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Giugno

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Il Rosario<br />

e la Nuova Pompei<br />

Anno 128 - N. 6 - <strong>Giugno</strong> 2012<br />

POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D. L. 353/2003 (CONV. IN LEGGE 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, Aut. GIPA/S/NA/19/2012 - TASSA PAGATA TAXE PERÇUE<br />

In trentamila<br />

a piedi da<br />

Napoli a Pompei<br />

Uniti con Maria,<br />

trasformati<br />

dallo Spirito Santo


Il RosaRIo<br />

E la Nuova PomPEI<br />

Fondata nel 1884, è dono del Beato Bartolo Longo<br />

a quanti diffondono la devozione<br />

alla Vergine del Rosario e ai sostenitori<br />

dei progetti di Carità del Santuario di Pompei<br />

Anno 128 - N. 6 - <strong>Giugno</strong> 2012<br />

Piazza Bartolo Longo, 1<br />

80045 Pompei (NA)<br />

Tel. +39 081 8577321<br />

Fax +39 081 8503357<br />

e-mail: rnp@santuario.it<br />

www.santuario.it<br />

Direttore: Carlo Liberati<br />

Direttore Responsabile: Salvatore Casciello<br />

Caporedattore: Giuseppe Pecorelli<br />

Redazione: Ciro Cozzolino, Marida D’Amora<br />

Collaboratori:<br />

C. Alboretti, D. Arcaro, S. Brugno, K. Di Ruocco,<br />

A. Fontanella, P. Mocerino, C. Nesti, L. Orabona,<br />

G. Pasquale, M. Perillo, D. Romano,<br />

Realizzazione Grafica:<br />

Ettore Palermo, Mario Curtis<br />

Fotografie: G. Angellotto<br />

Stampa: Mediagraf S.p.A. - Padova<br />

Di questo numero sono state stampate<br />

252.000 copie<br />

Registrazione presso il Tribunale di<br />

Torre Annunziata - N. 32 del 15/07/1996<br />

Associato USPI<br />

(Unione Stampa Periodica Italiana)<br />

ISNN 0035 - 8282<br />

Di questa Rivista vengono pubblicate le edizioni in<br />

lingua inglese e spagnola. Possono essere richieste alla<br />

Segreteria Generale - Ufficio estero del Santuario<br />

Tel. +39 081 8577328 - Fax +39 081 8503357<br />

ForeignOffice@santuariodipompei.it<br />

S o m m a r i o<br />

4 Oltre cinquantamila fedeli<br />

a piedi per incontrare Maria<br />

✠ Carlo Liberati<br />

6 "Dio è diventato il grande<br />

Sconosciuto del nostro tempo"<br />

Salvatore Casciello<br />

11 La Chiesa sotto attacco<br />

Carmine Alboretti<br />

12 Karnazes: la forza di<br />

Forrest Gump<br />

Carlo Nesti<br />

14 Gesù Crocifisso era accanto<br />

a Melissa<br />

Giuseppe Pecorelli<br />

16 Il precariato non conosce crisi<br />

Marida D'Amora<br />

18 "L'amore è la sola risposta<br />

alla solitudine a alla povertà"<br />

Salvatore Casciello<br />

20 Vivere e testimoniare la gioia<br />

dell'essere cristiani<br />

Luciano Orabona<br />

22 La letizia è vivere nella<br />

volontà del Signore<br />

Gianluigi Pasquale<br />

24 India, terra d'incontri che<br />

cambiano la vita<br />

Mike Perillo<br />

26 Dialogate con Gesù<br />

e crescerete liberi<br />

Marida D'Amora<br />

Il Rosario<br />

e la Nuova Pompei<br />

Anno 128 - N. 6 - <strong>Giugno</strong> 2012<br />

POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D. L. 353/2003 (CONV. IN LEGGE 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, Aut. GIPA/S/NA/19/2012 - TASSA PAGATA TAXE PERÇUE<br />

In trentamila<br />

a piedi da<br />

Napoli a Pompei<br />

Uniti con Maria,<br />

trasformati<br />

dallo Spirito Santo<br />

28 Bartolo Longo è nella storia<br />

della pedagogia<br />

Domenico Arcaro<br />

30 Cultura e Comunicazione<br />

✠ Carlo Liberati<br />

32 Vita del Santuario<br />

34 In cammino con la<br />

Madonna Pellegrina<br />

a cura di Andrea Fontanella<br />

38 Tra i tanti pellegrini<br />

del Rosario<br />

a cura di Marida D'Amora<br />

42 Grati alla Madonna<br />

e al Beato Bartolo Longo<br />

a cura di Ciro Cozzolino<br />

44 Lettere al direttore<br />

a cura di Katia Di Ruocco<br />

L’Arcivescovo S. E. Mons. Carlo Liberati<br />

riceve i ringraziamenti e l’incoraggiamento<br />

del Presidente del Pontificio Consiglio<br />

per la Promozione della Nuova Evangelizzazione<br />

L’Anno della Fede<br />

affidato alla Madonna di Pompei<br />

Eccellenza Reverendissima,<br />

Dal Vaticano, 14 maggio 2012<br />

di ritorno a Roma, mi permetta di ringraziarLa<br />

ancora una volta per l’invito a presiedere<br />

la Supplica, per l’ospitalità che mi ha riservato<br />

e per la grande generosità con cui ha voluto<br />

accompagnarla.<br />

Poter presiedere la S. Messa e la Supplica alla<br />

Regina del Santo Rosario di Pompei è stato<br />

per me motivo di grande onore e di immensa gioia.<br />

Ho potuto toccare con mano la devozione e<br />

l’affetto che anima tante persone verso la Santa<br />

Vergine di Pompei, frutto soprattutto del suo<br />

fecondo e instancabile impegno nella guida del<br />

Santuario e di tutte le sue numerose e importanti<br />

opere di carità.<br />

Questo mi ha confermato come la pietà popolare sia<br />

fondamentale e necessaria per una vera ed efficace<br />

opera di Nuova Evangelizzazione.<br />

La incoraggio nel suo ministero e, insieme a Lei,<br />

affido alla Madonna di Pompei l’ormai imminente<br />

Anno della Fede.<br />

RingraziandoLa ancora, l’occasione mi è gradita<br />

per confermarmi con sensi di distinto ossequio,<br />

dell’Eccellenza Vostra Reverendissima<br />

dev.mo nel Signore<br />

✠ Rino Fisichella<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

2 Anno 128 - N. 6 - 2012 [242] 3<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [243]


Maggio, il mese dedicato alla Madonna<br />

Oltre cinquantamila<br />

fedeli a piedi<br />

per incontrare Maria<br />

■ di ✠ Carlo Liberati*<br />

Quest’anno tra le innumerevolimanifestazioni<br />

di amore alla SS.ma<br />

Vergine del Santo Rosario,<br />

qui in Pompei,<br />

s’è registrato, con crescente stupore<br />

di tutti, l’aumento dei pellegrinaggi<br />

a piedi.<br />

Circa 50.000 fedeli hanno percorso<br />

le più diverse strade, tra viottoli<br />

di montagna, di colline e di cam-<br />

pagne sperdute e lontani dalle consuete<br />

vie di comunicazione, per<br />

raggiungere il nostro Santuario.<br />

Ciò che ha richiamato l’attenzione<br />

di tutti è stato il fatto che molti<br />

erano giovanissimi di ambo i<br />

sessi e sposi nella pienezza della<br />

giovinezza coniugale e agli albori<br />

della loro vocazione educativa.<br />

Tra Rosari, canti, inni, salmi e preghiere<br />

di ogni genere sono giunti<br />

nel nostro Santuario con l’atteggiamento<br />

gioioso e di chi ha saputo<br />

superare il proprio limite ed ha<br />

vissuto in fraternità una esperienza<br />

di fede che li ha riempiti di serenità.<br />

Forse loro stessi non immaginavano<br />

che avrebbero potuto farlo<br />

e che nel bene da raggiungere<br />

ogni giorno non ci sono limiti e<br />

frontiere insuperabili.<br />

Soprattutto hanno riscoperto e<br />

vissuto la preghiera come incanto<br />

e bellezza di dialogo con Dio e<br />

tra fratelli, sotto lo sguardo tenerissimo<br />

di Maria SS.ma e la sua<br />

protezione materna.<br />

Così il “miracolo di Pompei” è<br />

continuo e la Vergine SS. ma del<br />

S. Rosario ci tiene per mano, ci<br />

illumina, assiste e protegge.<br />

Una delle realtà più significative<br />

che hanno reso incantevole<br />

questo cammino, durante tutto il<br />

mese di maggio, è stato ciò che da<br />

anni chiamiamo: “Il buon giorno<br />

a Maria”, alle ore 6,30 di<br />

ogni mattino.<br />

Circa 2000 fedeli di ogni età, ceto<br />

sociale, giovani, donne, uomini,<br />

si sono trovati uniti in comunione<br />

profonda tra canti, preghiere, annuncio<br />

e riflessione sulla Parola<br />

di Dio, richiesta di perdono, desiderio<br />

di perfezione, cantico del<br />

“Magnificat”, invocazione del discernimento<br />

sul proprio stato di<br />

vita, invocazione a vivere nella<br />

gioia la volontà di Dio.<br />

É stato un vero miracolo di fedeltà<br />

al Signore chiamati da Maria<br />

SS.ma e condotti dallo Spirito<br />

Santo al quale hanno risposto:<br />

“Si vengo”.<br />

Molti, per un mese, si sono alzati<br />

nel profondo della notte ad<br />

ogni ora (due - tre - quattro - cinque…)<br />

per essere presenti quando<br />

l’alba non era ancora spuntata,<br />

e questo per un intero mese.<br />

L’aver constatato che centinaia<br />

e centinaia di persone tutte le<br />

notti hanno cantato dal profondo<br />

del cuore il loro: “De profùndis<br />

clamàvi ad Te, Dòmine…” e con<br />

semplicità e fedeltà stupefacenti,<br />

ci hanno colmati di gioia.<br />

Siamo diventati più ottimisti e<br />

sereni per il nostro futuro. La<br />

Chiesa c’è e si vede; la Chiesa è<br />

viva.<br />

Tanti ci hanno probabilmente capiti.<br />

“Il Restauro” della nostra<br />

magnifica Basilica senza alcun<br />

contributo delle Autorità<br />

Campane e una spesa di circa 5<br />

milioni di Euro, hanno convinto<br />

i nostri fedeli ad essere vicini<br />

con la delicatezza, la sensibilità,<br />

la comunione del cuore. Li ha<br />

spronati Maria SS.ma.<br />

Hanno offerto il loro sacrificio,<br />

la stanchezza, il sudore del cammino<br />

nonostante l’umidità della<br />

notte e, spesso, il freddo del primo<br />

mattino.<br />

Ad essi diciamo “Grazie” che<br />

Gesù e la sua e nostra Madre li<br />

riempia di pace e di gioia.<br />

Ci sono venute in mente le parole<br />

di un coltissimo sacerdote italiano<br />

del secolo appena tramontato,<br />

a proposito della pietà popolare,<br />

don Giuseppe De Luca.<br />

Scrive quel sacerdote grande e<br />

che ha portato un notevole contributo<br />

alla cultura cattolica.<br />

“Non si è pensato alla fede delle<br />

masse semplici, le quali sono rimaste<br />

folklore per i profani, gregge<br />

per chierici. Eppure, da codesto<br />

fondo Iddio ha tratto i Santi, e trae<br />

quelle anime che rinnovano”.<br />

(Cfr. G. De Rosa, Atti del Seminario<br />

di studio “Giuseppe De Luca”<br />

e la storia della spiritualità;<br />

Vicenza 1984)<br />

*Arcivescovo - Prelato<br />

e Delegato Pontificio<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

4 Anno 128 - N. 6 - 2012 [244] 5<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [245]


64 a Assemblea Generale della CEI<br />

“Dio è diventato il grande<br />

Sconosciuto del nostro tempo”<br />

■ di Salvatore Casciello<br />

La sfida che attende noi<br />

cristiani nei prossimi decenni<br />

è il ritorno all’educazione<br />

alla Fede, in<br />

questa nostra società segnata da<br />

una crisi non solo economica, ma<br />

più profondamente etica e culturale.<br />

È quanto è emerso dalla 64 a<br />

Assemblea Generale della Cei.<br />

Benedetto XVI, incontrando i vescovi<br />

partecipanti ha sottolineato<br />

che “viviamo in un tempo in cui<br />

Dio è diventato il grande sconosciuto<br />

e Gesù un personaggio storico,<br />

questa situazione richiede<br />

rinnovamento della fede e rilancio<br />

dell’azione missionaria”.<br />

Ma questa spinta verso l’evangelizzazione,<br />

non può prescindere<br />

Il 24 maggio, presso l’Aula del Sinodo, Papa Benedetto XVI<br />

ha incontrato i vescovi italiani, convenuti alla 64 a Assemblea<br />

della Conferenza Episcopale Italiana. Nel suo discorso, che<br />

proponiamo integralmente, leggiamo l’analisi della crisi<br />

spirituale e morale che ferisce l’Europa ed è provocata<br />

dall’uomo che, mettendo da parte Dio Padre, pretende<br />

di avere un’identità compiuta semplicemente in se stesso.<br />

da un “rinnovamento della qualità<br />

della nostra fede e della nostra<br />

preghiera”, perché “non saremo in<br />

grado di offrire risposte adeguate<br />

senza una nuova accoglienza del<br />

dono della Grazia; non sapremo<br />

conquistare gli uomini al Vangelo<br />

se non tornando noi stessi per<br />

primi a una profonda esperienza<br />

di Dio”. I segnali di questa fase<br />

di declino si possono cogliere<br />

nella diminuzione della “pratica<br />

religiosa” e nella partecipazione,<br />

sempre più sporadica, alla Messa<br />

e alla Confessione: “Tanti battezzati<br />

hanno smarrito identità e appartenenza:<br />

non conoscono i contenuti<br />

essenziali della fede o pensano di<br />

poterla coltivare prescindendo dalla<br />

mediazione ecclesiale”. E continuando:<br />

“Altri riducono il Regno<br />

di Dio ad alcuni grandi valori,<br />

mentre il Regno di Dio è un dono<br />

che ci trascende”. “Purtroppo -<br />

ha rincarato la dose il successore<br />

di Pietro - è proprio Dio a restare<br />

escluso dall’orizzonte di tante<br />

persone; e quando non incontra<br />

indifferenza, chiusura o rifiuto,<br />

il discorso su Dio lo si vuole comunque<br />

relegato nell’ambito soggettivo,<br />

ridotto a un fatto intimo e<br />

privato, marginalizzato dalla coscienza<br />

pubblica.<br />

Passa da questo abbandono, da<br />

questa mancata apertura al Trascendente,<br />

il cuore della crisi che<br />

Il discorso del Santo Padre<br />

Venerati e cari Fratelli,<br />

è un momento di grazia questo vostro annuale convenire<br />

in Assemblea, in cui vivete una profonda<br />

esperienza di confronto, di condivisione e di discernimento<br />

per il comune cammino, animato dallo<br />

Spirito del Signore Risorto; è un momento di grazia<br />

che manifesta la natura della Chiesa. Ringrazio il<br />

Cardinale Angelo Bagnasco per le cordiali parole<br />

con cui mi ha accolto, facendosi interprete dei vostri<br />

sentimenti: a Lei, Eminenza, rivolgo i migliori<br />

ferisce l’Europa, che è crisi spirituale<br />

e morale: l’uomo pretende<br />

di avere un’identità compiuta<br />

semplicemente in se stesso”. Di<br />

qui il legame tra il Concilio Vaticano<br />

II, di cui ricorre il 50esimo<br />

anniversario, e l’Anno della fede<br />

indetto a partire dal prossimo<br />

autunno “per conoscere in modo<br />

più profondo le verità che sono<br />

la linfa della nostra vita, per condurre<br />

l’uomo d’oggi, spesso distratto,<br />

ad un rinnovato incontro<br />

con Gesù Cristo”.<br />

Strumento principale di questa azione<br />

di rilancio sarà il Catechismo<br />

della Chiesa Cattolica, a vent'anni<br />

dalla sua pubblicazione, “sussidio<br />

prezioso per una conoscenza orga-<br />

nica e completa dei contenuti della<br />

fede e per guidare all’incontro<br />

con Cristo: anche grazie a questo<br />

strumento possa l’assenso di fede<br />

diventare criterio di intelligenza<br />

e di azione che coinvolge tutta<br />

l’esistenza”. A conclusione del<br />

suo discorso ai vescovi italiani<br />

il Papa ha letto una invocazione<br />

allo Spirito Santo da lui stesso<br />

composta, affinché lo “Spirito di<br />

Vita che in principio aleggiava<br />

sull’abisso aiuti l’umanità del nostro<br />

tempo a comprendere che l’esclusione<br />

di Dio la porta a smarrirsi<br />

nel deserto del mondo, e che<br />

solo dove entra la fede fioriscono<br />

la dignità e la libertà e la società<br />

tutta si edifica nella giustizia”.<br />

auguri per la riconferma alla guida della Conferenza<br />

Episcopale Italiana. L’affetto collegiale che vi<br />

anima nutra sempre più la vostra collaborazione<br />

a servizio della comunione ecclesiale e del bene<br />

comune della Nazione italiana, nell’interlocuzione<br />

fruttuosa con le sue istituzioni civili. In questo<br />

nuovo quinquennio proseguite insieme il rinnovamento<br />

ecclesiale che ci è stato affidato dal Concilio<br />

Ecumenico Vaticano II; il 50° anniversario del suo<br />

inizio, che celebreremo in autunno, sia motivo per<br />

approfondirne i testi, condizione di una recezione<br />

dinamica e fedele. «Quel che più di tutto interessa<br />

il Concilio è che il sacro deposito della dottrina<br />

cristiana sia custodito e insegnato in forma più efficace»,<br />

affermava il Beato Papa Giovanni XXIII<br />

nel discorso d’apertura. E vale la pena meditare e<br />

leggere queste parole. Il Papa impegnava i Padri ad<br />

approfondire e a presentare tale perenne dottrina in<br />

continuità con la tradizione millenaria della Chiesa,<br />

«trasmettere pura ed integra la dottrina, senza<br />

attenuazioni o travisamenti», ma in modo nuovo,<br />

«secondo quanto è richiesto dai nostri tempi» (Discorso<br />

di solenne apertura del Concilio Ecumenico<br />

Vaticano II, 11 ottobre 1962). Con questa chiave<br />

di lettura e di applicazione, nell’ottica non certo di<br />

un’inaccettabile ermeneutica della discontinuità e<br />

della rottura, ma di un’ermeneutica della continuità<br />

e della riforma, ascoltare il Concilio e farne nostre<br />

le autorevoli indicazioni, costituisce la strada per<br />

individuare le modalità con cui la Chiesa può offrire<br />

una risposta significativa alle grandi trasfor-<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

6 Anno 128 - N. 6 - 2012 [246] 7<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [247]


mazioni sociali e culturali del nostro tempo, che<br />

hanno conseguenze visibili anche sulla dimensione<br />

religiosa.<br />

Non si perda il patrimonio<br />

spirituale e morale dell'occidente<br />

La razionalità scientifica e la cultura tecnica, infatti,<br />

non soltanto tendono ad uniformare il mondo,<br />

ma spesso travalicano i rispettivi ambiti specifici,<br />

nella pretesa di delineare il perimetro delle certezze<br />

di ragione unicamente con il criterio empirico<br />

delle proprie conquiste. Così il potere delle capacità<br />

umane finisce per ritenersi la misura dell’agire,<br />

svincolato da ogni norma morale. Proprio in tale<br />

contesto non manca di riemergere, a volte in maniera<br />

confusa, una singolare e crescente domanda<br />

di spiritualità e di soprannaturale, segno di un’inquietudine<br />

che alberga nel cuore dell’uomo che<br />

non si apre all’orizzonte trascendente di Dio. Questa<br />

situazione di secolarismo caratterizza soprattutto<br />

le società di antica tradizione cristiana ed erode<br />

quel tessuto culturale che, fino a un recente passato,<br />

era un riferimento unificante, capace di abbracciare<br />

l’intera esistenza umana e di scandirne i momen-<br />

ti più significativi, dalla nascita al passaggio alla<br />

vita eterna. Il patrimonio spirituale e morale in cui<br />

l’Occidente affonda le sue radici e che costituisce<br />

la sua linfa vitale, oggi non è più compreso nel suo<br />

valore profondo, al punto che più non se ne coglie<br />

l’istanza di verità. Anche una terra feconda rischia<br />

così di diventare deserto inospitale e il buon seme<br />

di venire soffocato, calpestato e perduto.<br />

Ne è un segno la diminuzione della pratica religiosa,<br />

visibile nella partecipazione alla Liturgia eucaristica<br />

e, ancora di più, al Sacramento della Penitenza.<br />

Tanti battezzati hanno smarrito identità e<br />

appartenenza: non conoscono i contenuti essenziali<br />

della fede o pensano di poterla coltivare prescindendo<br />

dalla mediazione ecclesiale. E mentre molti<br />

guardano dubbiosi alle verità insegnate dalla Chiesa,<br />

altri riducono il Regno di Dio ad alcuni grandi<br />

valori, che hanno certamente a che vedere con il<br />

Vangelo, ma che non riguardano ancora il nucleo<br />

centrale della fede cristiana. Il Regno di Dio è dono<br />

che ci trascende. Come affermava il beato Giovanni<br />

Paolo II, «il regno non è un concetto, una dottrina,<br />

un programma soggetto a libera elaborazione,<br />

ma è innanzi tutto una persona che ha il volto e il<br />

nome di Gesù di Nazareth, immagine del Dio invisibile»<br />

(Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris<br />

missio [7 dicembre 1990], 18). Purtroppo, è proprio<br />

Dio a restare escluso dall’orizzonte di tante persone;<br />

e quando non incontra indifferenza, chiusura<br />

o rifiuto, il discorso su Dio lo si vuole comunque<br />

relegato nell’ambito soggettivo, ridotto a un fatto<br />

intimo e privato, marginalizzato dalla coscienza<br />

pubblica. Passa da questo abbandono, da questa<br />

mancata apertura al Trascendente, il cuore della<br />

crisi che ferisce l’Europa, che è crisi spirituale e<br />

morale: l’uomo pretende di avere un’identità compiuta<br />

semplicemente in se stesso.<br />

Corrispondere alla responsabilità<br />

che il Signore ci ha affidato<br />

In questo contesto, come possiamo corrispondere<br />

alla responsabilità che ci è stata affidata dal<br />

Signore? Come possiamo seminare con fiducia la<br />

Parola di Dio, perché ognuno possa trovare la verità<br />

di se stesso, la propria autenticità e speranza?<br />

Siamo consapevoli che non bastano nuovi metodi<br />

di annuncio evangelico o di azione pastorale a far<br />

sì che la proposta cristiana possa incontrare maggiore<br />

accoglienza e condivisione. Nella preparazione<br />

del Vaticano II, l’interrogativo prevalente e<br />

a cui l’Assise conciliare intendeva dare risposta<br />

era: «Chiesa, che dici di te stessa?». Approfondendo<br />

tale domanda, i Padri conciliari furono, per così<br />

dire, ricondotti al cuore della risposta: si trattava<br />

di ripartire da Dio, celebrato, professato e testimoniato.<br />

Esteriormente a caso, ma fondamentalmente<br />

non a caso, infatti, la prima Costituzione approvata<br />

fu quella sulla Sacra Liturgia: il culto divino orienta<br />

l’uomo verso la Città futura e restituisce a Dio<br />

il suo primato, plasma la Chiesa, incessantemente<br />

convocata dalla Parola, e mostra al mondo la fecondità<br />

dell’incontro con Dio. A nostra volta, mentre<br />

dobbiamo coltivare uno sguardo riconoscente per<br />

la crescita del grano buono anche in un terreno che<br />

si presenta spesso arido, avvertiamo che la nostra<br />

situazione richiede un rinnovato impulso, che punti<br />

a ciò che è essenziale della fede e della vita cristiana.<br />

In un tempo nel quale Dio è diventato per molti<br />

il grande Sconosciuto e Gesù semplicemente un<br />

grande personaggio del passato, non ci sarà rilancio<br />

dell’azione missionaria senza il rinnovamento della<br />

qualità della nostra fede e della nostra preghiera;<br />

non saremo in grado di offrire risposte adeguate<br />

senza una nuova accoglienza del dono della Grazia;<br />

non sapremo conquistare gli uomini al Vangelo<br />

se non tornando noi stessi per primi a una profonda<br />

esperienza di Dio.<br />

Il compito di impegnare la vita<br />

per ciò che vale e permane<br />

Cari Fratelli, il nostro primo, vero e unico compito<br />

rimane quello di impegnare la vita per ciò che<br />

vale e permane, per ciò che è realmente affidabile,<br />

necessario e ultimo. Gli uomini vivono di Dio, di<br />

Colui che spesso inconsapevolmente o solo a tentoni<br />

ricercano per dare pieno significato all’esistenza:<br />

noi abbiamo il compito di annunciarlo, di mostrarlo,<br />

di guidare all’incontro con Lui. Ma è sempre<br />

importante ricordarci che la prima condizione per<br />

parlare di Dio è parlare con Dio, diventare sempre<br />

più uomini di Dio, nutriti da un’intensa vita di preghiera<br />

e plasmati dalla sua Grazia. Sant’Agostino,<br />

dopo un cammino di affannosa, ma sincera ricerca<br />

della Verità era finalmente giunto a trovarla in<br />

Dio. Allora si rese conto di un aspetto singolare<br />

che riempì di stupore e di gioia il suo cuore: capì<br />

che lungo tutto il suo cammino era la Verità che<br />

lo stava cercando e che l’aveva trovato. Vorrei dire<br />

a ciascuno: lasciamoci trovare e afferrare da Dio,<br />

per aiutare ogni persona che incontriamo ad essere<br />

raggiunta dalla Verità. È dalla relazione con Lui<br />

che nasce la nostra comunione e viene generata la<br />

comunità ecclesiale, che abbraccia tutti i tempi e<br />

tutti i luoghi per costituire l’unico Popolo di Dio.<br />

L'Anno della Fede<br />

64 a Assemblea Generale della CEI<br />

Per questo ho voluto indire un Anno della Fede,<br />

che inizierà l’11 ottobre prossimo, per riscoprire e<br />

riaccogliere questo dono prezioso che è la fede, per<br />

conoscere in modo più profondo le verità che sono<br />

la linfa della nostra vita, per condurre l’uomo d’oggi,<br />

spesso distratto, ad un rinnovato incontro con<br />

Gesù Cristo «via, vita e verità».<br />

In mezzo a trasformazioni che interessavano ampi<br />

strati dell’umanità, il Servo di Dio Paolo VI indicava<br />

chiaramente quale compito della Chiesa quello<br />

di «raggiungere e quasi sconvolgere mediante la<br />

forza del Vangelo i criteri di giudizio, i valori determinanti,<br />

i punti di interesse, le linee di pensiero,<br />

le fonti ispiratrici e i modelli di vita dell’umanità,<br />

che sono in contrasto con la Parola di Dio e col<br />

disegno della salvezza» (Esort. Ap. Evangelii nuntiandi<br />

[8 dicembre 1975], 19). Vorrei qui ricordare<br />

come, in occasione della prima visita da Pontefice<br />

nella sua terra natale, il beato Giovanni Paolo II visitò<br />

un quartiere industriale di Cracovia concepito<br />

come una sorta di «città senza Dio». Solo l’ostina-<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

8 Anno 128 - N. 6 - 2012 [248] 9<br />

Anno 128 - N. 6- 2012 [249]


64 a Assemblea Generale della CEI<br />

zione degli operai aveva portato a erigervi prima<br />

una croce, poi una chiesa. In quei segni, il Papa<br />

riconobbe l’inizio di quella che egli, per la prima<br />

volta, definì «nuova evangelizzazione», spiegando<br />

che «l’evangelizzazione del nuovo millennio deve<br />

riferirsi alla dottrina del Concilio Vaticano II. Deve<br />

essere, come insegna questo Concilio, opera comune<br />

dei Vescovi, dei sacerdoti, dei religiosi e dei<br />

laici, opera dei genitori e dei giovani». E concluse:<br />

«Avete costruito la chiesa; edificate la vostra vita<br />

col Vangelo!» (Omelia nel Santuario della Santa<br />

Croce, Mogila, 9 giugno 1979).<br />

La missione della Chiesa<br />

Cari Confratelli, la missione antica e nuova che ci<br />

sta innanzi è quella di introdurre gli uomini e le<br />

donne del nostro tempo alla relazione con Dio, aiutarli<br />

ad aprire la mente e il cuore a quel Dio che li<br />

cerca e vuole farsi loro vicino, guidarli a comprendere<br />

che compiere la sua volontà non è un limite<br />

alla libertà, ma è essere veramente liberi, realizzare<br />

il vero bene della vita. Dio è il garante, non<br />

il concorrente, della nostra felicità, e dove entra il<br />

Vangelo – e quindi l’amicizia di Cristo – l’uomo<br />

sperimenta di essere oggetto di un amore che puri-<br />

fica, riscalda e rinnova, e rende capaci di amare e di<br />

servire l’uomo con amore divino.<br />

Come evidenzia opportunamente il tema principale<br />

di questa vostra Assemblea, la nuova evangelizzazione<br />

necessita di adulti che siano «maturi nella<br />

fede e testimoni di umanità». L’attenzione al mondo<br />

degli adulti manifesta la vostra consapevolezza<br />

del ruolo decisivo di quanti sono chiamati, nei diversi<br />

ambiti di vita, ad assumere una responsabilità<br />

educativa nei confronti delle nuove generazioni.<br />

Vegliate e operate perché la comunità cristiana<br />

sappia formare persone adulte nella fede perché<br />

hanno incontrato Gesù Cristo, che è diventato il<br />

riferimento fondamentale della loro vita; persone<br />

che lo conoscono perché lo amano e lo amano perché<br />

l’hanno conosciuto; persone capaci di offrire<br />

ragioni solide e credibili di vita. In questo cammino<br />

formativo è particolarmente importante – a<br />

vent’anni dalla sua pubblicazione – il Catechismo<br />

della Chiesa Cattolica, sussidio prezioso per una<br />

conoscenza organica e completa dei contenuti della<br />

fede e per guidare all’incontro con Cristo. Anche<br />

grazie a questo strumento possa l’assenso di fede<br />

diventare criterio di intelligenza e di azione che<br />

coinvolge tutta l’esistenza.<br />

Trovandoci nella novena di Pentecoste, vorrei concludere<br />

queste riflessioni con una preghiera allo<br />

Spirito Santo:<br />

Spirito di Vita, che in principio aleggiavi sull’abisso,<br />

aiuta l’umanità del nostro tempo a comprendere<br />

che l’esclusione di Dio la porta a smarrirsi nel deserto del mondo,<br />

e che solo dove entra la fede fioriscono la dignità e la libertà<br />

e la società tutta si edifica nella giustizia.<br />

Spirito di Pentecoste, che fai della Chiesa un solo Corpo,<br />

restituisci noi battezzati a un’autentica esperienza di comunione;<br />

rendici segno vivo della presenza del Risorto nel mondo,<br />

comunità di santi che vive nel servizio della carità.<br />

Spirito Santo, che abiliti alla missione,<br />

donaci di riconoscere che, anche nel nostro tempo,<br />

tante persone sono in ricerca della verità sulla loro esistenza e sul mondo.<br />

Rendici collaboratori della loro gioia con l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo,<br />

chicco del frumento di Dio, che rende buono il terreno della vita<br />

e assicura l’abbondanza del raccolto. Amen.<br />

Benedetto XVI<br />

La riflessione ■ di Carmine Alboretti*<br />

La chiesa sotto attacco<br />

Professare la Fede e vivere<br />

secondo gli insegnamenti<br />

di Gesù non è affatto facile:<br />

servono impegno, abnegazione e<br />

spirito di sacrificio. Il cristiano si<br />

sente chiamato ad operare nella<br />

realtà che lo circonda per la costruzione<br />

di una società più giusta<br />

nella quale ogni uomo abbia la<br />

possibilità di realizzarsi come persona<br />

individuando il progetto che<br />

Dio ha per lui. Non si tratta di<br />

imporre alcun precetto, ma, semplicemente,<br />

di creare le condizioni<br />

per un umanesimo integrale e<br />

solidale. Ecco il vero significato<br />

dell’espressione “rendere testimonianza”.<br />

Eppure in molte zone del mondo<br />

questo impegno, che va ben al di<br />

là dell’attività di proselitismo, può<br />

costare la vita. Basta leggere i dati<br />

diffusi di volta in volta dalle<br />

organizzazioni internazionali che<br />

monitorano la libertà religiosa.<br />

Sui mezzi di informazione se ne<br />

parla sempre poco, pur a fronte<br />

di episodi gravissimi. Così è<br />

avvenuto per la vicenda di Asia<br />

Bibi, la giovane donna pakistana<br />

incarcerata ingiustamente in virtù<br />

della legge contro la blasfemia<br />

varata dal suo Paese con l’intento<br />

di colpire la comunità cristiana e<br />

per il ministro per le minoranze<br />

dello stesso Paese, Shahbaz Bhatti<br />

assassinato per il suo impegno<br />

volto a cancellare quelle obbrobriose<br />

norme. Particolarmente preoccupante<br />

è la situazione in Nigeria<br />

dove i Boko Haram rivendicano il<br />

diritto di imporre la sharia in tutti<br />

i 36 Stati. Il “Catholic Secular<br />

Forum” ha censito in India 2141<br />

atti di violenza, persecuzione o discriminazione,<br />

ma il rilevamento<br />

riguarda esclusivamente i fatti riferiti<br />

dagli organi di informazione.<br />

Nel mirino, in particolare, donne<br />

e bambini. Le chiese cristiane sono<br />

state più volte oggetto di attentati<br />

terroristici a Baghdad e ad Alessandria<br />

d’Egitto. Anche l’Europa non<br />

è esente da criticità. L’Osservatorio<br />

sull’intolleranza e sulla discriminazione<br />

religiosa nel Vecchio<br />

Continente ha catalogato i vari<br />

comportamenti distinguendo gli<br />

atti contro la libertà di religione<br />

da quelli che minano la libertà<br />

di espressione e la libertà di coscienza,<br />

passando per le politiche<br />

discriminatorie e la esclusione<br />

dei cristiani dalla vita politica e<br />

sociale. Un capitolo a parte, poi,<br />

viene riservato alla repressione<br />

dei simboli religiosi, agli atti di<br />

vandalismo e di dissacrazione.<br />

Il fenomeno, dunque, è così largamente<br />

diffuso da esigere una<br />

mobilitazione da parte della comunità<br />

internazionale. Spesso gli<br />

Stati e le organizzazioni mondiali<br />

si fermano a generiche dichiarazioni<br />

di condanna che suonano<br />

quasi come una presa in giro. Di<br />

fronte a questa pericolosa sottovalutazione<br />

suonano come un monito<br />

le parole del Santo Padre: «I<br />

cristiani sono il gruppo religioso<br />

che soffre il maggior numero di<br />

persecuzioni a motivo della propria<br />

fede.<br />

Tanti subiscono quotidianamente<br />

offese e vivono spesso nella paura<br />

a causa della loro ricerca della verità,<br />

della loro fede in Gesù Cristo<br />

e del loro sincero appello perché<br />

sia riconosciuta la libertà religiosa.<br />

Tutto ciò non può essere accettato,<br />

perché costituisce un’offesa<br />

a Dio e alla dignità umana;<br />

inoltre, è una minaccia alla sicurezza<br />

e alla pace e impedisce la<br />

realizzazione di un autentico sviluppo<br />

umano integrale».<br />

Fino a quando i potenti della terra<br />

potranno far finta di non vedere?<br />

*caporedattore e vaticanista<br />

de “la Discussione”<br />

fondata da Alcide De Gasperi<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

10 Anno 128 - N. 6 - 2012 [250] 11<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [251]


Sport e cristianità ■ a cura di Carlo Nesti<br />

Karnazes: la forza<br />

di Forrest Gump<br />

Quello, del quale sto per<br />

parlare, è un personaggio<br />

unico. Ben al<br />

di là della fantasia cinematografica<br />

della<br />

storia di “Forrest Gump”, nella<br />

splendida interpretazione di Tom<br />

Hanks, il suo “correre sempre” è<br />

una realtà. Ha lo spirito del francescano,<br />

che si è spogliato di<br />

tutto, ma non delle scarpette da<br />

ginnastica.<br />

Dean Karnazes, soprannominato<br />

“The Ultra-marathon Man”, ha<br />

cambiato vita a 30 anni, e nei 20<br />

anni successivi non ha più mutato<br />

idea: ha corso per quasi 600 chilometri<br />

di fila, ha pedalato per 23<br />

ore, e ha partecipato a 50 maratone<br />

in 50 giorni. Gira per il mondo,<br />

con i suoi libri di successo, per diffondere<br />

un modo di essere.<br />

Non pretende affatto che gli altri<br />

facciano come lui, ma suggerisce<br />

dai 20 ai 30 minuti di attività fisica,<br />

3-4 volte la settimana, abbinati<br />

a una dieta priva dei “3 bianchi”:<br />

zucchero raffinato, farina<br />

bianca e grassi idrogenati. Invita<br />

gli uomini a non “suicidarsi”,<br />

quotidianamente, vivendo male e<br />

mangiando peggio.<br />

Se c’è un paragone, che piace a<br />

Dean, è quello con chi ha attraversato<br />

i deserti, con la propria solitudine,<br />

dal popolo ebraico a Gesù,<br />

consapevole che la vera gioia non<br />

è dove la cerchiamo.<br />

Tra le sue gesta memorabili, la<br />

“Supermaratona della Dealth Valley”:<br />

217 chilometri a una temperatura<br />

di 49 gradi! “Ricorda il<br />

cammino che ti ha fatto compiere<br />

il Signore tuo Dio in questi quarant’anni<br />

nel deserto, per umiliarti,<br />

per provarti, per conoscere<br />

ciò che c’era nel tuo cuore, se tu<br />

avresti osservato o no i suoi precetti”<br />

(Dt 8,2).<br />

Tutto, per Karnazes, nacque dalla<br />

tentazione di tradire la moglie:<br />

per vincerla, cominciò a correre.<br />

E corse talmente a lungo, da non<br />

fermarsi più. Lo sport è una me-<br />

dicina naturale perfetta, per il fisico<br />

e per l’anima.<br />

Non dimentichiamoci che la produzione<br />

di endorfina, connessa all’attività<br />

motoria, regola l’umore.<br />

Crea le condizioni psicologiche<br />

ideali per dare il meglio di noi stessi,<br />

anche al servizio del prossimo.<br />

Qualcuno, negativamente, interpreta<br />

lo sforzo del maratoneta come<br />

una “fuga da”. Io, positivamente,<br />

lo vedo come una “corsa verso”.<br />

Forse, c’è dell’uno e dell’altro.<br />

Fuggire dai “cattivi pensieri” egoistici,<br />

e correre verso la nostra realizzazione<br />

di uomini, e cristiani,<br />

che costa sempre fatica. Ma non è<br />

fatica sprecata.<br />

Chi è Dean Karnazes<br />

Maratoneta statunitense, nasce il 23 agosto 1962. Nel 2006, stabilisce un primato<br />

straordinario: corre 50 maratone, in 50 Stati diversi, per 50 giorni consecutivi.<br />

Comincia con la “Lewis and Clark Marathon” di St. Louis, il 17 settembre, e conclude<br />

con la “New York City Marathon” il 5 novembre. Lo fa per salvare corpo e<br />

anima. Per lui, famoso campione di “endurance”, la corsa e lo sport sono una<br />

vera e propria missione. I suoi libri vendono milioni di copie. È l’unico atleta al<br />

mondo a correre di fila 563 chilometri, in 80 ore e 44 minuti, nuotare nella Baia<br />

di San Francisco, scalare montagne, pedalare per 23 ore di seguito; cavalcare<br />

con il surf le onde della California, coprire 160 chilometri su e giù dal canyon, in<br />

ben 11 edizioni della “Western State Endurance Run”, e attraversare il Polo Sud<br />

a 40 gradi sotto zero. “The Ultra-marathon Man” ha 50 anni, e, secondo “Time”,<br />

è una delle “100 persone più influenti al mondo”. Gira il globo, per diffondere<br />

la propria filosofia di sport e benessere, perché, spiega, “...penso che il mio sia<br />

un dono, che sto utilizzando per render felici tutti gli altri. Non puoi convincere<br />

qualcuno, se non dai l’esempio”.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

12 Anno 128 - N. 6 - 2012 [252] 13<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [253]


L’attentato di Brindisi,<br />

Gesù Crocifisso era accanto a Melissa<br />

che ha sconvolto l’Italia<br />

La crudeltà umana<br />

non si commuove<br />

nemmeno dinanzi<br />

all’innocenza di una<br />

ragazzina di sedici<br />

anni. Sicuri che gli<br />

occhi grandi di<br />

Melissa siano oggi<br />

pieni della luce di Dio,<br />

preghiamo per la<br />

conversione dei<br />

carnefici, ma<br />

chiediamo che sia<br />

fatta giustizia.<br />

■ di Giuseppe Pecorelli<br />

Mancano pochi minuti<br />

alle otto di sabato<br />

19 maggio. Una<br />

giornata ordinaria,<br />

sembra. Alcune ragazze di Mesagne<br />

scendono dal bus che le porta<br />

a scuola, l’Istituto professionale<br />

“Morvillo-Falcone” di Brindisi.<br />

Fanno pochi passi. Gesti consueti<br />

nella confusione gioiosa degli<br />

studenti che si avvicinano alla prima<br />

ora di lezione.<br />

Ma quello che sembra quotidiano,<br />

abituale, è sconvolto da quel che<br />

nessuno si aspetterebbe mai davanti<br />

ad un luogo come la scuola,<br />

che ha una sua “sacralità” ed esige<br />

rispetto. Una terribile esplosione<br />

sconvolge ogni cosa. Le voci<br />

allegre dei ragazzi si trasformano<br />

nelle loro grida disperate. Una ragazza,<br />

Melissa Bassi, solo sedici<br />

anni, è ferita gravemente: morirà<br />

poco dopo in ospedale. Altri sette<br />

sono i feriti. Una ragazza, Veronica,<br />

è in condizioni gravissime.<br />

Si saprà più tardi che si è trattato<br />

di un attentato e qualcuno ha fatto<br />

esplodere tre bombole del gas<br />

al passaggio delle ragazze. Tutto<br />

sembra incomprensibile. Brindisi<br />

precipita nell’angoscia, ma è tutta<br />

l’Italia ad essere sconvolta. Nella<br />

Cattedrale di Mesagne, durante la<br />

Messa domenicale del giorno dopo,<br />

don Luigi Ciotti, presidente nazionale<br />

di Libera e fondatore del<br />

Gruppo Abele, esprime il pensiero<br />

di tutti e dice: “Non abbiate timore<br />

di protestare con Dio, an-<br />

che la protesta è una preghiera!<br />

Non abbiate paura di chiedere:<br />

perché?”. E poi, poco dopo, abbraccia<br />

Massimo, il papà di Melissa.<br />

Non si può capire il dolore<br />

di un padre che perde la sua unica<br />

figlia, ma è certo che la morte di<br />

Melissa ha ferito il cuore di ogni<br />

genitore di questo Paese. Ognuno<br />

ha visto in lei la propria bambina<br />

o il proprio bambino.<br />

Se fossimo nel padre di Melissa<br />

vorremmo davvero chiedere a Dio<br />

Padre: “Perché lei? Perché in quel<br />

modo?”. Sappiamo che nessun male<br />

viene da Dio e se crediamo nel<br />

Bene assoluto, crediamo anche nel<br />

male assoluto. Eppure tante volte<br />

lo dimentichiamo.<br />

Riflettendo, però, guardiamo il Crocifisso<br />

e sappiamo che proprio Ge-<br />

sù è morto innocente nel modo più<br />

atroce. Gesù era con Melissa e, con<br />

lei, accanto a lei, è stato ucciso di<br />

nuovo dall’assurda crudeltà degli<br />

uomini.<br />

Dobbiamo però partire dalla nostra<br />

certezza nella fede: Dio è l’unica<br />

speranza. Se lui non esistesse, non<br />

esisterebbe che la disperazione.<br />

Eppure, gli occhi grandi di Melissa<br />

non possono finire per sempre.<br />

Il Paradiso non può non esistere.<br />

Melissa non può non trovarsi già<br />

lì, felice come non lo è mai stata,<br />

nemmeno quando era insieme al<br />

ragazzo che amava.<br />

Così come non può non esistere<br />

l’inferno, che comincia già qua, sulla<br />

terra, per chi non ha provato<br />

paternità e tenerezza per una ragazzina<br />

di sedici anni.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

14 Anno 128 - N. 6 - 2012 [254] 15<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [255]


Giovani, laureati<br />

e disoccupati<br />

■ di Marida D'Amora<br />

Per i nostri genitori, diventare<br />

“dottori” era sinonimo<br />

di occupazione garantita,<br />

possibilità di carriera e buona<br />

retribuzione. Negli anni ’60-’70,<br />

conseguire la laurea significava assicurarsi<br />

un lavoro sicuro e stabile<br />

nel tempo. L’accesso al mondo<br />

del lavoro era praticamente immediato.<br />

Negli anni ’80, e ancora<br />

di più negli anni ’90, il binomio<br />

“laurea-lavoro sicuro” non valeva<br />

già più.<br />

Oggi i laureati sono tantissimi,<br />

molti di più di quelli che il mondo<br />

del lavoro riesce ad assorbire.<br />

Sarà colpa della crisi, di scelte<br />

sbagliate dei governi e delle istituzioni,<br />

sta di fatto che il numero<br />

dei disoccupati e dei precari<br />

cresce in maniera esponenziale.<br />

L’unico settore che sembra non<br />

conoscere crisi è proprio il precariato.<br />

Dei circa 6 milioni e 100<br />

mila giovani, compresi tra i 15 e<br />

i 34 anni, occupati nel nostro Pa-<br />

Il precariato non conosce crisi<br />

ese, quasi 3 su 10 sono precari.<br />

Datagiovani, istituto di sondaggi<br />

di Panel Data, stima che dal 2007<br />

i contratti precari sono aumentati<br />

dello 0,7%, mentre, per effetto<br />

della crisi economica, il numero<br />

di occupati è diminuito del<br />

15,6%. I precari, nel nostro Paese,<br />

rappresentano, infatti, il 27%<br />

degli occupati totali. Oltre la metà<br />

sono donne.<br />

Ma qual è il profilo del precario<br />

italiano? Sono per lo più donne,<br />

laureate e con contratti a tempo<br />

determinato. Il valore più elevato<br />

è stato rilevato al Sud, ma il trend<br />

cresce anche al Nord. Dunque, i<br />

laureati italiani, secondo Almalaurea,<br />

sono precari e sottopagati,<br />

con stipendi che si aggirano<br />

intorno ai 1000 euro. Nemmeno<br />

iper-specializzandosi con master<br />

e stage la situazione sembra migliorare.<br />

Comincia a farsi strada<br />

l’idea che la laurea non sia più<br />

un buon investimento, e i dati lo<br />

dimostrano. Datagiovani ha messo<br />

in evidenza che all’aumentare<br />

del titolo di studio aumenta anche<br />

la probabilità di precarizzazione,<br />

che arriva al 29% dei giovani<br />

laureati.<br />

In un articolo pubblicato da Avvenire,<br />

si legge che tra i laureati nel<br />

2010, i disoccupati dopo dodici<br />

mesi sono il 19 % (+2,4% rispetto<br />

al 2009 e +9% rispetto al 2007),<br />

di cui il tasso più alto riguarda i<br />

laureati triennali (+3,2%), mentre<br />

i laureati specialistici e quelli a<br />

ciclo unico (medicina, veterinaria,<br />

architettura) inoccupati sono<br />

aumentati del 2%. Anche a tre e<br />

a cinque anni dalla laurea la situazione<br />

non migliora di molto,<br />

dato che il calo dell’occupazione<br />

rispetto al passato è del 78%.<br />

Nel 2011 le cose non sono andate<br />

meglio. Sempre secondo Almalaurea,<br />

solo il 34,2% dei giovani<br />

laureati triennali hanno trovato un<br />

impiego a un anno dal consegui-<br />

mento del titolo di studio. Poco<br />

meno i laureati specialistici, che<br />

si aggirano intorno al 33%.<br />

Sta di fatto che l’Italia detiene<br />

il triste record, rispetto agli altri<br />

paesi del mondo, del 32,6%<br />

di giovani senza lavoro. Per l’Ilo<br />

(International Labour Organization)<br />

l’Italia è entrata ormai<br />

nella seconda fase di recessione<br />

consecutiva dall’inizio della crisi<br />

globale. Non dimentichiamoci,<br />

poi, delle persone che, rassegnate<br />

da anni di ricerche senza esito,<br />

da lunghe e sfibranti attese e da<br />

anni di formazione non ripagati,<br />

non cercano più lavoro (5%) o si<br />

aggiungono alla schiera dei Neet,<br />

ovvero i giovani che non studiano,<br />

non lavorano, né cercano un<br />

impiego, che hanno raggiunto 1,5<br />

milioni di unità.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

16 Anno 128 - N. 6 - 2012 [256] 17<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [257]


La sfida<br />

della Carità:<br />

curare<br />

la solitudine<br />

Il crescente disagio, l’indebolimento<br />

delle famiglie, l’incertezza<br />

della condizione giovanile,<br />

indicano il rischio di un calo di<br />

speranza. L’umanità non necessita<br />

solo di benefattori, ma anche<br />

di persone umili e concrete, che<br />

come Gesù, sappiano mettersi al<br />

fianco dei fratelli condividendo<br />

un po’ della loro fatica. In una<br />

parola, l’umanità cerca segni di<br />

speranza.<br />

(Papa Benedetto XVI)<br />

“L’amore è la sola risposta<br />

alla solitudine e alla povertà”<br />

Nata nel 1971, per<br />

volere di Papa Paolo<br />

VI, nello spirito<br />

del rinnovamento<br />

avviato dal<br />

Concilio Vaticano II, la Caritas<br />

Italiana è l’organismo pastorale<br />

della Conferenza Episcopale<br />

Italiana per la promozione della<br />

carità.<br />

Promuovere il bene comune è la<br />

sua priorità. Ma la carità, oggi,<br />

in questi tempi così travagliati<br />

e difficili, deve fare i conti con<br />

■ di Salvatore Casciello<br />

quella che sta diventando una<br />

vera emergenza sociale: la solitudine.<br />

“Tra i poveri - ha dichiarato<br />

mons. Francesco Soddu, nuovo<br />

direttore Caritas, dalle colonne<br />

di Avvenire - ci sono soprattutto<br />

persone prive di relazioni”.<br />

Ed è in quest’ottica che deve<br />

muoversi oggi la Caritas, fornendo<br />

in aggiunta alla carità materiale,<br />

un supporto di speranza e<br />

di fiducia verso chi, la fiducia e la<br />

speranza, sembra averla perduta.<br />

Perfettamente in linea con quan-<br />

Chi è don Francesco Soddu<br />

Il Consiglio Permanente CEI, il 20 febbraio,<br />

ha nominato alla guida della Caritas Italiana<br />

mons. Francesco Antonio Soddu, della diocesi<br />

di Sassari. Succede a mons. Vittorio<br />

Nozza, che ha diretto la Caritas Italiana<br />

dal 2001 ad oggi.<br />

«Con spirito di timore, ma anche di abbandono<br />

e di fiducia inizio questa nuova avventura<br />

sentendomi, come Abramo, sradicato<br />

dalla mia amata terra-diocesi per continuare il servizio di ministro<br />

in altro posto, ma sempre nell’unica amata Chiesa di Cristo». Con<br />

queste parole mons. Francesco Antonio Soddu ha commentato<br />

subito dopo la notizia della sua nomina a direttore della Caritas<br />

Italiana.<br />

Nato a Chiaromonti (SS) nel 1959, Mons. Soddu, 52 anni, è stato<br />

ordinato presbitero nel 1985, ha compiuto gli Studi teologici presso<br />

la pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. Dal 1997 è parroco<br />

della cattedrale di Sassari e dal 2005 è direttore della Caritas<br />

diocesana di Sassari. Dall’anno scorso è direttore dell’ufficio Migrantes<br />

della stessa diocesi sarda.<br />

to affermato, nel suo discorso per<br />

i 40 anni della Caritas, da Papa<br />

Benedetto XVI: “Rispondere ai<br />

bisogni significa non solo dare<br />

il pane all’affamato, ma anche<br />

lasciarsi interpellare dalle cause<br />

per cui è affamato, con lo sguardo<br />

di Gesù che sapeva vedere<br />

la realtà profonda delle persone<br />

che gli si accostavano. È in<br />

questa prospettiva che l’oggi interpella<br />

il vostro modo di essere<br />

animatori e operatori di carità”.<br />

La povertà, dunque, rimane un’emergenza<br />

sociale grave, ma in<br />

questi tempi di crisi nazionale, si<br />

sta trasformando, prendendo una<br />

forma ancora più grave e prioritaria.<br />

La lotta concreta contro la povertà,<br />

oggi, passa attraverso la cura<br />

dell’abbandono, della solitudine<br />

e dell’angoscia di centinaia<br />

di famiglie e singoli che vivono<br />

nel disagio e contano sulla nostra<br />

presenza per avere nuovi segni di<br />

speranza. “Abbiate anche il coraggio<br />

di dividere con qualcuno<br />

che non ha, forse semplicemente<br />

un sorriso, un bicchier d’acqua,<br />

di proporgli di sedersi per<br />

parlare qualche istante; scrivete<br />

magari soltanto una lettera a un<br />

malato degente in ospedale ...”.<br />

Con queste parole anche la Beata<br />

Madre Teresa di Calcutta,<br />

sottolineava l’importanza della<br />

carità, che sotto le sembianze di<br />

persone umili e concrete, sanno<br />

mettersi al fianco dei fratelli regalando<br />

loro un po’ di speranza<br />

nel futuro.<br />

Così affermava Madre Teresa<br />

di Calcutta. Sul percorso tracciato<br />

dalla Beata, ha iniziato il suo<br />

mandato Francesco Soddu, nuovo<br />

direttore della Caritas nazionale.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

18 Anno 128 - N. 6 - 2012 [258] 19<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [259]


Il Concilio Vaticano II e la rievangelizzazione<br />

Vivere e testimoniare<br />

la gioia dell'essere cristiani<br />

■ di Luciano Orabona<br />

Ricorre nel prossimo ottobre il<br />

50° anniversario del Concilio<br />

Ecumenico Vaticano II, aperto<br />

da papa Giovanni XXIII l’11 ottobre<br />

1962, dopo circa cento anni<br />

dal Vaticano I.<br />

Per l’interpretazione del significato<br />

storico dell’avvenimento<br />

gli studiosi si dividono nel loro<br />

lavoro tra conservatori e progressisti.<br />

Il popolo di Dio è invece<br />

unito, con la guida del magistero<br />

della Chiesa, dal sensus fidei dei<br />

christifideles. Diamo perciò del<br />

Concilio il significato di ringiovanimento<br />

della Chiesa, che di<br />

fronte ai nuovi problemi dell’umanità<br />

annuncia nuovamente<br />

il Vangelo con il rinnovamento<br />

della tradizione nella continuità.<br />

Compito non facile nell’odierno<br />

profondo sconvolgimento di criteri<br />

e valori umani. Ci si chiede<br />

perciò come fare per riannunciare<br />

il Vangelo nella società del<br />

nostro tempo e si fa appello al<br />

Vaticano II per ritrovare negli insegnamenti<br />

conciliari le risposte<br />

ai problemi di oggi.<br />

Come nel mezzo del guado di<br />

un fiume in piena, il problema<br />

dei problemi, di fronte ai travolgenti<br />

mutamenti che segnano la<br />

storia dell’ultimo mezzo secolo,<br />

è quello di saper offrire agli uomini<br />

smarriti di oggi le ragioni<br />

della speranza e di darle queste<br />

ragioni mediante la fede cristiana,<br />

una fede vissuta nell’intimo<br />

e da testimoniare con coraggio<br />

e serena fiducia dentro la realtà<br />

viva della polis.<br />

Di fronte alle esigenze di oggi il<br />

Santo Padre Benedetto XVI ha<br />

indetto l’anno delle fede, come<br />

punto di ripartenza nell’opera rievangelizzatrice<br />

della Chiesa. Ed<br />

è significativo che l’anno inizierà<br />

nello stesso giorno celebrativo<br />

dell’apertura del Vaticano II, per<br />

terminare il 24 novembre 2013,<br />

solennità di Cristo re dell’universo.<br />

Riconosciamolo. Rimane tuttora<br />

fondamentale per le nostre comunità<br />

ecclesiali la necessità di<br />

chiederci se e fino a che punto<br />

il Concilio è entrato nella mente<br />

degli uomini di oggi.<br />

Recepire il Concilio e applicarne<br />

gli insegnamenti presuppone<br />

per prima cosa aiutare le persone<br />

nella conoscenza dei testi, a<br />

partire dalle quattro costituzioni<br />

fondamentali: la Dei verbum,<br />

sulla Divina Rivelazione, approvata<br />

il 18 novembre 1965;<br />

la Sacrosanctum concilium, sulla<br />

sacra Liturgia, approvata il 4<br />

dicembre 1963; la Lumen gentium,<br />

sulla Chiesa, approvata il<br />

21 novembre 1964; la Gaudium<br />

et spes, sulla Chiesa nel mondo<br />

contemporaneo, approvata il 7<br />

dicembre 1965.<br />

Occorre l’approccio ai documenti<br />

e per questo sono ora di giovamento<br />

i moderni mezzi di informazione.<br />

Ma non bastano. Come<br />

per qualsiasi tipo e momento di<br />

uso degli strumenti tecnologici,<br />

si deve garantire, autenticare e<br />

spiegare la verità dell’informazione.<br />

Più in profondità occorre per le<br />

conoscenze di fede un rapporto<br />

personale e di comunicazione ecclesiale.<br />

Ci viene per questo incontro Papa<br />

Benedetto XVI con la lettera<br />

apostolica Porta Fidei. Con<br />

la sua sollecitudine pastorale il<br />

Santo Padre ci ricorda, richiamando<br />

la sua enciclica Deus<br />

caritas est, che la fede cristiana,<br />

fondata sull’incontro con Gesù<br />

Cristo risorto, è anche ai nostri<br />

giorni «un dono da riscoprire, da<br />

coltivare e da testimoniare, perché<br />

il Signore conceda a ciascuno<br />

di noi di vivere la bellezza e la<br />

gioia dell’essere cristiani».<br />

Cristo, che è la luce delle genti,<br />

con la sua Divina Rivelazione ci<br />

Nella pagina precedente Papa Giovanni XXIII,<br />

a destra Papa Paolo VI. Durante i loro Pontificati si<br />

svolse il Concilio Vaticano II.<br />

illumina, con la sacra liturgia ci<br />

purifica e santifica, con la Chiesa<br />

ci unisce nel suo corpo e ci colloca<br />

in giusto rapporto con il mondo<br />

contemporaneo.<br />

Nel prossimo mese di ottobre,<br />

con la solenne celebrazione d’inizio<br />

dell’Anno della fede partirà<br />

anche l’Assemblea Generale del<br />

Sinodo dei Vescovi. Convocato<br />

dal Papa, avrà per tema La nuova<br />

evangelizzazione per la trasmissione<br />

della fede cristiana.<br />

Il Sinodo dovrà aiutarci a capire<br />

l’insegnamento della riforma che<br />

ci viene dal Concilio non come<br />

fatto di rottura, bensì come rinnovamento<br />

nella continuità della<br />

Chiesa, corpo di Cristo nella storia.<br />

Compito di noi laici impegnati<br />

nella Chiesa è di collaborare nelle<br />

nostre comunità ecclesiali e di<br />

aiutarle nella preparazione a vivere<br />

i prossimi grandi eventi per<br />

la rinascita delle fede.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

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20 Anno 128 - N. 6 - 2012 [260] 21<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [261]


Esempio di santità<br />

La letizia è vivere<br />

nella volontà<br />

del Signore I santi si intuiscono<br />

tra loro<br />

(2 a parte)<br />

Siamo nel 2003, il 7 Luglio,<br />

durante il Concistoro pubblico<br />

ordinario dei Cardinali. Dopo<br />

il miracolo occorso ad Anita<br />

Casonato di Sandrigo (1924-<br />

2010), guarita istantaneamente<br />

da polisierosite tubercolare nel<br />

1944 per intercessione di Mamma<br />

Rosa, quello che sembrava a<br />

noi parenti un processo sepolto<br />

nella polvere della storia,<br />

accelerò improvvisamente il suo<br />

decorso canonico, per espressa<br />

volontà del Santo Padre Giovanni<br />

Paolo II (1920-2005), il quale<br />

rese pubblico il decreto “super<br />

miro”, ossia l’avvenuto miracolo<br />

e fissò perfino la data della<br />

beatificazione: essa sarebbe<br />

dovuta avvenire in Roma nella<br />

primavera del 2005 assieme a<br />

padre Léon Dehon (1843-1925),<br />

fondatore dei Dehoniani. Sem-<br />

Prosegue il ritratto di Eurosia Fabris, beatificata<br />

nel 2005. Nel racconto di un suo pronipote,<br />

frate cappuccino e professore di Teologia nella<br />

Pontificia Università Lateranense, la descrizione<br />

di un’educatrice esemplare, che la Diocesi<br />

di Vicenza ha voluto come patrona dei catechisti.<br />

brava che due “beati” stessero<br />

per “fiutarsi” tra loro. Insomma:<br />

tutto sembrava oramai pronto,<br />

con relativa prenotazione della<br />

trasferta a Roma, degli alberghi<br />

e con quell’incontenibile gioia<br />

da anni in attesa di gratificazione.<br />

Ma nessuno di noi si sarebbe<br />

immaginato che, proprio nel<br />

2005, il Papa polacco sarebbe<br />

salito al cielo. Nemmeno che<br />

sarebbe stato dichiarato “subito”<br />

beato (2010). Quella morte<br />

sembrava volesse far svanire<br />

nuovamente ogni speranza,<br />

tant’è che noi parenti ripetemmo<br />

quella frase che la “nonna” ci<br />

aveva trasmesso quale progetto<br />

di vita: “sia fatta sempre la<br />

volontà del Signore”. E, tuttavia,<br />

non ogni speranza, sia perché ci<br />

ricordavamo della determinazione<br />

del Papa polacco.<br />

Il cervello intatto<br />

dopo decenni<br />

di sepoltura<br />

Nessuno di noi, infatti, si sarebbe<br />

immaginato quello che di lì a<br />

poco sarebbe successo. Al fine<br />

di procedere alla beatificazione,<br />

la Diocesi di Vicenza, ancora<br />

nel Marzo del 2005, aveva<br />

incaricato un’apposita Commissione<br />

diocesana per procedere<br />

all’ex-tumulazione del corpo<br />

di Mamma Rosa in modo da<br />

farne la ricognizione canonica<br />

e traslarlo, poi, nella Chiesa<br />

parrocchiale di Marola. Ricordo<br />

ancora, come fosse adesso,<br />

quella primavera del 29 Marzo.<br />

Il gruppo dei “commissari” si<br />

diede appuntamento in gran<br />

segreto al Cimitero di Marola,<br />

trovandosi davanti, però, una<br />

folla immensa. Blindato anch’io<br />

nella stanza con la commissione,<br />

osservavo commosso il<br />

volto dei fedeli e dei miei cari<br />

che guardavano ammirati da<br />

dietro un vetro. Provo ancora<br />

adesso un grosso nodo alla gola<br />

nell’essermi trovato spettatore di<br />

quella strana “divisione”, perché<br />

gli occhi dei miei cari brillavano<br />

di curiosità, ma non potevano<br />

toccare la loro “nonna”. E nella<br />

mia veste di frate e di teologo<br />

sentivo che la potenza della loro<br />

fede era molto più forte e genuina<br />

della mia.<br />

All’improvviso la dr.ssa Stefania<br />

Dante, medico legale nominata<br />

tra i commissari, mi chiamò e<br />

meravigliata mi disse: «Guardi,<br />

Padre, il cervello di sua bisnonna<br />

si è conservato perfettamente<br />

intatto!» Un brivido di stupore<br />

mi attraversò da capo a piedi e<br />

fece piombare tutti gli astanti in<br />

un rispettoso, quanto spirituale,<br />

silenzio. Come era possibile che<br />

quel bianco e delicato cervello si<br />

fosse conservato per 73 lunghi<br />

anni sotto terra senza corrompersi,<br />

come accade, di solito, per<br />

tutti i tessuti molli, se non per<br />

insegnarci la virtù dell’onestà?<br />

Ed ecco perché è ora conservato<br />

in un reliquiario d’oro nella<br />

chiesa parrocchiale di Marola<br />

(VI).<br />

Un nuovo inizio<br />

Quella stessa diocesi vicentina<br />

che, all’inizio, si era dimostrata<br />

così “stranamente” restia all’apertura<br />

del processo canonico<br />

costringendo addirittura il figlio<br />

Padre Bernardino Barban OFM<br />

a ricorrere all’allora vescovo di<br />

Padova, il cappuccino Mons.<br />

Girolamo Bortignon, francescano<br />

alla pari di Mamma Rosa,<br />

fu la stessa che, per iniziativa<br />

dell’arcivescovo di allora, Mons.<br />

Cesare Nosiglia, la volle quale<br />

emblema della santità per tutto<br />

il Triveneto al 4° Convegno<br />

Ecclesiale Nazionale di Verona<br />

(2006), dichiarandola addirittura<br />

“Patrona dei Catechisti” della<br />

Diocesi berica (2009) e inviando<br />

l’infaticabile don Dario Guarato<br />

Parroco a Marola (2007) con delega<br />

speciale per l’implemento<br />

della devozione. Nel frattempo<br />

nasceva a Torri di Quartesolo<br />

(VI) la “Casa Mamma Rosa”<br />

(2006) per le mamme sole o con<br />

bambini in difficoltà e aumentarono<br />

vistosamente i pellegrinaggi<br />

verso la Chiesa parrocchiale<br />

di Marola (VI), che speriamo<br />

presto vedere elevata al rango<br />

di “Santuario”. Questa devozione,<br />

però, si sta diffondendo<br />

anche negli Stati Uniti e in<br />

Canada. Il “buon seme” gettato<br />

con la predicazione del figlio P.<br />

Bernardino, è stata in questi anni<br />

continuata, per lo stesso motivo,<br />

dallo scrivente sia a Chicago<br />

(USA) che a Toronto, essendo<br />

addirittura prossima una pubblicazione<br />

in inglese della biografia<br />

ufficiale. In quest’anno 2012,<br />

infine, la Parrocchia di Marola,<br />

in sinergia con il “Festival Biblico”<br />

di Vicenza ha già messo in<br />

cantiere varie iniziative, sia per<br />

la memoria liturgica che cade il<br />

9 Gennaio e celebrata da Mons.<br />

L'urna contenente le reliquie della Beata Eurosia Fabris.<br />

Arduino Bertoldo, vescovo<br />

emerito di Foligno (PG), sia in<br />

occasione dell’incontro mondiale<br />

delle famiglie e l’anno della<br />

fede. La dr.ssa Katherine Hutton<br />

Mezzacappa di Carrara (MS),<br />

che per amore a Mamma Rosa<br />

ha voluto tradurre gratuitamente<br />

la biografia in inglese, si è recata<br />

recentemente in pellegrinaggio<br />

a Marola in una mite domenica<br />

primaverile dell’anno scorso.<br />

Era troppo presto, quel primo<br />

pomeriggio, per pensare che<br />

in chiesa vi fosse qualcuno.<br />

Eppure, con sorpresa sua e dei<br />

familiari, la dr.ssa Hutton vide<br />

parecchie decine di giovani<br />

soldati USA in ginocchio su<br />

quella piccola e umile tomba che<br />

si intravede entrando a sinistra<br />

e – mi disse – tanti fiori bianchi.<br />

Forse quei soldati erano entrati<br />

a pregare “Mamma Rosa” per le<br />

loro spose lontane. E forse non<br />

sapevano che quella “rosa” che<br />

è stata Eurosia Fabris, proprio in<br />

quella chiesa, aveva colà portato<br />

ogni giorno dei fiori. È, infatti,<br />

la rosa bianca il colore della<br />

fede!<br />

P. Gianluigi Pasquale<br />

OFM cap<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

22 Anno 128 - N. 6 - 2012 [262] 23<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [263]


Il racconto di un viaggio<br />

India, terra d’incontri che cambiano la vita<br />

■ di Mike Perillo<br />

Quest’anno, per la decima volta, mi<br />

sono recato in India per studiare e approfondire<br />

le usanze e le credenze che<br />

caratterizzano la vita sociale e culturale<br />

del popolo indiano.<br />

Ho fatto sosta in un primo momento nel Kerala<br />

(Sud India) per spostarmi poi a New Delhy (Nord).<br />

Nel Kerala, insieme al sacerdote Padre Milttan,<br />

ho avuto l’onore di essere ricevuto da S. E. Mons.<br />

Francesco Kallarakal, Arcivescovo di Verapoly.<br />

Già negli anni scorsi, in verità, ho avuto l’occasione<br />

di conoscerlo nel villaggio di Kuttuvally, durante<br />

la celebrazione Eucaristica in occasione della<br />

professione religiosa di tre Suore Domenicane alla<br />

quale ho partecipato per un servizio fotografico.<br />

Ricordo che all’epoca era Vescovo. Intuii subito<br />

che avevo a che fare con una persona di grande<br />

spessore culturale, ma la cui bontà d’animo è proporzionata<br />

all’elevata spiritualità.<br />

Al termine dell’incontro mi ha detto che sarebbe<br />

felice di visitare il Santuario della Beata Vergine<br />

del S. Rosario di Pompei e di incontrare S. E. Mons.<br />

Carlo Liberati, Arcivescovo Prelato e Delegato<br />

Pontificio, persona di altrettanta levatura spirituale.<br />

S. E. Francesco ha promesso che avrebbe contattato<br />

don Enrico Gargiulo, segretario dell’Arcivescovo<br />

Liberati, per programmare la visita nel corso del<br />

prossimo anno, dopo essersi recato a Roma.<br />

A New Delhy, dopo averla girata in lungo e in largo<br />

nei limiti delle mie possibilità ed energie, e dopo<br />

aver visitato la tomba del Mohan-Das Karamchand<br />

Gandhi (il Mahatma Gandhi), sono stato ricevuto<br />

dalla Signora Tara Gandhi (nipote del Mahatma<br />

Gandhi), donna di eccezionale carisma e di rigorosa<br />

educazione induista. Abbiamo parlato della<br />

violenza e delle grandi ingiustizie che esistono nel<br />

mondo, contro le quali il nonno ha combattuto per<br />

tutta la vita, pagando il prezzo della sua stessa vita.<br />

La Signora Gandhi mi ha invitato a visitare la camera<br />

del nonno (molto modesta) e il punto preciso<br />

dove accadde il delitto, facendomi accompagnare<br />

da una persona di sua fiducia. L’emozione per me è<br />

stata veramente grande, al di là dell’arricchimento<br />

morale e spirituale.<br />

Nel salutarmi ha ricordato con simpatia sia l’accoglienza<br />

ricevuta da Sua Eccellenza Liberati sia<br />

gli affreschi appena restaurati del Santuario. Mi ha<br />

donato due piccoli testi che contengono fotografie<br />

e pensieri del nonno, testi che custodisco con parti-<br />

colare cura, autografati da lei. Quello di quest’anno<br />

è stato un viaggio molto stressante, ma con la salda<br />

fede nel Signore e con profonda devozione alla<br />

Beata Vergine del S. Rosario di Pompei, che mi ha<br />

protetto in ogni istante, sono riuscito a superare i<br />

momenti più critici.<br />

In apertura , Padre Milttan diffonde il culto mariano. Nella<br />

foto al centro S. E. Mons. Francesco Kallarakal, Arcivescovo di<br />

Verapoly, in India, con Padre Milttan (a sinistra) e Mike Perillo<br />

La grande umanità di Padre Milttan<br />

Padre Milttan è un Sacerdote dinamico che ha spirito di iniziativa,<br />

amore verso il prossimo e grande umanità. È stato<br />

responsabile e formatore ad Aroor del Seminario Minore<br />

per i futuri Sacerdoti, intitolato “St. Anthony Seminary Murialdo”,<br />

a Sud di Ernakulam.<br />

Si deve a lui l’incremento e l’afflusso dei fedeli devoti a Sant’Antonio,<br />

bambini e ragazzi inclusi. Quando al suo convento arrivano<br />

ragazzini, di ogni culto, scalzi, con piedi tumefatti,<br />

scheletri viventi, Padre Milttan è sempre lì, presente e premuroso.<br />

Senza farsi prendere da momenti di sconforto, li<br />

soccorre facendo del suo meglio per le prime cure.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

24 Anno 128 - N. 6 - 2012 [264] 25<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [265]


Il XXVI Meeting dei Giovani,<br />

svoltosi il 18 e il 19 maggio a Pompei,<br />

ha invitato i giovani alla preghiera<br />

e alla riflessione, seguendo sempre<br />

gli insegnamenti di Gesù,<br />

nostro Redentore<br />

■ di Marida D'Amora<br />

Dialogare con Gesù significa crescere nel<br />

giusto e soprattutto crescere liberi. Questo,<br />

in sintesi, il messaggio del XXVI<br />

Meeting dei Giovani di Pompei svoltosi<br />

il 18 e il 19 maggio nella città mariana.<br />

Venerdì 18, prima parte dell’evento, l’incontro con<br />

le scuole secondarie della città, al Teatro “Di Costanzo-Mattiello”,<br />

per parlare di legalità e lotta alle<br />

mafie. Dell’incontro sono stati protagonisti l’on.<br />

Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei Deputati,<br />

Pasquale Sabbatino, ordinario di Letteratura<br />

italiana presso l’Università Federico II di Napoli e<br />

promotore del progetto Bibliocamorra, e Gaetano<br />

Di Vaio, ex detenuto, oggi produttore e regista cinematografico.<br />

Il confronto, moderato da Massimo Milone, caporedattore<br />

del TG3, ha contato la presenza di centinaia<br />

di adolescenti. Rivolto a loro, il monito di<br />

Mons. Liberati: “Ma voi avete degli ideali? Lottate<br />

per le vostre ambizioni? Sapete già cosa farete da<br />

grandi? Voi dovete essere forti e protestare per ciò<br />

che non va del vostro tempo – ha detto il presule -<br />

dovete essere rivoluzionari e votare per chi volete,<br />

non per chi vi suggeriscono. Non mandate i corrotti<br />

Dialogate con Gesù<br />

e crescerete liberi<br />

al potere ma chi rappresenta i vostri ideali!”. Forte<br />

anche la testimonianza di Di Vaio che ha messo in<br />

guardia i ragazzi: “La camorra cerca talenti, gente<br />

sveglia, e se il posto dove vivi non ti offre nulla,<br />

queste energie che fine fanno? Ma vi dico - ha concluso<br />

Di Vaio - che è una vita allucinante, sempre in<br />

preda alla paura che un pentito ti accusi e prima o<br />

poi finisci in carcere a vita”. Dunque, un invito a<br />

sfruttare anche l’unica possibilità alternativa che la<br />

vita ti offre per vivere nell’onestà e nella libertà. E<br />

di libertà ha parlato anche l’On. Fini che ha sottolineato<br />

come “legalità” significa soprattutto essere<br />

liberi, liberi di essere se stessi e costruirsi il proprio<br />

futuro. Poi, l’appuntamento del 19, in Area Meeting,<br />

dove si sono alternate le testimonianze di Serena<br />

Rossi, attrice e cantante, del duo musicale "Sonohra",<br />

del cantautore Giacomo Celentano, figlio del<br />

celebre Adriano, e di Pietro Sarubbi, il Barabba del<br />

film “The Passion”, di Mel Gibson. Dunque, un Meeting<br />

che, con le sue testimonianze di vita e i suoi<br />

inviti alla preghiera e alla riflessione, vuole fare la<br />

differenza, “perché nella vita non c’è solo lo svago<br />

e i momenti di festa - ha detto don Giovanni Russo,<br />

responsabile della Pastorale Giovanile Diocesana<br />

e organizzatore della manifestazione - ma anche<br />

e soprattutto la preghiera che ci aiuta a dialogare<br />

e ascoltare Gesù”. Al messaggio di don Russo, ha<br />

fatto eco quello di Mons. Lucio Lemmo, Vescovo<br />

ausiliare di Napoli e Delegato per la Pastorale Giovanile<br />

Campana, che ha invitato i giovani a trovare<br />

la chiave per entrare in se stessi e scoprire quel<br />

luogo che è dentro ognuno di noi e dove dimora<br />

Dio. “Questa chiave - ha detto Mons. Lemmo - è il<br />

dolore, perché non ci illude mai, rispetta la nostra<br />

natura e deve essere la pedana di lancio per uscire da<br />

noi stessi e fare del bene, così come ha fatto Gesù”.<br />

E di dolore si è parlato a lungo al Meeting 2012,<br />

soprattutto quando è stata ricordata Melissa, la studentessa<br />

di 16 anni che ha perso la vita, nello stesso<br />

giorno, a causa dell’esplosione di tre bombole di<br />

gas davanti la propria scuola, la Morvillo-Falcone<br />

di Brindisi.<br />

A concludere la kermesse giovanile, il musical “Aggiungi<br />

un posto a tavola”.<br />

In alto S. E. Mons. Carlo<br />

Liberati, illustra all'On.<br />

Gianfranco Fini, i lavori di<br />

restauro in Basilica.<br />

A seguire, il duo musicale<br />

"Sonohra", e il cantautore<br />

Giacomo Celentano.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

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Anno 128 - N. 6 - 2012 [267]


L’analisi<br />

Bartolo Longo<br />

è nella storia<br />

della pedagogia<br />

■ di Domenico Arcaro<br />

Il pedagogista cristiano<br />

Da una riflessione sulla storia della pedagogia dalle<br />

origini ad oggi, studiosi ed esperti delle scienze<br />

umane e sociali della post-modernità hanno sempre<br />

guardato al presente e alle nuove condizioni di vita<br />

degli educandi, riformulando il discorso pedagogico.<br />

Nel Meridione l’opera pedagogica di Bartolo Longo<br />

ha occupato un posto fondamentale per la sua<br />

geniale esperienza in ambito educativo e per aver<br />

interpretato e contrastato idee sbagliate verso la<br />

gioventù svantaggiata.<br />

Bartolo Longo, pedagogista cristiano, si confrontò<br />

con stima e simpatia con studiosi e sostenitori di alcune<br />

scuole o correnti di pensiero della pedagogia<br />

e delle scienze sociali, spesso non condividendone<br />

le idee. Molte teorie risultarono complesse anche<br />

per il fatto che, in quel periodo, non era in causa<br />

solo il mutamento del pensiero socio-educativo,<br />

ma, in generale, di tutta la vita dei minori disagiati<br />

su aspetti sociali, morali e religiosi. Come pedagogista<br />

si orientò agevolmente nella questione sociale<br />

attraverso una strategia orientata a determinare i<br />

tratti essenziali dell’educazione connessa alla riabilitazione<br />

morale dei meno fortunati. Nella storia, il<br />

genio di Bartolo Longo è stato apprezzato da quanti<br />

hanno avuto modo di ammirare la sua opera sociale<br />

e di studiare il pensiero della sua pedagogia.<br />

Educare con metodo e carità<br />

Le scienze sociali, come la religione, sono state<br />

sempre ritenute importanti dal grande educatore<br />

di Pompei che ebbe il coraggio di “smantellare” le<br />

perplessità sollevate dagli studiosi di antropologia<br />

criminale, che contrastavano la pedagogia sociale<br />

del suo operato. Centrale è stata la concezione dell’educazione,<br />

espressa attraverso una metodologia<br />

e una carità illimitata.<br />

Una trattazione della storia della pedagogia moderna<br />

a partire dalle affermazioni dei pedagogisti non<br />

è semplice. Si pensi come Bartolo Longo, don Bosco,<br />

Baden Powell, Roger Cousinet, Ovide Decroly<br />

e altri hanno dato senso all’azione pedagogica e<br />

alle opere di carattere educativo, contro i pensatori<br />

e gli scienziati che proponevano dottrine distorte<br />

contro lo spirito cristiano e la vera pedagogia.<br />

Pertanto, i pedagogisti della storia del pensiero moderno<br />

hanno raggiunto la loro importanza non solo<br />

per le affermazioni, ma anche per aver messo in<br />

moto posizioni importanti nei sistemi socio-educativi.<br />

È stato lo scopo dei grandi pedagogisti del secolo<br />

scorso che ha dato largo spazio alle loro idee a<br />

partire anche dalla pubblicazione scientifica di opere<br />

pedagogiche per favorire lo sviluppo dell’infanzia,<br />

della pre-adolescenza e dell’adolescenza.<br />

Sulla base delle opere e delle pubblicazioni pedagogiche,<br />

Bartolo Longo ha contribuito in maniera<br />

decisiva allo sviluppo delle scienze umanistiche<br />

formulando teorie e dando grande spazio alla conoscenza<br />

di Cristo, Grande Pedagogo. Secondo alcuni<br />

studiosi, nel pensiero di Bartolo Longo, la pedagogia<br />

della carità ha avuto un metodo, ma ha dato<br />

anche un contributo rilevante nella formulazione e<br />

definizione dei principi educativi sui minori.<br />

Educare il fanciullo difficile<br />

non è impossibile<br />

Nel testo “Vie meravigliose della Provvidenza”,<br />

Bartolo Longo, fornisce dei principi contro tanti<br />

pregiudizi facendo capire che il fanciullo, “orfano<br />

della legge”, non è portato a gesti illeciti, ma è una<br />

creatura, che educata, sarà preparata ad affrontare<br />

con diligenza la vita adulta. È questa una pratica<br />

educativa, che ha dato via ad esperienze forti nella<br />

vita di tanti giovani e genitori, che servendosi del<br />

suo insegnamento, ne hanno apprezzato le doti e il<br />

cuore.<br />

Con il crescente sviluppo dei Centri Educativi e<br />

delle riflessioni dei sistemi pedagogici, la personalità<br />

del Fondatore diviene, nella storia, sempre<br />

più aperta e dinamica tanto da suscitare l’interesse<br />

e l’ammirazione dei contemporanei.<br />

Nonostante l’influsso che oggi l’educazione esercita<br />

sulle nuove generazioni nel campo psico-educativo<br />

e in quello sociale, penso che a Bartolo Longo,<br />

come per altri pedagogisti, dovrà essere riservato,<br />

nei trattati di pedagogia, un posto rilevante e dovrà<br />

essere considerato un punto di riferimento per tanti<br />

studenti.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

28 Anno 128 - N. 6 - 2012 [268] 29<br />

Anno 128 - N. - 2012 [269]


✠ Carlo Liberati<br />

Il mondo ha estremo bisogno di evangelizzatori.<br />

Ogni cristiano, nel sacramento del Battesimo, rinasce<br />

a vita nuova e assume la responsabilità dell’annuncio.<br />

L’evangelizzazione è, però, strettamente legata<br />

alla testimonianza. Chi potrà mai credere in un<br />

cristiano che, a parole, annuncia la parola di Dio,<br />

ma poi non la vive nella pratica di ogni giorno?<br />

In questo senso, i santi ci sono di aiuto, perché<br />

all’annuncio uniscono la testimonianza di una vita<br />

vissuta ad imitazione di Cristo. Sono loro gli esempi<br />

da imitare.<br />

San Gerardo Maiella, missionario redentorista,<br />

nato a Muro Lucano, in provincia di Potenza, il 6<br />

aprile 1726, visse solo 29 anni. Morì, infatti, a Materdomini,<br />

stremato dalla tisi, il 16 ottobre 1755.<br />

Pasquale Mocerino - Claudio Spina<br />

“Conoscere amare e servire Dio.<br />

Gerardo Maiella un santo per schemi<br />

e immagini”<br />

Editrice San Gerardo, Materdomini, 2012<br />

pp. 178, € 12,00<br />

Mons. Pasquale Mocerino e Claudio Spina, in “Conoscere<br />

amare e servire Dio. Gerardo Maiella un<br />

santo per schemi e immagini”, analizzano la figura<br />

del Santo, amato in Campania e Basilicata, ma<br />

ormai conosciuto ovunque, venerato come il Santo<br />

delle mamme e dei bambini.<br />

Il testo, semplice nel pieno spirito del Santo lucano,<br />

spiega, anche attraverso schemi illustrativi, quale<br />

sia la via per farsi santi. Ed è una via umile, quella<br />

del farsi piccoli, per abbracciare teneramente la<br />

volontà di Dio, anche quando passa attraverso la<br />

sofferenza. San Gerardo ci riporta alla mente la<br />

“piccola via”, di cui parlava Santa Teresa del Bambin<br />

Gesù.<br />

Gerardo non ebbe altro pensiero che Dio e gli andò<br />

incontro, ogni giorno, continuamente. La sua fu<br />

un’ascesa ininterrotta verso il Cielo. Rimarrà sempre<br />

fedele a quanto scrisse alla sua mamma, nel<br />

giorno in cui scappò di casa per rispondere alla<br />

chiamata del Padre: “Mamma, perdonami. Non<br />

pensare a me. Vado a farmi santo!”.<br />

La santità sconvolge gli schemi. È sempre controcorrente.<br />

San Gerardo non ebbe paura del dolore e della morte.<br />

Soffrì, ma fu sempre allegro.<br />

San Gerardo amò tutti, finanche chi gli fece del<br />

male, anzi soprattutto costoro.<br />

San Gerardo obbedì, sempre, anche quando non<br />

comprese il senso delle parole dei suoi superiori.<br />

In tutta la sua vita di beatitudine autentica, diede testimonianza.<br />

Irriso da tutti, quando era ancora adolescente,<br />

diventò esempio e modello per chiunque<br />

lo incontrasse, luce “sul candelabro”.<br />

Questo testo, una biografia arricchita da immagini,<br />

documenti e citazioni, dà testimonianza ad un testimone<br />

autentico dell’amore di Dio.<br />

L’imitazione di Cristo appare impossibile all’uomo.<br />

Eppure, altri uomini hanno imitato Cristo, fino<br />

in cima al Golgota.<br />

I santi non sono diversi da noi e tutti possiamo<br />

diventare santi. Anzi, da cristiani, siamo chiamati<br />

a farci santi. E, nel cammino, dovremmo ripetere<br />

continuamente quel che Gerardo affermava sempre,<br />

con le parole e con le opere: “La tua volontà,<br />

oh Dio, e non la mia”.<br />

Settimio Cipriani, Uomini e donne nella Bibbia.<br />

Antico Testamento<br />

Edizioni Santuario di Pompei,<br />

pp. 200, € 8,00<br />

In cammino con Maria e Bartolo Longo. Vademecum del Pellegrino a Pompei<br />

– Nuova versione del sussidio la cui prima edizione fu voluta da Bartolo Longo nel<br />

lontano 1895. Il pellegrinaggio al Santuario di Pompei è presentato e accompagnato<br />

in tutte le sue fasi: dalla partenza dal proprio luogo di origine, all’arrivo nella città<br />

mariana; dall’accoglienza dei pellegrini nell’area interna del Santuario, alle varie<br />

celebrazioni qui proposte; dalla preghiera di ritorno alle proprie abitazioni, alla continuazione<br />

della personale esperienza spirituale propria del Santuario pompeiano.<br />

Nelle varie sezioni, oltre a validi consigli per arricchire il proprio pellegrinaggio,<br />

sono presenti anche una pratica guida alla visita della città, gli orari delle celebrazioni,<br />

i testi delle preghiere e varie informazioni utili ai pellegrini.<br />

In cammino con Maria e Bartolo Longo, Edizioni Santuario di Pompei,<br />

pp.408, € 5,00<br />

Uomini e donne nella Bibbia. Antico Testamento e Uomini<br />

e donne nella Bibbia. Nuovo Testamento di Settimio<br />

Cipriani sono due volumi che ci aiutano ad approfondire<br />

la comprensione delle Sacre Scritture, attraverso<br />

l’analisi di decine di “personaggi” che hanno segnato la<br />

storia di due millenni di fede cristiana. L’autore, professore<br />

di Sacra Scrittura e preside emerito della Pontificia<br />

Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Napoli), è conosciuto<br />

in Italia specialmente come studioso di San Paolo,<br />

ma nei suoi saggi riesce a far emergere tutta la viva e<br />

concreta attualità di Giuseppe e di Maria, di Zaccaria e di<br />

Giovanni Battista, di Pietro e del discepolo Giovanni, ma<br />

anche di Adamo e di Eva, di Caino e di Abele, di Ester e<br />

di Giobbe.<br />

Settimio Cipriani, Uomini e donne nella Bibbia.<br />

Nuovo Testamento<br />

Edizioni Santuario di Pompei,<br />

pp. 176, € 10,00<br />

In offerta, entrambi i volumi a soli € 15,00<br />

Via Lucis per la Famiglia di Sabino Palumbieri<br />

– Questo piccolo, ma prezioso sussidio ha come<br />

obiettivo la promozione, nei coniugi cristiani, di un<br />

itinerario di spiritualità pasquale, facendo loro assaporare<br />

la bellezza dell’esperienza sponsale e familiare.<br />

Il volume propone un formulario della Via Lucis<br />

frutto della collaborazione di coppie più o meno<br />

giovani del Movimento Testimoni del Risorto, di cui<br />

tra l’altro è fondatore proprio l’autore, professore di<br />

Antropologia e Filosofia all’Università Pontificia<br />

Salesiana di Roma.<br />

Sabino Palumbieri, Via Lucis per la Famiglia,<br />

Edizioni Santuario di Pompei,<br />

pp.80, € 3,00<br />

Per informazioni:<br />

SEGRETERIA GENERALE<br />

Piazza Bartolo Longo, 1<br />

80045 POMPEI (NA)<br />

Tel. (+39) 081 8577321/495<br />

www.santuario.it<br />

Al costo delle edizioni va aggiunto<br />

un contributo spedizione di € 2,00<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

30 31<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [270] Anno 128 - N. 6 - 2012 [271]


Vita del Santuario ...i giochi lasalliani... ...la marcia della pace<br />

Educare i ragazzi attraverso<br />

lo sport. È questo il fine dei<br />

Giochi Lasalliani, che anche<br />

quest’anno sono stati ospitati<br />

dall’Istituto Bartolo Longo.<br />

Lo sport vive tempi davvero<br />

difficili, preda com’è di scandali<br />

continui: il doping, le partite di<br />

calcio truccate, la violenza in<br />

qualche stadio. I Giochi sono<br />

invece strumento per proporre<br />

lo sport come mezzo educativo,<br />

capace di diffondere valori<br />

veri: l’amicizia, la fratellanza, il<br />

rispetto dell’altro, la correttezza,<br />

la giusta misura nel vincere, ma<br />

ancora di più nel perdere.<br />

Il 5 maggio, inoltre, le scuole<br />

del Santuario hanno dato vita<br />

alla tradizionale Marcia della<br />

Pace. In un clima di festa, i ragazzi,<br />

entusiasmati dalle parole<br />

dell’Arcivescovo Mons. Carlo<br />

Liberati, hanno ancora una volta<br />

detto a tutti: “Senza giustizia,<br />

non c’è pace!”.<br />

In queste pagine, le foto salienti<br />

delle due manifestazioni.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

32 Anno 128 - N. 6 - 2012 [272] 33<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [273]


In cammino con la<br />

Madonna Pellegrina<br />

■ a cura di Andrea Fontanella<br />

Dal 7 al 13 marzo, l’Icona pellegrina della<br />

Vergine del Rosario in visita alle comunità<br />

parrocchiali di Monterosso Almo (RG)<br />

e Scillichenti (CT).<br />

Monterosso Almo e Scillichenti<br />

sono state, dal 7 al 13 marzo scorso,<br />

le due ultime tappe di un itinerario<br />

mariano che l’icona pellegrina<br />

della Madonna di Pompei<br />

ha percorso in terra di Sicilia nel<br />

secolo scorso, dagli anni Cinquanta<br />

in poi.<br />

In questo tour, l’Icona ha visitato le<br />

comunità di Monreale, Balestrate,<br />

Altofonte, Capaci, Camporeale,<br />

Corleone, Palazzolo Acreide, San<br />

Cipirello, San Giuseppe Iato, Terrasini,<br />

Gravina di Catania, Messina,<br />

Aci Castello, Barcellona, Adrano,<br />

e nell’ultimo decennio, Lucca Sicula,<br />

Aci Sant’Antonio, Randazzo,<br />

Viagrande, Vizzini, Letoianni, Messina,<br />

Bolognetta, Modica e Mar-<br />

sala. Dappertutto, l’incontro con<br />

la Madre di Gesù ha significato<br />

vera esperienza di fede e di rinnovamento<br />

spirituale per tutti i<br />

siciliani che hanno nella Madonna<br />

di Tindari e nella Madonna delle<br />

Lacrime di Siracusa le mete tradizionali<br />

del loro amore filiale per la<br />

Vergine santa.<br />

Sotto lo sguardo<br />

di Maria<br />

A Monterosso Almo, cittadina di<br />

circa 3500 abitanti, in seguito al<br />

visibile calo demografico che l’ha<br />

caratterizzata dagli anni ‘80 del<br />

secolo passato, l’Immagine della<br />

Vergine è stata accolta, mercoledì<br />

7 marzo, dall’arciprete don Marco<br />

Diara, dal viceparroco don<br />

Mariusz Starczewski, dal diacono<br />

Giovanni Agostino e da un nutrito<br />

gruppo di fedeli che, incuranti<br />

dell’inclemenza del tempo, l’hanno<br />

scortata in auto fino al Santuario<br />

Diocesano dell’Addolorata.<br />

La chiesa del XV secolo, inizialmente<br />

dedicata a Sant’Antonio Abate,<br />

a conclusione dell’Anno Mariano<br />

indetto da Giovanni Paolo II, è<br />

stata eretta Santuario diocesano<br />

dell'allora Vescovo di Ragusa,<br />

mons. Angelo Rizzo.<br />

La bellissima statua lignea dell’Addolorata,<br />

ivi custodita, ha accompagnato<br />

le prime ore della missione<br />

ricordando a tutti la centralità<br />

del mistero pasquale di Cristo,<br />

cuore della fede cristiana. Non a<br />

caso, con profonda sensibilità pastorale,<br />

don Marco aveva inserito,<br />

da qualche tempo, l’evento mariano<br />

nel cammino quaresimale<br />

parrocchiale.<br />

Una scelta, peraltro, orientata<br />

alle direttive diocesane, efficacemente<br />

illustrate dalla Lettera<br />

pastorale: “Educhiamoci alla libertà”,<br />

scritta dal vescovo locale,<br />

mons. Paolo Urso.<br />

L’equipe missionaria si è subito<br />

inserita in questo clima di comunione<br />

ecclesiale offrendo il proprio<br />

servizio di annuncio della<br />

Parola, di ministero della riconciliazione,<br />

di visita agli ammalati, di<br />

presidenza della mensa eucaristica<br />

e di dialogo sempre disponibi-<br />

le con tutti i fedeli. Dal Santuario<br />

dell’Addolorata, si è passati, poi,<br />

alla chiesa dedicata a San Giovanni<br />

Battista, compatrono della<br />

città, dopo aver lambito l’antica<br />

Chiesa Matrice dell’Assunta, risalente<br />

all’anno Mille, chiusa in attesa<br />

di restauro.<br />

La chiesa ha custodito l’Icona di<br />

Pompei durante i giorni in cui il<br />

ciclone “Athos” infuriava sulle<br />

coste orientali dell’isola facendo<br />

avvertire la sua forza anche<br />

in zone più interne della Sicilia.<br />

Vento impetuoso e pioggia battente<br />

hanno messo a dura prova<br />

un po’ tutti rendendo più impegnativa<br />

la partecipazione alle<br />

celebrazioni, senza, tuttavia, scoraggiare<br />

i più coriacei, che non<br />

hanno voluto perdersi un solo<br />

istante della missione vissuta fino<br />

in fondo come evento di grazia e<br />

memori dell’antico legame con<br />

Pompei.<br />

In una cappella della navata destra<br />

della chiesa, infatti, è collocata<br />

una statua lignea della Madonna<br />

del Rosario. Una lapide, posta<br />

sulla parete di destra, subito<br />

dopo la piccola balaustra, documenta<br />

che la cappella fu decorata<br />

e inaugurata il 28 giugno 1910 a<br />

spese del Pio Sodalizio “Madonna<br />

di Pompei” sorto a Monterosso<br />

Almo il 18 luglio 1896.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

34 Anno 128 - N. 6 - 2012 [274] 35<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [275]


Scillichenti: una chiesa, una comunità<br />

Nella tarda mattina di domenica 11<br />

marzo, dopo la recita della “Supplica”,<br />

l’Icona e i missionari si sono<br />

rimessi in marcia alla volta di Scillichenti,<br />

frazione di Acireale. La<br />

chiesa attuale risale al 1912, grazie<br />

alla generosità di Rosina Geremia,<br />

una signora acese, appartenente<br />

al patriziato cittadino. Devota filiale<br />

della Vergine, la nobildonna,<br />

nel lontano 1902, promise che al<br />

termine della vendita di una par-<br />

te di terreni di sua proprietà in<br />

località Scillichenti, avrebbe destinato<br />

parte di essi alla costruzione<br />

di una chiesa da dedicare alla<br />

Madonna di Pompei, affinché col<br />

permesso del vescovo diocesano<br />

tutti i devoti della diocesi di Acireale<br />

potessero soddisfare i loro<br />

voti in quel tempio anziché recarsi<br />

a Pompei.<br />

Oltre al dono dei terreni, la Geremia<br />

concorse anche generose<br />

offerte di denaro, di suppellettili<br />

e arredi sacri necessari alla celebrazione<br />

del culto. Con la costruzione<br />

della chiesa l’iniziale aggregato<br />

urbano è cresciuto fino<br />

all’attuale popolazione che conta<br />

circa 1500 abitanti.<br />

Nel 1925, la chiesa fu elevata a<br />

parrocchia, ma nel titolo scomparve<br />

la denominazione “di Pompei”.<br />

Recentemente, grazie all’interessamento<br />

di mons. Pio Vittorio Vigo,<br />

arcivescovo di Acireale, che ha<br />

seguito l’iter burocratico di preparazione<br />

della necessaria e dettagliata<br />

documentazione storica, con<br />

decreto del ministro dell’Interno,<br />

Roberto Maroni, in data 19 luglio<br />

2011, la denominazione della<br />

parrocchia «Maria Santissima del<br />

Rosario», con sede in Scillichenti, è<br />

stata mutata in parrocchia «Maria<br />

Santissima del Rosario di Pompei».<br />

Il provvedimento è giunto a ri-<br />

dosso del traguardo del primo<br />

centenario dalla fondazione del<br />

tempio. Per questa ricorrenza,<br />

grazie all’azione promotrice del<br />

Comitato presieduto dal parroco,<br />

don Angelo Pennisi, è stato<br />

stampato il volume di Leotta a. -<br />

Vasta R., “Scillichenti. La chiesa e<br />

il Paese. Storia e documenti, Prova<br />

d’Autore, Catania 2011.<br />

Il 15 aprile, poi, sono stati solennemente<br />

consacrati la chiesa e il nuovo<br />

altare dall’attuale vescovo diocesano,<br />

mons. Antonio Raspanti.<br />

L’ingresso dell’Icona della Vergine<br />

di Pompei in chiesa è stato<br />

salutato da una comunità in festa,<br />

che, guidata dal parroco, ha intonato<br />

l’Inno a Maria SS. del Rosario,<br />

scritto e musicato da don Angelo<br />

Grasso, parroco negli anni ’50. Il<br />

canto ha manifestato più di ogni<br />

altra cosa la gioia e l’attesa di un<br />

popolo intero per quella visita:<br />

“O Regina del Santo Rosario, a te<br />

ogn’alma fedele si prona; Scillichenti<br />

ti esalta patrona in un inno<br />

d’amore e di fe’ ...”.<br />

La permanenza a Scillichenti è<br />

stata breve, appena due giorni,<br />

ma intensa e partecipata.<br />

Grazie all’impegno del Parroco<br />

e dei suoi collaboratori, la visita<br />

della Vergine Maria è diventata<br />

per tutti occasione di conversione,<br />

di riconciliazione e di grazia.<br />

In un clima di festa anche le<br />

comunità parrocchiali di Maria<br />

SS. ma Immacolata di Guardia e<br />

di Pozzino, guidate dai loro Parroci,<br />

hanno voluto condividere<br />

l’evento, che è stato suggellato<br />

dal Vicario Generale della Chiesa<br />

di Pompei, mons. Giuseppe<br />

Adamo e dal Parroco, don Angelo<br />

Pennisi, che hanno firmato<br />

una pergamena commemorativa<br />

del gemellaggio tra Scillichenti e<br />

Pompei.<br />

Pasquale Mocerino<br />

In cammino con la Madonna Pellegrina<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

36 37<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [276] Anno 128 - N. 6 - 2012 [277]


38<br />

Tra i tanti pellegrini del Rosario<br />

1. In 420 si sono riuniti in Santuario<br />

per riflettere sul tema<br />

“Rispondere all’Amore si può”.<br />

Sono i laici associati alla spiritualità<br />

delle Suore Adoratrici del Sangue<br />

di Cristo che, domenica 15<br />

aprile, hanno scelto come sede<br />

del loro incontro nazionale la<br />

Basilica della città mariana. Provenienti<br />

da diverse città italiane,<br />

i pellegrini hanno condiviso una<br />

giornata di riflessione alla luce<br />

degli insegnamenti di S. Maria De<br />

Mattias, fondatrice della Congregazione,<br />

che sognava di far<br />

conoscere Gesù a tutti, “perché<br />

Egli sia amato da tutti”. I laici che<br />

vivono secondo questa spiritualità,<br />

infatti, s’immergono in questo<br />

mistero d’amore e ne diventano<br />

apostoli.<br />

2. Per la prima volta a Pompei,<br />

il 17 aprile, alcuni fedeli della<br />

parrocchia “Nossa Senhora do<br />

Carmo”, della città di Carmo de<br />

Minas, in Brasile. Accompagnati<br />

da Padre Edvard Rodrigues Angel,<br />

i fedeli brasiliani hanno trascorso<br />

alcune ore in preghiera in<br />

Basilica.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [278]<br />

1<br />

2<br />

3. Da Bratislava, capitale della<br />

Slovacchia, sono giunti in quarantadue,<br />

il 20 aprile, per visitare la<br />

Basilica mariana. È stato don Josef<br />

Slivon, della Congregazione dei<br />

Salesiani di don Bosco, a guidare<br />

questo gruppo e che ha visto riuniti<br />

fedeli di diverse parrocchie,<br />

tutti accomunati dal desiderio<br />

di “abbracciare” la Vergine di<br />

Pompei. Assieme al gruppo, che<br />

ha pregato nella Cappella “Santa<br />

Famiglia”, anche la Signora Matilde<br />

Vargova, che ha fatto loro da<br />

■ a cura di Marida D'Amora<br />

guida. Al termine della loro visita,<br />

i pellegrini ci hanno raccontato di<br />

appartenere a ben dieci parrocchie<br />

diverse, tutte in città poste<br />

ai confini con l’Ungheria. Il 10%<br />

della popolazione della Slovacchia,<br />

infatti, è costituita da ungheresi,<br />

che abitano soprattutto<br />

la parte meridionale del Paese.<br />

4. Ottocento persone hanno<br />

percorso i 40 km che dividono<br />

Acerra da Pompei, per rinnovare<br />

un’antica tradizione e per venire<br />

a pregare ai piedi della Vergine.<br />

I pellegrini acerrani si sono incamminati<br />

nella notte di sabato<br />

12 maggio, partendo dalla Chiesa<br />

di S. Maria del Suffragio per<br />

ritrovarsi nella città mariana alle<br />

prime luci dell’alba e per partecipare<br />

alla celebrazione Eucaristica<br />

delle 9, presieduta da S. E. Mons.<br />

Antonio Riboldi, vescovo emerito<br />

della diocesi. Il pellegrinaggio<br />

a piedi è tradizione di 106 anni<br />

fa, quando i primi fedeli messisi<br />

in cammino, venivano accolti dal<br />

Beato Bartolo Longo. Lo stesso<br />

Crocifisso ligneo, che portano<br />

lungo il tragitto, è la copia di<br />

quello, più grande, esposto nella<br />

sala confessioni del Santuario<br />

e voluto dal Fondatore. Guidati<br />

per 40 anni da don Peppino Arpaia,<br />

vero innamorato di Maria,<br />

l’antico rito è stato sostenuto da<br />

S. E. Mons. Carlo Liberati, che<br />

ha sempre accolto gli acerrani<br />

con paterna premura. A salutare<br />

e benedire i pellegrini in partenza<br />

e ad accoglierli al ritorno (anche<br />

questo rigorosamente a piedi), il<br />

parroco don Nello Crimaldi.<br />

5. Prima di farli accostare alla<br />

prima Comunione ed incontrare<br />

così Gesù nella Santa Eucaristia,<br />

don Evaristo Rutino, parroco di<br />

5<br />

3<br />

4<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [279]<br />

39


40<br />

San Giovanni Evangelista, a Teverola,<br />

in provincia di Caserta,<br />

ha voluto guidare i suoi ragazzi<br />

a Pompei per affidarli alla protezione<br />

della Mamma celeste. Nella<br />

mattina di mercoledì 16 maggio<br />

erano in centocinquanta a riempire<br />

del loro entusiasmo la navata<br />

centrale del Santuario.<br />

6. Un’intensa giornata di preghiera<br />

è stata vissuta a Pompei,<br />

l’11 maggio scorso, dai fedeli della<br />

parrocchia “San Domenico” di<br />

Martina Franca (TA), accompagnati<br />

dal parroco, don Francesco<br />

Angelini. In centocinquanta hanno<br />

raggiunto la Basilica mariana<br />

per rendere omaggio alla Vergine,<br />

come è tradizione ormai da tan-<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [280]<br />

ti anni. Tra loro, anche i membri<br />

della confraternita “Maria SS.ma del<br />

Rosario”, guidati da Angelo Leo.<br />

7. Si trovavano a Napoli per il<br />

grande incontro della Comunità<br />

neocatecumenale, che ha coinvolto<br />

40 mila giovani provenienti<br />

dall’Italia e dall’estero, e ne hanno<br />

approfittato per visitare il Santuario<br />

di Pompei. Sono i giovani neocatecumenali<br />

di Palermo, che lunedì<br />

21 maggio, intonando i loro<br />

canti e imbracciando le chitarre,<br />

hanno pregato dinanzi all’Icona della<br />

Vergine Maria.<br />

● È grande la devozione alla Madonna<br />

di Pompei e al conterraneo<br />

Beato Bartolo Longo anche a<br />

6<br />

Bisceglie, in Puglia. Risale al 1888<br />

il legame con la Vergine del Rosario<br />

di Pompei dei parrocchiani<br />

della Basilica Concattedrale dei<br />

Santi Matteo e Nicolò.<br />

Erano cento i pellegrini giunti nella<br />

città mariana lunedì 21 maggio,<br />

guidati da don Mauro Camero e<br />

desiderosi di rinnovare la pia pratica<br />

risalente al 1900. Con orgoglio,<br />

ci hanno raccontato di custodire,<br />

tra le mura della loro parrocchia,<br />

un’immagine identica all’Icona benedetta<br />

venerata a Pompei.<br />

● Ormai di casa a Pompei, centocinquanta<br />

pellegrini di Arzano<br />

(NA), guidati da don Raffaele<br />

D’Onofrio, parroco della SS. Annunziata,<br />

hanno raggiunto il Santuario<br />

martedì 22 maggio. I fedeli<br />

arzanesi sono nella città mariana<br />

il quarto martedì del mese. Per<br />

questa volta, eccezionalmente, il<br />

terzo.<br />

Nella loro parrocchia, il secondo<br />

lunedì del mese, s’incontrano<br />

in una veglia di preghiera per la<br />

Vergine Maria, cui rivolgono, al<br />

termine, la recita della Supplica.<br />

Ad organizzare il pellegrinaggio,<br />

Alfonso Esposito Marroccella, Cavaliere<br />

dell'Ordine Equestre del<br />

Santo Sepolcro di Gerusalemme.<br />

7<br />

Una maratona<br />

della fede<br />

per amore<br />

di Maria<br />

Sabato 26 maggio, è partito dalla Basilica Santa<br />

Maria del Carmine di Napoli, dopo la benedizione<br />

di tutti i partecipanti, il pellegrinaggio a piedi<br />

a Pompei, organizzato dall’Azione Cattolica della<br />

Diocesi di Napoli, presieduta da Vito Gurrado.<br />

“Maria, maestra di interiorità” è stato il tema scelto<br />

quest’anno per il tradizionale cammino che ha<br />

preso il via alle 13 e ha toccato, come ogni anno, le<br />

città di Portici (chiesa di san Ciro), Ercolano (chiesa<br />

di santa Caterina), Torre del Greco (chiesa Santa<br />

Croce), Leopardi (chiesa di santa Maria del Buon<br />

Consiglio) e Torre Annunziata (chiesa dello Spirito<br />

Santo), per giungere nell’Area Meeting del Santuario<br />

della città mariana, dove, alle 21.30, i fedeli<br />

hanno recitato il Santo Rosario meditato.<br />

Alle 22, la santa Messa presieduta dal Cardinale<br />

Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, che,<br />

nell’omelia, ha sottolineato agli oltre 20.000 fedeli<br />

presenti la necessità di attualizzare l’esperienza de-<br />

gli apostoli che, uniti con Maria, trasformati dallo<br />

Spirito Santo, ritrovano il coraggio e la forza di testimoniarlo<br />

nel mondo.<br />

Sono migliaia i fedeli che ogni anno partecipano a<br />

questo straordinario percorso di fede nel quale anziani,<br />

donne, bambini, malati e diversamente abili<br />

sono uniti dall’amore per la Madonna del Rosario<br />

alla quale, una volta giunti al Suo cospetto, affidano<br />

gioie, dolori e speranze e ringraziano per i doni<br />

ricevuti.<br />

Tutte le diocesi della Regione si uniscono a questa<br />

“maratona della fede” lunga chilometri ma che,<br />

sebbene provochi dolore e fatica fisica ai pellegrini,<br />

dona loro la forza della speranza.<br />

In mattinata, anche dalla diocesi di Sorrento-Castellammare<br />

di Stabia, come è ormai tradizione da<br />

moltissimi anni, migliaia di pellegrini sono giunti<br />

in pellegrinaggio a piedi a Pompei, guidati dall’Arcivescovo,<br />

Mons. Francesco Alfano.<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [281]<br />

41


Grati alla Madonna<br />

e al Beato Bartolo Longo<br />

a cura di Ciro Cozzolino<br />

Il giorno 4 novembre 2011, alle 9.30 circa, come<br />

al solito uscii di casa. Mi sembrava una giornata<br />

normale, con il cielo cupo e una leggera<br />

pioggerellina. Alle 11, però, tutto si capovolse: la<br />

pioggia violenta e il vento di tramontana spingevano<br />

a valle rivoli e ruscelli verso i torrenti Fereggiano<br />

e Bisagno. Poco prima delle 12.30, mi trovavo<br />

nei pressi della scuola S. Agata. Improvvisamente<br />

squilla il cellulare: era Anna, che mi chiedeva di<br />

prendere la bambina a scuola. A quel punto mi fermai<br />

in zona e aspettai in macchina: l’acqua scendeva<br />

con violenza ed era impossibile uscire. Alle<br />

12.30 la pioggia diminuì d’intensità e ne approfittai<br />

per andare a prendere la mia nipotina Ireena. La<br />

bambina scese da scuola velocemente e velocemente<br />

entrò in macchina, così che ci avviammo subito<br />

verso casa. Arrivati a metà di corso Sardegna,<br />

la bambina mi fece notare che, a lato del marciapiedi,<br />

scorreva tanta acqua. Io non diedi importanza<br />

Chi riceve grazie per intercessione del Beato Bartolo Longo<br />

è vivamente pregato di darne comunicazione al Vice Postulatore<br />

della causa di canonizzazione<br />

Mons. Raffaele MatRone<br />

Piazza Bartolo Longo, 1 - 80045 Pompei (NA)<br />

Tel. (+39) 081 8577275 - (+39) 081 863 8366<br />

Fax (+39) 081 850 3357<br />

al fatto, in quanto quando piove succede spesso di<br />

vedere queste scene. Arrivati in via Fereggiano notai<br />

una fila di macchine insolita per quel giorno. Mi<br />

infilai sulla destra e, sorpassando, arrivai davanti<br />

al ristorante “’O sole mio”, dove mi apparve una<br />

scena apocalittica: macchine che ondeggiavano e<br />

indietreggiavano spinte dall’acqua. Le moto, posteggiate<br />

sulla destra, cadevano una dietro l’altra<br />

come birilli. Tanta gente cercava scampo gridando<br />

aiuto! Io rimanevo dentro alla macchina con la<br />

bambina. Entrambi eravamo terrorizzati e la bambina<br />

chiedeva aiuto gridando, mentre l’acqua aveva<br />

sfondato con violenza la parte anteriore ed era<br />

salita fin sopra i sedili. Mi guardai intorno e cercai<br />

disperatamente di uscire dalla macchina, ma purtroppo<br />

un’auto bianca mi impediva di uscire per<br />

portare fuori la bambina. Sul tetto della macchina<br />

bianca, aggrappato, vi era il proprietario. Anche<br />

lui cercava di salvarsi tenendosi disteso sul tetto<br />

ed io, vedendolo, con quanta voce avevo in gola<br />

gli urlai: “Aiuto! Mi salvi almeno la bambina!”.<br />

L’uomo, dopo aver sentito la bambina piangere, si<br />

sporse pericolosamente e, allungando un braccio,<br />

mi gridò: “Mi dia la mano della bambina!”. Io presi<br />

il braccio della bambina, bagnata e terrorizzata,<br />

e, con uno sforzo sovrumano, riuscii a raggiungere<br />

il braccio del “salvavita”! A quell’uomo gridai di<br />

passare la bambina all’autista del bus vicino, che<br />

aveva assistito a tutta la scena. L’autista, presa la<br />

bambina, mi fece capire, con un cenno della mano,<br />

che la bambina era salva! Tutto ciò avveniva in soli<br />

dieci secondi, giusto il tempo per salvare la bambina:<br />

subito dopo la macchina bianca si mosse trascinata<br />

dall’acqua, lasciandomi solo, abbandonato al<br />

mio destino. Con la macchina bloccata, mi guardai<br />

intorno e vidi un marasma completo tra urla e rumori<br />

delle macchine che si urtavano tra loro, auto<br />

che si accavallavano, auto che sfondavano saracinesche<br />

e vetrate ed entravano nei negozi. Il bus era<br />

in balia dell’acqua, la mia auto perdeva i pezzi ad<br />

ogni urto, mentre l’acqua entrava nell’abitacolo:<br />

era un’apocalisse. Preso dal panico, cercai di scendere<br />

dalla macchina, ma appena misi i piedi a terra,<br />

l’acqua mi travolse mandandomi a gambe all’aria,<br />

sommerso dalla fanghiglia. Un colpo tremendo mi<br />

fece sobbalzare e mi ritrovai contro un tronco d’albero,<br />

fermato dal contenitore della spazzatura, che<br />

per me ha significato “l’ancora della salvezza”. La<br />

corsa verso il mio destino si è arenata lì, dopo che<br />

avevo fatto già l’ultimo pensiero. Bagnato fradicio,<br />

sballottato tra una macchina e l’altra, riuscii ad arrivare<br />

sino al portone n. 25 di via Fereggiano. Lì ho<br />

trovato il nostro salvatore, insieme ad un bravissi-<br />

mo giovane extracomunitario, il quale, con l’acqua<br />

sopra la cintura, ha portato Ireena giù dal bus. Un<br />

grazie di cuore devo dirlo a Michela mia nipote,<br />

la quale custodisce in casa, gelosamente, l’effige<br />

della Madonna di Pompei, della quale è devotissima<br />

e alla quale tutti i giorni si rivolge chiedendo<br />

protezione per tutti i parenti. Io e Ireena siamo stati<br />

protetti. Grazie!<br />

Gaetano Anabevoli<br />

Genova<br />

Sono una grande devota della Vergine del Rosario<br />

di Pompei e del Beato Bartolo Longo.<br />

Vi prego gentilmente di pubblicare la testimonianza<br />

di una grazia che ho chiesto ed ottenuto<br />

per loro intercessione. Mio figlio, dopo la laurea,<br />

si era trasferito a Milano per cercare lavoro; dopo<br />

aver lavorato per tanti anni da precario in un’azienda,<br />

ha dovuto partecipare al concorso per essere<br />

assunto a tempo indeterminato. Le possibilità erano<br />

pochissime, con soli tre posti su un centinaio<br />

di concorrenti. Ho iniziato a recitare la Novena e<br />

il Santo Rosario tutti i giorni, avevo anche da una<br />

settimana terminato i Venti Sabati alla Madonna<br />

di Pompei. Ebbene, il 13 maggio 2011 mio figlio<br />

supera la prova scritta, poi la prova orale e il 20<br />

giugno firma il contratto a tempo indeterminato.<br />

Per questa importante grazia invito tutti a rivolgersi<br />

alla Vergine di Pompei e al Beato Bartolo Longo<br />

nei casi disperati.<br />

Una devota<br />

Castelluccio Inferiore (Potenza)<br />

Carissimi tutti del Santuario di Pompei, sono<br />

devotissima della Vergine del Santo Rosario.<br />

Vi scrivo questa lettera per far sapere a<br />

tutti i devoti della Madonna la grazia che abbiamo<br />

ricevuto. È stato un miracolo grande.<br />

Mia nipote Alessandra esce da ormai sette anni con<br />

un ragazzo di nome Joshua, desiderano sposarsi<br />

al più presto, dopo la laurea. Il 28 giugno 2011<br />

sono venuti degli amici per festeggiare la laurea,<br />

c’erano anche gli altri parenti della mia famiglia.<br />

Un loro amico venne con il motorino e il fidanzato<br />

di mia nipote alla fine del pranzo volle fare un<br />

giro sul motorino. Dopo qualche minuto, non si<br />

sa come, ha sbandato ed ha avuto un bruttissimo<br />

incidente. L’hanno trasportato all’ospedale in elicottero,<br />

in fin di vita. È stato per due settimane in<br />

coma, senza mai riprendere conoscenza, e non ha<br />

potuto vedere quanti amici e familiari gli sono sta-<br />

Preghiera per la canonizzazione<br />

del Beato Bartolo Longo<br />

Dio, Padre di misericordia, noi ti lodiamo per aver donato<br />

alla storia degli uomini il Beato Bartolo Longo, ardente apostolo<br />

del Rosario e luminoso esempio di laico impegnato<br />

nella testimonianza evangelica della fede e della carità.<br />

Noi ti ringraziamo per il suo straordinario cammino spirituale,<br />

le sue intuizioni profetiche, il suo instancabile prodigarsi<br />

per gli ultimi e gli emarginati, la dedizione con cui servì<br />

filialmente la tua Chiesa e costruì la nuova città dell’amore<br />

a Pompei.<br />

Noi ti preghiamo, fa’ che il Beato Bartolo Longo sia presto<br />

annoverato tra i Santi della Chiesa universale, perché tutti<br />

possano seguirlo come modello di vita e godere della sua<br />

intercessione. Amen<br />

ti vicini all’ospedale. Nessuno riusciva a dire una<br />

parola, si piangeva soltanto. Mio figlio Maurizio,<br />

padre di Alessandra, mi ha detto “mamma prega,<br />

ci vuole solo un miracolo, Joshua sta male è una<br />

brutta condizione”. Tutti i giorni, dal 28 giugno,<br />

non ho mai smesso di pregare la Vergine di Pompei<br />

e il beato Bartolo Longo. E la Vergine di Pompei si<br />

trovava proprio qui, in Missione, lo scorso mese di<br />

giugno. Nelle mie preghiere sempre dicevo “Vergine<br />

di Pompei, prima che lasci questa terra d’America,<br />

fammi la grazia salvami Joshua”. E la grazia<br />

l’abbiamo ricevuta, la Vergine di Pompei e il beato<br />

Bartolo Longo ci hanno fatto questa grazia così<br />

grande. Il ragazzo sta facendo ancora la terapia, sta<br />

cominciando a camminare, sta anche studiando per<br />

un esame. Noi tutti eravamo preoccupati che potesse<br />

aver subito danni al cervello, anche i medici non<br />

ci davano nessuna speranza, ma per la misericordia<br />

di quella bella Vergine di Pompei e Bartolo Longo,<br />

ragiona benissimo. Ora tutti mi chiamano per dirmi<br />

“Carmela, quando fai un’offerta alla Madonna<br />

fammelo sapere che vogliamo collaborare tutti per<br />

ringraziare la Vergine per la grazia che ci ha fatto<br />

per Joshua”. Scusatemi per la scrittura, ho 86 anni<br />

e non riesco a scrivere bene (non sono istruita). Vi<br />

saluto tutti del Santuario della Vergine di Pompei e<br />

fate una preghiera per questi due bravi ragazzi, per<br />

il loro avvenire.<br />

Cervone Carmela<br />

Rockaway (New Jersey) – USA<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

42 Anno 128 - N. 6 - 2012 [282] 43<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [283]


lettere<br />

al Direttore<br />

■ a cura di Katia Di Ruocco<br />

Cara Santa Vergine di Pompei<br />

È da tanto che volevo mandare la mia piccola offerta<br />

perché ricevo la vostra Rivista. Ho tanto bisogno<br />

delle vostre preghiere, ho tanti problemi, soprattutto<br />

di salute, soffro con le gambe e la schiena<br />

da tanto tempo, e spesso cado per terra. La Santa<br />

Vergine ci ha sempre aiutato, da molti anni ho ottenuto<br />

grazie. Mia madre era tanto devota e anche<br />

noi cinque figli, ora siamo rimaste solo tre sorelle,<br />

due in Italia e io qua in Canada. Sempre chiamo la<br />

Vergine e credo che sempre mi aiuti: è bellissima e<br />

grandissima. Pregate molto per Elia Lepore che ha<br />

tanto bisogno, per me non solo è una sorella, ma<br />

una madre, sono 25 anni che non la vedo, pregate la<br />

Santa Vergine che al più presto posso andare a vederla,<br />

che la S. Vergine le dia tanta salute e lunghi<br />

anni ancora. Ho solo una figlia e un nipote e vorrei<br />

che pregassero un po’ di più, ma hanno tanti pro-<br />

La vostra Rivista è un mezzo di arricchimento spirituale e fonte di gioia<br />

Carissimi, non so come ringraziarvi<br />

per quello che fate per noi,<br />

il Signore, a cui nulla sfugge, lo<br />

farà per me.<br />

Grazie anche per le copie de «Il<br />

Rosario e la Nuova Pompei» in<br />

lingua spagnola, è bellissima.<br />

Con sorpresa, ho appreso della<br />

Missione Mariana in America,<br />

con relativo itinerario, per cui ci<br />

siamo unite spiritualmente, con<br />

le mie consorelle e le signore della<br />

Pastorale della Salute, ai vostri<br />

missionari nei vari luoghi in<br />

cui portavano la Madonna, per<br />

accompagnare la Vergine Santa<br />

in questa bella Missione negli<br />

Stati Uniti. Ci siamo sentite veramente<br />

vicine.<br />

Sempre godo dell’arrivo di questa<br />

Rivista che tutti noi leggiamo<br />

con vero piacere, è per noi un<br />

mezzo di arricchimento spirituale<br />

che ci aiuta a conoscere sempre<br />

di più la nostra cara Mamma<br />

nei suoi differenti titoli, in questo<br />

caso Vergine del Rosario.<br />

Ho offerto una copia al mio Vescovo,<br />

Mons. Luigi Infanti, e una<br />

al mio Parroco, Padre Ivo Sola-<br />

blemi. Possa la nostra cara Vergine aiutarli. Io ho<br />

la Santa Chiesa di Pompei non molto lontana, ma<br />

devo andare con l’autobus e qui fa freddo e non posso<br />

andare spesso, ma quando posso ci vado perché<br />

è la nostra cara Mamma e le regalai il mio vestito<br />

da sposa circa 52 anni fa. Se ho la grazia di venire<br />

in Italia, verrò a trovarla. Grazie per la corona e il<br />

libretto del Rosario con la Supplica alla Madonna<br />

che mi avete inviato. Fate pregare gli orfanelli per<br />

me, perché io credo sempre che prego male, sono<br />

troppo distratta e ho tanti pensieri. Ho perduto mio<br />

marito nel 2009 e mio fratello nel 2010, pregate<br />

anche per loro e per il mondo intero grazie mille<br />

volte grazie, e correggete i miei errori. Le vostre<br />

lettere mi consolano e mi rasserenano. Pregate per<br />

me e per tutti che la Madonna che è tanto grande e<br />

ci aiuta nel nostro cammino.<br />

Rosa Lepore Gambardella<br />

Montreal (Québec) - Canada<br />

rini. L’hanno accolta con gioia e<br />

desiderano riceverla regolarmente.<br />

Su una copertina, vediamo il<br />

Cardinale Angelo Sodano.<br />

Il Cardinale è stato Nunzio Apostolico<br />

in Cile ed è venuto anche<br />

qui a Coyhaique. Perdoni il mio<br />

povero italiano, sono 57 anni che<br />

mi trovo in Cile.<br />

Con tantissimi auguri di ogni<br />

bene, saluto con affetto anche da<br />

parte di Padre Jorge Barros, la<br />

madre Cecilia e Suor Verena.<br />

Suor Evangelista Rossetto<br />

Coyhaique - Cile<br />

Il coraggio di vivere anche sulla croce<br />

Eccellenza Reverendissima,<br />

Le chiedo scusa se le scrivo via<br />

e-mail e se uso un tono confidenziale,<br />

ma è il tono di un figlio.<br />

Sono Silvio Sorrentino, ho 39 anni<br />

e sono di Palma Campania, ma ho<br />

sempre frequentato assiduamente<br />

la Basilica di Pompei a me molto<br />

cara.<br />

Da 5 anni lotto con una rara forma<br />

di leucemia che ha creato qualche<br />

danno alle ossa, che provoca forti<br />

dolori trattati con la morfina. Ho<br />

fatto tanti cicli di chemio, tante<br />

radioterapie e una terapia sperimentale<br />

a Parigi.<br />

La malattia ha trasformato tutto:<br />

l’abbandono del lavoro e il vuoto<br />

e la solitudine di giornate appese<br />

alle sofferenze. Ha trasformato tutto,<br />

ma ha reso più forte la mia fede.<br />

Prima della malattia facevo parte<br />

del gruppo Fuci di Pompei e<br />

amavo partecipare alle celebrazioni<br />

da lei officiate per alimentarmi<br />

alla sua scuola di fede, ma<br />

anche di vita. Lei ha sempre reso<br />

il Vangelo, non un libro astratto,<br />

Dalla Chiesa di Pompei a New York City<br />

Carissimi, grazie per la vostra gentile collaborazione<br />

con la nostra Chiesa della Madonna di Pompei<br />

a Greenwich Village, New York City, e per le 50<br />

copie in inglese della Rivista “Il Rosario e la Nuova<br />

Pompei”, che distribuiamo ai nostri parrocchiani.<br />

Desidero condividere la mia esperienza di questa<br />

Rivista, che trovo informativa e piacevole. Vi trovo<br />

notizie di attualità, concernenti il Papa Benedetto<br />

XVI, le immagini della Madonna di Pompei in<br />

missione qui, negli Stati Uniti, e poi in Australia, e<br />

tante altre notizie dal mondo in prospettiva pompeiana.<br />

Gli articoli di interesse storico, come la Storia<br />

del Santuario di Pompei scritta dal Beato Bartolo<br />

Longo, o culturali, come la rubrica “Uomini e Donne<br />

nella Bibbia”. Questi articoli ci aiutano ad allargare<br />

le nostre conoscenze. Ci sono poi le rubriche<br />

“Grati a Maria e a Bartolo Longo” e “La parola ai<br />

ma un libro di vita a cui sempre<br />

ho guardato e guardo nel mio dolore.<br />

Poi la malattia mi ha tenuto<br />

lontano dal Santuario, ma don<br />

Giuseppe Ruggiero non ha mai<br />

fatto mancare la sua presenza e<br />

ogni volta che mi faceva visita in<br />

momenti davvero estremi, ricordavo<br />

il Vescovo di Pompei, quel<br />

vescovo che io ho sempre amato<br />

ascoltare e alla cui scuola la mia<br />

fede è stata sempre rinsaldata.<br />

A Gesù, attraverso Maria, ho chiesto<br />

non la guarigione, ma la forza<br />

di vivere anche stando in croce.<br />

Gesù mi ha ascoltato. Oggi la situazione<br />

è migliorata e io sento il<br />

bisogno di rendermi utile e pormi<br />

al servizio di Dio e dei fratelli,<br />

gli stessi fratelli che mai hanno<br />

fatto mancare la loro provvidenza<br />

in questi anni.<br />

Ora il quadro clinico è migliorato,<br />

certo restano forti dolori, ma<br />

la morfina li lenisce e poi mi spaventano<br />

questi focolai al cervello<br />

che procurano crisi epilettiche.<br />

Continuo a fidarmi di Gesù e del-<br />

la Sua dolcissima Madre. In questi<br />

giorni ho avuto la grazia di<br />

essere a Pompei, ospite di alcuni<br />

amici. A Pompei sono sempre ricorso<br />

nel buio della malattia. Nei<br />

momenti più difficili mi facevo<br />

accompagnare ai piedi della Vergine.<br />

Qualche volta ho avuto anche<br />

la gioia di incontrarla e ricevere<br />

la sua paterna benedizione.<br />

Ieri ho partecipato alla celebrazione<br />

di chiusura del mese mariano.<br />

Ero lì seduto dietro l’altare<br />

e le sue parole hanno penetrato il<br />

mio cuore e vi hanno scavato un<br />

solco di amore. Poi dopo la celebrazione<br />

la sua mano sulla mia<br />

fronte mi ha infuso grande forza<br />

e il coraggio del domani.<br />

Eccellenza grazie. Grazie della sua<br />

presenza. Grazie delle sue parole.<br />

Vorrei tanto avere la grazia di incontrarla<br />

per aprire a lei il mio<br />

cuore e ricevere sicure parole di<br />

conforto.<br />

Chiedo questa grazia alla Vergine<br />

e al nostro Beato. Chissà.<br />

Intanto le porgo i miei saluti di<br />

affetto e di gratitudine.<br />

In comunione di preghiera<br />

Silvio Sorrentino<br />

lettori”, che ci permettono di condividere le preghiere,<br />

le suppliche e le esperienze di tanti nostri<br />

fratelli e sorelle di tutto il mondo. Questo mi tocca<br />

il cuore e mi fa sentire parte di quella rete mondiale<br />

di devoti della Madonna del Rosario di Pompei<br />

come se fosse un’unica grande famiglia, anche se<br />

siamo distanti fisicamente. Ultimo, ma non meno<br />

importante, mi piace il nuovo formato di questa<br />

Rivista, che la rende molto più facile da leggere e<br />

da vedere, con tante belle foto. Qui, nella nostra<br />

Chiesa di Pompei a New York City, continueremo<br />

a lavorare per promuovere la devozione alla nostra<br />

e vostra amata Patrona. Grazie a tutti del Santuario<br />

di Pompei per il vostro sostegno.<br />

Maria Donovan<br />

Chiesa della Madonna di Pompei<br />

Greenwich Village (New York City) – USA<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

Il Rosario e la Nuova Pompei<br />

44 Anno 128 - N. 6 - 2012 [284] 45<br />

Anno 128 - N. 6 - 2012 [285]


INFORMAZIONI UTILI<br />

Orario delle Celebrazioni Liturgiche<br />

Giorni festivi<br />

aLtaRe DeLLa maDoNNa<br />

Sante Messe: ore 06.00 - 07.00 - 08.00 - 09.00<br />

10.00 - 11.00 - 13.00 - 16.00 - 17.00 - 19.00 - 20.00<br />

Santo Rosario: ore 18.00<br />

CaPPeLLa beato baRtoLo LoNgo<br />

Sante Messe: ore 08.30 - 09.30 - 10.30 - 11.30 - 12.30 - 17.30<br />

Giorni feriali<br />

aLtaRe DeLLa maDoNNa<br />

Sante Messe: ore 07.00 (con Lodi) - 08.00 - 09.00<br />

10.00 - 11.00 - 16.00 - 17.00 - 19.00<br />

Santo Rosario: ore 18.00<br />

CaPPeLLa beato baRtoLo LoNgo<br />

Sante Messe: ore 06.30 - 08.30 - 09.30 - 10.30<br />

11.30 - 12.30 - 17.30<br />

CaPPeLLa S. gIuSePPe moSCatI<br />

S. Messa in lingua ucraina: giovedì e sabato ore 16.00,<br />

domenica e giorni festivi ore 10.00<br />

CaPPeLLa SaNta famIgLIa<br />

S. Messa in lingua polacca:<br />

domenica ore 10.30<br />

S. Messa in rito Siro-Malabarese:<br />

2 a domenica di ogni mese ore 11.00<br />

CaPPeLLa CoNfeSSIoNI<br />

07.00-12.30 e 15.30-19.00 (20.00 festivi)<br />

Per comunicare<br />

con il Santuario<br />

CeNtRaLINo:<br />

Tel. (+39) 081 8577370<br />

(+39) 081 8577371<br />

Fax: (+39) 081 8503357<br />

RettoRato:<br />

Informazioni, celebrazioni<br />

e accoglienza dei pellegrini<br />

Tel. (+39) 081 8507000<br />

(+39) 081 8577379<br />

Fax (+39) 081 8577482<br />

rettorato@santuariodipompei.it<br />

SegReteRIa geNeRaLe:<br />

Corrispondenza devoti<br />

e abbonamenti Rivista:<br />

Tel. (+39) 081 8577321/495<br />

Fax: (+39) 081 8503357<br />

info@santuariodipompei.it<br />

uffICIo eSteRo:<br />

Tel. (+39) 081 8577328<br />

ForeignOffice@santuariodipompei.it<br />

(+39) solo per chi chiama dall'estero<br />

bIbLIoteCa-aRCHIVIo:<br />

Tel. (+39) 081 8577336/325<br />

Per raggiungere Pompei<br />

IN aeReo:<br />

Capodichino-Napoli aeroporto.<br />

IN auto: A3 Autostrada Napoli-Salerno,<br />

uscita Pompei Ovest (per chi viene dal Nord),<br />

e Pompei Est-Scafati (per chi viene dal Sud).<br />

IN PuLLmaN: Sita: (+39) 199730749<br />

www.sitabus.it<br />

CSTP: Tel. (+39) 089 487286 - www.cstp.it<br />

Circumvesuviana: Tel. (+39) 081 7722444.<br />

IN tReNo: Trenitalia - Pompei Stazione:<br />

Tel.(+39) 081 8506176;<br />

Circumvesuviana: linea Napoli-Sorrento<br />

con arrivo alla Stazione Pompei-Villa dei Misteri;<br />

Napoli-Poggiomarino (via Scafati) con arrivo<br />

alla Stazione Pompei-Santuario;<br />

Tel. (+39) 081 7722444 - www.vesuviana.it.<br />

IN NaVe: Stazione Marittima di Napoli<br />

Tel. (+39) 081 2283291<br />

www.porto.napoli.it<br />

Le Opere di Carità del Santuario di Pompei<br />

CeNtRo PoLIfuNzIoNaLe DIuRNo “CReSCeRe INSIeme”<br />

Tel. (+39) 081 8577401<br />

CeNtRo DI aSCoLto “mYRIam”<br />

Tel. (+39) 081 8577418 - centroascoltopompei@libero.it<br />

moVImeNto PeR La VIta e CeNtRo DI aIuto aLLa VIta<br />

Tel. (+39) 081 8577458 - movimentovita.pompei@libero.it<br />

“CaSa emaNueL” PeR geStaNtI, maDRI e bambINI<br />

Tel. (+39) 081 8577404 - casaemanuel@libero.it<br />

ComuNItà DI tIPo famILIaRe PeR bambINI “gIaRDINo DeL SoRRISo”<br />

Tel. (+39) 081 8633103 - giardinodelsorriso@alice.it<br />

CeNtRo DI aCCogLIeNza oRatoRIaLe SemIReSIDeNzIaLe “baRtoLo LoNgo”<br />

Tel. (+39) 081 8577700 - bartololongo@virgilio.it<br />

“ComuNItà INCoNtRo” - Per il recupero dei tossicodipendenti - Tel. (+39) 334 6497841<br />

PoLo SCoLaStICo<br />

Scuola Primaria - Tel. (+39) 081 8577311 - 329 - Scuola Secondaria - Tel. (+39) 081 8577700<br />

CaSa aLbeRgo PeR SIgNoRe “maRIaNNa De fuSCo” - Tel. (+39) 081 8632712<br />

CoNSuLtoRIo famILIaRe DIoCeSaNo<br />

Tel. (+39) 081 8577501 - consultoriodiocesanopompei@gmail.com<br />

INFORMAZIONI UTILI<br />

Testamenti a favore del Santuario<br />

della Beata Vergine di Pompei<br />

e delle annesse Opere di Carità<br />

Il testamento è uno strumento a disposizione<br />

di ogni individuo per affermare<br />

la sua volontà in merito alla destinazione<br />

del proprio patrimonio proiettandola<br />

nel futuro. Il testamento è un<br />

atto assolutamente personale sempre<br />

modificabile e/o revocabile. La legge<br />

prevede due tipi di testamento:<br />

- il testamento pubblico, che va redatto<br />

alla presenza di un notaio,<br />

- il testamento olografo, che può essere<br />

predisposto senza la presenza di<br />

un notaio ma con l’obbligo di essere<br />

scritto, datato e sottoscritto per intero<br />

a mano dal testatore. La sottoscrizione<br />

(firma) deve essere posta alla fine delle<br />

disposizioni testamentarie e la data deve<br />

Per inviare offerte al Santuario<br />

DaLL’ItaLIa:<br />

Conto Corrente Postale prestampato inviato dal Santuario,<br />

oppure quello in bianco da compilare intestando l’offerta al<br />

Santuario della Beata Vergine di Pompei, c.c.p. n. 6817;<br />

assegno non trasferibile (a mezzo assicurata) intestato al<br />

Santuario della Beata Vergine di Pompei;<br />

bonifico bancario intestato al Santuario della Beata Vergine di<br />

Pompei, ad uno dei seguenti Istituti Bancari:<br />

CARIPARMA - IBAN: IT41S0623040080000056500729<br />

MONTe PASChI dI SIeNA - IBAN: IT80G0103040080000000000166<br />

BANCO dI NAPOLI - IBAN: IT32B0101040080000027000216<br />

UNICRedIT - IBAN: IT73D0200840081000400000465<br />

UNICRedIT - Restauro Basilica<br />

IBAN: IT70D0200840081000400459329<br />

BANCO POSTA - Offerte - IBAN: IT24R0760103400000000006817<br />

Ecco le offerte<br />

finora pervenute<br />

per il restauro della<br />

Basilica della<br />

Beata Vergine del<br />

Santo Rosario di<br />

Pompei<br />

Offerte per il Restauro della nostra Basilica<br />

Anno Cassa e/o banche C.C. Postale Totale<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

2010<br />

2011<br />

2012<br />

Totale<br />

contenere l’indicazione di giorno, mese<br />

e anno. Se si sceglie il testamento olografo<br />

è consigliabile redigere sempre<br />

almeno due originali, inviandone uno<br />

al Santuario, in modo da limitare il rischio<br />

di smarrimento, corredandolo dei<br />

dati e dei recapiti personali.<br />

Se si intende beneficiare il Santuario<br />

destinandogli un bene particolare, a<br />

titolo di legato, la disposizione testamentaria<br />

potrà essere così formulata:<br />

“Lego al Santuario della Beata Maria<br />

Vergine di Valle di Pompei... (scrivere<br />

di seguito l’elenco dei beni)”. Firma e<br />

data.<br />

Se, invece, si desidera destinare al Santuario<br />

l’intero patrimonio, la formula<br />

da usare è la seguente:<br />

“Nomino il Santuario della Beata Maria<br />

Vergine di Valle di Pompei erede<br />

universale di tutti i miei beni mobili<br />

ed immobili... (eventuale elenco dei<br />

€ 70.295,00<br />

€ 134.225,84<br />

€ 18.072,62<br />

€ 23.315,13<br />

€ 50.379,73<br />

€ 32.918,63<br />

€ 132.642,61<br />

€ 83.779,50<br />

€ 545.629,06<br />

DaLL’eSteRo:<br />

Assegno non trasferibile o Vaglia internazionale bancario<br />

intestato al Santuario della Beata Vergine di Pompei;<br />

Bonifico bancario intestato al Santuario della Beata Vergine di<br />

Pompei, ad uno dei seguenti Istituti Bancari:<br />

CARIPARMA - IBAN:<br />

IT41S0623040080000056500729 - BIC: CRPPIT2P555<br />

UNICRedIT - Restauro Basilica - IBAN:<br />

IT70D0200840081000400459329 - BIC: UNCRITM1F72<br />

Western union (trasferimento rapido) indicando, come persona<br />

incaricata di riscuotere l’offerta Caterina Di Ruocco;<br />

Carta di credito, comunicando al Santuario, attraverso e-mail,<br />

fax, lettera, il tipo, il numero, la scadenza della carta e l’importo<br />

dell’offerta.<br />

€ 510,00<br />

€ 69.412,28<br />

€ 27.699,18<br />

€ 31.806,00<br />

€ 28.767,27<br />

€ 18.948,44<br />

€ 20.285,98<br />

€ 8.703,29<br />

€ 206.132,44<br />

beni)”. Firma e data.<br />

Per evitare il rischio di errori che possano<br />

inficiarne la validità è possibile<br />

prendere contatti con l’Ufficio Legale<br />

del Santuario<br />

Tel (+39) 081 8577316<br />

Per ogni informazione e per eventuali<br />

offerte rivolgersi al:<br />

Santuario Beata Vergine<br />

del S. Rosario<br />

Piazza Bartolo Longo, 1<br />

80045 POMPEI (NA)<br />

Tel. (+39) 081 8577111<br />

Fax (+39) 081 8503357<br />

www.santuario.it<br />

info@santuariodipompei.it<br />

C/C N. 6817 SANTUARIO B.V.<br />

80045 POMPEI (NA)<br />

€ 70.805,00<br />

€ 203.638,12<br />

€ 45.771,80<br />

€ 55.121,13<br />

€ 79.147,00<br />

€ 51.867,07<br />

€ 152.928,59<br />

€ 92.482,79<br />

€ 751.761,50


dal Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei<br />

Musica<br />

e spettacolo<br />

all'insegna<br />

della solidarietà<br />

V Edizione<br />

Mercoledì 18 luglio<br />

2012<br />

ore 21.15<br />

Rai Uno<br />

Conduce: Massimo Giletti

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