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(Foto Agf)<br />
Ma <strong>il</strong> dato più eloquente – fanno notare gli<br />
studiosi dell’Ibl – è quello della crescita giornaliera<br />
del debito.<br />
Mentre durante la prima repubblica, la velocità<br />
quotidiana di accumulo era pari a 47,95 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro, saranno i governi Berlusconi a<br />
d<strong>il</strong>apidare anni di sacrifici per portare l’Italia<br />
nell’euro. Il primo governo Berlusconi, in sei<br />
mesi accumulerà un debito di 330 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro al giorno, pari a sei volte quello dei governi<br />
precedenti. Che prima <strong>il</strong> governo Dini e<br />
poi quelli di Prodi e D’Alema riusciranno a ridurre<br />
fino a 76,3 m<strong>il</strong>ioni di euro al giorno. Nel<br />
2001 ritorna Berlusconi e <strong>il</strong> disavanzo riprende<br />
a galoppare. Sono gli anni della finanza crea-<br />
tiva di Tremonti: ci costa<br />
124,3 m<strong>il</strong>ioni di eu-<br />
Francoforte, la sede della Banca<br />
centrale europea di fronte alla quale da<br />
più di un mese sono accampati i<br />
giovani “indignati” che protestano<br />
contro lo strapotere della finanza<br />
internazionale<br />
ro al giorno in più. Il secondo governo Prodi<br />
dà una nuova sterzata per risanare lo Stato, ma<br />
dura poco. L’ultimo esecutivo del cavaliere segna<br />
una vera e propria sciagura per i nostri conti,<br />
con 217 m<strong>il</strong>ioni di euro di debito in più al<br />
giorno. L’ultimo r<strong>il</strong>evamento citato dall’istituto<br />
è di giugno, prima che la corsa verso <strong>il</strong> rischio<br />
default raggiungesse velocità vertiginose.<br />
Un risultato doppiamente negativo per un<br />
governo che – per bocca del suo ministro dell’Economia<br />
– aveva posto la riduzione della<br />
spesa pubblica e <strong>il</strong> risanamento dei nostri conti<br />
come obiettivo primario.<br />
COSA VOGLIONO DIRE BTP, BUND E RATING?<br />
Btp (buoni del tesoro poliennali): sono titoli di Stato pluriennali italiani. Con la loro emissione lo Stato italiano si<br />
finanzia sui mercati. Il loro rendimento, che viene fissato con un’asta, è indice della salute finanziaria e della<br />
credib<strong>il</strong>ità del paese. Se <strong>il</strong> loro valore si abbassa, per l’Italia diventa molto più caro ripagare <strong>il</strong> debito pubblico.<br />
Bund (buoni del tesoro poliennali tedeschi): sono considerati a prova di rischio e vengono usati come termine di<br />
paragone per i titoli di Stato degli altri paesi.<br />
Rating: è un punteggio che rappresenta la capacità di un ente privato o pubblico di far fronte ai propri impegni. Le<br />
agenzie che elaborano queste valutazioni sono società private e indipendenti che valutano <strong>il</strong> rischio associato a un<br />
titolo o a chi lo emette.<br />
LIBERETÀ Dicembre 2011 25