br />
vice-campione regionale
Il finale di stagione della Ducato è di quelli<br />
con <strong>il</strong> botto, anche se va detto che - spettacolo<br />
a parte - i fuochi d’artificio sono di limitato<br />
effetto. Senza l’opportunità di far valere una<br />
quarta posizione conquistata con grande spirito<br />
di sacrificio, la Ducato si appresta a chiudere<br />
<strong>il</strong> quinto campionato consecutivo di serie A2<br />
con la consapevolezza che avrebbe potuto rimettere<br />
tutto in discussione nei play-off che<br />
invece non ci saranno a causa di una formula<br />
che abbiamo già abbondantemente contestato,<br />
ma che - pur storcendo la bocca - deve essere<br />
accettata così com’è.<br />
E pensiamo di non eccedere nel dire che la<br />
squadra senese avrebbe potuto confrontarsi<br />
con chiunque, la promossa Viterbo compresa,<br />
in un’ipotetica seconda fase, visto gli ultimi risultati,<br />
ma soprattutto vista la qualità del<br />
gioco espresso dalle ragazze di Zani, che tornate<br />
a proporsi con un organico adeguato,<br />
hanno fatto piazza pulita delle avversarie incontrate<br />
negli ultimi due mesi; unica eccezione,<br />
<strong>il</strong> confronto esterno con Pozzuoli, dove<br />
Siena si è dovuta arrendere ai supplementari<br />
per due soli punti e con tante cose da recriminare<br />
nei confronti di una coppia arbitrale che<br />
non ha convinto affatto. Ma questi aspetti<br />
fanno parte del gioco e tutto sommato, a b<strong>il</strong>ancio<br />
quasi ultimato, degli arbitri quest’anno<br />
c’è poco da lamentarsi, a conferma che <strong>il</strong> movimento<br />
qualitativamente sta crescendo.<br />
Sarà dunque un mese questo dove la Ducato,<br />
dopo aver fac<strong>il</strong>mente regolato la pratica<br />
Rende <strong>il</strong> 1° di maggio al PalaCus, chiuderà <strong>il</strong><br />
torneo con la trasferta di Pozzuoli dove incontrerà<br />
una compagine in cerca disperata di punti<br />
in chiave play-out. Peccato però per le romane,<br />
che dovranno vedersela con l’ostinata volontà<br />
delle costoniane, quanto mai intenzionate<br />
a mantenere la quarta posizione in classifica;<br />
dopo di che le giocatrici di Zani proseguiranno<br />
negli allenamenti in vista delle final four di<br />
Coppa di Lega che si terranno a Cavezzo nei<br />
giorni 21 e 22 maggio.<br />
Di questo concentramento si conoscono già<br />
gli abbinamenti, derivati dalle posizioni in classifica<br />
al termine del girone di andata; la Ducato<br />
se la dovrà vedere con la forte compagine di Vicenza,<br />
prima del girone A e tutt’ora impegnata<br />
nello sprint decisivo per la promozione alla serie<br />
A1, mentre l’altra semifinale sarà una questione<br />
tra Cavezzo e Pozzuoli. La società non nasconde<br />
l’ambizione di poter conquistare <strong>il</strong> trofeo<br />
di Lega ed <strong>il</strong> suo presidente Luciano Grezzi,<br />
senza mezzi termini, ha chiesto a tutto <strong>il</strong> gruppo<br />
di effettuare un ultimo sforzo al fine di presentarsi<br />
nelle migliori condizioni a questo ultimo<br />
appuntamento agonistico.<br />
Tra la fine del campionato di A2 e le final<br />
four di Coppa di lega, la società organizzerà<br />
alla palestra dell’Arbia <strong>il</strong> Torneo Chicco, giunto<br />
alla sua seconda edizione e dedicato al dirigente<br />
scomparso Franco Rocchigiani; sarà questa<br />
Anche<br />
l’ultimo mese<br />
ha confermato<br />
l’ottimo<br />
rendimento<br />
della formazione<br />
di Zani<br />
ROBERTO ROSA<br />
l’occasione per vedere all’opera tutto <strong>il</strong> movimento<br />
del minibasket societario, di cui fanno<br />
parte i gruppi di Siena e dell’Arbia.<br />
Ed infine ci pare doveroso sottolineare <strong>il</strong> risultato<br />
acquisito dalla squadra Bam che si è<br />
laureata, nel concentramento di Prato, vicecampione<br />
regionale, perdendo la sola finale<br />
con S.Giovanni Valdarno. Il secondo posto consentirà<br />
comunque alla giovane formazione senese<br />
di proseguire <strong>il</strong> cammino nella “Conference”<br />
Interregionale dove incontreranno <strong>il</strong><br />
Basket Perugina (andata sabato 7 maggio all’Arbia,<br />
ritorno <strong>il</strong> 14 a Perugia). La vincente<br />
avrà <strong>il</strong> diritto di disputare le finali nazionali. ■<br />
basket<br />
Ducato,<br />
un<br />
pensierino<br />
alla Coppa<br />
di Lega<br />
57
Stanno finendo le fasi regolari dei campionati<br />
giovan<strong>il</strong>i a cui partecipa l’A.s. Costone e la situazione<br />
è a dir poco esaltante.<br />
Nel campionato juniores regionale la squadra<br />
di Riccardo Bani ha già acquisito <strong>il</strong> diritto di partecipare<br />
alla fase successiva, essendosi classificata seconda<br />
alle spalle dell’Usic Certaldo. È stato un girone<br />
di qualificazione molto positivo perché oltre<br />
ai risultati la squadra ha saputo trovare un equ<strong>il</strong>ibrio<br />
che le ha permesso di conseguire questo importante<br />
traguardo: indubbiamente la crescita tecnica<br />
di alcuni elementi ha poi fornito al gruppo dei<br />
validi punti di riferimento a cui appoggiarsi nei momenti<br />
di difficoltà.<br />
La seconda fase presenta un girone a sei<br />
squadre con Dlf Firenze, Fiorentina Bk, Green<br />
Team Pt ed Usic Certaldo, oltre alla formazione<br />
costoniana; in caso di risultato positivo, si aprirebbero<br />
le porte delle final four regionali.<br />
La stagione dei Cadetti allenati da Gianluca<br />
Panti sta volgendo al termine e qui si parla addirittura<br />
di record, visto che ancora la formazione<br />
costoniana non ha perso partita ed ha dominato <strong>il</strong><br />
girone senza particolari problemi. La qualificazione<br />
alla seconda fase è ormai un fatto assodato; <strong>il</strong><br />
frutto di un lavoro che <strong>il</strong> giovane coach ha svolto<br />
metodicamente in palestra potendo così tirare<br />
fuori <strong>il</strong> meglio da ogni atleta.<br />
In questo caso la formula prevede una gara<br />
che <strong>il</strong> Costone potrà giocare in casa, probab<strong>il</strong>mente<br />
contro <strong>il</strong> San Casciano, e solo in caso di<br />
vittoria si giocherà fuori casa l’accesso alle final<br />
four facendo visita alla prima classificata del girone<br />
grossetano-livornese.<br />
Detto delle squadre Juniores e Cadetti 1989<br />
Due squadre<br />
ammesse alla<br />
seconda fase<br />
dei Campionati<br />
Giovan<strong>il</strong>i e<br />
tante altre novità<br />
all’orizzonte<br />
JACOPO SORDI<br />
, occorre soffermarsi sull’altra squadra cadetti<br />
che <strong>il</strong> Costone ha schierato con <strong>il</strong> nome di Chianti<br />
Basket tutta composta da atleti nati nel 1990<br />
ed allenata da Francesco Prestigi. Questi ultimi<br />
hanno partecipato ad un campionato affrontando<br />
squadre, per lo più, composte da elementi di<br />
un anno più grandi ma, dimostrando grande spirito<br />
di squadra e voglia di lavorare, hanno lottato<br />
fino all’ultima giornata per ottenere l’accesso<br />
alla seconda fase.<br />
La squadra ha comunque disputato una stagione<br />
positiva, confermando peraltro di possedere<br />
notevoli margini di miglioramento e di<br />
poter contare su individualità di spicco come<br />
Luigi Bruttini, figlio d’arte, che nonostante la<br />
giovanissima età ha già sostenuto alcuni allenamenti<br />
con <strong>il</strong> team di Surico.<br />
Un’altra menzione va fatta per gli Allievi, nati<br />
1992-1993, che stanno facendo molto bene nel<br />
loro campionato e che hanno tutto <strong>il</strong> tempo di<br />
crescere e di imparare.<br />
Questo gruppo è stato seguito da Prestigi e<br />
F<strong>il</strong>ippo Franceschini che hanno saputo indubbiamente<br />
insegnare molto e bene ai loro giovani<br />
atleti: la sofferenza per la differenza di età che in<br />
questi campionati si patisce in modo molto evidente,<br />
è stata progressivamente colmata proprio<br />
con uno spirito di gruppo invidiab<strong>il</strong>e.<br />
Insomma, si cominciano a vedere i primi<br />
frutti di un lavoro paziente e continuo che <strong>il</strong> Costone<br />
sta portando avanti già da qualche anno<br />
con rinnovato impegno e con l’obiettivo dichiarato<br />
di migliorare la qualità del lavoro, soprattutto<br />
in funzione della costruzione del Palazzetto<br />
di Montarioso che diventerà <strong>il</strong> cuore di tutta<br />
l’attività giovan<strong>il</strong>e costoniana.<br />
Molte infatti sono le novità in cantiere per la<br />
prossima stagione, alcune delle quali prevedono<br />
proprio un’importante collegamento con <strong>il</strong> territorio<br />
che si estende a Nord di Siena, grazie alla<br />
disponib<strong>il</strong>ità e sensib<strong>il</strong>ità dimostrata dal Comune<br />
di Monteriggioni. ■<br />
basket<br />
Il Nord<br />
nel mirino<br />
del Costone<br />
● <strong>il</strong> punto di Raffaele Ascheri<br />
Più rimpianti che soddisfazioni<br />
Siamo arrivati ormai alla fine di questa annata cestistica 2004-2005 per <strong>il</strong> Montepaschi Vita Costone Siena. Per essere chiari fino in fondo, diciamo<br />
subito che si è trattato di un’annata deludente, conclusasi con la disputa dei play out e non dei play off, come i programmi societari avevano legittimamente<br />
auspicato. Invece che entrare nelle prime otto, la squadra senese non è riuscita neanche a classificarsi nona - ultimo posto ut<strong>il</strong>e per non<br />
dover disputare i play-out - ed è stata quindi costretta ad impegnarsi in questa frustrante coda di campionato.<br />
Per quanto concerne <strong>il</strong> discorso dei play out, <strong>il</strong> Costone di Maurizio Surico se l’è cavata indubbiamente bene, nel senso che sono arrivate due vittorie<br />
- perentoria la prima in casa, di nove lunghezze, la seconda in trasferta - con la squadra dell’entroterra ligure di Levante basket Follo: due successi<br />
rinfrancanti e convincenti, i quali però non hanno fatto altro che accrescere <strong>il</strong> rimpianto per quello che sarebbe potuto essere e non è viceversa<br />
stato. Invece del Follo, doveva esserci <strong>il</strong>… Follonica: al di là delle battute, sin troppo fac<strong>il</strong>i, è vero che una squadra come quella costoniana era<br />
attrezzata per competere a ben altri livelli, e non doveva certo concludere mestamente <strong>il</strong> suo campionato al cospetto di una squadra tanto motivata,<br />
quanto oggettivamente modesta sul piano tecnico (per chi non avesse seguito le vicende del campionato regolare, <strong>il</strong> Follonica si è effettivamente<br />
qualificato per i play-off, a differenza del Costone).<br />
Abbiamo già ripetuto ad abundantiam la litania degli infortuni: è vero, ci sono stati, sono stati pesantissimi - Dell’Aqu<strong>il</strong>a, Sensi, F<strong>il</strong>ippo Franceschini, e<br />
non solo loro - e di fatto concomitanti, <strong>il</strong> che ha aggravato non poco le cose. Resta però <strong>il</strong> fatto che evidentemente i sostituti non sono stati all’altezza, e<br />
questo significa che la squadra, nel suo complesso, ha fallito. Si potrebbero fare anche altri esempi, ma si prenda fra tutti la trasferta di Reggello, terz’ultima<br />
partita della stagione regolare secondo <strong>il</strong> calendario, penultima di fatto a causa della sospensione dovuta alla morte di Giovanni Paolo II: <strong>il</strong> Costone<br />
si giocava moltissimo, di fronte non si trovava certo una squadra irresistib<strong>il</strong>e - anche perché in questo girone della C1 ben poche, forse nessuna come<br />
individualità lo era - eppure è arrivata la sconfitta, più per i demeriti della difesa che per quelli dell’attacco.<br />
Siamo in sede di commento finale della stagione, di una stagione opaca come detto, in cui le ombre hanno superato le luci, e da tanti da cui ci<br />
si aspettava una maturazione poco si è avuto -Campini, Ciabatti, Chianese, Niccolò Franceschini -, da altri da cui ci si aspettava una conferma del<br />
proprio valore, si e` avuto ancora meno - e qui si parla di Costantini, pochissime volte decisivo come nel passato -, altri ancora hanno fatto vedere<br />
cose buone solo a sprazzi, ed in certi momenti solo con <strong>il</strong> contagocce ( Sensi, Dell’Aqu<strong>il</strong>a, F<strong>il</strong>ippo Franceschini ). A dirla davvero tutta, pur con evidenti<br />
limiti, gli unici che ci pare abbiano realmente interpretato al meglio l’annata sono stati Firmati da una parte e Spampani dall’altra, esempi di serietà<br />
e di atleti che si sono espressi al meglio delle loro possib<strong>il</strong>ità tecniche. Un discorso a parte merita <strong>il</strong> capitano Sandro Castri, che forse segna meno di<br />
qualche anno fa, che spesso mette insieme percentuali tutt’altro che positive, però gioca con una determinazione ed una vis agonistica che è sempre<br />
bello vedere sul parquet.<br />
In conclusione, archiviata quest’annata avara di soddisfazioni, per <strong>il</strong> prossimo anno <strong>il</strong> problema più impellente è senz’altro quello del tecnico: sarà<br />
ancora Maurizio Surico l’allenatore dei costoniani, con i meriti e con gli errori della stagione appena trascorsa?<br />
59
Si è concluso con <strong>il</strong> successo della squadra<br />
del coach-sponsor Claudio Candidori <strong>il</strong> 22° Torneo Uisp di basket<br />
Per la Casa del Materasso<br />
non solo sogni ...tranqu<strong>il</strong>li<br />
conclusivo del 22°<br />
Campionato di Basket<br />
L’atto<br />
UISP ha avuto luogo al<br />
PalaCeccherini (ex CONI), di<br />
fronte ad un buon numero di<br />
spettatori. Nelle semifinali,<br />
svoltesi con la formula dell’andata<br />
e ritorno, l’Odissea<br />
di uno stratosferico Luca<br />
Cantagalli, ha avuto la meglio<br />
sull’Allegra Fabbrichetta,<br />
allenata da Matteo Bucalossi,<br />
ma sicuramente priva<br />
delle rotazioni possib<strong>il</strong>i invece<br />
per coach Mario Bruni.<br />
L’altra semifinale, diventata<br />
ormai una classica, vedeva<br />
di fronte la Ghibellina dei<br />
vari Cocchia, Angiolini, Lazzeri,<br />
ecc., e la Casa del Materasso<br />
degli ex costoniani<br />
Frati, Puccetti, Bruttini, Lorenzetti.<br />
Le due sfide hanno<br />
visto prevalere i gialli di<br />
coach Claudio Candidori,<br />
seppur con scarti esigui: la<br />
Casa del Materasso ha raggiunto<br />
così per la prima volta<br />
la finalissima. Prima della<br />
disputa della finale per <strong>il</strong> titolo<br />
provinciale, si è svolta la<br />
finale per <strong>il</strong> 3° e 4° posto.<br />
Dopo un’iniziale resistenza<br />
dell’Allegra Fabbrichetta, la<br />
Ghibellina di Toscano ha<br />
preso decisamente <strong>il</strong> comando,<br />
chiudendo <strong>il</strong> match con<br />
60sport per tutti<br />
una ventina di lunghezze di<br />
scarto. Come si è detto, a<br />
contendersi <strong>il</strong> titolo, si sono<br />
trovate di fronte l’Odissea e<br />
la Casa del Materasso.<br />
È stata una partita bella e<br />
godib<strong>il</strong>e, dove la Casa del<br />
Materasso ha imposto la sua<br />
superiorità a rimbalzo, con<br />
Fabio Colonnello che ha<br />
permesso molti secondi tiri e<br />
tanti contropiedi al funambolico<br />
Michele Fiorini, autore<br />
di ben 18 punti. Le difese<br />
variate di Bruni non hanno<br />
sortito effetto, grazie anche<br />
alla capacità di Bob Bruttini<br />
di tirare con l’uomo addosso,<br />
per lui alla fine 17 punti. I<br />
tanti palloni recuperati ed i<br />
vari assist, sono valsi al talentuoso<br />
Federico Frati la<br />
palma di MVP della finale,<br />
conclusasi sul punteggio di<br />
53-48, decretando così la<br />
prima storica affermazione<br />
della Casa del Materasso in<br />
15 anni di partecipazione. La<br />
serata si è conclusa con la<br />
premiazione di tutti i partecipanti<br />
alla presenza di Renzo<br />
Bechini Presidente Provinciale<br />
Lega Basket UISP, Nicola<br />
Tesi Presidente del Comitato<br />
Regionale UISP e Paolo<br />
Ridolfi Presidente del comitato<br />
UISP di Siena. Doveroso,<br />
a questo punto <strong>il</strong> ringraziamento<br />
a tutti gli arbitri, vecchi<br />
e nuovi, che, con gli addetti<br />
al tavolo, hanno<br />
permesso la buona riuscita<br />
dell’intero torneo.<br />
Per le formazioni senesi<br />
arriva, a questo punto, <strong>il</strong> momento<br />
di confrontarsi con le<br />
altre realtà regionali per <strong>il</strong> titolo<br />
toscano, con la speranza,<br />
mai sopita, che qualche<br />
senese torni, nella successiva<br />
fase nazionale, a rinverdire<br />
i fasti di qualche anno fa<br />
con la conquista del magico<br />
triangolino tricolore.<br />
Continua intanto l’attività<br />
provinciale con i play off di<br />
A2, giunti alle semifinali, al<br />
termine dei quali sarà possib<strong>il</strong>e<br />
conoscere la griglia definitiva<br />
per la serie A1 del<br />
prossimo anno.<br />
Tutto questo in attesa di<br />
uscire dalle palestre e “invadere”,<br />
verso la metà di giugno,<br />
l’oratorio del Costone<br />
per l’edizione 2005 del summerbasket.<br />
■<br />
La Casa del Materasso in festa<br />
el’Odissea, br<strong>il</strong>lante seconda<br />
(sotto)