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COPERTINA > USCIRE DALLA CRISI<br />
(Foto Ravagli)<br />
10 LIBERETÀ Dicembre 2011<br />
Ricostruire<br />
IL LAVORO<br />
La creazione di nuovi posti di lavoro<br />
deve essere l’obiettivo<br />
<strong>numero</strong> uno<br />
La Cg<strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancia la sua ricetta per uscire dalla crisi. Il 3<br />
dicembre la Confederazione riunisce in assemblea quindicim<strong>il</strong>a<br />
delegati provenienti da tutte le regioni ed espressione<br />
di tutte le categorie.<br />
La caduta del governo di centrodestra è un punto di svolta<br />
importante. I tecnici però si devono aprire alla società<br />
e trovare <strong>il</strong> modo di rimettere in piedi l’economia<br />
di Bruno Ugolini<br />
Lavoro e basta, lavoro senza aggettivi.<br />
È <strong>il</strong> titolo scarno, essenziale,<br />
scelto dalla Cg<strong>il</strong> per l’assemblea<br />
straordinaria convocata per <strong>il</strong> 3 dicembre<br />
a Roma, con la partecipazione di quindicim<strong>il</strong>a<br />
delegati. Un modo per far pesare<br />
la voce di chi ha un ruolo fondamentale<br />
nel far uscire l’Italia dalle secche della<br />
crisi. E che intende giocare tale ruolo da<br />
protagonista consapevole e non da semplice<br />
portatore di sacrifici.<br />
Tutti parlano oggi di capitale finanziario,<br />
ma pochi parlano di capitale umano. Quel<br />
capitale che è stato in questi ultimi anni<br />
frammentato, spesso distrutto non da un<br />
destino cieco e non solo da una globa-<br />
lizzazione lasciata andare allo sbaraglio,<br />
ma soprattutto da un governo permeato<br />
di intenti ant<strong>il</strong>avoro (oltre che anti Cg<strong>il</strong>).<br />
Oggi si tratta di ricostruire, appunto, quel<br />
“capitale”, partendo dalle prime enunciazioni<br />
avanzate dal governo presieduto<br />
da Mario Monti e che comportano, come<br />
ha sottolineato Susanna Camusso,<br />
«una inversione di tendenza».<br />
Non sarà fac<strong>il</strong>e. Le cifre del disastro non<br />
fanno solo riferimento all’altalena dello<br />
spread. I dati parlano di oltre otto m<strong>il</strong>ioni<br />
di donne e uomini “sofferenti” e tra essi<br />
primeggiano i giovani: tre m<strong>il</strong>ioni e<br />
mezzo di disoccupati, tre m<strong>il</strong>ioni di precari,<br />
mezzo m<strong>il</strong>ione in cassa integrazio-